ITMI20121213A1 - Dispositivo di destrutturazione di fluidi - Google Patents

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ITMI20121213A1
ITMI20121213A1 IT001213A ITMI20121213A ITMI20121213A1 IT MI20121213 A1 ITMI20121213 A1 IT MI20121213A1 IT 001213 A IT001213 A IT 001213A IT MI20121213 A ITMI20121213 A IT MI20121213A IT MI20121213 A1 ITMI20121213 A1 IT MI20121213A1
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Rocco Montorro
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Rocco Montorro
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F02COMBUSTION ENGINES; HOT-GAS OR COMBUSTION-PRODUCT ENGINE PLANTS
    • F02MSUPPLYING COMBUSTION ENGINES IN GENERAL WITH COMBUSTIBLE MIXTURES OR CONSTITUENTS THEREOF
    • F02M27/00Apparatus for treating combustion-air, fuel, or fuel-air mixture, by catalysts, electric means, magnetism, rays, sound waves, or the like
    • F02M27/04Apparatus for treating combustion-air, fuel, or fuel-air mixture, by catalysts, electric means, magnetism, rays, sound waves, or the like by electric means, ionisation, polarisation or magnetism
    • F02M27/045Apparatus for treating combustion-air, fuel, or fuel-air mixture, by catalysts, electric means, magnetism, rays, sound waves, or the like by electric means, ionisation, polarisation or magnetism by permanent magnets
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B03SEPARATION OF SOLID MATERIALS USING LIQUIDS OR USING PNEUMATIC TABLES OR JIGS; MAGNETIC OR ELECTROSTATIC SEPARATION OF SOLID MATERIALS FROM SOLID MATERIALS OR FLUIDS; SEPARATION BY HIGH-VOLTAGE ELECTRIC FIELDS
    • B03CMAGNETIC OR ELECTROSTATIC SEPARATION OF SOLID MATERIALS FROM SOLID MATERIALS OR FLUIDS; SEPARATION BY HIGH-VOLTAGE ELECTRIC FIELDS
    • B03C1/00Magnetic separation
    • B03C1/02Magnetic separation acting directly on the substance being separated
    • B03C1/28Magnetic plugs and dipsticks
    • B03C1/286Magnetic plugs and dipsticks disposed at the inner circumference of a recipient, e.g. magnetic drain bolt
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
    • F23CMETHODS OR APPARATUS FOR COMBUSTION USING FLUID FUEL OR SOLID FUEL SUSPENDED IN  A CARRIER GAS OR AIR 
    • F23C99/00Subject-matter not provided for in other groups of this subclass
    • F23C99/001Applying electric means or magnetism to combustion

Description

Forma oggetto del seguente trovato un dispositivo di destrutturazione di fluidi.
Sono noti dispositivi di destrutturazione di fluidi che consentono di scomporre le molecole di un fluido negli atomi costitutivi. Tale destrutturazione à ̈ ottenuta fornendo energia alle molecole che compongono il fluido.
Tale dispositivo trova particolare impiego nella destrutturazione di fluidi quali ad esempio combustibili liquidi o gassosi per uso motoristico. Tale dispositivo può inoltre trovare applicazione nell’ambito della combustione di fluidi per la combustione in genere.
È noto che la combustione consiste nell’ossidazione del carbonio e dell’idrogeno che ne compongono le molecole. In particolare, durante la reazione di combustione il combustibile si scompone negli atomi di idrogeno e carbonio che, successivamente, si legano agli atomi di ossigeno generando i noti prodotti di combustione.
Per facilitare la combustione à ̈ quindi utile alimentare un combustibile che à ̈ stato preventivamente scomposto negli atomi di carbono e idrogeno costitutivi. La destrutturazione di combustibili negli atomi costitutivi à ̈ realizzata rompendo i legami chimici che legano tra loto i suddetti atomi. A tal fine, i legami possono essere spezzati investendo le molecole, e quindi i legami stessi, con una determinata quantità di energia. Tale energia à ̈ fornita, per esempio, da un campo magnetico.
A tal fine sono noti dispositivi di destrutturazione di fluidi comprendenti un magnete permanente di forma cilindrica che presenta un polo sud ed un polo nord. Il polo sud à ̈ posizionato in corrispondenza di una sezione di ingresso del fluido all’interno del dispositivo mentre il polo nord à ̈ posizionato in corrispondenza di una sezione di uscita del fluido dal dispositivo.
Quando un combustibile attraversa il campo magnetico prodotto dal magnete, il campo magnetico modifica la velocità orbitale degli elettroni, l’orientamento dei campi magnetici degli stessi elettroni e dei protoni del nucleo atomico e degli assi degli spin. Il campo magnetico causa quindi la deformazione e la successiva rottura dei legami chimici.
In corrispondenza delle estremità del magnete sono posizionati elementi di intestazione atti a collegare il dispositivo ad una tubazione per il trasporto del combustibile.
Tali elementi di intestazione alloggiano il magnete mantenendolo allineato a loro stessi.
Gli elementi di intestazione presentano condotti per l’ingresso e l’uscita del combustibile dal dispositivo.
Attorno al magnete à ̈ posto un elemento tubolare realizzato in materiale ferromagnetico e interposto tra gli elementi di intestazione.
L’elemento tubolare e il magnete sono coassiali e distanziati tra loro.
Tra l’elemento tubolare e il magnete à ̈ definita una intercapedine. Tale intercapedine à ̈ in comunicazione di fluido tra il condotto di ingresso e il condotto di uscita.
L’elemento tubolare, su di una sua superficie interna, presenta solchi o rilievi a sviluppo elicoidale, sostanzialmente simili a quelli di una filettatura a più principi. Quando il fluido scorre all’interno dell’intercapedine, i solchi a sviluppo elicoidale consentono di imprimere al fluido un moto longitudinale turbolento e parzialmente elicoidale.
Il magnete, per mutua induzione, genera sull’elemento tubolare un polo sud in corrispondenza del polo nord del magnete e un polo nord in corrispondenza del polo sud del magnete. La magnetizzazione dell’elemento tubolare consente quindi di generare un flusso concatenato tra il polo sud del magnete e il polo nord dell’elemento tubolare, e viceversa.
Durante lo scorrimento all’interno dell’intercapedine, il combustibile à ̈ sottoposto al campo magnetico e le molecole che compongono il combustibile sono destrutturate liberando atomi di carbonio e idrogeno.
Esternamente agli elementi di intestazione e all’elemento tubolare à ̈ posizionato un corpo di chiusura realizzato in un materiale diamagnetico. Tale corpo di chiusura alloggia al proprio interno gli elementi di intestazione, il magnete e l’elemento tubolare vincolandoli e mantenendoli in battuta almeno nella direzione longitudinale.
Svantaggiosamente la soluzione del tipo sopra citato à ̈ contraddistinta da una inefficiente destrutturazione del fluido.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di destrutturazione di fluidi, in particolare di combustibili liquidi o gassosi, atto a risolvere i problemi citati. In particolare, lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di incrementare l’efficienza del dispositivo favorendo la destrutturazione molecolare del fluido e l’abbattimento dei residui di polveri sottili presenti nei gas di scarico.
Questo e altri scopi che risulteranno evidenti all’esperto del ramo vengono raggiunti da un dispositivo di destrutturazione di fluidi realizzato secondo le annesse rivendicazioni.
Per una maggiore comprensione del presente trovato si allegano a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, i seguenti disegni, in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista in sezione di una prima forma realizzativa del dispositivo di destrutturazione di fluidi secondo la presente invenzione;
le figure da 2 a 4 sono dettagli di figura 1; la figura 5 Ã ̈ una vista in sezione di una seconda forma realizzativa del dispositivo di destrutturazione di fluidi secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure citate, con il riferimento numerico 1 à ̈ stato indicato un dispositivo di destrutturazione di fluidi, in particolare combustibili liquidi o gassosi destinati all’uso motoristico.
Il dispositivo 1 à ̈ collegabile, come sarà di seguito indicato, tra due porzioni di una tubazione (non mostrata nelle figure) per il trasporto del combustibile da una serbatoio ad un motore (non mostrati nelle figure).
Il dispositivo 1 comprende un magnete 2 permanente di grande flusso o induzione magnetica. Il magnete 2 presenta una induzione magnetica preferibilmente compresa tra 0.8 e 1.2 Tesla. In accordo con la presente forma realizzativa (Fig. 1) il magnete 2 presenta una induzione magnetica di circa 1 Tesla. Nella forma realizzativa mostrata nelle Fig. 1 2 e 3, il magnete 2 Ã ̈ costituito da un unico corpo magnetizzato realizzato di pezzo. Tale magnete 2 presenta preferibilmente una forma cilindrica avente una sezione trasversale di forma circolare, secondo una direzione di sviluppo del magnete 2 stesso. La conformazione del magnete 2 definisce un asse di sviluppo X longitudinale del magnete 2 stesso.
Il magnete 2 presenta una prima 2a e una seconda estremità 2b in corrispondenza delle quali sono definiti, rispettivamente, un polo nord N e un polo sud S.
In accordo con la presente invenzione, il polo nord N Ã ̈ posto in corrispondenza di un elemento di intestazione di ingresso 3 e il polo sud S Ã ̈ posto in corrispondenza di un elemento di intestazione di uscita 4.
Tali elementi di intestazione di ingresso 3 e uscita 4 consentono quindi di alloggiare il magnete 2.
In corrispondenza della prima estremità 2a del magnete 2 à ̈ posto l’elemento di intestazione di ingresso 3. In corrispondenza della seconda estremità 2b del magnete 2 à ̈ posto l’elemento di intestazione di uscita 4.
Gli elementi di intestazione di ingresso 3 e uscita 4 presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica avente, rispetto all’asse di sviluppo X del magnete 2, una sezione trasversale di forma circolare.
L’elemento di intestazione di ingresso 3 presenta una prima estremità 3a e una seconda estremità 3b. L’elemento di intestazione di uscita 4 presenta una prima estremità 4a e una seconda estremità 4b.
Le prime estremità 3a e 4a sono vincolabili alla tubazione mediante opportuni mezzi di fissaggio (non mostrati nelle figure), quali ad esempio fascette o simili, consentendo al fluido di scorrere attraverso il dispositivo 1.
Al tal fine, gli elementi di intestazione di ingresso 3 e uscita 4 presentano una rispettiva scanalatura 5, 6 in cui i mezzi di fissaggio possono essere almeno parzialmente alloggiati.
Secondo la forma realizzativa mostrata nelle Fig. 1, 2 e 3, gli elementi di intestazione di ingresso 3 e uscita 4 comprendono una rispettiva sporgenza a sbalzo 7, 8. Tali sporgenze a sbalzo 7, 8 presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica a sezione trasversale, rispetto all’asse di sviluppo X del magnete 2, di forma circolare. Tali sporgenze a sbalzo 7, 8 presentano un asse di sviluppo Y longitudinale coincidente con l’asse di sviluppo X del magnete 2 e sono coassiali al magnete 2 stesso. Le sporgenze a sbalzo 7, 8 sono poste rispettivamente in corrispondenza della seconda estremità 3b dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e della seconda estremità 4b dell’elemento di intestazione di uscita 4. Le sporgenze a sbalzo 7, 8 definiscono quindi rispettivi prolungamenti degli elementi di intestazione di ingresso 3 e di uscita 4 lungo l’asse Y.
Le sporgenze a sbalzo 7, 8 presentano una rispettiva estremità 7a, 8a. Le estremità 7a, 8a presentano una rispettiva sede 91, 92. Tali sedi 91 e 92 consentono di alloggiare, rispettivamente, la prima 2a e la seconda estremità 2b del magnete 2. Quando il magnete 2 à ̈ alloggiato nelle sedi 91, 92, il magnete 2, gli elementi di intestazione di ingresso 3 e di uscita 4 sono coassiali tra loro. In tale configurazione l’estremità 7a della sporgenza a sbalzo 7 e l’estremità 8a della sporgenza a sbalzo 8 sono rispettivamente impegnate dalla prima estremità 2a del magnete 2 e dalla seconda estremità 2b del magnete 2.
L’elemento di intestazione di ingresso 3 presenta al suo interno un condotto di ingresso 10 che consente al combustibile di fluire dalla tubazione all’interno del dispositivo 1. Il condotto di ingresso 10 à ̈ definito da un foro assiale 11 ricavato sulla prima estremità 3a dell’elemento di intestazione di ingresso 3. Tale foro assiale 11 confluisce in fori radiali 12 ricavati in corrispondenza dell’estremità 7a della sporgenza a sbalzo 7 dell’elemento di intestazione di ingresso 3.
Analogamente all’elemento di intestazione di ingresso 3, l’elemento di intestazione di uscita 4 presenta al suo interno un condotto di uscita 13 che consente al combustibile di uscire dal dispositivo 1 e fluire nella tubazione. Il condotto di uscita 13 à ̈ definito da fori radiali 14 ricavati sull’estremità 8a della sporgenza a sbalzo 8 dell’elemento di intestazione di uscita 4. Tali fori radiali 14 confluiscono in un foro assiale 15 ricavato in corrispondenza della prima estremità 4a dell’elemento di intestazione di uscita 4.
Intorno al magnete 2 à ̈ posizionato un elemento tubolare 17 realizzato in materiale ferromagnetico. Un materiale ferromagnetico ha la capacità di magnetizzarsi intensamente se posto sotto l’azione di un campo magnetico esterno. Tale fenomeno à ̈ solitamente chiamato mutua induzione.
Tale elemento tubolare 17 à ̈ inoltre posizionato tra l’elemento di intestazione di ingresso 3 e l’elemento di intestazione di uscita 4, posti rispettivamente in corrispondenza della prima estremità 2a del magnete 2 e della seconda estremità 2b del magnete 2.
Il magnete 2 e l’elemento tubolare 17 sono tra loro coassiali e presentano una lunghezza, misurata lungo l’asse di sviluppo X del magnete 2, sostanzialmente uguale.
L’elemento tubolare 17 presenta una superficie interna 18 affacciata al magnete 2.
Tra l’elemento tubolare 17 e l’elemento di intestazione di ingresso 3 à ̈ definita una cavità anulare di ingresso 19 per raccogliere il combustibile in ingresso in corrispondenza della prima estremità 2a del magnete 2.
Tra l’elemento tubolare 17 e l’elemento di intestazione di uscita 4 à ̈ definita una cavità anulare di uscita 20 per raccogliere il combustibile in uscita in corrispondenza della seconda estremità 2b del magnete 2.
La cavità anulare di ingresso 19 e la cavità anulare di uscita 20 sono definite dalla superficie interna 18 stessa, in particolare da un primo svaso 51 e da un secondo svaso 52 rispettivamente ricavati su una prima estremità 17a e su una seconda estremità 17b dell’elemento tubolare 17.
Inoltre, la cavità anulare di ingresso 19 e la cavità anulare di uscita 20 sono rispettivamente definite delle sporgenze a sbalzo 7, 8. Nel dettaglio, le cavità anulari di ingresso 19 e di uscita 20 sono rispettivamente definite da un incavo anulare di ingresso 71 e da un incavo anulare di uscita 72. L’incavo anulare di ingresso 71 à ̈ ricavato in corrispondenza dei fori radiali 12 creati sull’estremità 7a della sporgenza a sbalzo 7 dell’elemento di intestazione di ingresso 3. L’incavo anulare di uscita 72 à ̈ ricavato in corrispondenza dei fori radiali 14 creati sull’estremità 8a della sporgenza a sbalzo 8 dell’elemento di intestazione di uscita 4.
Tra il magnete 2 e l’elemento tubolare 17 à ̈ definita una intercapedine 21 di forma anulare. Nel dettaglio, l’intercapedine 21 à ̈ definita dal magnete 2 e dalla superficie interna 18 dell’elemento tubolare 17.
L’intercapedine 21 presenta una prima estremità 21a in corrispondenza della prima estremità 2a del magnete 2 e una seconda estremità 21b in corrispondenza della seconda estremità 2b del magnete 2.
Con riferimento a Fig. 4, tale intercapedine presenta uno spessore SP, definito dalla distanza presenta tra il magnete 2 e la superficie interna 18 dell’elemento tubolare 17, di circa 1 mm.
L’intercapedine 21 à ̈ in comunicazione di fluido tra la prima estremità 3a dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e la seconda estremità 4a dell’elemento di intestazione di uscita 4, consentendo al combustibile di fluire attraverso il dispositivo 1.
Con riferimento alle Fig. 2 e 3, in corrispondenza della prima estremità 21a dell’intercapedine 21 à ̈ possibile definire una sezione di ingresso 41. Analogamente, in corrispondenza della seconda estremità 21b dell’intercapedine 21 à ̈ possibile definire una sezione di uscita 42.
Con riferimento alla sezione di ingresso 41 e alla sezione di uscita 42, il magnete 2 à ̈ posizionato in modo tale che il polo nord N à ̈ posto in corrispondenza della sezione d’ingresso 41 e che il polo sud S à ̈ posto in corrispondenza della sezione d’uscita 42.
Nel dettaglio, con riferimento alle Fig. 1, 2 e 3, l’elemento tubolare 17, essendo sottoposto al campo magnetico del magnete 2, presenta un polo sud S’ in corrispondenza del polo nord N del magnete 2 e un polo nord N’ in corrispondenza del polo sud S del suddetto magnete 2.
Tale disposizione dei poli nord e sud consente all’elemento tubolare 17 di concatenare su di sé tutto il flusso irradiato dal magnete 2. Conseguentemente, tra il polo sud S del magnete 2 e il polo nord N’ dell’elemento tubolare 17 e tra il polo sud S’ dell’elemento tubolare 17 e il polo nord N del magnete 2 si sviluppano fortissime forze di attrazione reciproca. Tali forze di attrazione sono concentrate nell’intercapedine 21 senza che tali forze di attrazione subiscano alcuna dispersione.
Il combustibile, quando scorre all’interno dell’intercapedine 21, à ̈ soggetto alle forze di attrazione generate dal magnete 2 e dall’elemento tubolare 17 ed à ̈ quindi soggetto al flusso concatenato generato.
In particolare, quando scorre all’interno dell’intercapedine 21, in corrispondenza della prima estremità 2a del magnete 2, il combustibile attraversa un flusso magnetico diretto dal polo nord N del magnete 2 al polo sud S’ dell’elemento tubolare 17. Successivamente, in corrispondenza della seconda estremità 2b del magnete 2, il combustibile attraversa un flusso magnetico diretto dal polo nord N’ dell’elemento tubolare 17 al polo sud S del magnete 2. I flussi magnetici attraversano l’intercapedine 21 in una direzione sostanzialmente trasversale all’asse di sviluppo X del magnete 2.
Il flusso concatenato, unito all’inversione del verso delle linee di forza del campo magnetico, consente quindi di modificare la velocità orbitale degli elettroni, l’orientamento dei campi magnetici degli stessi elettroni, dei protoni del nucleo atomico e degli assi degli spin. Il flusso concatenato impone quindi un orientamento forzato dei campi magnetici degli atomi delle molecole di combustibile. Le distorsioni molecolari causate dal flusso concatenato e dall’inversione del verso delle linee di forza del campo magnetico favoriscono quindi la scissione dei legami molecolari liberando atomi di carbonio e idrogeno. Vantaggiosamente, nella prima forma di realizzazione, sulla superficie interna 18 dell’elemento tubolare 17 à ̈ ricavata almeno una scanalatura elicoidale 22 che determina una estensione del volume della intercapedine 21. La scanalatura elicoidale 22 à ̈ definita da una pluralità di spire 23. Vantaggiosamente le spire 23 sono distanziate tra loro nella direzione longitudinale dell’asse di sviluppo X del magnete 2. In altre parole, con riferimento a Fig. 4, un passo P misurato tra due spire 23 consecutive à ̈ superiore alla larghezza L, misurata nella direzione longitudinale dell’asse di sviluppo X del magnete 2, delle spire 23 stesse. In altre parole ancora, le spire 23 non sono accostate l’una all’altra. Preferibilmente, il passo P à ̈ sostanzialmente pari al doppio di un raggio M misurato sulla sezione trasversale di forma circolare del magnete 2.
Tale scanalatura elicoidale 22 ha origine in corrispondenza dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e termina in corrispondenza dell'elemento di intestazione di uscita 4, o viceversa. In altre parole, la scanalatura elicoidale 22 ha origine in prossimità della sezione di ingresso 41 e termina in prossimità della sezione di uscita 42, o viceversa.
La scanalatura elicoidale 22 presenta una sezione costante e trasversale al proprio sviluppo. Tale sezione della scanalatura elicoidale 22 presenta una forma sostanzialmente a semicerchio in modo da definire una concavità rivolta verso il magnete 2. Vantaggiosamente, ciò consente di realizzare, all’interno della scanalatura elicoidale 22, un moto sostanzialmente laminare che consente inoltre di ridurre le turbolenze nell’intercapedine 21.
La scanalatura elicoidale 22 presenta un raggio R compreso tra 1 mm e 1.5 mm.
Un diametro D della scanalatura elicoidale 22 à ̈ maggiore dello spessore SP della intercapedine 21. Attorno all’elemento tubolare 17 e almeno attorno alla seconda estremità 3b dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e attorno alla seconda estremità 4b dell’elemento di intestazione di uscita 4 à ̈ posizionato un corpo di chiusura 25 di forma tubolare realizzato in materiale diamagnetico o amagnetico.
Il corpo di chiusura 25 consente quindi di contenere e isolare all’interno del dispositivo 1 i campi magnetici generati dal magnete 2 e dall’elemento tubolare 17.
Il corpo di chiusura 25 à ̈ coassiale al magnete 2 e all’elemento tubolare 17.
Tale corpo di chiusura 25 alloggia quindi al suo interno l’elemento tubolare 17, la seconda estremità 3b dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e la seconda estremità 4b dell’elemento di intestazione di uscita 4 mantenendoli tra loro in battuta, nella direzione longitudinale dell’asse di sviluppo X del magnete 2. Inoltre, il corpo di chiusura 25 consente di mantenere il magnete 2 e l’elemento tubolare 17 coassiali tra loro.
In corrispondenza della seconda estremità 3b dell’elemento di intestazione di ingresso 3 e in corrispondenza della seconda estremità 4b dell’elemento di intestazione di uscita 4, il corpo di chiusura 25 presenta una prima estremità 25a e una seconda estremità 25b che, quando piegate verso l’asse di sviluppo X del magnete 2, alloggiano almeno in parte all’interno della rispettiva scanalatura 5, 6. La piegatura della prima 25a e della seconda estremità 25b consente di mantenere gli elementi di intestazione di ingresso 3 e di uscita 4 allineati e in battuta contro il magnete 2.
Tra il corpo di chiusura 25 e gli elementi di intestazione di ingresso 3 e uscita 4 e tra il corpo di chiusura 25 e l’elemento tubolare 17 sono funzionalmente interposti elementi di tenuta 26. Gli elementi di tenuta 26 sono ad esempio guarnizioni in gomma di forma anulare, comunemente dette O-ring. Tali elementi di tenuta 26 evitano quindi la fuoriuscita indesiderata del fluido dal dispositivo 1.
Al fine di facilitare il posizionamento degli elementi di tenuta 26, sugli elementi di intestazione di ingresso 3 e di uscita 4 e sull’elemento tubolare 17 sono ricavati alloggiamenti anulari 27 in cui gli elementi di tenuta 26 sono in parte alloggiati.
In Fig. 5 à ̈ mostrata una seconda forma di realizzazione della presente invenzione. Vantaggiosamente il dispositivo 1 comprende una pluralità di magneti 28 disposti in serie rispetto la direzione longitudinale dell’asse di sviluppo X del magnete 2. Nel dettaglio, i magneti 28 sono inseriti nell’elemento tubolare 17.
Con riferimento a Fig. 5, analogamente al magnete 2, ogni magnete 28 presenta un polo nord N’’’ rivolto verso la sezione di ingresso 41 e un polo sud S’’’ rivolto verso la sezione di uscita 42.
In accordo con la seconda forma di realizzazione, il dispositivo 1 comprende inoltre distanziali 29 interposti tra i magneti 28. Tali distanziali 29 sono realizzati in materiale ferromagnetico. I distanziali 29 sono preferibilmente realizzati in acciaio ferromagnetico. Ancora più preferibilmente, i distanziali 29 sono realizzati in acciaio AISI 420 ferromagnetico.
Tali distanziali 29 consentono di ampliare il campo magnetico definito dai magneti 28 favorendo la destrutturazione del combustibile e l’abbattimento dei residui delle polveri sottili presenti nei gas di scarico.
Come sopra descritto, un dispositivo 1 comprendente la pluralità di magneti 28 consente di ottenere, nella direzione longitudinale dell’asse di sviluppo X del magnete 2, una variazione continua e repentina del verso delle linee di forza del campo magnetico. Infatti, le linee di forza sono uscenti dal polo nord N’’’ dei magneti 28 mentre sono entranti nel polo sud S’’’ dei magneti 28. La continua variazione del verso delle linee di forza del campo magnetico consente di incrementare le distorsioni molecolari, favorendo così la disgregazione dei legami chimici e l’abbattimento dei residui delle polveri sottili presenti nei gas di scarico.
A differenza della prima forma di realizzazione, la presente forma di realizzazione non prevede la presenza della scanalatura elicoidale sulla parete interna dell’elemento tubolare.
Come mostrato nella forma di realizzazione di Fig.
5, la scanalatura elicoidale può non essere presente in quanto l’effetto generato dai magneti 28 e dai distanziali 29 consente di ottenere una ottimale destrutturazione del fluido ed un ottimale abbattimento dei residui di polveri sottili presenti nei gas di scarico.
Come indicato nelle Fig. 1 e 5 dalle frecce A, il combustibile si muove all’interno del dispositivo 1 attraversando in successione:
- il condotto di ingresso 10;
- la cavità anulare di ingresso 19;
- l’intercapedine 21 e nel contempo la scanalatura elicoidale 22;
- la cavità anulare di uscita 20;
- il condotto di uscita 13.
L’invenzione così descritta consegue lo scopo proposto in quanto descrive un dispositivo di destrutturazione di fluidi, preferibilmente combustibili liquidi o gassosi per uso motoristico, comprendente un magnete avente un polo nord posto in corrispondenza di una sezione di ingresso di un fluido e un polo sud posto in corrispondenza di una sezione di uscita del fluido. Tale magnete à ̈ posto all’interno di un elemento tubolare realizzato in materiale diamagnetico. Tra il magnete e l’elemento tubolare à ̈ definita una intercapedine per lo scorrimento del fluido attraverso il dispositivo. Su di una superficie interna dell’elemento tubolare à ̈ ricavata una scanalatura elicoidale che consente al fluido di scorrere all’interno dell’intercapedine assumendo un moto sostanzialmente elicoidale. Il fluido scorre quindi all’interno dell’intercapedine con un tempo di permanenza tale da ottenere un elevato grado di destrutturazione ed un conseguente abbattimento dei residui di polveri sottili nei gas di scarico.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di destrutturazione di fluidi, comprendente: - almeno un magnete (2) permanente di forma sostanzialmente cilindrica avente un polo nord (N) in corrispondenza di una prima estremità (2a) del magnete (2) e un polo sud (S) in corrispondenza di una seconda estremità (2b) del magnete (2); - un elemento tubolare (17) realizzato in materiale ferromagnetico posizionato attorno a detto magnete (2), la posizione relativa tra l’elemento tubolare (17) e il magnete (2) essendo fissata tra detto elemento tubolare (17) e detto magnete (2) essendo definita una intercapedine (21) per lo scorrimento di un fluido, detta intercapedine (21) presentando una sezione d’ingresso (41) del fluido e una sezione d’uscita (42) del fluido caratterizzato dal fatto che il magnete (2) à ̈ posizionato in modo tale che detto polo nord (N) à ̈ posto in corrispondenza della sezione d’ingresso (41) e che detto polo sud (S) à ̈ posto in corrispondenza della sezione d’uscita (42). 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento tubolare (17) presenta una superficie interna (18), su detta superficie interna (18) essendo ricavata una scanalatura elicoidale (22) presentante una pluralità di spire (23) tra loro longitudinalmente distanziate. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il passo (P) misurato tra due spire (23) consecutive à ̈ sostanzialmente pari al doppio del raggio (M) misurato su una sezione trasversale ad un asse di sviluppo (X) del magnete (2). 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni 2 o 3, in cui detta scanalatura (22) presenta una sezione longitudinale rispetto l’elemento tubolare (17) di forma semicircolare. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detta scanalatura (22) presenta un raggio (R) compreso tra 1 mm e 1.5 mm. 6. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto magnete (2) presenta una induzione magnetica compresa tra 0.8 e 1.
  2. 2 T. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta intercapedine (21) presenta uno spessore (SP) di circa 1 mm. 8. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di magneti (28) disposti longitudinalmente in serie e inseriti in detto elemento tubolare (17), detti magneti (28) presentando ciascuno un polo nord (N’’’) rivolto verso detta sezione di ingresso (41) ed un polo sud (S’’’) rivolto verso detta sezione di uscita (42). 9. Dispositivo secondo al rivendicazione 8, comprendente distanziali (29) interposti tra detti magneti (28), detti distanziali (29) essendo realizzati in acciaio ferromagnetico.
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