ITMI20100618A1 - Cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili. - Google Patents

Cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili. Download PDF

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ITMI20100618A1
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E05Y2900/00Application of doors, windows, wings or fittings thereof
    • E05Y2900/30Application of doors, windows, wings or fittings thereof for domestic appliances

Description

“CERNIERA, PARTICOLARMENTE PER SPORTELLI DI ELETTRODOMESTICI COME FORNI, LAVASTOVIGLIE O SIMILIâ€
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto una cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili.
Come à ̈ noto, gli sportelli di elettrodomestici, come ad esempio forni per cucine, sono incernierati alla struttura dell’elettrodomestico mediante una coppia di cerniere ciascuna delle quali si compone sostanzialmente di un’intelaiatura che à ̈ destinata ad essere associata, in modo solidale, in un’apposita sede definita nello sportello e che à ̈ provvista di un perno attorno al quale à ̈ infulcrata una leva che fuoriesce dall’intelaiatura e che à ̈ destinata ad impegnarsi entro una sede definita appositamente in prossimità di un’estremità laterale dell’apertura del forno da chiudere con lo sportello.
Generalmente, l’intelaiatura della cerniera presenta una conformazione allungata e il perno, attorno al quale à ̈ infulcrata la leva, à ̈ disposto in prossimità di un’estremità longitudinale dell’intelaiatura.
La rotazione dell’intelaiatura, ovvero dello sportello, relativamente alla leva che à ̈ costantemente impegnata con la struttura dell’elettrodomestico, à ̈ contrastata elasticamente in apertura mediante una o più molle che coadiuvano la rotazione dell’intelaiatura, ovvero dello sportello, in chiusura.
In alcuni tipi di cerniere, internamente all’intelaiatura della cerniera, viene previsto un tirante che à ̈ incernierato con una sua estremità ad una porzione della leva, attorno ad un asse parallelo e distanziato dall’asse del perno, e che à ̈ collegato con la sua estremità opposta ad una molla che collega il tirante all’intelaiatura. In pratica, in questi tipi di cerniere, la rotazione in apertura dell’intelaiatura relativamente alla leva viene contrastata dalla molla che agisce sul tirante e che lavora a trazione. Generalmente, in queste cerniere, la molla si sviluppa all’interno dell’intelaiatura a partire dalla sua estremità longitudinale opposta rispetto all’estremità longitudinale alla quale à ̈ connesso il perno.
In altri tipi di cerniere, la molla à ̈ ancora all’interno dell’intelaiatura a partire dalla sua estremità longitudinale opposta rispetto all’estremità alla quale à ̈ connesso il perno, ma à ̈ disposta in modo tale da lavorare, anziché a trazione, a compressione.
La costante ricerca di maggiore confort nell’utilizzo di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili, ha fatto nascere l’esigenza di consentire una chiusura dello sportello semplicemente mediante una spinta iniziale senza trattenere lo sportello nel suo movimento di chiusura. Per soddisfare questa esigenza à ̈ necessario che il movimento in chiusura dello sportello venga adeguatamente frenato, per evitare un urto eccessivo dello sportello contro la struttura dell’elettrodomestico che, oltre a risultare rumoroso, potrebbe danneggiare lo sportello e/o la struttura dell’elettrodomestico.
Per ottenere questa frenatura in chiusura dello sportello, denominata anche “soft closing†, sono attualmente utilizzati ammortizzatori a fluido, impiegati anche in altri settori. Questi ammortizzatori si compongono sostanzialmente di un corpo dell’ammortizzatore nel quale à ̈ definita una camera che alloggia, in modo scorrevole lungo una direzione di azionamento, uno stantuffo e che contiene un fluido atto a frenare il moto dello stantuffo relativamente al corpo dell’ammortizzatore.
Nelle cerniere di tipo noto, il corpo dell’ammortizzatore à ̈ disposto in corrispondenza dell’estremità dell’intelaiatura della cerniera opposta rispetto all’estremità alla quale à ̈ infulcrata la leva e lo stantuffo presenta uno stelo che fuoriesce dal corpo dell’ammortizzatore e che à ̈ collegato alla leva della cerniera. Il collegamento tra lo stelo dello stantuffo e la leva à ̈ di semplice appoggio e il movimento dello stantuffo relativamente al corpo dell’ammortizzatore, in senso contrario a quello causato dalla rotazione dell’intelaiatura relativamente alla leva della cerniera nella rotazione in chiusura dello sportello, o movimento di riarmo dell’ammortizzatore, à ̈ causato da una molla di richiamo dell’ammortizzatore.
Questi tipi di cerniere denotano alcuni problemi.
In particolare, la disposizione dell’ammortizzatore a fluido in una zona lontana dal perno, particolarmente qualora la cerniera venga utilizzata in forni di cucine, espone l’ammortizzatore a temperature elevate che possono alterare il corretto funzionamento dell’ammortizzatore. Infatti, gli ammortizzatori utilizzano generalmente come fluido un liquido e l’azione frenante à ̈ proporzionale alla viscosità di tale liquido; temperature elevate, come quelle di esercizio di un forno di cucina, riducono sensibilmente la viscosità di questi liquidi e, conseguentemente, riducono l’azione frenante dell’ammortizzatore.
Inoltre, l’azione diversificata della molla e dell’ammortizzatore sulla leva complica la realizzazione della cerniera e il suo assemblaggio.
Un ulteriore problema à ̈ rappresentato dal tempo richiesto dal riarmo dell’ammortizzatore e dalla presenza della molla di riarmo che, con lo sportello chiuso, contrasta la forza di chiusura esercitata dalla molla della cerniera riducendo la forza con la quale lo sportello viene premuto contro le guarnizioni e quindi riducendo l’effetto di tenuta tra guarnizioni e sportello.
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di realizzare una cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili, in grado di assicurare un’adeguata frenatura del movimento in chiusura dello sportello, con un’elevata affidabilità di funzionamento.
Nell’ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di realizzare una cerniera composta da un numero limitato di componenti di semplice produzione ed assemblaggio.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di realizzare una cerniera che presenti dimensioni comparabili con quelle delle cerniere sprovviste di ammortizzatore.
Un ulteriore scopo del trovato à ̈ quello di realizzare una cerniera nella quale la presenza dell’ammortizzatore non riduca praticamente la forza di chiusura dello sportello al quale viene applicata.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da una cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili, comprendente un’intelaiatura associabile solidalmente ad uno sportello ed alloggiante un perno principale, attorno a detto perno principale essendo infulcrata l’estremità di una leva estendentesi con l’altra sua estremità esternamente a detta intelaiatura per impegnarsi in una sede definita lateralmente all’apertura dell’elettrodomestico da chiudere con detto sportello, detta intelaiatura essendo girevole relativamente a detta leva, attorno all’asse di detto perno principale definente un asse di rotazione per detto sportello, secondo un arco di rotazione da una posizione di apertura ad una posizione di chiusura, corrispondenti alla posizione di apertura e alla posizione di chiusura dello sportello, e viceversa, essendo previsti mezzi elastici contrastanti la rotazione in apertura di detta intelaiatura relativamente a detta leva, detti mezzi elastici comprendendo una molla di trazione connessa, con una sua prima estremità, a detta intelaiatura e collegata, con una sua seconda estremità, ad una porzione intermedia di detta leva, caratterizzata dal fatto di comprendere un ammortizzatore alloggiato in detta intelaiatura e disposto tra detta molla di trazione e detta leva, detto ammortizzatore essendo collegato a detta leva per operare una frenatura della rotazione di detta intelaiatura relativamente a detta leva attorno a detto asse di rotazione almeno nell’ultima porzione di detto arco di rotazione nel passaggio di detta intelaiatura da detta posizione di apertura a detta posizione di chiusura.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente della descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, della cerniera secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra la cerniera secondo il trovato in vista prospettica in esploso;
la figura 2 illustra la cerniera secondo il trovato in alzato frontale, vista dal suo lato destinato ad essere rivolto verso lo sportello;
la figura 3 à ̈ una sezione della figura 2 eseguita lungo l’asse III-III, illustrante la cerniera nella posizione di chiusura;
la figura 4 illustra la cerniera secondo il trovato, sezionata analogamente alla figura 3, nella posizione di apertura;
la figura 5 illustra la cerniera secondo il trovato, sezionata analogamente alla figura 3, in una posizione di apertura intermedia;
la figura 6 illustra un particolare ingrandito della figura 3, relativo all’ammortizzatore;
la figura 7 à ̈ una sezione della figura 6 eseguita lungo l’asse VII-VII;
la figura 8 à ̈ una sezione della figura 7 eseguita lungo l’asse VIII-VIII;
la figura 9 illustra un particolare ingrandito della figura 4 relativo all’ammortizzatore;
la figura 10 illustra un particolare ingrandito della figura 5 relativo all’ammortizzatore.
Con riferimento alle figure citate, la cerniera secondo il trovato, indicata globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un’intelaiatura 2 che à ̈ associabile, in modo solidale, all’interno di un’apposita sede definita in uno sportello, di tipo noto e non illustrato per semplicità. L’intelaiatura 2 alloggia un perno principale 3 e, attorno a tale perno principale 3, à ̈ infulcrata l’estremità di una leva 4 che si estende, con l’altra sua estremità, esternamente all’intelaiatura 2 per impegnarsi in una sede definita, in modo di per sé noto e non illustrato per semplicità, lateralmente all’apertura dell’elettrodomestico da chiudere con lo sportello.
L’intelaiatura 2 à ̈ girevole relativamente alla leva 4, attorno all’asse del perno principale 3 che definisce un asse di rotazione 5 per lo sportello, secondo un arco di rotazione la cui ampiezza à ̈ preferibilmente sostanzialmente di 90°, da una posizione di apertura ad una posizione di chiusura, che corrispondono alla posizione di apertura e alla posizione di chiusura dello sportello, e viceversa.
La cerniera secondo il trovato comprende mezzi elastici 6 che contrastano la rotazione in apertura dell’intelaiatura 2 relativamente alla leva 4 e tali mezzi elastici comprendono una molla di trazione 7 che à ̈ connessa, con una sua prima estremità 7a, all’intelaiatura 2 e che à ̈ collegata, con la sua estremità opposta o seconda estremità 7b, ad una porzione intermedia della leva 4.
Secondo il trovato, la cerniera in oggetto comprende un ammortizzatore, indicato globalmente con il numero di riferimento 8, che à ̈ alloggiato nell’intelaiatura 2 e che à ̈ disposto tra la molla di trazione 7 e la leva 4. Tale ammortizzatore 8 à ̈ collegato alla leva 4 per operare una frenatura della rotazione dell’intelaiatura 2 relativamente alla leva 4 attorno all’asse di rotazione 5 almeno nell’ultima porzione dell’arco di rotazione descritto dell’intelaiatura 2 nel suo passaggio dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura.
Più particolarmente, l’intelaiatura 2 presenta una conformazione allungata e il perno principale 3 à ̈ preferibilmente disposto in prossimità di un’estremità longitudinale dell’intelaiatura 2, mentre la molla di trazione 7 à ̈ connessa, con la sua prima estremità 7a, all’intelaiatura 2 in prossimità dell’estremità longitudinale dell’intelaiatura 2 opposta rispetto al perno principale 3. L’ammortizzatore 8 à ̈ alloggiato in una zona intermedia dell’estensione longitudinale dell’intelaiatura 2.
L’ammortizzatore 8 comprende un corpo dell’ammortizzatore 10 nel quale à ̈ definita una camera 11 che alloggia, in modo scorrevole lungo una direzione di azionamento 12, uno stantuffo 13 e che contiene un fluido atto a frenare il moto dello stantuffo 13 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10 in almeno un tratto della sua corsa. La stantuffo 13 à ̈ fissato ad un cursore 14 che fuoriesce dal corpo dell’ammortizzatore 10 e che à ̈ connesso a mezzi di collegamento 9 della seconda estremità 7b della molla di trazione 7 alla leva 4.
I mezzi di collegamento 9 comprendono almeno una prima biella 15a, 15b ed almeno una seconda biella 16a, 16b che sono incernierate tra loro in corrispondenza di una loro estremità longitudinale mediante un primo perno di collegamento 17.
Più particolarmente, sono previste due prime bielle 15a, 15b, uguali tra loro ed affiancate, e due seconde bielle 16a, 16b uguali tra loro ed affiancate. Le due prime bielle 15a, 15b sono incernierate, in corrispondenza di una loro estremità longitudinale, ad un’estremità longitudinale delle seconde bielle 16a, 16b mediante il primo perno di collegamento 17.
Le prime bielle 15a, 15b sono incernierate, con la loro estremità longitudinale opposta rispetto alle seconde bielle 16a, 16b, alla seconda estremità 7b della molla di trazione 7 mediante un secondo perno di collegamento 18.
Le seconde bielle 16a, 16b sono incernierate, con la loro estremità longitudinale opposta rispetto alle prime bielle 15a, 15b, alla leva 4 mediante un terzo perno di collegamento 19.
I perni di collegamento 17, 18, 19 sono disposti con i loro assi parallelamente all’asse di rotazione 5 che à ̈ definito dall’asse del perno principale 3.
Opportunamente, il cursore 14 à ̈ connesso al primo perno di collegamento 17 e le prime bielle 15a, 15b, che collegano la molla di trazione 7 al cursore 14, sono supportate dall’intelaiatura 2 in modo scorrevole lungo una direzione di scorrimento 20 relativamente all’intelaiatura 2 che à ̈ preferibilmente sostanzialmente parallela allo sviluppo longitudinale dell’intelaiatura 2. Il corpo dell’ammortizzatore 10 à ̈ fissato l’intelaiatura 2, ad esempio mediante viti 49, in modo tale che la direzione di azionamento 12 dello stantuffo 13 e quindi del cursore 14 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10 risulti parallela a tale direzione di scorrimento 20. In questo modo, la forza trasmessa dalla molla di trazione 7 al cursore 14 à ̈ orientata parallelamente alla direzione di azionamento 12 del cursore 14 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10.
Più particolarmente, le estremità del primo perno di collegamento 17 e del secondo perno di collegamento 18 si impegnano, in modo scorrevole, in sedi di scorrimento, definite nell’intelaiatura 2 ed orientate parallelamente alla direzione di scorrimento 20 che à ̈ perpendicolare all’asse di rotazione 5.
L’intelaiatura 2 à ̈ preferibilmente costituita da un profilato che presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente ad U, con i due rami della U costituiti da due pareti laterali 21, 22 parallele tra loro ed unite da una parete intermedia 23. La leva 4 fuoriesce dall’intelaiatura 2 attraverso un’apertura 24 che à ̈ definita nella parete intermedia 23 in prossimità del perno principale 3. Il perno principale 3 si impegna con le sue estremità con le due pareti laterali 21, 22 che sono disposte in piani perpendicolari all’asse di rotazione 5.
Le sedi di scorrimento sono costituite da asole 25a, 25b, 26a, 26b che sono definite nelle due pareti laterali 21, 22 e con le quali si impegnano il primo perno di collegamento 17 e il secondo perno di collegamento 18 che, come il terzo perno di collegamento 19 e il perno principale 3, sono disposti con i loro assi perpendicolarmente ai piani di giacitura delle due pareti laterali 21, 22.
Il corpo dell’ammortizzatore 10 à ̈ disposto tra le due pareti laterali 21, 22 e le prime belle 15a, 15b sono disposte a ridosso delle due pareti laterali 21, 22, tra queste e il corpo dell’ammortizzatore 10.
Lo stantuffo 13 suddivide la camera 11 in due parti, rispettivamente una prima parte 27 ed una seconda parte 28, che sono situate da parti opposte tra loro relativamente allo stantuffo 13 lungo la direzione di azionamento 12.
La prima parte 27 della camera 11 à ̈ in comunicazione con la seconda parte 28 della camera 11 attraverso almeno una luce di collegamento che à ̈ definita nello stantuffo 13 e/o tra lo stantuffo 13 e le pareti laterali della camera 11 in modo tale da consentire il passaggio del fluido dalla prima parte 27 alla seconda parte 28 o viceversa e, conseguentemente, per consentire lo scorrimento dello stantuffo 13 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10 lungo la direzione di azionamento 12 in un senso o in senso opposto. Le luci di collegamento, o almeno parte di esse, hanno una sezione di passaggio per il fluido che à ̈ variabile almeno una volta nella corsa dello stantuffo 13 lungo la direzione di azionamento 12 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10.
Opportunamente, l’almeno una luce di collegamento presenta una sezione di passaggio per il fluido che à ̈ variabile a seconda del senso di scorrimento dello stantuffo 13 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10 lungo la direzione di azionamento 12.
Più particolarmente, la camera 11 à ̈ definita in un elemento 29 del corpo dell’ammortizzatore 10 che à ̈ conformato sostanzialmente a vasca. Lo stantuffo 13 à ̈ alloggiato nell’elemento a vasca 29 ed à ̈ fissato al cursore 14 che à ̈ posto a chiusura del lato aperto dell’elemento a vasca 29 e che à ̈ scorrevole relativamente all’elemento a vasca 29 lungo la direzione di azionamento 12. Tra il bordo del lato aperto dell’elemento a vasca 29 e il cursore 14, à ̈ interposta una guarnizione di tenuta 30, che può essere costituita, come illustrato, da una guarnizione del tipo X-Ring o Q-Ring.
Preferibilmente, il corpo dell’ammortizzatore 10 comprende un corpo tubolare 31 che alloggia l’elemento a vasca 29 e il cursore 14 e che à ̈ orientato con il suo asse parallelamente alla direzione di azionamento 12. Il cursore 14 fuoriesce con almeno una sua estremità da un’estremità assiale del corpo tubolare 31.
Un’estremità del cursore 14 à ̈ conformata a forcella 14a ed à ̈ costantemente posta, in qualsiasi posizione della corsa del cursore 14 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10 lungo la direzione di azionamento 12, esternamente al corpo tubolare 31, mentre l’estremità opposta, quando il cursore 14 à ̈ al termine della sua corsa corrispondente alla massima distanza dell’estremità a forcella 14a del cursore 14 relativamente al corpo tubolare 31, si trova a filo di un’estremità assiale del corpo tubolare 31.
L’estremità a forcella 14a del cursore 14 si impegna con il primo perno di collegamento 17.
Preferibilmente, la camera 11 e lo stantuffo 13, nonché l’elemento a vasca 29 e il corpo tubolare 31 che lo circonda, presentano, in un piano perpendicolare alla direzione di azionamento 12, una conformazione sostanzialmente rettangolare. L’almeno una luce di collegamento, che collega la prima parte 27 della camera 11 con la seconda parte 28 della camera 11 comprende una prima luce 32 che à ̈ definita tra una prima parete laterale 33 della camera 11, parallela alla direzione di azionamento 12, e il lato dello stantuffo 13 che si affaccia a tale prima parete laterale 33 della camera 11. Questa prima luce 32 presenta una sezione di passaggio per il fluido con almeno una variazione lungo la corsa di azionamento dello stantuffo 13 relativamente al corpo dell’ammortizzatore 10.
Preferibilmente, la prima parete laterale 33 della camera 11 à ̈ costituita dalla parete della camera 11 che à ̈ opposta rispetto al lato dell’elemento a vasca 29 chiuso dal cursore 14. La sezione di passaggio minore della prima luce 32 à ̈ definita da un tratto della prima parete laterale 33 che risulta maggiormente sporgente verso lo stantuffo 13 rispetto alla restante parte della prima parete laterale 33.
Più particolarmente, la prima parete laterale 33 della camera 11 presenta, nella sua zona che à ̈ interessata dalla corsa dello stantuffo 13 lungo la direzione di azionamento 12, almeno un primo tratto 34 ed almeno un secondo tratto 35 che giacciono in piani paralleli tra loro e alla direzione di azionamento 12. Il secondo tratto 35 della prima parete laterale 33 sporge verso lo stantuffo 13 in misura maggiore rispetto al primo tratto 34 in modo tale da definire, per la prima luce 32, una sezione di passaggio per il fluido che risulta maggiore lungo il primo tratto 34 ed una sezione di passaggio per il fluido minore lungo il secondo tratto 35.
Opportunamente, il primo tratto 34 e il secondo tratto 35 della prima parete laterale 33 sono raccordati tra loro mediante un tratto inclinato 36.
L’almeno una luce di collegamento della prima parte 27 con la seconda parte 28 della camera 11 comprende una seconda luce di collegamento che à ̈ costituita da un foro 37 che attraversa lo stantuffo 13.
Vantaggiosamente, su questa seconda luce, sono disposti mezzi valvolari unidirezionali 38 per consentire il passaggio del fluido in un solo senso. Questi mezzi valvolari unidirezionali 38 attuano l’apertura della seconda luce 17 nello scorrimento dello stantuffo 13 lungo la direzione di azionamento 12 in un senso e attuano la chiusura della seconda luce 17 durante lo scorrimento dello stantuffo 13 lungo la direzione di azionamento 12 in senso opposto, come meglio apparirà in seguito.
Preferibilmente, la sezione di passaggio minore della prima luce 32 Ã ̈ definita nel tratto finale della corsa di azionamento dello stantuffo 13 nel senso di scorrimento che attua la chiusura dei mezzi valvolari unidirezionali 38.
Più particolarmente, il collegamento tra la prima parte 27 e la seconda parte 28 della camera 11 à ̈ attuato dalla prima luce 32 e dal foro 37 che attraversa lo stantuffo 13 e che costituisce la seconda luce. I mezzi valvolari unidirezionali 38 sono costituiti da una valvola unidirezionale che à ̈ disposta sul foro 37. Tale valvola unidirezionale può essere costituita semplicemente da una sfera 39 che riscontra l’estremità del foro 37 rivolta verso la seconda parte 28 e che à ̈ trattenuta in prossimità del foro 37 da una spina trasversale 40 connessa allo stantuffo 13. In pratica, la sfera 39 consente il passaggio del fluido esclusivamente dalla prima parte 27 alla seconda parte 28 della camera 11 mentre impedisce il passaggio del fluido in senso contrario e cioà ̈ dalla seconda parte 28 alla prima parte 27 della camera 11.
Sul lato dello stantuffo 13 che si affaccia alla prima parete laterale 33 Ã ̈ definita una sede 41 che alloggia una guarnizione 42 elasticamente deformabile impegnabile con il secondo tratto 35 della prima parete laterale 33.
Preferibilmente, la guarnizione 42 elasticamente deformabile, che può essere costituita semplicemente da un pezzo di O-Ring, nonché la relativa sede 41, si estendono anche agli altri due lati dello stantuffo 13 che si affacciano alle seconde pareti laterali 43, 44 della camera 11 che si sviluppano dalla prima parete laterale 33. La camera 11 à ̈ chiusa da un tappo 45 asportabile per consentire il riempimento della camera 11 con un fluido che à ̈ preferibilmente costituito da un liquido.
Per completezza descrittiva, occorre dire che à ̈ previsto, in modo di per sé noto, un cavallotto 46 che à ̈ incernierato alla leva 4, attorno ad un relativo asse 47 parallelo all’asse di rotazione 5, e che à ̈ impuntabile contro un lato dell’apertura 24 per bloccare la rotazione dell’intelaiatura 2 relativamente alla leva 4 e quindi per bloccare lo sportello in una posizione di apertura intermedia.
Il funzionamento della cerniera secondo il trovato à ̈ il seguente.
Quando l’intelaiatura 2 à ̈ nella posizione di chiusura, che corrisponde alla posizione di chiusura dello sportello dell’elettrodomestico, si presenta come illustrato nella figura 3.
Quando l’intelaiatura 2 viene ruotata relativamente alla leva 4 attorno all’asse di rotazione 5 verso la posizione di apertura, la molla di trazione 7, contrasta questa rotazione con una coppia che diminuisce gradualmente fino ad essere superata dalla coppia generata dal peso dello sportello quando raggiunge la posizione di apertura, illustrata nella figura 4.
Durante la rotazione in apertura dell’intelaiatura 2, per il fatto che il cursore 14 à ̈ connesso al primo perno di collegamento 17, lo stantuffo 13 trasla verso l’asse di rotazione 5, ovvero nel senso indicato dalla freccia 48a nella figura 9. La traslazione dello stantuffo 13 in questo senso 48a à ̈ consentita dal fatto che parte del fluido contenuto nella prima parte 27 della camera 11 viene trasferito nella seconda parte 28 della camera 11 attraverso la prima luce 32 e attraverso il foro 37 in quanto i mezzi valvolari unidirezionali 38 posti sul foro 37, nella traslazione dello stantuffo 13 nel senso 48a, sono aperti.
E’ da notare che l’ammortizzatore 8, durante la rotazione in apertura dell’intelaiatura 2, oppone una resistenza ridotta in quanto il fluido, nel suo passaggio dalla prima parte 27 alla seconda parte 28 della camera 11, ha a disposizione una sezione di passaggio complessiva, costituita dalla somma della sezione di passaggio della prima luce 32 e della sezione di passaggio del foro 37, abbastanza ampia. La resistenza opposta dall’ammortizzatore 8, qualora richiesto, può essere variata dimensionando corrispondentemente il diametro del foro 37 e/o l’ampiezza della prima luce 32.
Quando l’intelaiatura 2 viene ruotata dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura, una volta superata la fase iniziale, nella quale la coppia generata dalla molla di trazione 7 à ̈ bilanciata dalla coppia generata dal peso dello sportello, si ha un’azione prevalente della molla di trazione 7 che provoca la rotazione in chiusura dell’intelaiatura 2.
Durante questa rotazione in chiusura, l’ammortizzatore 8 esercita una modesta azione di frenatura nel primo tratto ed una maggiore azione di frenatura nel tratto finale.
Infatti, all’inizio della rotazione in chiusura dell’intelaiatura 2, per il fatto che lo stantuffo 13 viene spinto in allontanamento dall’asse di rotazione 5 e cioà ̈ nel senso indicato dalla freccia 48b nella figura 10, i mezzi valvolari unidirezionali 38 chiudono il foro 37 riducendo la sezione di passaggio a disposizione del fluido per passare dalla seconda parte 28 alla prima parte 27 della camera 11. In pratica, il fluido ha a disposizione soltanto la prima luce 32, la cui ampiezza si riduce quando lo stantuffo 13 giunge in corrispondenza del secondo tratto 35 e cioà ̈ quando l’intelaiatura 2 à ̈ prossima alla posizione di chiusura, come illustrato nella figura 5.
In tale condizione, la guarnizione 42 si impegna con il secondo tratto 35 della prima parete 33, ma il fluido può comunque passare, svolgendo appunto un effetto di frenatura, tra la guarnizione 42 e tale secondo tratto 35 della prima parete 33 sfruttando la deformabilità elastica della stessa guarnizione 42.
In pratica, nell’ultimo tratto della rotazione in chiusura dell’intelaiatura 2 l’ammortizzatore 8 può svolgere una spiccata azione frenante, che può essere variata variando l’ampiezza della prima luce 32 e/o la deformabilità elastica della guarnizione 42 e/o la viscosità del fluido posto nella camera 11.
Quando l’intelaiatura 2 raggiunge la posizione di chiusura, illustrata nella figura 3, l’ammortizzatore 8 cessa di contrastare l’azione della molla di trazione 7.
Qualora all’interno della seconda parte 28 della camera 11 dovesse verificarsi una sovrappressione a seguito dell’applicazione allo sportello di una forza eccessiva e/o impulsiva durante la rotazione in chiusura, la guarnizione 42 può cedere ulteriormente incrementando la sezione di passaggio a disposizione del fluido tra lo stantuffo 13 e il secondo tratto 35 della prima parete laterale 33. In questo modo viene evitato che la pressione nella seconda parte 28 della camera 11 possa raggiungere valori eccessivi, scongiurando il pericolo di un danneggiamento o di uno scoppio dell’ammortizzatore 8.
E’ da notare che l’assenza di una molla di richiamo per il riarmo nell’ammortizzatore 8 consente un’immediata funzionalità dell’ammortizzatore 8 in qualsiasi condizione e non richiede sovradimensionamenti della molla di trazione 7 per assicurare la richiesta tenuta tra lo sportello e le guarnizioni interposte tra la struttura dell’elettrodomestico e lo sportello, in alcuni tipi di elettrodomestici.
Si à ̈ in pratica constatato come la cerniera secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto la particolare disposizione dell’ammortizzatore consente di limitare l’ingombro complessivo della cerniera, riduce il numero di componenti ed evita l’esposizione dell’ammortizzatore a temperature elevate, anche qualora la cerniera venisse utilizzata su sportelli di forni, conseguendo un’elevata affidabilità di funzionamento e contenendo i costi di produzione e di assemblaggio.
La cerniera, così concepita, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cerniera, particolarmente per sportelli di elettrodomestici come forni, lavastoviglie o simili, comprendente un’intelaiatura (2) associabile solidalmente ad uno sportello ed alloggiante un perno principale (3), attorno a detto perno principale (3) essendo infulcrata l’estremità di una leva (4) estendentesi con l’altra sua estremità esternamente a detta intelaiatura (2) per impegnarsi in una sede definita lateralmente all’apertura dell’elettrodomestico da chiudere con detto sportello, detta intelaiatura (2) essendo girevole relativamente a detta leva (4), attorno all’asse di detto perno principale (3) definente un asse di rotazione (5) per detto sportello, secondo un arco di rotazione da una posizione di apertura ad una posizione di chiusura, corrispondenti alla posizione di apertura e alla posizione di chiusura dello sportello, e viceversa, essendo previsti mezzi elastici (6) contrastanti la rotazione in apertura di detta intelaiatura (2) relativamente a detta leva (4), detti mezzi elastici (6) comprendendo una molla di trazione (7) connessa, con una sua prima estremità (7a), a detta intelaiatura (2) e collegata, con una sua seconda estremità (7b), ad una porzione intermedia di detta leva (4), caratterizzata dal fatto di comprendere un ammortizzatore (8) alloggiato in detta intelaiatura (2) e disposto tra detta molla di trazione (7) e detta leva (4), detto ammortizzatore (8) essendo collegato a detta leva (4) per operare una frenatura della rotazione di detta intelaiatura (2) relativamente a detta leva (4) attorno a detto asse di rotazione (5) almeno nell’ultima porzione di detto arco di rotazione nel passaggio di detta intelaiatura (2) da detta posizione di apertura a detta posizione di chiusura.
  2. 2. Cerniera, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta intelaiatura (2) presenta una conformazione allungata, detto perno principale (3) essendo disposto in prossimità di un’estremità longitudinale di detta intelaiatura (2) e detta molla di trazione (7) essendo connessa, con detta sua prima estremità (7a), a detta intelaiatura (2) in prossimità dell’estremità longitudinale di detta intelaiatura (2) opposta rispetto a detto perno principale (3), detto ammortizzatore (8) essendo alloggiato in una zona intermedia dell’estensione longitudinale di detta intelaiatura (2).
  3. 3. Cerniera, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che detto ammortizzatore (8) comprende un corpo dell’ammortizzatore (10) con definita internamente una camera (11) alloggiante scorrevolmente, lungo una direzione di azionamento (12), uno stantuffo (13) e contenente un fluido atto a frenare il moto di detto stantuffo (13) relativamente a detto corpo dell’ammortizzatore (10) in almeno un tratto della sua corsa, detto stantuffo (13) essendo connesso ad un cursore (14) fuoriuscente da detto corpo dell’ammortizzatore (10) e connesso a mezzi di collegamento (9) di detta seconda estremità (7b) della molla di trazione (7) a detta leva (4).
  4. 4. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti mezzi di collegamento (9) comprendono almeno una prima biella (15a, 15b) ed almeno una seconda biella (16a, 16b) incernierate tra loro in corrispondenza di una loro estremità longitudinale mediante un primo perno di collegamento (17); detta almeno una prima biella (15a, 15b) essendo incernierata, con la sua estremità longitudinale opposta rispetto a detta almeno una seconda biella (16a, 16b), a detta seconda estremità (7b) della molla di trazione (7) mediante un secondo perno di collegamento (18) e detta almeno una seconda biella (16a, 16b) essendo incernierata, con la sua estremità longitudinale opposta rispetto a detta almeno una prima biella (15a, 15b), a detta leva (4) mediante un terzo perno di collegamento (19); detti perni di collegamento (17, 18, 19) essendo disposti con i loro assi parallelamente a detto asse di rotazione (5).
  5. 5. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cursore (14) à ̈ connesso a detto primo perno di collegamento (17).
  6. 6. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una prima biella (15a, 15b) à ̈ supportata scorrevolmente da detta intelaiatura (2) lungo una direzione di scorrimento (20) sostanzialmente parallela allo sviluppo longitudinale di detta intelaiatura (2), detta direzione di azionamento (12) del cursore (14) relativamente al corpo dell’ammortizzatore (10) essendo parallela a detta direzione di scorrimento (20).
  7. 7. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le estremità di detto primo perno di collegamento (17) e di detto secondo perno di collegamento (18) si impegnano scorrevolmente in sedi di scorrimento definite in detta intelaiatura (2) ed orientate parallelamente a detta direzione di scorrimento (20), detta direzione di scorrimento (20) essendo sostanzialmente perpendicolare a detto asse di rotazione (5).
  8. 8. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta intelaiatura (2) à ̈ costituita da un profilato presentante, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente ad U con i due rami della U costituiti da due pareti laterali (21, 22) parallele tra loro ed unite da una parete intermedia (23), detto corpo dell’ammortizzatore (10) essendo disposto tra dette due pareti laterali (21, 22).
  9. 9. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette sedi di scorrimento sono costituite da asole (25a, 25b, 26a, 26b) definite in dette due pareti laterali (21, 22) di detta intelaiatura (2) giacenti in piani sostanzialmente perpendicolari a detto asse di rotazione (5).
  10. 10. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una prima biella (15a, 15b) comprende una coppia di prime bielle (15a, 15b) affiancate ed incernierate, in corrispondenza delle loro estremità longitudinali, rispettivamente a detto primo perno di collegamento (17) e a detto secondo perno di collegamento (18).
  11. 11. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una seconda biella (16a, 16b) comprende una coppia di seconde bielle (16a, 16b) affiancate ed incernierate, in corrispondenza delle loro estremità longitudinali, rispettivamente a detto primo perno di collegamento (17) e a detto terzo perno di collegamento (19).
  12. 12. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto stantuffo (13) suddivide detta camera (11) in due parti, rispettivamente una prima parte (27) ed una seconda parte (28), situate da parti opposte tra loro relativamente a detto stantuffo (13) lungo detta direzione di azionamento (12), detta prima parte (27) della camera (11) essendo in comunicazione con detta seconda parte (28) della camera (11) attraverso almeno una luce di collegamento (32, 37) definita in detto stantuffo (13) e/o tra detto stantuffo (13) e almeno una delle pareti laterali (33, 43, 44) di detta camera (11) per consentire il passaggio del fluido da detta prima parte (27) a detta seconda parte (28) o viceversa e conseguentemente per consentire lo scorrimento di detto stantuffo (13) relativamente a detto corpo dell’ammortizzatore (10) lungo detta direzione di azionamento (12) in un senso o in senso opposto, detta almeno una luce di collegamento (32, 37) avendo una sezione di passaggio per il fluido variabile almeno una volta nella corsa di detto stantuffo (13) lungo detta direzione di azionamento (12) relativamente a detto corpo dell’ammortizzatore (10).
  13. 13. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una luce di collegamento (32, 37) presenta una sezione di passaggio per il fluido variabile a seconda del senso di scorrimento di detto stantuffo (13) relativamente a detto corpo dell’ammortizzatore (10) lungo detta direzione di azionamento (12).
  14. 14. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta camera (11) à ̈ definita in un elemento (29) di detto corpo dell’ammortizzatore (10) conformato sostanzialmente a vasca, detto stantuffo (13) essendo alloggiato in detto elemento a vasca (29) e detto cursore (14) essendo posto a chiusura del lato aperto di detto elemento a vasca (29) ed essendo scorrevole relativamente a detto elemento a vasca (29) lungo detta direzione di azionamento (12), tra il bordo del lato aperto di detto elemento a vasca (29) e detto cursore (14) essendo interposta una guarnizione di tenuta (30).
  15. 15. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto corpo dell’ammortizzatore (10), detta camera (11) e detto stantuffo (13) presentano, in un piano perpendicolare a detta direzione di azionamento (12), una conformazione sostanzialmente rettangolare.
  16. 16. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una luce di collegamento (32, 37) comprende una prima luce di collegamento (32) definita tra una prima parete laterale (33) di detta camera (11), parallela a detta direzione di azionamento (12), e un lato di detto stantuffo (13) affacciantesi a detta prima parete laterale (33) di detta camera (11), detta prima luce di collegamento (32) presentando una sezione di passaggio per il fluido con almeno una variazione lungo la corsa di azionamento di detto stantuffo (13) relativamente a detto corpo dell’ammortizzatore (10).
  17. 17. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una luce di collegamento (32, 37) comprende una seconda luce costituita da un foro (37) attraversante detto stantuffo (13).
  18. 18. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, su detta seconda luce (37), sono disposti mezzi valvolari unidirezionali (38) per il passaggio del fluido in un solo senso, detti mezzi valvolari unidirezionali (38) attuando l’apertura di detta seconda luce (37) nello scorrimento di detto stantuffo (13) lungo detta direzione di azionamento (12) in un senso ed attuando la chiusura di detta seconda luce (37) nello scorrimento di detto stantuffo (13) lungo detta direzione di azionamento (12) in senso opposto.
  19. 19. Cerniera, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la sezione di passaggio minore di detta prima luce (32) à ̈ definita nel tratto finale della corsa di azionamento dello stantuffo (13) nel senso di scorrimento attuante la chiusura di detti mezzi valvolari unidirezionali (38).
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