ITMI20121196A1 - Apparecchiatura e sistema di controllo d'accesso ad ambienti - Google Patents

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ITMI20121196A1
ITMI20121196A1 IT001196A ITMI20121196A ITMI20121196A1 IT MI20121196 A1 ITMI20121196 A1 IT MI20121196A1 IT 001196 A IT001196 A IT 001196A IT MI20121196 A ITMI20121196 A IT MI20121196A IT MI20121196 A1 ITMI20121196 A1 IT MI20121196A1
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IT
Italy
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door
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environment
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IT001196A
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Inventor
Piercarlo Soana
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Dos & Donts S R L
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    • G07CHECKING-DEVICES
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Description

DESCRIZIONE
"APPARECCHIATURA E SISTEMA DI CONTROLLO D'ACCESSO AD
AMBIENTI"
CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un'apparecchiatura di controllo d’accesso ad ambienti. In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un'apparecchiatura di controllo d’accesso di porte di edifici industriali, ospedali, centri di ricerca, laboratori chimici e farmaceutici, centri di archivio dati, uffici pubblici, uffici di archivio dati sensibili e simili.
Ancora più in particolare la presente invenzione si riferisce ad un'apparecchiatura di controllo d’accesso a camere climatiche e la descrizione che segue fa riferimento a questo campo di applicazione al solo scopo di semplificare l'esposizione.
TECNICA NOTA
Come à ̈ noto, alcuni tipo di lavorazioni industriali e di processi richiedono di operare in ambienti controllati nei quali l'aria deve essere opportunamente trattata con filtri assoluti per garantire l'assenza di particolato e impurità secondo standard prefissati, variabili a seconda del tipo di ambiente classificato.
Poiché personale e materiali devono poter accedere agli ambienti, occorre stabilire opportuni filtri d'accesso per impedire per quanto possibile la contaminazione. Da qui l'esigenza di controllare l'apertura delle porte tramite opportuni sistemi automatici.
I locali destinati alla produzione di farmaci, per esempio, vengono mantenuti in "sovrapressione" da appositi sistemi di condizionamento.
Viceversa, gli ambienti dove sono presenti sostanze pericolose, sostanze altamente tossiche o esplosive, virus o batteri vengono mantenuti in depressione, per evitare che l'aria interna possa entrare in contatto con l'esterno .
Inevitabilmente aprendo una porta si alterano le condizioni standard previste.
Di qui la soluzione di predisporre opportuni filtri di accesso, costituiti da sistemi di porte interbloccate. Quando una porta viene aperta, le altre porte che mettono in comunicazione gli ambienti in area protetta non possono essere aperte, creando veri e propri percorsi di accesso.
Quando una porta viene richiusa, a volte à ̈ previsto un tempo variabile di blocco per consentire il ripristino delle pressioni standard.
Il controllo della sequenza di apertura delle porte e delle condizioni che permettono l'abilitazione all'apertura à ̈ normalmente demandato a PLC industriali. Tali PLC sono macchine complesse costose e ridondanti che vengono alloggiate in quadri elettrici, posti in locali tecnici.
Per la loro natura, tali quadri devono essere posti in appositi locali d'istallazione conformi alle norme vigenti e frequentemente controllati e manutenuti esclusivamente da personale specializzato.
Tali quadri possono essere collegati solo da elettricisti esperti e comportano la stesura di grandi quantità di cablaggi.
Ogni intervento di aggiunta, rimozione di cablaggi comporta un necessario intervento di personale specializzato .
Inoltre tali quadri richiedono una corrispondente programmazione software ad hoc caso per caso, che deve essere fatta da programmatori specializzati.
Scopo della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti che risolva i problemi evidenziati.
Scopo specifico della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti di facile uso anche da parte di personale non specializzato.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti che consenta di parametrizzare i comportamenti di una porta d'accesso all'ambiente.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti che sia flessibile e di applicazione universale.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti che consenta un controllo indipendentemente dalla dislocazione dell'utilizzatore.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ fornire un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti di dimensioni contenute rispetto alle apparecchiature della tecnica nota.
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni 1-7. L'invenzione descrive altresì un sistema di controllo d'accesso ad ambienti secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni 8-12.
L'apparecchiatura ed il sistema di controllo d'accesso ad ambienti, come descritto, conseguono i seguenti effetti tecnici:
sono di facile uso anche da parte di personale non specializzato;
sono flessibili e di applicazione universale;
sono utilizzabili indipendentemente dalla dislocazione dell'utilizzatore;
consentano l'esecuzione di una pluralità di funzioni d'accesso e controllo di ambienti,
Gli effetti tecnici citati ed altri effetti tecnici dell'invenzione risulteranno più dettagliatamente dalla descrizione, fatta qui di seguito, di un esempio dì realizzazione dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La figura 1 mostra uno schema a blocchi dell'apparecchiatura dell'invenzione.
La figura 2 mostra uno schema a blocchi del sistema dell'invenzione realizzato con logica distribuita collegando più dispositivi di controllo/moduli fra loro. La figura 2a mostra un dettaglio della figura 2.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Un'apparecchiatura di controllo d'accesso ad ambienti, secondo l'invenzione comprende almeno una porta di accesso ad un ambiente, almeno un dispositivo di rilevazione di parametri rappresentativi dell'ambiente ed un dispositivo di controllo associato all'ambiente. Con particolare riferimento alla figura 1, l'apparecchiatura 100 di controllo d'accesso ad ambienti comprende almeno una porta 10 di accesso ad un ambiente 1.
L'apparecchiatura 100 comprende inoltre almeno un dispositivo segnalatore 11 associato all'almeno una porta 10 per segnalare lo stato d'accesso all'ambiente 1.
In altre parole, il dispositivo segnalatore 11 segnala la possibilità o non possibilità di accesso all'ambiente .
Nel seguito si farà riferimento per semplicità ad un dispositivo segnalatore 11 associato ad una porta 10. Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, il dispositivo segnalatore 11 può comprendere semafori, flash, sirene, cicalini ecc. configurati per segnalare lo stato d'accesso all'ambiente 1.
Ad esempio, il semaforo può essere configurato per l'accensione di diversi colori, continua o intermittente, con una determinata temporizzazione ecc. per segnalare lo stato d'accesso all'ambiente.
Preferibilmente, l'apparecchiatura 100 comprende inoltre almeno un dispositivo attuatore 13, associato all'almeno una porta 10, configurato per eseguire funzioni sulla porta 10 .
11 dispositivo attuatore 13 può comprendere generici attuatori, serrature, in particolare elettriche o pneumatiche, generici automatismi di azionamento della porta, motori elettrici configurati per azionare la porta 10 o simili.
Nel seguito si farà riferimento per semplicità ad un dispositivo attuatore associato ad una porta.
Secondo l'invenzione, i dispositivi attuatori 13 eseguono funzioni sulla porta 10 in funzione dello stato della porta stessa segnalato dal dispositivo segnalatore 11.
In altre parole, ad esempio, se lo stato della porta à ̈ rappresentativo di porta chiusa, il dispositivo attuatore potrà comandare un attuatore, in particolare una serratura per attuare una funzione di sblocco/apertura porta.
L'apparecchiatura 100 comprende inoltre almeno un dispositivo di rilevazione 12 associato all'ambiente 1. In particolare, l'almeno un dispositivo di rilevazione 12 Ã ̈ montato nell'ambiente 1.
Il dispositivo di rilevazione 12 à ̈ configurato per rilevare parametri rappresentativi Pa dell'ambiente 1. Preferibilmente, tale dispositivo di rilevazione 12 comprende sensori di diversa natura, ad esempio sensori di pressione, di temperatura, di umidità, di velocità, di posizione ecc., per cui i parametri Pa saranno rappresentativi di valori di pressione, temperatura, umidità, velocità, posizione ecc.
Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, l'apparecchiatura 100 comprende inoltre almeno un dispositivo di controllo 20 associato all'ambiente 1. In altre parole, il dispositivo di controllo 20 Ã ̈ configurato per determinare comandi volti a far svolgere le funzioni della porta 10 (primi comandi C11), le funzioni dei dispositivi di rilevazione 12 (terzi comandi C2) e ricevere uno stato dal dispositivo segnalatore 11 (secondi comandi C12).
In particolare:
• i primi comandi Cll comprendono comandi per la porta 10, quali comandi generici di richieste di apertura porta, a serrature, ad automatismi di azionamento della porta, a motori elettrici, o simili.
• i secondi comandi C12 comprendono comandi per il dispositivo segnalatore 11, quali comandi di configurazione di parametri operativi, quali il colore di un semaforo, l'accensione continua o intermittente, la temporizzazione dell'accensione o dell'intermittenza o simili.
• i terzi comandi C2 comprendono comandi di richiesta di elaborazione di dati in funzione di parametri rilevati dai dispositivi di rilevazione e dei comandi Cll di funzionamento della porta 10. Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, il dispositivo di controllo 20 à ̈ configurato per funzionare nel controllo di un ambiente 1 indipendentemente dal tipo di porta 10 utilizzata. Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, il cablaggio del dispositivo di controllo 20 à ̈ semplice ed affidabile: i cablaggi relativi a dispositivi di segnalazione 11 per la gestione della porta (i.e. indicatori luminosi, cicalini, stato porta, azionamenti di serrature, richieste di apertura porta, emergenza ecc) e di dispositivi di rilevazione 12 come sensori di presenza, allarmi anti incendio (o generici allarmi),rilevatori di controllo d'accesso, lampade UV, FAN, elettrovalvole per attivare cicli di lavaggio e sanitizzazione, air-shower, controlli porta automatici, sirene, ecc. vengono portati direttamente al singolo dispositivo di controllo 20 collocato in prossimità della porta 10.
Secondo l'invenzione, il dispositivo di controllo 20 comprende un'interfaccia 30 configurata per ricevere parametri di configurazione per le funzioni della porta 10 (primi comandi C11), per le funzioni dei dispositivi di rilevazione 12 (terzi comandi C2) e per le funzioni del dispositivo segnalatore 11 (secondi comandi C12).
In una forma di realizzazione dell'invenzione, l'interfaccia 30 Ã ̈ configurata per consentire una comunicazione tra un sistema di gestione di edificio (Building Management System o BMS) ed il dispositivo di controllo 20.
In una forma di realizzazione preferita dell'invenzione, l'interfaccia 30 Ã ̈ configurata per consentire una comunicazione tra un utente ed il dispositivo di controllo 20.
Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, nella forma di realizzazione preferita dell'invenzione, l'interfaccia utente 30 à ̈ un'interfaccia grafica che gestisce i parametri di configurazione in una modalità semplificata .
L'effetto tecnico raggiunto à ̈ la semplicità di configurazione dei parametri anche da parte di un utilizzatore non esperto determinata dall'immediatezza del messaggio grafico.
Secondo l'invenzione, l'interfaccia utente 30 à ̈ configurata per ricevere primi parametri primari PII rappresentativi di primi comandi C11 per la porta 10. I primi parametri primari P11 sono quindi parametri rappresentativi dei primi comandi Cll che comprendono uno o più tra comandi generici di richieste di apertura porta, a serrature, ad automatismi di azionamento della porta, a motori elettrici o simili.
I primi parametri primari P11, secondo l'invenzione impostano i comportamenti descritti.
In altre parole, per l'accesso all'ambiente 1, l'invenzione consente dì parametrizzare i comportamenti della porta 10 d'accesso in modo che un utilizzatore non esperto li possa cambiare secondo i requisiti ambientali.
I primi comandi C11 sono eseguiti dai dispositivi attuatori 13.
Secondo l'invenzione, i dispositivi attuatori 13 eseguono funzioni sulla porta 10 in funzione dello stato della porta stessa segnalato dal dispositivo segnalatore 11.
L'interfaccia utente 30 à ̈ configurata inoltre per ricevere secondi parametri primari P12 rappresentativi di secondi comandi C12 per i dispositivi segnalatori 11. I secondi parametri primari P12 sono quindi parametri rappresentativi dei secondi comandi C12 che comprendono uno o più tra comandi di configurazione di parametri operativi, quali il colore di un semaforo, l'accensione continua o intermittente, la temporizzazione dell'accensione o dell'intermittenza ecc.
Ad esempio, un utilizzatore può desiderare che, quando la porta si apre, il semaforo verde lampeggi, il cicalino suoni e la serratura resti sbloccata per 4 secondi se nessuno entra.
I parametri ausiliari P2 sono parametri rappresentativi di richieste di elaborazioni di dati in funzione dei parametri Pa rilevati dai dispositivi di rilevazione 12 e dei primi comandi C11 di funzionamento della porta 10. Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, il dispositivo di controllo 20 Ã ̈ configurato per funzionare nel controllo di un ambiente 1 indipendentemente dal tipo di porta 10 utilizzata.
Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, l'apparecchiatura risulta molto flessibile sulla base dei comportamenti richiesti dall'utilizzatore ed esplicitati tramite la scelta dei parametri PII, P12, P2.
Inoltre la configurazione à ̈ normalizzata ed in quanto tale, certificabile e di applicazione universale.
Nella apparecchiature di tecnica nota, la configurazione, attuata mediante la programmazione di un PLC, richiede una validazione ogni volta che vengono apportate modifiche poiché ogni cambiamento del programma ne altera la struttura.
Al contrario, l'apparecchiatura dell'invenzione prevede configurazioni di parametri predefiniti che determinano cambiamenti nell'elaborazione dei dati senza alterare alcuna struttura dell'apparecchiatura, sia essa hardware o software. Conseguentemente modifiche nelle configurazioni non implicano che l'applicazione debba essere rivalidata.
Vantaggiosamente, secondo l'invenzione, il dispositivo di controllo 20 comprende un'unità di elaborazione 40 dei parametri in ingresso al dispositivo di controllo 20.
In generale va notato che nel presente contesto e nelle successive rivendicazioni, l'unità di elaborazione 40 sarà presentata come suddivisa in moduli funzionali distinti (moduli di memoria o moduli operativi) al solo scopo di descrivere in maniera chiara e completa le funzionalità di tale unità.
In realtà tale unità può essere costituita da un singolo dispositivo elettronico, opportunamente programmato per svolgere le funzionalità descritte, e i diversi moduli possono corrispondere a entità hardware e/o a routine software facenti parte del dispositivo programmato.
In alternativa o in aggiunta, tali funzionalità possono essere svolte da una pluralità di dispositivi elettronici su cui i suddetti moduli funzionali possono essere distribuiti.
L'unità di elaborazione può avvalersi, inoltre di uno o più processori per l'esecuzione delle istruzioni contenute nei moduli di memoria.
I suddetti moduli funzionali possono, inoltre, essere distribuiti su calcolatori diversi in locale o remoto in base all'architettura della rete in cui risiedono.
L'unità di elaborazione 40 comprende un primo modulo operativo 41 configurato per ricevere in ingresso i primi parametri primari P11 ed i secondi parametri primari P12.
II primo modulo operativo 41 Ã ̈ configurato inoltre per determinare i primi comandi Cll per la porta 10 in funzione dei primi parametri primari PII e dei secondi parametri primari P12.
L'unità di elaborazione 40 comprende inoltre un primo modulo di memoria 42 comprendente valori predefiniti P12_0 dei secondi parametri primari P12.
L'unità di elaborazione 40 comprende ulteriormente un modulo di confronto 43 configurato per confrontare i valori dei secondi parametri primari P12 con i valori predefiniti P12_0 e determinare secondi comandi C12 per il dispositivo segnalatore 11.
In altre parole, per determinare i secondi comandi C12 per il dispositivo segnalatore 11, l'apparecchiatura dell'invenzione prevede che il parametro P12 rappresentativo del comando sia confrontato con il valore corrente P12_0 e, in seguito a tale confronto, venga definito il secondo comando corrispondente C12. Ad esempio, se à ̈ impostato il colore verde lampeggiante per indicare la possibilità di accesso all'ambiente 1, il parametro P12_0 sarà rappresentativo di questo stato; se il parametro P12 richiede un'impostazione di colore verde fisso per indicare la possibilità di accesso all'ambiente 1, il modulo di confronto 43 si occuperà di determinare il secondo comando C12 corrispondente di cambio di stato.
L'unità di elaborazione 40 comprende un secondo modulo operativo 44 configurato per ricevere in ingresso i parametri ausiliari P2.
Il secondo modulo operativo 44 à ̈ configurato per determinare terzi comandi C2 per detto almeno un dispositivo di rilevazione 12 in funzione dei parametri ausiliari P2 e di uno più tra i primi comandi Cll e secondi comandi C12.
I terzi comandi C2 sono rappresentativi di una programmazione di eventi gestiti dal dispositivo di controllo 20.
Ad esempio, il terzo comando C2 di rilevamento di una temperatura all'interno dell'ambiente 1 avviene in funzione di un corrispondente parametro inviato P2 rappresentativo di una richiesta e dello stato di chiusura Cll della porta.
In altre parole, i parametri ausiliari P2 definiscono il comportamento della porta 10 in funzione dei comandi C11 di stato della porta.
Ad esempio, se la porta à ̈ in uno stato di emergenza, viene emesso un terzo comando C2 rappresentativo di un'emergenza finché lo stato di emergenza non à ̈ terminato.
II comando di emergenza può essere temporizzato in modo che cessi ad un determinato intervallo di tempo successivo alla cessazione dello stato di emergenza o immediatamente alla cessazione dello stato di emergenza.
L'unità di elaborazione 40 comprende un terzo modulo operativo 45 configurato per trasmettere i primi e secondi comandi Cll, C12 alla porta 10 ed i terzi comandi C2 al dispositivo di rilevazione 12.
Con riferimento alla figura 2, l'invenzione comprende inoltre un sistema di gestione d'accesso ad ambienti controllati comprendente una pluralità di apparecchiature 100.
Concretamente, l'invenzione prevede una rete di apparecchiature disposte in locale o remoto ed i continua comunicazione.
Il sistema comprende mezzi di connessione 101 configurati per collegare le apparecchiature 100.
Il collegamento può avvenire tramite bus industriale standard MODBUS o tramite rete internet.
Il collegamento può essere realizzato sia in rete locale che in rete geografica.
L'effetto tecnico garantito à ̈ la possibilità di inviare comandi di gestione degli ambienti 1 indipendentemente dalla reale dislocazione dell'operatore.
Secondo l'invenzione, una delle apparecchiature 100 comprende un primo dispositivo di controllo 20M (fig. 2) configurato come dispositivo master.
Preferibilmente, tale configurazione à ̈ effettuata fisicamente, a livello hardware, tramite impostazione di un ponticello (jumper) sul dispositivo di controllo 20M. Il dispositivo di controllo 20M, come descritto nella parte relativa all'apparecchiatura 100, comprende un'interfaccia utente 30, in particolare un'interfaccia grafica per l'impostazione delle configurazioni del dispositivo di controllo master 20M.
Secondo l'invenzione, le rimanenti apparecchiature 100 comprendono rispettivi secondi dispositivi di controllo 20S configurati come dispositivi slave comandati dal suddetto dispositivo master 20M; ogni dispositivo di controllo 20S Ã ̈ dotato di una propria interfaccia utente 30.
Secondo l'invenzione, i dispositivi slave 20S sono programmabili per funzionare in modalità off-line, indipendentemente dalla presenza del master.
I dispositivi slave 20S sono configurati per essere programmati tramite le rispettive interfacce utente 30 e prima del collegamento al dispositivo master 20M.
Dopo il collegamento al dispositivo master 20M, questo, tramite l'interfaccia 30 ed un modulo di gestione 47 consente la gestione di regole d'interblocco e di attesa porte per i dispositivi slave 20S, in modo che questi possano funzionare senza master, se per una qualsiasi ragione il dispositivo master 20M cade.
In particolare, il dispositivo master 20M gestisce le seguenti interazioni sui dispositivi slave una volta collegati:
• definizione delle regole di interblocco fra le porte collegate ai dispositivi slave 20S, cioà ̈ le regole che definiscono, nel caso in cui una certa porta sia aperta come si devono comportare le altre;
• definizione dell'intervallo di tempo previsto tra l'apertura di una determinata porta ed il ripristino dello stato iniziale, per ciascuna porta collegata ai dispositivi slave 20S; in particolare, l'intervallo di tempo può variare a seconda che la porta sia stata aperta in un senso di percorrenza o l'altro (da dentro a fuori o da fuori a dentro rispetto all'ambiente controllato). In questa situazione, i dispositivi slave 20S costituiscono una sottorete 200 (fig. 2) indipendente dal dispositivo master 20M.
L'effetto tecnico conseguito à ̈ l'affidabilità delle rete e, di conseguenza la certezza del controllo degli ambienti 1, anche in caso di guasti del dispositivo master 20M.
Un dispositivo di controllo 20S à ̈ connesso al dispositivo master 20M, tramite una porta seriale, ad esempio RS485, a cui à ̈ collegato un Bus di campo, con un conseguente minor costo dei cablaggi, cioà ̈ minor consumo di materiali, minor costo della posa, cioà ̈ minore costo di installazione, e minor costo della manutenzione.
L'impiego di un bus di campo su RS485 rende inoltre il sistema più affidabile rispetto all'invio di numerosi segnali analogici e digitali verso il dispositivo master 20M e permette di avere una maggiore distanza (fono a 1.200m) tra il dispositivo master ed il singolo dispositivo slave 20S.
Secondo l'invenzione, inoltre, ogni un'unità di elaborazione 40 comprende un modulo di configurazione off-line 48 configurato per ricevere istruzioni dal modulo di gestione 47 del dispositivo di controllo master 20S per l'eventuale funzionamento off-line.
In questo modo, anche se un'apparecchiatura 100, configurata come master, si stacca dalla rete il sistema à ̈ in grado di reagire garantendo la continuità del funzionamento.
L'effetto tecnico conseguito à ̈ un'alta affidabilità e tolleranza ai guasti.
Ulteriori vantaggi sono garantiti dal fatto che l'apparecchiatura ed il sistema dell'invenzione gestiscono l'accesso ad ambienti dotati di qualsiasi tipologia di porta, ad esempio a battente, scorrevole, con automatismo, con giunto gonfiabile ecc.
Inoltre, tramite l'interfaccia utente 30, i dispositivi di controllo possono essere configurati dall'utilizzatore con la massima flessibilità tramite un software grafico.
Grazie alla particolare connessione con bus di campo i dispositivi consentono connessioni rapide e a prova di errore.
Grazie alla semplicità dell'interfaccia, la configurazione del dispositivo non necessita di personale tecnico esperto per essere configurato, a differenza dei noti sistemi realizzati con PLC.
Ulteriormente, i dispositivi di controllo sono di dimensioni contenute e possono essere inseriti nel profilo del telaio della porta.
La porta può essere collaudata e certificata in stabilimento con notevoli vantaggi in termini di sicurezza, risparmio di tempo, qualità.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (100) di controllo d'accesso ad ambienti (1) comprendente: • almeno una porta (10) di accesso ad un ambiente (i); • almeno un dispositivo segnalatore (11) associato a detta almeno una porta (10) configurato segnalare uno stato d'accesso all'ambiente (1); • almeno un dispositivo di rilevazione (12) associato a detto ambiente (1) configurato per rilevare parametri rappresentativi (Pa) di detto ambiente (1); • un dispositivo di controllo (20) associato a detto ambiente (1) in cui detto dispositivo (20) comprende: o un'interfaccia utente (30) configurata per ricevere : â–  primi parametri primari (P11) rappresentativi di primi comandi (Cll) per detta almeno porta (10); â–  secondi parametri primari (P12) rappresentativi di secondi comandi (C12) per detti dispositivi segnalatori (11); â–  parametri ausiliari (P2) rappresentativi di terzi comandi (C2) per detto almeno un dispositivo di rilevazione (12); o un'unità di elaborazione (40) dei parametri in ingresso a detto dispositivo di controllo (20), in cui detta unità comprende: un primo modulo operativo (41) configurato per : • ricevere in ingresso detti primi parametri primari (P11) e detti secondi parametri primari (P12); · determinare detti primi comandi (Cll) per detta porta (10) in funzione di detti primi parametri primari (PII) e detti secondi parametri primari (P12); â–  un secondo modulo operativo (44) configurato per: â–  ricevere in ingresso detti parametri ausiliari (P2); â–  determinare detti terzi comandi (C2) per detto almeno un dispositivo di rilevazione (11) in funzione di detti parametri ausiliari (P2) e di uno più tra detti primi comandi (Cll) e detti secondi comandi (C12); â–  un terzo modulo operativo (45) configurato per trasmettere detti primi e terzi (Cll, C2) comandi rispettivamente a detta almeno una porta (10) e a detto almeno un dispositivo di rilevazione (12).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 comprendente almeno un dispositivo attuatore (13), associato all'almeno una porta (10), configurato per eseguire detti primi comandi (Cll) su detta porta (10).
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui detta unità di elaborazione (40) comprende ulteriormente : <â– >un primo modulo di memoria (42) comprendente valori predefiniti (P12_0) di detti secondi parametri primari (P12); â–  un modulo di confronto (43) configurato per confrontare i valori di detti secondi parametri primari (P12) con detti valori predefiniti (P12_0) e determinare terzi comandi (C12) per detto almeno un dispositivo segnalatore (11); <â– >detto terzo modulo operativo (45) essendo configurato per trasmettere detti terzi comandi (C12) a detto almeno un dispositivo segnalatore (11) ·
  4. 4 . Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti dispositivi segnalatori (11) comprendono uno o più tra semafori, flash, sirene, cicalini configurati per segnalare uno stato d'accesso a detto ambiente (1).
  5. 5. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti primi parametri primari (P11) sono rappresentativi di detti primi comandi (C11) per detta porta (10), detti comandi C11 comprendendo uno più tra comandi generici di richieste di apertura porta, a serrature, ad automatismi di azionamento della porta, a motori elettrici, o simili.
  6. 6. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti secondi parametri primari (P12) sono rappresentativi di detti secondi comandi (C12) per detto almeno un dispositivo segnalatore (11), detti secondi comandi (C12) comprendendo uno più tra comandi di configurazione di parametri operativi, quali il colore di un semaforo, l'accensione continua o intermittente, la temporizzazione dell'accensione o dell'intermittenza o simili .
  7. 7. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti parametri ausiliari (P2) comprendono comandi di richiesta di elaborazione di dati in funzione di parametri rilevati dai dispositivi di rilevazione (Pa) e di uno più tra detti primi comandi (Cll) e detti secondi comandi (C12);.
  8. 8. Sistema di gestione d'accesso ad ambienti controllati comprendente: • una pluralità di apparecchiature (100), secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; • mezzi di connessione (101) configurati per collegare dette apparecchiature (100).
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 8 in cui: · una di dette apparecchiature (100) comprende un primo dispositivo di controllo (20M) configurato come dispositivo master; • le rimanenti apparecchiature (100) comprendono rispettivi secondi dispositivi di controllo (20S) configurati come dispositivi slave comandati da detto dispositivo master (20M).
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9 in cui detto primo dispositivo di controllo (20M) configurato come master, comprende un'unità di elaborazione (40) comprendente a sua volta un modulo di gestione (47), configurato una gestione di regole d'interblocco ed attesa porte per detti dispositivi slave (20S), in modo che questi possano funzionare senza detto dispositivo master (20M) , se detto dispositivo master (20M) cade.
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 9 o 10 in cui detti dispositivi slave (20S) sono configurati per essere programmati tramite le rispettive interfacce utente (30) e prima del collegamento a detto dispositivo master (20M) .
  12. 12. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 11 in cui ogni detto secondo dispositivo di controllo (20S) configurato come slave collegato a detto dispositivo master (20M) comprende detta unità di elaborazione (40) comprendente, a sua volta, un modulo di configurazione off-line (48) configurato per ricevere istruzioni da detto modulo di gestione (47) di detto dispositivo di controllo master (20M) per un funzionamento senza dispositivo master.
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