ITMI20130123A1 - Mantecatore per distrubutori automatici di prodotti di gelateria. - Google Patents

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ITMI20130123A1
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freezing chamber
piston
chamber
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Pietro Cattaneo
Andrea Mondin
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Description

Titolo: “MANTECATORE PER DISTRUBUTORI AUTOMATICI DI PRODOTTI DI GELATERIA”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione si riferisce ad un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria, quali ad esempio gelati, granite, sorbetti, crema, salse, cioccolata semi-liquida, yogurt, gelatine e simili.
PRECEDENTI DELL’INVENZIONE
Nella preparazione di prodotti di gelateria come ad esempio gelati, granite, sorbetti, crema, salse, cioccolata semi-liquida, yogurt, gelatine e simili, la fase di mantecatura riveste, come noto, un ruolo molto importante. Infatti, il mantecatore ha lo scopo di trasformare una miscela fluida nel prodotto finale. Per mantecare la miscela fluida ed ottenere il prodotto di gelateria finale occorre agitare la miscela liquida, raffreddarla velocemente a circa -15°C e immettere aria al suo interno. La brusca diminuzione di temperatura è legata alla necessità di evitare la formazione nella miscela liquida in lavorazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi, mentre l’agitazione della miscela serve a favorire l’inglobamento di aria nella miscela per aumentare il volume del prodotto finale.
I mantecatori della tecnica nota sono composti da una camera di mantecazione solitamente cilindrica all’interno della quale è attiva una pala di forma elicoidale che, attraverso opportuni raschiatori, contatta la superficie interna della camera di mantecazione. La rotazione della pala provvede ad agitare la miscela liquida introdotta nella camera di mantecazione che viene raffreddata da un circuito frigorifero operante nella camera di mantecazione. I raschiatori della pala elicoidale rimuovono i cristalli di ghiaccio che si formano sulla superficie interna della camera di mantecazione, evitando che gli stessi diventino troppo grossi, e li inglobano nella miscela in lavorazione. I mantecatori sono inoltre dotati di un’uscita attraverso la quale viene prelevato il prodotto finito.
Questa tipologia di mantecatori, sebbene efficiente e ben collaudata, presenta parecchi inconvenienti quando utilizzata in distributori automatici di prodotti di gelateria.
Infatti, i distributori automatici sono specificatamente predisposti per funzionare senza l’ausilio di operatori e studiati per erogare prodotti su specifica richiesta degli utenti. I distributori automatici devono poter erogare prodotti indipendentemente dall’intervallo di tempo che trascorre tra un’erogazione e l’erogazione successiva e devono richiedere soltanto saltuari accessi di operatori specializzati per ripristinarne la funzionalità (accessi che nella quasi totalità riguardano soltanto il rifornimento di prodotti da erogare o di ingredienti di base che devono essere lavorati dal distributore per erogare il prodotto finale).
Pertanto, una specifica alla quale devono attenersi i distributori automatici è quella della assoluta pulizia e igiene sia degli ingredienti di base che devono essere lavorati dal distributore per preparare il prodotto finale, sia del prodotto finale stesso.
Da quanto sopra appare evidente la necessità che distributori automatici di prodotti di gelateria garantiscano una perfetta pulizia ed igiene del mantecatore. Tuttavia, l’applicazione dei mantecatori noti sopra descritti nei distributori automatici presenta l’inconveniente che tra due erogazioni successive nella camera di mantecazione ristagnano residui del prodotto di gelateria preparato. Infatti, anche ipotizzando che tutto il prodotto preparato venga espulso dalla camera di mantecazione ed erogato, residui di prodotto vengono trattenuti sulla pala elicoidale o tra gli interstizi che si creano tra quest’ultima e la camera di mantecazione. La giacenza di tali residui per tempi non determinabili a priori (tra due richieste successive trascorre un tempo non determinabile a priori) può causare una proliferazione batterica inaccettabile.
Inoltre, ogni erogazione sarebbe contaminata da residui di prodotto dell’erogazione precedente, con la conseguenza di non riuscire ad erogare correttamente prodotti tra di loro diversi.
Ancora, i mantecatori della tecnica nota non consentono la preparazione di quantità di prodotto di gelateria diverse tra un’erogazione ed un'altra, in quanto la quantità di ingredienti di base (vale a dire della miscela fluida) necessaria alla corretta preparazione del prodotto finale è un dato di progetto del mantecatore stesso e non può essere variata. Conseguentemente, non è possibile offrire all’utente la possibilità di selezionare dosi diverse di uno stesso prodotto di gelateria.
In questo contesto, il compito tecnico della presente invenzione è proporre un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria che sia esente dagli inconvenienti sopra citati.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria in grado di garantire un’ottimale pulizia ed igiene del mantecatore tra due erogazioni successive.
Ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria che consenta la preparazione e l’erogazione di prodotti di gelateria tra di loro diversi senza che un prodotto contamini il prodotto successivo.
Ancora scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria che consenta l’erogazione di quantità diverse di uno stesso prodotto.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
In accordo con la presente invenzione, il compito tecnico e gli scopi proposti vengono raggiunti mediante un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria secondo le caratteristiche di una o più delle annesse rivendicazioni.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione di un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria in accordo con la presente invenzione, data a titolo di esempio non limitativo con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista prospettica schematica di un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria in accordo con la presente invenzione, e - le figure da 2 a 7 mostrano viste in sezione del mantecatore di figura 1 in differenti configurazioni operative.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Un mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria, quali ad esempio gelati, granite, sorbetti, crema, salse, cioccolata semi-liquida, yogurt, gelatine e simili è stato complessivamente indicato con il numero 1 in figura 1.
Il mantecatore 1 comprende una camera di mantecazione 2 cilindrica, di materiale con buone proprietà di conduzione termica (come per esempio materiali metallici) dotata di una parete laterale 3. Preferibilmente, la camera di mantecazione 2 è definita all’interno di un cilindro cavo 4 avente un diametro interno sostanzialmente costante lungo tutto lo sviluppo della camera di mantecazione 2. Nella forma realizzativa preferita dell’invenzione, la camera di mantecazione è orientata verticalmente, vale a dire presenta uno sviluppo sostanzialmente verticale, tuttavia in forme realizzative non illustrate la camera di mantecazione può essere orientata spazialmente in qualsiasi direzione (per esempio orizzontalmente). A tale proposito, nel prosieguo della presente descrizione si farà riferimento ai termini “superiore” ed “inferiore” per riferirsi a posizioni di componenti del mantecatore, tuttavia tali riferimenti devono essere intesi come attinenti alla forma di realizzazione illustrata nelle unite figure. Tali riferimenti devono pertanto essere intesi in senso non limitativo e, per esempio essere interpretati come “sinistro” e “destro” nel caso di forme realizzative che presentano la camera di mantecazione con uno sviluppo orizzontale.
La camera di mantecazione 2 è almeno parzialmente circondata da organi refrigeranti 5 predisposti ad abbassare la temperatura delle pareti 3 della camera di mantecazione 2 al di sotto di un valore di temperatura predeterminato. Nella forma realizzativa preferita dell’invenzione, gli organi refrigeranti 5 sono realizzati da un evaporatore di una macchina frigorifera. Tale evaporatore è costituito da un tubo avvolto intorno alla parete laterale 3 della camera di mantecazione 2. Gli organi refrigeranti 5 sono dimensionati in modo tale da abbassare repentinamente la temperatura della parete laterale della camera di mantecazione fino ad una temperatura utile alla preparazione del prodotto di gelateria. Preferibilmente, gli organi refrigeranti sono predisposti ad abbassare la temperatura della parete laterale della camera di mantecazione con un gradiente di temperatura compreso tra 0,3 e 3 °C al secondo, ancora più preferibilmente con un gradiente di temperatura compreso tra 0,5 e 1,5 °C al secondo, per esempio con un gradiente di 1 °C al secondo. Il citato valore di temperatura predeterminato al quale viene portata la parete della camera di mantecazione è compreso tra -5°C e -30°C, preferibilmente compreso tra -10°C e -20 °C, per esempio di -15 °C. Alternativamente, gli organi refrigeranti possono essere attivi direttamente all’interno della camera di mantecazione piuttosto che sulla parete laterale della stessa.
Si noti che la camera di mantecazione non è necessariamente estesa per tutto lo sviluppo del cilindro 4, come nel caso illustrato nelle unite figure. La camera di mantecazione 2 è funzionalmente definita dalla porzione di cilindro sulla quale sono attivi gli organi refrigeranti 5 o che comunque viene sottoposta a raffreddamento per la preparazione del prodotto di gelateria. Come apparirà chiaro dal prosieguo, la camera di mantecazione 2 è la porzione di cilindro 4 sulla cui parete laterale si formano cristalli di ghiaccio durante la preparazione del prodotto di gelateria. In forme realizzative dell’invenzione non illustrate, la camera di mantecazione 2 può coincidere con l’intero sviluppo del cilindro 4.
All’interno della camera di mantecazione 2 è attivo un primo pistone 6 (nelle unite figure il pistone superiore) provvisto di organi raschiatori 7 che contattano la superficie interna della parete laterale 3 della camera di mantecazione 2. Organi attuatori 8 sono attivi sul primo pistone 6 per movimentarlo all’interno della camera di mantecazione 2. Gli organo attuatori 8 (rappresentati schematicamente in figura 1) possono essere di qualsiasi tipo, purché predisposti ad attuare il primo pistone 6 con leggi di moto predeterminabili e programmabili. A titolo esemplificativo, gli organi attuatori 8 possono essere un attuatore elettrico o elettropneumatico lineare. Gli organi attuatori 8 muovono il primo pistone 6 all’interno della camera di mantecazione 2 con un moto alternativo. Per moto alternativo si intende un moto composto da una corsa di immersione nella camera di mantecazione seguita da una corsa di estrazione dalla camera di mantecazione per un numero di volte maggiore o uguale a uno. Con riferimento alle unite figure, il moto alternativo di cui sopra è un moto in cui il primo pistone 6 si abbassa all’interno della camera di mantecazione 2 (figura 5) seguito dall’innalzamento del primo pistone 6 dalla camera di mantecazione 2 (figura 6). In questo modo, durante il suo moto alternativo, il primo pistone 6 per effetto degli organi raschiatori 7 rimuove i cristalli di ghiaccio che si formano sulla parete laterale 3 della camera di mantecazione 2 reimmettendoli nella miscela liquida in lavorazione e realizzando così il prodotto di gelateria finale. Si noti che in questo modo la camera di mantecazione 2 viene continuamente spazzata dal primo pistone 6 (e dai relativi organi raschiatori) rimanendo completamente priva di residui di lavorazione.
Nella forma realizzativa preferita dell’invenzione, nella camera di mantecazione 2 è inoltre attivo un secondo pistone 9 (il pistone inferiore nelle unite figure) anch’esso movimentato dagli stessi organi attuatori 8 o da analoghi organi attuatori. Il secondo pistone 9 è contrapposto ed affacciato al primo pistone 6. Per contrapposto ed affacciato, si intende che le teste 6a, 9a dei due pistoni 6, 9 sono direttamente affacciate l’una all’altra, mentre gli steli dei due pistoni si dipartono dalle rispettive teste in mutuo allontanamento. Anche il secondo pistone è movimentato dagli organi attuatori 8 all’interno della camera di mantecazione 2 con un moto alternativo ed è dotato di organi raschiatori 7.
Preferibilmente, gli organi raschiatori 7 sono posti in corrispondenza delle teste 6a, 9a dei pistoni 6, 9 e sono rivolti verso la camera di mantecazione 2, in modo tale che durante la corsa dei pistoni all’interno della camera di mantecazione la miscela in lavorazione sia intercettata dai raschiatori 7 e non possa trafilare tra cilindro 4 e pistoni 6, 9, vale a dire tra gli organi raschiatori 7 e la parete laterale 3 della camera di mantecazione 2. In particolare gli organi raschiatori 7 sono preferibilmente costituiti da un anello, una calotta o un disco in materiale resiliente vincolato a ciascuna testa 6a, 9a dei pistoni.
Gli organi attuatori 8 sono configurati in modo tale che i due pistoni 6, 9 siano movimentati in fase all’interno della camera di mantecazione 2 cosicché venga definito un volume di mantecazione tra i due pistoni in movimento. Per movimentazione in fase si intende che i due pistoni sono movimentati in sincronia, vale a dire quando il pistone superiore 6 e quello inferiore 9 si abbassano e si sollevano contemporaneamente. In questo modo, come detto, tra le teste dei due pistoni si viene a creare uno spazio o volume sostanzialmente a tenuta di fluido (grazie alla presenza degli organi raschiatori 7) parzialmente occupato dalla miscela in lavorazione. Preferibilmente, i pistoni 6, 9 sono attuati in modo tale che il volume di mantecazione si mantenga costante durante il moto alternativo in fase. A tale proposito, gli organi attuatori 8 movimentano il primo 6 ed il secondo pistone 9 con velocità identiche durante il moto alternativo dei pistoni.
Preferibilmente, la somma delle corse di affondamento del primo 6 e del secondo pistone 9 all’interno della camera di mantecazione 2 è uguale o maggiore della lunghezza della camera di mantecazione 2. In altre parole, la somma delle corse con le quali i due pistoni entrano nella camera di mantecazione durante il loro moto alternativo (chiaramente considerando soltanto le corse di un ciclo del moto alternativo) è uguale o maggiore della lunghezza lungo il cilindro 4 della camera di mantecazione 2. Tale lunghezza della camera di mantecazione 2 può essere ad esempio misurata come la lunghezza della porzione di cilindro 4 interessata dagli organi refrigeranti 5. In questo modo, tutta la camera di mantecazione 2 viene spazzata dagli organi raschiatori 7 ad ogni ciclo del moto alternativo dei due pistoni.
Il mantecatore 1 comprende inoltre una camera di mescolamento 10 per gli ingredienti di base della miscela da lavorare, operativamente distinta dalla camera di mantecazione 2. La camera di mescolamento 10 ha la funzione di miscelare gli ingredienti di base per formare una miscela liquida o semiliquida che dovrà essere lavorata nella camera di mantecazione 2 per ottenere il prodotto di gelateria selezionato. La camera di mescolamento 10 è in comunicazione di fluido con la camera di mantecazione 2 per trasferire a quest’ultima la miscela liquida da lavorare. Nella forma realizzativa preferita dell’invenzione, la camera di mescolamento 10 è sostanzialmente cilindrica ed è allineata con la camera di mantecazione 2. Strutturalmente, la camera di mantecazione 2 è il proseguimento della camera di mescolamento 10. Si noti che nella forma realizzativa preferita dell’invenzione la camera di mescolamento 10 e la camera di mantecazione 2 sono entrambe definite nel cilindro 4, la camera di mescolamento 10 essendo posta a monte delle camera di mantecazione 2.
Il primo 6 ed il secondo pistone 9 sono attivi nella camera di mescolamento 10 per definire un volume di mescolamento preferibilmente costante. Durante il mescolamento degli ingredienti di base il primo 6 ed il secondo pistone 9 sono preferibilmente statici, vale a dire non si muovono. La camera di mescolamento 10 comprende un ingresso 11 (ricavato sulla superficie laterale del cilindro 4) per gli ingredienti di base. All’interno della camera di mescolamento 10 è inoltre attivo un agitatore (non illustrato) che è mobile tra una condizione di inserimento nella camera 10 ed una condizione di allontanamento dalla stessa. Preferibilmente, l’agitatore entra ed esce da un foro 12 nella camera di mescolamento 10. Si noti che strutturalmente la camera di mescolamento 10 è definita almeno tra il foro 11 di ingresso degli ingredienti ed il foro 12 di introduzione dell’agitatore.
Per consentire l’erogazione del prodotto di gelateria, il cilindro 4 comprende un’apertura 13 al di sotto della camera di mantecazione 2. Il primo 6 ed il secondo 9 pistone cooperano per definire organi espulsori del prodotto di gelateria dal mantecatore 1. In altre parole, l’espulsione del prodotto di gelateria preparato nel mantecatore è attuato dall’interazione del primo 6 e secondo pistone 9 (secondo le modalità che saranno più avanti descritte).
In uso, il mantecatore 1 prevede il seguente funzionamento.
Il primo pistone 6 viene sollevato al di sopra della camera di mescolamento 10. In particolare, il primo pistone 6 viene sollevato superiormente al foro 11 di ingresso degli ingredienti. Il secondo pistone 9 viene sollevato fino all’estremità inferiore della camera di mescolamento 10, in modo tale da isolare a tenuta di fluido la camera di mantecazione 2 (figura 2). Vengono quindi immessi gli ingredienti nella camera di mescolamento 10 attraverso il foro 11. Il primo pistone 6 viene abbassato fino ad oltrepassare il foro 11 di immissione degli ingredienti, in modo tale che venga definito il volume di mescolamento (figura 3). Viene attivato l’agitatore che provvede a mescolare gli ingredienti di base. A mescolamento ultimato, viene attivato il moto alterativo dei due pistoni all’interno della camera di mantecazione 2.
La miscela liquida o semiliquida entra quindi nella camera di mantecazione 2 trasportata dai due pistoni 6, 9 (figura 4). Si noti che durante il trasporto della miscela nella camera di mantecazione 2, gli organi raschiatori 7 evitano trafilamenti di miscela tra pistoni e cilindro, pulendo inoltre la superficie laterale del cilindro 4 da qualsiasi residuo di miscela. I due pistoni vengono movimentati in fase alzando ed abbassando il volume di mantecazione all’interno della camera di mantecazione 2 (sequenza illustrata nelle figure 4, 5 e 6). Durante questa fase, gli organi raschiatori 7 provvedono a raschiare le formazioni cristalline che si sviluppano sulla superficie interna della camera di mantecazione 10 per effetto degli organi refrigeranti 5. Si noti che gli organi raschiatori 7 evitano trafilamenti di miscela in mantecazione tra pistoni e cilindro 4, pulendo inoltre la superficie laterale della camera di mantecazione 2 da qualsiasi residuo di miscela in lavorazione. Il moto alternativo in fase dei pistoni 6, 9 viene ripetuto per un numero di volte necessario alla preparazione del prodotto di gelateria da preparare. A titolo esemplificativo, durante la preparazione di una granita il moto alternativo viene attuato per un numero di volte diverso rispetto a quanto necessario per la preparazione di una crema semifredda (come ad esempio una crema di gelato). Durante ciascun ciclo alternativo, la somma delle corse di affondamento del primo 6 e del secondo pistone 9 all’interno della camera di mantecazione 2 è uguale o maggiore della lunghezza della camera di mantecazione 2, in modo tale che tutta la camera di mantecazione 2 venga interessata dall’azione degli organi raschiatori 7. Preferibilmente, il punto raggiunto dal secondo pistone 9 nel suo punto morto superiore (la quota massima raggiunta dal pistone inferiore) è posto ad una quota più elevata del punto morto inferiore del primo pistone 6 (la quota minima raggiunta dal pistone superiore), in modo tale da massimizzare l’effetto di pulitura e di rimozione di formazioni cristalline degli organi raschiatori 7.
Quando la miscela ha completato la sua trasformazione in prodotto di gelateria, il secondo pistone 9 viene abbassato fin sotto al foro 13 di uscita del cilindro 4. Il primo pistone 6 viene abbassato fino a raggiungere e contattare il secondo pistone 9, in modo tale che tutto il prodotto di gelateria venga espulso dal foro 13 di uscita (figura 7). Si noti che durante la corsa di discesa del primo pistone 6 verso il secondo pistone 9, gli organi raschiatori 7 evitano trafilamenti di prodotto finito tra il pistone ed il cilindro, provvedendo inoltre a rimuovere qualsiasi residuo di prodotto dalla parete laterale del cilindro 4.
Il prodotto di gelateria viene quindi erogato dal mantecatore 1 in un contenitore che verrà inviato ad una stazione di prelievo del distributore automatico.
Da quanto sopra appare evidente come il mantecatore 1 consente di preparare ed erogare prodotti di gelateria garantendo una ottimale rimozione di qualsiasi residuo di prodotto dalla camera di mantecazione 2 e dall’intero mantecatore, raggiungendo gli scopi proposti.
Chiaramente un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti alle configurazioni sopra descritte. Ad esempio, il secondo pistone può essere sostituito da riscontri fissi che di volta in volta vengono posizionati nelle posizioni sopra descritte raggiunte dal secondo pistone. Tali varianti e modifiche sono tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Mantecatore per distributori automatici di prodotti di gelateria comprendente una camera di mantecazione (2) avente una parete laterale (3) sostanzialmente cilindrica almeno parzialmente circondata da organi refrigeranti (5) predisposti ad abbassare la temperatura delle pareti della camera di mantecazione (2) al di sotto di un valore di temperatura predeterminato; caratterizzato dal fatto di comprendere: almeno un primo pistone (6) scorrevole all’interno della camera di mantecazione (2) e provvisto di organi raschiatori (7) in contatto con l’interno della parete laterale (3) della camera di mantecazione (2); organi attuatori (8) attivi su detto primo pistone (6) configurati per movimentare lo stesso con un moto alternativo all’interno della camera di mantecazione (2).
  2. 2. Mantecatore secondo la rivendicazione 1 comprendente un secondo pistone (9), contrapposto ed affacciato al primo (6), scorrevole all’interno della camera di mantecazione (2), detto secondo pistone (9) essendo provvisto di organi raschiatori (7) in contatto con la superficie interna della camera di mantecazione (2), detto organi attuatori (7) essendo attivi su detto secondo pistone (9) per movimentare lo stesso con un moto alternativo all’interno della camera di mantecazione (2).
  3. 3. Mantecatore secondo la rivendicazione 2, in cui detti organi attuatori (8) sono configurati per movimentare in fase detto primo (6) e secondo pistone (9) all’interno della camera di mantecazione (2), in modo tale che tra detto primo (6) e secondo pistone (9) venga definito un volume di mantecazione.
  4. 4. Mantecatore secondo la rivendicazione 3, in cui detto volume di mantecazione è costante durante il moto alternativo del primo (6) e secondo pistone (9).
  5. 5. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui la somma delle corse di affondamento del primo (6) e del secondo pistone (9) all’interno della camera di mantecazione (2) è uguale o maggiore della lunghezza della camera di mantecazione (2).
  6. 6. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una camera di mescolamento (10) per ingredienti di base almeno operativamente distinta da detta camera di mantecazione (2), detta camera di mescolamento (10) essendo in comunicazione di fluido con detto volume di mantecazione.
  7. 7. Mantecatore secondo la rivendicazione 6, in cui detta camera di mescolamento (10) è sostanzialmente cilindrica ed allineata a detta camera di mantecazione (2), detto primo pistone (6) essendo attivo in detta camera di mescolamento (10) per trasferire il contenuto della stessa nella camera di mantecazione (2).
  8. 8. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente un’apertura di uscita (13) per il prodotto mantecato; detta apertura (12) essendo posta a valle di detta camera di mantecazione (2) ed essendo ricavata su un prolungamento di un cilindro (4) definente la camera di mantecazione (2).
  9. 9. Mantecatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organi di tenuta (7) realizzano una tenuta di fluido tra il rispettivo pistone (6, 9) e la parete interna (3) della camera di mantecazione (2).
  10. 10. Metodo per mantecare un prodotto di gelateria comprendente: posizionare due pistoni (6, 9) all’interno di un cilindro (4) in modo tale che siano tra di loro affacciati e contrapposti; introdurre una quantità di miscela da mantecare tra lo spazio definito tra i due pistoni (6, 9); muovere i due pistoni di moto alternativo all’interno di una camera di mantecazione (2) refrigerata; raschiare le pareti laterali interne (3) della camera di mantecazione (2) con organi raschiatori (7) portati dai pistoni (6, 9) predisposti a contattare le pareti laterali (3) interne della camera di mantecazione (2) e a far tenuta di fluido tra le stesse ed i rispettivi pistoni (6, 9).
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