ITFR20010019A1

ITFR20010019A1 - Dispositivo a reazione per frenata di emergenza per veicoli

Info

Publication number: ITFR20010019A1
Authority: IT
Inventors: Bellis Maria Laura De
Original assignee: Bellis Maria Laura De
Priority date: 2001-11-29
Filing date: 2001-11-29
Publication date: 2002-02-28
Also published as: WO2003045749A1; AU2002358988A1

Description

DISPOSITIVO A REAZIONE PER FRENATA DI EMERGENZA PER VEICOLI

Il dispositivo a reazione per frenata di emergenza per veicoli è costituito da un supporto recante una quantità variabile di bocchette nelle quali sono poste cariche di esplosivo ad alta produzione di gas non infiammabile, che, fatte esplodere a coppia ed in modo rapido e sequenziale, generano una forza di reazione di direzione opposta a quella di marcia del veicolo equipaggiato, riducendone lo spazio di arresto, nei casi di estrema gravità in cui il dispositivo è chiamato ad intervenire.

Tale dispositivo non sostituisce gli attuali sistemi frenanti, ma si integra ed interagisce con essi.

La simultaneità di azione di due getti paralleli posti sulla direttrice del baricentro di frenata, con angolo di incidenza auto registrante, pone, tra l’altro al riparo da eventuali scompensi :

infatti, gestendo opportunamente l’inclinazione relativa dei due getti, varia la risultante della spinta esercitata da ciascuno di essi, in modo da governare il veicolo in frenata, ponendolo al riparo da eventuali imbardate.

I dosaggi delle cariche sono da dimensionarsi in funzione del numero di esse, della tipologia di esplosivo, della massa e della struttura del veicolo equipaggiato.

SITUAZIONE ATTUALE

Nella fase di frenata oggi i veicoli percorrono uno spazio (più o meno controllato) che è funzione della velocità, della superfìcie di attrito dei pneumatici, del coefficiente di attrito e della decelerazione impressa dal sistema frenante.

Il Codice della strada, nell’articolo 186 fìssa i limiti dello spazio di arresto in:

S=V*/130 per autoveicoli (a cui corrisponde una decelerazione di 4m/s*); S=V*100 per autotreni (a cui corrisponde una decelerazione di 5 m/s* (* = 2 )

Nella convinzione che il conseguimento della riduzione dello spazio di arresto di un veicolo, anche di un solo metro, può, a volte essere sufficiente a salvare delle vite umane, i costruttori sono da sempre, responsabilmente, impegnati nella ricerca di nuovi ritrovati che portino a questo risultato. Ad esempio, il dispositivo chiamato “frenata di emergenza” che equipaggia i veicoli dell’ultima generazione, interviene in presenza di un azionamento brusco, totale e prolungato del pedale freno e realizza la massima frenata consentita dal sistema frenante del veicolo, al limite del pattinamento.

Il dispositivo a reazione per frenate di emergenza non sostituisce gli attuali sistemi di frenatura ma interagisce con essi come soccorso esterno agendo sulla spinta generata, per reazione, dai getti di fluido.

Il dispositivo a reazione, per operare in sicurezza , necessita di :

sensori di distanza ( S ) , indicatore posteriore, funzionaamento subordinato all’ impiego delle cinture di sicurezza , parete ( P ) frangi flusso di sicurezza.

a) Alle due estremità inferiori del supporto porta cariche sono posti due sensori ( S ) che rilevano e comparano la distanza dal suolo e che, in presenza di sconfinamenti dai campi di taratura, intervengono sugli interruttori ( I ) posti a monte di ciascuna carica, impedendone l’innesco nei casi di impennata o ribaltamento del veicolo(figg. C1,C2);

b) Indicatore, da adottarsi e rendere convenzionale, che posto nella parte posteriore del veicolo, avverte il veicolo che segue della sua capacità di arresto immediato;

c) L’innesco delle cariche deve essere subordinato anche alla tensione delle cinture di sicurezza relative ai sedili impegnati ( C fig.C2);

d) Nei veicoli in cui il dispositivo è collocato in posizione eccessivamente avanzata ( parte anteriore), può rendersi necessaria l’adozione della parete ( P ), a scomparsa, che funga da frangi flusso, a salvaguardia di persone o cose che potrebbero venire investite dal getto di fluido (fig. C2).

Claims

RIVENDICAZIONI -1) Il dispositivo a reazione per frenate di emergenza per veicoli immette su strada e ferrovia (specie per l’alta velocità) rinnovazione che consente di abbattere gli spazi di arresto di un veicolo, grazie all’azione di una forza esterna (reazione) che si va a sommare agli effetti degli attriti ( costanti, quelli relativi a disco- ferodi e variabili, in funzione delle condizioni specie atmosferiche, quelli relativi a pneumatico-strada e rotaia-binario) che, in relazione alla massa del veicolo ne determinano oggi, Io spazio di arresto. -2) Il dispositivo a reazione per frenata può equipaggiare e_soccorrere qualsiasi veicolo indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. -3) Il dispositivo di cui al punto ( 1 ) fatto intervenire nei momenti di estrema necessità, aiuta il veicolo in frenata, riducendone lo spazio di arresto, di una quantità che è funzione del dosaggio, del numero delle cariche e del tipo di“ esplosivo / propellente impiegato. - 4) Il dispositivo di cui al punto ( I ) poiché non pone vincoli al numero delle cariche esplosive installabili, consente di frazionarne i dosaggi in modo da generare spinte consecutive non eccessivamente elevate , o violente, tali da compromettere la struttura del veicolo e l’integrità dei trasportati. - 5) Il dispositivo di cui al punto ( 1 ) si presta ad usi ripetuti, previa sostituzione (ripristino) delle cariche, e nella soluzione come da schema ( A ), ( che prevede due getti G orientabili a propellente ibrido ), previa reintegro di esso. - 6) Il dispositivo di cui al punto ( 1 ), può avere le bocchette ( B ) orientabili, comandate da pistoncini idraulici,che interagiscono con la centralina ed il circuito dei freni e delle guida getto ( G ,fig.C2). — 7) Il dispositivo di cui al punto ( 1 ) può essere realizzato con forma, dimensioni e materiali diversi, nonché a più livelli (esempio soluzione schema( C ), tali da renderlo adattabile a qualsiasi veicolo, fatto salvo il concetto inventivo che ne è alla base. — 8) Il dispositivo di cui al punto ( 1 ) si aziona: A) automaticamente al verificarsi di uno schiacciamento repentino, totale e prolungato del pedale dei freni, ricevendo l’impulso direttamente dalla centralina dei freni, la quale, dovrà, perciò, prevedere un output dedicato ( P,fig.C2 ); B) manualmente, con comando, che sempre subordinato allo schiacciamento del pedale dei freni, può essere posto sul volante (es. sensore di pressione) , o comunque , nella posizione più agevole per il guidatore, in finizione dell’assetto di guida del veicolo ( M , fig.C2). 9) Il dispositiva di cui al punto ( 1 ) per la produzione dei gas che generano la spinta di reazione ( forza frenante ) può utilizzare qualsiasi tipo di propellente, o miscela di essi, a condizione che non emettano fiamme pericolose o comunque non neutralizzate con ulteriori congegni.