ITMI20072212A1 - Composti antivirali - Google Patents

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ITMI20072212A1
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compound
mrna
virus
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infection
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Emanuela Peschechera
Pablo E A Rodriguez
Paolo Alberto Veronesi
Susanna Lucia Veronesi
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Therapicon Srl
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Description

Composti antivirali
L'invenzione riguarda una nuova classe di composti chimici caratterizzati dai fatto di presentare un effetto inibitorio sulla neuraminidasi (NA) ed emoagglutìnina (HE) contenuta nel virus dell'influenza di tipo A e B, sulla proteina strutturale M2del virus dell'influenza di tipo A e sulla glicoproteina di fusione emoagglutinina-esterasi (HEF), come quella presente nel virus dell'influenza di tipo C, ed anche sul virus dell'epatite, metodi per la loro preparazione, formulazioni farmaceutiche e loro uso come prodotti medicinali antivirali. Il settore della ricerca virale è in continua evoluzione, e pertanto sarebbe molto difficile rappresentare una completa analisi retrospettiva, citare migliaia di riferimenti bibliografici oppure commentare le nuove scoperte , risultati e conoscenze scientifiche riguardanti questo complesso argomento. Pertanto, l'aspetto fondante dell'invenzione si è limitato ad osservare quanto segue. Si è trovato che i virus dell'influenza, quando sono osservati al microscopio elettronico presentano una morfologia sferica con un diametro da 80 a 120 nm e/o una forma filamentosa (Yoshinort Fujìyoshi et al. "Fine structure of influenza A virus observed by electron cryo- microscopi' , The EMBO Journal 13 (2), pagine 318-26, 1994). La caratteristica più tipica dell'involucro virale è la presenza di proiezioni radiali che nel caso dei virus dell'influenza di tipo A e B corrisponde all'emoagglutinina (HA) ed alla neuraminidasi (NA) (Wilson I. A. et al. " Structure of thè heamoagglutinin membrane glycoprotein of influenza virus at 3 A resolution", Nature, 289, pagine 366-73, 1981; Varghese J. N. et al, " Structure of thè influenza virus glycoprotein antigen neuraminidase at 2.9 λ resolution", Nature, 303, pagine 35-40, 1983; Colman P. M, et al.
"Structure of thè catalytic and antigenic sites in influenza virus neuraminidase" , Nature, 303, pagine 41-44, 1983) e nei virus dell'influenza di tipo C ad una glicoproteina detta fusione emoagglutinina-esterasi (HEF) responsabile di tre attività biologiche: legame al recettore (H), inattivazione del recettore (E) e fusione (F) (Herrier Georg, et al., "A synthetic siaiic acid analogue is recognized by influenza C virus as a receptor but is resistant to thè receptor-destroying enzyme", J. Biol. Chem., 2567 (8), pagine 12501-12505, 1992). Si pensa che i prodotti antivirali di prima generazione (per lo più derivati deli'adamantano, quali amantadina, rimantadina e simili) funzionino da bloccante della proteina M2del canale ionico del virus dell'influenza di tipo A, Il blocco del flusso in entrata dì ioni H<+>attraverso il canale protonico M2inibisce la deplezione virale ed il rilascio nel citoplasma di ribonucleoproteine libere, ma ciò avviene solo del ceppo A del virus, non del ceppo B. In seguito la strategia antivirale è stata indirizzata a sviluppare una seconda generazione di antivirali, quali zanamivir ed oseltamìvir, che inibiscono o l'emoagglutinina (HA) o la neuramìnidasi (NA) dell'involucro dei virus dell'influenza di tipo A e B. Infatti, queste proteine si legano alla superficie della membrana della cellula bersaglio da infettare, legando con l'emoagglutinina le porzioni di acido sialico delle siaioglicoproteìne e dei glicolipidi. Inoltre, al termine della moltiplicazione virale l'enzima neuramìnidasi è essenziale per staccare l'acido sialico dai recettori per consentire deplezione virale. L'attuale strategia contro il virus dell'epatite di tipo C (HVC) è, al contrario, quella di inibire con ribavirina (come monofosfato) la sintesi di guanosina monofosfato, riducendone i livelli intracellulari. Inoltre la ribavirina (come trifosfato) inibisce l'enzima mRNAguanililtransferasi diminuendo la sintesi di mRNA-virale ed anche di RNA polimerasi. Pubblicazioni internazionali segnalano con crescente frequenza sia ceppi di influenza farmaco-resistenti che mutazioni continue, in particolare del virus di tipo A, e varianti resistenti o combinazioni sono trasmissibili e molto patogene. A questo riguardo, negli ultimi anni il virus dell'influenza aviaria A (H5N1) è stato descritto dagli scienziati come un serio rischio di scoppio di pandemie. Analogamente, le infezioni da epatite dì tipo C sono molto comuni nel mondo, rappresentando anche una condizione di seria patogenicità che riguarda un numero crescente di pazienti. In base a quanto detto , esiste un'urgente ed impellente necessità di sviluppare migliori varianti dei composti antivirali dianzi citati, che presentino di preferenza un meccanismo d'azione multiplo e combinato nei confronti della moltiplicazione virale, e sono in atto nei diversi laboratori notevoli sforzi di ricerca in tal senso.
Breve descrizione delio stato dell'arte
Itzstein, M, von e al. in "Nature", 363 (6428), pagine 418-423 (1993), spiega l'effetto razionale degli inibitori della sialidasi sulla moltiplicazione del virus dell'influenza. Colman, P.M. e al. nel WO 92/06691 (PCT/AU90/00501, data di pubblicazione 30 aprile 1992), Itzstein, L.M. von e al. ne! brevetto EP 0539204 Al (domanda europea 92309684.6, data di pubblicazione 28 aprile 1993), ed ancora Itzstein, L.M, von e al. nel WO 91/16320 (PCT/AU91/00161, data di pubblicazione 31 ottobre 1991) rivelano dei composti che legano la neuraminidasi e che sono ritenuti come degli inibitori in vitro dell'attività virale. Bischofberger N. W. et al. nel brevetto US 5,952,375 (domanda US 08/606,624, data dì presentazione 26 febbraio 1996) presenta nuovi composti come inibitori della neuraminidasi. Babu Y.S., Chad P., Bantia S. et ai. : " Discove ry of a novel, highly potent , orally active, and selectìve influenza neuraminidase inhibitor through structurebased drug design". ì, Med. Chem., 43 (19), 3482 (2000) e la Pubblicazione internazionale WO 99/33781 (domanda internazionale PCT/US98/26871, data di pubblicazione 08 luglio 1999) presentano dei nuovi composti sostituiti e derivati utili come inibitori della neuraminidasi.
Allo stesso modo, nell'attualità è comune pratica medica, come descritto nella ben nota pubblicazione Martindale 33. ma Ed. (2002) pagine 639-43, abbinare in soggetti umani una simultanea somministrazione dì analoghi dì nucleosidi purinici, quali la ribavirina o la viramidina, con una citochina, quale l'interferone alfa-2b (oppure l'interferone alfa-2b pegilato) nel trattamento dell'infezione cronica da HVC. Infatti, si ritiene che la ribavirina monofosfato e simili derivati inibiscano la sintesi e la concentrazione intracellulare di guanosina monofosfato, mentre il sale trifosfato interferisce con mRNA-guanilìltransferasi.
Oggetto dell'invenzione
Il principale oggetto dell'Invenzione è di rendere disponibile una nuova classe di composti chimici che presentano un notevole effetto inibitorio sui virus, in particolare sui virus dell'influenza e dell'epatite. I nuovi composti esercitano un'inibizione combinata e selettiva delle proteine dell'involucro virale, come l'emoagglutinina (HA), e di proteine virali strutturali, come M2, e degli enzimi glicolitìci, come la neuraminidasi (NA), più in particolare un'interferenza con le neuraminidasi virali o batteriche. I nuovi composti esercitano anche un'attività inibitoria sul virus dell'epatite di tipo C (HVC).
Un altro aspetto è quello di fornire inibitori migliori e meno costosi dei processi di moltiplicazione e di trasmissione dei più comuni virus responsabili di gravi infezioni virali, senza presentare una resistenza crociata verso gli antivirali abitualmente utilizzati. E' ancora un ulteriore obiettivo quello di fornire dei metodi migliori per la somministrazione dei nuovi inibitori dell'invenzione oppure delle loro combinazioni razionali con altri noti agenti antivirali. Un aspetto aggiuntivo è quello di fornire composizioni farmaceutiche utili a detti scopi. Questi ed altri obiettivi saranno più evidenti all'esperto del settore dalla valutazione dell'invenzione nel suo insieme.
Breve descrizione dell'invenzione
Un aspetto principale dell'invenzione riguarda un composto di formula generale (I) come di seguito indicato:
dove:
• X raffigura -CH2- , -0- , -CHF- , -CF2- ; e
• Un legame semplice o doppio collega C2e C3dell'anello, e
• R<l>rappresenta -OH , un alogeno, oppure una -porzìone/B, con la condizione che R<1>è assente quando C2e C3sono collegati da un doppio legame; e
• R<2>rappresenta -OH , -0-CH(C2HS)2, -NH2, -NHC(NH)NH2oppure
ed i toro C1-4carbossi-mono 0 poli-esteri, salì di addizione, solvati, enantiomeri separati e ì diastereomeri purificati.
Fanno altresì parte dell'attuale invenzione le composizioni farmaceutiche contenenti un composto dell'invenzione solo oppure in associazione con altri principi attivi in un veicolo accettabile per uso farmaceutico per la somministrazione in mammiferi. Un altro aspetto aggiuntivo della presente invenzione consiste nell'inibire l'attività della neuraminidasì e/o dei canale ionico M2con un metodo che consiste nel passaggio di trattare un campione sospettato dì contenere neuraminidasì e/o la proteina M2con un composto oppure con una composizione dell'invenzione. Un ulteriore aspetto di questa invenzione è un metodo per trattare o prevenire i virus, in particolare il virus dell'influenza oppure le infezioni da epatite virale, in un ospite che consiste nella somministrazione all'ospite, mediante una qualsiasi via di somministrazione adatta allo scopo, dì una dose terapeutica efficacie di un composto attivo antivirale qui descritto.
In altre realizzazioni dell'invenzione, sono anche forniti nuovi metodi per la sintesi dei composti di codesta invenzione.
Descrizione dettagliata dell'invenzione
La presente invenzione riguarda composti con formula di struttura (I) con la seguente configurazione:
In un aspetto preferito deirinvenzione X è rappresentato da -0-, caratteristico dell'anello dell'acido sialico, dove l'acido carbossilico in Ci rimane sempre non sostituito, dai momento che è ritenuto il punto di attacco della neuraminidasi virale. In un'altra preferita realizzazione dell'invenzione un semplice oppure un doppio legame può collegare C2a C5, alla condizione che, in presenza di un doppio legame, R<1>è assente. In un'altra realizzazione tipica, R<1>oppure R<4>è mono-sostituito da una -porzione/B. Pertanto R<1>rappresenta di preferenza -OH , un alogeno, oppure una caratteristica -porzione/B, mentre R<4>rappresenta -CHOH-CHOH-CH2-OH oppure una tipica -CHOH-CH2-porzione/B, dove la porzione -porzione/B può essere a sua volta una -porzione/Bl oppure una -porzione/B2. Quando viene usata una tipica -porzione/Bl, viene di preferenza stimolata una specifica inibizione sul meccanismo della neuraminidasi dei ceppi A e B e si determina anche un blocco del canale-ionico M2-proteina (solo presente nel ceppo A), Per un derivato mono-sostituito può essere utilizzata anche una -porzione/B2, ottenendosi un sìmile effetto inibitorio. In un'altra utile combinazione R<1>ed R<4>possono essere entrambe sostituiti in modo identico o diverso. In una realizzazione preferita R<1>ed R<4>possono essere entrambe sostituiti da una -porzione/B2 e si ritiene che il composto risultante possa inibire in modo più selettivo la moltiplicazione HVC. Quando R<1>è sostituito o dalla -porzione/Bl oppure dalla -porzione/B2 ed R<4>è diversamente costituito dalla -porzione/B2 oppure dalla -porzione/B1, si ritiene che l'inibizione che ne risulta possa esercitare effetto negativo su entrambe i ceppi A e B ed anche su HVC. In un'ulteriore combinazione preferita R<2>è costituito da -OH ed allo stesso tempo R<3>da -NHCO-CH3. Quando R<1>oppure R<4>è costituito da una -porzione/B1 legata alla struttura principale (I), un'altra realizzazione preferita prevede che il ponte R<5>sìa costituito da -NH- oppure da -CH(CH3)-NH-, mentre R<6>ed R<7>sono di preferenza -H oppure - CH3. Quando R<1>oppure R<4>sono costituiti da una -porzione/B2 legata alla struttura principale (I), il ponte R<8>è costituito di preferenza da -CO-NH-. Inoltre fanno parte della presente invenzione i loro lineari oppure ramificati Cwcarbossì-mono- 0 poli-esteri, sali di addizione, salvati, enantiomeri separati e i diastereomeri purificati.
In un'altra realizzazione aggiuntiva della presente invenzione l'attività della neuraminidasi e/o del canale ionico M2è inibita 0 bloccata da un metodo che consiste nel trattare un campione virale sospettato di contenere neuraminidasi e/o la proteina M2con un composto oppure con una composizione dell'invenzione, Un'altra realizzazione di questa invenzione riguarda un metodo di trattamento 0 di profilassi dei virus, in particolare i ceppi A e B del virus influenzale oppure di HVC, o delle infezioni in ospiti mammiferi consistente nel somministrare a II 'ospite attraverso un'idonea via dì somministrazione una dose terapeutica efficace di un composto con attività antivirale qui descritto. In un'altra realizzazione vengono anche descritti dei nuovi metodi per la sintesi dei composti dell'Invenzione.
Inoltre sono oggetto della presente invenzione le composizioni farmaceutiche, da somministrare nei mammiferi, contenenti un composto rivendicato solo od in associazione con un altro composto dell'invenzione o con uno od anche più princìpi attivi in un veicolo accettabile per l'uso farmaceutico. Un'ulteriore caratteristica della presente invenzione riguarda un metodo per il trattamento delle suddette malattie virali combinando un trattamento nei mammiferi con un composto o con una composizione farmaceutica comprendente detto composto dell'invenzione od una miscela degli stessi con un trattamento simultaneo od alternato con una dose terapeutica efficace di un altro principio attivo inibente anch'esso detta infezione virale. L'invenzione riguarda anche metodi generali di produzione di detti composti dell'invenzione. I composti sono preparati con una qualsiasi tecnica di sintesi organica, che sono note agli esperti del settore. Per la preparazione generale dei composti preferiti dell'invenzione, nei quali R<1>risulta legato direttamente al C2dell'anello dell'acido sialico (X = -0-), è preferibile utilizzare il processo di amidazione riduttiva, come inizialmente descritto da Tang et al. Biochem, Bìophys, Res. Commun., 132, pagine 474-80 (1985), poi modificato da Stoll et al., Biochem. J., 256, pagine 661-4 (1988) ed infine da Scharzmann G. et al., Biochem., 22, pagine 5041-9 (1983). Infatti, utilizzando i suddetti metodi, si può realizzare un legame ammìnico covalente tra il C2dell'anello del sialico e il gruppo amminico della -porzione/B.
Allo stesso modo, per la preparazione generale di altri composti preferiti dell'invenzione, come quelli nei quali R<A>è legato direttamente al C6dell'anello dell'acido sialico (X = -0-), possono essere utilizzate molte delle tecniche note descritte nelle seguenti pubblicazioni: Compendiarti of Organic Synthetic Methods (John Wiley & Sons, New York), Voi, 1, Ian T; Harrison e Shuye, Harrison, 1971; Voi, 2, Ian T. Harrison e Shuyen Harrison, 1974; Voi. 3, Louis S. Hegedus e Leroy Wade, 1977; Voi. 4, Leroy G. Wade, jr., 1980; Voi. 5, Leroy G. Wade, Jr, 1984; e Vol. 6, Michael B. Smith; così come March, J., Advanced Organic Che mistry, Terza edizione, (John Wiley & Sons, New York, 1985), Comprehensive Organic Synthesis, Selectivity, Strategy & Efficacy in modern Organic Chemistry. In 9 Volumes, Barry M. Trost, Editor-in-Chief (Pergamon Press, New York, edizione 1993).
Di seguito è riportato un certo numero di metodi esemplificativi per la preparazione dei composti dell'invenzione, senza con ciò limitare la selezione dei metodi applicabili. In generale, le condizioni dì reazione quali la temperatura, il tempo di reazione, ì solventi, le procedure di lavoro, e simili, sono quelle comunemente già note nell'arte per la specìfica reazione da realizzare. Il materiale di riferimento citato, insieme al materiale in esso considerato, contiene descrizioni dettagliate delle suddette condizioni. Come esempio esemplificativo, le seguenti fasi possono essere in genere applicate alla sintesi generale dei composti R<4>-sostìtuiti dell'invenzione. Tuttavia, un esperto deH'arte deve ammettere che sono disponibili altre procedure standard per ottenere i medesimi materiali.
Fase 1 - Preparazione dell'Intermedio 1 avente la seguente struttura:
Trattamento dell'acido sialico con Dowex 50 (H<+>) in metanolo sotto agitazione, per un perìodo di tempo di 24-48 ore a reflusso. La resina viene filtrata ed il filtrato è concentrato fino all'essiccamento per ottenere il composto desiderato dimetii -sostituito (Intermedio 1).
Fase 2 - Preparazione dell'Intermedio 2 con Ja seguente struttura:
Il solido ottenuto dalla Fase 1 viene ripreso con una soluzione acquosa di idrossido di sodio ed agitato a temperatura ambiente, in genere per 1-3 ore. La miscela è poi portata a pH 7, 0-7.5 con una resina Dowex 50 (H<+>). La filtrazione seguita da una liofilizzazione del filtrato da origine al corrispondente estere non metilato (Intermedio 2).
Fase 3 - Preparazione degli Intermedi 3 e 4 con le seguenti strutture:
L'Intermedio ottenuto dalla Fase 2 viene fatto reagire al buio per 1 ora con una soluzione acquosa di metaperiodato di sodio in un rapporto molare differente per ottenere 0 l'Intermedio 3 (rapporto più basso) oppure t'intermedio 4 (rapporto più atto). L'acetato di bario è in seguito aggiunto per precipitare ed eliminare mediante Filtrazione l'eccesso di iodato e periodato. Il filtrato viene in seguito liofilizzato. Sì ottiene un solido giallastro (Intermedio 3 oppure 4).
Fase 4 - Preparazione degli Intermedi 5 e 6 con le seguenti strutture:
Gli Intermedi 3 oppure 4 ottenuti dalla Fase 3 vengono sciolti separatamente in una soluzione acquosa di acido formico sotto agitazione e riscaldati a 80°C per 1 ora. Le risultanti soluzioni vengono liofilizzate individualmente, Si ottengono rispettivamente gli Intermedi 6 e 5.
Fase 5- Preparazione dei composti finali R<4>mono-sostituiti in accordo con i seguenti schemi di reazione riportati a titolo di esempio:
Schema A
Un composto dell'invenzione R<4>mono-sostituito (con -porzione/Bl).
Schema B
Composto 2
Un altro composto dell'invenzione R<4>mono-sostituito (con -porzione/B2).
Ogni Intermedio 5 oppure 6 risultante dalla Fase 4 viene separatamente ripreso con acqua distillata con il prodotto reagente selezionato in grado di produrre la -porzione/B desiderata (sia essa la -porzione/Bl oppure la -porzione/B2) e la miscela di reazione viene tenuta a riposo a 4°C durante tutta ia notte. Viene in seguito aggiunto sodio boroidruro (BH4Na) e la miscela di reazione viene lasciata a riposo a temperatura ambiente per 1 ora. Ogni campione viene deionizzato in colonna Dowex 50 (H<+>) e l eluto viene liofilizzato separatamente per ottenere un differente composto finale dell'invenzione.
Altri composti caratteristici dell'invenzione R<4>mono-sostituiti (con diversa -porzione/B) vengono riportati qui di seguito a titolo esemplificativo e sono descritti nei successivi Esempi:
Un altro aspetto produttivo preferito riguarda la sìntesi del composto R<1>mono-sostituito mediante l'utilizzo delle seguenti fasi di reazione:
Fase 1~ Preparazione di un composto R<1>mono-sostituito (-porzione/B) L'acido sialico viene sciolto in una miscela di metanolo ed acqua in diverso rapporto (di preferenza in un rapporto 9 : 1) e viene aggiunto, agitando lentamente, un prodotto reagente capace di dare origine ad una -porzione/B. Dopo l'aggiunta di sodio boroidruro la miscela è tenuta sotto lenta agitazione per 2 ore. La miscela è quindi trasferita in una colonna Dowex 50 (H<+>) per trasformare il sodio boroidrato in acido borico. L'eluto è liofilizzato, quindi ripreso con piccoli volumi di metanolo e passato su filtro di carta. Il residuo è eliminato e l'eluto è portato ad essicazìone. L'ultima operazione viene ripetuta più volte secondo il bisogno (in genere più di 5 volte). Il solido risultante è poi ripreso con una piccola aliquota di acqua e quindi liofilizzato per ottenere il composto desiderato dell'invenzione R<1>mono-sostituito (con -porzione/B).
Altri tipici schemi dì reazione possono essere rappresentati come segue:
Schema C
Un altro composto dell'invenzione R<1>mono-sostituito (con -porzione/B2)
Un ulteriore aspetto produttivo preferito riguarda la sintesi di un composto R<1>ed R<4>bì-sostituito adottando i seguenti schemi generali di reazione:
Fase 1 - Preparazione di un composto R<1>ed R<4>bi-sostituito (-porzione/B) Combinando gli schemi di produzione dianzi descritti (A, B, C e D) un esperto dell'arte può ottenere un composto dell'invenzione bi-sostituito. Tipici composti finali dell'invenzione bi-sostituiti (con uguali oppure diverse -porzioni/B) sono rappresentati qui di seguito:
Un tipico composto R<1>ed R<4>bi-sostituito (con uguale -porzione/Bl)
Un aitro tipico composto R<1>ed R bi-sostituito (con uguale -porzione/B2)
E' evidente ad un esperto dell'arte che usando un identico prodotto di reazione in grado di dare origine ad una -porzione/B 1 oppure ad una -porzione/B2, ciascuna potendo presentare le altre possibili combinazioni di R<6>, R<7>ed R<8>come rappresentato nella formula generale (I), è possibile ottenere analoghi composti dell'invenzione bì-sostituiti.
Un tipico composto dell'invenzione R<1>e R<4>bi-sostituito (con una differente combinazione di -porzione/B).
Un altro tìpico composto dell'invenzione R<1>e R<4>bì-sostituito (con una differente combinazione di ~porzioni/B).
Alio stesso modo, utilizzando un differente prodotto di reazione che si lega ad una -porzione/Bl e ad una -porzione/B2, ciascuna di esse potendo presentare le altre possibili combinazioni di R<6>, R<7>ed R<8>come rappresentato nella formula generale (I), è possibile ottenere analoghi composti dell'invenzione bi -sostituiti.
Inoltre è noto ad un esperto dell'arte che l'identificazione e la determinazione quantitativa dell'acido sialico per mezzo del metodo classico resorcinolo-HCI (Svennerholm L. "Quantitative estimation ofsìaiic acids. IL A colorimetrie resorcinoi-hydrochioric acid method." Biochem. Biophys, Acta, 24 (3), pagine 604-611, 1957; Miettinen 3. et al. "Use of butyl acetato in determination of sia He acid ”, Acta Chem. Scand., 13, pagine 856-858, 1959) e del metodo con TBA (acido 2-tiobarbiturico) (Warren L. "The thiobarbituric acid assay of sia He acids ”, J. Biol. Chem., 234, 1971-5, 1959; Am in off D. " Methods for thè quantitative estimation of N-acetyineuramìnic acid and their application to hydroiysates of sialomucoids, ", Biochem. J., 81 (2), 384-392, 1961) differiscono per la seguente ragione: il metodo resorcinolo-HCl permette di identificare e determinare quantitativamente l'acido sialico ed i suoi derivati sia quando presente in forma libera sia quando coniugato con altri zuccheri, come per esempio nei composti glicosialici, mentre, al contrario, il metodo con TBA permette di identificare e di determinare quantitativamente l'acido sialico ed i suoi derivati solo se la parte idrossilica (Ri = -OH), legata all'atomo di carbonio in posizione 2 (C2), non è sostituita.
I composti dell'invenzione riguardano anche gli isomeri ottici arricchiti o risolti in ogni singolo oppure in tutti gli atomi asimmetrici.
Entrambe le miscele racemìche che diasteromeriche, così come gli isomeri ottici isolati o sintetizzati, per lo più liberi dagli altri loro corrispondenti enantiomeri o diastereomeri, ricadono tutti entro lo scopo dell'invenzione. Le miscele racemìche sono separate nei loro singoli isomeri ottici, pressoché puri, attraverso le tecniche ben note, come per esempio, la separazione di sali diastereomerici che si formano con otticamente attivi, quali acidi oppure basi, con la successiva riconversione a sostanze otticamente attive. In molti casi, l'isomero ottico desiderato è sintetizzato mediante reazione stereospecifiche, che iniziano con appropriati stereoisomeri del materiale di partenza desiderato.
Le composizioni dell'invenzione comprendono in modo opzionale anche i sali dei composti descritti, specialmente sali atossici accettabili per uso farmaceutico, contenenti ad esempio acidi o basì organiche od inorganiche. La salificazione è una procedura preferibile quando sono richiesti sali idrosolubili dei composti.
Un altro aspetto dell'invenzione riguarda i metodi per inibire l'attività della neuramìnidasi virale che comprende la fase di trattamento di un campione sospettato di contenere la neuramìnidasi con un composto dell'invenzione. Si ritiene che i composti deil'invenzione agiscano come inibitori delia neuramìnidasi, come intermedi per questi inibitori oppure di possedere altre attività qui di seguito descritte. Infatti, gli inibitori si andranno a legare a quei siti sulla superficie oppure in una cavità della neuramìnidasi in quanto hanno una struttura geometrica identica alla neuramìnidasi. Inoltre, 1 composti che legano la neuramìnidasi possono legarsi con diversi gradi di reversibilità.
Quei composti che si legano in modo praticamente irreversibile sono candidati ideali per essere utilizzati in questo metodo dell'invenzione. Organismi che contengono la neuramìnidasi includono batteri (Vibrio cholerae, Clostridium perfringens, Streptococcus pneumoniae, e Arthrobacter sialophilus) e virus (in particolare gli ortomixovirus oppure i paramixovirus come il virus dell'influenza A e B, il virus parainfluenzale, il rinovirus, I coronavirus, i coranavirus mutanti e/o coranavirus modificati, il virus della parotite, il virus del morbo di Newcastle, il virus della peste aviaria, e virus di Sendai). L'inibizione dell'attività della neuramìnidasi ottenuta ed evidenziata in qualsiasi di questi organismi rientra negli obiettivi della presente invenzione. I composti dell'invenzione sono inoltre utili nel trattamento oppure nella profilassi di dette infezioni in animali, come ad esempio anitra, roditori, oppure maiale, oppure nell'uomo.
In un'ulteriore realizzazione, i composti deU'invenzione vengono valutati per loro attività inibitoria nei confronti della neuramìnidasi virale mediante tecniche convenzionali per valutare l'attività enzimatica. E' inoltre un obiettivo dell'invenzione che i composti, in primo luogo, siano valutati per l'inibizione della neuraminidasi in vitro. Un altro aspetto dell'invenzione riguarda i metodi per bloccare il flusso all'interno di ioni H<+>attraverso il canale ionico della proteina M2, inibendo la formazione delta copertura e il rilascio di ribonudeoproteine libere nel citoplasma che include anche la fase di trattamento con un composto dell'invenzione di un campione sospettato di contenere una proteina M2, come il ceppo A del virus dell'influenza. Infatti si ritiene che in composti dell 'invenzione possano bloccare anche le funzioni della proteina M2virale.
Un ulteriore aspetto dell'invenzione riguarda metodi di inibizione delia sintesi della guanosina monofosfato e della mRNA-guanililtransferasi, che blocca la sìntesi di mRNA e della RISIA poiimerasi del HVC, trattando un campione sospetto con un composto dell'invenzione. In un'altra realizzazione preferita, si ritiene che composti dell'invenzione, bì-sostituiti in modo differente, possano agire allo stesso tempo come inibitori delia neuraminidasi e del canale ionico protonico M2.
I composti dell'invenzione sono formulati con veicoli ed eccipienti convenzionali, che verranno selezionati in accordo alla pratica ordinaria. Le compresse conterranno eccipienti, sostanze per aumentare la scorrevolezza, riempenti, leganti e simili. Le formulazioni acquose sono preparate in forma sterile e, quando destinate ad un uso diverso dalla somministrazione orale, saranno in generale isotoniche. Tutte le formulazioni conterranno in modo opzionale eccipienti come quelli descritti nella nota pubblicazione "Handbook of Pharmaceutica! Excipients", 4. a Edizione, Rowe R.C. et al, Pharmaceutical Press (2003). Gli eccipienti comprendono acido ascorbico e altri antiossidanti, agenti chelanti come EDTA, carboidrati come la destrina, l idrossialchiìcellulosa, l'idrossialchilmetilcellulosa, l'acido stearico e simili.
Uno o più composti dell'invenzione (qui di seguito indicati come principi attivi) possono essere somministrati attraverso una qualsiasi via di somministrazione appropriata alla condizione che deve essere trattata. Adeguate vie di somministrazione comprendono la via orale, rettale, nasale, topica (che include la transbuccale e sottolinguale), vaginale e parenterale (che include la sottocutanea, intramuscolare, endovenosa, intradermica, intratecale ed epidurale), e simili. Sarà ancor più opportuno che la via di somministrazione prescelta sia selezionata ad esempio in base alla condizione di chi la riceve. Un vantaggio dei composti dell'Invenzione è che essi sono biodisponibili per via orale e che possano essere dosati come forme farmaceutiche orali; è possibile, ma non è necessario, somministrare gli stessi per via polmonare o nasale.
Sebbene sia possìbile somministrare i principi attivi tal quali, è preferibile che siano resi disponibili come formulazioni farmaceutiche.
Entrambe le formulazioni dell'invenzione per uso veterinario e per uso umano, contengono almeno un principio attivo, come dianzi definito, assieme ad uno o più sostanze veicolanti accettabili e quindi eventualmente altri ingredienti terapeutici. La(e) sostanza(e) veicolante(i) deve(ono) essere "accettabile(i)" nel senso che deve(devono) essere compatibile(i) con gli altri ingredienti della formulazione e quindi fisiologicamente innocua(e) per il ricevente. Per formulazioni sì intendono quelle adatte per le vie di somministrazione previste. Le formulazioni possono essere idoneamente presentate in unità di dosaggio e possono essere preparate per mezzo di qualsiasi metodo ben noto nell'arte della farmaceutica. Le tecniche e le formulazioni sono in genere descritte in "Remington's Pharmaceutica i Sciences", Mack Publishing Co., Easton, Pa., U.S.A.. Questi metodi comprendono la fase di associare il principio attivo con il veicolo che costituisce uno o più ingredienti accessori. In genere, le formulazioni sono preparate in modo da associare in modo uniforme ed intimo il principio attivo con veicoli liquidi oppure veicoli solidi finemente polverizzati oppure entrambi, ed in seguito, se necessario, dare la forma desiderata al prodotto. Le formulazioni dell'invenzione adatte per la somministrazione orale sono preparate come unità solide, quali capsule, cachets oppure compresse, ciascuna contenente un quantitativo predeterminato di principio attivo; come polvere o granuli; come soluzione o sospensione in un liquido acquoso oppure in un liquido non-acquoso; oppure come emulsione liquida olio in acqua od anche come emulsione acqua in olio. Il principio attivo può anche essere presentato come bolo, come elettuario oppure pasta. Una compressa può essere ottenuta mediante compressione oppure estrusione, in modo opzionale con uno o più ingredienti accessori. Le compresse possono essere preparate per compressione de! principio attivo con un idoneo macchinario in una forma scorrevole liberamente, come polvere oppure granulati, mescolate in modo opzionale ad un legante, lubrificante, diluente inerte, preservante, agente di superfìcie attivo oppure a un disperdente. Le compresse estruse possono essere prodotte modellando con un'idonea apparecchiatura una miscela di principio attivo in polvere umettato con un diluente liquido inerte. Le compresse possono essere indifferentemente rivestite oppure con una linea di prerottura oppure, in modo opzionale, sono formulate per ottenere un rilascio lento o controllato dei principio attivo.
Per le infezioni all'occhio o di altri tessuti esterni, per esempio bocca e pelle, si preferisce che le formulazioni siano applicate come unguento oppure crema contenente il(i) principio(i) attivo(i) in una quantità variabile, per esempio, da 0,075 a 20 % w/w, che include il(i) principìo(i) attfvo(i) in una percentuale tra 0,1 % ed il 20 % con aumenti di 0,1 % p/p come lo 0,6 % p/p, 0,7 % p/p, e così via, di preferenza da 0,2 al 15 % p/p ed in modo molto più preferibile da 0,5 al 10 % p/p. Quando formulato come unguento, i principi attivi possono essere usati sia con una base paraffinica sia con una base miscibile in acqua. Alternativamente, il(i) principio(i) attivo(i) può(possono) essere formulato(i) come crema con una base olio in acqua. Se si desidera, la fase acquosa della base della crema può contenere, per esempio, almeno il 30 % p/p di un alcol poliolico, come un alcol con due o più gruppi ossidrilici come glicole propilenico, butan-l,3-diolo, mannitolo, sorbitolo, glicerolo e glicole polìetilenico (che comprende il PEG 400) e le loro miscele.
Le composizioni topiche possono comprendere, se si desidera, un composto che aumenta l'assorbimento oppure la penetrazione del principio attivo attraverso la pelle o altre aree colpite. Esempi di questi promotori della penetrazione dermica comprendono i! dimetilsolfossido ed i corrispondenti analoghi. La fase oleosa delle emulsioni dell'invenzione può essere costituita da ingredienti conosciuti nel modo tradizionale. Mentre la fase può contenere solo un emulsionante (altrimenti conosciuto come un emulgente), è desiderabile che la miscela contenga almeno un emulsionante come un grasso oppure un olio oppure entrambi un grasso ed un olio. Di preferenza, un emulsionante idrofilico è mescolato assieme ad un emulsionante lipofìlo che funziona da stabilizzante. E' quindi preferibile includere sia un olio che un grasso. Assieme, emusìonante(i) con oppure senza stabilizzante(i) costituiscono quello che si chiama cera emulsione, e la cera assieme all'olio ed al grasso formano la così detta base dell'unguento emulsionante che forma la fase oleosa disperdente delle formulazioni in crema. Emulgenti e stabilizzanti dell'emulsione adatti per l'uso nella formulazione dell'invenzione includono Tween<®>60, Span<®>80, alcol cetostearilico, alcol benzilico, alcol miristico, gliceril monostearato e sodio lauril solfato. La scelta di oli oppure grassi adatti alla formulazione viene effettuata in base alle proprietà cosmetiche desiderate. La crema dovrebbe essere preferibilmente un prodotto non grasso, che non macchia e lavabile con una consistenza adatta ad evitare perdite dai tubi oppure da altri contenitori. Possono essere usati esteri aichìlici mono oppure bibasici, a catena lineare o ramificate, quali diisoadipato, stearato isocetilico, di-estere glicole propilenico degli acidi grassi di noce di cocco, miristato isopropilenico, decile oleato, palpitato isopropilico, stearato di butile, il 2-etilesiIe palpitato oppure una miscela di esteri a catena ramificata quali Crodamol CAP, essendo gli ultimi tre gli esteri preferiti. Questi possono essere usati soli oppure associati, ciò

Claims (8)

  1. Rivendicazioni 1.) Un composto con formula di struttura (I):
  2. dove: • X raffigura -CH2- , -O- , -CHF- , -CF2- ; e * Un legame semplice o doppio collega C2e C3dell'anello, e • R<1>rappresenta -OH , un alogeno, oppure una -porzione/B, con la condizione che R<1>è assente quando C2e C3sono collegati da un doppio legame; e • R<2>rappresenta -OH , -0-CH(C2HS)2, -NH2, -NHC(NH)NH2oppure -IMH-OH; e *R<3>è -NH2, -NHCO-CH3oppure -NH-CO-CH2-OH ; e * R<4>rappresenta -CHOH-CHOH-CH2-OH , -CHOH~CH2-porzione/B , -CH2-porzione/B oppure -porzione/B, ed i loro lineari o ramificati C1-4carbossì-mono o poli-esteri, sali di addizione, solvati, enantìomerì separati e ì diastereomeri purificati. 2.) Il composto di cui alla Rivendicazione 1. dove la -porzione/B rappresenta:
  3. 3.) Il composto di cui alle precedenti Rivendicazioni X. e 2. che è caratterizzato in modo tipico per essere un composto monosostituito con la -porzione/B in C7oppure C8, selezionato entro il gruppo del;
    <f>w<Λ>"' / /
  4. 4.) Il composto di cui alle precedenti Rivendicazioni 1. e 2. che è caratterizzato in modo tipico per essere un composto monosostituito con la -porzione/B in C2, selezionato entro il gruppo del:
  5. 5.) Il composto di cui alle precedenti Rivendicazioni 1. e 2. che è caratterizzato in modo tipico per essere un composto bi-sostituito in C2ed in Cscon la -porzione/Bl in C2ed in C8/selezionato entro il gruppo del:
  6. 6.) Il composto di cui alfe precedenti Rivendicazioni 1. e 2. che è caratterizzato in modo tipico per essere un composto bi-sostituito in C2ed in C8con la -porzione/B2, selezionato entro il gruppo del-,
  7. 7.) Il composto di cui alle precedenti Rivendicazioni 1. e 2. che è caratterizzato in modo tipico per essere un composto bi-sostituito in C2ed in Cs con una diversa -porzione/Bl e -porzione/B2, selezionato entro il gruppo del:
  8. 8.) Una composizione farmaceutica che comprende un solo composto di cui alia Rivendicazione 1. oppure una miscela degii stessi in un veicolo accettabile dal punto di vista farmaceutico. 9.) Un metodo per trattare un campione virale oppure un'infezione che contiene emoagglutinina (HA) e/o neuraminidasi (NA) e/o la proteina M2che consiste neila somministrazione attraverso una via adeguata all'ospite, che necessita di tale trattamento, di una quantità terapeutica efficace di un composto di cui alla Rivendicazione 1., inibente HA oppure NA o la proteina M2. 10.) Il metodo di cui alla Rivendicazione 9. nel quale detto campione virale oppure infezione che contiene emoagglutinina (HA) e/o neuraminidasi (NA) e/o la proteina M2è costituito dai virus dell'influenza tipo A e B oppure da mutazioni degli stessi. 11.) Un metodo per trattare un campione virate oppure un'infezione contenente mRNA ed RNA polimerasi che consiste netta somministrazione attraverso una via adeguata all'ospite, che necessita di tale trattamento, di una quantità terapeutica efficace di un composto di cui alia Rivendicazione 1., inibente l'enzima mRNA-guanililtransferasi, 12.) li metodo di cui alla Rivendicazione 11. nel quale detto campione virale oppure infezione che contiene mRIMA, RNA polimerasi e l'enzima mRNA-guaniltransferasi è costituito dai virus dell'epatite tipo C (HVC). 13.) Il metodo di cui alla Rivendicazione 9. associato ad una quantità terapeutica efficace di un altro composto attivo contro i virus dell'influenza tipo A e B oppure loro mutazioni. 14.) Il metodo di cui alla Rivendicazione 13, nel quale l'altro composto attivo contro i virus dell'influenza tipo A e B o loro mutazioni è zanamivir e/o oseltamivir. 15.) Il metodo di cui alla Rivendicazione 11. associato ad una quantità terapeutica efficace di un altro composto attivo contro il virus dell'epatite tipo C (HVC) oppure loro mutazioni. 16.) li metodo di cui atta Rivendicazione 15. nel quale detto composto attivo contro HVC è alfa-interferone oppure alfa- interferone pegilato, solo oppure in associazione con ribavirina. 17.) Uso di un composto di cui alle Rivendicazioni 1. e 2. per il trattamento in un mammìfero di un'infezione sostenuta da virus HA o NA oppure proteina M2dipendente. 18.) Uso di un composto di cui alle Rivendicazioni 1. e 2. per il trattamento in un mammifero di un'infezione HVC dipendente da mRNA, RIMA polimerasi ed enzima mRNA-guanililtransferasi dipendente. 19.) Uso di un composto di cui alle Rivendicazioni 1. e 2. per la produzione di un medicinale per il trattamento in un mammifero di un'infezioni sostenuta da virus HA o NA oppure proteina M2dipendente. 20.) Uso di un composto di cui alle Rivendicazioni 1. e 2. per la produzione di un medicinale per il trattamento in un mammifero di un'infezioni sostenuta da virus mRNA, RNA polimerasi ed enzima mRNA-guanililtransferasi dipendente.
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