ITMI20121502A1 - Lampada da tavolo - Google Patents

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ITMI20121502A1
ITMI20121502A1 IT001502A ITMI20121502A ITMI20121502A1 IT MI20121502 A1 ITMI20121502 A1 IT MI20121502A1 IT 001502 A IT001502 A IT 001502A IT MI20121502 A ITMI20121502 A IT MI20121502A IT MI20121502 A1 ITMI20121502 A1 IT MI20121502A1
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IT
Italy
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joint
magnet
support
lamp
Prior art date
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IT001502A
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English (en)
Inventor
Gharalour Hamid Khademi
Original Assignee
Kocain Ind S R L
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S6/00Lighting devices intended to be free-standing
    • F21S6/002Table lamps, e.g. for ambient lighting
    • F21S6/003Table lamps, e.g. for ambient lighting for task lighting, e.g. for reading or desk work, e.g. angle poise lamps
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V21/00Supporting, suspending, or attaching arrangements for lighting devices; Hand grips
    • F21V21/14Adjustable mountings
    • F21V21/26Pivoted arms

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Non-Portable Lighting Devices Or Systems Thereof (AREA)
  • Vehicle Body Suspensions (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D’INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
“LAMPADA DA TAVOLO”
La presente invenzione concerne una lampada per illuminazione e si colloca nel settore deirilluminotecnica, e in particolare nei settori tecnici dell’ illuminazione di interni, dell’ illuminazione architettonica e dei complementi di arredo. La presente invenzione può trovare applicazione nella realizzazione di lampade da tavolo e, più in generale, nella realizzazione di strutture articolate di supporto, in particolare atte a sostenere e posizionare un’utenza elettrica, quale una sorgente di luce artificiale. Sono note lampade, tipicamente denominate “lampade da tavolo” o “lampade da scrivania”, costituite da una struttura articolata che sorregge una testa portante una fonte luminosa, ovvero una lampadina, ad esempio ad incandescenza, a scarica o a LED. La struttura articolata è tipicamente costituita da una base fissa e da un numero variabile di elementi strutturali, denominati bracci, che collegano la testa alla base e consentono il posizionamento e l’orientamento della testa, all’interno di uno spazio operativo, in modo tale che la fonte luminosa illumini una porzione di ambiente, ad esempio il piano di lavoro di una scrivania o una parte di una stanza, a seconda delle esigenze. La struttura articolata prevede l’interposizione, tra i diversi bracci, di snodi (o giunti) meccanici in grado sia di garantire il collegamento strutturale tra i bracci stessi sia di consentirne il movimento relativo. Tipicamente uno snodo collega due bracci adiacenti e consente la rotazione o la traslazione di un braccio rispetto all’altro. Nelle lampade note, gli snodi tra i bracci sono tipicamente costituiti da giunti meccanici realizzati mediante perni, viti, rondelle, per consentire almeno la rotazione tra i bracci collegati.
La Richiedente ha riscontrato che le attuali lampade da tavolo non sono esenti da inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti.
Anzitutto, i suddetti giunti di tipo meccanico sono strutturalmente complessi e/o caratterizzati da elevati costi di realizzazione. Inoltre, tali giunti sono tipicamente soggetti ad una perdita di tenuta (ad esempio per allentamento dei componenti del giunto) e/o ad un degrado delle prestazioni, con conseguente riduzione della stabilità della struttura articolata e necessità di interventi di manutenzione; si pensi ad esempio alle operazioni di “tiraggio” di componenti meccanici del giunti, quali viti e perni, al fine di ripristinare la stabilità della struttura. Ancora, i giunti noti di tipo meccanico non consentono un agile montaggio (in fase di realizzazione della lampada) e smontaggio (ad esempio per sostituzione o riparazione di componenti) e/o determinano elevati costi di imballaggio e/o trasporto. Ancora, il montaggio e lo smontaggio dei giunti noti può risultare estremamente difficoltoso e non alla portata dell’utente finale: ciò richiede una vendita della lampada necessariamente in configurazione montata, aumentando il l’ingombro dell’ imballo e il costo di vendita.
In generale, i giunti meccanici risultano caratterizzati da lunghe e/o difficoltose operazioni di montaggio e smontaggio, sono soggetti a fenomeni di usura meccanica e a guasti, i quali possono compromettere la stabilità e/o la corretta funzionalità della struttura. Ancora, i giunti meccanici possono risultare ingombranti e/o antiestetici, e/o limitare i movimenti ottenibili e le posizioni raggiungibili dalla testa portante la fonte di illuminazione. Un ulteriore inconveniente, particolarmente rilevante in quanto evidente durante l’uso della lampada, è la scarsa stabilità ottenibile con i giunti di tipo meccanico: in sostanza la struttura della lampada può divenire instabile (ad esempio può incorrere in fenomeni vibratori) in particolari configurazioni operative, specie in quelle in cui i bracci sono notevolmente distesi o quasi paralleli tra loro e/o quando la testa della lampada è in una condizione di elevato sbalzo rispetto alla base della lampada e/o rispetto ad uno o più bracci della struttura (condizione in cui i giunti devono sorreggere un peso elevato e reagire ad un momento angolare elevato),
Inoltre, gli inconvenienti descritti limitano le possibilità progettuali e impediscono la realizzazione di particolari varianti realizzative caratterizzate da un design nel quale i bracci raggiungono configurazioni non sostenibili, in termini di carico e sbalzi, dai giunti meccanici colleganti i bracci.
Proprio per superare questi inconvenienti (e in particolare per aumentare la stabilità della struttura) sono stati introdotti tiranti e molle, associati ai giunti meccanici; tuttavia tali elementi non risolvono del tutto i problemi e introducono ulteriori inconvenienti. Infatti, componenti quali molle, tiranti, contrappesi di bilanciamento risultano costosi e/o complessi e/o difficili da montare e/o soggetti a perdita di funzionalità con il tempo e/o caratterizzati da un comportamento non uniforme nelle diverse configurazioni assunte dai bracci; ancora, possono essere antiestetici e/o rendere la lampada instabile (soprattutto in configurazioni limite dei bracci e/o per sbalzi elevati); inoltre, tali componenti limitano i movimenti ottenibili e limitano le possibilità di sviluppare varianti realizzative.
I giunti meccanici dell’arte nota determinano inconvenienti anche per la parte elettrica (ossia di alimentazione) della lampada: infatti, la lampada necessita di cavi elettrici per portare l’alimentazione elettrica fino alla testa recante la fonte luminosa, tuttavia tali cavi interferiscono sia con i giunti meccanici che con i bracci mobili, limitando i movimenti ottenibili e spesso andando incontro ad aggrovigliamenti e/o rotture. Inoltre, i cavi elettrici e i necessari contatti sono costosi, complessi, pericolosi (rischio di folgorazione), soggetti ad usura e/o antiestetici.
Nel settore dell’ illuminotecnica, in particolare in seguito all’introduzione delle lampade alogene a bassa tensione, sono stati creati nuovi modelli di lampada nei quali i bracci stessi fungono da veicolo per trasmettere l’alimentazione elettrica alla fonte luminosa. Ad esempio, è noto l’impiego di due bracci distinti portanti uno il polo negativo e l’altro il polo positivo dell’ alimentazione. Ciò consente di ridurre o eliminare i cavi elettrici, tuttavia richiede che i giunti elettrici svolgano anche funzioni di trasporto della corrente elettrica (portata dai bracci); in altre parole, il giunto meccanico, oltre a svolgere una funzione di supporto e di rotazione dei bracci, deve anche garantire contato elettrico. Ciò rende ulteriormente complicata e/o fragile la struttura del giunto meccanico; ad esempio, è sufficientemente un allentamento di un perno interno al giunto (deputato al passaggio di corrente) perché si interrompa il passaggio di corrente o si crei un corto circuito.
Sono infine state proposte lampade che impiegano magneti al fine di semplificare la struttura dei giunti tra i bracci; tuttavia l’impiego di giunti magnetici risulta molto limitato, ad esempio consentendo la sola rotazione dei bracci connessi dal giunto attorno ad un punto fisso.
La domanda di brevetto WO 2006/100697 Al descrive una lampada dotata di due bracci e di un giunto composto da due semi-gusci. Il giunto è in materiale plastico ed alloggia, tra i due semi-gusci, un magnete; i due bracci collegati sono anch’essi in materiale plastico e sono cavi per contenere ciascuno un rispettivo elemento interno magneticamente suscettibile. In tal modo i due bracci sono attratti dal magnete, interno al giunto, e quindi collegati al giunto stesso e tra loro. La lampada del documento WO 2006/100697 Al tuttavia presente alcuni inconvenienti: essa è infatti strutturalmente complessa e/o costosa e/o potrebbe smontarsi se l’elemento interno a ciascun braccio non “segue” il magnete del giunto durante il movimento del braccio stesso; inoltre, il movimento dei due bracci attorno al giunti genera attrito, con conseguente usura dei componenti e/o movimento a scatti dei bracci difficoltoso per l’utente. Ancora, la struttura può risultare instabile o impuntarsi. Inoltre, data la realizzazione dei bracci e del giunto in materiale plastico, non è previsto alcun passaggio di corrente tra bracci e giunto. Infine, si può osservare come la lampada proposta sia del tipo a singolo giunto: ciò limita le possibili forme realizzative ottenibili e/o l’ampiezza e la varietà di movimenti ottenibili e di posizioni raggiungibili dalla testa della lampada.
La Richiedente ha inoltre riscontrato che, relativamente alla testa della lampada portante la fonte luminosa, le lampada note non sono esenti da inconvenienti e migliorabili sotto diversi aspetti. Infatti, si osserva che il cono luminoso generato dalla testa della lampada non è modificabile nella forma e nelle dimensioni, oppure può essere variato soltanto a patto di apportare modifiche strutturali alla lampada. In questa situazione lo scopo alla base della presente invenzione, nei suoi vari aspetti e/o forme realizzative, è mettere a disposizione una lampada che possa essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una lampada strutturalmente semplice e/o economica e/o affidabile e/o in grado di mantenere le proprie prestazioni nel tempo.
E’ inoltre scopo della presente invenzione proporre una lampada in grado di posizionare con semplicità e/o con uno sforzo ridotto la testa luminosa della lampada stessa, e/o in grado di consentire il raggiungimento - con continuità - di un elevato numero di punti di posizionamento.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una lampada in grado di superare gli inconvenienti dei giunti meccanici noti.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una lampada non necessitante di cavi elettrici o simili mezzi di alimentazione esterni a bracci e giunti. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una lampada in grado di mantenere stabilmente qualsiasi posizione raggiungibile dalla testa della lampada. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una lampada in grado di creare un cono di luce modificabile a piacimento. Tali scopi, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da una lampada secondo una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti e/o forme realizzative, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.
In un suo primo aspetto, l’invenzione riguarda una lampada comprendente:
- almeno una base;
- un primo elemento di supporto associato a detta base;
- almeno una fonte luminosa;
- un secondo elemento di supporto portante almeno detta fonte luminosa;
- almeno un primo giunto interposto tra, e collegante, detto primo e detto secondo elemento di supporto,
in cui detto secondo elemento di supporto è mobile rispetto a detto primo elemento di supporto per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa nello spazio,
in cui almeno detto primo giunto comprende primi mezzi magnetici configurati e predisposti per collegare mobilmente detto primo e detto secondo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative,
detti primo e secondo elemento di supporto essendo realizzati, almeno parzialmente, in materiale ferromagnetico o paramagnetico.
In un aspetto, la lampada comprende: - un terzo elemento di supporto associato a detta base e distinto da detto primo elemento di supporto; - un secondo giunto interposto tra, e collegante, detto terzo e detto secondo elemento di supporto; in cui detto secondo elemento di supporto è mobile rispetto a detto primo e detto terzo elemento di supporto per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa nello spazio.
In un aspetto detto secondo giunto comprende secondi mezzi magnetici configurati e predisposti per collegare mobilmente detto terzo e detto secondo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative;
In un aspetto il funzionamento di una lampada con gli elementi di supporto e i giunti descritti sopra prevede che il secondo elemento di supporto possa essere movimentato per posizionare a piacere la fonte luminosa in detto piano di movimentazione; il secondo elemento di supporto può essere ruotato verso l’alto o verso il basso attorno al primo giunto, con conseguente rotazione del secondo semigiunto rispetto al primo semi-giunto e scorrimento dell’intero secondo giunto lungo il terzo elemento di supporto; inoltre, il secondo elemento di supporto può essere movimentato avanti e indietro traslando contemporaneamente rispetto al primo e al secondo giunto; è possibile inoltre ogni movimento traslatorio della fonte luminosa che combini spostamenti verso l’alto, verso il basso, in avanti e all’indietro.
In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda una lampada comprendente:
- almeno una base;
- un primo elemento di supporto associato a detta base;
- almeno una fonte luminosa;
- un secondo elemento di supporto portante almeno detta fonte luminosa;
- un terzo elemento di supporto associato a detta base e distinto da detto primo elemento di supporto;
- un primo giunto interposto tra, e collegante, detto primo e detto secondo elemento di supporto;
- un secondo giunto interposto tra, e collegante, detto terzo e detto secondo elemento di supporto,
in cui detto secondo elemento di supporto è mobile rispetto a detto primo e detto terzo elemento di supporto per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa nello spazio,
in cui detto primo giunto e/o detto secondo giunto comprendono rispettivamente primi mezzi magnetici e secondi mezzi magnetici configurati e predisposti per collegare mobilmente detto secondo elemento di supporto rispettivamente a detto primo e detto terzo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative.
In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda una lampada comprendente:
- almeno una base;
- un primo elemento di supporto associato a detta base;
- almeno una fonte luminosa;
- un secondo elemento di supporto portante almeno detta fonte luminosa;
- almeno un primo giunto interposto tra, e collegante, detto primo e detto secondo elemento di supporto,
in cui detto secondo elemento di supporto è mobile rispetto a detto primo di supporto per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa nello spazio,
in cui almeno detto primo giunto comprende primi mezzi magnetici configurati e predisposti per collegare mobilmente detto primo e detto secondo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative,
e in cui almeno detto primo giunto comprende almeno una prima porzione elettricamente conduttiva ed atta a consentire un passaggio di corrente elettrica di alimentazione da detto primo elemento di supporto a detto secondo elemento di supporto per alimentare detta fonte luminosa.
In un suo aspetto indipendente, la presente invenzione riguarda una lampada comprendente:
- almeno una base;
- un primo elemento di supporto associato a detta base;
- almeno una fonte luminosa comprendente una prima e una seconda sorgente di illuminazione;
- un secondo elemento di supporto portante almeno detta una fonte luminosa;
- almeno un primo giunto interposto tra, e collegante, detto primo e detto secondo elemento di supporto,
in cui detta fonte luminosa comprende una prima e una seconda sorgente di illuminazione, lampada comprendendo una testa mobilmente associata al secondo elemento di supporto e portante detta fonte luminosa, detta testa essendo dotata di un primo corpo portante detta prima sorgente di illuminazione e di un secondo corpo portante detta seconda sorgente di illuminazione,
in cui il primo corpo e il secondo corpo della testa sono orientabili indipendentemente uno rispetto all’altro per modificare la forma e/o l’estensione del cono di luce complessivamente emesso da detta fonte luminosa.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di esecuzione preferita, esemplari ma non esclusive, di una lampada in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegno, fomiti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 è una vista prospettica di una possibile forma realizzativa di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura 2 è una rappresentazione prospettica in esploso della lampada di figura 1;
- le figure 3 e 4 sono rispettivamente una vista in pianta dall’alto e una vista dal basso della lampada di figura 1;
- la figura 5 è una rappresentazione schematica prospettica, e in esploso, di una possibile forma realizzativa di un primo giunto di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura 5 a è una vista frontale del primo giunto di figura 5;
- la figura 6 è una vista laterale schematica di un primo giunto come da figura 6; - la figura 6a è una sezione centrale del giunto di figura 6, sezionato lungo l’asse IXa-IXa;
- la figura 7 è una rappresentazione schematica prospettica, e in esploso, di una ulteriore forma realizzativa di un primo giunto di una lampada in accordo con la presente invenzione, e la figura 7a è una vista prospettica del giunto di figura 7; - la figura 8 è una rappresentazione schematica prospettica, e in esploso, di una possibile forma realizzativa di un secondo giunto di una lampada in accordo con la presente invenzione, e la figura 8a è una vista prospettica del secondo giunto di figura 8;
- la figura 9 è una vista laterale schematica di un secondo giunto come da figura 8; - la figura 9a è una sezione centrale del giunto di figura 9, sezionato lungo l’asse XlIa-XIIa;
- la figura 10 è una vista schematica, in sezione trasversale, di una possibile forma realizzativa di un secondo elemento di supporto di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura IOa è un esploso del secondo elemento di supporto come da figura 10; - la figura 11 è una vista schematica, in sezione trasversale, di una ulteriore forma realizzativa di un secondo elemento di supporto di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura 1 la è un esploso del secondo elemento di supporto come da figura 11; - la figura 12a è una vista frontale anteriore di una possibile forma realizzativa di un terzo elemento di supporto di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura 12b è un ingrandimento del dettaglio contenuto nel tondo di figura 12a; - le figure 12c e 12d sono due viste, rispettivamente laterale e frontale posteriore, del terzo elemento di supporto di figura 12a;
- le figure 13 e 14 sono due viste prospettiche in esploso, rispettivamente dall’alto e dal basso, di una possibile forma realizzativa di una testa di una lampada in accordo con la presente invenzione;
- la figura 15 è una vista dall’alto di una testa di una lampada in accordo con la presente invenzione, in differenti configurazioni operative.
Con riferimento alle figure allegate, una lampada secondo la presente invenzione è globalmente indicata con il numero di riferimento 1. In generale, lo stesso numero di riferimento è utilizzato per elementi uguali o simih, eventualmente nelle loro varianti realizzative.
La lampada 1, nella sua forma esemplare mostrata nelle figure, comprende una base 2, un primo elemento di supporto 3 (o primo braccio) associato alla base, una fonte luminosa 8 e un secondo elemento di supporto 4 (o secondo braccio) portante la fonte luminosa 8. La lampada comprende inoltre almeno un primo giunto 10 interposto tra, e collegante, il primo e il secondo elemento di supporto; il secondo elemento di supporto 4 è mobile rispetto al primo elemento di supporto 3 per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione della fonte luminosa 8 nello spazio. Il primo giunto 10 comprende primi mezzi magnetici 11 configurati e predisposti per collegare mobilmente il primo 3 e il secondo elemento di supporto 4 e per consentire al secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna delle posizioni operative. Il primo e il secondo elemento di supporto sono realizzati, almeno parzialmente, in materiale ferromagnetico o paramagnetico.
La lampada 1 comprende inoltre un terzo elemento di supporto 5 (o terzo braccio), associato alla base 2 e distinto dal primo elemento di supporto, e un secondo giunto 20 interposto tra, e collegante, il terzo e il secondo elemento di supporto. Il secondo elemento di supporto è mobile rispetto al primo e al terzo elemento di supporto per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione della fonte luminosa nello spazio.
Preferibilmente, il secondo giunto 20 comprende secondi mezzi magnetici 21 configurati e predisposti per collegare mobilmente il terzo e il secondo elemento di supporto e per consentire al secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna delle posizioni operative. Una configurazione operativa esemplare assunta dalla lampada 1 è mostrata in figura 1; ovviamente la lampada 1 è in grado di assumere una grande pluralità di configurazioni operative.
Preferibilmente, il primo 10 e il secondo giunto 20 comprendono esclusivamente mezzi magnetici per collegare i rispettivi elementi di supporto e sono privi di mezzi meccanici quali viti, filetti, grani, molle, perni, cerniere o simili.
Preferibilmente, il primo 3, secondo 4 e terzo elemento di supporto 5 hanno un rispettivo asse di sviluppo longitudinale, tali assi essendo - in uso - preferibilmente complanari tra loro in modo tale che la fonte luminosa 8 assuma una pluralità di posizioni giacenti sostanzialmente in un piano di movimentazione. Preferibilmente il primo, il secondo e il terzo elemento di supporto realizzano complessivamente una struttura articolata a poligono chiuso.
Preferibilmente il primo elemento di supporto 3 è dotato di una estremità inferiore 3a fissata, opzionalmente mobilmente, alla base 2 e di una estremità superiore 3b libera, opposta aH’estremità inferiore lungo il rispettivo asse di sviluppo longitudinale, in prossimità della quale è associato il primo giunto 10.
Preferibilmente il primo 3 e/o il terzo elemento di supporto 5 sono realizzati in materiale ferromagnetico o paramagnetico, ad esempio in materiale ferroso, Preferibilmente il primo 3 e il terzo elemento di supporto 5 sono dotati ciascuno di un rispettivo lato interno 3c, 5c e un rispettivo lato esterno 3d, 5d, e hanno preferibilmente i loro lati interni, in uso, affacciati. Preferibilmente il secondo elemento di supporto 4 comprende un primo lato 4c e un secondo lato 4d destinati, in uso, a risultare affacciati rispettivamente al lato interno 3c del primo elemento di supporto 3 e al lato interno 5c del terzo elemento di supporto 5. Preferibilmente il primo 4c e il secondo lato 4d del secondo elemento di supporto 4 sono realizzati in materiale ferromagnetico o paramagnetico, ad esempio in materiale ferroso. Preferibilmente il secondo elemento di supporto 4 si estende, lungo il rispettivo asse di sviluppo longitudinale, tra una prima estremità 4a portante la fonte luminosa 8 e una seconda estremità 4b libera.
Il primo giunto 10 è un giunto rotazionale dotato di un primo grado di libertà rotazionale attorno ad un primo asse di rotazione, in modo tale da consentire al secondo elemento di supporto 4 di ruotare rispetto al primo elemento di supporto 3 attorno al primo asse di rotazione e assumere almeno una parte della pluralità di posizioni operative.
Preferibilmente il primo giunto è preferibilmente dotato di un secondo grado di libertà traslazionale lungo un primo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del secondo elemento di supporto 4 rispetto al primo elemento 3 di supporto lungo il primo asse di traslazione.
Preferibilmente gli assi di sviluppo longitudinale del primo e/o del secondo elemento di supporto sono preferibilmente perpendicolari al primo asse di rotazione del primo giunto e/o paralleli al, o coincidenti con il, primo asse di traslazione. Preferibilmente il primo giunto 10 è associato al primo elemento di supporto in modo tale che il primo asse di rotazione sia fisso rispetto al primo elemento di supporto 3. Preferibilmente il primo giunto 10 comprende un corpo 12 del giunto, dotato di una prima faccia 13 provvista di una sede 14, e i primi mezzi magnetici 11 comprendono un primo magnete 15; la sede è atta ad alloggiare almeno parzialmente il primo magnete e la prima faccia è atta, in uso, ad essere associata al primo elemento di supporto, in modo tale che il corpo del primo giunto possa ruotare attorno al primo magnete e al primo asse di rotazione. Preferibilmente la prima faccia 13 del corpo 12 del primo giunto 10 è associata al lato interno 3c del primo elemento di supporto 3. Preferibilmente il primo magnete 15 è fissato al primo elemento di supporto 3 (preferibilmente al lato interno 3c del primo elemento di supporto) in modo tale da permanere in una posizione fissa rispetto al primo elemento di supporto stesso.
Preferibilmente il primo magnete 15 ha forma cilindrica e la sede 14 del corpo 12 del primo giunto 10 ha anch’essa forma cilindrica e/o è contro-sagomata al primo magnete. Preferibilmente il primo elemento di supporto 3 è dotato di una rispettiva sede 3e contro-sagomata al primo magnete 15 in modo tale da ricevere in inserimento almeno una porzione del primo magnete ed impedire traslazioni del primo magnete rispetto al tale sede; preferibilmente la sede 3e del primo elemento di supporto è cilindrica in modo tale da alloggiare un primo magnete cilindrico e consentirne la rotazione al suo interno. Preferibilmente il primo magnete 15 è fissato al primo elemento di supporto 3 mediante attrazione magnetica tra il magnete stesso e il primo elemento di supporto oppure mediante incollatura sul primo elemento di supporto oppure mediante una vite avvitata in un foro passante il magnete e terminante nel primo elemento di supporto. Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 è dotato di una seconda faccia 16, opposta alla prima faccia 13, provvista di una scanalatura 17 configurata per alloggiare, almeno parzialmente, il secondo elemento di supporto 4, preferibilmente il primo lato 4c del secondo elemento di supporto, e per guidarlo scorrevolmente. Preferibilmente il primo giunto 10, in uso, risulta interposto tra il primo elemento di supporto 3, preferibilmente il lato interno 3c del primo elemento di supporto, e il secondo elemento di supporto 4, preferibilmente il primo lato 4c del secondo elemento di supporto, in modo tale che il primo magnete 15 attragga verso la prima 13 e la seconda faccia 16 del giunto 10 rispettivamente il primo e il secondo elemento di supporto, e il corpo del primo giunto sia mantenuto in interposizione tra tali due elementi di supporto. Preferibilmente la sede 14 del corpo 12 del primo giunto 10 e la rispettiva sede 3e del primo elemento di supporto 3 realizzano complessivamente una prima sede per il primo magnete, in modo tale che, in uso, la prima faccia 13 risulti a contatto con il primo elemento di supporto 3 e il primo magnete sia completamente racchiuso in detta prima sede. Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 è dotato di un rispettivo asse di sviluppo coincidente, in uso, con il primo asse di rotazione, il corpo del giunto essendo preferibilmente di forma cilindrica e ottenuto, almeno parzialmente, come solido di rotazione attorno all’asse di sviluppo. Preferibilmente il primo magnete 15 - in uso - attrae verso di sé da un lato il primo elemento di supporto 3 e dall’altro lato il corpo 12 del primo giunto 10 e il secondo elemento di supporto 4, realizzando un montaggio “a pacco” reversibile di tali elementi senza bisogno di mezzi di fissaggio meccanici. Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 ha uno spessore interno calcolato sul rispettivo asse di sviluppo e definito come la distanza tra una superficie di fondo della sede 14 sulla prima faccia 13 e una superficie di fondo della scanalatura 17 sulla seconda faccia 16. Tale spessore corrisponde allo spessore del materiale che separa il primo magnete dal secondo elemento di supporto e determina l’intensità dell’ attrazione magnetica esercitata dal primo magnete sul secondo elemento di supporto; al diminuire dello spessore aumentano sia la forza necessaria a far scorrere il secondo elemento di supporto nella scanalatura, sia la forza che il primo giunto esercita staticamente sul secondo elemento di supporto tenendolo montato al primo elemento di supporto; ciò vale in particolare quando il corpo del primo giunto è in materiale non ferromagnetico. La corretta selezione dello spessore consente di ottenere un primo giunto in grado di mantenere il secondo elemento di supporto stabile in ciascuna posizione di detta pluralità di posizioni operative.
Preferibilmente (come mostrato in particolare nelle figure 5-5a) il primo giunto 10 consente una rotazione completa, in entrambi i sensi, del secondo elemento di supporto 4 attorno al primo asse di rotazione. Alternativamente (figura 10), il primo giunto 10 è configurato per consentire una rotazione limitata angolarmente del secondo elemento di supporto 4 attorno al primo asse di rotazione, il primo elemento di supporto 3 comprendendo un’asola 31 a forma di porzione di corona circolare, ricavata sul medesimo lato del primo elemento di supporto al quale è fissato il primo magnete 15, avente centro giacente sul primo asse di rotazione ed estendentesi tra due estremità definenti, con detto centro, un settore angolare di rotazione del secondo elemento di supporto, e il corpo del primo giunto comprendendo un elemento di guida, ad esempio un perno o una vite, destinato - in uso - ad impegnare detta asola in modo tale che al secondo elemento di supporto siano consentite le rotazioni attorno al primo asse di rotazione alle quali corrispondono scorrimenti dell’elemento di guida alTintemo dell’asola e siano impedite le rotazioni del secondo elemento di supporto oltre le posizioni angolari alle quali corrisponde la battuta dell’ elemento di guida su una di dette due estremità dell’asola.
Preferibilmente (come mostrato nelle figure 7-7a) il primo giunto 10 comprende un corpo esterno 33 destinato ad essere montato, in uso, sul lato del secondo elemento di supporto 4 opposto al lato inserito nella scanalatura 17 del corpo 12 del primo giunto 10, preferibilmente sul secondo lato 4d del secondo elemento di supporto 4, per avvolgere il secondo elemento di supporto 4 e contattare il corpo 12 del primo giunto 10 in modo tale da realizzare, con il corpo del primo giunto, una guida a sezione chiusa all’intemo della quale scorre il secondo elemento di supporto 4; preferibilmente la sezione chiusa corrisponde alla sezione trasversale del secondo elemento di supporto; preferibilmente l’elemento esterno comprende una rispettiva scanalatura cooperante con la scanalatura del corpo del primo giunto per formare detta guida; preferibilmente l’elemento esterno è fissato, ad esempio mediante viti, al corpo del primo giunto. Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 può essere fissato, ad esempio mediante una vite, al primo magnete 15. Preferibilmente il terzo elemento di supporto 5 è dotato di una estremità inferiore 5a fissata alla base 2 e di una estremità superiore 5b libera, opposta aH’estremità inferiore 5a lungo il rispettivo asse di sviluppo longitudinale, in prossimità della quale è associato il secondo giunto 20.
II secondo giunto 20 è un giunto rotazionale dotato di un rispettivo primo grado di libertà rotazionale attorno ad un secondo asse di rotazione, in modo tale da consentire al secondo elemento di supporto 4 di ruotare rispetto al terzo elemento di supporto 5 attorno a detto secondo asse di rotazione (e viceversa) e assumere almeno una parte di detta pluralità di posizioni operative.
Preferibilmente il secondo giunto 20 è dotato di un rispettivo secondo grado di libertà traslazionale lungo un secondo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del secondo elemento di supporto 4 rispetto al terzo elemento di supporto 5 lungo detto secondo asse di traslazione. Preferibilmente il secondo giunto 20 è dotato di un terzo grado di libertà traslazionale lungo un terzo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del terzo elemento di supporto 5 rispetto al secondo elemento di supporto 4 lungo detto terzo asse di traslazione. Preferibilmente gli assi di sviluppo longitudinale del secondo 4 e/o del terzo elemento di supporto 5 sono preferibilmente perpendicolari al secondo asse di rotazione del secondo giunto 20. Preferibilmente l’asse di sviluppo longitudinale del terzo elemento di supporto 5 è parallelo al, o coincidente con il, terzo asse di traslazione e l’asse di sviluppo longitudinale del secondo elemento di supporto 4 è preferibilmente parallelo al, o coincidente con il, secondo asse di traslazione. Preferibilmente il secondo giunto 20 è interposto mobilmente tra detti secondo 4 e terzo elemento di supporto 5 in modo tale che il secondo asse di rotazione sia mobile di moto traslatorio.
Preferibilmente (figure 11 e Ila) il secondo giunto 20 comprende un primo semigiunto 22 e un secondo semi-giunto 23, ruotabili l’uno rispetto all’altro attorno a detto secondo asse di rotazione, e i secondi mezzi magnetici 21 comprendono un secondo magnete 25, il primo e il secondo semi-giunto cooperando per definire tra loro, in uso, una seconda sede 24 per il secondo magnete 25 in modo tale che il secondo magnete risulti interposto tra il primo e il secondo semi-giunto e i due semi-giunti del secondo giunto possano ruotare indipendentemente attorno al secondo magnete e al secondo asse di rotazione.
Preferibilmente il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 sono due corpi fisicamente distinti e accoppiabili l’un altro in uso e sono dotati ciascuno di una rispettiva prima faccia, le due prime facce essendo destinate, in uso, ad entrare in contatto tra loro. Preferibilmente la rispettiva prima faccia del primo e del secondo semi-giunto comprende una rispettiva semi-sede, avente forma di incavo rientrante dalla prima faccia, per alloggiare una rispettiva porzione di detto secondo magnete, in modo tale che, con i semi-giunti accoppiati, il secondo magnete risulti racchiuso all’intemo del secondo giunto. Preferibilmente le due semi-sedi del primo e del secondo semi-giunto sono identiche tra loro e preferibilmente pari alla metà di detta seconda sede 24.
Preferibilmente il secondo magnete 25 ha forma cilindrica e la seconda sede 24 ha anch’essa forma cilindrica e/o è contro-sagomata al secondo magnete. Preferibilmente il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 sono dotati di una rispettiva seconda faccia, opposta alla rispettiva prima faccia, provvista di una rispettiva scanalatura 26, 27 configurata per alloggiare, almeno parzialmente, rispettivamente il terzo 5 e il secondo elemento di supporto 4 e per guidarli scorrevolmente. Preferibilmente la scanalatura 27 del secondo semi-giunto 23 alloggia scorrevolmente il secondo lato 4d del secondo elemento di supporto 4. Preferibilmente il secondo giunto 20, in uso, risulta interposto tra il terzo elemento di supporto 5, preferibilmente il lato interno 5c del terzo elemento di supporto, e il secondo elemento di supporto 4, preferibilmente il secondo lato 4d del secondo elemento di supporto, in modo tale che il secondo magnete 25 attragga verso la seconda faccia del primo e del secondo semi-giunto rispettivamente il terzo e il secondo elemento di supporto, e il secondo giunto 20 sia mantenuto in interposizione tra tali due elementi di supporto. Il secondo magnete 25 - in uso -attrae verso di sé da un lato il primo semi-giunto 22 e il terzo elemento di supporto 5 e dall’altro lato il secondo semi-giunto 23 e il secondo elemento di supporto 4, realizzando un montaggio “a pacco” reversibile di tali elementi senza bisogno di mezzi di fissaggio meccanici.
Il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 possono vantaggiosamente essere strutturalmente identici tra loro e funzionalmente intercambiabili.
Preferibilmente il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 sono dotati di un rispettivo asse di sviluppo che coincide, in uso, con il secondo asse di rotazione, i semi-giunti essendo preferibilmente di forma cilindrica e ottenuti, almeno parzialmente, come solido di rotazione attorno al rispettivo asse di sviluppo. Preferibilmente il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 hanno rispettivamente un primo e un secondo spessore interno calcolati sul rispettivo asse di sviluppo e definiti come la distanza tra una superficie di fondo della rispettiva semi-sede sulla prima faccia e una superficie di fondo della rispettiva scanalatura sulla seconda faccia. Il primo e il secondo spessore corrispondono allo spessore del materiale che separa il secondo magnete rispettivamente dal secondo e dal terzo elemento di supporto e determinano l’intensità dell’ attrazione magnetica esercitata dal secondo magnete sul secondo e sul terzo elemento di supporto: al diminuire di tali spessori aumentano sia la forza necessaria a far scorrere il terzo e il secondo elemento di supporto nelle rispettive scanalature che la forza che il secondo giunto esercita staticamente sul secondo e sul terzo elemento di supporto tenendoli montati ai lati del secondo giunto; ciò vale in particolare quando i semi-giunti sono in materiale non ferromagnetico. La corretta selezione del primo e del secondo spessore consente di ottenere un secondo giunto in grado di mantenere il secondo elemento di supporto stabile in ciascuna posizione di detta pluralità di posizioni operative. Preferibilmente il secondo giunto 20 consente una rotazione completa, in entrambi i sensi, del secondo elemento di supporto attorno al secondo asse di rotazione. Alternativamente (in una forma realizzativa non mostrata), il secondo giunto è configurato per consentire una rotazione limitata angolarmente del secondo elemento di supporto attorno al secondo asse di rotazione; in tal caso il secondo giunto comprende una rispettiva asola e un rispettivo elemento di guida del tipo sopra descritto in relazione al primo giunto.
Preferibilmente le scanalature 26 e 27 sulla seconda faccia del primo e del secondo semi-giunto sono conformate per avvolgere lateralmente il rispettivo elemento di supporto in modo tale che il lato esterno di quest’ultimo completi la superficie della seconda faccia del rispettivo semi-giunto. In altre parole, le scanalature sono dimensionate e sagomate per avvolgere l’intero spessore del rispettivo elemento di supporto, il quale risulta “a sfioro” sulla seconda faccia, realizzando con essa una superficie continua.
Preferibilmente il primo 22 e il secondo semi-giunto 23 possono comprendere ciascuno un rispettivo corpo esterno (non mostrato) destinato ad essere montato, in uso, sul lato del rispettivo elemento di supporto opposto al lato inserito nella rispettiva scanalatura, preferibilmente sul lato esterno del terzo elemento di supporto e sul primo lato del secondo elemento di supporto, rispettivamente, per avvolgere il rispettivo elemento di supporto e contattare il rispettivo semi-giunto in modo tale da realizzare, con il semi-giunto stesso, una guida a sezione chiusa alPintemo della quale scorre il rispettivo elemento di supporto; preferibilmente i corpi esterni del primo e del secondo semi-giunto sono del tipo descritto in relazione la primo giunto. Preferibilmente il secondo magnete 25 può essere fissato, ad esempio mediante una vite, al primo 22 o al secondo semi-giunto 23. Preferibilmente le scanalature 17, 26 e 27 rispettivamente del corpo 12 del primo giunto 10, del primo semi-giunto 22 e/o del secondo semi-giunto 23 hanno forma di spianate rettilinee sulla rispettiva seconda faccia aperte su due lati di una rispettiva superficie laterale del giunto e aventi complessivamente sezione trasversale ad U; le scanalature presentano preferibilmente un fondo piano e due fianchi paralleli, preferibilmente anch’essi piani. Preferibilmente il primo 10 e il secondo giunto 20 sono associati al secondo elemento di supporto 4 in modo tale che, in uso, il primo giunto 10 è più prossimo alla prima estremità 4a del secondo elemento di supporto rispetto al secondo giunto 20.
Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 e/o i due semi-giunti 22 e 23 del secondo giunto 20 sono realizzati in materiale non ferromagnetico o paramagnetico, in modo tale da non essere attratti rispettivamente dal primo 15 e dal secondo magnete 25 e poter ruotare relativamente al rispettivo magnete senza vincere forze magnetiche; in questo caso il primo e il secondo giunto risultano stabilmente inseriti nella struttura soltanto a lampada montata, ossia con il primo 3 e il secondo elemento di supporto 4 collegati in modo tale da stringere tra di essi il corpo del primo giunto 10 e con il terzo 5 e il secondo elemento di supporto 4 collegati in modo tale da stringere tra di essi i semi-giunti del secondo giunto 20. Il corpo del primo giunto e i due semi-giunti del secondo giunto in materiale non ferromagnetico consentono di distanziare i rispettivi elementi di supporto tra loro e di evitare una continuità di materiale ferromagnetico tra gli elementi di supporto attraverso gli interi giunti, la quale renderebbe elevata la forza magnetica di attrazione tra gli elementi e difficoltoso il movimento del secondo elemento di supporto rispetto al primo e al secondo.
Preferibilmente il corpo 12 del primo giunto 10 e i semi-giunti 22 e 23 del secondo giunto 20 sono realizzati in materiale metallico non ferromagnetico, ad esempio in alluminio, ottone o bronzo, o in materiale plastico.
La tipologia e la dimensione del primo 15 e del secondo magnete 25 influiscono sull’intensità della forza di attrazione magnetica del rispettivo giunto sui rispettivi elementi di supporto e possono essere selezionati in base alle applicazioni, ad esempio sulla base del peso e/o della lunghezza degli elementi di supporto. Ciascun magnete è preferibilmente un magnete permanente, ad esempio in neodimio o altro materiale magnetico o magnetizzato.
Nell’ambito della presente invenzione, è possibile aumentare la dimensione dei magneti dei giunti, o realizzarli in un materiale fortemente magnetico, nel caso di forme realizzative che prevedono l’impiego di elementi di supporto di lunghe dimensioni e/o una fonte luminosa avente un peso elevato, che tipicamente generano carichi elevati ai giunti anche a causa degli elevati sbalzi raggiungibili dagli elementi di supporto stessi nelle diverse posizioni operative; l’impiego di opportuni magneti consente di mantenere stabile la lampada in ogni condizione operativa, sia statica che dinamica. Analogamente, la scelta di un materiale per gli elementi di supporto avente comportamento marcatamente ferromagnetico consente di aumentare la forza magnetica di attrazione tra giunti ed elementi di supporto.
In una possibile forma realizzativa, il primo giunto 10 può essere strutturalmente e funzionalmente analogo al secondo giunto 20, in tal caso il primo giunto comprendendo un primo semi-giunto associato al primo elemento di supporto e un secondo semi-giunto associato al secondo elemento di supporto; ciò consente, oltre alla rotazione del secondo elemento di supporto rispetto al primo elemento di supporto e alla traslazione del secondo elemento di supporto rispetto al primo giunto, la traslazione del primo giunto lungo il primo elemento di supporto.
Preferibilmente il primo 3, il secondo 4 e il terzo elemento di supporto 5 hanno una rispettiva sezione trasversale rettangolare o circolare o poligonale, piena o cava, preferibilmente costante per tutta la lunghezza deH’elemento di supporto. Preferibilmente il primo, il secondo e il terzo elemento di supporto hanno la medesima sezione trasversale.
Il secondo elemento di supporto 4 può essere composto da diversi elementi a seconda delle esigenze e del processo di produzione impiegato. Secondo una prima tipologia, il secondo elemento di supporto può essere realizzato in pezzo unico, mono-materiale (ad esempio metallo o plastica). In accordo con una seconda tipologia (figure 14 e 14a), il secondo elemento di supporto comprende un corpo centrale 41 preferibilmente in materiale isolante (ad esempio plastica), preferibilmente ottenuto mediante estrusione; il corpo centrale si estende tra la prima 4a e la seconda estremità 4b. Il secondo elemento di supporto comprende inoltre due elementi laterali 42, preferibilmente in materiale elettricamente conduttivo e/o magneticamente conduttivo, associati longitudinalmente a due lati opposti del corpo centrale. Gli elementi laterali 42 (preferibilmente identici tra loro) possono essere sottili nastri (ad esempio aventi uno spessore di qualche millimetro) in materiale ferroso realizzati mediante una tranciatura a lunghezza desiderata. Gli elementi laterali possono essere connessi al corpo centrale mediante incollatura. In accordo con una terza tipologia (figure 15 e 15a), ad esempio al fine di evitare l’incollatura degli elementi laterali (che potrebbero scollarsi dal corpo centrale e che richiedono che il corpo centrale sia stato precedente preparato, ad esempio levigato), il corpo centrale 41 comprende una o più sedi 43 (preferibilmente una coppia di sedi opposte) realizzanti un sottosquadro e i due elementi laterali 42 comprendono rispettive protrusioni 44 contro- sagomate alle sedi del corpo centrale e configurate per incastrarsi stabilmente nelle sedi. L’accoppiamento sedi 43-protrusioni 44 consente soltanto lo scorrimento longitudinale degli elementi laterali 42 rispetto al corpo centrale. Per bloccare tali scorrimenti, è possibile prevedere tappi di chiusura alle estremità del secondo elemento di supporto oppure viti di fissaggio degli elementi laterali sul corpo centrale.
In una possibile forma realizzativa, il corpo centrale e gli elementi laterali possono essere realizzati in materiale isolante e il secondo elemento di supporto comprende inoltre due corpi conduttivi 45 interposti, ai lati del corpo centrale, tra il corpo centrale stesso e i due elementi laterali.
Le suddette modalità costruttive consentono di ottenere facilmente ed economicamente un secondo elemento di supporto 4; inoltre, essendo il corpo centrale e gli elementi laterali realizzabili mediante estrusione e/o tranciatura, la dimensione longitudinale degli stessi può essere facilmente selezionata a piacere e/o modificata.
Gli elementi di supporto 3, 4 e 5, e in particolar modo il secondo elemento di supporto 4, possono essere agevolmente accorciati, ad esempio mediante taglio, anche ad opera dell’utente finale. La lampada può essere fornita smontata e l’utente finale, autonomamente e senza l’ausilio di alcun attrezzo meccanico (ad esempio senza impiegare cacciaviti, chiavi o simili strumenti), si occupa di assemblarla, con la possibilità di smontare e rimontare successivamente la lampada per un numero indefinito di volte. Inoltre, l’utente può accorciare il secondo elemento di supporto 4 semplicemente tagliandolo in corrispondenza della sua seconda estremità 4b, senza che ciò comporti alcun problema di montaggio.
Preferibilmente il terzo elemento di supporto 5 comprende un finecorsa 5f, ad esempio un perno, in corrispondenza della sua estremità superiore 5b, il finecorsa essendo strutturato per arrestare la traslazione del secondo giunto oltre Γ estremità superiore del terzo elemento di supporto, che comporterebbe il disassemblamento del secondo giunto 20 dal terzo elemento di supporto.
Preferibilmente il secondo elemento 4 di supporto comprende un rispettivo finecorsa 4f, ad esempio un perno, in corrispondenza della sua seconda estremità 4b, il finecorsa essendo strutturato per arrestare la traslazione del secondo giunto oltre la seconda estremità del secondo elemento di supporto, che comporterebbe il disassemblamento del secondo giunto dal secondo elemento di supporto.
Preferibilmente le estremità inferiori del primo 3 e del terzo elemento di supporto 5 sono fissate alla base 2 in due punti affiancati in modo tale che i rispettivi lati interni 3c e 5c risultino almeno parzialmente affacciati.
Preferibilmente il primo e il terzo elemento di supporto sono disposti parallelamente tra loro e preferibilmente ortogonalmente alla base; in alternativa, il primo e il terzo elemento di supporto sono angolarmente sfalsati tra loro.
L’estremità inferiore 3a del primo elemento di supporto 3 può essere fissata alla base 2 in modo tale che il primo elemento di supporto mantenga, in ogni condizione operativa, la medesima posizione rispetto alla base stessa.
Preferibilmente (come nella forma realizzativa mostrata nelle figure, in particolare nelle figure 12a-12d) restremità inferiore 5a del terzo elemento di supporto 5 è mobilmente fissata alla base 2 mediante un perno di rotazione 7 per consentire al terzo elemento di supporto di ruotare attorno a tale perno e cambiare la sua posizione angolare rispetto alla base, la rotazione del terzo elemento di supporto essendo preferibilmente limitata ad un intervallo angolare definito. Preferibilmente restremità inferiore del terzo elemento di supporto 5 comprende, in una posizione distanziata da detto perno di rotazione 7 verso restremità superiore 5b, un’asola passante 7a l’elemento di supporto e un perno limitatore 7b inserito in detta asola e fissato alla base, in cui il perno limitatore scorre all’ interno dell’asola durante le rotazioni del terzo elemento di supporto limitando l’ampiezza di tali rotazioni a detto intervallo angolare definito dall’estensione dell’asola.
Come mostrato nelle figure, il primo 3 e il terzo elemento di supporto 5 realizzano complessivamente una struttura “a compasso” dove, in conseguenza del movimento del secondo elemento di supporto 4, il terzo elemento di supporto 5 può ruotare attorno alla sua estremità inferiore, aprendo e chiudendo lo spazio tra il primo e il terzo elemento di supporto e modificando la distanza e la posizione reciproca tra il primo e il secondo giunto.
Il funzionamento di una lampada 1 con gli elementi di supporto e i giunti descritti sopra prevede che il secondo elemento di supporto possa essere movimentato per posizionare a piacere la fonte luminosa 8 in detto piano di movimentazione; il secondo elemento di supporto può essere ruotato verso l’alto o verso il basso attorno al primo giunto, con conseguente rotazione del secondo semi-giunto rispetto al primo semi-giunto e scorrimento dell’intero secondo giunto lungo il terzo elemento di supporto; inoltre, il secondo elemento di supporto può essere movimentato avanti e indietro traslando contemporaneamente rispetto al primo e al secondo giunto; è possibile inoltre ogni movimento traslatorio della fonte luminosa che combini spostamenti verso l’alto, verso il basso, in avanti e aH’indietro.
Preferibilmente la base 2 è strutturata per ruotare attorno ad un asse verticale (ad esempio su un disco di base 2d) in modo tale da variare il suddetto piano di movimentazione e consentire alla fonte luminosa 8 di raggiungere una pluralità di posizioni operative in uno spazio tridimensionale. La base 2 può essere appoggiata ad un piano (come mostrato nelle figure) oppure fissata a parete o ancora coincidere con una parete stessa; in quest’ultimo caso il primo e il terzo elemento di supporto sono associati direttamente alla parete,
In una possibile forma realizzativa, almeno il primo giunto 10 comprende almeno una prima porzione elettricamente conduttiva ed atta a consentire un passaggio di una corrente elettrica di alimentazione dal primo elemento di supporto al secondo elemento di supporto per alimentare la fonte luminosa.
Preferibilmente il primo 3 e il secondo elemento di supporto 4 sono realizzati almeno parzialmente in materiale elettricamente conduttivo.
Preferibilmente la lampada 1 è dotata di un primo percorso elettrico e di un secondo percorso elettrico tra loro distinti e destinati a portare rispettivamente una prima e una seconda fase di detta corrente elettrica di alimentazione alla fonte luminosa.
Preferibilmente (in una forma realizzativa non mostrata) il primo giunto comprende una seconda porzione elettricamente conduttiva e isolata rispetto alla prima porzione, il primo elemento di supporto comprende un lato interno e un lato esterno elettricamente isolati tra loro, e il secondo elemento di supporto comprende un primo lato e un secondo lato elettricamente isolati tra loro, il lato interno del primo elemento di supporto essendo elettricamente collegato al primo lato del secondo elemento di supporto mediante la prima porzione elettricamente conduttiva del primo giunto e il lato esterno del primo elemento di supporto essendo eletricamente collegato al secondo lato del secondo elemento di supporto mediante la seconda porzione elettricamente conduttiva del primo giunto.
Preferibilmente uno dei due lati del primo elemento di supporto, ad esempio il primo lato, è posto direttamente a contatto con il primo magnete elettricamente conduttivo; su tale lato è a tal fine presente la suddetta sede sagomata per alloggiare il primo magnete.
In una possibile forma realizzativa (come mostrato in particolare in figura 2) la base 2 comprende un primo 2a e un secondo corpo 2b, elettricamente conduttivi e distinti tra loro, e un elemento di separazione 2c elettricamente isolante e interposto tra il primo e il secondo corpo per impedirne il contatto elettrico, il primo e il secondo corpo essendo destinati a ricevere rispettivamente detta prima fase e detta seconda fase della corrente elettrica di alimentazione, preferibilmente mediante il collegamento a rispettivi poli di un cavo 40 di alimentazione elettrica.
Nella forma realizzativa che comprende il primo, il secondo e il terzo elemento di supporto e il primo e il secondo giunto, il primo elemento di supporto è fissato al primo corpo della base ed è realizzato in materiale elettricamente conduttivo almeno per una porzione estendentesi tra il punto di fissaggio alla base e il primo giunto, il terzo elemento di supporto è fissato al secondo corpo della base ed è realizzato in materiale elettricamente conduttivo almeno per una porzione estendentesi tra il punto di fissaggio alla base e il secondo giunto, e il secondo elemento di supporto comprende un primo lato e un secondo lato elettricamente conduttivi ed elettricamente isolati tra loro e destinati, in uso, ad essere associati rispettivamente al primo e al secondo giunto.
Preferibilmente il secondo giunto comprende almeno una rispettiva prima porzione elettricamente conduttiva ed atta a consentire un passaggio di una corrente elettrica di alimentazione dal terzo elemento di supporto al secondo elemento di supporto per alimentare la fonte luminosa.
Il primo percorso elettrico si sviluppa preferibilmente attraverso il primo corpo della base, il primo elemento di supporto, il primo giunto e il primo lato del secondo elemento di supporto; il secondo percorso elettrico si sviluppa preferibilmente attraverso il secondo corpo della base, il terzo elemento di supporto, il secondo giunto e il secondo lato del secondo elemento di supporto. Il corpo del primo giunto e il primo magnete sono realizzati, parzialmente o preferibilmente interamente, in materiale elettricamente conduttivo per definire la prima porzione elettricamente conduttiva del primo giunto atta a collegare elettricamente, con continuità, il primo e il secondo elemento di supporto,
II primo e il secondo semi-giunto del secondo giunto e il secondo magnete sono realizzati, parzialmente o preferibilmente interamente, in materiale elettricamente conduttivo per definire la rispettiva prima porzione elettricamente conduttiva del secondo giunto atta a collegare elettricamente, con continuità, il terzo e il secondo elemento di supporto.
Preferibilmente il primo corpo della base e/o il secondo corpo della base e/o il primo elemento di supporto e/o il secondo elemento di supporto e/o il terzo elemento di supporto possono comprendere un rispettivo strato di copertura elettricamente isolante, ad esempio uno strato di vernice, una pellicola o un elemento di copertura.
In una possibile forma realizzativa, la base può essere realizzata in pezzo unico, preferibilmente in materiale isolante (ad esempio in plastica) e le due fasi della corrente elettrica di alimentazione possono essere portate, ad esempio mediante un cavo elettrico collegato alla base, direttamente nel primo e nel terzo elemento di supporto, i quali realizzano due distinti percorsi elettrici. Vantaggiosamente il primo e il secondo giunto comprendono esclusivamente mezzi magnetici per consentire il passaggio della corrente elettrica di alimentazione dal primo e terzo elemento di supporto al secondo elemento di supporto; in sostanza sono privi di mezzi meccanici quali cavi, contatti striscianti, spine, elettrodi.
Preferibilmente, a lampada montata, durante ogni movimento del terzo elemento di supporto il corpo del primo giunto e il primo magnete mantengono il contatto elettrico tra il primo e il terzo elemento di supporto, e il primo e il secondo semigiunto e il secondo magnete mantengono il contatto elettrico tra il terzo e il secondo elemento di supporto, consentendo complessivamente il mantenimento del primo e del secondo percorso elettrico per ciascuna posizione operativa assunta dal terzo elemento di supporto.
In una possibile forma realizzativa (con particolare riferimento alle figure 13 e 14) la fonte luminosa 8 comprende una prima 8a e una seconda sorgente di illuminazione 8b, e la lampada 1 comprende una testa 9 mobilmente associata al secondo elemento di supporto 4 e portante la fonte luminosa 8. La testa 9 è dotata di un primo corpo 9a portante la prima sorgente di illuminazione 8a e di un secondo corpo 9b portante la seconda sorgente di illuminazione 8b. Preferibilmente il primo corpo 9a e il secondo corpo 9b della testa 9 sono orientabili indipendentemente uno rispetto all’altro per modificare la forma e/o Γ estensione del cono di luce complessivamente emesso dalla fonte luminosa.
Preferibilmente il primo corpo 9a e il secondo corpo 9b della testa 9 giacciono su un medesimo piano di illuminazione e sono orientabili indipendentemente nel suddetto piano di illuminazione. Preferibilmente il secondo elemento di supporto si estende 4, lungo un rispettivo asse di sviluppo longitudinale, tra una prima estremità 4a e una seconda estremità 4b, la testa 9 essendo mobilmente associata alla prima estremità 4a del secondo elemento di supporto. Preferibilmente l’intera suddetta testa 9 è orientabile rispetto al secondo elemento di supporto 4.
Preferibilmente la testa 9 comprende una porzione di supporto 91, portante detto primo 9a e detto secondo corpo 9b della testa, dotata di un giunto 92 mediante il quale è mobilmente fissabile al secondo elemento di supporto 4, il giunto consentendo alla testa di ruotare attorno ad un asse di rotazione della testa preferibilmente ortogonale all’asse di sviluppo longitudinale del secondo elemento di supporto. Preferibilmente l’asse di rotazione della testa è perpendicolare alla prima e/o alla seconda faccia del secondo elemento di supporto. Preferibilmente la porzione di supporto 91 della testa 9 è dotata di un primo 93 e di un secondo fulcro 94, e il primo e il secondo corpo della testa comprendono ciascuno una rispettiva estremità di aggancio, l’estremità di aggancio del primo corpo della testa essendo rotabilmente incernierata al primo fulcro e Γ estremità di aggancio del secondo corpo della testa essendo rotabilmente incernierata al secondo fulcro. Preferibilmente il primo e il secondo fulcro definiscono rispettivamente un asse di rotazione del primo corpo e un asse di rotazione del secondo corpo della testa, tali assi essendo preferibilmente ortogonali al piano di illuminazione e/o paralleli tra loro.
Preferibilmente il primo e il secondo corpo sono configurati e predisposti per ruotare attorno al rispettivo asse in modo tale da occupare una pluralità di posizioni reciproche definenti una corrispondente pluralità di configurazioni di illuminazione (come schematicamente illustrato in figura 15). La pluralità di configurazioni di illuminazione comprende almeno una prima configurazione di illuminazione, nella quale il primo e il secondo corpo sono completamente avvicinati tra loro ed è minima l’estensione del cono di luce complessivamente emesso dalla fonte luminosa, una seconda configurazione di illuminazione, nella quale il primo e il secondo corpo sono completamente allontanati tra loro ed è massima l’estensione del cono di luce complessivamente emesso dalla fonte luminosa, e una pluralità di configurazioni di illuminazione intermedie, in ciascuna delle quali il primo e il secondo corpo sono variamente distanziati tra loro e l’estensione del cono di luce complessivamente emesso dalla fonte luminosa è compresa tra le estensioni minima e massima.
Preferibilmente la porzione di supporto comprende un primo 95 e un secondo contatto elettrico 96 distinti tra loro e montabili al secondo elemento di supporto mediante una rispettiva vite in modo tale che le viti del primo e del secondo contatto risultino, a testa montata, coassiali con l’asse di rotazione della testa.
Preferibilmente il primo e il secondo contatto della porzione di supporto sono, in uso, associati rispettivamente al primo lato e al secondo lato del secondo elemento di supporto per ricevere rispettivamente la prima fase e la seconda fase della corrente elettrica di alimentazione rispettivamente dal primo e dal secondo percorso elettrico.
Per “cono di luce” si intende la forma assunta dall’inviluppo dei raggi luminosi emessi dalla fonte luminosa 8 della lampada, e in particolare si intende la sagoma della superficie illuminata dalla lampada, preferibilmente calcolata in pianta su un piano illuminato. In un aspetto il primo e il secondo corpo hanno conformazione, in pianta, rettangolare e generano un cono di luce avente forma di porzione di circonferenza. In un aspetto detta prima e detta seconda sorgente di illuminazione comprendono ciascuna uno o più LED di potenza 97.
In generale le fonti luminose delle lampade da tavolo di nuovo generazione (ad esempio le suddette luci a LED) funzionano con basse tensioni (ad esempio 12V o 24V); tuttavia, è possibile isolare le parti dei bracci in modo tale da garantire la rispondenza della lampada alle normative per corrente con la tensione più alte senza modificare le caratteristiche della lampada.
La Richiedente ritiene che la presente invenzione consenta di ottenere numerosi vantaggi. Anzitutto, la lampada descritta supera i vari inconvenienti sopra descritti in relazione ai giunti meccanici noti. Inoltre, la lampada della presente invenzione consente, con giunti di tipo magnetico, di eliminare i componenti meccanici tradizionali (quali perni, molle, contrappesi) nonché i cavi elettrici.
La lampada descritta risulta di semplice ed economica realizzazione ed è estremamente duratura. Inoltre, è facilmente montabile e smontabile, per un numero di volte anche elevatissimo, senza incorrere in un degrado delle prestazioni o a fenomeni di usura. Ancora, la presente invenzione consente di realizzare una molteplicità di forme realizzative, variando a piacere il design complessivo. Inoltre, la lampada rivendicata ha un ottimo comportamento sia statico che dinamico ed è in grado di raggiungere con facilità, e mantenere stabilmente, un grande numero di configurazioni spaziali, anche in punti caratterizzati da un elevato sbalzo della testa rispetto alla base.
Inoltre, la lampada oggetto della presente invenzione consente di modificare in modo semplice, e con grande versatilità, la forma del cono luminoso emesso.
Infine, la presente lampada consente una riduzione dei costi di produzione, confezionamento, stoccaggio e trasporto.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lampada (1) comprendente: - almeno una base (2); - un primo elemento di supporto (3) associato a detta base; - almeno una fonte luminosa (8); - un secondo elemento di supporto (4) portante almeno detta fonte luminosa; - almeno un primo giunto (10) interposto tra, e collegante, detto primo e detto secondo elemento di supporto, in cui detto secondo elemento di supporto (4) è mobile rispetto a detto primo elemento di supporto (3) per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa (8) nello spazio, in cui almeno detto primo giunto (10) comprende primi mezzi magnetici (11) configurati e predisposti per collegare mobilmente detto primo e detto secondo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative, detti primo (3) e secondo elemento di supporto (4) essendo realizzati, almeno parzialmente, in materiale ferromagnetico o paramagnetico.
  2. 2. Lampada (1) secondo la rivendicazione precedente, comprendente: - un terzo elemento di supporto (5) associato a detta base e distinto da detto primo elemento di supporto (3), preferibilmente realizzato in materiale ferromagnetico o paramagnetico; - un secondo giunto (20) interposto tra, e collegante, detto terzo e detto secondo elemento di supporto, in cui detto secondo elemento di supporto (4) è mobile rispetto a detto primo (3) e detto terzo elemento di supporto (5) per assumere una pluralità di posizioni operative e per variare la posizione di detta fonte luminosa (8) nello spazio, e/o in cui almeno detto secondo giunto (20) comprende secondi mezzi magnetici (21) configurati e predisposti per collegare mobilmente detto terzo e detto secondo elemento di supporto e per consentire a detto secondo elemento di supporto di assumere e mantenere ciascuna di dette posizioni operative.
  3. 3. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti primo (3), secondo (4) e/o terzo elemento di supporto (5) hanno un rispettivo asse di sviluppo longitudinale, tali assi essendo - in uso - preferibilmente complanari tra loro in modo tale che detta fonte luminosa (8) assuma una pluralità di posizioni giacenti sostanzialmente in un piano di movimentazione, e/o in cui detti primo, secondo e terzo elemento di supporto realizzano complessivamente una struttura articolata a poligono chiuso, e/o in cui il primo elemento di supporto è dotato di una estremità inferiore (3 a) fissata, opzionalmente mobilmente, alla base (2) e di una estremità superiore (3b) libera, opposta all’ estremità inferiore lungo il rispettivo asse di sviluppo longitudinale, in prossimità della quale è associato il primo giunto (10), e/o in cui il primo (3) e il terzo elemento di supporto (5) sono dotati ciascuno di un rispettivo lato interno (3c, 5c) e un rispettivo lato esterno (3d, 5d), e hanno preferibilmente i loro lati interni, in uso, affacciati, e/o in cui il secondo elemento di supporto (4) comprende un primo lato (4c) e un secondo lato (4d) destinati, in uso, a risultare affacciati rispettivamente al lato interno (3c) del primo elemento di supporto e al lato interno (5c) del terzo elemento di supporto, e/o in cui il primo (4c) e il secondo lato (4d) del secondo elemento di supporto sono realizzati in materiale ferromagnetico o paramagnetico, ad esempio in materiale ferroso.
  4. 4. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo giunto (10) è un giunto rotazionale dotato di un primo grado di libertà rotazionale attorno ad un primo asse di rotazione, in modo tale da consentire al secondo elemento di supporto (4) di ruotare rispetto al primo elemento di supporto (3) atorno a deto primo asse di rotazione e assumere almeno una parte di detta pluralità di posizioni operative, e/o in cui il primo giunto (10) è dotato di un secondo grado di libertà traslazionale lungo un primo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del secondo elemento di supporto rispetto al primo elemento di supporto lungo detto primo asse di traslazione, e/o in cui il primo giunto (10) è associato a detto primo elemento di supporto in modo tale che detto primo asse di rotazione sia fisso rispetto al primo elemento di supporto.
  5. 5. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il primo giunto (10) comprende un corpo (12) del giunto, dotato di una prima faccia (13) provvista di una sede (14), e i primi mezzi magnetici comprendono un primo magnete (15), detta sede essendo atta ad alloggiare almeno parzialmente detto primo magnete e detta prima faccia essendo atta, in uso, ad essere associata al primo elemento di supporto (3), in modo tale che il corpo del primo giunto (10) possa ruotare attorno al primo magnete (15) e al primo asse di rotazione, e/o in cui la prima faccia (13) del corpo (12) del primo giunto è associata al lato interno (3c) del primo elemento di supporto (3), e/o in cui il primo magnete (15) è fissato al primo elemento di supporto in modo tale da permanere in una posizione fissa rispetto al primo elemento di supporto stesso, e/o in cui il primo magnete (15) ha forma cilindrica e la sede del corpo del primo giunto ha anch’essa forma cilindrica e/o è contro-sagomata al primo magnete, e/o in cui il primo elemento di supporto (3) è dotato di una rispettiva sede (3e) contro- sagomata al primo magnete in modo tale da ricevere in inserimento almeno una porzione del primo magnete ed impedire traslazioni del primo magnete rispetto al tale sede; preferibilmente la sede (3e) del primo elemento di supporto è cilindrica in modo tale da alloggiare un primo magnete cilindrico e consentirne la rotazione al suo interno, e/o in cui il corpo del primo giunto è dotato di una seconda faccia (16), opposta alla prima faccia (13), provvista di una scanalatura (17) configurata per alloggiare, almeno parzialmente, il secondo elemento di supporto (4) e per guidarlo scorrevolmente, e/o in cui il primo giunto (10), in uso, risulta interposto tra il primo elemento di supporto (3) e il secondo elemento di supporto (4), in modo tale che il primo magnete (15) attragga verso la prima e la seconda faccia del giunto rispettivamente il primo e il secondo elemento di supporto, e il corpo del primo giunto sia mantenuto in interposizione tra tali due elementi di supporto.
  6. 6. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il terzo elemento di supporto (5) è dotato di una estremità inferiore (5a) fissata alla base e di una estremità superiore (5b) libera, opposta airestremità inferiore lungo il rispettivo asse di sviluppo longitudinale, in prossimità della quale è associato il secondo giunto (20), e/o in cui detto secondo giunto (20) è un giunto rotazionale dotato di un rispettivo primo grado di libertà rotazionale attorno ad un secondo asse di rotazione, in modo tale da consentire al secondo elemento di supporto (4) di ruotare rispetto al terzo elemento di supporto (5) attorno a detto secondo asse di rotazione e assumere almeno una parte di detta pluralità di posizioni operative, e/o in cui il secondo giunto è preferibilmente dotato di un rispettivo secondo grado di libertà traslazionale lungo un secondo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del secondo elemento di supporto rispetto al terzo elemento di supporto lungo detto secondo asse di traslazione, e/o in cui il secondo giunto è preferibilmente dotato di un terzo grado di libertà traslazionale lungo un terzo asse di traslazione, in modo tale da consentire la traslazione del terzo elemento di supporto rispetto al secondo elemento di supporto lungo detto secondo asse di traslazione, e/o in cui il secondo giunto comprende un primo semi-giunto (22) e un secondo semi-giunto (23), ruotabili l’uno rispetto all’altro attorno a detto secondo asse di rotazione, e i secondi mezzi magnetici comprendono un secondo magnete (25), il primo e il secondo semi-giunto cooperando per definire tra loro, in uso, una seconda sede (24) per il secondo magnete in modo tale che il secondo magnete risulti interposto tra il primo e il secondo semi-giunto e i due semi-giunti del secondo giunto possano ruotare indipendentemente attorno al secondo magnete e al secondo asse di rotazione, e/o in cui il primo (22) e il secondo semi-giunto (23) sono dotati esternamente di una rispettiva scanalatura (26, 27) configurata per alloggiare, almeno parzialmente, rispettivamente il terzo e il secondo elemento di supporto e per guidarli scorrevolmente, e/o in cui il secondo giunto, in uso, risulta interposto tra il terzo elemento di supporto e il secondo elemento di supporto, in modo tale che il secondo magnete attragga verso la seconda faccia del primo e del secondo semi-giunto rispettivamente il terzo e il secondo elemento di supporto, e il secondo giunto sia mantenuto in interposizione tra tali due elementi di supporto.
  7. 7. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo (12) del primo giunto (10) e/o i due semi-giunti (22, 23) del secondo giunto (20) sono realizzati in materiale non ferromagnetico o paramagnetico, in modo tale da non essere attratti rispettivamente dal primo (15) e dal secondo magnete (25) e poter ruotare relativamente al rispettivo magnete senza vincere forze magnetiche; in questo caso il primo e il secondo giunto risultano stabilmente inseriti nella struttura soltanto a lampada montata, ossia con il primo (3) e il secondo elemento di supporto (4) collegati in modo tale da stringere tra di essi il corpo (12) del primo giunto e con il terzo (5) e il secondo elemento di supporto (4) collegati in modo tale da stringere tra di essi i semi-giunti (22, 23) del secondo giunto, e/o in cui il corpo del primo giunto e i semi-giunti del secondo giunto sono preferibilmente in materiale metallico non ferromagnetico, ad esempio in alluminio, ottone o bronzo, o in materiale plastico, e/o in cui il primo (15) e/o il secondo magnete (25) è un magnete permanente, ad esempio in neodimio o altro materiale magnetico o magnetizzato.
  8. 8. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno detto primo giunto (10) comprende almeno una prima porzione eletricamente condutiva ed ata a consentire un passaggio di una corrente elettrica di alimentazione da detto primo elemento di supporto (3) a detto secondo elemento di supporto (4) per alimentare detta fonte luminosa (8), e/o in cui detto primo e detto secondo elemento di supporto sono realizzati almeno parzialmente in materiale elettricamente conduttivo, e/o in cui la lampada è dotata di un primo percorso elettrico e di un secondo percorso elettrico tra loro distinti e destinati a portare rispettivamente una prima e una seconda fase di detta corrente elettrica di alimentazione a detta fonte luminosa (8), e/o in cui detto primo giunto (10) comprende una seconda porzione elettricamente conduttiva e isolata rispetto a detta prima porzione, il primo elemento di supporto (3) comprende un lato interno (3c) e un lato esterno (3d) elettricamente isolati tra loro, e il secondo elemento di supporto (4) comprende un primo lato (4c) e un secondo lato (4d) elettricamente isolati tra loro, il lato interno del primo elemento di supporto essendo elettricamente collegato al primo lato del secondo elemento di supporto mediante detta prima porzione elettricamente conduttiva del primo giunto e il lato esterno del primo elemento di supporto essendo elettricamente collegato al secondo lato del secondo elemento di supporto mediante detta seconda porzione elettricamente conduttiva del primo giunto, e/o in cui la base (2) comprende un primo corpo (2a) e un secondo corpo (2b), elettricamente conduttivi e distinti tra loro, e un elemento di separazione (2c) elettricamente isolante e interposto tra detto primo e detto secondo corpo per impedirne il contatto elettrico, il primo (2a) e il secondo corpo (2b) essendo destinati a ricevere rispettivamente detta prima fase e detta seconda fase della corrente elettrica di alimentazione, preferibilmente mediante il collegamento a rispettivi poli di un cavo di alimentazione elettrica, e/o in cui detto primo percorso elettrico si sviluppa attraverso il primo corpo della base (2a), il primo elemento di supporto (3), il primo giunto (10) e il primo lato (4c) del secondo elemento di supporto (4), e il secondo percorso elettrico si sviluppa attraverso il secondo corpo (2b) della base (2), il terzo elemento di supporto (5), il secondo giunto (20) e il secondo lato (4d) del secondo elemento di supporto (4).
  9. 9. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni prevedenti, in cui detti primo giunto (10) e/o secondo giunto (20) comprendono esclusivamente mezzi magnetici per collegare i rispettivi elementi di supporto e sono privi di mezzi meccanici quali viti, filetti, grani, molle, perni, cerniere o simili, e/o in cui detto primo e/o detto secondo giunto comprendono esclusivamente mezzi magnetici per consentire il passaggio di detta corrente elettrica di alimentazione da detto primo e/o detto terzo elemento di supporto a detto secondo elemento di supporto e sono privi di mezzi meccanici quali cavi, contatti striscianti, spine, elettrodi.
  10. 10. Lampada (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni prevedenti, in cui detta fonte luminosa (8) comprende una prima (8a) e una seconda sorgente di illuminazione (8b), la lampada comprendendo una testa (9) mobilmente associata al secondo elemento di supporto (4) e portante detta fonte luminosa (8), detta testa (9) essendo dotata di un primo corpo (9a) portante detta prima sorgente di illuminazione (8a) e di un secondo corpo (9b) portante detta seconda sorgente di illuminazione (8b), in cui il primo corpo (9a) e il secondo corpo (9b) della testa (9) sono orientabili indipendentemente uno rispetto all’altro per modificare la forma e/o l’estensione del cono di luce complessivamente emesso da detta fonte luminosa, e/o in cui l’intera testa (9) è orientabile rispetto al secondo elemento di supporto, e/o in cui il primo e il secondo corpo sono configurati e predisposti per ruotare attorno ad un rispettivo asse di rotazione in modo tale da occupare una pluralità di posizioni reciproche definenti una corrispondente pluralità di configurazioni di illuminazione.
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