ITMI20122258A1 - Metodo di realizzazione di un assegno bancario e assegno bancario realizzato con detto metodo - Google Patents

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ITMI20122258A1
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Claudio Santacesaria
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Description

DESCRIZIONE
METODO DI REALIZZAZIONE DI UN ASSEGNO BANCARIO E ASSEGNO BANCARIO REALIZZATO CON DETTO METODO
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di realizzazione di un assegno bancario, un assegno bancario realizzato con detto metodo ed anche mezzi per implementare detto metodo, come descritto nel preambolo delle rivendicazioni indipendenti.
Come noto, attualmente, l’assegno bancario à ̈ uno strumento di pagamento emesso da una banca; tecnicamente viene definito come strumento finanziario negoziabile, nel senso che può essere utilizzato in un pagamento come sostituto del contante, salvo che la banca che lo ha emesso lo riconosca nell’ambito della negoziazione: non ha quindi un valore intrinseco, ma acquista valore nel momento in cui la banca emittente lo riconosce come valido.
La sua storia à ̈ lunga quanto quella del sistema bancario in quanto à ̈ stato uno dei primi strumenti finanziari emessi dalle prime banche. Secondo alcune fonti il primo assegno à ̈ stato emesso nel 1763 dalla Hoare's bank di Londra ma non si esclude che strumenti simili fossero stati usati anche prima di questa data.
Esso rimane a tutt’oggi un importante strumento di pagamento alternativo al contante per i pagamenti tra soggetti privati e verso i piccoli artigiani.
L’assegno consiste in un modulo prestampato compilabile e viene emesso, sotto forma di libretto comprendente dai 10 ai 50 titoli, dalla banca emittente a un proprio cliente che viene in gergo definito titolare dell’assegno. L’assegno, al momento dell’emissione à ̈ già legato ad un conto corrente definito depositato presso la banca emittente. L’assegno à ̈ identificato da un numero progressivo, unico per ogni singolo assegno anche appartenente allo stesso libretto, dai codici che identificano la banca emittente e il conto corrente del titolare: tutti questi codici sono stampati sull’assegno e generalmente codificati in una cosiddetta “codeline†stampata con inchiostro magnetico e con particolari caratteri. La codeline à ̈ leggibile con una testina magnetica come quella dei registratori a cassette; i caratteri utilizzati seguono uno di due standard molto diffusi denominati E13b e CMC7. Nel libretto, ogni assegno à ̈ accompagnato da una matrice su cui il titolare può appuntare i dati quando l’assegno viene staccato.
Il titolare compila l’assegno bianco sopra descritto completando i campi usualmente previsti: la data, l’importo da scriversi in cifre e in lettere, il beneficiario e la firma del titolare.
In questo modo il titolare può effettuare un pagamento al beneficiario consegnandogli l’assegno debitamente compilato: in gergo si dice che l’assegno viene staccato per richiamare il fatto che viene fisicamente strappato dalla matrice a cui à ̈ solitamente legato da una fustellatura della carta.
Il beneficiario può consegnare poi l’assegno alla banca emittente, alla propria banca o ad una banca qualsiasi, per la conversione in contante dopo il prelievo dal conto corrente del titolare dell’assegno.
Recenti normative consentono la smaterializzazione ovvero il trattamento dell’assegno sotto forma di immagine elettronica eliminando l’oggetto cartaceo al momento del deposito e facendo circolare all’interno del circuito bancario l’immagine elettronica dell’assegno invece dell’oggetto fisico. Essa apre la strada a meccanismi di deposito automatico tramite sportelli self service e tecnologie di raccolta dell’immagine.
Tali procedimenti di pagamento tramite assegni smaterializzati sono descritti ad esempio nella domanda di brevetto WO-A-2010/091184, nella quale si ipotizza che l’immagine dell’assegno possa essere catturata direttamente dal titolare e inviata al beneficiario in forma elettronica. Le domande di brevetto EP-A-1980984 e WO-A-2009/045998 ipotizzano che il titolare possa direttamente generare l’assegno con uno strumento elettronico rispettivamente come uno smartphone o un più generico EPS o “Electronic Payment System†, mentre l’effettiva stampa del titolo e invio al beneficiario sono demandate ad un sistema centralizzato.
La tecnica nota sopra citata presenta alcuni importanti inconvenienti.
Infatti da un lato gli assegni cartacei sono trasferibili dal titolare al beneficiario solo tramite metodi di spedizione tradizionali, quali i servizi postali o la consegna manuale, che sono lenti, costosi e non sicuri.
Diversamente, la smaterializzazione degli assegni, che crea nuove opportunità di gestione semplificata e più economica dell’assegno, pone anche nuove problematiche di sicurezza rendendo inefficaci alcune delle tecniche antifrode utilizzate in passato e basate sulla fisicità dell’assegno.
L’assegno à ̈ inoltre sempre stato ed à ̈ tutt’ora uno strumento molto soggetto a contraffazioni per la possibilità di rappresentare importi consistenti e per la sua flessibilità.
Ad esempio si sono verificate diverse truffe, connesse agli assegni bancari. Esiste una tipologia di truffa consistente nella generazione di un assegno falsificato confondibile con un assegno vero. I migliori falsificatori, oltre a emulare in modo perfetto la grafica dell’assegno originale, raccolgono informazioni per poter generare un assegno che con grande probabilità sia un assegno esistente in circolazione ma non ancora staccato, così che la banca non possa identificare l’assegno come non valido o già staccato e riscosso.
Esiste una seconda tipologia di truffa che consiste nella modifica dell’importo da parte del legittimo beneficiario per trarne un indebito beneficio.
Esiste una ulteriore tipologia di truffa consistente nel furto di un assegno vero in bianco e la sua successiva compilazione e riscossione o utilizzo.
Esiste un’altra tipologia di truffa consistente nel furto di un assegno vero compilato e successiva modifica del beneficiario. Tale truffa accade in particolare quando gli assegni sono spediti per posta e in alcuni casi intercettati e rubati; il falsario può quindi modificare il beneficiario e incassare l’assegno.
Infine esiste la truffa consistente nell’emissione di un assegno valido ma non coperto, nella quale il titolare emette un assegno per un importo di cui non ha disponibilità.
Un metodo che ovvia parzialmente ai problemi citati à ̈ descritto nella domanda di brevetto WO-A-2004090705. Tale documento illustra un metodo per valutare la probabilità che una discrepanza tra le informazioni scritte in linguaggio naturale e le informazioni scritte in modo ottimizzato per una lettura automatica sia indice di frode piuttosto che di semplice errore. Tuttavia questa tecnica comporta la generazione di elementi stampati al momento o dopo la compilazione dell’assegno. Essa rende quindi inapplicabile la tecnologia all’uso tradizionale dell’assegno che viene compilato dal titolare e consegnato seduta stante al beneficiario.
Un altro metodo che ovvia parzialmente ai problemi citati à ̈ descritto nella domanda di brevetto WO-A-97/26615. In tale documento le informazioni critiche di un assegno sono protette con un’informazione di controllo, codificata in una o due cifre decimali, stampate preferibilmente nella codeline dell’assegno. Il principale limite di questo documento consiste nel fatto che per il falsario non à ̈ dif ficile modificare la stessa codeline con inchiostro magnetico.
La domanda di brevetto GB-A-1404366 introduce l’idea di un codice segreto noto solo al titolare dell’assegno e di un alfabeto di codifica diverso assegno per assegno e stampato per esempio sulla matrice dell’assegno. Al momento dell’emissione l’utente prova la sua identità codificando manualmente il codice segreto con l’alfabeto indicato sulla matrice dell’assegno e sigla il risultato dell’operazione sull’assegno. Tale metodo, pur comportando importanti vantaggi, protegge solo l’identità del titolare e non protegge dalla modifica fraudolenta di un assegno emesso dal titolare. Inoltre non tutela il beneficiario in quanto la verifica à ̈ possibile solo per un istituto bancario, essendo necessario disporre di informazioni segrete, cioà ̈ la password del titolare e l’alfabeto associato allo specifico assegno.
Altri metodi che ovviano parzialmente ai problemi citati sono descritti nelle domande di brevetto US-A-2002/164021A1 e WO-A-2002/052487. Tali metodi consistono nel cifrare, tramite crittografia nota, informazioni quali: l’importo dell’assegno, il nome del beneficiario e altro. Tali informazioni sono cifrate tramite un algoritmo irreversibile a chiave segreta nel primo caso oppure con un algoritmo a chiave pubblica e chiave privata nel secondo caso. Il risultato crittografico viene convertito dal titolare in un codice a barre e viene stampato e apposto sull’assegno. Tali procedimenti sono molto sicuri ma molto scomodi per il titolare, che deve avere a disposizione un computer ed una stampante per il codice a barre.
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione à ̈ ovviare agli inconvenienti dell’arte nota.
Nell’ambito di detto compito tecnico, un importante scopo dell’invenzione à ̈ quello di realizzare un assegno bancario che non sia soggetto ai descritti metodi di truffa e che sia semplice da realizzare per il titolare.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ ideare un assegno bancario in grado di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Nell’ambito di detto compito tecnico, un importante scopo dell’invenzione à ̈ quello di realizzare un assegno bancario che non sia soggetto ai descritti metodi di truffa, che sia semplice da realizzare per il titolare e che conservi le proprietà di sicurezza e semplicità anche in versione smaterializzata.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un assegno bancario e connessi metodi e macchine come rivendicato nelle annesse rivendicazioni indipendenti.
Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di una esecuzione preferita dell’invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra, per sommi capi, il metodo secondo l’invenzione;
la Fig. 2 illustra le fasi principali del metodo secondo l’invenzione;
la Fig.3 illustra le fasi di stampa dell’assegno da parte della banca emittente; la Fig.4 evidenzia le fasi di compilazione dell’assegno da parte di un titolare; e la Fig. 5 presenta le fasi di controllo dell’assegno da parte di un beneficiario o di una banca ricevente.
Con riferimento alle Figure citate, l’assegno bancario secondo l'invenzione à ̈ globalmente indicato con il numero 1.
Detto assegno bancario 1 può essere un assegno cartaceo o un assegno smaterializzato, ossia un’immagine digitale dell’assegno. Nel presente testo con il termine assegno bancario 1 intenderemo entrambe le tipologie di assegno. L’assegno bancario 1 à ̈ emesso come assegno bianco 1a da un organo emittente 5, quale una banca o altro organo analogo, e consegnato a un titolare 6. L’assegno bianco 1a à ̈ poi staccato dal titolare, ossia compilato e separato dalla matrice, e diventa un assegno compilato 1b. L’assegno bancario 1 à ̈ quindi consegnato al beneficiario 7 e da quest’ultimo incassato presso una banca ricevente 8, ossia la banca negoziatrice, o un altro organo simile.
Il metodo di realizzazione di un assegno bancario secondo l’invenzione à ̈ globalmente indicato con il numero 10 e comprende, per sommi capi, almeno uno tra: un procedimento di emissione 20 dell’assegno bianco 1a, un procedimento di compilazione 30 dell’assegno da parte del titolare e un procedimento di controllo 40 dell’assegno bianco 1a o compilato 1b da parte del beneficiario o della banca ricevente.
Il procedimento di emissione 20 dell’assegno bianco 1a da parte dell’organo emittente 5. Con il termine assegno bianco 1a si intende che l’assegno à ̈ ancora privo dei dati apponibili dal titolare, quali il beneficiario, l’importo corrisposto e la data di emissione.
Tale procedimento di emissione 20 Ã ̈ realizzato tramite appositi mezzi di stampa.
In una prima fase di generazione 21, l’organo emittente 5 calcola preferibilmente le informazioni di base 2 da inserire nell’assegno bianco 1a.
In particolare le informazioni di base 2 sono: informazioni sull’organo emittente 5, informazioni sul titolare 6 e un’informazione univoca che rende unico ogni singolo assegno.
Tali informazioni di base 2 sono analoghe a quelle già presenti su ogni assegno, in particolare la cosiddetta codeline dell’assegno stesso include almeno parte delle informazioni di base 2.
Nei dettagli le informazioni sulla banca consistono nel nome dell’organo emittente 5 stesso, od in un codice connesso allo stesso nome, quale ad esempio il codice ABI.
Le informazioni sul titolare sono in particolare le informazioni circa il suo conto corrente, che à ̈ univocamente connesso al o ai titolari 6.
L’informazione univoca circa l’assegno à ̈ un numero progressivo usualmente incluso anche nella codeline.
Tali informazioni di base 2 identificano quindi univocamente, nel mondo, assegno bancario 1, organo emittente 5 e titolare 6.
Le dette informazioni di base 2, ed eventualmente ulteriori informazioni a discrezione della banca, sono quindi inserite in un calcolatore sotto forma di stringhe alfanumeriche, in particolare sotto forma di stringa alfanumerica in formato XML.
In una successiva fase di certificazione 22 la stringa alfanumerica à ̈ firmata tramite un noto procedimento di crittografia asimmetrica a chiave pubblica e chiave privata, in particolare con protocollo PGP standard secondo la RFC4880 pubblicata da IETF con utilizzo di chiave pubblica e chiave privata RSA.
Tali procedimenti, come noto, consentono la creazione di una chiave privata 50, con la quale à ̈ possibile realizzare una serie di operazioni, e di una chiave pubblica 51, con la quale à ̈ possibile realizzare altre operazioni. Le due chiavi sono inoltre funzionalmente connesse.
In particolare tali procedimenti, quando utilizzati in modalità di firma, consento no solo al proprietario della chiave privata 50, in questo caso l’organo emittente 5, di generare una sequenza crittografica di byte, detta firma digitale, dipendente da un testo in chiaro. Tale procedimento inoltre consente a tutti quelli in possesso della chiave pubblica 51 di verificare che la sequenza crittografica sia stata generata da qualcuno in possesso della chiave privata 50 e di verificare altresì che detta sequenza crittografica sia legata a detto testo in chiaro.
I detti algoritmi asimmetrici in modalità di firma consentono quindi di stabilire univocamente la paternità e l’integrità dell’informazione, visto che solo il proprietario della chiave privata à ̈ in grado di generare la firma digitale.
La fase di certificazione 22 consente quindi di determinare in modo sicuro che l’assegno sia stato emesso dall’organo emittente e l’integrità e paternità delle informazioni di base 2, inserite nell’assegno bianco.
Si ottiene quindi una firma digitale che viene inserita insieme alle informazioni di base 2 in chiaro in un file XML che contiene le informazioni di base firmate 2a.
Il procedimento comprende poi una fase di trasformazione 23, nella quale le informazioni di base firmate 2a sono trasformate in un formato leggibile da macchina, più in particolare in un formato facilmente leggibile da macchina attraverso un’immagine, più in particolare un codice a barre, e più in particolare ancora un codice a barre di tipo QR.
Il codice QR includente le informazioni di base firmate 2a à ̈ quindi facilmente leggibile da macchina anche in un assegno smaterializzato e consente di determinare in modo sicuro che l’assegno sia stato emesso dall’organo emittente e l’integrità e paternità delle informazioni 2a.
Il procedimento 20 comprende infine una fase di stampa 24, su supporto di tipo cartaceo e simile o solo a livello digitale, nella quale le informazioni di base ed anche il codice QR sono stampati dall’organo emittente 5, o con il suo consenso, sull’assegno bianco 1a, opportunamente insieme alle stampe e filigrane tradizionali.
Il metodo 50 comprende inoltre il procedimento di compilazione 30 dell’assegno bianco 1a, per trasformarlo in assegno compilato 1b, da parte del titolare 6. Tale procedimento di compilazione 30 necessita del supporto di un elaboratore elettronico, quale un computer, oppure telefono con capacità di calcolo, quale uno smartphone, un tablet o simile, dotato di un apposito software, fornito dalle banche stesse o da organismi connessi. In particolare il procedimento 20 à ̈ molto vantaggioso quando realizzato su un dispositivo portatile.
In tale procedimento 30 innanzitutto preferibilmente in una fase iniziale 31 il titolare 6 decide i valori delle informazioni da inserire nell’assegno bianco 1a. In particolare i valori delle seguenti informazioni di compilazione 3: informazioni sul beneficiario 7, quale il nome, informazioni sull’importo da trasferire, quale il suo valore numerico nella valuta prestampata sullo stesso assegno, e preferibilmente informazioni sul momento di compilazione, quale in particolare la data di compilazione.
Conseguentemente in una fase di calcolo 32, il titolare calcola una stringa risultante 3b, in seguito meglio precisata.
La fase di calcolo 32 comprende una fase preliminare di semplificazione dei dati in cui si applicano appositi accorgimenti per evitare errori nei caratteri particolari e nel punto o virgola separatori tra unità e decimi. In particolare tali accorgimenti prevedono la rimozione dal nome del beneficiario di tutti gli spazi e dei caratteri diversi dalle lettere correnti e dalle cifre numeriche e prevedono che gli importi siano espressi come numero intero, per esempio in centesimi della valuta.
La fase di calcolo 32 comprende una fase di cifratura 33 nella quale almeno parte delle informazioni di compilazione 3, e preferibilmente tutte, preferibilmente insieme ad una parte delle informazioni di base 2 quali nei dettagli l’informazione che rende unico il singolo assegno, sono criptate ed à ̈ calcolata una stringa cifrata 3a.
La stringa cifrata 3a à ̈ quindi connessa ad almeno parte delle informazioni di compilazione 3 e preferibilmente anche a parte delle informazioni di base 2. La fase di calcolo 32 comprende inoltre preferibilmente una fase di compressione 34, in cui la stringa cifrata 3a à ̈ compressa, preferibilmente irreversibilmente, nella stringa risultante 3b di dimensioni ridotte. La stringa risultante 3b à ̈ ottenuta tramite una funzione Hash, in particolare tramite la funzione Hash denominata CRC16, di per sé nota. Tale funzione consente di ottenere una stringa risultante 3b consistente in una stringa in numeri esadecimali di quattro cifre.
Le fasi di cifratura 33 e di compressione 34 sono preferibilmente nell’ordine descritto ma possono essere semplicemente invertite. Esse possono inoltre essere eseguite anche offline, visto che la chiave segreta 52, più avanti meglio definita, à ̈ opportunamente già presente sull’elaboratore nella memoria locale.
Più nei dettagli la fase di calcolo 32 avviene preferibilmente tramite il detto software caricato sull’elaboratore elettronico.
Il titolare inserisce su un’apposita interfaccia software le informazioni di compilazione 3 in appositi caratteri alfanumerici. Le informazioni di base 2 sono preferibilmente acquisite dal software tramite scansione delle informazioni di base firmate 2a facilmente leggibili da macchina.
La stringa cifrata 3a à ̈ preferibilmente criptata tramite un algoritmo simmetrico, più semplice e veloce rispetto agli algoritmi asimmetrici. In particolare à ̈ utilizzato un algoritmo di tipo AES a 128 bit, del quale sia il titolare 6 che l’organo emittente 5 possiedono una chiave segreta 52.
In una alternativa anche nella fase di cifratura 33 à ̈ utilizzato un procedimento del tipo a chiave pubblica - chiave privata, per il quale comunque la chiave privata à ̈ condivisa dal titolare 6 e dall’organo emittente 5 e rappresenta in questo caso la chiave segreta 52 mentre la chiave pubblica non à ̈ utilizzata.
In particolare la chiave segreta 52 à ̈ inserita nel software e installata con lo stesso o successivamente. Anche la banca mantiene una copia della chiave segreta 52, che à ̈ univocamente destinata al titolare e più nei dettagli a un conto corrente.
Segue infine una fase di scrittura 35, in cui il titolare riporta le informazioni di compilazione 3 sull’assegno, tramite semplice scrittura, a mano o con stampa o simile, o analogo digitale su un assegno smaterializzato.
Inoltre, insieme alle informazioni 3, il titolare riporta sull’assegno 1 la stringa risultante 3b e in particolare la descritta stringa, semplice da riportare perché in esadecimale quindi priva di simboli e ambiguità tra lettere maiuscole e minuscole ed anche perché di solo quattro cifre esadecimali.
Terminata tale fase 35 à ̈ terminato il procedimento di compilazione 30 e il titolare 6 può staccare l’assegno compilato 1b, fisicamente o virtualmente, e consegnarlo al beneficiario 7, fisicamente o virtualmente.
I procedimenti di emissione 20 e di compilazione 30 sono connessi al procedimento di controllo 40, dell’assegno bancario 1. Tale procedimento di controllo 40 può essere effettuato sull’assegno compilato 1b ma anche, almeno in parte, sull’assegno bianco 1a e sia dal beneficiario 7 che dalla banca ricevente 8. Tale procedimento di controllo 40 à ̈ anch’esso preferibilmente attuato per mezzo di un elaboratore elettronico dotato di un apposito software, opportunamente disponibile anche per dispositivi portatili, quali smartphone, tablet e simili.
Il detto software, fornito opportunamente dalle stesse banche, comprende la chiave pubblica 51, associata alla chiave privata 50 che ha generato le informazioni di base firmate 2a, di tutte le banche. In alternativa le chiavi pubbliche 51 sono alloggiate in un portale online al quale accede automaticamente il software ad ogni controllo. Il software à ̈ inoltre preferibilmente connettibile in remoto ad un organo emittente o ad una associazione che conosce la chiave segreta 52 per la realizzazione della stringa 3b.
Il procedimento di controllo 40 prevede almeno uno tra un processo di verifica 41 dell’autenticità dell’assegno bianco 1a, che in realtà può essere attuata anche sull’assegno compilato 1b, e un processo di accertamento 42 della correttezza delle informazioni di compilazione 3.
Il processo di verifica 41 comprende una fase di lettura 43 in cui, preferibilmente tramite fotocamera o tramite semplice analisi di un’immagine digitale, l’elaboratore elettronico opera una lettura del codice leggibile da macchine, in particolare del codice QR, includente le informazioni di base firmate 2a.
Alla fase di lettura 43 segue una fase di decodifica 44, in cui l’elaboratore elettronico opera una verifica delle informazioni di base firmate 2a. Lo stesso software ricava quindi le informazioni di base 2 e ne constata la paternità e l’integrità, tramite chiave pubblica 51.
La fase di decodifica 44 può essere effettuata off-line, se il software include già la chiave pubblica 51 della banca emittente 5, o in alternativa on-line. In questo ultimo caso la fase di decodifica può includere il controllo dell’eventuale avvenuto incasso di un assegno con lo stesso numero progressivo.
Il processo di verifica 41 prevede infine una fase di notifica 45, nella quale l’elaboratore elettronico indica al controllore, ossia il beneficiario 7 o alla banca ricevente 8, che l’assegno 1 à ̈ autentico, confermando la paternità e integrità delle informazioni di base 2.
Il processo di accertamento 42 comprende una iniziale fase di acquisizione 46 nella quale sono inserite almeno parte, e preferibilmente tutte, le informazioni 3, la stringa risultante 3b ed eventualmente alcune informazioni di base 2.
Sostanzialmente il beneficiario 7 utilizza lo stesso elaboratore elettronico e lo stesso software utilizzato dal titolare per il procedimento di compilazione 30, ma non provvisto della chiave segreta 32.
Nella fase di acquisizione 46 il beneficiario 7, o la banca ricevente 8, compila le informazioni di compilazione 3 nell’apposita interfaccia prevista dal software. Insieme alle informazioni di compilazione 3 à ̈ inoltre inserita la stringa risultante 3b. Il software acquisisce le informazioni di base 2 del codice leggibile da macchine, in particolare del codice QR, includente le informazioni di base firmate 2a per ricavare senza digitarli i dati relativi al numero dell’assegno, all’organo emittente e/o alla codeline.
L’elaboratore elettronico, opportunamente connettibile in remoto, ad esempio ad internet, invia ad un’apposita area riservata, connessa all’organo emittente 5 o simili, le informazioni di compilazione 3 qui indicate e la stringa risultante 3b. Alla fase di acquisizione 46 segue una fase di confronto 47, nella quale, attraverso l’area riservata, e tramite la chiave segreta 52, à ̈ nuovamente calcolata la stringa risultante 3b a partire dalle informazioni di compilazione 3, unitamente alle parte delle informazioni di base 2 quali la codeline oppure semplicemente il numero dell’assegno, fornite dal beneficiario 7, o dalla banca ricevente 8, ed à ̈ confrontata con la stringa risultante 3b riportata dal beneficiario 7, o dalla banca ricevente 8.
In tale fase di confronto può inoltre essere confrontato se la cifra indicata à ̈ nelle disponibilità del titolare 5 o se l’assegno à ̈ scoperto. Quest’ultima operazione avverrebbe sempre tramite un area riservata.
Se le due stringhe risultanti 3b coincidono allora in una successiva fase di conferma 48 l’elaboratore elettronico comunica che l’assegno compilato 1b à ̈ autentico altrimenti segnala un’incongruenza.
Preferibilmente il software consente più tentativi di compilazione, à ̈ quindi possibile eseguire il processo di accertamento 42 più volte, visto che à ̈ possibile incappare in errori di trascrizione. Tuttavia il software stesso consente un numero finito di tentativi, in particolare un numero compreso tra due e dieci e più in particolare uguale a tre. Infatti la stringa risultante 3b come descritta consente 65536 differenti combinazioni ed à ̈ bene che non sia possibile controllare troppe volte visto che tale numero di combinazioni non à ̈ sufficiente a contrastare un attacco basato sulla cosiddetta forza bruta.
L'invenzione consente importanti vantaggi.
Infatti il metodo 10 consente di ottenere un ottimale equilibro tra la sicurezza e la facilità di compilazione dell’assegno.
L’assegno può quindi essere compilato sostanzialmente in maniera standard ed essere utilizzato anche in formato smaterializzato.
In particolare, il procedimento di emissione 20 consegue la realizzazione di un assegno bianco 1a con massima sicurezza e con poco ulteriore impegno da parte dell’organo emittente 5.
In particolare l’assegno descritto à ̈ in grado di evitare tutti gli attacchi sopra elencati. La falsificazione dell’assegno à ̈ infatti molto problematica e, nello stesso tempo anche la compilazione di un assegno di cui non si à ̈ titolare o la variazione delle informazioni 3 di compilazione 30 da parte di un beneficiario o di terzi, non sono possibili.
Il procedimento di compilazione prevede invece procedimenti ottimizzati per ottenere un ottimo compromesso tra la sicurezza dell’assegno e la facilità di compilazione dello stesso.
L'invenzione à ̈ suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di realizzazione (10) di un assegno bancario (1) comprendente un procedimento di emissione (20) di un assegno bianco (1a) da parte di un organo emittente (5) comprendente: una fase di generazione (21), nella quale detto organo emittente (5) calcola informazioni di base (2) da inserire in detto assegno bianco (1a), caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una fase di certificazione (22) in cui dette informazioni di base (2) sono firmate, tramite un procedimento di crittografia asimmetrica, con una chiave privata (50) per ottenere informazioni di base firmate (2a), una fase di trasformazione (23), nella quale le informazioni di base firmate (2a) sono trasformate in un formato leggibile da macchina, una fase di stampa (24) in cui dette informazioni di base firmate (2a) in formato leggibile da macchina sono stampate su detto assegno bianco (1a).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detto formato leggibile da macchina à ̈ un codice a barre bidimensionale.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detto formato leggibile da macchina à ̈ un codice a barre bidimensionale di tipo QR.
  4. 4. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un procedimento di compilazione (30) di detto assegno bianco (1a), comprendente: una fase iniziale (31) nella quale sono decisi i valori di informazioni di compilazione (3) da inserire in detto assegno bianco (1a), una fase di calcolo (32) nella quale à ̈ calcolata una stringa risultante (3b) connessa ad almeno parte di detti valori di dette informazioni di compilazione (3), detta fase di calcolo (32) comprendendo una fase di cifratura (33) nella quale detta almeno parte di detti valori di dette informazioni di compilazione (3) sono criptate, ed una fase di scrittura (35), nella quale sono riportate dette informazioni di compilazione (3) su detto assegno (1) insieme a detta stringa risultante (3b).
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui in detta fase di cifratura (33) dette informazioni di compilazione (3) sono criptate tramite un algoritmo simmetrico con chiave segreta (52), ed in cui detta chiave segreta (52) Ã ̈ posseduta da detto organo emittente (5) e da detto titolare (6).
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detta fase di calcolo (32) comprende una fase di compressione (34), in cui una stringa cifrata (3a) Ã ̈ compressa in detta stringa risultante (3b) di dimensioni ridotte.
  7. 7. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui detta stringa risultante (3b) à ̈ connessa anche ad almeno parte di dette informazioni di base (2)
  8. 8. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un procedimento di controllo (40) comprendente un processo di verifica (41) comprendente: una fase di lettura (43) nella quale dette informazioni di base firmate (2a) in formato leggibile da macchina sono lette tramite un elaboratore elettronico, una fase di decodifica (44) nella quale dette informazioni di base firmate (2a) sono verificate tramite chiave pubblica (51), una fase di notifica (45) nella quale à ̈ confermata l’eventuale autenticità di detto assegno bancario (1) confermando la paternità e integrità delle informazioni di base (2).
  9. 9. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 4 a 8, in cui detto procedimento di controllo (40) comprende un processo di accertamento (42) comprendente: una fase di acquisizione (46) nella quale detta stringa risultante (3b) e almeno parte di dette informazioni di compilazione (3) sono inserite in detto elaboratore elettronico, dette informazioni inserite sono inviate ad un’area riservata, connessa a detto organo emittente (5), una fase di confronto (47), nella quale, tramite detta chiave segreta (52), à ̈ nuovamente calcolata detta stringa risultante (3b) a partire da detta almeno parte di dette informazioni di compilazione (3) ed à ̈ confrontata con detta stringa risultante (3b) riportata in detta fase di acquisizione (46).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui dette informazioni inserite in detto elaboratore elettronico comprendono anche almeno parte di dette informazioni di base (2).
  11. 11. Assegno bancario (1) realizzato tramite il metodo di realizzazione (10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
  12. 12. Mezzi di stampa atti ad implementare il metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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