ITMI20101650A1 - Proiettore da palcoscenico - Google Patents

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ITMI20101650A1
ITMI20101650A1 IT001650A ITMI20101650A ITMI20101650A1 IT MI20101650 A1 ITMI20101650 A1 IT MI20101650A1 IT 001650 A IT001650 A IT 001650A IT MI20101650 A ITMI20101650 A IT MI20101650A IT MI20101650 A1 ITMI20101650 A1 IT MI20101650A1
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IT
Italy
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group
projector according
light beam
optical
optical element
Prior art date
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IT001650A
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Inventor
Gabriele Brugnoni
Angelo Cavenati
Aris Quadri
Pasquale Quadri
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Clay Paky Spa
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    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S10/00Lighting devices or systems producing a varying lighting effect
    • F21S10/007Lighting devices or systems producing a varying lighting effect using rotating transparent or colored disks, e.g. gobo wheels
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V14/00Controlling the distribution of the light emitted by adjustment of elements
    • F21V14/06Controlling the distribution of the light emitted by adjustment of elements by movement of refractors
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21WINDEXING SCHEME ASSOCIATED WITH SUBCLASSES F21K, F21L, F21S and F21V, RELATING TO USES OR APPLICATIONS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS
    • F21W2131/00Use or application of lighting devices or systems not provided for in codes F21W2102/00-F21W2121/00
    • F21W2131/40Lighting for industrial, commercial, recreational or military use
    • F21W2131/406Lighting for industrial, commercial, recreational or military use for theatres, stages or film studios

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Overhead Projectors And Projection Screens (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“PROIETTORE DA PALCOSCENICOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un proiettore da palcoscenico.
I proiettori da palcoscenico di tipo noto comprendono una sorgente luminosa atta ad emettere un fascio luminoso lungo un asse ottico e mezzi di filtraggio e/o modellazione del fascio luminoso disposti in modo da intercettare il fascio luminoso.
I mezzi di filtraggio e/o modellazione del fascio luminoso sono atti ad ottenere particolari effetti sul fascio luminoso e generalmente comprendono dei gruppi di colorazione del fascio luminoso, un diaframma, dei gobos ed un dispositivo zoom, il quale à ̈ atto a variare la dimensione dell’immagine proiettata dal proiettore.
Ad ogni variazione del tipo di immagine proiettata e della dimensione dell’immagine proiettata à ̈ necessario che l’immagine venga rimessa a fuoco.
Sono noti proiettori da palcoscenico provvisti di dispositivi che regolano la messa a fuoco. Tuttavia, tali dispositivi non sono in grado di garantire una messa a fuoco automatica e al contempo efficace durante il funzionamento del proiettore.
È uno scopo della presente invenzione quello di fornire un proiettore da palcoscenico che sia in grado di mettere a fuoco l’immagine in modo automatico e che al contempo sia efficace ed economico.
In accordo con tali scopi, la presente invenzione à ̈ relativa ad un proiettore da palcoscenico comprendente:
- una sorgente luminosa atta ad emettere un fascio luminoso sostanzialmente lungo un asse ottico;
- un gruppo ottico disposto in modo da intercettare il fascio luminoso e comprendente un gruppo zoom ed un gruppo focus;
- un primo dispositivo di movimentazione per movimentare il gruppo focus;
- una pluralità di elementi ottici, ciascun elemento ottico essendo atto ad assumere selettivamente una fra una rispettiva prima configurazione, in cui l’elemento ottico intercetta il fascio in una rispettiva prima posizione lungo l’asse ottico tra la sorgente luminosa e ed il gruppo ottico, e una seconda configurazione, in cui l’elemento ottico non intercetta il fascio luminoso;
- un dispositivo autofocus configurato per calcolare una seconda posizione del gruppo focus sulla base della prima posizione di uno degli elementi ottici intercettanti il fascio luminoso e per controllare il primo dispositivo di movimentazione in modo tale che il gruppo focus sia collocato nella seconda posizione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di un suo esempio non limitativo di attuazione, con riferimento alle figure dei disegni annessi, in cui:
– la figura 1 à ̈ una vista schematica, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza, di un proiettore secondo la presente invenzione;
– la figura 2 à ̈ una vista schematica a blocchi, con parti asportate per chiarezza, di un dettaglio del proiettore di figura 1;
– la figura 3 à ̈ un grafico che mostra l’andamento di grandezze relative al proiettore di figura 1.
In figura 1 à ̈ indicato con il numero di riferimento 1 un proiettore per palcoscenico comprendente un involucro 2, una sorgente luminosa 3, mezzi di filtraggio e/o modellazione del fascio luminoso 5, un dispositivo autofocus 6 ed un’interfaccia 7.
L’involucro 2 si estende lungo un asse longitudinale A e presenta una prima estremità 8 ed una seconda estremità 9 opposta alla prima estremità 8 lungo l’asse A.
La sorgente luminosa 3 à ̈ disposta all’interno dell’involucro 2 in corrispondenza della prima estremità 8 dell’involucro 2 ed à ̈ atta ad emettere un fascio luminoso sostanzialmente lungo un asse ottico B.
Nell’esempio non limitativo qui descritto ed illustrato l’asse ottico B coincide con l’asse A dell’involucro 2.
Preferibilmente, l’involucro 2 à ̈ supportato da mezzi di sostegno (non illustrati per semplicità nelle figure allegate). In particolare, i mezzi di sostegno e l’involucro 2 sono configurati per consentire all’involucro 2 la rotazione attorno a due assi ortogonali, comunemente detti di PAN e TILT.
I mezzi di filtraggio e/o modellazione del fascio luminoso 5 comprendono un gruppo ottico 11, disposto in modo da intercettare il fascio luminoso, ed una pluralità di elementi ottici 12.
Il gruppo ottico 11 comprende un gruppo di lenti 13 fisso, un gruppo zoom 14 mobile ed un gruppo focus 15 mobile.
Il gruppo di lenti 13 fisso à ̈ disposto in prossimità della seconda estremità 9 del corpo principale 2 ed ha un potere di rifrazione positivo.
Il potere di rifrazione di un elemento ottico esprime il grado di divergenza della luce che attraversa l’elemento ottico. Se il potere di rifrazione à ̈ positivo, la luce, dopo aver attraversato l’elemento ottico, converge, mentre se il potere di rifrazione à ̈ negativo, la luce, dopo aver attraversato l’elemento ottico, diverge.
Nell’esempio non limitativo qui descritto ed illustrato, il gruppo di lenti 13 comprende una lente L1 convessa concava, una lente L2 piano convessa, una lente L3 convessa concava ed un telaio 16, il quale supporta le lenti L1, L2 e L3. La lente L1 e la lente L2 sono accoppiate, mentre la lente L2 e la lente L3 sono distanziate.
Una variante non illustrata della presente invenzione prevede che il telaio 16 sia accoppiato ad un carrello motorizzato e mobile lungo l’asse A per regolare la posizione del primo gruppo di lenti 13.
Il gruppo zoom 14 à ̈ disposto tra il primo gruppo di lenti 13 e il gruppo focus 15 lungo l’asse A. Il gruppo zoom 14 ha un potere di rifrazione negativo ed à ̈ mobile lungo l’asse A.
Preferibilmente, il gruppo zoom 14 comprende una lente L4 piano concava, una lente L5 biconcava, una lente L6 convessa concava ed un telaio 17 che supporta le lenti L4, L5 e L6. La lente L5 e la lente L6 sono accoppiate, mentre la lente L4 e la lente L5 sono distanziate.
Il gruppo zoom 14 à ̈ mobile tra una prima posizione operativa, comunemente detta posizione di “wide-angle†ed una seconda posizione operativa, comunemente detta posizione di “narrow-angle†.
Nella posizione di “wide-angle†, il gruppo zoom 14 à ̈ disposto in prossimità del gruppo di lenti 13 e l’immagine proiettata dal proiettore 1 à ̈ ingrandita.
Nella posizione di “narrow-angle†il gruppo zoom 14 à ̈ disposto in prossimità del gruppo focus 15 e l’immagine proiettata dal proiettore 1 à ̈ rimpicciolita.
La posizione del gruppo zoom 14, e quindi anche il livello di zoom, viene definita attraverso la coordinata XZ, la quale rappresenta la distanza tra un punto di riferimento O e la lente L6.
Preferibilmente, il punto di riferimento O à ̈ disposto tra il gruppo zoom 14 ed il gruppo di lenti 13 e corrisponde alla posizione di “wide angle†, cioà ̈ alla posizione in cui il gruppo zoom 14 à ̈ più vicino al gruppo di lenti 13.
Pertanto nella posizione di “wide angle†la coordinata XZà ̈ pari a zero, mentre nella posizione di “narrow angle†la coordinata XZà ̈ massima.
Preferibilmente, il telaio 17 à ̈ accoppiato ad un dispositivo di movimentazione 18 (schematicamente rappresentato in figura 1), il cui movimento à ̈ regolato da un dispositivo di controllo (non illustrato nelle figure allegate).
Il gruppo focus 15 à ̈ disposto tra il gruppo zoom 14 e la sorgente luminosa 3. Il gruppo focus 15 ha un potere di rifrazione positivo ed à ̈ mobile lungo l’asse A per regolare la messa a fuoco dell’immagine proiettata.
Il gruppo focus 15 comprende preferibilmente una lente L7 biconvessa, una lente L8 convessa concava, una lente L9 biconcava, una lente L10 biconvessa, una lente L11 convessa concava, una lente L12 piano convessa, ed un telaio 19 che supporta le lenti L7, L8, L9, L10, L11 e L12. Le lenti L7, L8, L9, L10, L11 e L12 sono distanziate tra loro.
Il telaio 19 à ̈ accoppiato ad un dispositivo di movimentazione 20 (schematicamente illustrato nelle figure allegate), il cui movimento à ̈ regolato, come vedremo in dettaglio più avanti, dal dispositivo autofocus 6.
La pluralità degli elementi ottici 12 à ̈ disposta tra la sorgente luminosa 3 e ed il gruppo ottico 11.
In particolare, ciascun elemento ottico 12 à ̈ atto ad assumere selettivamente una fra una rispettiva prima configurazione, in cui l’elemento ottico 12 intercetta il fascio luminoso in una rispettiva prima posizione P1, P2, P3 lungo l’asse ottico tra la sorgente luminosa 3 ed il gruppo ottico 11, e una seconda configurazione, in cui l’elemento ottico 12 non intercetta il fascio luminoso.
La pluralità di elementi ottici 12 comprende almeno un gruppo gobo 21, almeno un diaframma 22 ed almeno un sagomatore di fascio 23.
Nella figura 1, tutti gli elementi ottici 12 sono rappresentati schematicamente e nella prima configurazione in cui intercettano il fascio rispettivamente nei punti P1, P2, P3.
Il gruppo gobo 21 comprende almeno un disco, preferibilmente rotante attorno al proprio asse, sul quale à ̈ incisa una pluralità di gobos. Ciascun gobo ha un motivo o una sagoma diversa. In uso, il disco ruota per selettivamente intercettare il fascio luminoso con un determinato gobo in modo da proiettare un rispettivo disegno luminoso.
Una variante non illustrata prevede che i gobos siano dei dischi supportati da un disco porta-gobos rotante. Tale versione consente di avere gobos intercambiabili a seconda delle esigenze.
Il diaframma 22 Ã ̈ disco opaco avente un foro centrale di dimensioni variabili per limitare il diametro del fascio luminoso che viene emesso dal proiettore.
Il sagomatore di fascio 23 à ̈ sostanzialmente un elemento di schermo mobile, che può essere variamente posizionato in modo da intercettare differenti porzioni del fascio luminoso e variare la forma della sezione trasversale del fascio luminoso uscente dal gruppo sagomatore.
Una variante non illustrata delle presente invenzione, prevede che la pluralità di elementi ottici 12 sia supportata da un carrello mobile lungo l’asse A dell’involucro 2.
Con riferimento alla figura 2, il dispositivo autofocus 6 Ã ̈ configurato per calcolare la posizione del gruppo focus 15 e per controllare il dispositivo di movimentazione 20 in modo tale che il gruppo focus 15 sia collocato nella posizione calcolata.
In particolare, il dispositivo autofocus 6 Ã ̈ configurato per calcolare la posizione del gruppo focus 15 sulla base della prima posizione P1, P2, P3 di uno degli elementi ottici 12 intercettanti il fascio, sulla base del livello di zoom XZdel gruppo zoom 14, e sulla base di una distanza di proiezione desiderata DP.
Dove per distanza di proiezione desiderata DPsi intende la distanza misurata a partire dalla lente L1 alla quale l’immagine proiettata dal proiettore 1 à ̈ a fuoco.
Nell’esempio non limitativo qui descritto ed illustrato, la posizione del gruppo focus 15 viene definita attraverso la coordinata YF, la quale esprime la distanza tra la lente L7 del gruppo focus 15 e la lente L6 del gruppo zoom 14.
Con riferimento alla figura 2, il dispositivo autofocus 6 comprende un modulo libreria 25 ed un modulo di elaborazione 26.
Nel modulo libreria 25 Ã ̈ memorizzato un gruppo di tabelle di riferimento per ciascun elemento ottico 12, e pertanto per ciascuna posizione P1, P2, P3. Nella fattispecie qui considerata, i gruppi di tabelle di riferimento sono tre, corrispondenti al gruppo gobos 21, al diaframma 22 e al sagomatore di fascio 23.
Ciascun gruppo di tabelle di riferimento di ciascun elemento ottico 12 comprende, per ciascuna di una pluralità di distanze di proiezione di riferimento (ad esempio 2 m, 5 m, 10 m, 20 m, 35 m, 50 m), una rispettiva tabella contenente valori della posizione del gruppo focus 15 (YF) in funzione del livello di zoom (XZ).
In figura 3 Ã ̈ illustrato un diagramma di esempio che rappresenta il gruppo di tabelle di riferimento per un elemento ottico 12, nella fattispecie il gruppo gobos 21.
Il modulo di elaborazione 26 à ̈ configurato per interpolare i valori della posizione YFdi due tabelle quando la distanza di proiezione DPdesiderata à ̈ diversa dalle distanze di proiezione di riferimento (2 m, 5 m, 10 m, 20 m, 35 m, 50 m).
In particolare, il modulo di elaborazione 26 à ̈ configurato per interpolare i valori della posizione YFdel gruppo focus 15 delle tabelle relative rispettivamente al valore di distanza di proiezione di riferimento inferiore più vicino al valore di distanza di proiezione desiderato DPe al valore di distanza di proiezione di riferimento superiore più vicino al valore di distanza di proiezione desiderato DP.
Ad esempio, qualora la distanza di proiezione desiderata DPsia 15m, l’interpolazione verrà eseguita tra i valori della posizione YFdella tabella relativa ai 10 m e della tabella relativa i 20 m.
Una volta calcolato il valore della posizione YFdel gruppo focus 15, il modulo di elaborazione 26 invia un segnale di controllo UF al dispositivo di movimentazione 20.
Con riferimento alla figura 2, l’interfaccia 7 à ̈ il mezzo attraverso il quale l’operatore imposta i parametri di controllo desiderati. In particolare, l’interfaccia 7 comprende un selettore 30 per selezionare l’elemento ottico 12 che intercetta il fascio luminoso, un selettore 31 per selezionare il livello di zoom XZ, ed un selettore 32 per selezionare la distanza di proiezione desiderata DP.
Vantaggiosamente, il proiettore da palcoscenico 1 secondo la presente invenzione à ̈ in grado di regolare in modo automatico la posizione del gruppo focus 15 per garantire una ottimale messa a fuoco del fascio al variare del livello di zoom XZ, della distanza di proiezione desiderata DPe del tipo di elemento ottico 12 utilizzato.
Risulta infine evidente che al proiettore 1 qui descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proiettore da palcoscenico comprendente: - una sorgente luminosa (3) atta ad emettere un fascio luminoso sostanzialmente lungo un asse (B) ottico; - un gruppo ottico (11) disposto in modo da intercettare il fascio luminoso e comprendente un gruppo zoom (14) ed un gruppo focus (15); - un primo dispositivo di movimentazione (20) per movimentare il gruppo focus (15); - una pluralità di elementi ottici (12), ciascun elemento ottico (12) essendo atto ad assumere selettivamente una fra una rispettiva prima configurazione, in cui l’elemento ottico (12) intercetta il fascio in una rispettiva prima posizione (P1, P2, P3) lungo l’asse ottico (B) tra la sorgente luminosa (3) e ed il gruppo ottico (11), e una seconda configurazione, in cui l’elemento ottico (12) non intercetta il fascio luminoso; - un dispositivo autofocus (6) configurato per calcolare una seconda posizione (YF) del gruppo focus (15) sulla base della prima posizione (P1, P2, P3) di uno degli elementi ottici (12) intercettanti il fascio luminoso e per controllare il primo dispositivo di movimentazione (20) in modo tale che il gruppo focus (15) sia collocato nella seconda posizione (YF).
  2. 2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo zoom (14) Ã ̈ configurato per impostare un livello di zoom (XZ) del fascio luminoso; il dispositivo autofocus (6) essendo configurato per calcolare la seconda posizione (YF) sulla base del livello di zoom (XZ).
  3. 3. Proiettore secondo la rivendicazione 2, in cui il dispositivo autofocus (6) à ̈ configurato per calcolare la seconda posizione (YF) sulla base di una distanza di proiezione desiderata (DP); la distanza di proiezione essendo la distanza alla quale l’immagine proiettata à ̈ a fuoco.
  4. 4. Proiettore secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente un’interfaccia (7) provvista di almeno un primo selettore (30) per selezionare l’elemento ottico (12) che intercetta il fascio luminoso.
  5. 5. Proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, comprendente un’interfaccia (7) provvista di almeno un secondo selettore (31) per selezionare il livello di zoom (XZ).
  6. 6. Proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, comprendente un’interfaccia (7) provvista di almeno un terzo selettore (32) per selezionare la distanza di proiezione desiderata (DP).
  7. 7. Proiettore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui il dispositivo autofocus (6) comprende un modulo libreria (25) nel quale à ̈ memorizzato un gruppo di tabelle di riferimento per ciascun elemento ottico (12).
  8. 8. Proiettore secondo la rivendicazione 7, in cui il gruppo di tabelle di riferimento di ciascun elemento ottico (12) comprende, per ciascuna di una pluralità di distanze di proiezione di riferimento, una rispettiva tabella contenente valori della seconda posizione (YF) in funzione del livello di zoom (XZ).
  9. 9. Proiettore secondo la rivendicazione 8, in cui il dispositivo autofocus comprende un modulo di elaborazione (26) configurato per interpolare i valori della seconda posizione (YF) di due tabelle quando la distanza di proiezione desiderata (DP) Ã ̈ diversa dalle distanze di proiezione di riferimento.
  10. 10. Proiettore secondo la rivendicazione 9, in cui il modulo di elaborazione (26) à ̈ configurato per interpolare i valori della seconda posizione (YF) delle tabelle relative rispettivamente al valore di distanza di proiezione di riferimento inferiore più vicino al valore di distanza di proiezione desiderato (DP) e al valore di distanza di proiezione di riferimento superiore più vicino al valore di distanza di proiezione desiderato.
  11. 11. Proiettore secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la pluralità di elementi ottici (12) comprende almeno un gobo.
  12. 12. Proiettore secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la pluralità di elementi ottici (12) comprende almeno un diaframma (22).
  13. 13. Proiettore secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la pluralità di elementi ottici (12) comprende almeno un sagomatore di fascio (23).
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