ITMI20091308A1 - Macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento infiammabile - Google Patents

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ITMI20091308A1
ITMI20091308A1 IT001308A ITMI20091308A ITMI20091308A1 IT MI20091308 A1 ITMI20091308 A1 IT MI20091308A1 IT 001308 A IT001308 A IT 001308A IT MI20091308 A ITMI20091308 A IT MI20091308A IT MI20091308 A1 ITMI20091308 A1 IT MI20091308A1
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Description

“MACCHINA ELETTRICA RAFFREDDATA CON UN FLUIDO DI RAFFREDDAMENTO INFIAMMABILEâ€
La presente invenzione riguarda una macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento infiammabile, in particolare idrogeno.
Con particolare riferimento alla forma di attuazione descritta, la macchina elettrica à ̈ un generatore elettrico, il quale à ̈ azionato da una turbina. La macchina elettrica comprende un rotore girevole attorno a un primo asse e una cassa statorica disposta, in parte, attorno al rotore e atta a definire un vano occupato dal fluido di raffreddamento infiammabile. Il rotore comprende un albero; almeno un avvolgimento elettrico di eccitazione disposto nel vano; un circuito di collegamento estendentesi; almeno in parte; all’interno dell’albero in modo elettricamente isolato dall’albero stesso e atto a collegare l’avvolgimento elettrico di eccitazione con l’esterno della cassa statorica. L’albero comprende una pluralità di fori atti a definire un alloggiamento per il circuito di collegamento e definenti almeno un possibile percorso di uscita del fluido di raffreddamento infiammabile. Il circuito di collegamento à ̈ del tipo descritto nella domanda US 5,382,856 e comprende almeno una barra assiale disposta all’interno del rotore, un primo perno radiale atto a collegare la barra e all’avvolgimento di eccitazione; un secondo perno; e un anello di scorrimento per spazzole striscianti collegato al secondo perno. In sostanza, il circuito di collegamento mette in comunicazione il vano occupato dal fluido di raffreddamento infiammabile con una parte esterna disposta in prossimità della zona di contatto fra l’anello e le spazzole striscianti e notoriamente all’esterno della cassa statorica. Un’eventuale perdita di fluido refrigerante infiammabile in prossimità di questo anello sarebbe molto pericolosa perché le scintille generate dal contatto fra le spazzole striscianti e l’anello potrebbero infiammare il fluido di raffreddamento.
A questo scopo, à ̈ necessario garantire una tenuta ermetica fra il circuito di collegamento e l’albero e nello stesso tempo avere la possibilità di verificare l’ermeticità della tenuta.
A questo scopo dal brevetto US 5,382,856 à ̈ noto utilizzare due guarnizioni disposte in serie fra l’albero e il circuito di collegamento lungo qualsiasi possibile percorso di uscita del liquido di raffreddamento infiammabile e un condotto disposto all’interno del circuito di collegamento per selettivamente verificare la tenuta delle guarnizioni, per esempio iniettando aria e controllando entro quanto tempo si determina un determinato calo di pressione determinato a priori secondo criteri di accettabilità.
Il condotto di rilevamento ha la funzione di rilevare se il montaggio delle guarnizioni à ̈ stato realizzato in modo corretto e garantisce una tenuta efficace. Se ciò non avviene, à ̈ necessario smontare e rimontare le guarnizioni e, almeno in parte, il circuito di collegamento fino a quando le prove non forniscono un risultato soddisfacente in termini di sicurezza.
Nel caso in cui si verifichi una perdita mentre il generatore elettrico à ̈ in funzione, l’unica soluzione à ̈ quella di fermare il generatore elettrico e intervenire per sostituire eventuali componenti danneggiati. Questo fatto implica un fermo macchina relativamente lungo e non programmato che deve essere compensato da una produzione di energia tramite un'altra fonte.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare una macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento infiammabile in grado di ridurre i fermi macchina non programmati e mantenere nello stesso tempo i massimi livelli di sicurezza.
Secondo la presente invenzione à ̈ realizzata una macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento infiammabile; la macchina elettrica comprendendo un rotore girevole attorno a un asse e una cassa statorica disposta, in parte, attorno al rotore e atta a definire un vano occupato dal fluido di raffreddamento infiammabile; il rotore comprendendo un albero; almeno un avvolgimento elettrico di eccitazione disposto nel vano; un circuito di collegamento estendentesi; almeno in parte; all’interno dell’albero in modo elettricamente isolato dall’albero stesso e atto a collegare l’avvolgimento elettrico di eccitazione con l’esterno della cassa statorica; il detto albero comprendendo una pluralità di fori atti a definire un alloggiamento per il circuito di collegamento e almeno un possibile percorso di uscita del fluido di raffreddamento infiammabile; e un primo, un secondo, e un terzo gruppo di tenuta disposti in serie lungo il detto percorso fra il circuito collegamento e l’albero e un primo e un secondo condotto atti a collegare con l’esterno rispettivamente una zona del percorso compresa fra il secondo e il terzo gruppo di tenuta e una zona compresa fra il primo e il secondo gruppo di tenuta.
Grazie alla presente invenzione, anche in caso di decadimento della capacità di tenuta ermetica di uno fra il primo, il secondo, e il terzo gruppo di tenuta à ̈ possibile mantenere in operazione la macchina elettrica in piena sicurezza. Inoltre, il primo e il secondo condotto consentono di determinare quale fra il primo, il secondo e il terzo gruppo di tenuta ha mostrato segni di cedimento nella capacità di mantenere l’ermeticità.
La macchina elettrica realizzata secondo l’invenzione si presta pertanto a una riduzione consistente dei fermi macchina non programmati ed à ̈ in grado di mantenere i massimi livelli di sicurezza operando con almeno due gruppi di tenuta disposti in serie anche in caso di decadimento di uno fra il primo il secondo e il terzo gruppo di tenuta.
Secondo una preferita forma di realizzazione della presente invenzione ciascuno fra il primo, il secondo, e il terzo gruppo di tenuta comprende almeno una guarnizione e un rispettivo elemento di compressione per comprimere la guarnizione contro l’albero.
In questo modo ciascuna guarnizione di un rispettivo gruppo di tenuta à ̈ controllata da un rispettivo elemento di compressione che determina una precompressione desiderata della guarnizione stessa.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di un suo esempio non limitativo di attuazione, con riferimento alle figure allegate, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista in sezione longitudinale, con parti asportate per chiarezza, di una macchina elettrica realizzata secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, di un particolare della macchina elettrica della figura 1; e
- la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, di un ulteriore particolare della macchina elettrica della figura 1.
Con riferimento alla figura 1, con 1 à ̈ indicata nel suo complesso una macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento molto performante e nello steso tempo molto infiammabile, nella fattispecie l’idrogeno. Nella fattispecie la macchina elettrica 1 à ̈ un generatore elettrico associato a una turbina e impiegato per la produzione di energia elettrica. Il generatore 1 comprende uno statore non illustrato nelle figure allegate, un rotore 2 girevole rispetto allo statore (non illustrato) attorno a un asse A1; e una cassa statorica 3 che racchiude lo statore (non illustrato) e in parte il rotore 2. Nella cassa statorica 3 circola dell’idrogeno, il quale ha la funzione di raffreddare le parti attive della macchina 1. Il rotore 2 comprende un albero 4 che estende, in parte, nella cassa statorica 3 e, in parte, fuori dalla cassa statorica 3, un avvolgimento elettrico 5 di eccitazione che si estende nella cassa statorica 3, un circuito di collegamento 6 che si estende, almeno in parte, all’interno dell’albero 4 per collegare l’avvolgimento elettrico 5 di eccitazione a spazzole striscianti di alimentazione non illustrate nelle figure allegate.
Il rotore 2 comprende inoltre una cappa di blindaggio 7 mostrata in modo schematico in corrispondenza di una testata del rotore 2 stesso. L’avvolgimento elettrico 5 di eccitazione si estende nelle cave (non illustrate) del rotore 2 e all’interno della cappa di blindaggio 7.
Il rotore 2 e la cassa statorica 3 sono separati da elementi di tenuta 8 (mostrati in modo schematico nella figura 1) e definiscono un vano 9 chiuso contenente idrogeno, il quale à ̈ impiegato come mezzo refrigerante per evitare il surriscaldamento delle parti attive della macchina elettrica 1, mentre gli elementi di tenuta 8 hanno la funzione di impedire la fuoriuscita dell’idrogeno dal vano 9 chiuso.
Nella fattispecie illustrata nella figura 1, il circuito di collegamento 6 comprende due anelli 10 disposti all’esterno della cassa statorica 3 e montati sull’albero 4; due perni 11 disposti all’esterno della cassa statorica 3 à ̈ in parte all’interno dell’albero 4; due barre 12 assiali disposte interamente all’interno dell’albero 4; e quattro perni 13 disposti all’interno della cassa statorica 3 e, in parte, all’interno dell’albero 4.
Il circuito di collegamento 6 à ̈ supportato dall’albero 4 ed à ̈ elettricamente isolato dall’albero 4. In maggiore dettaglio, l’albero 4 presenta un foro 14 assiale di asse A1 e atto ad alloggiare le barre 12; due fori 15 e 16 diametrali di assi rispettivamente A2 e A3 e atti ad alloggiare i due perni 11; e due fori 17 e 18 diametrali di assi rispettivamente A4 e A5 e atti ad alloggiare i quattro perni 13.
Ciascuna barra 12 presenta dei fori disposti in allineamento con i fori 15, 16, 17, e 18 diametrali.
Ciascun perno 11 si estende attraverso l’albero 4 in direzione diametrale e attraverso le barre 12 e sporge in corrispondenza di estremità opposte dell’albero 4 per essere collegato a un rispettivo anello 10 per mezzo di morsetti 19. Ciascun perno 11 pur avendo un’estensione maggiore del diametro dell’albero 4 à ̈ collegato elettricamente a una sola delle due barre 12 ed à ̈ isolato elettricamente dall’altra delle due barre 12.
Ciascun perno 13 si estende dall’asse A1 fino all’esterno dell’albero 4 ed à ̈ collegato a una sola delle barre 12 tramite una boccola 20 e all’avvolgimento elettrico 5 tramite due morsetti 21. La boccola 20 à ̈ realizzata in materiale conduttivo ed à ̈ parte integrante del circuito di collegamento 6.
Di fatto, ciascun anello 10 à ̈ collegato a una coppia di perni 13 i quali sono cono collegati in parallelo a un’estremità dell’avvolgimento elettrico 5 di eccitazione.
L’albero 4 presenta inoltre un condotto 22 che collega il foro assiale 14 con l’esterno dell’albero 4. Nella fattispecie, il condotto 22 à ̈ un foro radiale, il quale à ̈ disposto fra i perni 11 e i perni 13 e presenta l’estremità disposta in corrispondenza della superficie esterna dell’albero 4 filettata in modo da poter richiudere il condotto 22 con un tappo 23. In uso, il condotto 22 à ̈ normalmente aperto e la macchina elettrica 1 comprende un dispositivo di controllo includente un sensore 24 atto a rilevare la presenza di idrogeno in prossimità del condotto 22.
Il rotore 2 comprende una flangia 25 montata all’estremità dell’albero 4 per richiudere ermeticamente il foro assiale 14, e primi, secondi, e terzi gruppi di tenuta 26, 27 e 28 per realizzare una tenuta ermetica fra i perni 11 e 13, da un lato, e l’albero 4, dall’altro lato. In sostanza, il vano 9 occupato dall’idrogeno à ̈ separato dall’esterno da tre gruppi di tenuta 26, 27, e 28 disposti in serie per ogni possibile percorso di uscita del fluido di raffreddamento lungo il circuito di collegamento 6. Nella fattispecie illustrata ciascun perno 11 à ̈ associato a due primi gruppi di tenuta 26 e due secondi gruppi di tenuta 27; e ciascun perno 13 à ̈ associato a un terzo gruppo di tenuta 28. Ciascuna estremità del perno 11 à ̈ associata a un primo e a un secondo gruppo di tenuta 26 e 27.
Nella figura 2 à ̈ preso ad esempio il foro 15, beninteso che la seguente descrizione à ̈ valida anche per il foro 16. Il foro 15 in corrispondenza della superficie esterna dell’albero 4 si allarga in successione in due fori 29 e 30 e forma due rispettivi spallamenti 31 e 32. I fori 29 e 30 definiscono rispettive zone parzialmente occupate rispettivamente e, almeno in parte, da un secondo gruppo di tenuta 27 e da un primo gruppo di tenuta 26.
Il primo gruppo di tenuta 26 comprende una flangia 33 in materiale isolante; due guarnizioni 34 e 35; e un dado 36 atto a serrare, la flangia 33 in battuta contro lo spallamento 32. La flangia 33 ha una forma anulare, à ̈ calzata sul perno 11 e presenta una faccia cilindrica in cui à ̈ ricavata una scanalatura anulare in cui à ̈ alloggiata la guarnizione 34 e una faccia anulare provvista di una scanalatura di alloggiamento della guarnizione 35. Nella fattispecie le guarnizioni 34 e 35 sono degli O-ring e sono disposte a contatto rispettivamente del perno 11 e dell’albero 4 in corrispondenza dello spallamento 32. Il dado 36 à ̈ avvitato a un’estremità filettata del perno 11, e comprime la flangia 33 e la guarnizione anulare 35 contro lo spallamento 32.
Il secondo gruppo di tenuta 27 comprende due manicotti flangiati 37 e 38; una guarnizione 39; e una ghiera 40 filettata. I manicotti flangiati 37 e 38 sono realizzati in materiale isolante, sono disposti in successione lungo il perno 11 e attorno al perno 11 per isolare il perno 11 dall’albero 4, e presentano due rispettive flange di estremità all’interno del foro 29. La guarnizione 39 à ̈ disposta fra le due citate flange dei manicotti 37 e 38 e fra l’albero 4 e il perno 11 in corrispondenza del foro 29. La ghiera 40 à ̈ avvitata all’albero 9 in corrispondenza del foro 29 anch’esso almeno in parte filettato e appoggia sulla flangia del manicotto 37 e comprime la guarnizione 39 e la flangia del manicotto 38 contro lo spallamento 31 e, per effetto della dilatazione della guarnizione 39, comprime la guarnizione 39 contro l’albero 4 e il perno 11.
Ciascun perno 11 comprende, inoltre, in corrispondenza delle estremità opposte due canali 41 ciascuno dei quali si estende fra una superficie laterale del perno 11 disposta fra il gruppo di tenuta 26 e il gruppo di tenuta 27 e una superficie di estremità del perno 11 in corrispondenza della quale il canale 41 à ̈ otturato da un tappo 42 in modo da collegare con l’esterno una zona del percorso compresa fra il primo e il secondo gruppo di tenuta 26 e 27.
Per completezza di descrizione ciascun perno 11 à ̈ accoppiato a una delle due barre 12 tramite un accoppiamento 43 che prevede un innesto filettato e un arresto in battuta. Ciascun perno 11 à ̈ inoltre isolato dall’altra delle due barre 12, le quali sono isolate dall’albero 4 per mezzo di un tubo isolante 44 e sono isolate l’una dall’altra tramite un pannello isolante 45.
Con riferimento alla figura 3, à ̈ preso ad esempio il foro 17, beninteso che la seguente descrizione à ̈ valida anche per il foro 18. Di fatto, come meglio illustrato nella figura 1 entrambi i fori 17 e 18 in corrispondenza della superficie esterna dell’albero 4 si allargano a formare un vano contraddistinto da uno spallamento 46. Con riferimento alla figura 3, ciascun perno 17 à ̈ fissato a una barra 12, ed à ̈ isolato dall’albero 4 per mezzo di un manicotto 47 di materiale isolante. Ciascun terzo gruppo di tenuta 28 à ̈ disposto in parte all’interno del foro 17 (rispettivamente 18) e in parte in corrispondenza dello spallamento 46. Nella fattispecie, il terzo gruppo di tenuta 28 comprende cinque guarnizioni 48, 49, 50, 51, e 52, una flangia 53, un dado 54, un anello 55 e una boccola 56 di materiale isolante.
La boccola 56 à ̈ calzata sul perno 13 e poggia sullo spallamento 46; l’anello 55 à ̈ calzato e sul perno 13 e poggia sulla boccola 56; la flangia 53 à ̈ solidale al perno 13 e poggia sull’anello 55. Anche il dado 54 à ̈ solidale al perno 13 per poter avvitare il perno 13 nella boccola 20 e, quindi, permettere alla flangia 53 di comprimere, l’anello 55 e la boccola 56 contro lo spallamento 46.
L’anello 55 presenta due scanalature anulari occupate rispettivamente dalle guarnizioni 48 e 49 e disposte a contatto rispettivamente della flangia 53 e della boccola 56. Un’ulteriore scanalatura anulare à ̈ ricavata nell’albero 4 lungo lo spallamento 46 ed à ̈ occupata dalla guarnizione 50, la quale à ̈ disposta a contatto della boccola 56.
Due scanalature anulari si estendono nell’albero 4 in corrispondenza del foro 17 (rispettivamente 18) e sono occupate rispettivamente dalle guarnizioni 51 e 52.
Nella fattispecie le guarnizioni 48, 49, 50, 51, e 52 sono degli O-ring.
Con riferimento alla figura 1, ciascun perno 11 à ̈ associato a due primi gruppi di tenuta 26 e due secondi gruppi di tenuta 27; mentre ciascun perno 13 à ̈ associato a un terzo gruppo di tenuta 28. Complessivamente il circuito di collegamento 6 à ̈ associato a quattro primi gruppi di tenuta 26, quattro secondi gruppi di tenuta, 27 e quattro terzi gruppi di tenuta 28. I quattro fori 15, 16, 17 e 18 definiscono 8 bocche lungo la superficie esterna dell’albero 4 e, di conseguenza, l’idrogeno ha la possibilità di fuoriuscire attraverso diversi percorsi che collegano il vano 9 con l’esterno della macchina elettrica 1. La disposizione dei gruppi di tenuta 26, 27, e 28 prevede che lungo qualsiasi possibile percorso di uscita dell’idrogeno definito dai fori 14, 15, 16, 17, e 18 nell’albero 4 e determinato dalla conformazione del circuito di collegamento 6 all’interno dell’albero 4, vi siano un primo un secondo e un terzo gruppo di tenuta 26, 27, e 28 disposti in serie. Inoltre, fra i secondi gruppi di tenuta 27, da un lato, e i terzi gruppi di tenuta 28, dall’altro alto, il condotto 22 permette di testare la tenuta di secondi e dei terzi gruppi di tenuta 27 e 28, mentre i condotti 41 (figura 2) permettono di verificare la tenuta di un primo e di un secondo gruppo di tenuta 26 e 27 adiacenti.
In uso, il condotto 22 à ̈ lasciato aperto e il sensore 24 à ̈ in grado di rilevare un’eventuale fuoriuscita di idrogeno dal condotto 22. Nel caso in cui si verifichi questo evento, il condotto 22 à ̈ richiuso dal tappo 23, i primi e i secondi gruppi di tenuta 26 e 27 sono testati e, se trovati idonei, la macchina elettrica 1 à ̈ in grado di ripartire dopo un breve periodo di interruzione. Quando à ̈ previsto un fermo macchina programmato, sarà possibile eseguire la necessaria manutenzione dei terzi gruppi di tenuta 28 e il tappo 23 sarà nuovamente rimosso.
La presente invenzione permette, quindi, di ridurre il tempo di fermo macchina non programmato e, quindi, di aumentare la produttività della macchina elettrica garantendo i migliori livelli di sicurezza.
Inoltre, la macchina elettrica 1 realizzata secondo la presente invenzione ha il vantaggio di permettere di determinare quali fra i primi, i secondi e i terzi gruppi di tenuta 26, 27, e 28 hanno perso la capacità di tenuta ermetica. Quando il sensore 24 rileva la presenza di liquido di raffreddamento infiammabile in prossimità del condotto 24, significa che almeno uno dei terzi gruppi di tenuta 28 non à ̈ più in grado di mantenere l’ermeticità.
Se iniettando un fluido all’interno di un canale 41 si rileva un calo di pressione eccessivamente rapido, significa che uno fra il primo e il secondo gruppo di tenuta 26 e 27 disposti in prossimità del condotto 41 ha preso di ermeticità. Se tale evento accade in assenza di perdita di liquido di raffreddamento e, quindi, in condizione di piena efficienza dei terzi gruppi di tenuta 28, una prova di caduta di pressione attraverso il condotto 22 permette di stabilire quale fra il primo e il secondo gruppo di tenuta 26 e 27 ha perso di ermeticità. In questo modo à ̈ possibile diagnosticare il guasto con maggiore rapidità e precisione e intervenire in modo mirato riducendo ulteriormente i tempi di fermo macchina.
È inoltre evidente che la presente invenzione copre anche forme di attuazione non descritte nella descrizione dettagliata e forme di attuazione equivalenti che rientrano nell’ambito di protezione delle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina elettrica raffreddata con un fluido di raffreddamento infiammabile; la macchina elettrica (1) comprendendo un rotore (2) girevole attorno a un asse (A1) e una cassa statorica (3) disposta, in parte, attorno al rotore (2) e atta a definire un vano (9) occupato dal fluido di raffreddamento; il rotore (2) comprendendo un albero (4); almeno un avvolgimento elettrico (5) di eccitazione disposto nel vano (9); un circuito di collegamento (6) estendentesi; almeno in parte; all’interno dell’albero (4) in modo elettricamente isolato dall’albero (4) stesso e atto a collegare l’avvolgimento elettrico (5) di eccitazione con l’esterno della cassa statorica (3); il detto albero (4) comprendendo una pluralità di fori (14, 15, 16, 17, 18) atti a definire un alloggiamento per il circuito di collegamento (6) e almeno un possibile percorso di uscita del fluido di raffreddamento; e un primo, un secondo, e un terzo gruppo di tenuta (26, 27, e 28) disposti in serie lungo il detto percorso fra il circuito collegamento (6) e l’albero (4) e un primo e un secondo condotto (22, 41) atti a collegare con l’esterno rispettivamente una zona del percorso compresa fra il secondo e il terzo gruppo di tenuta (27, 28) e una zona compresa fra il primo e il secondo gruppo di tenuta (26, 27).
  2. 2. Macchina elettrica secondo la rivendicazione 1, in cui il primo condotto (22) à ̈ selettivamente richiudibile ed à ̈ normalmente aperto quando la macchina elettrica (1) à ̈ in funzione.
  3. 3. Macchina elettrica secondo la rivendicazione 2 comprendente un sensore (24) disposto in corrispondenza dell’albero (4) al di fuori della cassa statorica (3) e atto a rilevare la presenza del fluido di raffreddamento infiammabile in prossimità del primo condotto (22).
  4. 4. Macchina elettrica secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il secondo condotto (41) Ã ̈ normalmente chiuso quando la macchina elettrica (1) Ã ̈ in funzione.
  5. 5. Macchina elettrica secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la detta pluralità di fori (14, 15, 16, 17, 18) atti a definire un alloggiamento per il circuito di collegamento (6) definiscono una pluralità di percorsi di uscita del fluido di raffreddamento infiammabile; la macchina elettrica (1) comprendendo una pluralità di primi, secondi e terzi gruppi di tenuta (26, 27, 28) disposti in modo tale per cui lungo ciascun possibile percorso di uscita siano disposti in serie un primo, un secondo, e un terzo gruppo di tenuta (26, 27, 28).
  6. 6. Macchina elettrica secondo la rivendicazione 5, in cui i percorsi della detta pluralità di possibili percorsi di uscita hanno un tratto in comune; il primo condotto (22) si estende nell’albero (4) dal detto tratto in comune all’esterno dell’albero (4).
  7. 7. Macchina elettrica secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui ciascuno fra il primo, il secondo, e il terzo gruppo di tenuta (26, 27, 28) comprende almeno una guarnizione (35; 39; 50) e un rispettivo elemento di compressione (36; 40; 13) per comprimere la guarnizione (35; 39; 50) contro l’albero (4).
  8. 8. Macchina elettrica secondo la rivendicazione 7, in cui il ciascun elemento di compressione (36; 40; 13) à ̈ avvitabile all’albero (4) o al circuito di collegamento (6).
  9. 9. Macchina elettrica secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il circuito di collegamento (6) comprende due anelli (10) accoppiati all’albero (4) due primi perni (11) collegati rispettivamente agli anelli (10) e alloggiati in due fori (15, 17) diametrali; due barre assiali (12) alloggiate in un foro (14) assiale e collegate rispettivamente ai primi perni (11) e almeno due secondi perni (13) ciascuno dei quali à ̈ collegato all’avvolgimento elettrico (5) di eccitazione e a una delle barre (12); ciascun primo perno (11) essendo accoppiato a un primo e a un secondo gruppo di tenuta (26, 27) in corrispondenza di ciascuna estremità del primo perno (11) stesso e ciascun secondo perno (13) essendo accoppiato a un terzo gruppo di tenuta (28).
  10. 10. Macchina elettrica secondo la rivendicazione 9, in cui il secondo condotto (41) si estende all’interno del primo perno (11) per collegare una zona compresa fra il primo e il secondo gruppo di tenuta (26, 27) e l’esterno del primo perno (11).
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