ITMI20010839A1 - Dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e drenaggio della ferita - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e per il drenaggio della ferita.
Come è noto, le perdite ematiche, che si verificano durante gli interventi di chirurgia, sono tali da richiedere frequenti trasfusioni di sangue durante il decorso intra e postoperatorio.
La continua riduzione della disponibilità di sangue allogenico e di rischi comunemente associati al suo utilizzo, rischi che sono infettivi e immunologici, stanno decretando l'aumento di interesse verso 1'autotrasfusione.
Il recupero del sangue omologo avviene principalmente in due ambiti e cioè durante la seduta chirurgica e nel decorso postoperatorio.
In ambito intraoperatorio, il recupero avviene tipicamente mediante l'utilizzo di apposite cannule, ad esempio di tipo "yankauer", che vengono connesse ad un sistema di aspirazione centralizzato, provvisto di regolatore pneumatico di pressione, con elevati flussi di aspirazione.
I flussi di aspirazione elevata si rendono necessari in quanto il sangue si trova sparso fra i molteplici tipi di tessuto che compongono il campo chirurgico, come ad esempio masse muscolari, grassi, organi e così via. Lungo il tubo di aspirazione è generalmente presente un vaso di raccolta ed il sangue in esso recuperato può essere trasferito ad una sacca o immediatamente trasfuso al paziente o inviato ad un apposito sistema di lavaggio o centrifugazione, prima della reinfusione.
In ambito postoperatorio, il recupero del sangue avviene tipicamente mediante tubi di drenaggio, inseriti nella ferita durante l'atto chirurgico e mediante sistemi di raccolta in aspirazione o per gravità.
Per rendere possibile il trasporto del paziente e per sopperire alla diffusa carenza di fonti di aspirazione centralizzate nei reparti di degenza, i sistemi di aspirazione in ambito postoperatorio agiscono in modo indipendente e sono diversi da quelli che.vengono normalmente utilizzati in ambito intraoperatorio.
Trascorso un periodo di sei ore dall'inizio del recupero, non e più possibile eseguire il recupero e la reinfusione del sangue autologo tuttavia, dopo tale periodo, si rende generalmente necessaria la continuazione del drenaggio della ferita, che può avvenire in aspirazione o per gravità e che richiede, normalmente, l'utilizzazione di sistemi quali soffietti, sacche o bottiglie ad alto vuoto.
Come si vede quindi, nelle soluzioni proposte dalla tecnica nota, si ha che il sistema di drenaggio deve essere continuamente sostituito e modificato, in quanto il sistema di drenaggio utilizzato in ambito intraoperatorio non è normalmente utilizzabile in ambito postoperatorio e a sua volta il drenaggio della ferita nel decorso postoperatorio, viene eseguito con un sistema ulteriormente differente.
Come è intuitivo, questo tipo di soluzione crea notevoli problemi e difficoltà, in quanto è necessario sostituire continuamente i dispositivi di drenaggio che, oltre alla lievitazione dei costi, implica disagi sia per il paziente sia per gli operatori, unitamente al fatto che e necessario prestare notevole attenzione per mantenere le volute caratteristiche di sicurezza per evitare sia la contaminazione del sangue sia i rischi per il personale infermieristico.
Il compito che si propone il trovato è appunto quello di eliminare gli inconvenienti precedentemente lamentati, realizzando un dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero del sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio per il drenaggio della ferita, che dia la possibilità di essere indifferentemente usato in tutte le fasi e cioè durante lo svolgimento dell'operazione, in ambito postoperatorio e per il drenaggio della ferita, senza richiedere modifiche o sostituzioni di elementi.
Nell'ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare del trovato è quello di realizzare un dispositivo di drenaggio chirurgico che possa agevolmente essere utilizzato sia nei casi in cui si ha immediatamente a disposizione un sistema di aspirazione, sia nei casi in cui il sistema di aspirazione non sia disponibile.
Ancora uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di drenaggio monouso che consenta di eseguire la raccolta, il filtraggio e la reinfusione immediata di sangue autologo sia in ambito intraoperatorio che in ambito postoperatorio, inoltre il dispositivo è predisposto sia per funzionare in aspirazione sia per semplice gravità.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di drenaggio chirurgico che, per le sue peculiari caratteristiche realizzative, sia in grado di dare le più ampie garanzie di affidabilità e sicurezza nell'uso, e che, inoltre, risulti competitivo da un punto di vista puramente economico.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e per il drenaggio della ferita, secondo il trovato, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo contenitore definente una camera di raccolta del liquido ematico ed un alloggiamento per un contenitore di una sacca di raccolta ematica, detta camera di raccolta presentando almeno una luce di drenaggio per la connessione di un tubo di drenaggio, almeno una prima luce di aspirazione per la connessione di un tubo di collegamento ad un'aspirazione centralizzata, almeno una seconda luce di aspirazione per la connessione di un'unità di vuoto indipendente amovibilmente accoppiabile a detto corpo contenitore ed una luce inferiore di travaso per la connessione di un tubo di collegamento a detta sacca, detto contenitore di detta sacca di raccolta presentando una luce per la raccolta collegabile ad una sorgente di vuoto.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e per il drenaggio della ferita, illustrato a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli uniti disegni in cui:
la figura 1 rappresenta schematicamente il dispositivo in vista prospettica esplosa;
la figura 2 rappresenta il dispositivo in vista prospettica e parzialmente in spaccato;
la figura 3 rappresenta il dispositivo visto in pianta con evidenziata l'unità di vuoto;
la figura 4 rappresenta schematicamente il particolare della luce inferiore di travaso con il dispositivo che evita il recupero del sovranatante;
la figura 5 evidenzia il dispositivo in fase intraoperatoria con la camera di raccolta connessa all'aspirazione centralizzata;
la figura 6 rappresenta schematicamente il dispositivo durante la fase di recupero del sangue in ambito intraoperatorio;
la figura 7 rappresenta il drenaggio ed il recupero del sangue in ambito postoperatorio con la camera di raccolta connessa alla sorgente di vuoto;
la figura 8 rappresenta schematicamente la fase di recupero del sangue dalla camera di raccolta, in ambito postoperatorio;
la figura 9 rappresenta la fase di drenaggio per gravità in ambito postoperatorio;
la figura 10 evidenzia in sezione il selettore dell'unità di vuoto durante la fase di aspirazione per il drenaggio;
la figura 11 rappresenta in sezione il selettore dell'unità di vuoto durante la fase di invio alla sacca del sangue drenato;
la figura 12 rappresenta, in sezione, il selettore dell'unità di vuoto in posizione inattiva;
la figura 13 rappresenta il selettore sezionato lungo un piano verticale;
la figura 14 rappresenta in sezione l'involucro dell'unità di vuoto e del selettore.
Con riferimento alle citate figure, il dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio per il drenaggio della ferita, secondo il trovato, che viene indicato nella sua globalità con il numero di riferimento 1, comprende un corpo contenitore 2, vantaggiosamente, ma non necessariamente, di conformazione parallelepipedica .
Il corpo contenitore 2 definisce una esimerà di raccolta del liquido ematico, globalmente indicata con il numero di riferimento 3, la quale risulta suddivisa in più scomparti.
Più precisamente, viene previsto un inserto 4 che definisce un primo scomparto 5 di volume ridotto, all'incirca 10 cm3, che risulta posizionato al di sotto di un tappo perforabile 6 previsto sul corpo contenitore 2.
L'inserto 4 ha una parete di tracimazione 7 per la connessione ad un secondo scomparto 8 sul fondo del quale e previsto un filtro 9 per effettuare una pulizia del sangue.
Il filtro, che ha preferibilmente una maglia con dimensioni di 120 μm, esegue la separazione del sangue da impurità e coaguli in essi contenuti, in modo tale che il sangue venga immesso in un terzo scomparto 10 che in pratica circonda la zona di alloggiamento del filtro 9.
Il primo ed il secondo scomparto hanno la funzione di creare un percorso idoneo a separare il sangue dall'aria durante l'aspirazione con vuoto centralizzato, a rallentare la velocità del sangue e convogliarlo nel prefiltro.
Nel terzo scomparto si raccoglie il sangue filtrato il quale e così disponibile per il travaso e 1'immediata trasfusione.
La camera 3 presenta superiormente almeno una luce di drenaggio 11 alla quale viene collegato un tubo di drenaggio, oppure una cannula, ad esempio di tipo "yankauer" per prelevare sangue e aria dal campo operatorio Inoltre, viene prevista una prima luce di aspirazione 12 che è collegabile, eventualmente con l'interposizione di un elemento filtrante 13, ad un'aspirazione centralizzata e che allorquando non viene utilizzata è chiudibile con un tappino 19.
Una seconda luce di aspirazione 15 è prevista sulla parte superiore del corpo contenitore 2 per la connessione ad un'unità di vuoto, indicata con 20, ed amovibilmente collegabile al corpo contenitore 2, come meglio verrà chiarito in seguito.
La seconda luce di aspirazione 15 è dotata di un filtro aria 16.
Risulta poi previsto un imbocco 17 per l'applicazione di un cappuccio flessibile 18 che ha la funzione di visualizzare la presenza di vuoto all'interno della camera di raccolta 3.
Sul fondo del terzo scomparto 10 risulta prevista una luce inferiore di travaso, indicata con 30, alla quale è collegabile un tubo 31 di connessione ad una sacca 32 la quale risulta alloggiata all'interno di un contenitore della sacca 33 che è posizionato in un alloggiamento 34 che risulta definito dal corpo contenitore 2.
In corrispondenza della luce 30 è posizionabile un dispositivo di recupero del sangue senza sovranatante, che è indicato con il numero di ri-" ferimento 40 e che risulta costituito da un corpo cilindrico 41 che presenta un setto 42 che separa una cavità 43 che viene inferiormente chiusa dal fondo del terzo scomparto 10 e che è dotata di un imbocco 44 per la connessione alla luce di travaso 30.
La cavità 43 e separata, tramite il setto 42, da una seconda cavità 46 che e dotata di luci inferiori 47 che eseguono il prelievo del sangue dal fondo del terzo scomparto.
Al di sopra del setto 42, che funge da elemento di tracimazione del sangue prelevato, è previsto un imbocco superiore 48 sul quale si innesta un tubicino 49 che sfocia nella parte superiore della camera di raccolta.
Il contenitore 33 della sacca è superiormente dotato di una luce 50 per la connessione ad una sorgente di vuoto che può essere costituita dall'unità di vuoto 20 la quale comprende un involucro 21 in cui e posta una pompa 51 alimentata preferibilmente da una batteria ricaricabile alloggiabile nell’involucro e controllata da tasti di attivazione 22 che sono azionabili per ottenere diversi gradi di vuoto.
La pompa 51 è collegata ad un selettore 60 il quale comprende un corpo esterno 61 il quale presenta un imbocco di aspirazione 62, per la connessione alla pompa, e un imbocco di prelievo 63 che è collegato con la luce 50 del contenitore della sacca; inoltre sul corpo esterno 61 è prevista una luce 64 di comunicazione con l'esterno.
All'interno del corpo esterno 61 è posto un rotore selettore 65 che è dotato di un'appendice 66 di azionamento e che, sul suo gambo all'interno del corpo esterno 61, definisce una prima via 70 che risulta aperta verso l'interno ed in particolare in comunicazione con la luce 15 che è rivolta verso l'interno.
E' poi prevista una via di raccordo 71 che, in posizione di travaso, pone in comunicazione l'imbocco 62 con l'imbocco 63 e conseguentemente collega l'unità di vuoto al contenitore della sacca.
Come evidenziato nelle figure da 10 a 12, in posizione disattivata (figura 12) gli imbocchi 62 e 63 sono tra loro separati e la via 70 è in pratica chiusa.
Allorquando si vuole collegare la camera di raccolta 3 all'aspirazione, è sufficiente posizionare la via 70 in corrispondenza dell'imbocco 62 di comunicazione con la pompa per creare il voluto grado di vuoto.
Per eseguire il travaso, si dispone il selettore 65 in modo tale che il raccordo 71 si posizioni tra gli imbocchi 62 e 63 e che la via 70 consente 1'eliminazione del vuoto all'interno della camera di raccolta 3 per la connessione con la luce verso l'esterno 64.
A quanto sopra detto va anche aggiunto che la camera di raccolta 3 è dotata di un quarto scomparto 80 di elevato volume che consente la raccolta dei fluidi drenati fino ad una capacità di circa 2150 cc. I fluidi raccolti nel quarto scomparto non possono essere reinfusi in quanto non sono transitati attraverso il prefiltro potendo entrare nel quarto scomparto direttamente per tracimazione dal secondo scomparto.
Il quarto scomparto ha lo scopo di ampliare la capacità complessiva del sistema, quando esso esplica la funzione di drenaggio.
In genere, il riempimento di questa camera avviene quando il sistema funge da semplice sistema di raccolta, cioè quando non sussiste più la possibilità, per decisione del medico o perchè sono trascorse più di sei ore dall'inizio della raccolta, di recuperare ed infondere il sangue raccolto .
In ogni caso il recupero dei fluidi dal quarto scomparto è precluso dalla sua inaccessibilità.
Il primo, il secondo ed il terzo scomparto si riempiono in sequenza per tracimazione.
Va poi rilevato che la sacca 32 è dotata di un paio di luci di trasfusione, indicate con 38, che consentono di eseguire la reinfusione del sangue senza staccare le connessioni, evitando così rischi di contaminazione.
Nella pratica utilizzazione, il dispositivo di drenaggio, secondo il trovato, quando viene utilizzato in ambito intraoperatorio, viene connesso all’aspirazione centralizzata, mediante gli appositi condotti, e l'unità di vuoto indipendente viene connessa alla luce 15 e viene mantenuta in posizione disattivata, come schematicamente illustrato in figura 12.
In ambito operatorio, il chirurgo potrà valutare se utilizzare l'aspirazione centralizzata o eventualmente l'unità di vuoto azionando la pompa 61 che è protetta da un apposito sensore 90.
La sacca viene connessa al tubo 31, mentre al paziente viene connessa la cannula di aspirazione chirurgica, di tipo "yankauer".
L'aspirazione del liquido ematico avviene attraverso la cannula chirurgica, direttamente sul campo operatorio, ed il sangue si raccoglie nel sistema passando attraverso il primo ed il secondo scomparto e da questi al terzo scomparto ove il sangue giunge privo di impurità e di coaguli, per la presenza del filtro 9.
Il primo ed il secondo scomparto sono sagomati al fine di creare una separazione dell'aria dal sangue durante 1<1>aspirazione con vuoto centralizzato, di rallentare la velocità del sangue e di convogliarlo al prefiltro costituito dal filtro 9.
Quando nella camera 3 è presente una quantità di sangue ritenuta idonea ad essere infusa, a discrezione del medico, l'operazione di travaso avviene semplicemente chiudendo, tramite una pinza sul tubo di aspirazione, la comunicazione con l'aspirazione centralizzata ed aprendo la pinza sul tubo 31 ed azionando l'unità di vuoto 20 ruotando il rotore selettore in modo tale da porre in comunicazione tra loro gli imbocchi 62 e 63 che creano una depressione all'interno del contenitore della sacca, per cui il sangue viene immesso direttamente nella sacca grazie anche al fatto che contemporaneamente viene tolta la depressione nella camera di raccolta 3 per la connessione tra la via 70 e la luce 64.
Quando è stata travasata la quantità desiderata di sangue nella sacca, il trasferimento può essere sospeso chiudendo la pinza sul tubo 31, spegnendo l'unità di vuoto e ruotando il rotore selettore 65 nella posizione di figura 12, operazione che interdice la comunicazione.
Si provvede quindi a ripristinare l'aspirazione centralizzata rimuovendo la pinza sul tubo di connessione all'aspirazione centralizzata.
Il sangue raccolto nella sacca può essere immediatamente infuso al paziente e tale operazione si esegue estraendo il contenitore dall'apposito alloggiamento.
La lunghezza del tubo 31 è sufficiente a permettere il fissaggio della sacca su uno stativo ospedaliero senza effettuarne la disconnessione, in tal modo il sistema rimane chiuso con riduzione dei rischi di contaminazione del sangue contenuto e del personale infermieristico.
In fase postoperatoria è necessario azionare l'unità di vuoto 20 ponendo il selettore come illustrato in figura 10 ed in questo caso il grado desiderato di vuoto all'interno della camera di raccolta viene direttamente creato dalla pompa 51 che è dotata di una sua alimentazione autonoma.
I fluidi drenati di raccoglieranno progressivamente negli scomparti della camera 3, come in precedenza descritto, e, anche in questo caso, quando nel terzo scomparto è presente una quantità di sangue ritenuta idonea ad essere infusa, a discrezione del medico, l'operazione di travaso avviene come già in precedenza segnalato.
Quando e stata travasata la quantità desiderata di sangue, il trasferimento può essere sospeso richiudendo, in sequenza, la pinza sul condotto 31 e quindi riportando il selettore 65 in posizione di aspirazione.
Durante l'operazione di travaso, la sorgente di vuoto crea una pressione negativa all'interno del contenitore della sacca favorendo un'espansione di quest'ultima e il conseguente prelievo di sangue dal terzo scomparto della camera.
La pressione nel contenitore della sacca sarà sempre controllata e mantenuta ad un valore massimo di 100 mmHg. Per rendere possibile il trasferimento di sangue, all'interno delle camere di raccolta, viene fatta entrare aria filtrata sterile, mediante il filtro 16. Durante l'operazione, è comunque garantita una pressione negativa residua pari almeno al valore minimo di 25 mmHg, la quale consente di mantenere pervio il drenaggio anche mentre è effettuato il travaso.
11 sangue raccolto nella sacca può essere immediatamente infuso al paziente, e tale operazione si esegue estraendo il contenitore 33 dall'apposito alloggiamento 34 definito sul corpo contenitore 2.
La lunghezza del tubo di connessione, come già in precedenza segnalato, è sufficiente a permettere il fissaggio della sacca su uno stativo ospedaliero senza effettuare disconnessioni di alcun genere.
Trascorso un tempo superiore alle sei ore dall’inizio della messa in funzione del sistema, il sangue contenuto nel dispositivo non può più essere reinfuso.
Il dispositivo continua la sua azione unicamente come sistema di raccolta di fluidi.
Se si desidera eliminare l'effetto di aspirazione, è sufficiente spegnere l'unità di vuoto 20 e disconnetterla dal dispositivo di raccolta, in modo da rendere comunicante il sistema con l'ambiente esterno, il filtro 16 eviterà il contatto diretto con l'aria ambiente e le possibili conseguenti contaminazioni.
Quando il personale medico competente ritiene che il sistema abbia terminato la sua funzione, la sorgente di vuoto deve essere recuperata e riutilizzata, mentre il resto del dispositivo, essendo monouso, viene smaltito seguendo il procedimento standard ospedaliero.
Da quanto sopra illustrato si vede quindi come il trovato raggiunga gli scopi proposti ed in particolare si sottolinea il fatto che viene realizzato un dispositivo di drenaggio che è particolarmente versatile in quanto dà la possibilità di essere utilizzato in tutte le fasi cioè in fase intraoperatorio, postoperatoria ed in fase di drenaggio, avendo la possibilità di connettersi ad una sorgente indipendente di vuoto amovibilmente collegabile al dispositivo o direttamente, nei casi in cui sia presente, al dispositivo di aspirazione centralizzata.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Claims (14)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e per il drenaggio della ferita, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo contenitore definente una camera di raccolta del liquido ematico ed un alloggiamento per un contenitore di una sacca di raccolta ematica, detta camera di raccolta presentando almeno una luce di drenaggio per la connessione di un tubo di drenaggio, almeno una prima luce di aspirazione per la connessione di un tubo di collegamento ad un'aspirazione centralizzata, almeno una seconda luce di aspirazione per la connessione ad un'unità di vuoto indipendente amovibilmente accoppiabile a detto corpo contenitore ed una luce inferiore di travaso per la connessione di un tubo di collegamento a detta sacca, detto contenitore di detta sacca di raccolta presentando una luce per la raccolta collegabile ad una sorgente di vuoto.
- 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta camera di raccolta comprende un primo scomparto posizionato al di sotto di un tappo perforabile per il prelievo del sangue.
- 3. Dispositivo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo scomparto è definito su un inserto alloggiabile in detta camera di raccolta.
- 4. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo scomparto presenta una parete di tracimazione per la connessione ad un secondo scomparto munito di filtro per la pulizia del sangue.
- 5. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto filtro per la pulizia del sangue è alloggiato in un terzo scomparto delimitante la zona di alloggiamento di detto filtro.
- 6. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere in detta camera di raccolta un quarto scomparto di drenaggio separato da detto terzo scomparto da un setto di tracimazione, detto quarto scomparto non risultando in comunicazione con detta luce inferiore di travaso.
- 7. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere in corrispondenza di detta luce inferiore di travaso un dispositivo di recupero del sangue senza sovranatante.
- 8. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di recupero del sangue senza sovranatante comprende un corpo cilindrico munito di setto delimitante una cavità inferiormente chiusa dal fondo di detto terzo scomparto in comunicazione con detta luce di travaso, detto setto definendo una seconda cavità dotata di luci inferiori per il prelievo del sangue dal fondo di detto terzo scomparto, al di sopra di detto setto essendo previsto un imbocco superiore sul quale è innestabile un tubicino sfociante nella parte superiore di detta camera di raccolta.
- 9. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità di vuoto comprende un involucro al cui interno è posizionata una pompa alimentata da una batteria ricaricabile, essendo inoltre previsti tasti di attivazione per i diversi gradi di vuoto.
- 10. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un selettore connesso a detta pompa, detto selettore presentando un corpo esterno munito di imbocco di aspirazione per la connessione con detta pompa e di imbocco di prelievo collegabile a detta luce per la raccolta, su detto corpo esterno essendo prevista una luce in comunicazione con l'esterno, all'interno di detto corpo esterno essendo previsto un rotore selettore dotato di un'appendice di azionamento ed avente il suo gambo girevole all'interno di detto corpo esterno, detto rotore selettore presentando una prima via aperta verso l'interno di detta camera, ed una via di raccordo per porre in comunicazione detto imbocco di prelievo e detto imbocco di aspirazione per la connessione del contenitore di detta sacca a detta sorgente di vuoto.
- 11. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima via è disponibile in comunicazione con detto imbocco di aspirazione per creare una depressione in detta camera di raccolta.
- 12. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere in detta camera di raccolta un imbocco per l'applicazione di un visualizzatore di vuoto.
- 13. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto visualizzatore di vuoto e costituito da un cappuccio flessibile.
- 14. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sorgente di vuoto è costituita da detta unità di vuoto.
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IT2001MI000839A ITMI20010839A1 (it) | 2001-04-20 | 2001-04-20 | Dispositivo di drenaggio chirurgico con recupero sangue in ambito intraoperatorio e postoperatorio e drenaggio della ferita |
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- 2001-04-20 IT IT2001MI000839A patent/ITMI20010839A1/it unknown
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