ITMI20040233U1 - Capo di abbigliamento dotato di dispositivo di chisura migliorato - Google Patents

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ITMI20040233U1
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Carlo Louis Alfonso Di
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Lucchetto S P A
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Description

CAPO DI ABBIGLIAMENTO DOTATO DI DISPOSITIVO DI CHIUSURA MIGLIORATO
La presente innovazione concerne un capo di abbigliamento, realizzato in tessuto jeans, dotato di una particolare chiusura, ottenuta tramite un dispositivo che sostituisce il tradizionale bottone.
Secondo la tecnica nota, la chiusura viene attuata normalmente unendo due lembi, su uno dei quali sono fissati dei bottoni che si inseriscono in asole ricavate nell'altro lembo.
Una chiusura così realizzata presenta alcuni inconvenienti, soprattutto nel caso venga impiegata per la chiusura in vita di pantaloni o in corrispondenza del bordo inferiore di un giubbotto, in quanto, in questo casi, è particolarmente sollecitata.
Un primo inconveniente consiste nel fatto che il bottone non sempre può essere di dimensioni rilevanti, perché altrimenti richiederebbe la realizzazione di uriasola di dimensioni tali da indebolire eccessivamente il lembo sul quale viene realizzata. Un secondo inconveniente consiste nel fatto che il bottone sollecita in modo eccessivo il lembo in cui è ricavata l'asola, con la conseguenza di deformarlo a volte in modo marcato. Ciò è particolarmente vero soprattutto nel caso di pantaloni molto aderenti al corpo.
Un terzo inconveniente è che il bottone sollecita anche il lembo sul quale è applicato, in quanto esso viene fissato forando il tessuto che viene così serrato tra il gambo di detto bottone e una piccola contropiastra che viene ribadita su detto gambo. Poiché per entrare nell'asola il gambo del bottone deve essere di piccolo diametro, ne risulta che il bottone stesso sarà molto mobile rispetto al lembo su cui è fissato, detta mobilità essendo ottenuta tramite la deformazione del tessuto stesso, che risulterà quindi notevolmente sollecitato. L'effetto di detta sollecitazione non è, normalmente, la rottura del tessuto, che è molto robusto, ma una sgualcitura ed usura che guasta notevolmente l'estetica dell'indumento.
Nel caso dei pantaloni detti inconvenienti sono assai accentuati e, di fatto, impediscono un impiego dei pantaloni stessi che sia esteticamente accettabile, senza l'impiego di una cintura che, oltre a sostenere i pantaloni, ne copre il bordo superiore nascondendone le antiestetiche deformazioni.
Nel caso del bordo inferiore di un giubbotto invece, non è di fatto possibile l'impiego di una cintura, quindi gli inestetismi descritti non sono occultabili, anche se il fenomeno è mitigato dal fatto che detto bordo è sollecitato in modo meno intenso. La presente innovazione consente di superare gli inconvenienti su menzionati, proponendo mezzi di chiusura che non impongono indebolimenti al tessuto e, quindi, non lo sollecitano eccessivamente. Il modo in cui tali mezzi chiusura sono montati esclude poi concentrazioni di sforzi, per cui non si verificano sgualciture ed usure anomale del tessuto.
Detti mezzi di chiusura comprendono sostanzialmente una fibbia applicata direttamente al tessuto, detta fibbia essendo atta a limitare fortemente la sollecitazione sul tessuto in modo da minimizzarne la deformazione e potendo essere, se richiesto dallo stile, di dimensioni anche abbastanza rilevanti da assumere una valenza estetica. A detto dispositivo di chiusura potranno poi essere applicati mezzi di sicurezza per impedirne l'apertura accidentale o coatta.
Nel seguito verrà fornito un esempio di attuazione dell'innovazione con riferimento a dei pantaloni o a dei giubbotti, in quanto è in questo caso che si ottengono i maggiori benefici dall'innovazione. Verrà anche menzionato il caso di impiego in altri capi di abbigliamento.
L'innovazione verrà ora descritta con riferimento alle figure allegate in cui:
• le figure 1 (a, b) mostrano una chiusura secondo la tecnica nota;
• le figure 2 (a, b) mostrano una chiusura secondo la tecnica nota, con evidenziate le conseguenze della concentrazione degli sforzi sul tessuto in prossimità del bottone e dell'asola;
• le figure 3 (a, b) mostrano la chiusura secondo l'innovazione;
• le figure 4 (a, b) mostrano la chiusura secondo l'innovazione e il relativo montaggio sul capo d'abbigliamento;
• le figure 5 (a, b) mostrano la chiusura secondo rinnovazione mettendo in evidenza il montaggio di una parte di detta chiusura ed il modo in cui viene effettuata la chiusura del capo d'abbigliamento;
• le figura 6 (a,b) mostrano una forma preferita di attuazione dell'innovazione; • la figura 7 mostra la chiusura secondo l'innovazione abbinata ad una chiusura lampo;
• la figura 8 mostra la chiusura secondo l'innovazione abbinata ad una pluralità di chiusure secondarie del tipo della chiusura principale.
In fig. 1 viene mostrata una chiusura secondo la tecnica nota realizzata tramite un bottone (1), montato su un primo lembo di tessuto (2), che s'inserisce in un'asola (3) ricavata in un secondo lembo di tessuto (4). Detta chiusura è mostrata in sezione in fig. la ed in prospetto in fig. lb.
La chiusura rappresentata si riferisce al bordo superiore di un Pantalone, ma potrebbe anche riferirsi al bordo inferiore di un giubbotto, se venisse capovolto il disegno. Per questo motivo nel seguito ci si riferirà per semplicità al bordo superiore di un Pantalone, con l'avvertenza che tutto ciò che verrà descritto potrà riferirsi anche al bordo inferiore di un giubboto.
Quando deta chiusura di tipo noto viene sollecitata da delle forze F-F, il tessuto che costituisce deti primo e secondo lembo (2) e (4), si deforma, in prossimità del botone (1), nel modo evidenziato in fig. 2. Deta deformazione è mostrata in sezione in fig. 2a ed in prospetto in fig. 2b. In sostanza il bottone (1) ruota nel modo indicato dalla freccia, per effeto del tiro delle forze F-F ed impone quindi la rotazione dei lembi (2) e (4).
Per risolvere gli inconvenienti evidenziati, l'innovazione propone un dispositivo di chiusura (9), di cui in fig. 3 viene mostrata una possibile realizzazione. Deto dispositivo di chiusura (9) consiste in una fibbia che comprende sostanzialmente una parte (9a) applicata al lembo (2) ed una parte (9b) applicata al lembo (4).
Come appare chiaro dalla fig. 3a, le forze F-F, pur disassate di una quantità "d", non impongono al dispositivo una rotazione come quella mostrata in fig. 2a, in quanto il collegamento tra i due lembi non avviene tramite un botone rigido montato sul lembo (2) che agisce sul tessuto morbido del lembo (4). Deto collegamento avviene infati tra un elemento rigido (9a) che agisce su un altro elemento rigido (9b), deti elementi rigidi (9a) e (9b) essendo collegati tra loro in modo sostanzialmente rigido e montati sui rispetivi lembi (2) e (4) realizzando ampie superfici di contato tra dete parti e deti lembi. Inoltre, come mostrato in fig. 3b, detta parte (9b) di deta fibbia (9), può anche essere realizzata in modo da coprire interamente l'estremità del lembo (4), cioè quello maggiormente visibile, e quindi risulta evitata qualsiasi deformazione del lembo stesso.
In definitiva, il fato che i lembi (2) e (4) risultino uniti da due elementi (9a) e (9b) collegati fra loro in modo sostanzialmente rigido e che detti elementi (9a) e (9b) siano collegati rispetivamente a detti lembi (2) e (4) interessando ampie superfici di deti lembi, comporta che tutto, il giunto sia più rigido alla rotazione e, quindi, vengono minimizzati gli effetti del tiro delle forze F-F.
Il fatto che detti elementi rigidi (9a) e (9b) siano collegati tra loro in modo sostanzialmente rigido è da intendere nel senso che il movimento reciproco tra detti due elementi rigidi (9a) e (9b), una volta effettuata la chiusura, è limitato al semplice recupero dei giochi, non essendo permesso ulteriore movimento.
Il fatto che dette parti (9a) e (9b) siano montate rispettivamente su detti lembi(2) e (3) realizzando ampie superfici di contatto tra dette parti e detti lembi è da intendere nel senso che detto contatto ha un'estensione di ampiezza sostanzialmente pari alle massime dimensioni di dette parti (9a) e (9b), contrariamente a quanto accade per il bottone (1), in cui la superficie di contato di detto bottone con il lembo di tessuto su cui è montato è sostanzialmente pari alla sezione trasversale del gambo di detto bottone, che è sensibilmente inferiore alla massima superficie del bottone stesso. In fig. 4 viene mostrato il modo in cui detto dispositivo di chiusura (9) è applicato al Pantalone. In fig. 4a vengono mostrati i lembi (2) e (4), mentre in fig. 4b è mostrata la parte (9a) di detta fibbia (9) evidenziando come un nottolino (Ila), girevole rispetto ad un distanziale (11), sia in grado di effettuare la chiusura della fibbia.
Nel seguito verrà descritta in dettaglio una forma di realizzazione preferita della fibbia (9) e ne verrà meglio spiegato il funzionamento.
In fig. 5 a viene mostrato il lembo (2) ripiegato verso l'esterno per evidenziare il montaggio della parte (9a) della fibbia (9). mentre in fig. 5b viene mostrato il movimento con cui i lembi (2) e (4) si sovrappongono per effettuare la chiusura del Pantalone.
In fig. 6a è mostrata in esploso una forma di realizzazione preferita della fibbia (9). Secondo detta forma di realizzazione, la parte (9a) comprende una piastrina (10) su cui è montato in modo solidale un distanziale (11), detta piastrina essendo fissata al lembo (2) mediante una contropiastrina (12), e detta contropiastrina (12) essendo serrata contro detta piastrina (10) mediante perni (13) e rivetti (14). Il fissaggio di detta parte (9a) della fibbia (9) sul lembo (2) avviene serrando detto lembo (2), non rappresentato per semplicità di disegno, tra dette piastrina (10) e contropiastrina (12). Su detto distanziale (11) è montato un nottolino (Ila), avente sostanzialmente la stessa forma di detto distanziale (11), detto nottolino (Ila) potendo ruotare rispetto a detto distanziale (11) secondo un comune asse (15). Su detto nottolino (Ila) è poi praticata un'apertura (16), la cui funzione verrà mostrata nel seguito.
La parte (9b) di detta fibbia (9) comprende una piastrina (17) ed una contropiastrina (18) che si serrano sul lembo (4), anche in questo caso non rappresentato per semplicità di disegno, mediante perni (19) e rivetti (20). Su dette piastrina (17) e contropiastrina (18) sono ricavate rispettivamente uriasola (21) ed un'asola (22), dette asole essendo in corrispondenza tra loro e di dimensioni tali che attraverso di esse possano passare il distanziale (11) ed II nottolino (Ila).
La chiusura della fibbia (9) avverrà, come indicato in fig. 6b, inserendo il nottolino (Ila) ed il distanziale (11) nelle asole (21) e (22). Il distanziale, che dovrà avere uno spessore almeno pari alla somma degli spessori della piastrina (17), della contropiastrina (18) e del lembo (4), consente al nottolino di uscire completamente dall'asola (21) e, quindi, di ruotare di un angolo retto, effettuando così la chiusura della fibbia (9).
A scopo di sicurezza contro le aperture accidentali, può essere impiegato un lucchetto (23) il cui archetto (24) è apribile agendo su una levetta (25), che s'inserisce nell'apertura (16) praticata nel nottolino (Ila).
Qualora detto lucchetto (23) fosse dotato di una serratura a chiave o a combinazione, sarebbe efficace anche contro l'apertura coatta della fibbia.
La chiusura descritta può essere abbinata ad una chiusura lampo (26), come mostrato in fig. 7, oppure con altre chiusure (9') del tipo di quella descritta, come mostrato in fig. 8, che potranno essere convenientemente di dimensioni inferiori.
Le tre chiusure (9') sono montate su dei lembi non particolarmente sollecitati, in quanto la sollecitazione preponderante è in corrispondenza del bordo. Chiusure di questo tipo potranno quindi essere utilizzate in modo analogo in tutti gli altri casi che si verificano normalmente nei capi d'abbigliamento.
Infine, poiché detti dispositiva di chiusura (9) possono venire in contatto con la pelle, saranno preferibilmente realizzati in modo da non provocare allergie, ad esempio con leghe metalliche non contenenti nichel.
Il tecnico esperto del settore potrà trovare numerose varianti dell'innovazione descritta, tutte ricadenti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni che seguono.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capo d'abbigliamento atto ad essere chiuso mediante la sovrapposizione di lembi di tessuto ai quali sono applicati mezzi di chiusura, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura (9) comprendendo una prima parte (9a) montata su un primo lembo (2) di detto indumento ed una seconda parte (9b) montata su un secondo lembo (4) di detto indumento, dette prima e seconda parte (9a) e (9b) unendosi tra loro in modo sostanzialmente rigido.
  2. 2. Capo d'abbigliamento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette parti (9a) e (9b) di detti mezzi di chiusura (9) sono applicate rispettivamente a detti lembi (2) e (4) realizzando un'ampia superficie di contatto tra dette parti (9a) e (9b) e detti lembi (2) e (4).
  3. 3. Capo d'abbigliamento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono una fibbia (9) in cui una prima parte (9a) di detta fibbia (9) si inserisce con un nottolino (1 la) in un'asola (21) di una seconda parte (9b) di detta fibbia (9), detto nottolino (Ila) ruotando attorno ad un asse (15) in modo da uscire dalla figura dell'asola (21), impedendo quindi la separazione di detta prima parte (9a) da detta seconda parte (9b).
  4. 4. Capo d'abbigliamento, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che su detto nottolino (Ila) è prevista un'apertura (16) atta a ricevere l'archetto (24) di un lucchetto (23), in modo da impedire la separazione di detta prima parte (9a) della fibbia (9) da detta seconda parte (9b) di detta fibbia (9), nel caso in cui detto nottolino (Ila) ruoti allineandosi a detta asola (21).
  5. 5. Capo d'abbigliamento, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto lucchetto è dotato di serratura a chiave o a combinazione.
  6. 6. Capo d'abbigliamento, secondo almeno una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che detta fibbia (9) è realizzata in materiale anallergico, in particolare in lega metallica non contenente nichel.
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