ITMI20102162A1 - Impianto d'innevamento artificiale - Google Patents

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ITMI20102162A1
ITMI20102162A1 IT002162A ITMI20102162A ITMI20102162A1 IT MI20102162 A1 ITMI20102162 A1 IT MI20102162A1 IT 002162 A IT002162 A IT 002162A IT MI20102162 A ITMI20102162 A IT MI20102162A IT MI20102162 A1 ITMI20102162 A1 IT MI20102162A1
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Italy
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snow
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IT002162A
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Walter Rieder
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Technoalpin A G S P A
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F25REFRIGERATION OR COOLING; COMBINED HEATING AND REFRIGERATION SYSTEMS; HEAT PUMP SYSTEMS; MANUFACTURE OR STORAGE OF ICE; LIQUEFACTION SOLIDIFICATION OF GASES
    • F25CPRODUCING, WORKING OR HANDLING ICE
    • F25C3/00Processes or apparatus specially adapted for producing ice or snow for winter sports or similar recreational purposes, e.g. for sporting installations; Producing artificial snow
    • F25C3/04Processes or apparatus specially adapted for producing ice or snow for winter sports or similar recreational purposes, e.g. for sporting installations; Producing artificial snow for sledging or ski trails; Producing artificial snow

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Physics & Mathematics (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Thermal Sciences (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Prostheses (AREA)
  • Laminated Bodies (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“IMPIANTO D’INNEVAMENTO ARTIFICIALEâ€
La presente invenzione ha per oggetto un impianto d’innevamento artificiale.
L’invenzione ha per oggetto, in particolare un impianto d’innevamento artificiale comprendente una pluralità di dispositivi d’innevamento distribuiti su di una pluralità di linee dati connesse ad un canale di comunicazione e la descrizione che segue à ̈ fatta con riferimento a questo campo di applicazione con il solo scopo di semplificarne l'esposizione.
TECNICA NOTA
Come à ̈ ben noto, gli impianti d’innevamento artificiale forniscono una valida alternativa all’innevamento naturale che, in particolare neghi ultimi anni, si à ̈ progressivamente ridotto a causa dell’innalzamento globale della temperatura.
L’innevamento artificiale à ̈ principalmente usato nelle fasi iniziale e finale della stagione invernale.
Solitamente, ad inizio stagione, non à ̈ presente ancora un fondo di neve naturale e le temperature non sono ancora sufficientemente rigide per mantenere naturalmente l’eventuale neve naturale caduta.
In casi peggiori, non si verifica alcuna precipitazione di neve naturale e l’innevamento artificiale fornisce l’unica possibile soluzione.
A fine stagione, il fondo à ̈ presente, ma date le temperature in rialzo, à ̈ necessario un intervento di rinforzo della neve per evitare una facile affioramento delle vegetazione sottostante.
E’ noto, inoltre, che l'innevamento artificiale à ̈ realizzabile a temperature al di sotto dei -3°C , in situazioni di umidità relativa al di sotto del 80% e con l'utilizzo di acqua al di sotto dei 2°C.
Da quanto esposto si deduce che gli impianti d’innevamento devono poter funzionare in condizioni ambientali e a temperature differenti benché vincolate a valori di parametri fisici ben definiti.
Per consentire un migliore innevamento, negli impianti d’innevamento artificiale à ̈ frequente lo spostamento dei dispositivi d’innevamento in ragione di diverse condizioni.
I dispositivi d’innevamento, infatti, vengono spostati in punti diversi di una stessa pista o su piste differenti in modo da consentire un innevamento migliore di porzioni di piste
- più battute e, quindi più soggette a erosione del manto nevoso,
- più soggette a innalzamenti di temperatura dovuta alla presenza del sole per un determinato numero di ore al giorno in dipendenza dalla stagione ecc.
Inoltre, nelle stagioni meno fredde, può capitare che l’innevamento artificiale debba essere effettuato per tempi limitati dati i limitati intervalli di tempo in cui le temperature sono considerate adatte per l’innevamento.
Inoltre, le piste più ripide vengono innevate artificialmente solo dopo che uno strato di neve naturale si à ̈ depositato creando il fondo per la neve artificiale, garantendo che il passaggio degli sciatori non provochi in breve tempo un affioramento del manto erboso sottostante. Su queste piste, i cannoni vengono aggiunti o spostati in tempi diversi rispetto alle piste meno ripide.
Lo spostamento dei cannoni ed il loro rapido azionamento in condizioni ambientali diverse rappresenta un parametro critico per gli impianti d’innevamento artificiale.
Scopo della presente invenzione à ̈ garantire la massima efficienza di un impianto d’innevamento artificiale in tutte le sue componenti nelle diverse condizioni climatiche di funzionamento.
Scopo derivato à ̈ garantire la massima efficienza di un impianto d’innevamento artificiale anche in intervalli temporali ridotti.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
Questi ed altri scopi ancora sono raggiunti da un impianto d’innevamento artificiale, secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
L’impianto d’innevamento artificiale, secondo l’invenzione, consegue i seguenti effetti tecnici principali rispetto alla tecnica nota:
- garantisce una mappatura efficiente di tutti i dispositivi dell’impianto.
Ciò consente all’impianto di disporre dell’esatta locazione di tutti i dispositivi al momento di stabilire una comunicazione tra l’utente ed uno o più dispositivi specifici, garantendo il funzionamento dell’impianto nelle condizioni di maggior efficienza possibili.
- Consente di ampliare la banda di trasmissione usata per i comandi ai dispositivi di innevamento riducendo sensibilmente i tempi di trasmissione delle istruzioni.
- Garantisce una risposta quasi in tempo reale alle istruzioni critiche impartite dall’utente.
- Garantisce di poter riposizionare i dispositivi d’innevamento senza dovere curarsi di identificare a priori la linea dati a cui vengono collegati.
Questi ed altri vantaggi dell’invenzione risulteranno più dettagliatamente dalla descrizione, fatta qui di seguito, di esempi di realizzazione dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La fig. 1 mostra uno schema a blocchi dell’impianto d’innevamento artificiale secondo l’invenzione.
La fig. 2 mostra uno schema a blocchi di un’operazione di ricerca di un dispositivo dell’impianto di figura 1. La fig. 3 mostra uno schema a blocchi di un’operazione di calcolo di tempi medi di comunicazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Un impianto d’innevamento artificiale comprende dispositivi d’innevamento collegati ad un canale di comunicazione; un’unità di comunicazione si occupa della ricerca di tali dispositivi per mezzo dei canali di comunicazione.
Un’interfaccia utente consente l’impostazione e la visualizzazione di parametri operativi dei dispositivi identificati nell’impianto.
Con riferimento alla figura 1 un impianto d’innevamento artificiale comprende una pluralità di dispositivi d’innevamento 10.
Con il termine dispositivi d’innevamento indicheremo in questa descrizione uno o più tra generatori di neve, stazioni meteo e sale macchine.
Il generatore di neve à ̈ dislocato sulle o in prossimità delle piste e si occupa della generazione di neve artificiale.
Le stazioni meteo si occupano della misurazione di una o più tra temperatura, umidità relativa, temperatura umida, velocità e direzione del vento.
Preferibilmente, la misurazione di tali parametri dipende dalla tipologia di stazione di rilevamento che può essere specifica per vento, temperatura o entrambe. La funzione principale delle stazioni meteo à ̈ di visualizzare i valori misurati (su di una propria interfaccia) e trasmettere all’interfaccia utente un segnale di notifica se i valori misurati superano o scendono sotto un livello impostato.
Le stazioni meteo, quindi, non si occupano dell’elaborazione dei dati rilevati.
Le sale macchine regolano almeno parametri d’impostazione di pressione, temperatura e quantità d’acqua da fornire all’impianto d’innevamento artificiale per un suo funzionamento in condizioni ottimali.
I dispositivi d’innevamento 10 sono preferibilmente distribuiti su di una pluralità di linee dati 11, le quali sono, a loro volta connesse ad un canale di comunicazione 12.
I dispositivi d’innevamento 10 possono essere spostati da una linea dati 11 all’altra ma possono comunicare solo con una di esse.
In generale va notato che nel presente contesto e nelle successive rivendicazioni, le unità di elaborazione descritte saranno presentate come suddivise in moduli di memoria o operativi distinti al solo scopo di descrivere in maniera chiara e completa le funzionalità svolte.
Tali funzionalità possono essere svolte da un singolo dispositivo /unità elettronico, opportunamente programmato, e i diversi moduli possono corrispondere a entità hardware e/o a routine software facenti parte del dispositivo /unità elettronico suddetto.
In alternativa o in aggiunta, tali funzionalità possono essere svolte da una pluralità di dispositivi/unità elettronici su cui i moduli possono essere distribuiti. I dispositivi/unità coinvolti, inoltre, possono avvalersi di uno o più processori per l’esecuzione delle istruzioni contenute nella memoria.
Ulteriormente, i moduli di memoria ed operativi possono essere distribuiti su calcolatori diversi in locale o remoto in base all’architettura della rete in cui risiedono.
L’impianto d’innevamento secondo l’invenzione comprende un’unità di comunicazione 40 in collegamento di dati con il canale di comunicazione 12.
In altre parole, l’unità di comunicazione 40 gestisce ed elabora una moltitudine di dati che il canale di comunicazione 12 trasmette e riceve dai dispositivi d’innevamento 10.
Il canale di comunicazione 12 trasmette anche dati provenienti dai dispositivi d’innevamento 10 verso l’unità di comunicazione 40.
Con riferimento alla figura 1, in particolare, l’unità di comunicazione 40 comprende un modulo di comunicazione 41 configurato per trasmettere un segnale di comunicazione S verso dispositivi 10 lungo le linee dati 11 dell’impianto d’innevamento.
In altre parole, il modulo di comunicazione 41 trasmette e riceve dati sul canale di comunicazione 12.
Preferibilmente, un dispositivo 10 risponderà solo se riceve un pacchetto di dati ad esso indirizzato.
Secondo l’invenzione, la trasmissione del segnale di comunicazione S avviene in parallelo su tutte le linee dati 11.
L’effetto tecnico conseguito à ̈ di garantire una mappatura efficiente di tutti i dispositivi 10 dell’impianto dell’invenzione.
In altre parole, l’unità di comunicazione 41 dispone delle informazioni di esatta locazione di tutti i dispositivi, al momento di stabilire una comunicazione tra l’utente ed uno o più dispositivi specifici, garantendo il funzionamento dell’impianto nelle condizioni di massima efficienza.
Su ogni singola linea dati 11, la trasmissione del segnale S avviene sequenzialmente verso ogni dispositivo 10 presente sulla linea.
Il modulo di comunicazione 41 à ̈, inoltre, configurato per ricevere un segnale di risposta R dai dispositivi d’innevamento 10 raggiunti dal segnale di comunicazione S.
Preferibilmente, tale segnale R comprende primi parametri P1 rappresentativi di stato e funzionamento dei dispositivi 10.
In altre parole, lo stato dei dispositivi 10, espresso dai parametri P1, à ̈ rappresentativo di uno o più tra la tipologia, lo stato di comunicazione e la modalità di controllo dei dispositivi 10.
L’impianto d’innevamento secondo l’invenzione comprende ulteriormente un’unità di memoria 30, in collegamento di dati con l’unità di comunicazione 40.
L’unità di memoria 30 à ̈ configurata per memorizzare tutte le informazioni di ogni dispositivo d’innevamento 10.
Preferibilmente, tali informazioni comprendono parametri di base Pb del dispositivo 10, quali uno o più tra:
- parametri generali: nome, numero, note, descrizione, ecc.;
- parametri di funzionamento: qualità neve, temperatura attuale, ecc.;
- parametri rilevanti per l’unità di comunicazione 40: indirizzo di comunicazione, errore di comunicazione, data e ora dell’ultima chiamata, ecc..
L’unità di memoria 30 à ̈ configurata anche per registrare i primi parametri P1 dei dispositivi 10 in funzione dei segnali di risposta R ricevuti dall’unità di comunicazione 40.
Tali parametri P1 determinano l’aggiornamento dei parametri di base Pb dell’unità di memoria 30.
Preferibilmente, la trasmissione all’unità di memoria 30 dei dati ricevuti, tramite il segnale R, à ̈ effettuata da un modulo di ricetrasmissione 45 dell’unità di comunicazione 41.
Il funzionamento dei dispositivi 10, espresso dai parametri P1, à ̈ rappresentativo anche di una priorità di comunicazione di ogni dispositivo.
Secondo l’invenzione, la priorità di comunicazione di ogni dispositivo à ̈ dinamica e determina una frequenza di aggiornamento dei dati di ogni dispositivo 10.
Sulla base del grado di priorità à ̈ possibile focalizzare la comunicazione su certi dispositivi per incrementare la frequenza dell' aggiornamento dati di tale dispositivo nell’unità di memoria 30.
Secondo l’invenzione, l’unità di comunicazione 40 comprende un’unità di memoria locale 47 configurata per memorizzare la priorità di comunicazione P0 di ogni dispositivo d’innevamento 10.
L’unità di comunicazione 40 comprende, inoltre, un modulo di generazione 46 configurato per generare il segnale di comunicazione S sulla base delle informazioni disponibili memorizzate nell’unità di memoria 30 e della priorità memorizzata nell’unità di comunicazione 40.
Più precisamente, il segnale S varia in base alle diverse tipologie di dispositivi 10 da raggiungere ed alle diverse priorità associate a tali dispositivi.
In altre parole, il modulo di generazione 46 à ̈ configurato per generare il segnale di comunicazione S in funzione di uno o più tra i parametri di base Pb, i parametri operativi P1 e la priorità P0 di ogni dispositivo 10.
Secondo l’invenzione, l’unità di comunicazione 40 comprende un’interfaccia 48 per l’inserimento di parametri di lavoro P4.
L’inserimento di tali parametri à ̈ demandato ad un tecnico per la messa in servizio dell’impianto.
I parametri P4 comprendono uno o più tra:
- i valori delle frequenze di aggiornamento dei dati dei dispositivi 10 nella memoria 30;
- il numero di tentativi di chiamata di un dispositivo 10 che determina una risposta considerata come non valida ecc.
La seguente tabella mostra un esempio delle diverse priorità adottabili, le frequenze di aggiornamento dei dati à ̈ in quale contesto la priorità viene associata ai dispositivi.
Le priorità tempo reale, alta e normale sono priorità di lavoro; in altre parole, indicano che il dispositivo à ̈ in funzione.
La priorità ricerca à ̈ una priorità di non funzionamento o attesa; in altre parole indica che l’impianto dell’invenzione sta cercando di stabilire un collegamento con il dispositivo per assegnargli una corretta priorità di lavoro.
Priorità Frequenza Descrizione
Tempo reale 2s Dispositivi controllati (Real Time) direttamente dall'utente
Alta (High) 15s Tutte le sale macchine
Normale 1 min. Tutte le stazioni meteo e i (Default) generatori neve
Ricerca 2 min. Tutti i dispositivi che sono (Searching) in errore di comunicazione
La priorità passa da normale o alta ad una priorità tempo reale se l' utente controlla direttamente un dispositivo.
Con la priorità tempo reale si ha un aggiornamento dati più frequente in confronto alla priorità normale.
Un dispositivo passa allo stato "errore di comunicazione" quando, per un certo numero di tentativi di chiamate di seguito, l’unità di comunicazione 40 non riceve una risposta valida.
In questo caso l’unità di comunicazione 40 assegna al dispositivo la priorità ricerca.
Preferibilmente, il numero di tentativi di chiamata à ̈ un parametro configurabile dell’impianto.
In particolare, come già detto, fa parte dei parametri di lavoro P4 il cui inserimento à ̈ demandato ad un tecnico per la messa in servizio dell’impianto.
Un risposta non valida o mancante può dipendere da diversi fattori:
dispositivo non connesso alla linea dati;
dispositivo non alimentato elettricamente;
disturbi sulla linea dati (checksum del pacchetto di trasmissione o ricezione dati invalido);
il pacchetto dati del dispositivo non viene ricevuto in un arco tempo impostato.
La ricerca, effettuata tramite invio del segnale S, avviene come mostrato nel diagramma a blocchi di figura 2.
In altre parole, il modulo di comunicazione 41 à ̈ configurato per trasmettere il segnale S ai dispositivi 10 lungo le linee dati 11 dell’impianto d’innevamento. Quando il segnale S viene ricevuto da un dispositivo 10, un modulo di ricetrasmissione 101 del dispositivo 10 si occupa della comunicazione con il modulo di comunicazione 41.
Il modulo di comunicazione 41 Ã ̈ configurato per ricevere i parametri operativi P1 dal modulo di ricetrasmissione 101.
Il modulo di comunicazione 41 à ̈ in collegamento con l’unità di memoria locale 47 per cui conosce le priorità di ogni dispositivo d’innevamento 10.
Il modulo di comunicazione 41 à ̈ configurato, quindi, per - impostare la priorità di comunicazione del dispositivo rilevato, se la priorità di comunicazione rilevata à ̈ “ricerca†;
- assegnare una linea dati al dispositivo rilevato.
Preferibilmente, il modulo di comunicazione 41 assegna una priorità di comunicazione al dispositivo 10 rilevato, sulla base delle priorità enunciate nella tabella sopra riportata.
In altre parole, l’unità di comunicazione 40, in particolare il modulo di comunicazione 41, conosce la tipologia del dispositivo 10 che sta cercando di chiamare.
Se il dispositivo 10 risponde, il modulo di comunicazione 41 à ̈ configurato per cambiare la priorità sulla base della tipologia del dispositivo 10.
Il modulo di comunicazione 41 à ̈ inoltre configurato per mantenere invariata la priorità di comunicazione del dispositivo 10 rilevato, se la priorità di comunicazione rilevata à ̈ una priorità di lavoro.
Il modulo di comunicazione 41 à ̈ inoltre configurato per assegnare una linea dati 11 al dispositivo 10 rilevato in caso nell’unità di memoria 30 i parametri di base Pb di tale dispositivo indichino uno stato precedente di non funzionamento.
L’impianto d’innevamento artificiale secondo l’invenzione comprende inoltre un’ interfaccia utente 20 configurata per impostare e visualizzare valori di secondi parametri operativi P2 dei dispositivi d’innevamento 10, tali parametri essendo memorizzati nell’unità di memoria 30.
Preferibilmente, tali secondi parametri operativi P2 comprendono uno o più tra:
- parametri per generatori di neve quali nome, numero , descrizione, stato, identificatori di comunicazione, di temperatura, di umidità, di qualità della neve, di direzione del vento ecc;
- parametri per stazioni meteo quali nome, numero, descrizione, tipo, temperatura di servizio, tempo di servizio, velocità massima del vento, stato, identificatori di comunicazione, temperatura dell’aria, umidità relativa, ecc.;
- parametri per sale macchine quali nome, numero, descrizione, tipo, linea aria collegate, linee dell’energia collegate, stato, identificatori di comunicazione, identificatori di consumo energetico ecc..
L'interfaccia utente 20 comunica solo con l'unità di memoria 30 e non direttamente né con l’unità di comunicazione 40 né con un dispositivo d’innevamento 10. L'interfaccia utente 20, quindi, visualizza dati presenti nell'unità di memoria 30 e riferiti a specifici dispositivi d’innevamento 10.
Se un utente lavora su un dispositivo 10, l’unità di comunicazione 40, in particolare il modulo di comunicazione 41, aggiorna con una maggiore frequenza i dati nell'unità di memoria 30, relativi a tale dispositivo.
Per gestire la comunicazione con i dispositivi d’innevamento 10, l’unità di comunicazione 40 comprende ulteriormente un modulo di assegnazione di priorità 42 configurato per assegnare, ad ognuno dei dispositivi 10 un grado di priorità di comunicazione C1 in funzione di terzi parametri operativi P3.
Tali parametri operativi P3 sono rappresentativi di una richiesta di comunicazione da parte dell’interfaccia utente 20.
In particolare, in una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, i parametri operativi P3 comprendono un segnale “values to send†che identifica l’esistenza di un evento di comunicazione richiesto dall’interfaccia utente 20.
Più in particolare, quando l' utente genera un comando dall'interfaccia utente 20, quest'ultima segnala all’unità di comunicazione 40 l’esistenza di un evento attraverso il segnale "ValuesToSend".
Questo segnale à ̈ disponibile per ogni dispositivo generatore neve e sala macchina.
Il modulo di assegnazione di priorità 42 controlla, per ogni linea dati 11, questo segnale e assegna una priorità C1 massima a dispositivi 10’ per cui il segnale à ̈ attivato (cioà ̈ ha valore 1 o Vero), interrompendo il ciclo di comunicazione dei dispositivi con una priorità minore della priorità massima.
In particolare, la priorità massima garantisce una risposta sostanzialmente assimilabile ad una risposta in tempo reale.
In altre parole, il modulo di assegnazione di priorità 42 confronta la priorità di ogni dispositivo 10 per cui il segnale “values to send†à ̈ attivato, e cambia la priorità di comunicazione corrente in priorità massima, cioà ̈ con risposta in tempo reale.
L’unità di comunicazione 40 comprende, inoltre, un modulo di gestione di comunicazione 44 configurato per attivare una comunicazione tra l’unità di memoria 30 e almeno un dispositivo d’innevamento a priorità massima 10’, per lo scambio dei secondi parametri operativi P2. Secondo l’invenzione, il modulo di gestione di comunicazione 44 à ̈ configurato, inoltre, per sospendere la comunicazione tra l’unità di memoria 30 e dispositivi d’innevamento 10 quando questi hanno una priorità di comunicazione C1 inferiore alla priorità massima.
In altre parole, ogni dispositivo 10 per cui non à ̈ richiesta la comunicazione viene trattato in modo da essere servito successivamente ai dispositivi 10’ a priorità massima.
L’effetto tecnico conseguito à ̈ di garantire una maggior velocità di comunicazione tra l’unità di memoria ed i dispositivi di innevamento selezionati 10’, garantendo, quindi, una consultazione di dati più aggiornati ed affidabili quando l’interfaccia utente 20 legge dall’unità di memoria 30.
L’effetto tecnico à ̈ legato anche alla presenza di una mappatura più efficiente dei dispositivi, della loro dislocazione e delle loro priorità.
Come riportato nella tabella, alla priorità tempo reale à ̈ assegnata un intervallo di circa 2 secondi di aggiornamento dei dati dei dispositivi 10 nella memoria 30.
Nel caso l’impianto di innevamento artificiale gestisca un numero molto elevato di dispositivi d’innevamento 10 e molti dispositivi si trovino a dover essere attivati sulla stessa linea dati, l’unità di comunicazione 40 calcola un intervallo di aggiornamento proporzionato al numero di dispositivi da aggiornare.
Infatti, in questo caso, non à ̈ possibile chiamare tutti dispositivi con l'intervallo ideale.
Di conseguenza tutte le priorità vengono rallentate allo stesso modo dando così le stesse possibilità a tutti i dispositivi.
In figura 3 à ̈ mostrato un diagramma a blocchi per il calcolo dei tempi di comunicazione, se non vi à ̈ possibilità di comunicare con i tempi ideali.
Per far ciò, l’unità di comunicazione 40 comprende un modulo di temporizzazione 43 configurato per calcolare dinamicamente un intervallo di tempo di attivazione di dispositivi alla stessa priorità di comunicazione.
Operativamente, l’unità di comunicazione 40 comprende un modulo di temporizzazione 43 configurato per calcolare un fattore moltiplicativo F rappresentativo del traffico presente nell’impianto d’innevamento.
Il valore del fattore moltiplicativo F à ̈ ottenuto come rapporto tra il tempo richiesto per le chiamate dei dispositivi nel ciclo di comunicazione ed un intervallo di ciclo di comunicazione prestabilito, vale a dire un ciclo di comunicazione completo con i dispositivi dell’impianto in condizione di linea non congestionata. Gli intervalli ideali tra le chiamate di un dispositivo sono mostrati nella colonna “frequenza†della tabella precedentemente riportata.
Il modulo di temporizzazione 43 à ̈ configurato per ricalcolare l’intervallo di tempo tra le chiamate con priorità tempo reale, alta e normale moltiplicando il valore dell’intervallo di tempo ideale della priorità di comunicazione per il fattore moltiplicativo F.
In altre parole, come mostrato in figura 3, per ogni priorità di comunicazione si ricava che :
intervallo dinamico = F * intervallo ideale.
Se il fattore moltiplicativo F < 1, i nuovi intervalli di comunicazione per ogni priorità di comunicazione si calcolano moltiplicando gli intervalli ideali per il fattor moltiplicativo F
Se il fattore moltiplicativo F > 1, gli intervalli di comunicazione per ogni priorità di comunicazione rimangono invariati.
Ad esempio, se il tempo richiesto per le chiamate dei dispositivi nel ciclo di comunicazione à ̈ superiore al tempo richiesto in condizione di linea non congestionata, allora F > 1.
Di conseguenza, si ottengono i nuovi valori dei tempi di ciclo:
- real-time = 2sec * F = 2,4 sec
- search = 2 min * F = 2,4 min
- High = 15 sec *F = 18 sec
Se, invece, se il tempo richiesto per le chiamate dei dispositivi nel ciclo di comunicazione à ̈ inferiore al tempo richiesto in condizione di linea non congestionata, allora F < 1.
Di conseguenza, i valori dei tempi di ciclo rimangono invariati; in altre parole:
- real-time = 2sec
- search = 2 min
- high = 15 sec.
L’ impianto d’innevamento artificiale comprende un’unità di controllo 50, collegata all’unità di memoria 30.
L’unità di controllo 50 à ̈ configurata per il controllo dei parametri operativi P1.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto d’innevamento artificiale comprendente: - una pluralità di dispositivi d’innevamento (10) distribuiti su di una pluralità di linee dati (11), dette linee dati (11) essendo connesse ad un canale di comunicazione (12); - un’unità di comunicazione (40) in collegamento di dati con detto canale di comunicazione (12), detta unità di comunicazione (40) comprendendo, a sua volta: • un modulo di comunicazione (41) configurato per: o trasmettere in parallelo su tutte le linee dati (11) di detta pluralità di linee dati (11), un segnale (S) di comunicazione indirizzato a detti dispositivi (10); o ricevere un segnale di risposta (R) da detti dispositivi (10) raggiunti da detto segnale (S), detto segnale (R) comprendendo parametri operativi (P1) rappresentativi di stato e funzionamento di detti dispositivi(10); • un’unità di memoria (30), in collegamento di dati con detta unità di comunicazione (40), configurata per registrare detti parametri operativi (P1) di detti dispositivi (10) in funzione di detti segnali di risposta (R).
  2. 2. Impianto d’innevamento artificiale secondo la rivendicazione 1 in cui detta un’unità di memoria (30) comprende parametri di base (Pb) del dispositivo 10, quali uno o più tra parametri generali, parametri di funzionamento, parametri rilevanti per l’unità di comunicazione (40).
  3. 3. Impianto d’innevamento artificiale secondo uan qualsiasi delle rivendicazione 1 o 2 in cui detta unità di comunicazione (40) comprende un’unità di memoria locale (47) configurata per memorizzare una priorità di comunicazione (P0) per ogni dispositivo d’innevamento (10) di detto impianto d’innevamento artificiale.
  4. 4. Impianto d’innevamento artificiale secondo la rivendicazione 3 in cui detta unità di comunicazione (40) comprende un modulo di generazione (46) configurato per generare detto segnale di comunicazione (S) in funzione di uno più tra detti parametri di base (Ps), detti parametri operativi (P1) e detta priorità (P0) di ogni dispositivo d’innevamento (10).
  5. 5. Impianto d’innevamento artificiale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta unità di comunicazione (40) comprende un’interfaccia (48) per l’inserimento di parametri di lavoro (P4).
  6. 6. Impianto d’innevamento artificiale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto modulo di comunicazione (41) à ̈ configurato per: - impostare la priorità di comunicazione del dispositivo rilevato, se la priorità di comunicazione rilevata à ̈ “ricerca†; - assegnare una linea dati al dispositivo rilevato.
  7. 7. Impianto d’innevamento artificiale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5 in cui detto modulo di comunicazione (41) à ̈ configurato per mantenere invariata la priorità di comunicazione del dispositivo (10) rilevato, se la priorità di comunicazione rilevata à ̈ una priorità di lavoro.
  8. 8. Impianto d’innevamento artificiale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente: - un’ interfaccia utente (20) configurata per impostare e visualizzare valori di secondi parametri operativi (P2) di detti dispositivi d’innevamento (10), detti parametri (P2) essendo memorizzati in detta unità di memoria (30); ed in cui detta unità di comunicazione (40) comprende ulteriormente: - un modulo di assegnazione di priorità (42) configurato per assegnare, ad ognuno di detti dispositivi (10), un grado di priorità di comunicazione (C1) in funzione di terzi parametri operativi (P3) rappresentativi di una richiesta di comunicazione da parte di detta interfaccia utente (20), definendo in tal modo almeno un dispositivo d’innevamento (10’) a priorità massima. - un modulo di gestione di comunicazione (44) configurato per: • attivare una comunicazione tra detta unità di memoria (30) e detto almeno un dispositivo d’innevamento a priorità massima (10’), per lo scambio di detti secondi parametri operativi (P2); • sospendere la comunicazione tra detta unità di memoria (30) e dispositivi d’innevamento ad un grado di priorità di comunicazione (C1) inferiore alla priorità massima.
  9. 9. Impianto d’innevamento artificiale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta unità di comunicazione (40) comprende un modulo di temporizzazione (43) configurato per calcolare un fattore moltiplicativo (F), rappresentativo del traffico presente nell’impianto d’innevamento, detto fattore moltiplicativo (F) essendo ottenuto come rapporto tra: - il tempo richiesto per le chiamate dei dispositivi in un ciclo di comunicazione; - un intervallo di ciclo di comunicazione completo con i dispositivi dell’impianto in condizione di linea non congestionata.
  10. 10. Impianto d’innevamento artificiale secondo la rivendicazione 9 in cui detto modulo di temporizzazione (43) à ̈ configurato per ricalcolare l’intervallo di tempo tra le chiamate a differenti priorità moltiplicando il valore dell’intervallo di tempo ideale di ogni singola priorità di comunicazione per il fattore moltiplicativo (F).
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