ITMI20131367A1 - Dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita con sensore di velocita' di pedalata integrato - Google Patents

Dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita con sensore di velocita' di pedalata integrato

Info

Publication number
ITMI20131367A1
ITMI20131367A1 IT001367A ITMI20131367A ITMI20131367A1 IT MI20131367 A1 ITMI20131367 A1 IT MI20131367A1 IT 001367 A IT001367 A IT 001367A IT MI20131367 A ITMI20131367 A IT MI20131367A IT MI20131367 A1 ITMI20131367 A1 IT MI20131367A1
Authority
IT
Italy
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connecting member
shaft
sensor
bicycle
assisted
Prior art date
Application number
IT001367A
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English (en)
Inventor
Giovanni Alli
Paolo Lisanti
Matteo Giacomo Madaschi
Original Assignee
Zehus S R L
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Filing date
Publication date
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Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62MRIDER PROPULSION OF WHEELED VEHICLES OR SLEDGES; POWERED PROPULSION OF SLEDGES OR SINGLE-TRACK CYCLES; TRANSMISSIONS SPECIALLY ADAPTED FOR SUCH VEHICLES
    • B62M6/00Rider propulsion of wheeled vehicles with additional source of power, e.g. combustion engine or electric motor
    • B62M6/40Rider propelled cycles with auxiliary electric motor
    • B62M6/45Control or actuating devices therefor
    • B62M6/50Control or actuating devices therefor characterised by detectors or sensors, or arrangement thereof
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62MRIDER PROPULSION OF WHEELED VEHICLES OR SLEDGES; POWERED PROPULSION OF SLEDGES OR SINGLE-TRACK CYCLES; TRANSMISSIONS SPECIALLY ADAPTED FOR SUCH VEHICLES
    • B62M6/00Rider propulsion of wheeled vehicles with additional source of power, e.g. combustion engine or electric motor
    • B62M6/40Rider propelled cycles with auxiliary electric motor
    • B62M6/60Rider propelled cycles with auxiliary electric motor power-driven at axle parts
    • B62M6/65Rider propelled cycles with auxiliary electric motor power-driven at axle parts with axle and driving shaft arranged coaxially

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Combustion & Propulsion (AREA)
  • Transportation (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Automatic Cycles, And Cycles In General (AREA)

Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
"Dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita con sensore di velocità di pedalata integrato”
Campo tecnico dell’invenzione
La presente invenzione riguarda un dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita.
Tecnica nota
Le biciclette a pedalata assistita sono particolari biciclette in cui il ciclista viene parzialmente coadiuvato nella pedalata da un motore elettrico. Esse comprendono usualmente il motore elettrico stesso, una batteria o un pacco di batterie, un modulo di controllo del motore e dei flussi energetici, e sensori vari, quali sensori atti a determinare la volontà del ciclista a pedalare, come ad esempio sensori per misurare la velocità angolare dei pedali. Le biciclette a pedalata assistita differiscono tra loro principalmente per gli algoritmi alla base del loro controllo, in particolare per la gestione dei flussi energetici tra motore elettrico, batterie e ciclista (che fornisce potenza meccanica alla bicicletta mediante la pedalata). Alcuni algoritmi privilegiano il comfort del ciclista, mentre altri privilegiano la durata della batteria, secondo vari criteri.
Nelle biciclette a pedalata assistita note, i componenti necessari alla realizzazione della pedalata assistita sono tra loro separati, disposti nella bicicletta in posizioni distinte e tra loro collegati mediante opportuni cablaggi. In particolare, la batteria ed il modulo di controllo sono normalmente posizionati, tra loro separati, sul telaio della bicicletta in posizioni distinte in corrispondenza di alloggiamenti usualmente presenti nelle biciclette stesse opportunamente modificati, quali portapacchi, porta borraccia, o sottosella. Il motore è invece normalmente montato in corrispondenza della ruota anteriore o della ruota posteriore, oppure nella parte centrale della bicicletta. Talora, l’elettronica di controllo è integrata nel motore stesso. I sensori sono a loro volta variamente posizionati a seconda della grandezza che devono misurare.
Biciclette siffatte risultano quindi strutturalmente piuttosto complesse. Inoltre, la sostituzione dei componenti, la loro installazione e la loro manutenzione risultano piuttosto difficoltosi, in particolar modo per l’utente finale della bicicletta.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di rendere disponibile un dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita compatto e che risulti sufficientemente semplice da installare sulla bicicletta stessa, anche al fine di una sua agevole manutenzione nel caso in cui occorra revisionare o sostituire alcune sue parti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti da un dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita secondo la rivendicazione 1.
Breve descrizione delle figure
Per meglio comprendere l’invenzione ed apprezzarne i vantaggi, verranno di seguito descritte alcune sue forme di realizzazione esemplificative non limitative, facendo riferimento alle annesse figure, in cui:
la figura 1 è una vista in prospettiva di un dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita secondo una possibile forma di realizzazione dell’invenzione;
la figura 2 è una vista in prospettiva del dispositivo in figura 1, privo di un corpo di chiusura esterno e di un organo per il collegamento ai pedali della bicicletta;
la figura 3 è una vista in prospettiva, in esploso della porzione del dispositivo in figura 2;
la figura 4 è una vista in prospettiva di un corpo batteria del dispositivo in figura 1;
la figura 5 è una vista in prospettiva, in esploso, del corpo batteria in figura 4;
la figura 6 è una vista in prospettiva, in esploso, del dispositivo in figura 1;
la figura 7 è una vista in sezione di un particolare del dispositivo in figura 1 lungo un piano longitudinale dell’albero.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Con riferimento alle figure, un dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita è indicato con il riferimento 1. Il dispositivo 1 comprende un motore elettrico 2, ad esempio un motore brushless, idoneo a generare, in determinate condizioni, una potenza aggiuntiva che vada a sommarsi o a sostituirsi alla potenza introdotta da un ciclista mediante la sua azione sui pedali della bicicletta, così da ridurne lo sforzo.
Il dispositivo 1 è destinato ad essere associato ad una o più ruote motrici della bicicletta, preferibilmente ad una ruota posteriore, cosicché la potenza generata dal motore elettrico 2 possa essere trasmessa a quest’ultima.
Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, il dispositivo 1 comprende un corpo di chiusura 3 che accoglie al suo interno il motore elettrico 2 ed altri componenti del dispositivo, secondo quanto verrà riferito in seguito. Il corpo di chiusura 3 è destinato ad essere collegato solidalmente in rotazione alla ruota della bicicletta cui è associato il dispositivo 1. Ad esempio, il corpo di chiusura 3 può comprendere appositi fori 4 di accoppiamento con i raggi della ruota della bicicletta.
Lateralmente dal corpo di chiusura 3 fuoriesce un albero 5 che può ad esempio essere associato al telaio della bicicletta in maniera fissa. Il corpo di chiusura 3 è preferibilmente collegato all’albero 5 in modo tale che, quando il motore è attivato, ossia quando il suo rotore compie delle rotazioni rispetto allo statore, il corpo di chiusura 3 ruoti rispetto all’albero 5. Questo si traduce in una rotazione della ruota della bicicletta cui è associato il dispositivo 1.
Al corpo di chiusura 3 è associato un gruppo di trasmissione tale da porre in collegamento meccanico il corpo di chiusura stesso, e di conseguenza il rotore del motore, con i pedali della bicicletta. Ad esempio, al corpo di chiusura 5 può essere collegato, tramite un meccanismo a ruota libera, un pignone (in caso di rapporto di trasmissione costante) o un gruppo di pignoni (in caso di rapporto di trasmissione) impegnabili ad esempio da una catena movimentata dai pedali della bicicletta. In questo modo, anche la pedalata del ciclista si traduce in una rotazione del corpo di chiusura 3 rispetto all’albero 5. Su questo aspetto si tornerà più approfonditamente in seguito. Naturalmente, possono essere previsti ulteriori tipi di trasmissione, come ad esempio cinghie o gruppi cardanici.
Il dispositivo 1 comprende, vantaggiosamente, una o più batterie 6 collegate al motore elettrico 2. Le batterie 6 hanno la funzione di fornire energia al motore elettrico 2. Inoltre esse, sotto certe condizioni (ad esempio quando la bicicletta va in discesa), possono essere ricaricate dal motore elettrico 2 stesso funzionante come generatore, ossia in configurazione tale da assorbire potenza dalla bicicletta anziché cederla.
Le batterie 6 sono preferibilmente alloggiate in un corpo batteria 7 avente una conformazione almeno parzialmente anulare. Il corpo batteria 7 così conformato è vantaggiosamente calzato sul motore elettrico 2, avvolgendolo almeno in parte. In particolare, il corpo batteria 7 è preferibilmente disposto coassialmente rispetto al motore elettrico 2.
Vantaggiosamente, il corpo batteria 7 è calzabile in maniera rimuovibile sul motore elettrico 2, in particolare mediante un suo scorrimento relativo rispetto al motore elettrico 2 stesso. In questo modo le operazioni di assemblaggio e smontaggio del corpo batteria risultano facilitate. Il corpo batteria 7 può essere bloccato in una posizione relativa di bloccaggio rispetto al motore elettrico 2 mediante opportuni mezzi di bloccaggio, quali ad esempio organi di collegamento filettati o organi di bloccaggio a scatto.
Al fine di consentire il sopra citato scorrimento relativo tra il corpo batteria 7 ed il motore elettrico 2, al motore elettrico 2 sono vantaggiosamente associate delle guide 8 idonee a scorrere entro corrispondenti scanalature 9 interne associate al corpo batteria 7. Le scanalature 9 sono preferibilmente di lunghezza finita, in modo tale da fungere da fine-corsa per le guide 8. Quando le guide 8 hanno raggiunto la posizione di fine corsa nelle scanalature 9, il corpo batteria 7 raggiunge la posizione relativa di bloccaggio rispetto al motore elettrico 2.
Secondo una forma di realizzazione alternativa non illustrata nelle figure, le guide sono associate al corpo batteria 7 e le scanalature sono associate al motore elettrico 2.
Secondo una possibile forma di realizzazione, il collegamento tra il corpo batteria 7 ed il motore elettrico 2 è realizzato mediante un anello di collegamento intermedio 10, preferibilmente di forma almeno parzialmente anulare calzato esternamente sul motore elettrico 2, così da avvolgerlo almeno in parte. Il corpo batteria 7 è a sua volta calzato sull’anello di collegamento intermedio 10, avvolgendolo almeno in parte. Secondo questa forma di realizzazione le guide 8 (o, alternativamente, le scanalature) per l’accoppiamento con il corpo batteria 7 sono formate nell’anello di collegamento intermedio 10 stesso.
Preferibilmente l’anello di collegamento intermedio 10, e conseguentemente il corpo batteria 7, sono fissati ad una porzione fissa del motore elettrico 2, ossia ad una porzione solidale al suo statore. In questo modo il corpo batteria 7 si mantiene fermo anche quando il motore è attivato. Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, il motore elettrico 2 comprende un telaio esterno 11 ed il moto viene trasmesso al corpo di chiusura 3 tramite ingranaggi 12 o mediante una porzione mobile del motore rispetto al telaio esterno 11 fisso. Il corpo batteria 7 risulta solidale in questo caso al telaio esterno 11 del motore elettrico 2.
Vantaggiosamente, le batterie 6 sono alloggiate in sedi batterie 13 formate nel corpo batteria 7. Le batterie 6, ad esempio del tipo al litio, comprendono preferibilmente un pacco di batterie poste una accanto all’altra e tra loro collegate in modo tale che il pacco batteria possa assumere una conformazione almeno parzialmente anulare, cosicché le batterie stesse possano essere inserite nel corpo batteria 7. Le batterie 6 possono essere collegate tra loro elettricamente tramite lamelle 37 disposte alternativamente ad estremità opposte di coppie di batterie contigue. Preferibilmente le sedi batteria 13 comprendono fori 14, ad esempio passanti, che si sviluppano assialmente nel corpo batteria 7 e, ancora più preferibilmente, esse sono complementari alle batterie 6 stesse. In questo modo le batterie 6 sono sfilabili dalle sedi batteria 13 mediante scorrimento. Il corpo batteria comprende preferibilmente coperchi 15 rimuovibili, ad esempio di forma anulare, tali da chiudere le estremità dei fori passanti 14 delle sedi batteria 13 quando le batterie 6 sono inserite al loro interno. I coperchi 15 possono essere fissati al corpo batteria 7 ad esempio tramite opportuni organi di collegamento filettati. Preferibilmente, il corpo batteria 7 comprende una scanalatura 40 che si sviluppa circonferenzialmente intorno all’asse del corpo batteria 7 stesso, ancora più preferibilmente radialmente all’interno rispetto alle sedi batteria 13. In tale scanalatura 40 possono trovare alloggio cavi elettrici associati alle batterie 6, evitando il rischio che questi entrino in contatto con le lamelle 37.
Secondo una possibile forma di realizzazione, il corpo batteria 7 comprende una porzione 16 priva di batterie e dunque nella quale non sono previste le sedi batteria. In tale porzione 16 il corpo batteria 7 presenta una sede esterna 17 nella quale può essere alloggiata l’elettronica di controllo delle batterie, ad esempio una scheda elettronica 38. La sede esterna 17 può essere chiusa mediante un coperchio 39 rimuovibile applicabile sul corpo batteria 7.
Vantaggiosamente, il corpo batteria 7 presenta un’estensione assiale tale che, quando è calzato sul motore elettrico 2, ad un’estremità del dispositivo 1 il corpo batteria 7 e l’albero 5 delimitino una sede anulare 18 all’interno della quale può essere alloggiata ulteriore elettronica di controllo del dispositivo 1. Ad esempio, nella sede anulare 18 può essere alloggiata una seconda scheda elettronica 19, preferibilmente anch’essa di forma anulare, per il controllo e l’azionamento del motore elettrico 2.
Secondo una possibile forma di realizzazione, il dispositivo 1 comprende un connettore elettrico 20 posto ad un’estremità dell’albero 5. Il connettore 20 è collegato elettricamente alle batterie 6 per la loro ricarica, se necessaria. Inoltre il suddetto connettore è preferibilmente connesso alla scheda elettronica 19 per la trasmissione di dati su un bus di comunicazione, ad esempio CAN bus.
L’albero 5 è preferibilmente cavo o parzialmente cavo per consentire il passaggio dei cablaggi tra il connettore elettrico 20 e le batterie 6.
Con riferimento ora alle modalità di connessione ai pedali della bicicletta, il dispositivo 1 comprende un organo di collegamento 21 collegabile ai pedali della bicicletta tramite organi di trasmissione, come preferibilmente una catena. Sull’organo di collegamento 22 può ad esempio essere montato un pignone o una serie di pignoni (nel caso in cui sia prevista la possibilità di modificare il rapporto di trasmissione), i quali a loro volta rendono possibile l’accoppiamento tramite la catena con i pedali azionabili dal ciclista.
L’organo di collegamento 21 è, come il corpo di chiusura 3, girevole intorno all’albero 5 ed è accoppiato al corpo di chiusura 3 mediante un meccanismo a ruota libera. In questo modo l’organo di collegamento 21 può ruotare rispetto al corpo di chiusura 3 solo in un verso. In particolare, quando la velocità angolare dell’organo di collegamento 21 (impressa dal ciclista tramite la pedalata e trasmessa tramite la catena) è maggiore della velocità angolare del corpo di chiusura 3 – e dunque della ruota cui il dispositivo 1 è associato – il corpo di chiusura 3 è trascinato alla medesima velocità angolare dall’organo di collegamento. Quando invece la velocità angolare del corpo di chiusura 3 e della ruota cui esso è associato è maggiore della velocità angolare dell’organo di collegamento 21 (ad esempio se la bicicletta va in discesa ed il ciclista non pedala, o pedala all’indietro), il corpo di chiusura 3 è libero di compiere rotazioni rispetto all’organo di collegamento 21.
Al fine di realizzare il sopra descritto comportamento cinematico, l’organo di collegamento 21 comprende preferibilmente un’estremità sagomata 22 per l’accoppiamento con gli organi di trasmissione del moto dai pedali. Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, in tale prima estremità sagomata 22 l’organo di collegamento 21 comprende una pluralità di barre 23 che si sviluppano assialmente per il collegamento con un pignone o un gruppo di pignoni non mostrati, che a loro volta consentono la trasmissione del moto con i pedali tramite la catena. Il pignone o il gruppo di pignoni possono essere provvisti di corrispondenti scanalature così da realizzare un collegamento solidale in rotazione con l’organo di collegamento 21.
Vantaggiosamente, l’organo di collegamento 21 comprende una seconda estremità 24, opposta alla prima estremità 21, conformata in modo tale da realizzare un pignone del precedentemente citato meccanismo a ruota libera. In particolare, preferibilmente, in tale seconda estremità 24 l’organo di collegamento 21 comprende una pluralità di denti inclinati 25 tali da poter essere impegnati da uno o più arpioni 27 solo in presenza di un moto rotatorio rispetto agli arpioni stessi secondo un verso predefinito, secondo quanto avviene nei meccanismi a ruota libera.
Tale seconda estremità 24 dell’organo di collegamento 21 è vantaggiosamente accolta in una sede di accoppiamento 26 formata nel corpo di chiusura 3. L’albero 5 attraversa tale sede di accoppiamento 26. La sede di accoppiamento 26 ha preferibilmente un contorno di profilo circolare, così da consentire rotazioni al suo interno della seconda estremità 24 dell’organo di collegamento 21, i cui denti inclinati 25 sono a loro volta inscrivibili in un cerchio. Nella sede di accoppiamento 26 sono accolti gli uno o più arpioni 27 disposti circonferenzialmente lungo ed entro il contorno della sede di accoppiamento 26 stessa. Gli arpioni 27 sono ad esempio incernierati in corrispondenza di una loro prima estremità tramite primi perni 41 girevoli in corrispondenti prime sedi perno 42 della sede di accoppiamento 26. In questo modo possono passare da una posizione di impegno, in cui gli arpioni 27 impegnano i denti inclinati 25, ad una posizione di rilascio, in cui i denti inclinati 25 non sono impegnati dagli arpioni 27, e viceversa. La condizione di impegno si verifica quando l’organo di collegamento 21 ha una velocità angolare (con riferimento al verso di avanzamento della bicicletta) maggiore del corpo di chiusura (ad esempio quando il ciclista sta pedalando), mentre la condizione di rilascio si verifica quando l’organo di collegamento 21 ha una velocità angolare inferiore al corpo di chiusura 3 (ad esempio quando il ciclista non pedala mentre la bicicletta è in movimento o pedala all’indietro).
Vantaggiosamente, nella sede di accoppiamento 26 è alloggiata una piastra di accoppiamento 43, preferibilmente di forma anulare e calzata sull’albero 5, comprendente scanalature inclinate 44. Tali scanalature inclinate 44 sono impegnate da secondi perni 45 degli arpioni 27, che sono liberi di scorrere al loro interno quando gli arpioni 27 si muovono tra la posizione di impegno e la posizione di rilascio.
Con ulteriore vantaggio, la piastra di accoppiamento 43 comprende una pluralità di dentelli 46 che si sviluppano preferibilmente circonferenzialmente intorno all’albero 5. Tali dentelli 46 vengono impegnati da una molla 47, che si sviluppa secondo la disposizione dei dentelli 46 stessi, associata all’organo di collegamento 21, realizzando quindi un collegamento tra l’organo di collegamento stesso 21 e la piastra di accoppiamento 43. Quando, in accordo con quanto precedentemente descritto, si verificano le condizioni di velocità relative tali per cui l’organo di collegamento 21 deve trascinare il corpo di chiusura 3, l’organo di collegamento 21 è solidale in rotazione, grazie alla molla 46, alla piastra di accoppiamento 43, che viene sollecitata dalla molla 46 in una posizione tale per cui, gli arpioni 27, i cui secondi perni 45 sono scorrevoli nelle scanalature inclinate 44 della piastra di accoppiamento 43, possono rimanere nella posizione di impegno e dunque impegnare i denti inclinati 25 dell’organo di collegamento 21. In questo modo l’organo di collegamento trascina solidalmente in rotazione il corpo di chiusura 3, e dunque la ruota della bicicletta cui questo è associato.
Quando invece si verificano le condizioni di velocità relative tali per cui il corpo di chiusura 3 ruota rispetto all’organo di collegamento 21, l’organo di collegamento 21, grazie alla conformazione della molla 47 e dei dentelli 46, è libero di ruotare rispetto alla piastra di accoppiamento 43, che viene sollecitata dalla molla 47 in una posizione tale per cui, gli arpioni 27, i cui secondi perni 45 sono scorrevoli nelle scanalature inclinate 44 della piastra di accoppiamento 43 stessa, rimangono nella posizione di rilascio.
Il dispositivo 1 comprende un sensore 28 per la rilevazione della velocità angolare dell’organo di collegamento 21 rispetto all’albero 5. Tale velocità relativa dell’organo di collegamento 21 rispetto all’albero 5 è correlata alla velocità di pedalata, ossia alla velocità angolare dei pedali impressa dal ciclista. La relazione tra queste due velocità dipende naturalmente dal rapporto di trasmissione impostato, che, come detto, può essere fisso oppure variabile dal ciclista stesso agendo sul cambio della bicicletta.
La velocità di pedalata rilevata dal sensore 28 può essere sfruttata da svariati algoritmi di controllo noti per biciclette a pedalata assistita co me parametro in ingresso per la gestione ed il controllo del motore elettrico 2.
Il sensore 28 comprende una prima porzione 29 associata all’organo di collegamento 21 ed una seconda porzione 30 associata all’albero 5. La prima porzione 29 del sensore 28 è mobile assieme all’organo di collegamento 21 rispetto alla seconda porzione 30, fissa nell’albero 5, in particolare alloggiata in una sede sensore 31 realizzata nell’albero 5 stesso. In questo modo rotazioni dell’organo di collegamento 21 rispetto all’albero 5 si traducono in corrispondenti rotazioni della prima porzione 29 del sensore 28 rispetto alla seconda porzione 30 del sensore 28.
Il sensore di velocità angolare 28 può essere variamente configurato. Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle figure, il sensore 28 comprende una corona magnetica 32 comprendente una pluralità di magneti 33, che realizza la precedentemente citata prima porzione 29 del sensore 28. La corona magnetica 32 è preferibilmente alloggiata in una sede anulare interna dell’organo di collegamento 21. Inoltre, il sensore di velocità 28 comprende elementi induttivi 34 posti nella sede sensore 31, in grado di rilevare la variazione dei flussi di campo magnetico dovuta alla rotazione della corona magnetica 32 rispetto all’albero 5. Gli elementi induttivi 34 realizzano la seconda porzione 30 del sensore di velocità angolare 28. Nella sede sensore 31 possono inoltre essere alloggiati ulteriori componenti del sensore 28, come ad esempio l’elettronica per il suo controllo.
L’organo di collegamento 21 è montato sull’albero 5 e a tal fine comprende un foro passante 35 all’interno del quale trova alloggiamento l’albero 5 stesso. La sede anulare per la corona magnetica 32 può ad esempio essere realizzata come una scanalatura radialmente rientrante rispetto al foro passante 35, o, alternativamente, la corona magnetica 32 può essere fissata per interferenza nel foro passante 35 dell’organo di collegamento.
Al fine di rendere possibile la rotazione dell’organo di collegamento 21 rispetto all’albero 5 possono ad esempio essere previsti uno più cuscinetti 36 interposti tra gli stessi.
Preferibilmente la sede di accoppiamento 26, all’interno della quale sono alloggiati gli arpioni 27, è chiusa da una piastra di chiusura anulare 48.
Vantaggiosamente, sull’albero 5 è posto un dado 49 per il fissaggio assiale dell’organo di collegamento 21 rispetto al corpo di chiusura 3.
Dalla descrizione sopra fornita la persona esperta potrà apprezzare come il dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita risulti compatto grazie all’integrazione nel dispositivo stesso del motore elettrico, del meccanismo a ruota libera e del sensore di pedalata.
La conformazione ed il posizionamento relativo dei sopra citati componenti rendono facili le attività di montaggio/smontaggio e dunque di manutenzione.
Alle forme di realizzazione descritte del dispositivo per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita la persona esperta, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti specifiche, potrà apportare numerose aggiunte, modifiche, o sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza tuttavia uscire dall’ambito delle annesse rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per la movimentazione assistita di una bicicletta a pedalata assistita, comprendente: - un motore elettrico (2) comprendente uno statore e un rotore; - un albero (5) per il fissaggio del dispositivo (1) al telaio della bicicletta; - un corpo di chiusura (3) che definisce al suo interno un alloggiamento che accoglie il motore elettrico (2), detto corpo di chiusura (3) essendo conformato in modo tale da essere collegabile in maniera solidale in rotazione ad una ruota della bicicletta ed essendo collegato al motore elettrico (2) in modo tale da essere messo in rotazione intorno all’albero (5) per effetto di una rotazione del rotore; - un organo (21) per il collegamento del dispositivo (1) tramite organi di trasmissione a pedali della bicicletta, detto organo di collegamento (21) essendo girevole intorno a detto albero (5) ed essendo accoppiato al corpo di chiusura (3) mediante un meccanismo a ruota libera; - un sensore (28) per la rilevazione della velocità angolare dell’organo di collegamento (21) rispetto all’albero (5).
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto sensore di velocità angolare (28) comprende una prima porzione mobile (29) associata all’organo di collegamento (21) ed una seconda porzione fissa (30) associata all’albero (5).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto albero (5) comprende una sede sensore (31) realizzata nell’albero (5) stesso che accoglie detta seconda porzione (30) del sensore di velocità angolare (28).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detto sensore (28) di rilevazione della velocità angolare è di tipo induttivo, in cui detta prima porzione (29) del sensore di velocità angolare (28) comprende una corona magnetica (32) provvista di una pluralità di magneti (33) alloggiata in una sede anulare interna dell’organo di collegamento (21) e detta seconda porzione (30) del sensore di velocità angolare (28) comprende uno o più elementi induttivi (34).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detto organo di collegamento (21) è disposto in modo tale che detta prima porzione (29) del sensore di velocità angolare (28) sia girevole intorno alla sede sensore (31) formata nell’albero (5).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo di collegamento (21) comprende una prima estremità (22) sagomata per l’accoppiamento con detti organi di trasmissione ed una seconda estremità (24) sagomata per realizzare un pignone di detto meccanismo a ruota libera.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detta seconda estremità (24) dell’organo di collegamento (21) comprende un pluralità di denti inclinati (25) per la realizzazione di detto meccanismo a ruota libera.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detto corpo di chiusura (3) comprende una sede di accoppiamento (26) idonea ad accogliere in maniera girevole detta seconda estremità (24) dell’organo di collegamento (21) ed una pluralità di arpioni (27) idonei ad impegnare detti denti inclinati (25), in modo tale che l’organo di collegamento (21) possa compiere rotazioni rispetto al corpo di chiusura (3) in un unico verso.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 8, comprendente una piastra di accoppiamento (43) alloggiata nella sede di accoppiamento (26) provvista di una pluralità di scanalature inclinate (44) impegnate da secondi perni (45) di detti arpioni (27), cosicché detti secondi perni (45) siano in grado di scorrere al loro interno.
  10. 10. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detta piastra di accoppiamento (43) comprende una pluralità di dentelli (46) impegnati da una molla (47) associata all’organo di collegamento (21).
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