ITMI20072000A1 - Sistema di adduzione, riscaldamento ed emulsione di latte per erogatore di bevande - Google Patents

Sistema di adduzione, riscaldamento ed emulsione di latte per erogatore di bevande Download PDF

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ITMI20072000A1
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Inventor
Maurizio Boffelli
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Carimali S P A
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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“SISTEMA DI ADDUZIONE, RISCALDAMENTO ED EMULSIONE DI LATTE PER EROGATORE DI BEVANDE”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di adduzione, riscaldamento ed emulsione di latte per erogatore di bevande ed in particolare si riferisce ad un impianto di erogazione di latte caldo e freddo, opzionalmente emulsionato, e ad un metodo per l’erogazione di latte tramite un tale impianto.
Gli erogatori di bevande ad uso professionale, cioè tipicamente destinati all'utilizzo da parte di personale qualificato, possono venire dotati opzionalmente di sistemi automatici per la preparazione automatica di latte liquido. Un'applicazione comune di tale tecnica è ad esempio una macchina da caffè automatica che è predisposta per aggiungere al caffè in tazza una dose di latte liquido opportunamente riscaldato, in cui è stato ottenuto uno strato di schiuma.
Il sistema di preparazione del latte viene progettato come un sottosistema della macchina da caffè. Tale sottosistema di preparazione latte viene tarato meccanicamente ed elettronicamente da un tecnico o dall'operatore per ottenere una temperatura ed una schiuma (in volume e densità) adeguate al gusto dei clienti. La taratura deve avvenire necessariamente all'installazione, perché deve anche tenere conto del tipo di latte e del posizionamento del frigorifero contenete il latte rispetto alla macchina. Una volta tarato, il sottosistema sarà in grado di produrre latte secondo una sola combinazione di questi tre parametri fondamentali (temperatura, densità e volume della schiuma).
Come risultato, le bevande a base di latte erogate da una macchina dovranno forzosamente godere della medesima qualità di preparazione del latte, non potendo ad esempio distinguere tra latte più o meno caldo o più o meno schiumato. Tale limitazione tecnica si scontra con le diverse esigenze del consumatore. Infatti gli erogatori automatici di latte non possono soddisfare tutte le richieste.
Un altro punto di difficile gestione nelle macchine automatiche è la pulizia e disinfezione del circuito del latte. Come è noto, la crescita batterica che ha luogo all'interno del latte, qualora esso venga portato a temperature superiori ai 4° C, è estremamente rapida. Vi sono quindi normative che regolano la frequenza e la modalità dei lavaggi di tutto ciò che è a contatto con il latte. Le macchine automatiche, per la natura dei loro circuiti di alimentazione del latte, sono particolarmente soggette a questo problema e devono proporre sistemi efficaci di pastorizzazione.
L'ultima problematica da affrontare nella progettazione di una macchina automatica è quella di garantire una portata costante di latte all'erogatore, indipendentemente dal dislivello esistente tra il pelo libero del latte nel serbatoio e il punto di erogazione.
Nella domanda di brevetto europeo EP0 157069 viene descritto un dispositivo per la preparazione di latte caldo schiumoso che prevede una pompa che alimenta il latte dal serbatoio ad una serpentina di uno scambiatore di calore. Tale dispositivo presenta diversi inconvenienti dovuti soprattutto alla pulizia della serpentina.
Per risolvere tali inconvenienti, sono noti dispositivi scaldalatte, comunemente chiamati milker che, sfruttano il principio Venturi per aspirare il latte da un contenitore refrigerato remoto e riscaldarlo utilizzando un getto di vapore.
In Fig. 1 viene illustrato un milker costituito da una camera di miscelazione 100 alla quale affluiscono un condotto di ingresso vapore 101 collegato ad una caldaia di vapore ed un condotto di ingresso latte 102 collegato ad un serbatoio refrigerato di latte. La camera di miscelazione 100 presenta un’uscita 103 per l’erogazione del latte caldo schiumato. Il vapore in pressione immesso dal condotto 101 risucchia per effetto Venturi il latte freddo attraverso il condotto 102. Il latte a contatto con il vapore nella camera 100 si riscalda e si schiuma, prima di uscire dalla bocca di erogazione 103.
Appare evidente che l’efficacia di tale sistema sia determinata dalla pressione e portata del vapore, oltre che dal disegno e sezione relativa dei condotti di passaggio, soprattutto in considerazione del dislivello esistente tra la superficie libera del latte nel frigorifero ed il milker. Tuttavia il milker ad effetto Venturi sinora descritto, pur riscaldandolo, non è in grado di emulsionare sufficientemente il latte, poiché è stato dimostrato che per ottenere tale risultato occorre un'aggiunta di aria.
Per risolvere tale inconveniente è noto un milker, come quello illustrato in Fig. 2, che prevede un terzo condotto 104 affluente alla camera di miscelazione 100 per l’aspirazione di aria dall’esterno. Tale aspirazione di aria ha luogo nella camera di miscelazione 100, sfruttando un secondo effetto Venturi. Una soluzione simile è descritta nella domanda di brevetto europeo ΕΡ0 195750.
Per quanto riguarda l'emulsione del latte, cioè l’aggregazione di molecole di aria al latte per ottenerne una crema o schiuma sufficientemente densa ed uniforme, la tecnica nota prevede l'aspirazione di aria dall’esterno, per effetto Venturi, tramite un getto di vapore. In questo caso, nel condotto dell'aria è presente un’elettrovalvola, normalmente aperta, che non viene azionata durante il ciclo di erogazione latte nel caso si voglia ottenere latte emulsionato. In caso contrario, chiudendo l'elettrovalvola, si otterrà semplicemente latte caldo. La portata di aria, e quindi il grado di emulsione del latte viene regolata meccanicamente da un inserto di diametro fisso sul condotto o da un rubinetto ad azionamento manuale. In alcune applicazioni è noto l'utilizzo di un duty cicle per l'azionamento dell'elettrovalvola di aspirazione aria, in modo da ridurre l'adduzione di aria a livelli predeterminati. Appare chiaro che la pressione dell'aria in ingresso al circuito sia quella atmosferica.
Altre soluzioni, come quella descritta in EP1776905, prevedono l'utilizzo di compressori d'aria per aumentare la pressione di ingresso dell’aria. Tuttavia tale soluzione risulta essere complessa e costosa per la previsione del compressore.
Nel brevetto EP 1785074, che è la tecnica nota più vicina alla presente invenzione, viene descritto l’utilizzo di una pompa peristaltica per alimentare il latte dal serbatoio alla camera di miscelazione. Tuttavia, tale soluzione presenta degli inconvenienti.
Come è noto la pompa peristaltica prevede un rotore con dei rulli che comprimono un tubo deformabile in cui fluisce il latte. Pertanto, quando la pompa peristaltica è ferma, essa occlude completamente il tubo su cui agisce, con conseguente ristagno di latte e formazione di batteri ed incrostazioni difficilmente pulibili. Questo obbliga all'inversione di moto del rotore per lo svuotamento del condotto del latte.
Il circuito di apporto di aria deve essere disposto allo stesso livello o ad un livello superiore rispetto all’erogatore, altrimenti l’aria non viene aspirata per effetto venturi. Questo impone grossi vincoli costruttivi della macchina. Inoltre è necessario un duty-cicle per l'azionamento dell’ elettrovalvola del condotto aria, che è normalmente aperta o chiusa, a seconda della concezione della macchina.
La variazione della temperatura e dell'emulsione del latte avviene agendo su due variabili: velocità della pompa peristaltica e duty-cicle elettrovalvola del condotto aria, con il risultato di un eccessiva complessità di regolazione.
Scopo della presente invenzione è di risolvere gli inconvenienti della tecnica nota fornendo un sistema di riscaldamento di latte per erogatore di bevande che consenta di assicurare un’invariabilità della temperatura e della schiuma del latte e nello stesso tempo che sia versatile ed atto a soddisfare le diverse esigenze dei clienti.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale sistema in grado di sopperire all’insufficienza della portata di latte nel caso che il contenitore di latte sia posizionato al di sotto di un livello minimo, limitando il consumo energetico della caldaia di vapore.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale sistema che sia igienico ed in grado di assicurare una semplice ed efficiente debatterizzazione del circuito del latte.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all’invenzione con l’impianto ed il metodo le cui caratteristiche sono elencate rispettivamente nelle annesse rivendicazioni indipendenti 1 e 13.
Realizzazioni vantaggiose dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
L’impianto per l’erogazione di latte caldo, secondo l’invenzione, comprende: - un erogatore provvisto di un ugello di erogazione atto ad erogare latte caldo, - una sorgente di vapore collegata a detto erogatore, mediante un condotto d’ingresso vapore,
- un contenitore di latte freddo collegato a detto erogatore, mediante un condotto d’ingresso latte, in modo che il latte possa essere aspirato, per effetto Venturi, entro una camera di miscelazione di detto erogatore e scaldato a contato con il vapore, e
- una pompa ad ingaggi disposta in detto condotto di ingresso latte, a monte di detto erogatore, per consentire l' aspirazione del latte da detto contenitore verso detto erogatore.
Ulteriori caratteristiche dell’ invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma di realizzazione puramente esemplificativa e quindi non limitativa, illustrata nei disegni annessi, in cui:
la Fig. 1 è una vista schematica di un milker ad effetto Venturi secondo la tecnica nota;
la Fig. 2 è una vista schematica di un milker a doppio effetto Venturi secondo la tecnica nota;
la Fig. 3 è una vista schematica del circuito dell’impianto di riscaldamento di latte secondo l’invenzione,
la Fig. 4 è una vista schematica, in sezione trasversale, della pompa ad ingaggi dell’impianto di Fig. 3, e
la Fig. 5 è un digramma di temporizzazione degli attuatori utilizzati nell’impianto di Fig. 3.
Per ora con riferimento a Fig. 3 viene descritto un impianto di riscaldamento di latte, secondo l’invenzione, indicato complessivamente con il numero di riferimento 1.
L’impianto 1 comprende un erogatore 2 provvisto di una bocca o ugello di erogazione 20 atto ad erogare latte caldo o freddo ed eventualmente schiumato. L’erogatore 2 definisce una camera di miscelazione e riscaldamento 21, ad effetto Venturi, che è alimentata da due condotti d’ingresso 3 e 4.
Il primo condotto 3 d’ingresso vapore è collegato ad una sorgente di vapore 30, quale una caldaia di riscaldamento acqua, atta ad alimentare un flusso di vapore in pressione nella camera di miscelazione e riscaldamento 21. Nel condotto 30 di alimentazione vapore è disposta un’elettrovalvola 31, normalmente chiusa, atta a controllare o dosare il flusso di vapore.
Il secondo condotto 4 d’ingresso latte è destinato a portare del latte, generalmente emulsionato con aria. A tale scopo il secondo condotto 4 è collegato ad un contenitore 40 di latte freddo, disposto in un refrigeratore 41.
Per l’esattezza, è previsto un tubo 42 di aspirazione latte che pesca nel contenitore 40. Il tubo 42 di aspirazione latte è collegato ad un raccordo 5 che definisce una camera di emulsione 50, ad effetto Venturi, che presenta un secondo ingresso collegato ad un tubo 6 di immissione aria comunicante con l’esterno. Nel tubo 6 di immissione aria è prevista un’elettrovalvola 61, normalmente aperta, atta a controllare o dosare il flusso d’aria che entra nella camera di emulsione 50. A monte dell’elettrovalvola 61 è previsto un regolatore di flusso d’aria 62 o inserto calibrato o rubinetto, atto a regolare il flusso dell’aria in ingresso alla valvola 61.
Un condotto di lavaggio 7 si immette nel condotto di ingresso aria 6, tra l’elettrovalvola 61 di controllo aria e il raccordo di emulsione 5, formando un raccordo 60 ad effetto Venturi. Il condotto di lavaggio 7 è collegato ad un impianto di fornitura di acqua fredda. Nel condotto di lavaggio 7 è prevista un’elettrovalvola 71, normalmente chiusa, per abilitare/disabilitare l’immissione di acqua fredda.
L’uscita della camera di emulsione 50 è collegata al condotto di ingresso latte 4. Nel condotto di ingresso latte 4, tra il raccordo di emulsione 50 e l’erogatore 2 è disposta una pompa ad ingranaggi 8.
Come mostrato in Fig. 4, la pompa ad ingranaggi 8 comprende un corpo che definisce una camera sostanzialmente ellittica 80 entro la quale sono disposti due ingranaggi 81 controrotanti che ingranano tra loro. Gli ingaggi 81 sono provvisti di pale radiali 82 che spingono il latte emulsionato perifericamente sulla superficie del corpo della pompa dall’ingresso all’uscita della pompa.
La previsione della pompa ad ingaggi 8 disposta a monte dell’erogatore 2 comporta diversi vantaggi.
Innanzitutto la pompa ad ingranaggi 8 favorisce il flusso di latte emulsionato verso l’erogatore 2. Quindi, a prescindere dal livello in cui è disposto il contenitore di latte 40 rispetto all’erogatore 2, è sufficiente una pressione minima di vapore per consentire l’ingresso del latte emulsionato, nell’erogatore 2. Infatti il latte emulsionato entra nell’erogatore, sia per l’effetto Venturi generato dal flusso di vapore, sia per la spinta della pompa da ingranaggi 8. Questo comporta due sostanziali vantaggi. Infatti si può diminuire notevolmente la potenza della generatore di vapore 30, con il risultato di un grande risparmi energetico. Inoltre non si ha alcun vincolo sulla disposizione del frigorifero 41 con il contenitore di latte 40 che può essere disposto ben al di sotto del livello dell’erogatore 2.
Bisogna considerare che la qualità del latte schiumato dipende molto dal pelo libero del latte nel contenitore. Infatti più si abbassa il pelo libero, meno latte arriva all’erogatore per effetto Venturi. Invece l’utilizzo della pompa ad ingranaggi 8 consente di inviare all’erogatore 2 sempre una quantità di latte costante.
La pompa ad ingaggi 8 contribuisce all’aspirazione di aria nel condotto di emulsione 5 evitando di prevedere complessi sistemi ad effetto Venturi per l’aspirazione di aria. Inoltre la pompa 8, tramite i suoi ingranaggi 81 contribuisce ad ottenere una migliore emulsione del latte con l’aria.
Sempre grazie alla particolare disposizione della pompa ad ingaggi 8 è possibile prevedere un circuito idraulico di lavaggi dei condotti in cui passa il latte.
La pompa ad ingaggi 8 risulta essere molto più silenziosa rispetto ad una pompa peristaltica.
Vantaggiosamente, il condotto di ingresso latte 4 è disposto con una certa inclinazione rispetto ad un piano orizzontale e la pompa ad ingranaggi 8 è disposta ad un livello più alto rispetto all’erogatore. Come risultato, quando la pompa 8 è ferma, il latte per gravità fluisce nella pompa 8, facendo ruotare gli ingaggi 81. Quindi si ottiene il completo svuotamento sia della pompa 8 che del condotto 4. Conseguentemente si evita la formazione di batteri e di incrostazioni.
In seguito, con riferimento a Fig. 5, viene descritto il funzionamento del sistema 1 secondo l’invenzione:
Quando l’operatore comanda il ciclo di erogazione, all’istante tl la pompa 8 viene azionata al 100% della sua velocità nominale per aspirare il latte dal serbatoio 40. Tale fase di aspirazione è impostata con una dura di un periodo A di circa 0,5 - 3 secondi, in conformità al dislivello tra l’erogatore 2 ed il contenitore di latte 40. Se il periodo A è minore di 0,5 secondi, la pompa viene attivata alla stessa velocità (ridotta) della fase di erogazione B descritta in seguito.
Prima che termini la fase di aspirazione, al tempo t2 viene aperta la valvola 31 del vapore in modo da generare un flusso di vapore dalla caldaia 30 all’erogatore 2.
Quando termina la fase di aspirazione, al tempo t3 viene diminuita di circa il 50% la velocità della pompa 8 per iniziare la fase di erogazione. La valvola delEaria 61 è normalmente aperta, quindi l’aria attraverso il condotto 6 arriva al raccordo di emulsione 5 emulsionando il latte aspirato dal contenitore 40. Il latte emulsionato di aria viene spinto dalla pompa 8 nell 'erogatore 2 dove viene a contatto con il vapore e si riscalda e si schiuma. Quindi il latte caldo schiumato viene erogato dalla bocca di erogazione 20. Tale fase di erogazione, in cui la pompa 8 è azionata al 50% della sua velocità, ha una durata B programmabile dall’utente, in conformità alla quantità di latte richiesta dal consumatore.
Se il consumatore desidera latte caldo non schiumato, al tempo t3 (inizio fase di erogazione) viene chiusa la valvola dell’ aria 61 per evitare l’emulsione del latte.
Trascorso il periodo B di erogazione, all’istante t4 viene arrestata la pompa 8 e contemporaneamente viene chiusa la valvola del vapore 31 ed eventualmente viene aperta la valvola dell’aria 61.
Nel caso in cui si desidera l’erogazione di latte freddo, se A < 0,5 secondi, durante tutto il periodo A l’elettrovalvola del vapore 31 rimane chiusa. Se 0,5 < A< 3, l’elettrovalvola del vapore 31 viene aperta solo nel periodo da t2 a t3, cioè l’elettrovalvola 31 viene chiusa al tempo t3, in cui il latte entra nell’erogatore 2, per evitare il contatto del latte con il vapore.
Dopo un periodo di pausa preimpostato, al tempo t5 viene chiusa la valvola dell’ aria 61 per iniziare una fase di svuotamento della macchina. Immediatamente dopo la chiusura della valvola dell’ aria, al tempo t6 viene azionato in senso inverso il motore della pompa 8, con una velocità di circa il 30% della velocità massima, per un periodo C circa il doppio del periodo A della fase di aspirazione. Durate tale fase di svuotamento, il latte residuo contenuto nell’erogatore 2, nel condotto d’ingresso 4, nella pompa 8 nel raccordo di emulsione 5 e nel condotto di aspirazione 42 viene spinto, per azione della pompa 8, nel contenitore 40. Il latte non può entrare nei condotti 6 e 7 dell’aria e dell’acqua poiché le rispettive valvole 61 e 71 sono chiuse. Al tempo t7 viene arrestata la pompa 8 ed immediatamente dopo, al tempo t8 viene aperta la valvola dell' aria 61. La macchina rimane ferma per una pausa preimpostata ed al tempo t9 vengo aperte contemporaneamente la valvola dell’acqua 71, la valvola del vapore 31 e viene azionata la pompa 8 ad una velocità di circa il 50% della velocità massima, per iniziare una fase di risciacquo di fine dose della macchina.
Durate tale fase di risciacquo di fine dose, l’acqua attraverso il condotto 7 fluisce nel raccordo di emulsione 5, nel condotto d’ingresso 4, nella pompa 8 e nell’erogatore 2 pulendo tutti questi elementi. Al tempo tlO viene chiusa la valvola dell’acqua e successivamente al tempo tll viene arrestata la pompa e viene chiusa la valvola del vapore 31.
Per evitare che durante la fase di risciacquo di fine dose il latte venga aspirato dal contenitore 40 e messo in circolo nell’impianto, la pompa viene azionata per un periodo di tempo D inferiore rispetto al periodo A della fase di aspirazione. In questo modo il latte aspirato dal contenitore 40 non fa in tempo ad arrivare al raccordo di emulsione 5 e rimane nel tubo di aspirazione 42. Quando viene arrestata la pompa 8, il latte che si trova nel tubo di aspirazione 42 ritorna per gravità nel contenitore. A tale scopo è importante che il raccordo di emulsione 5 si trovi ad un livello superiore rispetto al contenitore di latte 40.
In ogni caso, bisogna considerare che durante la fase di lavaggio, il motore della pompa 8 viene azionato ad una velocità inferiore rispetto alla sua velocità massima con cui è azionato durante la fase di aspirazione. Durante la fase di lavaggio il latte impiegherà un tempo maggiore per percorrere il condotto di aspirazione 42, rispetto alla fase di aspirazione.
A titolo esemplificativo, durante la fase di lavaggio la pompa 8 viene azionata per un periodo D = 1 secondo; mentre la valvola dell’ acqua 71 rimane aperta per un periodo di tempo D/2 = 0,5 secondi.
In questo modo, per un periodo D/2 da t10 a t11, nel raccordo 5, nel tubo 4 e nella pompa 8 passa solo aria (essendo la valvola dell’aria 61 normalmente aperta), mentre nell’erogatore 2 passa aria e vapore, in modo da asciugare l’acqua residua in tali componenti.
Per l’esattezza, nella fase di risciacquo di fine dose, se A < 0,5 secondi, l’elettrovalvola dell’acqua 71 e l’elettrovalvola del vapore 31 vengono aperte per 0,5 secondi e contemporaneamente la pompa 8 viene azionata sempre per 0,5 secondi al 30% della sua velocità massima, per evitare l’afflusso di latte.
Invece se A > 0,5 secondi, come mostrato in Fig. 5, l’elettrovalvola dell’acqua 71 rimane aperta per 0,5 secondi, l’elettrovalvola del vapore 31 rimane aperta per 1 secondo e la pompa 8 viene azionata sempre per 1 secondo, al 50% della sua velocità massima.
Dopo un periodo di pausa dai risciacquo di fine dose, al tempo tl2 inizia il primo risciacquo automatico, in cui viene nuovamente azionata la pompa 8 ed aperta la valvola di vapore 31, sempre per un periodo D minore di A, in modo da asciugare ulteriormente i vari componenti in cui è passata l’acqua.
Per l’esattezza, nel primo ciclo di lavaggio automatico, se A < 0,5 secondi, l’elettrovalvola dell’acqua 71 rimane chiusa, l’elettrovalvola del vapore 31 viene aperta per 0,5 secondi e contemporaneamente la pompa 8 viene azionata sempre per 0,5 secondi al 20% della sua velocità massima, per evitare l’afflusso di latte.
Invece se A > 0,5 secondi, come mostrato in Fig, 5, l’elettrovalvola dell’acqua 71 rimane chiusa, l’elettrovalvola del vapore 31 rimane aperta per 1 secondo e la pompa 8 viene azionata sempre per 1 secondo, al 50% della sua velocità massima.
Dopo una pausa preimpostata, al tempo t14 può iniziare un secondo ciclo di lavaggio automatico, che risulta essere uguale al ciclo di risciacquo di fine dose descritto in precedenza.
Chiaramente si può impostare una qualsiasi cadenza oraria di cicli di lavaggio automatici. In ogni caso, nel primo ciclo di lavaggio automatico viene aperta solo la valvola del vapore 31 ; mentre nei cicli successivi viene aperta anche la valvola dell'acqua 71
Tale impianto 1, tramite la pompa ad ingaggi 8, l elettrovalvola del vapore 31 e l’elettrovalvola dell’aria 61, permette di regolare elettronicamente il volume percentuale della schiuma e la sua densità. In abbinamento ad un sistema di selezione adeguato, la presente invenzione permette alle macchine automatiche di soddisfare le più svariate richieste da parte dei clienti, il tutto garantendo un’economicità ed una vita dei componenti maggiore rispetto a sistemi simili.
Grazie al futi lizzo del sistema di lavaggio automatico, controllato dalla pompa ad ingaggi 8 e dall’elettrovalvola dell’acqua 71, è garantita una completa ed efficace debatterizzazione e pulizia del circuito latte.
In ultimo, grazie all’utilizzo della pompa ad ingranaggi 8 si risolve brillantemente anche il problema del dislivello tra contenitore 40 ed erogatore 2.
Alla presente forma di realizzazione dell 'invenzione possono essere apportate numerose modifiche e variazioni di dettaglio, alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l’ambito dell’invenzione, espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto (1) per l' erogazione di latte caldo comprendente: - un erogatore (2) provvisto di un ugello di erogazione (20) atto ad erogare latte caldo, - una sorgente di vapore (30) collegata a detto erogatore (2), mediante un condotto (3) d’ingresso vapore, e - un contenitore (40) di latte freddo collegato a detto erogatore (2), mediante un condotto (4) d’ingresso latte, in modo che il latte possa essere aspirato, per effetto Venturi, entro una camera di miscelazione (21) di detto erogatore ed eventualmente scaldato a contato con il vapore, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre: - una pompa ad ingaggi (8) disposta in detto condotto (4) di ingresso latte, a monte di detto erogatore (2), per consentire l’aspirazione del latte da detto contenitore (40) verso detto erogatore (2).
  2. 2. Impianto (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto condotto (4) d’ingresso del latte, nel quale è montata detta pompa ad ingranaggi (8), è inclinato rispetto ad un piano orizzontale, per consentire il deflusso del latte per gravità, anche quando la pompa (8) è ferma.
  3. 3. Impianto (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere un’elettrovalvola (31) normalmente chiusa, disposta in detto condotto (3) di ingresso vapore.
  4. 4. Impianto (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un condotto (6) di immissione aria, comunicante con l’esterno, per immettere aria in detto condotto (4) di ingresso del latte, a monte di detta pompa ad ingaggi (8), in modo da consentire l’emulsione del latte.
  5. 5. Impianto (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di comprendere un’elettrovalvola (61) normalmente aperta, disposta in detto condotto (6) di immissione aria.
  6. 6. Impianto (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto di comprendere un raccordo di emulsione (5), disposto a monte di detta pompa ad ingranaggi (8) e collegato a detto condotto dell’aria (6), a detto condotto di ingresso latte (4) e ad un condotto di aspirazione (42) che pesca in detto contenitore (40) del latte.
  7. 7. Impianto (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto condotto di emulsione (5) è disposto ad un livello più alto rispetto a detto contenitore del latte (40) e a detto erogatore (2), in modo da consentire deflusso del latte per gravità entro il condotto di aspirazione (42) verso il contenitore (40) ed entro il condotto di ingresso (4) verso l’erogatore (2).
  8. 8. Impianto (1) secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto di comprendere un condotto (7) di immissione acqua collegato ad una fornitura di acqua per immettere acqua in detto tubo d’ingresso (4) a monte di detta pompa ad ingranaggi (8), in modo da lavare il condotto di ingresso latte (4), la pompa ad ingranaggi (8) e l’erogatore (2).
  9. 9. Impianto (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di comprendere un’elettrovalvola (71) normalmente chiusa, disposta in detto condotto (7) di immissione acqua.
  10. 10. Impianto (1) secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che detto condotto (7) di immissione acqua è collegato al condotto (6) di immissione aria.
  11. 11. Impianto (1) secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzato dal fatto che detto condotto (7) di immissione acqua è collegato al condotto (42) di aspirazione latte.
  12. 12. Impianto (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 11, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un regolatore di flusso d’aria (62) o inserto calibrato o rubinetto, disposto a monte dell’ elettrovalvola (61) per regolare il flusso dell’aria in ingresso alla valvola (61).
  13. 13. Procedimento per l’erogazione di latte caldo comprendente le seguenti fasi: - aspirazione di latte freddo da un contenitore (40) verso un erogatore (2), mediante una pompa ad ingaggi (8), e - invio di vapore in detto erogatore (2) per ottenere l’aspirazione del latte per effetti Venturi ed eventualmente il riscaldamento del latte mediante contatto con il vapore ed erogazione del latte dall’erogatore (2).
  14. 14. Procedimento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che durante la fase di aspirazione, la pompa ad ingranaggi (8) è azionata ad una velocità massima, per un periodo di tempo (A) in conformità al dislivello tra l’erogatore (2) ed il contenitore del latte.
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 13 o 14, caratterizzato dal fatto che durante la fase di erogazione, la pompa ad ingranaggi (8) è azionata ad una velocità inferiore rispetto alla velocità massima, per un periodo di tempo (B) impostabile dall’utente in conformità alla quantità di latte richiesta dal consumatore.
  16. 16. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 15, caratterizzato dal fatto che durante la fase di erogazione, la pompa ad ingranaggi (8) aspira aria dall'esterno per emulsionare il latte che viene inviato all' erogatore (2), in modo da ottenere latte caldo schiumato.
  17. 17. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 16, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una fase di svuotamento, in cui viene invertita la rotazione della pompa ad ingaggi (8) per consentire lo svuotamento del latte dall’erogatore (2) verso il contenitore (40).
  18. 18. Procedimento secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che durante la fase di svuotamento, la pompa ad ingranaggi (8) è azionata ad una velocità inferiore rispetto alla velocità massima, per un periodo di tempo (C) maggiore rispetto al periodo di aspirazione (A) per consentire il completo svuotamento dei condotti.
  19. 19. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 18, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre almeno una fase di lavaggio, in cui viene immessa acqua verso l’erogatore (2), mediante la pompa ad ingaggi (8).
  20. 20. Procedimento secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che durante detta fase di lavaggio viene inviato vapore verso l’erogatore (2).
  21. 21. Procedimento secondo la rivendicazione 19 o 20, caratterizzato dal fatto che durante la fase di lavaggio, la pompa ad ingranaggi (8) è azionata ad una velocità inferiore rispetto alla velocità massima, per un periodo di tempo (D) inferiore o uguale al periodo di aspirazione (A) per evitare l’aspirazione del latte dal contenitore (40) nell’erogatore (2).
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