ITMI20130404A1 - Dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme - Google Patents

Dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme Download PDF

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ITMI20130404A1
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Italy
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Piero Pagani
Giovanni Policastro
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    • D21G3/00Doctors
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Description

DISPOSITIVO DI SUPPORTO E DI REGOLAZIONE PER IL COLTELLO DI UNA MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI MATERIALE
CARTACEO NASTRIFORME
La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme.
Come è noto, nel processo produttivo della carta crespata, destinata in particolare ma non esclusivamente alla trasformazione in carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti, rotoli industriali e prodotti simili, è necessario effettuare una fase di asciugatura e di essiccazione del prodotto in lavorazione, costituito di norma da un impasto di carta diluito con acqua. La fase di asciugatura e di essiccazione è usualmente realizzata mediante un dispositivo di asciugatura comprendente un cilindro cosiddetto “Yankee” o “monolucido”. Si tratta di un cilindro riscaldato a vapore, avente diametro variabile tra circa 1,5 m e circa 6 m, costituito da un recipiente in pressione che contiene al suo interno vapore di processo fino a oltre 10 bar G. La carta viene fatta aderire dinamicamente al cilindro monolucido affinché faccia evaporare l’acqua in eccesso, completando così il processo di essiccazione.
Come mostrato in figura 1, un generico macchinario di tipo noto per la produzione di carta crespata è normalmente equipaggiato con tre coltelli distinti che lavorano sul cilindro Yankee o monolucido 100. Un primo coltello 102, o coltello crespatore, stacca la carta dal cilindro monolucido 100, conferendo alla carta stessa la caratteristica di crespatura. Un secondo coltello 104, denominato coltello di stacco o taglio, serve per staccare la carta dal cilindro monolucido 100 durante il cambio della lama del coltello crespatore 102. Un terzo coltello 106, o coltello di pulizia, ha infine il compito di ripulire la superficie del cilindro monolucido 100 dai residui lasciati dal coltello crespatore 102.
Indipendentemente dalla tipologia, ciascun coltello è composto normalmente da una lama 108 (figura 2), che agisce direttamente sulla superficie del cilindro monolucido 100, e da un gruppo portalama 110 montato su una traversa di supporto 112. La traversa di supporto 112 è in grado di oscillare attorno a un asse sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione del cilindro monolucido 100 e appoggia su una coppia di perni contrapposti, uno per ciascun lato della traversa di supporto 112 stessa. Due supporti a cuscinetto, o bronzine, sostengono la traversa 112 e le permettono di oscillare.
La traversa di supporto 112 è solitamente movimentata, rispetto alla struttura fissa del macchinario di produzione della carta, tramite leve 114 e cilindri pneumatici 116. I cilindri pneumatici 116 permettono la rotazione della traversa 112 per staccare il coltello dalla superficie del cilindro monolucido 100, ad esempio per operazioni di sostituzione della lama 108 o per altre operazioni di manutenzione. Nel caso di coltelli rigidi, vale a dire non elasticamente collegati alla traversa di supporto 112, i cilindri pneumatici 116 forniscono anche la coppia necessaria per premere la lama 108 contro la superficie del cilindro monolucido 100.
La pressione di contatto della lama 108 contro la superficie del cilindro monolucido 100 viene normalmente fornita da un sistema elastico di carico costituito da uno o più condotti 118 che contengono un fluido in pressione e che sono solitamente ricavati nel gruppo portalama 110. La pressione nei condotti 118 deve essere calibrata nella maniera migliore possibile per staccare efficacemente la carta e per evitare al contempo danneggiamenti della superficie del cilindro monolucido 100 o della carta stessa. In un altro tipo di macchinario il sistema elastico di carico può anche essere costituito, anziché dai condotti 118 in pressione, da una coppia di cilindri pneumatici.
Il documento WO 2009/047385 A1 descrive ad esempio un coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme in cui il sistema elastico di carico è costituito da un singolo condotto in pressione. Tale condotto può essere utilizzato sia per il carico (pressione maggiore di 1 ATA), sia per lo scarico (pressione compresa tra 0 e 1 ATA) della lama. Tuttavia, la pressione e la depressione non possono essere applicate contemporaneamente sulla lama.
Il documento WO 00/46446 A1 descrive un coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme in cui il sistema elastico di carico è costituito da due distinti condotti in pressione. Sia la pressione di carico, sia la pressione di scarico della lama vengono applicate, con punti di riferimento diversi e da due direzioni opposte, su un medesimo gruppo portalama oscillante.
Il documento WO 2008/103115 A1 descrive infine un coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme in cui il carico della lama è ottenuto tramite una leva ausiliaria che applica una forza generata da una membrana. La lama risulta invece essere montata su un supporto fisso rispetto alla struttura della macchina. Il carico della lama e il relativo angolo di incidenza rispetto alla superficie del cilindro monolucido possono essere variati grazie alla presenza di una porzione flessibile ricavata su tale supporto fisso.
Indipendentemente dalla tipologia di realizzazione del sistema elastico di carico, la lama può essere oggetto, in condizioni operative particolari ma difficilmente evitabili, di un’instabilità che deriva dal mancato equilibrio tra la forza generata dall’attrito sulla superficie del cilindro monolucido e la forza indotta dal sistema elastico di carico stesso. Questo fenomeno di instabilità causa generalmente due inconvenienti principali:
- la lama si consuma irregolarmente e quindi ha una durata inferiore rispetto a quella normalmente prevista;
- le vibrazioni possono provocare danni superficiali sul cilindro monolucido, che ripetendosi nel tempo impediscono di continuare la produzione della carta.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di realizzare un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme che sia in grado di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale.
Nel dettaglio, è uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme in cui sia possibile variare la risposta del sistema elastico di carico della lama al variare delle condizioni di lavoro.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di realizzare un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme che sia in grado di prolungare, rispetto ai dispositivi di tipo noto, il ciclo di vita operativo della lama.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di realizzare un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme che sia in grado di ridurre al minimo le possibilità di danneggiamento della superficie del cilindro monolucido e della carta in lavorazione.
Questi scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione sono evidenziate dalle rivendicazioni dipendenti, che sono parte integrante della presente descrizione.
Le caratteristiche e i vantaggi di un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 è una è una vista laterale di una serie di dispositivi di supporto di tipo noto per i coltelli di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme;
la figura 2 è una vista in dettaglio di un dispositivo di supporto di tipo noto e del relativo meccanismo di movimentazione;
la figura 3 è una vista laterale di un esempio di realizzazione preferito del dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione;
la figura 4 è una vista in dettaglio del dispositivo di figura 3;
la figura 5 è uno schema che illustra il principio di funzionamento del dispositivo di figura 3, in cui si evidenzia il bilancio delle forze applicate dal dispositivo stesso;
la figura 6 è una vista laterale di un’altro esempio di realizzazione del dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione; e
la figura 7 è una vista laterale di un ulteriore esempio di realizzazione del dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione.
Con riferimento in particolare alle figure da 3 a 7, vengono mostrati alcuni esempi di realizzazione preferiti di un dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione. Il dispositivo è indicato complessivamente con il numero di riferimento 10.
Il dispositivo 10 è applicabile a una generica macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme, del tipo comprendente un cilindro 12, cosiddetto “Yankee” o “monolucido”, in grado di ruotare attorno al proprio asse rispetto a una struttura fissa o telaio della macchina stessa. In figura 3 viene indicata con D la direzione di rotazione del cilindro 12. Sulla superficie circonferenziale del cilindro 12, che in maniera di per sé nota è opportunamente riscaldata mediante vapore, viene fatto aderire dinamicamente un nastro di carta 14 per ottenerne l’asciugatura.
Il dispositivo 10 comprende almeno un gruppo portalama 16 recante una rispettiva lama 18 configurata per essere posta in contatto con la superficie circonferenziale del cilindro 12. Più precisamente, su una medesima macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme può essere ad esempio prevista una pluralità di gruppi portalama 16, ciascuno dei quali può essere a sua volta provvisto di:
- un coltello crespatore, in grado di staccare la carta 14 dalla superficie circonferenziale del cilindro 12 per conferire alla carta 14 stessa la caratteristica di crespatura;
- un coltello cosiddetto di stacco o taglio, configurato per staccare la carta 14 dalla superficie circonferenziale del cilindro 12 durante il cambio della lama 18 del coltello crespatore; e
- un coltello di pulizia, che ha il compito di ripulire la superficie circonferenziale del cilindro 12 dai residui di carta lasciati dal coltello crespatore.
Indipendentemente dalla tipologia e dalla specifica funzione, ciascun gruppo portalama 16 è provvisto di un rispettivo dispositivo di supporto 20 operativamente collegato al telaio della macchina in maniera mobile oppure fissa. A sua volta, il gruppo portalama 16 è ruotabilmente vincolato al dispositivo di supporto 20 tramite un perno 22, in maniera tale che possa variare l’angolo di incidenza della lama 18 rispetto alla superficie circonferenziale del cilindro 12.
Il dispositivo di supporto 20 può essere ad esempio costituito da una traversa che si sviluppa secondo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di rotazione del cilindro 12. Ciascuna traversa 20 ha di preferenza una forma in sezione trasversale sostanzialmente prismatica.
Quando presenti, i mezzi di movimentazione di ciascuna traversa 20 rispetto al telaio della macchina possono essere ad esempio costituiti da leve e cilindri pneumatici. I mezzi di movimentazione possono operare per far ruotare e/o traslare ciascuna traversa 20, così da staccare la lama 18 di un determinato gruppo portalama 16 dalla superficie del cilindro 12 quando, ad esempio, sono richieste operazioni di sostituzione della lama 18 stessa oppure altre operazioni di manutenzione.
Il dispositivo 10 comprende un sistema di carico in grado di fornire la coppia necessaria per premere la lama 18 contro la superficie circonferenziale del cilindro 12 e per regolare la forza totale di contatto Flche tale lama 18 imprime sulla superficie circonferenziale stessa del cilindro 12. Il sistema di carico è costituito da un primo mezzo di carico 24, integrato nel gruppo portalama 16 e configurato per generare un determinato carico lineare Fc, e da un secondo mezzo di carico 26, operativamente collegato alla traversa 20 e configurato per generare una forza di stabilizzazione Fsin grado di contrastare o equilibrare il suddetto carico lineare Fc.
Nel dettaglio, il secondo mezzo di carico 26 è costituito da una leva ruotabilmente vincolata al dispositivo di supporto 20 tramite un perno 28 e operativamente collegata al gruppo portalama 16. Il collegamento tra la leva 26 e il gruppo portalama 16 può essere ottenuto tramite rispettivi mezzi di collegamento 30 articolato oppure scorrevole. Come mostrato nelle figure 6 e 7, tali mezzi di collegamento 30 possono ad esempio essere costituiti da un glifo oscillante.
Il secondo mezzo di carico 26 comprende inoltre almeno un elemento generatore della forza di stabilizzazione Fsche, come mostrato nell’esempio di realizzazione di figura 3, può essere costituito da un condotto flessibile (“loading hose”) 32 che contiene un fluido in pressione. La variazione della pressione di stabilizzazione Psall’interno del condotto flessibile 32 determina quindi la variazione della forza di stabilizzazione Fs.
In maniera analoga, anche il primo mezzo di carico 24 del gruppo portalama 16 può comprendere un condotto flessibile che contiene un fluido avente una determinata pressione di carico Pc. La variazione di tale pressione di carico Pcè in grado di determinare una conseguente variazione del carico lineare Fce, di conseguenza, della forza totale di contatto Flche la lama 18 imprime sulla superficie circonferenziale del cilindro 12.
Come evidenziato in particolare in figura 4, il gruppo portalama 16, ruotabilmente vincolato al dispositivo di supporto 20, opera come una “leva primaria” che fornisce sull’estremità terminale della lama 18 il carico lineare Fcgenerato dalla pressione di carico Pc. A sua volta, il secondo mezzo di carico 26 opera come una “leva secondaria” che contrasta il carico lineare Fccon una forza di stabilizzazione Fsgenerata dalla pressione di stabilizzazione Ps.
In altre parole, come evidenziato in particolare nello schema di figura 5, il carico generato dalla pressione di carico Pcsi trasforma nella forza Fce, di conseguenza, nel carico distribuito Flimpresso dalla lama 18 sulla superficie circonferenziale del cilindro 12. Questo carico distribuito Flviene diminuito dinamicamente dal carico generato dalla pressione di stabilizzazione Ps, che si trasforma nella controforza Fssulla leva secondaria Ls. Questa forza antagonista Fs, che si trasforma a sua volta nella forza F’ssulla leva primaria Lp, agisce come elemento di riduzione dinamico della forza Flsull’estremità terminale della lama 18. L’effetto della forza antagonista Fsè quello di contrastare dinamicamente le possibili vibrazioni generate dall’attrito tra la lama 18 e la superficie circonferenziale del cilindro 12. Il funzionamento del dispositivo 10 secondo l’invenzione avviene nel modo seguente. Il carico distribuito Fldella lama 18 è generato tramite la leva primaria Lp (gruppo portalama 16) dalla pressione di carico Pc, che si tramuta nella forza distribuita Fcriportata sulla lama 18 stessa tramite i rapporti tra i bracci della leva primaria Lp. Il carico di stabilizzazione Fsè generato tramite la leva secondaria Ls dalla pressione di stabilizzazione Ps, che si tramuta nella forza distribuita Fs. Questa forza Fs, tramite i rapporti tra i bracci della leva secondaria Ls, riporta sulla leva primaria Lp una forza stabilizzatrice F’s.
Di conseguenza, il carico di lama Fl, vale a dire il carico totale impresso dalla lama 18 sulla superficie circonferenziale del cilindro 12, si ottiene come risultato della somma algebrica tra il carico lineare Fce la forza stabilizzatrice F’s. Questa equazione è valida solo in condizioni statiche.
In condizioni dinamiche il carico di lama Flrisulta sempre costituito dalla somma algebrica delle due forze Fce F’s, ma con tempi di applicazione diversi (ritardo di fase). Quindi l’effetto delle due forze Fce F’s, considerato in ambito dinamico, non è equivalente ad applicare alla lama 18 la forza Flderivante dalla somma algebrica di tali forze Fce F’s. Inoltre il materiale che compone la leva secondaria Ls interviene nel comportamento dinamico del sistema di carico. L’uso di diversi materiali permette quindi di variare la risposta del sistema di carico anche con effetto sulla fase della risposta alle sollecitazioni create dalla lama 18.
La leva 26 (leva secondaria Ls) può essere fabbricata con qualsiasi tipo di materiale, purché idoneo a trasmettere il carico di stabilizzazione Fsindipendentemente sia dal ritardo che la compensazione può introdurre, sia dall’elasticità della leva 26 stessa. La leva 26 (leva secondaria Ls) e il gruppo portalama 16 (leva primaria Lp) possono essere operativamente collegati sia per semplice contatto reciproco, sia con un vincolo più stretto, come ad esempio il sopracitato glifo oscillante oppure una cerniera.
Le forze Fce Fsgenerate rispettivamente dalla leva primaria Lp e dalla leva secondaria Ls possono essere di verso concorde oppure discorde. Analogamente, le direzioni dei vettori forza Fce F’sagenti sul braccio potente della leva primaria Lp possono essere parallele oppure possono formare tra loro un angolo qualsiasi. Il punto di applicazione di tali forze F’se Fcpuò essere lo stesso, oppure possono essere previsti due punti di applicazione distinti.
Qualora l’elemento che genera la forza di stabilizzazione Fssulla leva secondaria Ls sia costituito da un condotto flessibile 32 che contiene un fluido in pressione, tale fluido potrebbe essere sia gassoso (ad esempio aria), sia liquido (ad esempio olio). Inoltre la sua pressione relativa a quella atmosferica potrebbe essere sia maggiore (pressione vera e propria), sia minore (vuoto) di zero.
La leva secondaria Ls può essere di ogni genere (interfulcrata, interresistente o interpotente). Il rapporto tra i bracci di tale leva secondaria Ls può essere uguale, maggiore oppure minore di 1.
Come mostrato nelle figure 6 e 7, l’elemento che genera la forza di stabilizzazione Fssulla leva secondaria Ls può essere di tipo diverso dal condotto flessibile 32 di figura 3. In figura 6 è infatti mostrato un elemento che genera la forza di stabilizzazione Fssulla leva secondaria Ls costituito da almeno una molla 34, ove tale forza Fsè unidirezionale.
In figura 7 è invece mostrato un elemento che genera la forza di stabilizzazione Fssulla leva secondaria Ls costituito da almeno un cilindro pneumatico 36, ove tale forza Fspuò essere bidirezionale. In entrambi i casi i mezzi di collegamento 30 tra la leva primaria Lp e la leva secondaria Ls sono costituiti da un glifo scorrevole. Tali mezzi di collegamento 30 potranno variare a seconda delle esigenze, così come potranno essere impiegati ulteriori elementi generatori della forza di stabilizzazione Fsdifferenti da quelli illustrati, come ad esempio una membrana elastica.
Il dispositivo 10 secondo l’invenzione è preferibilmente configurato per essere applicato a un coltello crespatore, sebbene sia applicabile a qualsiasi altro coltello (di stacco o taglio, di pulizia, ecc.) caricato con un mezzo elastico e disposto in qualsiasi posizione sulla macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme. In generale, il dispositivo 10 potrebbe essere applicato a ogni coltello operante su cilindro in rotazione o su una superficie in scorrimento, non necessariamente operante nel settore cartotecnico.
Le pressioni di carico Pce di stabilizzazione Ps, come pure le rispettive forze Fce Fsda loro generate, possono essere variabili nel tempo in modo indipendente. Tali pressioni di carico Pce di stabilizzazione Ps, come pure le rispettive forze Fce Fsda loro generate, possono essere comandate da sistemi manuali oppure automatici, anche in funzione delle informazioni provenienti dal sistema 10 tramite appositi strumenti di controllo, come ad esempio accelerometri, velocimetri, ecc.
Si è così visto che il dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme secondo la presente invenzione realizza gli scopi in precedenza evidenziati.
Il dispositivo di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme della presente invenzione così concepito è suscettibile in ogni caso di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le forme e le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.
L’ambito di tutela dell’invenzione è pertanto definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10) di supporto e di regolazione per il coltello di una macchina per la produzione di materiale cartaceo nastriforme del tipo comprendente un cilindro rotante (12) sulla cui superficie circonferenziale viene fatto aderire dinamicamente un nastro di carta (14), il dispositivo (10) comprendendo: - almeno un gruppo portalama (16) recante una rispettiva lama (18) configurata per essere posta in contatto con la superficie circonferenziale di detto cilindro (12), il gruppo portalama (16) essendo costituito da una prima leva ruotabilmente vincolata a un dispositivo di supporto (20) tramite un perno (22) in maniera tale che possa variare l’angolo di incidenza di detta lama (18) rispetto alla superficie circonferenziale di detto cilindro (12); e - un sistema di carico in grado di fornire la coppia necessaria per premere detta lama (18) contro la superficie circonferenziale di detto cilindro (12) e per regolare la forza totale di contatto (Fl) che detta lama (18) imprime su detta superficie circonferenziale, il sistema di carico essendo costituito da un primo mezzo di carico (24), integrato nel gruppo portalama (16) e configurato per generare un determinato carico lineare (Fc), e da un secondo mezzo di carico (26), operativamente collegato al dispositivo di supporto (20) e configurato per generare una forza di stabilizzazione (Fs) in grado di contrastare o equilibrare detto carico lineare (Fc), caratterizzato dal fatto che il secondo mezzo di carico (26) è costituito da una seconda leva ruotabilmente vincolata al dispositivo di supporto (20) tramite un perno (28) e operativamente collegata al gruppo portalama (16), in maniera tale che detto gruppo portalama (16) operi come una “leva primaria” (Lp) per fornire detto carico lineare (Fc) sull’estremità terminale della lama (18) e che detto secondo mezzo di carico (26) operi come una “leva secondaria” (Ls) per contrastare detto carico lineare (Fc) con detta forza di stabilizzazione (Fs).
  2. 2. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il collegamento tra il secondo mezzo di carico (26) e il gruppo portalama (16) è ottenuto tramite rispettivi mezzi di collegamento articolato.
  3. 3. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento articolato sono costituiti da una cerniera.
  4. 4. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il collegamento tra il secondo mezzo di carico (26) e il gruppo portalama (16) è ottenuto tramite rispettivi mezzi di collegamento scorrevole (30).
  5. 5. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento scorrevole (30) sono costituiti da un glifo oscillante.
  6. 6. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il collegamento tra il secondo mezzo di carico (26) e il gruppo portalama (16) è ottenuto tramite contatto reciproco.
  7. 7. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che il secondo mezzo di carico (26) comprende almeno un elemento generatore della forza di stabilizzazione (Fs) costituito da un condotto flessibile (32) che contiene un fluido in pressione, la variazione della pressione di stabilizzazione (Ps) all’interno di detto condotto flessibile (32) determinando la variazione della forza di stabilizzazione (Fs).
  8. 8. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che il secondo mezzo di carico (26) comprende almeno un elemento generatore della forza di stabilizzazione (Fs) costituito da almeno una molla (34), ove detta forza di stabilizzazione (Fs) è unidirezionale.
  9. 9. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che il secondo mezzo di carico (26) comprende almeno un elemento generatore della forza di stabilizzazione (Fs) costituito da almeno un cilindro pneumatico (36), ove detta forza di stabilizzazione (Fs) è bidirezionale.
  10. 10. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che il primo mezzo di carico (24) comprende un condotto flessibile che contiene un fluido avente una determinata pressione di carico (Pc), la variazione di detta pressione di carico (Pc) determinando una conseguente variazione di detto carico lineare (Fc) e, di conseguenza, di detta forza totale di contatto (Fl).
  11. 11. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di supporto (20) è costituito da una traversa che si sviluppa secondo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di rotazione del cilindro (12).
  12. 12. Dispositivo (10) Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che detto coltello è scelto nel gruppo costituito da: - un coltello crespatore, in grado di staccare la carta (14) dalla superficie circonferenziale del cilindro (12) per conferire a detta carta (14) la caratteristica di crespatura; - un coltello di stacco o taglio, configurato per staccare la carta (14) dalla superficie circonferenziale del cilindro (12) durante il cambio della lama (18) del coltello crespatore; e - un coltello di pulizia, configurato per ripulire la superficie circonferenziale di detto cilindro (12) dai residui di carta lasciati dal coltello crespatore.
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