ITMI20132001A1 - Raccordo girevole per fluidi - Google Patents

Raccordo girevole per fluidi

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Publication number
ITMI20132001A1
ITMI20132001A1 IT002001A ITMI20132001A ITMI20132001A1 IT MI20132001 A1 ITMI20132001 A1 IT MI20132001A1 IT 002001 A IT002001 A IT 002001A IT MI20132001 A ITMI20132001 A IT MI20132001A IT MI20132001 A1 ITMI20132001 A1 IT MI20132001A1
Authority
IT
Italy
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female
male
ring nut
terminal end
radially
Prior art date
Application number
IT002001A
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English (en)
Inventor
Giovanni Ausenda
Original Assignee
E T S Elettronica S R L
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Publication date
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L37/00Couplings of the quick-acting type
    • F16L37/08Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members
    • F16L37/12Couplings of the quick-acting type in which the connection between abutting or axially overlapping ends is maintained by locking members using hooks, pawls or other movable or insertable locking members
    • F16L37/14Joints secured by inserting between mating surfaces an element, e.g. a piece of wire, a pin, a chain
    • F16L37/142Joints secured by inserting between mating surfaces an element, e.g. a piece of wire, a pin, a chain where the securing element is inserted tangentially

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Joints Allowing Movement (AREA)
  • Quick-Acting Or Multi-Walled Pipe Joints (AREA)

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D'INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
“Raccordo girevole per fluidi”
Campo del trovato
La presente invenzione ha per oggetto un raccordo girevole per fluidi. In particolare, la presente invenzione si riferisce ai raccordi di connessione girevoli formati da due porzioni accoppiabili (maschio - femmina) ciascuna destinata ad essere impegnata stabilmente ad un'estremità di una conduttura, e che, in almeno una loro configurazione, permettono la libera rotazione di una porzione rispetto all’altra attorno ad un proprio asse longitudinale, mantenendo comunque l'integrità assiale del raccordo ed assicurando la tenuta del fluido in pressione al proprio interno. Tali raccordi consentono la connessione e la disconnessione di due diverse condutture attraversate da fluidi in pressione (ad esempio acqua o olio), assicurando sia la tenuta meccanica che la tenuta ermetica. Nella presente descrizione e nelle annesse rivendicazioni, per “conduttura” si intende genericamente una porzione tubolare atta a consentire il passaggio di fluidi. La conduttura così definita può essere un tubo vero e proprio, rigido o flessibile, oppure un connettore, filettato o meno, maschio o femmina, collegato a sua volta ad un tubo oppure al circuito di una macchina o di un impianto che comprende tubi o altre soluzioni tecniche per la realizzazione di condutture in cui transitano i fluidi.
Background del trovato
Raccordi girevoli di siffatto tipo sono ad esempio noti ed impiegati per permettere movimenti rotatori relativi tra una parte di un circuito/sistema rispetto ad un’altra, durante la fase di montaggio e/o accoppiamento di componenti e/o strumentazioni con attacchi filettati.
Sono ad esempio noti raccordi girevoli di tipo maschio-maschio, ciascuno dei quali è formato da due porzioni con estremità opposte filettate maschio (destinate ad essere giuntate a rispettive connessioni filettate di tipo femmina) e rispettivi dadi di manovra. Tali due porzioni sono fra loro collegate da elementi intermedi atti a spostarle fra due configurazioni operative. In una prima configurazione, le due porzioni sono libere di ruotare reciprocamente, ad esempio tramite cuscinetti a sfere, in modo da consentirne il montaggio sui rispettivi connettori femmina filettati. In una seconda configurazione, le due porzioni sono rese fra loro solidali. Nel passaggio dalla prima alla seconda configurazione, gli elementi intermedi tirano assialmente le due porzioni una contro l'altra (o contro uno degli elementi intermedi interposto fra loro).
Sono anche noti giunti rotanti atti a collegare due tubi che, durante il funzionamento della macchina a cui appartengono, devono poter ruotare liberamente.
In questo ambito, il documento pubblico US 2,963,304 illustra un giunto rotante per tubi per fluidi in pressione comprendente: una porzione tubolare esterna, una porzione tubolare interna che si estende nella porzione esterna e mezzi che supportano dette parti per permettere loro una rotazione relativa attorno ad un asse comune e consentire un movimento assiale limitato.
II documento pubblico US 3,363,919 illustra un giunto di tipo rotante provvisto di elementi maschio e femmina reciprocamente impegnati per permettere una rotazione continua. Ognuno di tali elementi presenta una coppia di piste scanalate per rispettive sfere. Le piste scanalate sono disposte a coppie in modo complementare in modo da delimitare due piste complete per le suddette sfere. Una guarnizione elastica è interposta tra l’elemento maschio e l’elemento femmina per prevenire ogni perdita di fluido.
Sommario
La Richiedente ha osservato che i raccordi girevoli di tipo noto sono migliorabili sotto diversi aspetti, in particolare con riferimento alla rigidezza flessionale del raccordo nel suo assieme (quando la porzione maschio e la porzione femmina sono accoppiati) ed al mantenimento nel tempo delle loro prestazioni (tenuta del fluido in pressione al proprio interno).
La Richiedente ha infatti osservato che nei raccordi girevoli di tipo noto, come quelli sopra descritti, rimpaccamento assiale (atto a conferire solidità all'assieme) delle porzioni e degli elementi intermedi provoca lo schiacciamento delle guarnizioni interne tale da poter compromettere l’integrità delle guarnizioni stesse e la funzionalità del raccordo. Inoltre, la struttura dei raccordi girevoli di tipo noto non è, per sua natura, sempre in grado di assicurare il perfetto allineamento tra le porzioni che lo compongono.
La Richiedente ha anche osservato che nei giunti rotanti di tipo noto, come quelli illustrati nei documenti menzionati US 3,363,919 e US 2,963,304, la resistenza a flessione deH'assieme è demandata esclusivamente ad una superficie di accoppiamento cilindrica interposta tra la parte della porzione maschio inserita nella femmina e la parte della porzione femmina stessa che circonda la porzione maschio. Tale superficie di accoppiamento cilindrica è anche quella in corrispondenza della quale sono disposte le sfere, che forniscono l’integrità assiale del giunto, e le guarnizioni, che assicurano la tenuta del fluido.
La Richiedente ha percepito che il tipo di accoppiamento noto appena descritto permette comunque un certo movimento di flessione tra la porzione maschio e la porzione femmina, ovvero un disallineamento tra un asse principale della porzione maschio ed un asse principale della porzione femmina e tra le superfici in reciproco contatto di dette due porzioni. Le due porzioni maschio e femmina, sotto l'azione anche solo del loro peso, tendono a disallinearsi pur rimanendo agganciate una all’altra tramite le sfere. In queste situazioni, la distribuzione delle forze scambiate tra la porzione maschio e la porzione femmina non è uniforme e, anzi, è possibile che alcune sfere siano caricate più di altre e/o che porzioni circonferenziali di una guarnizione anulare sino deformate più di altre porzioni della medesima guarnizione.
La Richiedente ha verificato che questa disomogeneità dei carichi può portare i giunti ed i raccordi di tipo noto a logorarsi velocemente ed a necessitare pertanto di frequenti interventi di manutenzione e/o di sostituzione.
In tale ambito, la Richiedente si è posta l’obiettivo di proporre un raccordo girevole per fluidi che sia più robusto di quelli della tecnica nota e che assicuri una vita operativa più lunga rispetto a quelli della tecnica nota.
Più in generale, la Richiedente si è posta almeno uno dei seguenti scopi/miglioramenti nei confronti della tecnica nota:
<■>consentire, in almeno una prima configurazione, la rotazione libera e reciproca delle porzioni maschio e femmina che lo compongono e garantire, in almeno una seconda configurazione, l’intima unione tra dette due porzioni tale da renderle integrali/solidali;
<■>garantire, anche nella prima configurazione, l'integrità meccanica assiale del raccordo;
<■>garantire, anche nella prima configurazione, la tenuta del fluido contenuto;<■>evitare, almeno nella seconda configurazione, qualsiasi disallineamento tra dette due porzioni e rispetto ad un asse principale del raccordo;
<■>assicurare, almeno nella seconda configurazione, il centraggio ottimale tra la porzione maschio e la porzione femmina (mantenere in asse il raccordo);<■>garantire, almeno nella seconda configurazione, la distribuzione uniforme dei carichi sia assiali che radiali sulle sfere che impediscono l'allontanamento assiale fra le due porzioni;
<■>garantire, almeno nella seconda configurazione, che la/le guarnizioni interposta/e tra dette due porzioni lavori/no in modo ottimale deformandosi in modo uniforme lungo il proprio sviluppo circonferenziale.
L'obiettivo indicato, almeno uno degli scopi sopra elencati ed altri ancora sono sostanzialmente raggiunti da un raccordo girevole per fluidi secondo una o più delle unite rivendicazioni.
Aspetti dell'invenzione sono qui di seguito illustrati.
Secondo un primo aspetto, la presente invenzione riguarda un raccordo girevole per fluidi, comprendente:
un maschio, preferibilmente realizzato in un pezzo solo, delimitante un rispettivo condotto assiale; in cui il maschio presenta una prima scanalatura anulare su una propria superficie radialmente esterna;
una femmina, preferibilmente realizzata in un pezzo solo, delimitante un rispettivo condotto assiale; in cui la femmina presenta una seconda scanalatura anulare su una propria superficie radialmente interna;
in cui il maschio è alloggiabile parzialmente nella femmina per delimitare un condotto passante ottenuto dall'allineamento reciproco dei rispettivi condotti assiali ed una pista toroidale delimitata dalla prima e dalla seconda scanalatura anulare fra loro contraffacciate;
una pluralità di elementi discreti di vincolo, preferibilmente sfere, posizionabili nella pista toroidale, in cui vincolano assialmente il maschio alla femmina lasciando loro la possibilità di libera rotazione reciproca;
caratterizzato dal fatto di comprendere una ghiera mobile tra una prima posizione, in cui serra radialmente un’estremità terminale della femmina tra il maschio e detta ghiera (impedendone ogni movimento relativo, compresa la rotazione), ed una seconda posizione, in cui libera l’estremità terminale della femmina per lasciare liberi il maschio e la femmina di ruotare reciprocamente.
In accordo con un secondo aspetto, la presente invenzione riguarda un metodo per montare un raccordo girevole, comprendente:
- inserire un maschio del raccordo in una femmina di detto raccordo fino a portare una prima scanalatura anulare del maschio in affaccio ad una seconda scanalatura anulare della femmina e formare una pista toroidale; - vincolare assialmente il maschio alla femmina inserendo una pluralità di elementi discreti di vincolo nella pista toroidale;
- connettere il maschio ad una prima conduttura;
- connettere la femmina ad una seconda conduttura;
- rendere solidali il maschio e la femmina serrando radialmente un'estremità terminale della femmina tra il maschio ed una ghiera disposta almeno parzialmente attorno a detta estremità terminale della femmina.
La ghiera permette di rendere meccanicamente solidali il maschio, la femmina e la ghiera stessa impedendone ogni movimento relativo in modo da evitare che forze che tendono a disallineare maschio e femmina si scarichino sulle guarnizioni e/o sugli elementi discreti di vincolo compromettendone, con il passare del tempo, la funzionalità. Anche nella seconda configurazione, la guarnizione (o le guarnizioni) sono sollecitate dalla sola pressione del fluido e non anche da sollecitazioni dovute al serraggio di elementi del raccordo (per portarlo nella seconda configurazione), come invece avviene nei raccordi girevoli secondo la tecnica nota.
Preferibilmente, l’assemblaggio del raccordo (maschio, ghiera e femmina) viene eseguito in fabbrica ed il raccordo viene così consegnato all’utente.
fn un aspetto, la ghiera e l'estremità terminale della femmina sono impegnabili in corrispondenza di un accoppiamento conico.
In un aspetto, l'estremità terminale della femmina presenta una superficie radialmente esterna convergente per l’impegno con la ghiera. Tale superficie radialmente esterna può essere ad esempio continua, ad esempio conica, oppure presentare nervature radialmente esterne convergenti tali per cui la superficie convergente non è continua ma è definita dall’insieme delle superfici esterne di dette nervature.
In un aspetto, la ghiera presenta una superficie radialmente interna divergente per l'impegno con l’estremità terminale della femmina. Tale superficie radialmente interna può essere ad esempio continua, ad esempio conica, oppure presentare nervature radialmente interne divergenti tali per cui la superficie divergente non è continua ma è definita dall’insieme delle superfici esterne di dette nervature.
Il movimento assiale relativo della ghiera verso l’estremità terminale della femmina determina dapprima il contatto tra dette superfici e poi una spinta radiale centripeta della ghiera sull’estremità citata. Detta estremità a sua volta spinge radialmente contro la porzione del maschio che sta al proprio interno. Tale porzione del maschio, l’estremità terminale della femmina e la ghiera risultano pertanto radialmente impaccati.
In un aspetto, l’estremità terminale della femmina presenta uno smusso atto a facilitare l’inserimento del maschio e ad evitare dannose interferenze con il maschio stesso. Lo smusso, quando la ghiera serra radialmente la femmina contro il maschio, evita che la superficie radialmente esterna del maschio venga scalfita e contribuisce ad assicurare l’allineamento preciso tra maschio e femmina.
In un aspetto, la ghiera è montata attorno al maschio ed è mobile assialmente tra la prima posizione e la seconda posizione.
In un aspetto, la ghiera presenta una filettatura radialmente interna accoppiata ad una filettatura radialmente esterna del maschio. Tramite una rotazione della ghiera sul maschio in un verso o in quello opposto, la ghiera viene mossa assialmente in un senso o in quello opposto.
In un aspetto, la ghiera presenta una superficie radialmente esterna almeno parzialmente zigrinata. La ghiera viene preferibilmente ruotata manualmente e la zigrinatura rende la presa manuale più sicura.
In un aspetto, la ghiera presenta sedi esterne per l’impegno con chiavi di manovra. In un aspetto, la ghiera presenta una sagoma esterna esagonale per l’impegno con chiavi esagonali.
In un aspetto, il maschio comprende una zona di connessione alla rispettiva conduttura, preferibilmente di tipo maschio, presentante una rispettiva filettatura, preferibilmente destrorsa. In un aspetto, la femmina comprende una zona di connessione alla rispettiva conduttura, preferibilmente di tipo maschio, presentante una rispettiva filettatura, preferibilmente destrorsa.
In un aspetto, la filettatura della ghiera e la filettatura radialmente esterna del maschio sono di verso opposto rispetto alla filettatura della zona di connessione del maschio e/o della femmina. In un aspetto, la filettatura della ghiera è sinistrorsa.
Questa soluzione permette di evitare accidentali svitamenti del maschio (o della femmina) dalla rispettiva conduttura senza preventivamente eseguire la procedura di sblocco della ghiera. Infatti, senza portare la ghiera nella propria seconda posizione (rendendo libere di ruotare reciprocamente maschio e femmina) non è possibile far girare il maschio (o la femmina) per svitarla dalla rispettiva conduttura perché essa è saldamente vincolata alla femmina (o al maschio) a sua volta vincolata all’altra conduttura.
In un aspetto, la superficie radialmente interna della femmina presenta un rilievo anulare assialmente interno destinato ad entrare radialmente in contatto con una superficie radiale di riscontro appartenente ad un’estremità terminale del maschio. Detto rilievo anulare è assialmente distanziato dall’estremità terminale della femmina. Detto rilievo anulare e la corrispondente superficie radiale di riscontro presentano tolleranze molto ristrette e le loro dimensioni sono tali da definire una sorta di intimo contatto. In questo modo, il supporto fornito dagli elementi impaccati (porzione del maschio, estremità terminale della femmina e ghiera) e dal contatto tra il rilievo anulare e la superficie radiale di riscontro impediscono qualunque disallineamento tra maschio e femmina.
In un aspetto, l’estremità terminale del maschio che porta la superficie radiale di riscontro presenta un diametro ridotto rispetto al resto della porzione del maschio inserita nella femmina.
In un aspetto, quando la porzione del maschio è alloggiata nella femmina e ivi bloccata, una superficie di testa dell’estremità terminale del maschio rimane distaccata da una superficie anulare di fondo della femmina. Il contatto tra il maschio e la femmina è esclusivamente radiale (le superfici di contatto reciproco sono superfici cilindriche/coniche coassiali all’asse principale del raccordo) e ciò assicura il centraggio preciso tra maschio e femmina.
In un aspetto, l’estremità terminale del maschio presenta uno smusso. Tale smusso facilita l’inserimento della porzione del maschio nella femmina, evita che il rilievo anulare interno della femmina venga scalfito, durante l'inserimento, dall’estremità terminale del maschio e contribuisce ad assicurare l'allineamento preciso e sicuro tra maschio e femmina.
In un aspetto, il raccordo comprende un elemento di fermo montato in modo removibile sul maschio e definente una posizione di arretramento (in verso opposto a quello che porta la ghiera nella propria prima posizione) della ghiera corrispondente alla seconda posizione di detta ghiera.
In un aspetto, l’elemento di fermo è un anello di fermo, preferibilmente un anello seeger, posizionato in una rispettiva sede anulare attorno al maschio.
In un aspetto, smontando l’elemento di fermo, la ghiera è arretrarle fino in una terza posizione.
In un aspetto, la femmina presenta almeno un foro passante ed in comunicazione con la rispettiva scanalatura anulare per permettere il carico nella pista toroidale o lo scarico dalla pista toroidale degli elementi discreti di vincolo, lì foro si apre su una superficie radialmente esterna dell’estremità terminale della femmina. Il foro è eventualmente chiuso da un tappo o da un grano in esso avvitato.
In un aspetto, la ghiera nella prima e nella seconda posizione copre almeno parzialmente detto foro ed impedisce la rimozione del tappo o lo svitamento dell’eventuale grano e l’estrazione (scarico) degli elementi discreti di vincolo. In questo modo è possibile sbloccare il raccordo permettendo la rotazione relativa tra maschio e femmina mentre queste sono ancora assialmente vincolate e contengono il fluido in pressione.
In un aspetto, la ghiera nella terza posizione lascia libero il foro e permette l'estrazione (scarico) o l’inserimento (carico) degli elementi discreti di vincolo. La ghiera svolge quindi anche la funzione di sicurezza per l'estrazione delle sfere ed il conseguente disaccoppiamento assiale del maschio dalla femmina. L’estrazione delle sfere e la separazione del maschio dalla femmina vengono effettuate solitamente per svolgere lavori di manutenzione all’interno del raccordo (ad esempio per la sostituzione della guarnizione o delle guarnizioni interna/e).
In un aspetto, il raccordo comprende almeno una guarnizione anulare disposta attorno al maschio e radialmente interposta tra la porzione del maschio e la femmina. In un aspetto, la guarnizione anulare è alloggiata in una sede anulare ricavata tutto attorno alla porzione del maschio. In un aspetto, il raccordo comprende almeno una guarnizione anulare principale ed una guarnizione anulare ausiliaria interposte tra maschio e femmina in posizione assiali differenti. La tenuta del fluido contenuto nel raccordo è assicurata dalla o dalle guarnizioni anulari. In un aspetto, il raccordo comprende un anello anti-estrusione e contenimento per almeno una delle guarnizioni anulari. In un aspetto, la guarnizione anulare principale e l’anello anti-estrusione e contenimento circondano l’estremità terminale a diametro ridotto del maschio.
Descrizione dei disegni
Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista laterale e parzialmente in sezione di un raccordo girevole secondo la presente invenzione in una prima configurazione;
- la figura 2 mostra il raccordo di figura 1 in una seconda configurazione; - la figura 3 illustra il raccordo di cui alle figure precedenti in una terza configurazione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle allegate figure, con 1 è stato complessivamente indicato un raccordo girevole secondo la presente invenzione.
II raccordo 1 comprende un maschio 2 realizzato di pezzo, ad esempio in acciaio, che si sviluppa lungo un proprio asse principale. Il maschio 2 delimita al proprio interno un condotto assiale 3 passante e coassiale a detto asse principale. Il maschio 2 presenta, in corrispondenza di una propria estremità, una zona di connessione 4 provvista di una filettatura esterna destrorsa per il collegamento ad una rispettiva conduttura, non illustrata e, ad esempio, di tipo flessibile. Il maschio 2 presenta inoltre, in corrispondenza di una propria zona assialmente intermedia, una parte sagomata 5, ad esempio come un dado esagonale, per l’impegno e la presa di una chiave di manovra. A ridosso della parte sagomata è disposto un O-ring 6 per la tenuta delia conduttura avvitata sulla zona di connessione 4.
Il maschio 2 si sviluppa su un lato della parte sagomata 5 opposto alla zona di connessione 4 con una porzione 7 destinata ad essere inserita, almeno parzialmente, in una sede 8 di una femmina 9 (più avanti descritta in dettaglio) del raccordo 1. Detto tratto 7 presenta in successione assiale e su una propria superficie radialmente esterna, a partire dalla parte sagomata 5 verso un'estremità terminale 10 del maschio 2 opposta alla zona di connessione 4: una sede anulare 11 alloggiente un anello di fermo 12, una filettatura radialmente esterna 13 sinistrorsa, una prima scanalatura anulare 14 che si sviluppa tutto attorno a detto tratto 7, una sede anulare 15 alloggiante una guarnizione anulare ausiliaria 16. L'estremità terminale 10 del maschio 2 presenta un diametro ridotto rispetto alla restante porzione 7 e su detta estremità terminale 10 sono calzati una guarnizione anulare principale 17 ed un anello anti-estrusione e contenimento 18. L’anello anti-estrusione e contenimento 18 è addossato ad una spalla definita tra l’estremità terminale 10 a diametro ridotto ed il restante tratto 7 a diametro maggiore. La guarnizione anulare principale 17 è accostata all’anello antiestrusione e contenimento 18 dalla parte opposta rispetto alla citata spalla.
L’estremità terminale 10 a diametro ridotto sporge assialmente dalla guarnizione anulare principale 17 e porta una superficie radiale di riscontro 19 la cui funzione sarà più avanti spiegata.
Una ghiera 20 è montata attorno ai maschio 2. La ghiera 20 presenta una filettatura sinistrorsa 21 radialmente interna impegnata sulla filettatura sinistrorsa 13 radialmente esterna del maschio 2.
Come visibile nelle figure 1 e 2, la ghiera 20 presenta una sagoma a tazza aperta verso l’estremità terminale 10 del maschio 2. La ghiera 20 presenta una parete dì fondo 22 provvista di un foro dotato della citata filettatura sinistrorsa 21 ed una parete laterale 23 sostanzialmente cilindrica la cui superficie radialmente interna 24 è divergente verso l'estremità terminale 10. Una superficie radialmente esterna 25 della ghiera 20 è zigrinata per offrire una salda presa all’operatore che la manovra. La ghiera 20 presenta preferibilmente anche sedi esterne 20a per l’impegno con chiavi di manovra.
La ghiera 20 può essere spostata assialmente tramite la sua rotazione sulla filettatura radialmente esterna 13 tra una prima posizione avanzata verso l’estremità terminale 10, una seconda posizione arretrata contro l’anello di fermo 12 ed una terza posizione ulteriormente arretrata verso la parte sagomata 5 quando l’anello di fermo 12 non è presente.
La porzione femmina 9 è realizzata di pezzo, ad esempio in acciaio, e si sviluppa lungo un proprio asse principale. La porzione femmina 9 delimita ai proprio interno un condotto assiale 26 passante e coassiale a detto asse principale. La porzione femmina 9 presenta, in corrispondenza di una propria estremità, una zona di connessione 27 provvista di una filettatura esterna destrorsa per il collegamento ad una rispettiva conduttura, non illustrata e, ad esempio, di tipo flessibile. La porzione femmina 9 presenta inoltre, in corrispondenza di una propria zona assialmente intermedia, una parte sagomata 28, ad esempio come un dado esagonale, per l'impegno e la presa di una chiave di manovra. A ridosso della parte sagomata è disposto un O-ring 29 per la tenuta della conduttura avvitata sulla zona di connessione 27.
II condotto assiale 26 comprende (si veda la figura 3) un primo tratto 26a collocato presso la zona di connessione 27 che presenta un diametro sostanzialmente pari al diametro del condotto assiale del maschio 2, un secondo tratto 26b a diametro maggiore che sfocia su un'estremità terminale 30 della femmina 9 (opposta alla zona di connessione 27) ed un terzo tratto 26c intermedio (assialmente interposto tra il primo tratto 26a ed il secondo tratto 26b) con un diametro minore di quello del secondo tratto 26b e maggiore di quello del primo tratto 26a. Tra il primo 26a ed il terzo tratto 26c è definita una superfìcie anulare di fondo 31 ortogonale all’asse principale della femmina 9. Tra il terzo 26c ed il secondo tratto 26b è definita una superficie anulare di riscontro 32 ortogonale all’asse principale della femmina 9. II secondo ed il terzo tratto 26b, 26c definiscono la sopra citata sede 8 atta ad accogliere la porzione 7 del maschio 2. Il secondo tratto 26b presenta su una propria superficie radialmente interna una seconda scanalatura anulare 33.
Il terzo tratto 26c definisce un rilievo anulare destinato ad entrare radialmente in contatto con la superficie radiale di riscontro 19 appartenente all'estremità terminale 10 del maschio 2.
Un bordo radialmente interno dell’estremità terminale 30 della femmina 9 presenta uno smusso 34 conico che diverge verso l'esterno.
L’estremità terminale 30 della femmina 9 presenta inoltre una superficie radialmente esterna 35 a tronco di cono che, allontanandosi dalla parte sagomata 28, converge verso l'asse principale della femmina 9.
Un foro passante 36 attraversa la parete della femmina 9 e si apre nella seconda scanalatura 33 e sulla citata superficie radialmente esterna 35. Il foro 36 è chiuso da un tappo o da un grano 36a in esso avvitato.
Il raccordo 1 comprende inoltre una pluralità di elementi discreti di vincolo 37, che nella forma realizzativa illustrata sono sfere, destinati ad essere alloggiati attraverso il foro passante 36 in una pista toroidale delimitata dalla prima 14 e dalla seconda 33 sede anulare fra loro contraffacciate.
In uso ed in accordo con il metodo secondo l’invenzione, il maschio 2 e la femmina 9 fra loro separati vengono dapprima assialmente vincolati inserendo la porzione 7 del maschio 2 nella sede 8 della femmina 9 fino a portare la guarnizione anulare principale 17 contro la superficie anulare di riscontro 32 e la prima scanalatura anulare 14 affacciata alla seconda scanalatura anulare 33. In tale posizione, una superficie di testa 38 della porzione 7 del maschio 2 rimane distaccata dalla superficie anulare di fondo 31 della femmina 9. Inoltre, la superficie radiale di riscontro 19 della porzione 7 del maschio 2 è a contatto con il rilievo anulare 26c. Il maschio 2 e la femmina 9 delimitano un condotto principale passante 3, 26 coassiale ad un asse principale “X-X” del raccordo 1.
In questa fase di inserimento, la ghiera 20 è disposta attorno al maschio 2 e posta nella seconda posizione contro l’anello di fermo 12. In questo modo, la superficie conica radialmente interna 24 della ghiera 20 rimane distanziata dalla superficie conica radialmente esterna 35 dell’estremità terminale 30 della femmina 9 (come in figura 2).
A questo punto un treno di sfere 37 viene inserito attraverso il foro passante 36 nel raccordo 1. Le sfere 37 vanno a collocarsi nella pista toroidale delimitata dalla prima 14 e dalla seconda 33 sede anulare reciprocamente affacciate. Le sfere 37 impediscono il movimento assiale relativo tra il maschio 2 e la femmina 9 ma consentono (come un cuscinetto a sfere) la loro libera rotazione relativa attorno all’asse principale “X-X’'.
L’assemblaggio del raccordo come appena sopra descritto viene preferibilmente eseguito in fabbrica ed il raccordo viene venduto/distribuito già assemblato.
Grazie a tale libertà di rotazione, il maschio 2 e la femmina 9 possono essere avvitati sulle rispettive condutture, non illustrate, in corrispondenza delle rispettive zone di connessione filettate 4, 27.
A questo punto, il maschio 2 e la femmina 9 sono tra loro resi solidali ruotando la ghiera 20 a mano in modo da portare la ghiera 20 verso la femmina 9 fino nella propria prima posizione. Durante tale movimento, la superficie radialmente interna 24 della ghiera 20 entra in contatto con la superficie radialmente esterna 35 della femmina 9 fino al bloccaggio. L'estremità terminale 30 della femmina 9 e le sfere 37 sono chiuse radialmente tra la porzione 7 del maschio 2 e la ghiera 20. Tale zona di vincolo intermedia (formata dalla ghiera 20, dall’estremità terminale 30 della femmina 9, dalle sfere 37 e dalla porzione 7 del maschio 2) del raccordo 1 e l’appoggio radiale dell’estremità terminale 10 del maschio 2 contro il terzo tratto 26c garantiscono il perfetto allineamento tra il maschio 2 e la femmina 9 e permettono alla guarnizione principale 17 e ausiliaria 16 di lavorare correttamente. Per spostare parti di macchina o impianto collegate dal raccordo 1 e per questo è necessario ruotare una rispetto all'altra le i condutture attaccate al maschio 2 ed alla femmina 9, è sufficiente svitare la ghiera 20 in modo da consentire di nuovo la libera rotazione. L’integrità assiale del raccordo 1 è comunque garantita dalle sfere 37 e le guarnizioni 16, 17 assicurano la tenuta del fluido in pressione contenuto nelle condutture e nel raccordo 1.
Se è necessario svolgere lavori di manutenzione interni al raccordo 1, dopo aver svuotato le condutture, basta rimuovere l’anello di fermo 12 ed arretrare nella terza posizione la ghiera 20 per poter estrarre le sfere 37 e disconnettere il maschio 2 dalla femmina 9.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Raccordo girevole per fluidi, comprendente: un maschio (2) delimitante un rispettivo condotto assiale (3); in cui il maschio (2) presenta una prima scanalatura anulare (14) su una propria superficie radialmente esterna; una femmina (9) delimitante un rispettivo condotto assiale (26); in cui la femmina (9) presenta una seconda scanalatura anulare (33) su una propria superficie radialmente interna; in cui il maschio (2) è ailoggiabile parzialmente nella femmina (9) per delimitare un condotto passante ottenuto dall’allineamento reciproco dei rispettivi condotti assiali (3, 26) ed una pista toroidale delimitata dalla prima e dalla seconda scanalatura anulare (14, 33) fra loro contraffacciate; una pluralità di elementi discreti di vincolo (37) posizionabili nella pista toroidale, in cui vincolano assialmente il maschio (2) alla femmina (9) lasciando loro la possibilità di libera rotazione reciproca; caratterizzato dal fatto di comprendere una ghiera (20) mobile tra una prima posizione, in cui serra radialmente un’estremità terminale (30) della femmina (9) tra il maschio (2) e detta ghiera (20), ed una seconda posizione, in cui libera l’estremità terminale (30) della femmina (9) per lasciare liberi il maschio (2) e la femmina (9) di ruotare reciprocamente.
  2. 2. Raccordo secondo la rivendicazione precedente, in cui la ghiera (20) e l'estremità terminale (30) della femmina (9) sono impegnabili in corrispondenza di un accoppiamento conico.
  3. 3. Raccordo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l'estremità terminale (30) della femmina (9) presenta una superficie radialmente esterna (35) convergente per l'impegno con la ghiera (20) ed in cui la ghiera (20) presenta una superficie radialmente interna (24) divergente per l'impegno con l’estremità terminale (30) della femmina (9).
  4. 4. Raccordo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la ghiera (20) presenta una filettatura radialmente interna (21) accoppiata ad una filettatura radialmente esterna (13) del maschio (2).
  5. 5. Raccordo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui il maschio (2) comprende una zona di connessione (4) ad una rispettiva conduttura presentante una rispettiva filettatura; in cui la femmina (9) comprende una zona di connessione (27) ad una rispettiva conduttura presentante una rispettiva filettatura; in cui la filettatura radialmente interna (21) della ghiera (20) e la filettatura radialmente esterna (13) del maschio (2) sono di verso opposto rispetto alla filettatura della zona di connessione (4, 27) del maschio (2) e/o della femmina (9).
  6. 6. Raccordo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie radialmente interna della femmina (9) presenta un rilievo anulare (26c) assialmente interno destinato ad entrare radialmente in contatto con una superficie radiale di riscontro (19) appartenente ad un’estremità terminale (10) del maschio (2).
  7. 7. Raccordo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un elemento di fermo (12) montato in modo removibile sul maschio (2) e definente la seconda posizione di detta ghiera (20) e in cui, smontando l’elemento di fermo (12), la ghiera (20) è arretrabile fino in una terza posizione.
  8. 8. Raccordo secondo la rivendicazione precedente, in cui la femmina (9) presenta almeno un foro passante (36) ed in comunicazione con la rispettiva scanalatura anulare (33) per permettere il carico nella pista toroidale o lo scarico dalla pista toroidale degli elementi discreti di vincolo (37); in cui il foro passante (36) si apre su una superficie radialmente esterna (35) dell’estremità terminale (30) della femmina (9).
  9. 9. Raccordo secondo la rivendicazione precedente, in cui la ghiera (20) nella prima e nella seconda posizione copre almeno parzialmente detto foro passante (36) ed impedisce l’estrazione degli elementi discreti di vincolo (37) ed in cui detta ghiera (20) nella terza posizione lascia libero il foro passante (36) e permette l’estrazione o l'inserimento di detti elementi discreti di vincolo (37).
  10. 10. Metodo per montare un raccordo girevole realizzato, preferibilmente secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, comprendente: - inserire un maschio (2) del raccordo (1) in una femmina (9) di detto raccordo (1) fino a portare una prima scanalatura anulare (14) del maschio (2) ad affacciarsi ad una seconda scanalatura anulare (33) della femmina (9) e formare una pista toroidale; - vincolare assialmente il maschio (2) alla femmina (9) inserendo una pluralità di elementi discreti di vincolo (37) nella pista toroidale; - connettere il maschio (2) ad una prima conduttura; - connettere la femmina (9) ad una seconda conduttura; - rendere solidali il maschio (2) e la femmina (9) serrando radialmente un’estremità terminale (30) della femmina (9) tra il maschio (2) ed una ghiera (20) disposta almeno parzialmente attorno a detta estremità terminale (30) della femmina (9).
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