ITMI20140226U1 - Dispositivo per la cottura rapida di alimenti - Google Patents

Dispositivo per la cottura rapida di alimenti

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ITMI20140226U1
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IT
Italy
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cooking chamber
cooking
food
outlet
inlet
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ITMI2014U000226U
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Gamboni Marco Pasquale
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Description

DESCRIZIONE del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO PER LA COTTURA RAPIDA DI A "
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione concerne il campo della cottura rapida di alimenti, ed in particolare, se pur non limitatamente, di pasta, riso o altro alimento secco.
TECNICA ANTERIORE NOTA
Sono noti nella tecnica diversi dispositivi per la cottura rapida di pasta, che generalmente sfruttano il mantenimento della stessa entro una o più camere di cottura con acqua ad alte temperatura e pressione, per un limitato intervallo di tempo.
Ad esempio, il brevetto statunitense US 5,630,359, descrive un simile dispositivo per la cottura della pasta che comprende una caldaia tubolare, entro cui viene scaldata dell'acqua in pressione, ed una camera di cottura, anch'essa tubolare ed inserita entro la caldaia, che comunica con l'esterno grazie a delle aperture di ingresso/uscita per la pasta e che viene riempita in modo controllato da acqua calda in pressione proveniente dalla caldaia stessa. Le aperture di ingresso/uscita della camera di cottura vengono selettivamente otturate e liberate da apposite valvole di intercettazione, le quali sono dotate di un otturatore scorrevole e di un meccanismo a leva conformato per spingere l'otturatore ad aderire perfettamente alle suddette aperture di ingresso/uscita, così da garantire la relativa tenuta ermetica della camera di cottura quando tali aperture sono otturate. La macchina descritta in US 5,630,359 prevede altresì che un apposito motore, presumibilmente elettrico, azioni le suddette valvole di intercettazione e il meccanismo a leva.
Tuttavia, le macchine note hanno sinora avuto scarso successo ed utilizzo a causa della relativa complessità meccanica, degli ingombri, e dei costi di realizzazione ed esercizio.
Uno dei problemi della tecnica nota risulta altresì nell'elevata richiesta di energia da parte della macchina allo scopo di gestire l'acqua pressurizzata e successivamente riscaldata.
Oltretutto, nelle macchine della tecnica nota può verificarsi un certo spreco di materia prima, poiché la pasta cotta spesso aderisce, pur in modiche quantità, alle pareti delle varie camere in cui essa viene disposta, e in particolare alle pareti della relativa camera di cottura.
Inoltre, le macchine della tecnica nota sono solitamente adatte per la sola cottura di pasta, ed in genere di una sola o poche particolari tipologie di pasta, con evidente poca versatilità di utilizzo.
Scopo della presente invenzione è la realizzazione di una macchina per la cottura rapida di alimenti, che permetta la cottura di almeno un alimento, preferibilmente ma non necessariamente pasta, in modo rapido, semplice ed efficace.
Particolare scopo della presente invenzione è la realizzazione di una macchina per la cottura rapida di alimenti che sia meccanicamente semplice, compatta ed efficiente.
Altro scopo della presente invenzione è la realizzazione di una macchina per la cottura rapida di alimenti che elimini lo spreco degli alimenti stessi.
Ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di una macchina che permetta la cottura di diverse tipologie di alimenti.
RIASSUNTO DELL'INVENZIONE
Questi ed altri scopi sono raggiunti dalla presente invenzione mediante un dispositivo secondo la rivendicazione 1. Aspetti preferiti sono indicati nelle rivendicazioni dipendenti. In particolare, secondo l'invenzione, un dispositivo per la cottura rapida di almeno un alimento comprende una caldaia per il riscaldamento di un liquido, mezzi di pressurizzazione del liquido ed almeno una camera di cottura collegata fluidicamente alla caldaia. La almeno una camera di cottura è dotata di almeno un ingresso e di almeno un'uscita per l'alimento ed almeno uno tra ingressi ed uscite della camera di cottura è provvisto di una valvola di intercettazione per selettivamente aprire e chiudere a tenuta tale ingresso e/o uscita. In particolare, secondo l'invenzione, la valvola (o le valvole) di intercettazione è comandata in apertura e/o chiusura mediante l'azione del liquido pressurizzato dai mezzi di pressurizzazione.
Grazie alla presente invenzione la camera di cottura può essere aperta e, soprattutto, chiusa e mantenuta in posizione chiusa, sfruttando l'azione del liquido in pressione già presente nella macchina, senza bisogno di ulteriori sorgenti di energia esterne.
Ciò permette un notevole risparmio di energia e, soprattutto, di spazio nella macchina, che oltretutto risulta meno complessa e dunque meno costosa.
Secondo un aspetto dell'invenzione, almeno una valvola di intercettazione presenta almeno un pistone traslabile tra una prima posizione ed una seconda posizione, in cui in tale prima posizione il pistone occlude, direttamente o indirettamente, l'ingresso o uscita della camera di cottura. Nella seconda posizione invece il pistone apre, direttamente o indirettamente, tale ingresso o uscita per permettervi il passaggio di un alimento.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, la valvola di intercettazione comprende almeno un cilindro entro cui scorre il pistone. Il cilindro comprende almeno una prima apertura di passaggio dell'alimento verso/da l'esterno della (almeno una) camera di cottura ed almeno una seconda apertura di passaggio dell'alimento verso/da la camera di cottura. La seconda apertura è ricavata su parte della superficie laterale del cilindro e coincide con, o è collegata a, l'ingresso o uscita della camera di cottura.
Preferibilmente, il pistone è direttamente azionato dal liquido pressurizzato.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, almeno un ingresso e almeno un'uscita della almeno una camera di cottura comprendono una valvola di intercettazione come sopra descritto.
Secondo un ulteriore aspetto la camera di cottura è contenuta almeno parzialmente entro la caldaia.
Tale soluzione permette di trasferire del liquido caldo in pressione dalla caldaia alla camera di cottura con una elevata efficienza termica.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, almeno una porzione della superficie interna della camera di cottura presenta uno o più elementi aggettanti internamente per agevolare il distacco dell'alimento da tale superficie interna, almeno al termine del relativo ciclo di cottura.
Grazie a ciò è possibile evitare sprechi di alimento, ed impedire che diverse tipologie di alimento si mescolino in cicli successivi di cottura.
Secondo una forma di realizzazione, tali uno o più elementi aggettanti internamente comprendono una rete a maglie che incamicia almeno parte della superficie interna della (almeno una) camera di cottura.
Preferibilmente, almeno una elettrovalvola regola l'ingresso di liquido da detta caldaia entro la almeno una camera di cottura.
Secondo un aspetto dell'invenzione, i mezzi di pressurizzazione comprendono almeno una pompa volumetrica.
Tale soluzione permette di mantenere le dimensioni della macchina ridotte e garantisce alla stessa affidabilità e versatilità di uso.
Secondo una altro aspetto dell'invenzione, il dispositivo comprende una pluralità di camere di cottura, utilizzabili in parallelo in modo indipendente l'una dall'altra e preferibilmente immerse nella caldaia.
Grazie a ciò è possibile ad esempio cuocere più porzioni di alimento contemporaneamente. Ulteriormente è possibile prevedere la cottura di differenti tipologie di alimenti in parallelo. Ad esempio, una delle camere di cottura può essere utilizzata per preparare della pasta, mentre una differente camera di cottura può essere utilizzata per la preparazione di riso e/o verdura e/o bevande da infusione. È possibile che le camere di cottura presentino dimensioni differenti tra loro, in funzione ad esempio delle differenti tipologie di alimento trattate.
Secondo un aspetto dell'invenzione, almeno una camera di cottura viene riempita con del liquido di cottura, riscaldato ed in pressione, preferibilmente in modo indipendente dalle eventuali altre camere di cottura.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, il dispositivo comprende una camera di riposo e sgocciolamento posta a valle dell'almeno una uscita della (o delle) camera di cottura, per raccogliere l'alimento in uscita dalla camera di cottura, in modo da separarlo dal relativo liquido di cottura.
Preferibilmente, la camera di riposo e sgocciolamento comprende un cestello almeno inferiormente forato per il deflusso del liquido di cottura ed un contenitore di raccolta per il liquido sgocciolato.
Secondo un ulteriore aspetto, la camera di riposo e sgocciolamento comprende altresì mezzi per spostare il cestello almeno tra una posizione di raccolta dell'alimento uscito dalla camera di cottura ed una posizione di estrazione dell'almeno un alimento sgocciolato.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Con riferimento alle figure allegate, viene ora introdotta una forma di realizzazione esemplificativa e non limitativa della presente invenzione, dove:
- la figura 1 è una vista schematica di un dispositivo di cottura in una prima forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista schematica di un dispositivo di cottura in una seconda forma di realizzazione della presente invenzione;
- le figure da 3 a 6 sono viste schematiche del dispositivo di cottura della figura 2, colte in fasi successive della preparazione di un alimento;
- la figure 7a e 7b sono viste schematiche di una valvola di intercettazione utilizzata nel dispositivo di cottura schematizzato in figura 2 nelle due relative posizioni operative; e - la figura 8 è una vista schematica di una forma di realizzazione alternativa di un dispositivo di cottura secondo la presente invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE PREFERITE DELLA PRESENTE INVENZIONE
Secondo la forma di realizzazione del dispositivo di cottura mostrata in figura 1, tale dispositivo 1 per la cottura rapida di almeno un alimento 11, comprende una caldaia 2, sotto forma di recipiente scatolare a tenuta, ed una camera di cottura 3, anch'essa sostanzialmente scatolare, e dotata di aperture 3a, 3b di ingresso e uscita per il suddetto alimento 11, preposte ad essere chiuse a tenuta da relative valvole di intercettazione 4a e 4b.
Si noti che l'alimento 11, secondo la presente invenzione, è un qualsiasi alimento atto ad essere cotto in immersione in un liquido riscaldato, ad esempio pasta o riso o patate, o altro alimento ancora anche di tipo secco. Come meglio spiegato in seguito, non si esclude però l'utilizzo del dispositivo 1 per la preparazione di bevande da infusione.
La caldaia 2 della realizzazione qui illustrata in figura 1 presenta in particolare una forma sostanzialmente cilindrica, ed è conformata per contenere e riscaldare del liquido 7 in pressione, ad esempio e preferibilmente acqua. Dei mezzi di riscaldamento 2a del liquido 7 sono collegati operativamente a, e preferibilmente contenuti all'interno di, la caldaia 2.
Nella forma di realizzazione qui mostrata, tali mezzi di riscaldamento 2a comprendono delle resistenze elettriche azionate e regolate, preferibilmente, da un controllore automatico (non mostrato). Di preferenza, i mezzi di riscaldamento 2a comprendono due resistenze elettriche, di cui una sola visibile in figura 1.
La caldaia 2 è altresì dotata di un'apertura di ingresso 2b, tramite la quale avviene l'afflusso di acqua per il suo riempimento, un'apertura di uscita 2c, attraverso cui è possibile scaricare in modo controllato l'acqua contenuta nella caldaia 2 e/o spillarne una parte per inviarla entro la camera di cottura 3, ed una bocca di prelievo 2d per far fronte, se occorre, all'espansione dell'acqua entro la caldaia stessa o, ancora, per prelevarne una porzione da immettere nella camera di cottura 3. Si noti che la conformazione di tali aperture è parte della tecnica nota nel settore e quindi non verrà qui ulteriormente descritta.
Secondo un aspetto dell'invenzione, la camera di cottura 3 è preferibilmente collegata ad una valvola a espansione, o valvola limitatrice di pressione. In particolare tale valvola può essere regolata in modo da aprirsi in seguito al raggiungimento di una determinato valore di soglia della pressione all'interno della caldaia 2, evitando un ulteriore innalzamento della pressione e garantendo la sicurezza della macchina.
Come sarà invece descritto anche nel seguito, il dispositivo di cottura 1 comprende quindi dei mezzi per la pressurizzazione del liquido 7, prevalentemente acqua, destinato ad essere immesso nella caldaia 2 e, come si vedrà, da qui spillato per il riempimento della camera di cottura 3, una volta riempita con l'alimento 11. Tali mezzi di pressurizzazione, secondo un aspetto innovativo della presente invenzione, comprendono vantaggiosamente almeno una pompa volumetrica 8, azionata ad esempio da un relativo controllore qui non mostrato, collegata a monte ad una sorgente di liquido (acqua) 7, ad esempio costituita dalla rete idrica, e a valle, eventualmente tramite almeno una elettrovalvola 10a, all'apertura di ingresso 2b della caldaia 2.
Pur se non illustrati in figura 1, il dispositivo di cottura 1 può altresì comprendere dei sensori di livello che segnalano, eventualmente al relativo controllore automatico, il completo o previsto riempimento della caldaia 2, così da regolare in modo efficiente l'azionamento della pompa volumetrica 8 e/o della elettrovalvola 10a durante l'operazione di riempimento della caldaia 2. In alternativa, e preferibilmente, tali sensori di livello non sono presenti e le corrette condizioni di pressione del liquido 7 e di riempimento della caldaia 2 sono ottenute grazie al semplice azionamento della pompa volumetrica 8, o altro simile mezzo di compressione del liquido 7, e alla presenza di una valvola di immissione unidirezionale, interposta tra la pompa 8 e la caldaia 2, nonché di una valvola di espansione, come precedentemente descritta, posta a valle della stessa caldaia 2 e preferibilmente collegata fluidicamente in ingresso alla pompa 8, per garantire la sicurezza del dispositivo.
La camera di cottura 3 qui illustrata presenta forma allungata, ed in particolare nella forma di realizzazione di figura 1 presenta forma tubolare cilindrica, ed è almeno parzialmente inserita entro la caldaia 2, così da essere circondata per almeno una parte della sua superficie laterale esterna dall'acqua calda in pressione che, durante l'uso, è presente nella caldaia 2 stessa. Si osservi che l'asse di simmetria della camera di cottura 3 cilindrica è di preferenza verticale.
In una forma di realizzazione preferita dell'invenzione, la camera di cottura 3, ad eccezione di eventuali innesti meccanici di accoppiamento agli zoccoli dell'incastellatura del dispositivo 1, è interamente contenuta entro la caldaia 2. Tale forma di realizzazione, come sarà evidente per l'esperto del ramo, consente di massimizzare l'efficienza termica del dispositivo 1, riducendo eventuali e non necessarie perdite di calore della camera di cottura 3 verso l'ambiente esterno.
Preferibilmente, la camera di cottura 3, al pari della caldaia 2, è realizzata, del tutto o in parte, in acciaio inossidabile.
Inoltre, come si vedrà meglio con riferimento alla forma di realizzazione 101 della presente invenzione schematizzata nelle figure da 2 a 6, di preferenza le pareti interne della camera di cottura 3 possono presentare dei elementi aggettanti 3c, che favoriscono il distacco dell'alimento 11 dalle stesse pareti interne della camera di cottura 3.
In una forma di realizzazione, mostrata in modo esemplificativo in figura 8, tali elementi aggettanti comprendono una rete metallica 3. le che incamicia almeno parzialmente, e preferibilmente interamente, la superficie interna della camera di cottura 3c. Preferibilmente, la rete metallica 3. le presenta limitata rigidezza. Secondo un altro aspetto preferito, la rete metallica 3. le è fissata alle pareti interne della camera di cottura 3 in modo distanziato dalle stesse (preferibilmente ad una distanza di circa 0,5-1 mm). In particolare, la rete metallica può essere fissata alle pareti tramite un numero limitato, ad esempio due o tre, di elementi di montaggio 3.2c. Tali elementi di montaggio 3.2 possono essere ad esempio realizzati mediante delle bugne o degli scalini realizzati sulle pareti interne della camera di cottura 3.
Per comodità di visualizzazione, la rete metallica 3. le è visualizzata nelle figure nella forma di realizzazione di figura 8 che, come meglio specificato in seguito, comprende due camere di cottura. Risulta comunque evidente che una rete metallica 3. le secondo la presente invenzione può essere applicata anche a differenti forme di realizzazione dell'invenzione, ad esempio le forme di realizzazione di figure 1 - 6.
Come detto, la camera di cottura 3 presenta un ingresso 3a ed un'uscita 3b per l'alimento 11, posti rispettivamente in corrispondenza della base superiore e della base inferiore, preferibilmente circolari, della stessa camera di cottura 3, oltre ad almeno una bocca di ingresso per l'afflusso dell'acqua, o altro liquido, 7 riscaldata e in pressione, proveniente dalla caldaia 2.
A tale proposito, il dispositivo di cottura 1 prevede almeno una canalizzazione che collega fluidicamente la caldaia 2 alla camera di cottura 3, ed almeno una relativa elettrovalvola 8c, ad esempio a solenoide, che può essere preferibilmente regolata da un controllore automatico, non mostrato, e che è responsabile dell'apertura e chiusura selettiva di tale canalizzazione. La presenza eventuale di sensori - non mostrati in figura - che segnalano il riempimento della camera di cottura 3 e che possono essere funzionalmente collegati al controllore dell'elettrovalvola 8c può rendere ulteriormente affidabile ed efficiente tale operazione.
Si osservi che, in una forma di realizzazione della presente invenzione qui non mostrata, le canalizzazioni che collegano la caldaia 2 alla camera di cottura 3 possono essere almeno due, l'una posta in posizione superiore e l'altra posta in posizione inferiore, rispettivamente comandate in apertura o chiusura da relative elettrovalvole o da una elettrovalvola a più vie. Naturalmente, un numero qualsiasi di tali canalizzazioni e relative elettrovalvole, a seconda delle necessità di progetto, può essere realizzato dall'esperto del ramo, secondo tecnica nota. L'acqua immessa nella camera di cottura 3, proveniente dalla caldaia 2, può preferibilmente essere surriscaldata ad una pressione di 9-10 atm e ad una temperatura di circa 160°C.
Risulta comunque evidente che il dispositivo dell'invenzione può presentare in uso differenti valori operativi, in funzione ad esempio della quantità e della tipologia di alimento trattato. L'ingresso 3a e l'uscita 3b della camera di cottura 3 sono rispettivamente regolati, in apertura e chiusura, da rispettive valvole di intercettazione 4a, 4b, capaci di occludere e liberare selettivamente tali ingresso ed uscita 3a, 3b, in funzione della fase del ciclo di cottura dell'alimento 11 a cui il dispositivo è pervenuto.
Nella peculiare forma di realizzazione della presente invenzione illustrata in figura 1, le due valvole di intercettazione 4a, 4b sono tra loro sostanzialmente identiche, per cui viene ora descritta per semplicità solo la valvola 4a. Si noti che in forme alternative di realizzazione dell'invenzione tali valvole di intercettazione dell'ingresso e dell'uscita 3a, 3b della camera di cottura 3 possono essere tra loro differenti ed almeno una di tali valvole può essere sostituita da un mezzo di occlusione amovibile di tipo noto alla tecnica, quale ad esempio una saracinesca.
La valvola di intercettazione 4a qui illustrata, al pari della valvola 4b, presenta un pistone 5 che funge da otturatore ed è mobile entro una relativa sede che agisce da guida e che è preferibilmente costituita da un cilindro 6. Tale cilindro 6, in entrambe le valvole 4a, 4b, è dotato di due aperture, realizzate in posizione diametralmente opposta sulla sua superficie laterale e sostanzialmente coassiali tra loro, destinate a consentire il passaggio dell'alimento 11 attraverso la stessa valvola di intercettazione 4a.
In particolare, le aperture di ingresso ed uscita 6a, 6b della valvola di intercettazione 4a, posta superiormente in corrispondenza dell'apertura 3a della camera di cottura 3, collegano tra loro l'imbuto terminale 12 di un dosatore per l'alimento 11 (qui non mostrato) e l'interno della stessa camera di cottura 3. Si noti, in questo caso, che l'apertura di uscita 6b della valvola di intercettazione 4a coincide sostanzialmente con l'ingresso 3a della camera di cottura 3.
Al contrario, le aperture rispettivamente di ingresso e di uscita 6c e 6d della valvola di intercettazione 4b, posta inferiormente in corrispondenza dell'uscita 3b della camera di cottura 3, consentono il collegamento tra l'interno della camera di cottura 3 ed una apposita camera 9 di riposo e gocciolamento per l'alimento 11, che è solitamente posta nell'ambiente esterno, e dunque a pressione atmosferica. Anche in questo caso, come si capisce dalla figura 1, l'apertura di ingresso 6c della valvola di intercettazione 4b coincide sostanzialmente con l'uscita 3b della camera di cottura 3.
Si osservi che, sebbene si sia qui descritto un cilindro 6 dotato di due aperture passanti, poste in posizione diametralmente opposta e coassiali, per consentire il passaggio dell'alimento 11 attraverso la relativa valvola di intercettazione 4a, 4b, qualsiasi altra conformazione delle aperture 6a, 6b e 6c, 6d, di ciascun cilindro 6, al limite anche realizzate come un'unica apertura che si estende diametralmente sulla superficie laterale del relativo cilindro 6, è alternativamente possibile.
Si noterà inoltre che nella realizzazione qui illustrata, il pistone 5 di ciascuna valvola 4a, 4b è mobile in direzione trasversale rispetto alla camera di cottura 3, ovvero alla direzione di inserimento dell'alimento 11 entro la camera 3 stessa e dunque sostanzialmente all'asse ortogonale delle superfici dei fori 6a, 6b, 6c, 6d.
In ciascuna valvola 4a, 4b, il pistone 5, secondo un aspetto preferito della presente invenzione, è scorrevole entro il relativo cilindro 6 a tenuta di fluido, ovvero impedisce il passaggio fluidico attraverso l'interfaccia che sussiste tra la propria superficie esterna e la superficie interna dello stesso cilindro 6. Tale conformazione, come si leggerà nel seguito, consente di ottenere in modo semplice ed efficace una ottimale chiusura, a tenuta fluidica, dell'ingresso 3a e dell'uscita 3b della camera di cottura 3 quando il pistone 5 occlude il relativo ingresso 3a e/o la relativa uscita 3b.
Come si vedrà meglio con riferimento alle figure 2-6, il pistone 5 delle valvole 4a, 4b può vantaggiosamente essere dotato di un foro trasversale 5b che, una volta disposto in corrispondenza dei fori coassiali 6a, 6b o 6c, 6d, permette il passaggio dell'alimento 11 attraverso la corrispondente valvola 4a, 4b.
Il pistone 5 è quindi mobile almeno tra due posizioni: una prima posizione in cui tale pistone 5 occlude, direttamente o indirettamente, l'ingresso 3a o l'uscita 3b della camera di cottura 3 (come visibile in figura 1 con riferimento alla valvola di intercettazione 4a superiore), ed una seconda posizione in cui il pistone 5 libera, direttamente o indirettamente, l'ingresso 3a o l'uscita 3b della camera di cottura 3 (si veda ad esempio la posizione del pistone nella valvola di intercettazione 4b inferiore raffigurata in figura 1).
La conformazione delle valvole di intercettazione 4a, 4b, e in particolare il fatto che l'otturatore sia costituito da un pistone 5 scorrevole, preferibilmente a tenuta, entro un relativo cilindro 6, consente di realizzare una efficace tenuta fluidica della chiusura che l'otturatore, o pistone, 5 attua in corrispondenza dell'ingresso o uscita 3a, 3b della camera di cottura 3. Infatti, il vincolo meccanico esercitato dal cilindro 6 sul pistone 5, ossia il fatto che quest'ultimo sia sostanzialmente vincolato con un solo grado di libertà entro tale cilindro 6, essendo impedito alcun suo movimento che non sia trasversale all'ingresso 3a o uscita 3b della camera di cottura 3, sostanzialmente nega allo stesso pistone 5 movimenti che lo possano allontanare dallo stesso ingresso o uscita 3a, 3b lungo un asse trasversale alla direzione lungo cui il pistone 5 è scorrevole.
Dunque, in buona sostanza, anche a fronte di elevate pressioni presenti entro la camera di cottura 3, la relativa tenuta fluidica è agevolmente ed efficacemente garantita dalle valvole di intercettazione 4a, 4b che, grazie al vincolo di solo scorrimento, preferibilmente a tenuta, realizzato tra un otturatore a pistone 5 e il relativo cilindro 6, rendono non necessario utilizzare complicati sistemi a leva per garantire la tenuta dello stesso otturatore 5.
Si vuole qui sottolineare il fatto che l'utilizzo di almeno una valvola di intercettazione 4a, 4b per aprire e chiudere selettivamente almeno l'ingresso 3a o l'uscita 3b della camera di cottura 3, in cui tale valvola di intercettazione 4a o 4b comprende un pistone 5 traslabile tra una prima posizione, in cui tale pistone 5 occlude, direttamente o indirettamente, l'ingresso 3a o l'uscita 3b della camera di cottura 3, ed una seconda posizione, in cui il pistone 5 apre, direttamente o indirettamente, tale ingresso 3a o uscita 3b per permettere il passaggio dell'alimento 11 diretto alla, o uscente dalla, camera di cottura 3, e altresì comprendente, di preferenza, anche un cilindro 6 entro cui tale pistone 5 scorre a tenuta e che è opportunamente dotato di fori di passaggio per l'alimento 11, è un utilizzo nuovo e innovativo in un dispositivo di cottura per alimenti.
Secondo un altro aspetto innovativo della presente invenzione, il pistone 5 è vantaggiosamente azionato tramite il liquido 7, opportunamente pressurizzato.
Come anticipato, il liquido 7, normalmente costituito da acqua prelevata direttamente dalla rete idrica, viene posto in pressione, ad esempio e di preferenza, da una pompa volumetrica 8, e viene quindi inviato selettivamente, oltre che alla caldaia 2, anche alla sede 6, ad esempio cilindrica in figura 1, del pistone 5 di almeno una delle valvole di intercettazione 4a, 4b, tramite delle relative elettrovalvole 8a, 8b, 8d, 8e. Tali elettrovalvole 8a, 8b, 8d, 8e regolano, in ciascuna valvola 4a, 4b, l'afflusso del liquido 7 in pressione nelle due semicamere definite dal pistone 5 e in questo modo, grazie al loro controllo e al controllo di analoghi mezzi per permettere il deflusso regolato del liquido 7 da tali valvole di intercettazione 4a, 4b, è possibile movimentare in modo alternato il pistone 5 entro la sede 6, e così aprire o chiudere la valvola di intercettazione 4a o 4b, a seconda del verso di movimentazione dello stesso pistone 5. Si osservi che, nel caso in cui siano presenti almeno due valvole di intercettazione 4a, 4b, la conformazione di tali valvole 4a, 4b, come sarà chiaro all'esperto del ramo, consente naturalmente il loro azionamento in modo disgiunto ed eventualmente alternato.
Si noti altresì che, pur se si è qui descritta almeno una valvola di intercettazione 4a, 4b dotata di un pistone 5 azionato da un liquido pressurizzato, qualsiasi altro tipo di valvola di intercettazione dotata di un otturatore, preferibilmente, ma non necessariamente, scorrevole, azionato dal liquido 7 in pressione, rientra neN'ambito di tutela qui richiesto e rende meno complesso e più efficiente, sia da un punto di vista energetico, sia da un punto di vista dei tempi di processo, il dispositivo di cottura 1.
Si osservi anche che, in una forma di realizzazione della presente invenzione qui non illustrata, il liquido 7 di azionamento del pistone 5 può essere direttamente spillato dalla caldaia 2, tramite almeno una opportuna canalizzazione di collegamento, ed inviato in modo regolato, ad esempio tramite una relativa elettrovalvola, entro la relativa valvola di intercettazione 4a e/o 4b, e preferibilmente entro il cilindro 6, così da azionare lo stesso pistone 5 senza la necessità di porre in funzione la pompa 8. Allo stesso modo, il liquido 7 che, al termine deN'azionamento del pistone 5, deve essere espulso dalla relativa valvola di intercettazione 4a e/o 4b può essere re-indirizzato, tramite una apposito circuito idraulico, entro la stessa caldaia 2.
Tale dispositivo di cottura 1, come visibile in figura 1, comprende inoltre una camera di riposo e sgocciolamento 9 che è posta a valle della camera di cottura 3, o meglio che è posta a valle di, ed in comunicazione con, l'uscita 3b di tale camera di cottura 3, attraverso la relativa valvola di intercettazione 4b, e che è preposta a raccogliere l'alimento 11 in uscita dalla camera di cottura 3 e a separare tale alimento 11 dal relativo liquido di cottura 7.
Più in dettaglio, la camera di riposo e sgocciolamento 9, secondo un aspetto preferito della presente invenzione, comprende un cestello 9a, almeno inferiormente forato e preferibilmente conformato a rete, per la raccolta dell'alimento 11 ed un sottostante contenitore 9b preposto alla raccolta e smaltimento del liquido (acqua) di cottura 7.
Di preferenza, il cestello 9a può essere spostabile tra una posizione di raccolta dell'alimento 11 proveniente dalla camera di cottura 3 ed una posizione di estrazione dell'alimento 11 dal dispositivo 1, una volta che il liquido di cottura 7 è stato drenato grazie allo sgocciolamento dell'alimento 11 entro tale cestello 9a.
Il contenitore 9b, che può presentare una superficie di fondo inclinata verso il basso, può altresì essere dotato di almeno un tubo, collegato eventualmente alla rete di scarico delle acque reflue, per lo smaltimento del liquido di cottura 7 drenato dall'alimento 11.
Si noti che la camera di riposo 9 può preferibilmente essere posta a pressione atmosferica, o in generale ad una pressione inferiore alla pressione a cui è posto l'alimento 11 nella camera di cottura 3, in modo tale da permettere di normalizzare l'alimento 11 a pressione ambiente, e terminarne quindi la cottura.
Secondo un'altra forma di realizzazione della presente invenzione, il dispositivo di cottura 101 schematicamente illustrato nelle figure da 2 a 6, è del tutto simile al dispositivo 1 sopra descritto, illustrato in figura 1, ad eccezione della diversa conformazione delle valvole di intercettazione 4a, 4b, e di alcuni ulteriori dettagli costruttivi.
In particolare, per quanto riguarda le valvole di intercettazione 4a, 4b, ciascuna di esse comprende una sede 6, preferibilmente cilindrica, entro cui scorre a tenuta un pistone 105, anch'esso preferibilmente azionato dal liquido 7 posto in pressione dalla pompa 8, di preferenza volumetrica (si noti che i dettagli inerenti alla presenza di elettrovalvole per l'afflusso di liquido entro le valvole di intercettazione sono stati illustrati nelle figure 2-6, per non appesantire la trattazione, solo in relazione alla valvola di intercettazione superiore 4a, ma si deve intendere che tali elettrovalvole possono essere altresì presenti anche nella valvola di intercettazione inferiore 4b).
Come mostrato anche nelle figure 7a e 7b, che illustrano un particolare della valvola di intercettazione superiore 4a, collegata all'imbuto 12 del dosatore, tale valvola di intercettazione 4a comprende un cilindro 6 dotato di due aperture 6a, 6b, diametralmente opposte, ricavate sulla sua superficie laterale, ed un pistone 105, scorrevole, preferibilmente a tenuta di fluido, internamente al cilindro 6, e dotato di un corpo cilindrico 5a entro cui è ricavato un foro trasversale 5b passante, avente asse sostanzialmente parallelo all'asse delle aperture del cilindro 6.
Si noti che la sezione di passaggio del foro trasversale 5b della valvola di intercettazione superiore 4a, come sarà evidente per l'esperto del ramo, è di preferenza sostanzialmente uguale alla sezione di passaggio dell'apertura 6a e alla sezione di passaggio dell'ingresso 3a della camera di cottura 3. Analogamente, tale foro trasversale 5b della valvola di intercettazione inferiore 4b ha sezione di preferenza uguale a quella dell'apertura di passaggio 6d e dell'uscita 3b della camera di cottura 3.
Si noti anche che le pareti interne del foro trasversale 5b, come sarà chiaro al lettore, agiscono anche da guida per l'alimento 11, garantendo, grazie al vincolo di scorrimento a tenuta del pistone 105, o meglio del relativo corpo 5a, con la sede cilindrica 6, la tenuta fluidica tra tale foro 5b e l'ingresso 3a o l'uscita 3b della camera di cottura 3.
Anche il pistone 105 è quindi mobile tra due posizioni.
In una prima posizione, mostrata in figura 3 e in figura 7a, il foro trasversale 5b non è posto in corrispondenza dell'apertura di uscita del cilindro 6, e dunque dell'ingresso 3a della camera di cottura 3, e di conseguenza il corpo 5a del pistone 105 occlude direttamente, o indirettamente, l'ingresso 3a ed impedisce il passaggio dell'alimento 11 entro la camera di cottura 3.
In una seconda posizione, mostrata in figura 2 e in figura 7b, il foro trasversale 5b del pistone 105 è allineato con l'apertura di uscita del cilindro 6 e quindi con l'ingresso 3a, in modo tale da risultare sostanzialmente coassiale con la camera di cottura 3 stessa. In questa seconda posizione è permesso il passaggio di un alimento 11 attraverso la valvola 4a e l'ingresso 3a, così che l'alimento 11 possa raggiungere, dal relativo dosatore, la camera di cottura 3.
Il dispositivo 101 qui descritto, secondo un altro aspetto della presente invenzione, prevede altresì che le pareti interne della camera di cottura 3, ovvero le pareti che si affacciano verso l'alimento 11, presentino degli elementi aggettanti 3c, atti a favorire il distacco dell'alimento 11 dalle pareti interne della camera di cottura 3 al termine della cottura dello stesso alimento 11.
Tali elementi aggettanti 3c sono mostrati solo in forma schematica in figura 2, e coprono sostanzialmente l'intera estensione delle pareti della camera di cottura 3. Risulta evidente come in realtà la superficie occupata da tali elementi aggettanti 3c possa essere differente, ad esempio minore, sulle pareti interne della camera di cottura 3 rispetto a quanto qui schematicamente mostrato.
Si ricorda che, come già accennato, tali elementi aggettanti possono essere realizzati per mezzo di una rete incamiciata sulle pareti interne della camera di cottura 3, pur se non si escludono comunque delle forme di realizzazione alternative dei elementi aggettanti 3c, ad esempio costituiti da bugne distribuite lungo le pareti laterali interne della camera di cottura 3.
L'esperto del ramo comprenderà che tale soluzione, costituita dalla presenza di elementi aggettanti presenti sulla superficie interna della camera di cottura, indipendentemente dalle altre caratteristiche del dispositivo di cottura rapida qui descritto, è in sé innovativa e permette di ridurre le attività di manutenzione e pulizia dello stesso dispositivo di cottura ed evitare altresì possibili sprechi di alimenti.
Tornando al dispositivo di cottura 101 rappresentato nelle figure da 2 a 6, questo, a differenza del dispositivo 1 mostrato in figura 1, comprende altresì una flangia di montaggio 10 interposta tra la valvola di intercettazione superiore 4a e l'ingresso 3a della camera di cottura 3, e/o interposta tra la valvola inferiore di intercettazione 4b e l'uscita 3b della stessa camera di cottura 3a.
Entro tale flangia di montaggio 10, al fine di ridurre gli ingombri complessivi, può essere ricavata parte della canalizzazione che collega la caldaia 2 alla camera di cottura 3 e a tale flangia 10 può essere vincolata la succitata elettrovalvola IOa, tipicamente una elettrovalvola a solenoide, responsabile del controllo di flusso del liquido 7 transitante tra la caldaia 2 e la camera di cottura 3.
In una ulteriore forma di realizzazione alternativa della presente invenzione, mostrata in figura 8, il dispositivo 201 è dotato di una caldaia 2, con relativi mezzi di riscaldamento 2a, realizzati in modo analogo alla forma di realizzazione descritta precedentemente. Le parti omesse sono da ritenersi identiche alla precedente forma di realizzazione descritta.
Rispetto alla forma di realizzazione delle figure da 2 a 6, la realizzazione di figura 8 si distingue per la presenza di due camere di cottura 3 e 203.
In particolare la camera di cottura 3 risulta identica alla camera di cottura delle precedenti forme di realizzazione, e viene dunque indicata con il medesimo riferimento numerico.
La camera di cottura 203 è invece preferibilmente dotata di mezzi per la cottura di una diversa tipologia di alimento rispetto all'alimento 11 cotto nella camera di cottura 3.
Preferibilmente, la camera di cottura 203 è una camera di cottura per bevande da infusione. Tipicamente dunque la camera di cottura 203 può essere dotata, di pezzo o mediante l'inserimento di un elemento esterno, almeno di un filtro da infusione, non mostrato nelle figure. Eventualmente, degli appositi mezzi, ad esempio un pistone, possono comprimere gli ingredienti per la bevanda, prima dell'introduzione di acqua entro la camera di cottura 203. A tal proposito, non si esclude che, attraverso l'utilizzo di elementi esterni inseribili entro la camera di cottura 3, anche il dispositivo 1 o il dispositivo 101 delle figure da 1 a 6 possano essere utilizzati per la preparazione di bevande da infusione.
In una variante del dispositivo 201, quest'ultimo può essere dotato di due camere di cottura identiche, per permettere la cottura contemporanea in parallelo di due porzioni di almeno un alimento 11.
Le camere di cottura 3 e 203 possono condividere una singola valvola di intercettazione 204b, oppure essere dotate di valvole di intercettazione indipendenti 4a, analoghe alle valvole già descritte.
In figura 8, a scopo esemplificativo, gli ingressi delle camere 3 e 203 presentano valvole di intercettazione 4a tra loro indipendenti, mentre le uscite presentano una valvola di intercettazione condivisa 204b.
Risulta comunque evidente che altre combinazioni di valvole singole e/o condivise possono essere scelte per il dispositivo 201, ad esempio l'utilizzo di tutte valvole indipendenti 4a, oppure la configurazione invertita tra ingressi ed uscite rispetto a quanto mostrato, ecc. In generale, in caso di valvole di intercettazione tra loro indipendenti 4a, ed in particolare nel caso di valvole indipendenti con otturatore a pistone 5, come le valvole di intercettazione 4a di figura 8, risulta evidente che la disposizione delle camere 3 e 203 e/o delle valvole 4a sia tale da permettere una efficace corsa del relativo pistone 5 per entrambe le valvole di intercettazione 4a.
Con riferimento alla figura 8, ad esempio le due camere 3 e 203 potrebbero essere disposte in modo sfalsato l'una dall'altra. Alternativamente, gli otturatori a pistone 205 delle valvole di intercettazione 205a potrebbero avere direzioni distinte e parallele tra loro, o quantomeno non incidenti limitatamente alla relativa corsa massima.
Nel caso invece di valvola di intercettazione singola 204b, questa può essere dotata di un numero di aperture 205b uguali al numero di camere di cottura 3, 203.
In particolare, nella forma di realizzazione schematizzata in figura 8, la valvola 204b presenta un pistone 205 mobile avente un corpo principale 5a dotato di due fori trasversali 5b. I due fori trasversali possono essere distanziati tra loro in modo da poter sincronizzare l'apertura e chiusura delle camere di cottura 3 e 203, in modo tale che esse siano o contemporaneamente aperte o contemporaneamente chiuse, come in figura.
Non si esclude comunque che i fori trasversali 5b siano distanziati tra loro in modo da poter aprire solo una camera di cottura 3, 203 alla volta.
A tal proposito, in una variante della presente forma di realizzazione dell'invenzione, una valvola singola può presentare un solo foro trasversale, in modo da poter aprire solo una camera di cottura alla volta, oppure mantenere chiuse tutte le camere di cottura.
Non si esclude altresì la possibilità di prevedere un numero maggiore di fori trasversali, per poter esercitare un controllo più elevato suN'apertura/chiusura delle varie camere.
Risulta inoltre infine evidente che, per quanto si siano mostrate solo due camere di cottura, in forma di realizzazione alternative della presente invenzione, il dispositivo di cottura rapida può essere dotato di un numero maggiore di camere di cottura.
Con riferimento ora alle figure da 3 a 6, viene di seguito descritto un procedimento di utilizzo del dispositivo di cottura rapida 101 della presente invenzione. Tale procedimento si applica in modo evidente ad un tecnico del settore anche alle altre forme di realizzazione mostrate. In una fase preliminare, non illustrata, la caldaia 2 viene riempita, grazie ai succitati mezzi di pressurizzazione, eventualmente comprendenti una pompa volumetrica 8, con dell'acqua 7 che viene prelevata ad esempio dalla rete idrica, poi portata ad una data pressione e quindi riscaldata, grazie ai suddetti mezzi di riscaldamento 2a, entro la stessa caldaia 2. L'acqua 7 può raggiungere, come detto, una temperatura pari a circa 160°C ed una pressione compresa tra le 9 e le 10 atmosfere, risultando così allo stato di liquido surriscaldato.
Una volta riempita la caldaia 2 con l'acqua 7, e una volta che quest'ultima è stata portata alle desiderate condizioni termodinamiche, una prima fase di utilizzo del dispositivo di cottura 101, come visibile in figura 3, prevede che la valvola di intercettazione superiore 4a sia disposta in una posizione aperta, ossia con il foro 5b del pistone 105 allineato all'ingresso 3a della camera di cottura 3, così da permettere l'inserimento dell'alimento 11, opportunamente dosato, dall'imbuto 12 del dosatore entro la camera di cottura 3, al momento priva di alcun liquido.
Si noti che tale operazione di inserimento dell'alimento 11 può avvenire, come detto, mediante un dosatore automatico, oppure mediante inserimento manuale da parte di un utente.
In questa fase di funzionamento, la valvola di intercettazione inferiore 4b risulta chiusa, ossia con il corpo 5a del relativo pistone 5 disposto in modo tale da occludere l'uscita 3b della camera di cottura 3, per trattenere l'alimento 11 entro la stessa camera di cottura 3.
In seguito, con riferimento alla figura 4, la successiva fase di azionamento del dispositivo 101 prevede che una certa quantità di acqua 7 venga indirizzata, preferibilmente mediante l'apertura di una elettrovalvola 8a e grazie ad una pompa volumetrica 8, alla valvola di intercettazione 4a, per chiudere la stessa.
Nella forma di realizzazione qui mostrata, l'acqua spinta dalla pompa 8, e indotta a transitare verso la valvola di intercettazione 4a grazie all'apertura della elettrovalvola 8a, raggiunge il pistone 5 entro la sede cilindrica 6 e spinge quindi tale pistone 5 in una posizione di chiusura della valvola 4b, con la relativa otturazione dell'apertura 3a della camera di cottura 3.
In seguito, nella successiva fase di funzionamento, con riferimento alla figura 5, una porzione del liquido 7 contenuto in pressione e riscaldato nella caldaia 2 viene inviato, grazie all'apertura della elettrovalvola 10a, alla camera di cottura 3.
In questa fase avviene la cottura rapida dell'alimento 11, grazie all'azione del liquido 7. Come noto, poiché il liquido 7 è posto in pressione, questo può raggiungere temperature elevate senza raggiungere il punto di ebollizione. Tale condizione permette di ridurre i tempi di cottura dell'alimento 11.
Una volta terminata la fase di cottura nella camera di cottura 3, la successiva fase del funzionamento del dispositivo di cottura 101 prevede che la valvola di intercettazione inferiore 4b venga aperta e così l'uscita 3b venga liberata. Tale apertura della valvola 4b è preferibilmente preceduta da una fase di apertura di una apposita valvola, ad esempio una elettrovalvola, funzionalmente collegata alla camera di cottura 3, così da ridurre la pressione del liquido internamente alla stessa camera di cottura 3.
Preferibilmente anche la valvola di intercettazione inferiore 4b viene aperta mediante l'ingresso di una certa quantità di liquido 7 entro il cilindro 6, grazie alla pompa 8, in modo tale da spingere il pistone 5 nella direzione di apertura della stessa valvola di intercettazione 4b.
Se pur non esplicitamente mostrato, e in modo facoltativo, grazie a tale soluzione è possibile aprire, qualora ciò fosse richiesto, contemporaneamente, o meglio successivamente, anche la valvola di intercettazione superiore 4a.
In questa fase, il liquido 7 contenuto nella camera di cottura 3 e l'alimento 11, ormai cotto, vengono quindi scaricati, tipicamente per gravità, entro la camera di riposo e sgocciolamento 9 (figura 6).
Come detto, la camera di riposo e sgocciolamento 9, comprendente come detto un cestello forato 9a, è conformata per trattenere l'alimento 11 e per consentire il drenaggio del liquido 7, il quale viene raccolto e smaltito al di sotto del cestello forato 9a.
Preferibilmente, il liquido 7 contenuto nella camera di cottura 3 e separato dall'alimento 11 cotto viene raccolto ed inviato ad un condotto di scarico, non mostrato nelle figure.
Si osservi che, in questa fase, l'alimento 11 è esposto alla pressione ambiente e termina il proprio ciclo di cottura. Quindi, dalla camera di riposo e sgocciolamento 9 l'alimento 11 può essere prelevato da un utente, in modo diretto o in modo indiretto, nel caso in cui la camera 9 comprenda un cestello forato 9a spostabile tra una posizione di raccolta dell'alimento 11 cotto ed una posizione di estrazione dello stesso alimento 11.
Nel caso in cui il dispositivo di cottura, come quello indicato come 201, sia dotato di due o più camere di cottura 3, 203, due cicli di cottura possono avvenire in parallelo, oppure cominciare in maniera sfalsata, ad esempio con il riempimento di una seconda camera di cottura 203 quando una prima camera di cottura 3 ha appena espulso l'alimento 11 verso la camera di riposo e sgocciolamento 9.
Come anticipato, nella seconda camera di cottura 203 può essere preparato, contemporaneamente od in seguito alla preparazione dell'alimento 11, una bevanda da infusione.
In breve, con riferimento al dispositivo illustrato in figura 8, in modo analogo alla cottura dell'alimento 11, inizialmente degli ingredienti, tipicamente liquidi o in polvere, vengono inseriti all'interno della camera di cottura 203, quando questa è ancora priva di acqua. La camera di cottura 203 viene quindi sigillata dalle valvole 4a e 204b, e del liquido 7 caldo ed in pressione viene mandato dalla caldaia 2 all'interno della camera 203, per effettuare l'infusione della bevanda.
Si noti che, in una forma di utilizzazione particolare del dispositivo 1 secondo la presente invenzione, la eventuale seconda camera di cottura 203 può essere sempre mantenuta piena di acqua, o del liquido di cottura 7, così da rendere costantemente disponibile all'utilizzatore una sorgente di acqua calda (o liquido di cottura 7) in pressione, sfruttabile sia per eventuali preparazioni alimentari, sia per la pulizia dello stesso dispositivo 1.
In seguito ad un determinato periodo di infusione, l'uscita della bevanda dalla camera di cottura 203 avviene grazie alla apertura della valvola 204b e la bevanda infusa viene quindi erogata ad un apposito contenitore, non mostrato nelle figure.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1; 101; 201) per la cottura rapida di almeno un alimento (11) comprendente una caldaia (2) per il riscaldamento di un liquido (7), mezzi di pressurizzazione (8) di detto liquido (7), almeno una camera di cottura (3) collegata fluidicamente a detta caldaia (2), detta almeno una camera di cottura (3) essendo dotata di almeno un ingresso (3a) e di almeno un'uscita (3b) per detto alimento (11), almeno uno tra detti almeno un ingresso (3a) ed almeno un'uscita (3b) di detta almeno una camera di cottura (3) essendo provvisto di una valvola di intercettazione (4a; 4b; 204b) per selettivamente aprire e chiudere a tenuta detto ingresso e/o uscita (3a, 3b) di detta almeno una camera di cottura (4), caratterizzato dal fatto che detta una valvola di intercettazione (4a; 4b; 204b) è comandata in apertura e/o chiusura mediante l'azione di detto liquido (7) pressurizzato da detti mezzi di pressurizzazione (8).
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detta una valvola di intercettazione (4a; 4b; 204b) presenta almeno un pistone (5) traslabile tra una prima posizione ed una seconda posizione, in cui in detta prima posizione detto pistone (5) occlude, direttamente o indirettamente, detto ingresso (3a) o detta uscita (3b) di detta almeno una camera di cottura (3), ed in detta seconda posizione detto pistone (5) apre, direttamente o indirettamente, detto ingresso (3a) o uscita (3b) di detta almeno una camera di cottura (3) per permettere il passaggio di detto almeno un alimento (11) attraverso detto ingresso (3a) o uscita (3b).
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta valvola di intercettazione (4a; 4b; 204a) comprende almeno un cilindro (6) entro cui scorre detto almeno un pistone (5), detto cilindro (6) comprendendo almeno una prima apertura (6a; 6d) di passaggio per detto alimento (11) verso/da l'esterno di detta almeno una camera di cottura (3) ed almeno una seconda apertura (6b; 6c) di passaggio per detto alimento (11) verso/da detta almeno una camera di cottura (3), detta almeno una seconda apertura (6b; 6c) di passaggio essendo ricavata su parte della superficie laterale di detto almeno un cilindro (6) e coincidendo, o essendo collegata a, detto ingresso (3a) o detta uscita (3b) di detta almeno una camera di cottura (3).
  4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta almeno una prima apertura (6a; 6d) e detta almeno una seconda apertura (6b; 6c) sono sostanzialmente opposte in modo diametrale rispetto all'asse di detto cilindro (6) e/o costituiscono una unica apertura sostanzialmente diametrale.
  5. 5) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detto almeno un pistone (5) scorre a tenuta entro detto almeno un cilindro (6).
  6. 6) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazione da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detto pistone (5) comprende un foro passante (5b) conformato per collegare tra loro detta almeno una prima apertura (6a; 6d) e detta almeno una seconda apertura (6b; 6c) di detto almeno un cilindro (6).
  7. 7) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che detto almeno un pistone (5) è direttamente azionato da detto liquido (7) pressurizzato.
  8. 8) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un ingresso (3a) e detta almeno un'uscita (3b) per detto alimento (11) di detta almeno una camera di cottura (3) comprendono detta valvola di intercettazione (4a, 4b).
  9. 9) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta camera di cottura (3) è contenuta almeno parzialmente entro detta caldaia (2).
  10. 10) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una porzione della superficie interna di detta camera di cottura (3) presenta uno o più elementi aggettanti internamente (3c) per agevolare il distacco di detto almeno un alimento (11) da detta porzione della superficie interna di detta camera di cottura (3), almeno al termine del ciclo di cottura di detto alimento (11).
  11. 11) Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti uno o più elementi aggettanti internamente comprendono una rete a maglie che incamicia almeno parte della superficie interna di detta almeno una camera di cottura (3).
  12. 12) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una camera di cottura (3) e/o detti uno o più elementi aggettanti internamente (3c) sono realizzati in acciaio inossidabile.
  13. 13) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una elettrovalvola (10a) regola l'ingresso di detto liquido (7) da detta caldaia (2) entro detta almeno una camera di cottura (3).
  14. 14) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di pressurizzazione comprendono almeno una pompa volumetrica (8).
  15. 15) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, contenente una pluralità di camere di cottura (3; 203) utilizzabili in parallelo in modo indipendente l'una dall'altra.
  16. 16) Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detta pluralità di camere di cottura (3; 203) è contenuta entro detta caldaia (2).
  17. 17) Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una camera di riposo e sgocciolamento (9) posta a valle di detta almeno una uscita (3b) di detta camera di cottura (3), per raccogliere detto almeno un alimento (11) in uscita da detta camera di cottura (3) e per separare detto alimento (11) dal relativo liquido (7) di cottura.
  18. 18) Dispositivo secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detta almeno una camera di riposo e sgocciolamento (9) comprende un cestello (9a) almeno inferiormente forato per il deflusso del liquido (7) di cottura ed un contenitore di raccolta (9b) per il liquido sgocciolato.
  19. 19) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 17 o 18, caratterizzato dal fatto che detta camera di riposo e sgocciolamento (9) comprende altresì mezzi per spostare almeno detto cestello (9a) tra una posizione di raccolta per detto almeno un alimento (11) da detta almeno un'uscita (3b) di detta almeno una camera di cottura (3) ed una posizione di estrazione di detto almeno un alimento (11) sgocciolato.
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