ITMI20071495A1 - "metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell'acqua in un impianto di irrigazione e relativo dispositivo" - Google Patents

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ITMI20071495A1
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G25/00Watering gardens, fields, sports grounds or the like
    • A01G25/16Control of watering

Description

DESCRIZIONE
dell’invenzione industriale avente per titolo:
“Metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione e relativo dispositivo.”
La presente invenzione concerne un metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione ed il relativo dispositivo.
Sono noti nello stato della tecnica impianti di irrigazione per giardini ed altro provvisti di una centralina di controllo che comanda le elettrovalvole delle tubature periferiche di irrigazione; nella centralina è possibile temporizzare le elettrovalvole programmandone la durata, l’orario ed i giorni di apertura delle stesse per, chiaramente, ridurre l’intervento umano.
Un impianto di irrigazione, per sua natura, è soggetto ad interventi costanti dovuti, ad esempio, all’azione del calcare o di impurità dell’acqua, a sbalzi di pressione dell’acqua, alle condizioni ambientali estreme tra inverno ed estate, e così via. Ciò determina una serie di interventi per la manutenzione degli impianti.
Un tipico problema degli impianti dì irrigazione noti consiste nell’ottenere un’esatta informazione dell’anomalia dell’impianto così da poter intervenire in modo mirato o anche per poter prevenire i malfunzionamenti stessi.
Il miglior metodo per fare ciò e quello di monitorare la portata di acqua di ciascun ramo controllato da ciascuna valvola. Ne consegue la necessità di poter ottenere in modo corretto i valori nominali delle portate di acqua associati ai condotti comandati dalle elettrovalvole. Benché a volte ci possano essere i valori di progetto, questi si potrebbero discostare da quelli reali in modo significativo, rendendo il controllo inutile. Quindi in ogni caso la determinazione sul campo, nelle reali condizioni di funzionamento, è condizione necessaria per un corretto controllo. Questa operazione non è però facilmente ottenibile sia per le risorse ed il tempo richieste, soprattutto nel caso in cui rimpianto sia molto ramificato e presenti pertanto molti condotti e molte elettrovalvole associate, sia perché, come detto sopra, deve poter essere realizzata con gli stessi strumenti che verranno poi impiegati in fase di funzionamento.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione che superi l’inconveniente suddetto.
In accordo con la presente invenzione, tale scopo è raggiunto mediante un metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione, detto impianto di irrigazione comprendendo un condotto principale ed almeno un condotto derivato controllato da almeno un’elettrovalvola, detto metodo comprendendo una fase di determinazione del valore nominale della portata del condotto controllato dall’ elettrovalvola, caratterizzato dal fatto che detta fase di determinazione comprende:
- lo stabilire un insieme di numeri positivi in successione crescente da un numero minimo ad uno massimo,
- l’accensione dell’elettrovalvola,
- il conteggio di impulsi rappresentanti la portata dell’acqua che attraversa il condotto controllato dall’elettrovalvola entro un primo periodo di tempo,
una prima verifica se il numero degli impulsi contati è inferiore al massimo numero dell’ insieme,
- se detta prima verifica ha dato esito positivo, la fase di determinazione del valore nominale della portata del condotto controllato dall’ elettrovalvola comprende Γ emissione di un numero divisore dato dal primo numero della successione che sia inferiore al numero di impulsi contati e la selezione di uno fra i numeri contenuti in detto insieme del primo numero della successione che sia maggiore del numero di impulsi contati,
il proseguimento del conteggio degli impulsi fino ad un secondo periodo di tempo maggiore del primo periodo di tempo,
- una seconda verifica se il numero degli impulsi contati è arrivato al numero selezionato dell’insieme entro detto secondo periodo di tempo ed in tal caso l’emissione di un valore temporale dato dal periodo di tempo trascorso per il conteggio di detto selezionato numero di impulsi, detto numero divisore assieme a detto valore temporale rappresentando il valore nominale della portata dell’acqua nel condotto controllato dall’elettrovalvola,
- lo spegnimento dell’elettrovalvola.
Grazie a tale invenzione è possibile determinare le portate nominali singole in ogni tubatura dell’impianto di irrigazione utilizzando ad esempio un unico contatore anche se le portate tra ramo e ramo variano di vari ordini di grandezza tra loro. Ciò è quanto effettivamente accade in un impianto reale in cui si possono avere gestioni miste di irrigatori a goccia, che generano una bassissima portata, e di irrigatori pop-up o turbine che generano portate molto elevate. Inoltre, data la grande escursione dei valori di portata permessa, è possibile determinare eventuali perdite d’acqua quando rimpianto ha tutte le valvole chiuse, cioè con bassissime portate. Unica condizione per un corretto impiego è quella di avere al massimo una valvola attiva in ogni momento. Tale condizione è praticamente utilizzata nella maggior parte degli impianti di irrigazione in quanto essi vengono progettati in modo da poter ottenere la massima copertura dell’area irrigata in base alla quantità d’acqua disponibile. Ne consegue che il più delle volte rimpianto non consente di avere più di una valvola aperta in ogni momento a causa delle risorse idriche disponibili.
Nel caso tale condizione non fosse possibile, allora occorre prevedere un programma di test che venga avviato periodicamente o su richiesta dell’utente il cui unico scopo sia quello di verificare le condizioni dell’impianto. Tale programma avrebbe una valvola attiva per volta. La funzionalità del sistema di controllo automatico potrebbe escludere automaticamente i calcoli relativi alle portate solo quando vi siano due o più uscite attive, ripristinandoli quando vi sia solo una valvola attiva per volta.
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato saranno rese maggiormente evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di un suo esempio di realizzazione, illustrata a titolo non limitativo nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista schematica di un apparato di controllo della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione;
la figura 2 è un diagramma temporale dell’andamento degli impulsi contati dal contatore;
la figura 3 mostra un diagramma a blocchi del metodo per la determinazione del valore nominale della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione in accordo alla presente invenzione.
Con riferimento alla figura 1 è mostrato un apparato di controllo della portata dell’acqua di un impianto di irrigazione. L’impianto di irrigazione comprende un condotto principale 1 collegato ad una fonte esterna di acqua 100 a cui sono collegate a valle una pluralità di condotti secondari di irrigazione 2-4 in cui il condotto 4 si dirama in condotti 5-7; il flusso dell’acqua nei condotti 2, 3, 5-7 è controllato da elettrovalvole 8-12.
Le elettrovalvole 8-12 sono comandate mediante segnali 51-55 da una centralina di comando 200 atta a comandare l’apertura e la chiusura di ciascuna elettrovalvola in base ad una programmazione effettuata dall’utente.
Un dispositivo di controllo 300 è associato alla centralina 200 e può anche essere parte integrante della centralina stessa.
Il dispositivo 300 comprende un contatore 20, preferibilmente di tipo elettromeccanico, disposto sul condotto principale 1 dell’impianto di irrigazione ed atto a misurare la portata dell’acqua che fluisce nel condotto principale 1. Il contatore 20 invia un segnale di impulsi 21 ad un dispositivo elettronico 301 associato alla centralina 200; il dispositivo elettronico 301 comprende una memoria 303 atta ad immagazzinare i valori nominali Pn8-Pnl2 delle portate dell’acqua nei condotti controllati dalle elettrovalvole 8-12 ed i valori di tolleranza Tol8-Toll2 associati a ciascun valore nominale di portata Pn8-Pnl2. Il dispositivo 301 comprende un circuito elettronico 304 atto a ricevere il segnale ad impulsi 21 proveniente dal contatore e ad effettuare la misura della portata dell’acqua in un tempo prestabilito T. Il dispositivo 301 comprende un circuito 302 atto a ricevere i dati dal circuito 304, dalla memoria 303 e dalla centralina 200 e capace di effettuare un confronto fra il valore contato della portata di acqua in un dato condotto dell’impianto di irrigazione ed il suo valore nominale; il circuito 304 verifica se il valore contato rientra nel range costituito dal valore nominale della portata più o meno la sua tolleranza ed emette un segnale di allarme, attivando un dispositivo di allarme 305, se detto valore contato cade all’esterno di tale range. Il circuito 302 comprende un microprocessore per l’elaborazione dei dati ricevuti e dei dati da inviare.
Più precisamente il circuito 304 riceve un dato Ap indicativo dell’ elettrovalvola aperta dalla centralina 200, ad esempio l’elettrovalvola 11, ed effettua un confronto fra la misura PII della portata dell’acqua che attraversa il condotto 7 controllato da detta elettrovalvola Il e contato dal contatore 20 ed il suo valore nominale Pnll; se il valore contato PII è superiore al valore Pnll+Tolll o inferiore al valore Pnll-Tolll viene attivato il dispositivo 305 per generare un segnale di allarme. Nella figura 2 è mostrato un possibile andamento della portata PII.
A seconda della lunghezza del periodo di tempo T di misura è possibile effettuare una misura più o meno precisa della portata dell’acqua in uno dei condotti dell’impianto di irrigazione.
Un metodo di autocalibrazione permette di calcolare il tempo necessario Tt per leggere un numero significativo di impulsi tali da poter applicare ad essi una percentuale, in più ed in meno, di tolleranza, cioè un metodo per determinare i valori nominali Pn8-Pnl2 delle portate dell’acqua. Il metodo di autocalibrazione viene eseguito dal dispositivo 300 mediante un comando esterno Calib.
Il metodo di autocalibrazione comporta l’accensione di una elettrovalvola per volta ed il conteggio degli impulsi in un certo tempo, determinando automaticamente per quanto tempo contare. Una prima considerazione è quella di voler fare la misura nel tempo più breve possibile mentre un’altra esigenza, contrapposta alla prima, è quella di voler fare una misura la più precisa possibile. Infatti la precisione si può ottenere solo aumentando il tempo di lettura. Ma se il tempo di lettura fosse troppo lungo potrebbe non essere possibile effettuare il controllo in quanto potrebbe essere necessario, per motivi legati alle sole esigenze di irrigazione, dover aprire la valvola per tempi inferiori a quelli di calcolo della portata.
Quindi si potrebbe eseguire il metodo di autocalibrazione dando la priorità alla precisione o alla brevità del calcolo.
Si dovrebbe quindi prevedere la possibilità da parte dell’utente di fornire un tempo massimo di calcolo da cui ne deriverà la precisione minima ad esso relativa, oppure una precisione minima di calcolo da cui ne deriverà un tempo massimo ad essa relativa.
Il metodo permette però di evitare che l’utente debba impostare i parametri di ottimizzazione grazie alle seguenti condizioni.
E’ necessario normalizzare il valore nominale dei conteggi per tutte le valvole a 10 o a 100. Ciò permette di associare in modo intuitivo i valori di tolleranza in più ed in meno. Infatti -30% e più 40% corrisponderebbero rispettivamente a 7 e 14 impulsi nel caso fosse scelto 10 come valore normalizzato, o 70 e 140, o nel caso fosse scelto 100 come valore normalizzato. Nella spiegazione seguente viene preso 10 come valore nominale.
E’ necessario determinare un tempo minimo Tmin ed uno massimo Tmax entro i quali dovrà cadere il tempo per il quale vengono contati i 10 impulsi normalizzati in condizioni ottimali. Il tempo minimo Tmin viene impostato ad 1 minuto, mentre quello massimo Tmax a 10 minuti. Tali valori sono compatibili con la maggioranza delle esigenze di irrigazione. Si stabilisce anche un insieme di numeri positivi in successione da un numero minimo Nmin ad imo massimo Nmax, ad esempio 1, 10, 100, 1000 e 10000. Tutto ciò avviene nella fase A0.
Quindi una alla volta vengono attivate in sequenza tutte le elettrovalvole deH’impianto; nella figura 3 si ha la fase Al con l’attivazione della prima elettrovalvola da parte del dispositivo 300 che invia un segnale di comando delTapertura della prima elettrovalvola alla centralina 200. Per ogni elettrovalvola si attende un tempo di stabilizzazione per garantire una lettura corretta degli impulsi del contatore (fase All). Dopo tale tempo si azzera il contatore 20 ed un temporizzatore 307 (fase A2) e si iniziano a contare gli impulsi entro il periodo di tempo Tmin. In base al numero di impulsi Ixlminricevuti entro il tempo Tmin di 1 minuto si verifica se detto numero di impulsi contati Ixlminè inferiore al numero di impulsi 10000 (fase A3) e se la verifica è positiva (Si) si determina un divisore Dx da applicarsi in fase di utilizzo (fase A4) dato dal primo numero della successione che sia inferiore al numero di impulsi contati, ad esempio 1, e si seleziona il numero compreso nelTinsieme dei numeri fra Nmin ed Nmax che sia il primo numero della successione che sia maggiore del numero di impulsi contati, ad esempio il numero 10; il divisore Dx serve per ottenere un conteggio normalizzato della portata in un periodo di tempo T e viene associato alla generica elettrovalvola Vx, cioè una delle elettrovalvole da 8 a 12, in fase di calibrazione.
In seguito si prosegue il conteggio degli impulsi (fase A5) entro il periodo di tempo Tmax di 10 minuti e si fissa (A51) il periodo di tempo Tx impiegato per contare il numero selezionato, cioè 10. Il periodo di conteggio Tx è dato dal periodo Tmin e la parte del periodo Tmax necessaria per arrivare a contare 10 impulsi; al massimo il periodo Tx=Tmin+Tmax. Se trascorso il periodo di tempo di 10 minuti non si arriva a contare 10 impulsi si ha un segnale di anomalia Em per l’elettrovalvola Vx (fase A52). Successivamente si ha lo spegnimento dell’ elettrovalvola Vx (fase A6) e si riavvia il metodo dalla fase Al per un’altra elettrovalvola per la quale non è stato ancora fissato il valore nominale della portata.
Se invece per la generica elettrovalvola Vx il conteggio Ixlmindegli impulsi è maggiore di 10 nel tempo Tmin e si verifica che dopo un minuto è 10<Ixlmm<100 e se proseguendo il conteggio degli impulsi fino al periodo di tempo Tmax+Tmin si arriva a contare 100 impulsi, si fissa Dx=T0 ed il periodo di tempo Tx impiegato per contare 100 impulsi altrimenti se trascorso il periodo di tempo Tmax+Tmin non si arriva a contare 100 impulsi si emette il segnale di anomalia Em per l’elettrovalvola Vx. Ancora se per la generica elettrovalvola Vx il conteggio Ixlmindegli impulsi è maggiore di 100 si verifica se dopo un minuto è 100<Ixlmin<1000 e se entro il periodo di tempo Tmax+Tmin si arriva a contare 1000 impulsi, si fissa Dx=100 ed il periodo di tempo Tx impiegato per contare 1000 impulsi altrimenti se trascorso il periodo di tempo Tmax+Tmin non si arriva a contare 1000 impulsi si emette il segnale di anomalia Em per Γ elettrovalvola Vx. Infine se per la generica elettrovalvola Vx il conteggio Ixlmindegli impulsi è maggiore di 1000 si verifica dopo un minuto se è 1000<Ιχΐηίίη<10000 e se entro il periodo di tempo Tmax+Tmin si arriva a contare 10000 impulsi, si fissa Dx=1000 ed il periodo di tempo Tx impiegato per contare 10000 impulsi altrimenti se trascorso il periodo di tempo Tmax+Tmin non si arriva a contare 10000 impulsi si emette il segnale di anomalia Em per Γ elettrovalvola Vx. Anche se teoricamente si potrebbe proseguire in tal senso, praticamente non è consigliabile avere contatori che forniscano più di 10000 impulsi al minuto. Il segnale Em è un indice di anomalia dell’impianto di irrigazione; in tal caso può essersi verificata una rottura della valvola o una mancanza di acqua.
Se invece il conteggio degli impulsi dopo il tempo Tmin è maggiore di 10000 o è inferiore al numero Nmin dell’insieme e pertanto la verifica nella fase A3 è negativa (No), si genera (fase A7) un segnale AN indicativo dell’anomalia del sistema. L’anomalia del sistema può essere un’anomalia delTimpianto dovuta ad esempio ad un’elettrovalvola rotta, alla mancanza di acqua, ad una bassa pressione o un’anomalia dovuta alla scelta errata del contatore non conforme alla portata d’acqua dell’impianto. Sia il segnale AN che i segnale Em possono dare all’utente informazioni sullo stato dell’impianto o su come e dove si deve intervenire.
Ogni volta che viene emesso un degnale di anomalia di tipo AN o Em si ha lo spegnimento dell’elettrovalvola, cioè si passa alla fase A6 del metodo.
Tutte le operazioni suddette de metodo per la determinazione dei valori nominali della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione vengono svolte dal dispositivo 300 appositamente programmato.
La durata di apertura di ciascuna valvola, “Tx” ed il divisore “Dx” ad essa associato sono i valori di calibrazione associati al ramo controllato dalla valvola stessa. Le condizioni per le quali non si conta neanche un impulso dopo un minuto o più di 10000 impulsi dopo un minuto, rappresentano due condizioni anomale che devono essere evidenziate in modo da poter intervenire sull’ impianto per ripristinare le condizioni di normale funzionamento. Una volta ripristinate le condizioni di normale funzionamento si ripete l’operazione di calibrazione.
Preferibilmente, per facilitare l’operazione si può prevedere la possibilità di eseguire il metodo di autocalibrazione in diversi modi agendo su un circuito 308, che comanda il circuito 302. Si può eseguire la calibrazione su tutte le elettrovalvole 8-12 (comando CG), la calibrazione parziale eseguita su tutte le elettrovalvole per le quali è stato impostato dall’utente un tempo di irrigazione non zero (comando CP), la calibrazione eseguita solo sulle uscite indicate dall’utente (comando CM), o la calibrazione eseguita solo sulle uscite per le quali è stata individuata una condizione anomala non ancora risolta nelle precedenti calibrazioni (comando CS).
Durante il funzionamento dell’impianto ad ogni valvola Vx verrà applicato il divisore Dx precedentemente calcolato per cui, in condizioni normali, si conterà sempre un valore 10 nel tempo Tx. Un valore contato inferiore a 10 rappresenta un utilizzo d’acqua inferiore al previsto. Impostando una soglia inferiore è possibile generare una condizione di allarme nel caso il valore contato fosse inferiore alla soglia stessa. Un valore contato superiore a 10 rappresenta un utilizzo d’acqua superiore al previsto. Impostando una soglia superiore è possibile generare una condizione di allarme nel caso il valore contato fosse superiore alla soglia stessa. In base ai valori elaborati durante il metodo di autocalibrazione è poi possibile registrare i consumi d’acqua per ciascuna valvola, pur avendo a disposizione un solo contatore. Ciò è possibile in tutte le condizioni, e cioè anche nel caso vi siano due o più uscite attive contemporaneamente. Infatti i valori dei divisori Dx e dei tempi Tx rappresentano la portata nominale di ciascuna valvola e permettono di ridistribuire i conteggi in caso di più valvole attive contemporaneamente. Si consideri ad esempio la valvola 10 per la quale si conta il valore normalizzato 10 con D10=10 e T3=3m e 45s, mentre per la valvola 12 si conta 10 con D12=100 e T5=2m e 5s. Se le due valvole dovessero essere aperte contemporaneamente per lm e 30s si possono calcolare i conteggi da associare a ciascuna di esse nel seguente modo: per l’elettrovalvola 10 si avrebbero 100/225s=0,44 impulsi al secondo mentre per l’elettrovalvola 12 si avrebbero 1000/185s=5, 40 impulsi al secondo, in condizioni normali in lm e 30s si conterebbero dunque 0,44*90=40 impulsi per l’elettrovalvola 10 e 5,40*90=486 impulsi per l’elettrovalvola 12, per un totale di 526 impulsi effettivamente contati, se il contatore contasse ad esempio 10 litri per ogni impulso, allora all’elettrovalvola 10 andrebbero assegnati 400 litri e all’ elettrovalvola 124860 litri.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la determinazione del valore nominale (Pn8-Pnl2) della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione, detto impianto di irrigazione comprendendo un condotto principale (1) ed almeno un condotto derivato (2-7) controllato da almeno un’elettrovalvola (8-12), detto metodo comprendendo una fase di determinazione del valore nominale (Pn8-Pnl2) della portata del condotto controllato dall’elettrovalvola (8-12), caratterizzato dal fatto che detta fase di determinazione comprende: - lo stabilire (AO) un insieme di numeri positivi in successione crescente da un numero minimo (Nmin) ad uno massimo (Nmax), - 1 ’ accensione dell ’ elettrovalvola (Al), il conteggio (A2) di impulsi rappresentanti la portata dell’acqua che attraversa il condotto controllato dall’elettrovalvola entro un primo periodo di tempo (Tmin), una prima verifica (A3) se il numero degli impulsi contati (Ixlmin) è inferiore al massimo numero (Nmax) dell’insieme, - se detta prima verifica ha dato esito positivo (Si), la fase di determinazione del valore nominale della portata del condotto controllato dall’elettrovalvola comprende l’emissione (A4) di un numero divisore (Dx) dato dal primo numero della successione che sia inferiore al numero di impulsi contati e la selezione di uno fra i numeri contenuti in detto insieme del primo numero della successione che sia maggiore del numero di impulsi contati, il proseguimento del conteggio (A5) degli impulsi fino ad un secondo periodo di tempo (Tmax) maggiore del primo periodo di tempo, - una seconda verifica se il numero degli impulsi contati è arrivato al numero selezionato deH’insieme entro detto secondo periodo di tempo ed in tal caso remissione (A51) di un valore temporale (Tx) dato dal periodo di tempo trascorso per il conteggio di detto selezionato numero di impulsi, detto numero divisore (Dx) assieme a detto valore temporale (Tx) rappresentando il valore nominale della portata dell’acqua nel condotto controllato dall’ elettrovalvola, lo spegnimento dell’elettrovalvola (A6).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che se in detta prima fase di verifica (A3) entro detto primo periodo di tempo (Tmin) il numero degli impulsi contati è inferiore al numero minimo (Nmin) delTinsieme si ha l’emissione (A7) di un segnale di anomalia (AN) e si ha lo spegnimento dell’elettrovalvola (A6).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che se in detta prima fase di verifica (A3) entro detto primo periodo di tempo (Tmin) si ottiene un numero di impulsi maggiore del massimo numero (Nmax) delTinsieme si ha l’emissione (A7) di un segnale di anomalia (AN) e si ha lo spegnimento dell’ elettrovalvola (A6).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase (All) per la stabilizzazione della lettura del contatore.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di condotti derivati controllati da una rispettiva pluralità di elettrovalvole, detto metodo comprendendo per ogni elettrovalvola della pluralità di elettrovalvole (8-12) detta fase di determinazione del valore nominale (Pn8-Pnl2) della portata del condotto controllato dall’elettrovalvola (8-12) dell’impianto di irrigazione dalla fase di accensione dell’elettrovalvola (Al).
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detta seconda fase di verifica se detto secondo periodo di tempo (Tmax) è trascorso senza che il conteggio degli impulsi sia arrivato al selezionato numero si ha Γ emissione (A52) di un segnale (Em) rappresentativo di un’anomalia dell’impianto di irrigazione e si ha lo spegnimento dell’elettrovalvola (A6).
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto insieme di numeri comprende una successione di numeri dati da potenze in base dieci.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto numero minimo (Nmin) è dato dalla potenza di dieci avente come esponente zero e detto numero massimo è dato dalla potenza di dieci aventi come esponente quattro.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto valore temporale (Tx) dato dal periodo di tempo trascorso per il conteggio di detto selezionato numero di impulsi comprende il primo periodo di tempo (Tmin) ed una parte o tutto il secondo periodo di tempo (Tmax).
  10. 10. Dispositivo per la determinazione dei valori nominali della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione, detto impianto di irrigazione comprendendo un condotto principale (1) ed una pluralità di condotti derivati (2-7) controllati da una rispettiva pluralità di elettrovalvole (8-12), un contatore (100) associato al condotto principale, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi atti ad eseguire un metodo per la determinazione del valore nominale (Pn8-Pnl2) della portata dell’acqua in un impianto di irrigazione come definito in ima qualunque delle precedenti rivendicazioni.
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