ITMI20081854A1 - Metodo e dispositivo anticalcare con torsione magnetica - Google Patents

Metodo e dispositivo anticalcare con torsione magnetica Download PDF

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ITMI20081854A1 IT001854A ITMI20081854A ITMI20081854A1 IT MI20081854 A1 ITMI20081854 A1 IT MI20081854A1 IT 001854 A IT001854 A IT 001854A IT MI20081854 A ITMI20081854 A IT MI20081854A IT MI20081854 A1 ITMI20081854 A1 IT MI20081854A1
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Description

DESCRIZIONE PER BREVETTO DI INVENZIONE
Avente titolo: METODO E DISPOSITIVO ANTICALCARE CON TORSIONE MAGNETICA
SFONDO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo e relativo dispositivo anticalcare, adatti per essere applicati a condotte e tubazioni, in materiale non magnetizzabile, percorsi da un flusso d’acqua, mediante i quali si ottiene un’efficace azione di disgregazione sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua, impedendone l’adesione alla superficie interna delle tubazioni stesse, ed alle superfici di apparecchiature a contatto con l’acqua.
STATO DELLA TECNICA
Come noto, il calcio disciolto nell’acqua per effetto della temperatura tende a formare un carbonato che si aggrega sotto forma di particelle di calcare le quali tendono ad aderire alla superficie interna delle tubazioni riducendone progressivamente la sezione fino ad otturarla completamente; è noto inoltre che il calcare tende ad aderire a qualsiasi superficie o apparecchiatura a contatto con l’acqua, influenzandone negativamente il suo funzionamento.
È altresì noto che un campo magnetico attraversato da un flusso d’acqua favorisce la precipitazione del carbonato di calcio in forme cristalline che non aderiscono alle superfici a contatto con l’acqua.
L’uso di dispositivi magnetici anticalcare è stato variamente proposto e sperimentato con risultati non sempre soddisfacenti a causa di un’inidonea polarizzazione dei magneti e dei campi magnetici generati, nonché a causa della specifica conformazione dei dispositivi anticalcare stessi.
Dispositivi magnetici anticalcare sono mostrati ad esempio in EP-A-0 319 936, GB-A-2 257 932, EP-A-0 433 035, US-A-5.840.184 ed EP-A-1 574 480.
EP-A-0 319 936 illustra un dispositivo magnetico anticalcare sotto forma di un elemento tubolare fissato esternamente ad un condotto, sostanzialmente costituito da due gioghi magnetici di sezione semicircolare ciascuno dei quali è provvisto di un magnete permanente, ed in cui i due magneti hanno facce di opposta polarità destinate a venire parzialmente a contatto con il condotto dell’acqua. Il campo magnetico che si estende sostanzialmente per l’intera lunghezza del dispositivo, tende unicamente ad influenzare le caratteristiche di aggregazione degli ioni calcio, lasciando due ampie fasce laterali in cui il campo magnetico è meno intenso o manca completamente, riducendo l’efficacia anticalcare del dispositivo.
GB-A-2 257 932 riguarda sempre un dispositivo magnetico anticalcare, comprendente nuovamente due magneti permanenti di forma arcuata, magnetizzati radialmente ed aventi facce polari di opposta polarità nuovamente a venire a contatto con condotti di differente diametro; a tale proposito i due magneti sono incorporati in un involucro in materiale plastico avente una cerniera laterale che consente ai due magneti di ruotare angolarmente. Nuovamente i magneti circondano solo parzialmente il condotto dell’acqua; inoltre, la mancanza di un idoneo giogo magnetico comporta, su entrambi i lati, una dispersione delle linee di flusso magnetico che riduce l’effetto anticalcare.
EP-A-0 433 035 a sua volta mostra un dispositivo anticalcare comprendente due semigusci esterni, in materiale non magnetico, tra loro incernierati; ciascun semiguscio è conformato per alloggiare una pluralità di magneti permanenti di sezione rettangolare, racchiusi tra ciascun semiguscio esterno ed un coperchio interno in materiale non magnetico, destinato a venire a contatto con il condotto.
L’efficacia anticalcare di questo dispositivo praticamente non si discosta da quella dei dispositivi precedenti; inoltre presenta una struttura estremamente complessa dal punto di vista realizzativo, costosa e di non facile applicazione nei casi in cui il condotto per l’acqua sia di difficile accesso.
US-A-5.840.184 a sua volta mostra un sistema sostanzialmente analogo, avente le stesse problematiche del precedente, con la differenza che ora i magneti di ciascun semiguscio presentano polarità N e S alternate, ed in cui ciascuna coppia di magneti contrapposti presentano le facce polari rivolte verso il condotto aventi la stessa polarità; si ottengono campi magnetici aventi una configurazione estremamente complessa in cui le linee di flusso si estendono solo parzialmente nel fluido, tra un magnete e quello successivo di uno stesso guscio.
Infine EP-A-1 574 480 mostra una soluzione simile a quella di EP-A-0 433 035, con la differenza che i magneti sono alloggiati in due gioghi ferrosi di cortocircuitazione dei flussi magnetici, aventi bordi longitudinali che si attraggono magneticamente per bloccare il dispositivo anticalcare contro il condotto per l’acqua. La conformazione e la disposizione reciproca dei campi magnetici nuovamente presentano gli stessi inconvenienti dei precedenti dispositivi, ed una ridotta azione anticalcare in quanto, nello spazio compreso tra due coppie di magneti contigue il campo magnetico risulta sostanzialmente mancante o di efficacia estremamente ridotta.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Lo scopo della presente invenzione è di fornire un metodo ed un dispositivo magnetico anticalcare, del tipo a magneti permanenti, strutturalmente e magneticamente conformato per fornire un’efficace azione anticalcare, risultando contemporaneamente di costruzione estremamente semplice e di facile installazione.
Il dispositivo anticalcare secondo la presente invenzione, si differenzia sostanzialmente dai dispositivi anticalcare precedentemente noti in quanto, in combinazione con un’azione magnetica sugli ioni del calcio che tende a causare la precipitazione dei Sali di carbonato di calcio, fornisce anche un’azione di disgregazione delle particelle di calcare presenti nel flusso d’acqua, impedendone l’adesione ai condotti e altre apparecchiature a contatto con l’acqua.
Quanto sopra è ottenuto impartendo un’azione di torsione magnetica facendo passare il flusso d’acqua tra due o più campi magnetici contigui generati da coppie di magneti contrapposti, polarizzati radialmente con polarità opposte, in cui i campi magnetici hanno linee di flusso diversamente orientate, secondo il metodo della rivendicazione 1.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione si è fornito un dispositivo anticalcare secondo la rivendicazione 4, idoneo per l’attuazione del metodo secondo la rivendicazione 1; il dispositivo anticalcare può comprendere una o più unità magnetiche modulari, ciascuna comprendente una o più coppie di magneti permanenti semicircolari, polarizzati radialmente in direzioni opposte, ciascuna coppia di magneti essendo conformata per circondare completamente il condotto di flusso dell’acqua e per fornire un’azione magnetica di torsione sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua, sia internamente a ciascuna unità anticalcare, che nella zona di transito tra unità anticalcare contigue.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Queste ed ulteriori caratteristiche del metodo e del dispositivo anticalcare secondo la presente invenzione, risulteranno maggiormente dalla descrizione che segue, e dagli esempi dei disegni allegati, in cui:
Fig. 1 mostra l’applicazione del dispositivo magnetico anticalcare di figura 2, su un condotto per l’acqua;
Fig. 2 è una vista prospettica di una prima forma di realizzazione del dispositivo magnetico anticalcare, secondo l’invenzione;
Fig. 3 mostra una vista in pianta dal lato interno di uno dei due gioghi magnetici, con i relativi magneti permanenti;
Fig. 4 è una sezione longitudinale del dispositivo anticalcare secondo la linea 4-4 di figura 2;
Fig. 5 è una sezione trasversale secondo la linea 5-5 di figura 4, atta a mostrare il primo campo magnetico;
Fig. 6 è una sezione trasversale secondo la linea 6-6 di figura 4, atta a mostrare il secondo campo magnetico;
Fig. 7 è un particolare ingrandito di figura 4; Fig. 8 mostra una seconda forma di realizzazione del dispositivo anticalcare secondo la presente invenzione;
Fig. 9 è una sezione trasversale secondo la linea 9-9 di figura 8, atta a mostrare le linee di flusso di uno dei campi magnetici del primo modulo, orientate in una direzione;
Fig. 10 è una sezione trasversale secondo la linea 10-10 di figura 8, atta a mostrare le linee di flusso del corrispondente campo magnetico dell’altro modulo, angolarmente orientate in una direzione ortogonale alla precedente;
Fig. 11 mostra un particolare ingrandito di figura 8.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
La figura 1 mostra una vista prospettica di una prima forma di realizzazione del dispositivo magnetico anticalcare secondo l’invenzione, sostanzialmente costituito da un’unità magnetica base 10, applicata esternamente ad un condotto 11 per l’acqua, in materiale magneticamente non conduttore, in cui il dispositivo anticalcare 10 è sotto forma di un elemento tubolare formato in due metà che si prolungano assialmente lungo un tratto della tubazione 11.
In particolare, come mostrato nelle figure da 2 a 7, l’unità magnetica 10 è formata da due metà semicilindriche 12A e 12B strutturalmente identiche tra loro, ciascuna comprendente due magneti permanenti polarizzati radialmente con polarità opposte N ed S.
In particolare, ciascuna metà 12A, 12B dell’unità anticalcare, come mostrato ad esempio per la metà 12A di figura 3, ovvero per le due metà 12A e 12B, nella condizione assemblata di figura 4, comprende un giogo magnetico arcuato 13A, 13B, di sezione semicircolare, presenta una superficie semicilindrica interna 14 avente un diametro maggiore di quello della tubazione 11, i cui bordi laterali 15, 16 si estendono parallelamente all’asse longitudinale dell’unità magnetica anticalcare.
Internamente a ciascun giogo magnetico 13 sono alloggiati almeno due magneti permanenti 17A, 17B e 18A, 18B di forma arcuata, ad esempio di forma semicircolare, che nella condizione assemblata del dispositivo anticalcare definiscono coppie di magneti contrapposti 17A, 18A e 17B, 18B polarizzati radialmente in modo opposto, destinati a circondare completamente il condotto 11 dell’acqua.
Come precedentemente riferito, i magneti 17 e 18 di ciascun giogo 13 sono polarizzati radialmente in direzioni tra loro opposte, in modo che uno dei magneti presenti una faccia polare interna, destinata ad essere rivolta verso il condotto 11, con una prima polarità, mentre l’altro magnete presenta a sua volta una faccia polare interna con polarità opposta alla precedente.
Occorre inoltre precisare che i magneti 17A, 18A di un giogo 13A, hanno polarità N e S opposte alle polarità S e N dei magneti 17B e 18B dell’altro giogo magnetico 13B. Più precisamente, nell’esempio in considerazione, il giogo 13A presenta un primo magnete 17A con polarità interna S ed un secondo magnete 18A con polarità interna N, mentre il giogo 13B presenta un primo magnete 17B con polarità interna S ed un secondo magnete 18B con polarità interna N; si vengono così a creare una prima coppia di magneti contrapposti 17A, 17B con polarità opposte N ed S ed una seconda coppia di magneti contrapposti, con polarità S e N, invertite rispetto a quelle dell’altra coppia di magneti.
Questa particolare conformazione del dispositivo e disposizione dei magneti costituisce una caratteristica che sostanzialmente distingue il dispositivo magnetico anticalcare della presente invenzione, da analoghi dispositivi precedentemente noti, in quanto nel passaggio da un campo magnetico al successivo consente di ottenere un effetto di torsione magnetica sulle particelle di calcare, trascinate dal flusso d’acqua, che riduce considerevolmente la loro tendenza ad aderire a qualsiasi superficie, riducendo conseguentemente la formazione di calcare sulla parete interna del condotto.
Quanto sopra può essere maggiormente compreso con riferimento alle figure 5 e 6; la figura 5 mostra schematicamente l’orientamento convenzionale delle linee di flusso del campo magnetico generato dalla coppia di magneti contrapposti 17A, 17B, mentre la figura 6 mostra analogamente l’orientamento convenzionale delle linee di flusso del campo magnetico generato dalla coppia di magneti contrapposti 18A, 18B.
Mentre nel caso di figura 5 le linee di flusso magnetico, attraversate dal flusso d’acqua, sono orientate dal magnete 17A al magnete 17B, nel caso di figura 6 hanno un orientamento opposto al precedente o, in altri termini, le linee di flusso dei magneti 18A, 18B sono polarizzate in modo da risultare angolarmente ruotate di 180° rispetto alle linee di flusso dei magneti 17A, 17B.
Oltre alle linee di flusso trasversali di figure 5 e 6, tra i magneti di ciascun giogo 13A, 13B esistono anche delle linee di flusso longitudinali convogliate dai due gioghi magnetici, come è mostrato in figura 7. In particolare, nel caso mostrato esistono linee di flusso laterali F3 ed F5 alle due estremità dell’unità magnetica anticalcare 10 e linee di flusso intermedie F4 nel tratto intermedio tra i due magneti 17A, 18A, similmente per i magneti 17B, 18B di ciascun giogo magnetico 13A, 13B.
Tutto ciò causa il sorgere di un’intensa azione di torsione magnetica sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua nel tratto compreso tra un campo magnetico e il successivo.
I magneti permanenti 17, 18 possono essere di qualsiasi tipo, nonché possono presentare una qualsiasi intensità di magnetizzazione in funzione sia delle caratteristiche dei magneti stessi, che della profondità di campo magnetico desiderata, a sua volta dipendente dalle dimensioni del condotto d’acqua.
Da prove svolte, e dall’esperienza acquisita, risulta preferibile fare uso di magneti permanenti a base di neodimio; tuttavia non si esclude l’uso di magneti di qualsiasi altro tipo. Inoltre, al fine di proteggere i magneti contro gli agenti atmosferici, preferibilmente vengono annegati in uno strato 20 di una resina protettiva, come schematicamente rappresentato in figura 7.
Il particolare di figura 7 mostra altresì la formazione di sedi arcuate 21 sulla superficie interna del giogo magnetico, per l’alloggiamento ed il corretto posizionamento dei magneti 17, 18.
Le figure da 8 a 10 mostrano una seconda soluzione del dispositivo anticalcare, comprendente due unità modulari identiche, assialmente allineate, del tutto simili all’unità magnetica di figura 2.
La soluzione di figura 8 consente un sostanziale miglioramento ed un molteplice effetto di torsione magnetica sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua, sia internamente a ciascun modulo anticalcare, sia nella zona intermedia di transito tra un modulo ed il successivo.
L’azione anticalcare migliorata è dovuta non solo al maggior numero di zone di torsione magnetica, ma altresì dal fatto di poter ruotare e posizionare angolarmente in modo diverso un modulo anticalcare rispetto all’altro, ovvero di variare, in modo relativo, le direzioni angolari delle linee di flusso dei campi magnetici dei due moduli, come mostrato negli esempi di figure 9 e 10.
Nelle figure da 8 a 10 sono stati usati gli stessi riferimenti numerici delle figure precedenti, per indicare parti simili o equivalenti; pertanto, i due campi magnetici e le direzioni di polarizzazione delle linee di flusso sono del tutto identici a quelli di figure 5 e 6. Le figure 9 e 10 mostrano dunque la diversa polarizzazione e il diverso orientamento angolare delle linee di flusso delle coppie di magneti contigue, appartenenti l’una al modulo anticalcare 10A e l’altra al modulo anticalcare 10B.
In particolare, la figura 9 mostra un orientamento sostanzialmente orizzontale delle linee di flusso per la coppia di magneti 18A e 18B del modulo 10A, mentre la figura 10 mostra una disposizione sostanzialmente verticale delle linee di flusso per la coppia di magneti 17A e 17B del secondo modulo 10B; variando la posizione angolare relativa, tra un modulo anticalcare e l‘altro, è possibile variare l’orientamento angolare delle linee di flusso tra i due moduli, entro un intervallo di regolazione compreso tra 0 e 180°, regolando conseguentemente l’effetto di torsione magnetica nella zona intermedia di transito tra i due moduli. La disposizione angolare a 90° di figure 9 e 10 risulta comunque quella che fornisce la maggiore coppia di torsione angolare e, conseguentemente, la migliore efficacia anticalcare. É evidente che in funzione di esigenze specifiche, il dispositivo anticalcare può comprendere due o più unità modulari, diversamente posizionate tra loro.
Sempre con riferimento all’esempio di figura 10, si precisa che i due moduli 10A e 10B, una volta assemblati sul condotto 11, automaticamente si accoppiano magneticamente mantenendo definitivamente la loro posizione relativa; ciò è dovuto al fatto che alle estremità dei gioghi magnetici si vengono a formare poli di polarità opposta. Pertanto, avvicinando le due unità modulari 10A e 10B con le estremità polarizzate diversamente, queste vengono attratte e mantenute saldamente ancorate magneticamente a contatto tra loro, pur consentendo di variare la reciproca posizione angolare. Il particolare di figura 11 mostra un ulteriore accorgimento utilizzabile nel caso in cui si desideri orientare due unità modulari contigue, in una o più posizioni angolari prefissate; a tale proposito è possibile dotare estremità contrapposte delle corone magnetiche 13A, 13B di organi di impegno reciproco, atti a definire una o più posizioni angolari relative. Ad esempio, come mostrato nella figura 11 è possibile conformare l’estremità di una delle corone polari 13B di un modulo con una chiavetta o parte sporgente 22, che si inserisce in una cavità o sede 23 corrispondentemente formata all’estremità opposta di una corona polare 13A del modulo contiguo; ovviamente, in sostituzione della chiavetta 22 e sede 23 di figura 11, è possibile utilizzare un qualsiasi altro mezzo di posizionamento angolare e di impegno reciproco.
Con riferimento alle figure 8, 9 e 10 è possibile prevedere ulteriori forme di realizzazione, che fanno uso di almeno due unità magnetiche modulari 10A, 10B tra loro assialmente allineate con le estremità contrapposte magneticamente a contatto, come nel caso precedente, in cui i magneti permanenti di ciascuna unità magnetica 10A e 10B sono diversamente polarizzati rispetto a quanto mostrato in figura 8.
In particolare, uno dei due gioghi magnetici, ad esempio il giogo 13A, comprende due magneti polarizzati radialmente nella stessa direzione, cioè aventi poli con la stessa polarità N-N sulla superficie interna destinata ad essere rivolta verso il condotto per l’acqua, mentre i magneti dell’altro giogo 13B di uno stesso modulo, sono entrambi polarizzati radialmente in direzione opposta alla precedente polarità, cioè con S-S.
Secondo un’altra possibile variante, il dispositivo può comprendere due o più unità magnetiche modulari, magneticamente accoppiate tra loro in posizioni assialmente allineate, in cui ciascuna unità modulare comprende un primo ed un secondo giogo magnetico tra loro contrapposti, in cui ciascun giogo magnetico comprende almeno un magnete permanente semicircolare polarizzato radialmente in direzione opposta al magnete dell’altro giogo magnetico, ed in cui i magneti contrapposti dei due gioghi circondano completamente il condotto d’acqua.
In questo caso, sempre disponendo i moduli con i campi magnetici orientati in differenti direzioni angolari, secondo le figure 9 e 10, si ottiene sempre un effetto di torsione magnetica nella zona intermedia di transizione da un modulo all’altro.
Da quanto detto e mostrato, si sarà compreso che si è fornito un metodo ed un dispositivo anticalcare idoneo per essere applicato a tubazioni o condotti per acqua, in materiale non magnetizzabile, formato da una o più unità modulari componibili, in grado di generare effetti di torsione magnetica sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua, nella zona di applicazione del dispositivo anticalcare; la possibilità di utilizzare più unità modulari anticalcare poste in successione, e di variare la posizione angolare reciproca dei campi magnetici, consente di migliorare ulteriormente l’efficacia anticalcare del dispositivo.
Pertanto, altre modifiche o varianti potranno essere apportate all’intero dispositivo o sue parti, senza con ciò allontanarsi dalle rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per impedire la formazione di particelle di calcare in un flusso d’acqua lungo un condotto (11) in materiale magneticamente non conduttore, in cui il flusso d’acqua è soggetto all’azione di campi magnetici generati da magneti permanenti (17, 18) polarizzati radialmente, caratterizzato dal fatto di far fluire il flusso d’acqua tra campi magnetici contigui aventi linee di flusso (F1, F2) trasversali al flusso d’acqua, diversamente polarizzate ed orientate angolarmente in differenti direzioni, dette linee di flusso trasversali essendo generate da una coppia di magneti contrapposti che circondano completamente il condotto, e di generare una torsione magnetica sulle particelle di calcare trascinate dal flusso d’acqua nella zona di passaggio da un campo magnetico (F1) al successivo (F2).
  2. 2. Il metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di generare una torsione magnetica sulle particelle di calcare facendo fluire il flusso d’acqua attraverso almeno un’unità magnetica anticalcare (10) comprendente un primo campo magnetico avente linee di flusso (F1, F2) polarizzate in una prima direzione, ed un secondo campo magnetico avente linee di flusso (F1, F2) polarizzate in direzione opposta alla precedente.
  3. 3. Il metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di far fluire il flusso d’acqua attraverso almeno una prima ed una seconda unità magnetica anticalcare (10A, 10B), similmente conformate; di disporre una delle unità magnetiche anticalcare (10A) con i campi magnetici (F1, F2) orientati in una differente posizione angolare rispetto ai corrispondenti campi magnetici (F1, F2) dell’altra unità magnetica anticalcare (10B), e di generare un’azione di torsione magnetica sulle particelle di calcare nelle zone di transito tra campi magnetici (F1, F2) interni a ciascuna unità modulare (10A, 10B), rispettivamente (F3, F4, F5) nella zona di transito tra le unità modulari stesse.
  4. 4. Un dispositivo magnetico anticalcare, idoneo per l’attuazione del metodo secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, comprendente almeno un’unità magnetica modulare (10) consistente in un primo ed un secondo giogo magnetico (13A, 13B), aventi sezione semicircolare, che si estende longitudinalmente secondo un asse; almeno una prima ed una seconda coppia di magneti contrapposti (17A, 17B; 18A, 18B), polarizzati radialmente, caratterizzato dal fatto che i magneti (17, 18) di ciascuna coppia presentano poli magnetici di opposta polarità (N, S) e sono conformati per cir condare completamente il condotto (11) di circolazione del flusso d’acqua.
  5. 5. Il dispositivo anticalcare secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta unità magnetica modulare (10) comprende un primo giogo magnetico (13A) di forma semitubolare, avente un primo ed un secondo magnete permanente (17A, 18A) di forma semicircolare, polarizzati radialmente in direzioni opposte tra loro; ed un secondo giogo magnetico (13B) di forma semitubolare, avente un terzo ed un quarto magnete (17B, 18B) polarizzati radialmente in direzioni opposte ai magneti del precedente giogo (13A), detti gioghi magnetici (13A, 13B) e detti magneti permanenti (17, 18) essendo conformati e disposti per generare campi magnetici trasversali (F1, F2) differentemente polarizzati in corrispondenza di ciascuna coppia di magneti contrapposti (17, 18) e un campo magnetico longitudinale (F5) nella zona di transito tra le due coppie di magneti (17, 18).
  6. 6. Il dispositivo anticalcare secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che ciascun giogo magnetico (13A, 13B) sul lato destinato ad essere rivolto verso il condotto dell’acqua (11), presenta un rivestimento protettivo (20).
  7. 7. Il dispositivo anticalcare secondo le rivendicazioni 4 e 5, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una prima ed una seconda unità magnetica modulare (10A, 10B), magneticamente accoppiate in posizioni assialmente allineate, e dal fatto che ciascuna unità magnetica (10A, 10B) è angolarmente orientabile attorno al proprio asse, rispetto all’altra unità modulare.
  8. 8. Il dispositivo anticalcare secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ciascuna unità magnetica modulare (10A, 10B) è angolarmente orientabile in un intervallo compreso tra 0 e 180°.
  9. 9. Il dispositivo anticalcare secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i gioghi magnetici (13A, 13B) di ciascuna unità modulare (10A, 10B) comprendono mezzi di interimpegno (22, 23) in almeno una loro posizione angolare.
  10. 10. Un dispositivo anticalcare, idoneo per l’attuazione del metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una prima ed una seconda unità magnetica modulare (10A, 10B) magneticamente accoppiate tra loro in posizioni assialmente allineate, in cui ciascuna unità magnetica comprende un primo giogo magnetico avente almeno un primo ed un secondo magnete semicircolare polarizzati radialmente in una stessa direzione (N-N), ed un secondo giogo magnetico contrapposto al precedente, avente un terzo ed un quarto magnete semicircolare polarizzati radialmente in direzione opposta alla precedente (S-S), in cui i magneti permanenti circondano completamente il condotto dell’acqua, e dal fatto che ciascuna unità magnetica (10A, 10B) è angolarmente orientabile attorno al proprio asse, rispetto all’altra unità magnetica modulare.
  11. 11. Un dispositivo anticalcare, idoneo per l’attuazione del metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una prima ed una seconda unità magnetica modulare (10A, 10B) magneticamente accoppiate tra loro in posizioni assialmente allineate, in cui ciascuna unità modulare comprende un primo ed un secondo giogo magnetico tra loro contrapposti, in cui ciascun giogo magnetico comprende almeno un magnete permanente semicircolare polarizzato radialmente in direzione opposta al magnete dell’altro giogo magnetico, ed in cui i magneti contrapposti dei due gioghi circondano completamente il condotto d’acqua.
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