ITFI980059A1 - Metodo e dispositivo per il controllo della temperatura nel trattamento laser in odontoiatria - Google Patents

Metodo e dispositivo per il controllo della temperatura nel trattamento laser in odontoiatria

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ITFI980059A1
ITFI980059A1 IT98FI000059A ITFI980059A ITFI980059A1 IT FI980059 A1 ITFI980059 A1 IT FI980059A1 IT 98FI000059 A IT98FI000059 A IT 98FI000059A IT FI980059 A ITFI980059 A IT FI980059A IT FI980059 A1 ITFI980059 A1 IT FI980059A1
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IT
Italy
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tooth
temperature
laser
treatment
estimated
Prior art date
Application number
IT98FI000059A
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Gabriele Clementi
Stefano Modi
Alessandro Sieni
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El En Spa
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61BDIAGNOSIS; SURGERY; IDENTIFICATION
    • A61B18/00Surgical instruments, devices or methods for transferring non-mechanical forms of energy to or from the body
    • A61B18/18Surgical instruments, devices or methods for transferring non-mechanical forms of energy to or from the body by applying electromagnetic radiation, e.g. microwaves
    • A61B18/20Surgical instruments, devices or methods for transferring non-mechanical forms of energy to or from the body by applying electromagnetic radiation, e.g. microwaves using laser
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C1/00Dental machines for boring or cutting ; General features of dental machines or apparatus, e.g. hand-piece design
    • A61C1/0046Dental lasers
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61BDIAGNOSIS; SURGERY; IDENTIFICATION
    • A61B17/00Surgical instruments, devices or methods, e.g. tourniquets
    • A61B2017/00017Electrical control of surgical instruments
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Description

"Metodo e dispositivo per il controllo della temperatura nel trattamento laser in odontoiatria"
DESCRIZIONE
Campo Tecnico
La presente invenzione riguarda un dispositivo per il trattamento laser in odontoiatria ed un metodo di controllo di questo trattamento, atto a rendere l'impiego del dispositivo più sicuro e più facile quando utilizzato su tessuti duri come smalto e dentina.
Stato della Tecnica
L'interazione del laser con i materiali, ivi compresi quelli biologici, è accompagnato in varia misura da apporto di calore e quindi da aumento di temperatura del corpo investito dall'energia laser. In campo dentistico il laser viene utilizzato anche per trattare i tessuti duri: lo smalto e la dentina.
E' noto che il dente vitale non può subire innalzamenti di temperatura superiori a certi valori noti, rispetto a quello basale, per non subire danni al tessuto pulpare, con conseguente infiammazione del tessuto stes-
so
Attualmente, il dentista che usa il laser non ha a disposizione mezzi per misurare direttamente la temperatura del dente. Questo rende difficile e lento l'uso del laser in queste applicazioni. Infatti, il dentista è costretto ad applicare il laser secondo una sua valutazione, ovvero per tempi sufficientemente brevi e con intervalli sufficientemente lunghi tra una applicazione e la successiva, così da evitare pericolosi innalzamenti della temperatura del dente.
Scopi e Sommario dell'Invenzione
Scopo della presente invenzione è la realizzazione di un dispositivo laser per il trattamento di tessuti, ed in particolare un dispositivo per uso odontoiatrico, che consenta di superare gli inconvenienti sopra descritti della tecnica nota.
Più in particolare, scopo della presente invenzione è la realizzazione di un dispositivo che consenta all'operatore di applicare il laser senza necessità di intervenire in modo empirico ed incerto tramite interruzioni successive per prevenire il rischio del surriscaldamento dei tessuti trattati.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di un metodo di controllo per il trattamento laser in odontoiatria, che consenta di evitare surriscaldamenti del tessuto trattato.
Ancora un ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di un metodo atto à rendere più facile e più sicuro l'utilizzo di un dispositivo laser per impiego odontoiatrico, in particolare nel trattamento di tessuti duri come lo smalto e la dentina.
Questi ed ulteriori scopi e vantaggi, che appariranno chiari agli esperti del ramo dalla lettura del testo che segue, sono ottenuti in sostanza con un metodo per il controllo della temperatura interna di un dente sottoposto ad un trattamento con fascio laser durante detto trattamento, in cui viene determinata una temperatura stimata interna del dente in funzione almeno di un parametro operativo del laser e del tempo di trattamento, ed in cui la temperatura stimata viene confrontata con una temperatura di soglia, il superamento di detta temperatura di soglia determinando una condizione di allarme.
La situazione di allarme può essere segnalata all'operatore tramite un segnale acustico, ottico od una loro combinazione, od in altro modo idoneo. Non si esclude la possibilità di prevedere una interruzione automatica del trattamento in caso di allarme.
Attuando questo metodo sul dispositivo di trattamento laser si può fornire all’operatore una stima attendibile e sufficientemente precisa dell'andamento della temperatura all'interno del dente. L'operatore viene informato dal dispositivo quando questa temperatura supera un valore di soglia e non deve più operare in modo empirico e casuale. Ciò rende il dispositivo più sicuro e molto più facile da usare, in quanto vengono evitate tutte le situazioni di rischio derivanti dalla distrazione dell’operatore. La stima della temperatura interna del dente, che cresce a causa dell'apporto di energia da parte del laser, viene effettuata in modo oggettivo sulla base di parametri impostati all'inizio del trattamento e quindi l'interruzione del trattamento avviene se e solo se effettivamente necessario.
Si può prevedere anche l'emissione di un segnale di abilitazione (o di cessato allarme) quando, a seguito di una interruzione dell'erogazione di potenza, la temperatura stimata è scesa sufficientemente al di sotto del valore limite di allarme. Alternativamente od in combinazione si può prevedere che la sorgente laser venga automaticamente interdetta per il tempo necessario a far scendere la temperatura al di sotto di un certo valore rispetto al valore limite.
Secondo una particolare forma di attuazione del metodo della presente invenzione, la temperatura stimata viene determinata anche in funzione della potenza di emissione del laser. Inoltre, si può prevedere che nella determinazione della temperatura stimata siano considerate le caratteristiche del dente, come il tipo di dente (incisivo, canino, molare, premolare), la sua dimensione e la sua età, cioè l'età del paziente. Come queste variabili possono incidere nel calcolo della temperatura stimata verrà descritto alla scorta di un esempio di attuazione.
In una forma di realizzazione particolarmente semplice dell'invenzione si può prevedere semplicemente l'emissione di un segnale di allarme e/o l'interruzione dell'emissione del fascio laser. Tuttavia, per consentire all'operatore di disporre di un maggior numero di informazioni ed anche per rendere il lavoro più semplice e sicuro, secondo una forma di attuazione preferita dell'invenzione si prevede che la temperatura stimata sia riportata su un grafico in funzione del tempo di trattamento. L'operatore si può così rendere conto (almeno a livello qualitativo) anche del tempo ancora disponibile prima del raggiungimento della temperatura limite. Ciò può essere utile in alcune circostanze.
Ulteriori vantaggiose forme di attuazione e dettagli di esecuzione del metodo secondo l'invenzione e di un dispositivo secondo l'invenzione sono descritti nel seguito ed indicati nelle allegate rivendicazioni.
Breve Descrizione dei Disegni
Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno:
la Fig. 1 mostra uno schema di un dispositivo a cui può essere applicata la presente invenzione;
la Fig.2 mostra un diagramma a blocchi della fase di inizializzazione dei dati;
la Fig.3 mostra un grafico esemplificativo dell'andamento della temperatura stimata;
la Fig.4 mostra un altro grafico esemplificativo dell'andamento della temperatura stimata;
la Fig.5 mostra un diagramma a blocchi riassuntivo del metodo; e le
Figg.6 e 7 mostrano due diagrammi a blocchi dettagliati di due fasi del metodo riassunto nel diagramma di Fig.5.
Descrizione Dettagliata della Forma di Attuazione Preferita dell'Invenzione
Il dispositivo a cui viene applicata l'invenzione è schematicamente costituito (cfr. Fig.l) da una sorgente laser 1 collegata ad un manipolo 3, ad esempio tramite una fibra ottica 5, un percorso ottico con specchi deflettori e tubi di convogliamento del fascio, od altro. La sorgente laser è collegata ad un'unità centrale di controllo 7 programmabile, con una tastiera 9 ed un monitor 11. La sorgente laser 1 viene attivata dall'operatore tramite un apposito comando, nell'esempio un comando a pedale 13. Dispositivi di questo tipo sono di per sé conosciuti e non richiedono ulteriori descrizioni.
Secondo l'invenzione, l'unità centrale 7 è programmata in modo tale da calcolare il valore stimato della temperatura del dente D durante il trattamento laser, in funzione di una serie di parametri del dente e del paziente sottoposto al trattamento e di parametri di funzionamento del dispositivo..
I parametri relativi al soggetto ed al dente da trattare sono: il tipo di dente, la dimensione del dente e l'età del paziente. Più in particolare, la dimensione del dente è definita da un parametro che può assumere i valori Kdim = 3, 5 e 7 per denti piccoli, medi e grandi rispettivamente, mentre il tipo di dente è definito da un parametro Ktipo dente che assume i seguenti valori:
Prima di iniziare il trattamento, in una fase di inizializzazione l'operatore inserisce tramite la tastiera 9 i dati sopra specificati e, sulla base di questi, l'unità centrale 7 determina una costante di tempo τ tramite la seguente funzione:
dove Kdim e Ktipo_dente sono come sopra definiti e Keta è determinata come segue:
dove E è l'età del paziente espressa in anni.
La costante di tempo τ, che è espressa in decimi di secondo, serve a determinare l'andamento stimato della temperatura all'interno del dente quando questo viene investito dal fascio laser per il trattamento. L'equazione (1) ed i valori dei parametri che vi compaiono, tramite cui si calcola la costante di tempo τ, sono determinati sperimentalmente. Essi sono, quindi, solo esemplificativi e possono essere modificati con valori più precisi attraverso una più estesa fase sperimentale di acquisizione dei dati.
L'invenzione non è quindi in alcun modo vincolata a questi valori numerici, che hanno solo natura esemplificativa, benché siano da considerarsi ottimizzati alla luce delle attuali risultanze sperimentali. E' da considerare, inoltre, che i dati sperimentali su cui si basano questi valori sono ottenuti su materiale biologico morto, e quindi fortemente influenzati dalla qualità del materiale, in particolare dalla sua freschezza.
La procedura di inizializzazione delle variabili sopra descritte è riassunta in modo schematico nel diagramma a blocchi di Fig.2.
L'andamento della temperatura all'interno del dente dipende non solo dalle caratteristiche del dente stesso, sulla base delle quali è stata determinata la costante di tempo τ, ma anche dalle condizioni operative e più in particolare dalla potenza del fascio laser, dal tempo di emissione del fascio laser e dalla temperatura iniziale del dente. L'andamento della temperatura interna stimata del dente segue un andamento esponenziale approssimabile con la funzione:
dove:
T è la temperatura stimata
Tmax è un parametro dipendente dalla potenza del fascio laser ed eventualmente dalle caratteristiche del dente, in particolare dalla sua dimensione. Essa rappresenta il valore asintotico a cui tende la temperatura interna del dente per un determinato valore della potenza incidente;
Tstart è la temperatura iniziale
t è il tempo e
T è la costante di tempo sopra definita (cfr. eq. 1).
Per determinare il valore della temperatura Tmax viene in primo luogo calcolata la potenza W emessa dal laser come prodotto tra l'energia E dell'impulso del laser e la frequenza f di ripetizione degli impulsi:
W = E f (4)
In prima approssimazione, la temperatura Tmax può essere considerata dipendente solo dalla potenza W emessa dal laser, trascurando l'influenza di altri parametri come ad esempio la dimensione del dente. Tramite misure sperimentali si è constatato che la temperatura Tmax può essere correlata alla potenza W del laser come risulta dalla seguente Tabella I:
In realtà la temperatura interna del dente è determinata dalle caratteristiche termodinamiche del materiale dentale, in particolare dalla capacità termica, e dal bilancio tra potenza apportata dal laser e potenza dispersa nell'ambiente attraverso la dissipazione termica che avviene sulle pareti del dente (oltre alla potenza asportata attraverso la circolazione sanguigna attorno al dente e nel dente, quando questo non è devitalizzato). La dispersione termica nell'ambiente, in particolare, dipende dalla dimensione del dente. Questo fattore può in prima approssimazione essere trascurato per i motivi che verranno chiariti nel seguito, ma esso può essere preso in considerazione tramite una opportuna sperimentazione che consenta di trovare la correlazione tra temperatura del dente, potenza del fascio laser incidente e dimensione del dente.
Prima di iniziare il trattamento, l'operatore inserisce, tramite la tastiera 9, i dati necessari all'unità centrale 7 per determinare il valore della costante di tempo τ. Quindi il dispositivo rimane in attesa fino all'inizio del trattamento.
Quando inizia l'emissione laser, attivata tramite il pedale 13 dopo che il manipolo 3 è stato portato nel punto dove è richiesto il trattamento, l'unità centrale 7 legge il parametro "f", cioè la frequenza di emissione, oltre al parametro "E", cioè l'energia dell'impulso laser e da questi determina la potenza di emissione W (eq. 4). In base alla Tabella I che è disponibile all'unità centrale tramite apposita memorizzazione, l'unità centrale '7 calcola il valore di Tmax ed abilita l'elaborazione di un grafico sul monitor 11, che rappresenta l'andamento temporale della funzione (3), con il tempo t in ascisse. Prima di iniziare l'elaborazione del grafico, alla variabile Tstart viene assegnato il valore attuale (ad esempio la temperatura basale del dente, assunta tipicamente al valore di 32°C) ed il tempo di emissione t viene azzerato.
La variabile temporale t viene quindi gradualmente incrementata a passi e ad ogni passo l'unità centrale 7 determina il valore stimato T della temperatura tramite l'equazione (3). Ad ogni ciclo iterativo la temperatura T stimata viene confrontata con un valore di soglia di allarme Talarm posto pari ad esempio a 40°C. Qualora il valore della temperatura stimata T superi il valore Talarm, l'unità centrale emette una segnalazione di allarme, ad esempio una segnalazione acustica, che indica all'operatore la necessità di sospendere il trattamento per consentire il raffreddamento del dente ed evitare il raggiungimento di temperature che possono danneggiare il tessuto pulpare.
Se il valore stimato di T ad un passo determinato non supera il valore Talarm, l'unità centrale non emette alcun allarme. In ogni caso, essa procede alla rappresentazione grafica sul monitor 11 della temperatura T calcolata ed esegue il passo successivo di calcolo, dopo aver incrementato la variabile tempo (t).
In Fig.3 è mostrata la curva rappresentativa della temperatura T stimata con questa procedura per un molare di piccole dimensioni (parametri Kdim = 7; Ktipo dente -120). La potenza del laser è di 3W. In ordinate è riportata la temperatura stimata T ed in ascisse il tempo t.
E' agevole rilevare che la temperatura stimata raggiunge il valore di allarme a circa 26 secondi dall'inizio dell'emissione. Se l'emissione non viene interrotta, la temperatura interna (stimata) del dente aumenta fino ad un valore asintotico di circa 47°C, che è rappresentato dal parametro Tmax. Questo valore asintotico varia di circa /- 20% se nel calcolo della temperatura stimata si tiene conto anche della dimensione del dente. Tuttavia, anche tenendo conto di questo ulteriore parametro, il profilo della curva nella zona inferiore cambia in modo trascurabile, per cui il tempo necessario al raggiungimento della temperatura di allarme è sostanzialmente indipendente dalla dimensione del dente. Per questo motivo si è specificato inizialmente che la temperatura <T>max (che rappresenta il valore asintotico cui tende la curva della temperatura stimata) può non tener conto della dimensione del dente.
Quando, a seguito dell'emissione di un segnale di allarme oppure per qualunque altro motivo, l'operatore interrompe l'emissione del laser rilasciando il pedale 13, la potenza W scende al valore zero e quindi il parametro Tmax scende al valore di 32°C (temperatura basale del dente). Il dente si trova ad una temperatura pari all'ultimo valore stimato per la temperatura T. Questo valore viene a questo punto assunto dall'unità centrale come valore di Tstart mentre il parametro Tmax assume il valore di 32°C (cfr. Tabella I per W=0).
Assumendo questi due valori dei parametri Tmax e Tstart dell'equazione (3) si rileva che la temperatura.T assume un andamento esponenziale decrescente asintoticamente al valore di 32°C. Tale andamento permane fino al successivo avvio dell'emissione del laser.
L'unità centrale 7 continua quindi (con i nuovi valori assegnati ai parametri Tmax e Tstart) a determinare l'andamento temporale della temperatura (decrescente) ed a rappresentare questo andamento sul grafico del monitor 11. Per motivi di praticità lo scorrimento lungo l'asse dei tempi viene interrotto per tutto il tempo in cui l 'emissione del laser è pari a zero e la curva rappresentativa della temperatura stimata T è decrescente. In questo modo è possibile ridurre la dimensione del monitor, ovvero rappresentare nel monitor l'andamento della temperatura T per un intervallo di tempo più lungo. Quando il laser non emette, sul monitor il grafico assumerà pertanto un andamento rettilineo parallelo all'asse delle ordinate, come mostrato in Fig.4, dove al tempo t1 si è supposta una interruzione di emissione del laser.
Quando l'operatore ritiene che il valore della temperatura T sia sufficientemente scesa al di sotto del valore di allarme Talarm, o comunque quando viene ripreso il trattamento, l'unità centrale 7 inizierà a rilevare nuovamente un aumento esponenziale della temperatura stimata a partire dal valore T raggiunto all'istante di avvio della seconda fase di emissione. La curva rappresentativa di T assume un andamento nuovamente crescente in quanto al parametro Tstart verrà assegnato l'ultimo valore stimato di T al termine della fase di raffreddamento in assenza di emissione ed il parametro Tmax assumerà il valore corrispondente (Tabella I) alla potenza di emissione che sarà ora diversa da zero.
La procedura ora descritta è riassunta nel diagramma di flusso generale di Fig.5 e nei diagrammi di flusso dettagliati delle Figg.6 e 7. Nel diagramma di Fig.5 con 101 è indicato il blocco rappresentativo della fase di inizializzazione, dettagliatamente rappresentata dal diagramma di Fig.2 e già descritta. Terminata la fase di inizializzazione l'unità centrale 7 verifica ciclicamente se è stato modificato lo stato del comando di emissione del laser, cioè (qualora l'emissione non sia ancora iniziata) se il laser permane nelle condizioni di non emissione (blocco 103). Se non risulta essere stato azionato il comando 13 del laser dall'ultimo ciclo di controllo, l'unità centrale verifica se è abilitata l'elaborazione del grafico di temperatura (blocco 106). In caso negativo (e cioè se l'intervento non è ancora iniziato) il sistema torna al blocco 103 e ricomincia il ciclo di controllo.
Qualora il sistema fosse già stato attivato, il controllo passa al blocco 107 che verifica se è trascorso più di un secondo dal controllo precedente. In caso negativo torna al blocco 103, in caso positivo procede all'elaborazione del grafico (blocco 108) per riportare su di esso la stima della temperatura T per il passo successivo, essendo il grafico elaborato a passi di 1 secondo.
Se al blocco 104 viene rilevato che il comando 13 è stato azionato, ciò significa che il laser è stato avviato od arrestato e che guindi devono essere cambiati i valori dei parametri per il calcolo della temperatura stimata T. Se il laser è stato avviato per la prima volta, deve iniziare il calcolo della funzione T, se il laser è stato arrestato oppure riavviato dopo un primo arresto, devono cambiare i valori dei parametri Tstart e Tmax, come sopra descritto. A tale scopo l'unità centrale esegue il blocco 105, che è rappresentato in modo dettagliato dal diagramma di Fig.6. Viene in primo luogo verificato se il laser è stato attivato (inizio emissione laser = sì) oppure se è stato arrestato (inizio emissione laser = no)·. Nel primo caso viene letto il parametro E (energia dell'impulso) tramite il blocco 111, quindi viene letto il parametro frequenza "f" e calcolata la potenza di emissione W (blocchi 112, 113) e in base alla potenza W viene determinato il valore Tmax (blocco 114). Viene quindi abilitata l'elaborazione del grafico sul monitor 11 (blocco 115) e viene assegnato alla variabile Tstart il valore della temperatura attuale (pari ad esempio a 32°C, cioè alla temperatura basale del dente), mentre la variabile temporale t viene azzerata (blocco 116). Il sistema torna, quindi, al diagramma di Fig.5, in corrispondenza del blocco 106.
Qualora l'unità centrale rilevi al blocco 110 non un avvio dell'emissione laser, bensì una interruzione dell'emissione, essa assegna alla variabile Tstart l'ultimo valore della temperatura T calcolato, cioè la temperatura attuale. Inoltre l'unità centrale assegna alla variabile Tmax il valore iniziale, cioè quello pari ad una potenza di emissione nulla, ed azzera la variabile temporale t (blocco 117). Il controllo ritorna quindi al diagramma di Fig.5 in corrispondenza del blocco 106.
In Fig.7 è rappresentata in dettaglio la procedura di elaborazione del grafico di temperatura (blocco 108).
La variabile temporale (t) viene incrementata (blocco 121). Quindi viene stimata la temperatura T (blocco 122) ed il valore stimato viene confrontato con il valore di Talarm (blocco 123). Se non si è superata la soglia di allarme (T<Talarm) l'unità centrale riporta sul grafico rappresentato sul monitor 11 il valore appena calcolato di T (blocco 125) e torna al blocco 103 (Fig.5). Se dal controllo al blocco 123 si rileva che la.temperatura:stimata T è pari o superiore:al-valore di allarme (T>Talarm) il sistema emette un allarme (blocco 126) e quindi segue la procedura già descritta passando comunque al blocco 125 e da qui al blocco 103 di Fig.5.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (28)

  1. Rivendicazioni 1. Metodo per il controllo della temperatura interna di un dente (D) sottoposto ad un trattamento con fascio laser durante detto trattamento, in cui viene determinata una temperatura stimata (T) interna del dente in funzione almeno di un parametro operativo del laser e del tempo di trattamento (t), ed in cui la temperatura stimata (T) viene confrontata con una temperatura di soglia (Talarm), il superamento di detta temperatura di soglia determinando una condizione di allarme.
  2. 2. Metodo come da rivendicazione 1 o 2, in cui detta condizione di allarme comporta l'emissione di un segnale acustico e/o di un segnale ottico.
  3. 3. Metodo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui detta temperatura stimata viene determinata in funzione della potenza di emissione (W) del laser.
  4. 4. Metodo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui detta temperatura stimata viene determinata in funzione anche delle caratteristiche del dente sottoposto al trattamento laser.
  5. 5. Metodo come da rivendicazione 4, in cui dette caratteristiche del dente comprendono uno o più dei seguenti parametri: dimensione, tipo di dente, età.
  6. 6. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta temperatura stimata viene determinata in base alla seguente equazione:
    dove: t è il tempo di trattamento Tstart è la temperatura iniziale del dente Tmax è un parametro dipendente almeno dalla potenza di emissione del laser τ è una costante di tempo funzione delle caratteristiche del dente.
  7. 7. Metodo come da rivendicazione 6, in cui Tmax è un parametro dipendente dalla potenza di emissione del laser e dalla dimensione del dente.
  8. 8. Metodo come da rivendicazione 6 o 7, in cui la costante di tempo è determinata in base alla equazione
    dove Keta è una costante determinata dall'età; Kdim è una costante determinata dalla dimensione del dente <K>tipo-dente è una costante determinata dal tipo di dente.
  9. 9. Metodo come da rivendicazione 8, in cui Keta è definita da
    dove E rappresenta l'età, espressa in anni, del paziente sottoposto al trattamento.
  10. 10. Metodo come da rivendicazione 8 o 9, in cui <K>dim varia da 2 a 10 e preferibilmente da 3 a 7 ed in modo crescente con la dimensione del dente.
  11. 11. Metodo come da rivendicazione 8 o 9 o 10, in cui Ktipo dente varia da 70 a 150 e preferibilmente da 90 a 120 in funzione del tipo di dente.
  12. 12. Metodo come da rivendicazione 11, in cui Ktipo dente assume i seguenti valori in funzione del tipo di dente :
  13. 13. Metodo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la temperatura stimata viene riportata su un grafico in funzione del tempo di trattamento.
  14. 14. Metodo come da rivendicazione 13, in cui durante le fasi di interruzione dell'emissione laser, in cui la temperatura stimata decresce, l'andamento della temperatura stimata è riportata sul grafico muovendosi sull'asse delle ordinate, ma senza scorrimento sull'asse delle ascisse.
  15. 15. Dispositivo per il trattamento odontoiatrico a mezzo di un fascio laser, comprendente: una sorgente laser (1), un manipolo (3) per il trattamento di un dente (D), un'unità centrale (7) di controllo collegata a detta sorgente laser ed a mezzi di attivazione e disattivazione (13) del fascio laser, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale è programmata per attuare un metodo secondo una o più delle rivendicazioni 1 a 14
  16. 16. Dispositivo per il trattamento odontoiatrico a mezzo di un fascio laser, comprendente: una sorgente laser (l), un manipolo (3) per il trattamento di un dente (D), un'unità centrale (7) di controllo collegata a detta sorgente laser ed a mezzi di attivazione e disattivazione (13) del fascio laser, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale comprende mezzi per determinare una temperatura stimata (T) interna del dente sottoposto al trattamento tramite un fascio emesso da detta sorgente laser in funzione almeno di un parametro operativo del laser e del tempo di trattamento (t), detta unità centrale confrontando detta temperatura stimata (T) con una temperatura di soglia (Talarm), il superamento di detta temperatura di soglia determinando la generazione di una situazione di allarme.
  17. 17. Dispositivo come da rivendicazione 16, in cui detta unità centrale determina la temperatura stimata in funzione della potenza di emissione (W) di detta sorgente laser (1).
  18. 18. Dispositivo come da rivendicazione 16 o 17, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale (7) è programmata per determinare detta temperatura stimata (T) in funzione anche delie caratteristiche del dente sottoposto al trattamento laser.
  19. 19. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 16 a 18, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale è programmata per determinare detta temperatura stimata (T) in funzione di uno o più dei seguenti parametri: dimensione del dente, tipo di dente, età.
  20. 20. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 16 a 19, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale è programmata per determinare detta temperatura stimata in base alla'seguente equazione:
    dove : t è il tempo di trattamento Tstart è la temperatura iniziale del dente Tmax è un parametro dipendente almeno dalla potenza di emissione del laser τ è una costante di tempo funzione delle caratteristiche del dente.
  21. 21. Dispositivo come da rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che Tma* è un parametro dipendente dalla potenza di emissione della sorgente laser e dalla dimensione del dente.
  22. 22. Dispositivo come da rivendicazione 20 o 21, caratterizzato dal fatto che l'unità centrale determina la costante di tempo τ in base alla equazione
    dove Keta è una costante determinata dall'età; Kdim è una costante determinata dalla dimensione del dente <K>tipo dente è una costante determinata dal tipo di dente.
  23. 23. Dispositivo come da rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che Keta è definita da Keta = 0,005 E 0,80 (2) dove E rappresenta l'età, espressa iri anni, del paziente sottoposto al trattamento.
  24. 24. Dispositivo come da rivendicazione 22 o 23, in cui Kdim varia da 2 a 10 e preferibilmente da 3 a 7 ed in modo crescente con la dimensione del dente.
  25. 25. Dispositivo come da rivendicazione 22 o 23 o 24, caratterizzato dal fatto che Ktipo dente varia da 70 a 150 e preferibilmente da 90 a 120 in funzione del tipo di dente.
  26. 26. Dispositivo come da rivendicazione 25, in cui Ktipo dente assume i seguenti valori in funzione del tipo di dente:
  27. 27. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni 16 a 26, caratterizzato dal fatto di comprendere un mezzo di visualizzazione (11) e che su di esso viene riportato un grafico riproducente l'andamento della temperatura stimata in funzione del tempo di trattamento.
  28. 28. Dispositivo come da rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che detta unità centrale (7) è programmata in modo tale per cui durante le fasi di interruzione dell'emissione da parte di detta sorgente laser, nelle quali la temperatura stimata decresce, l'andamento della temperatura stimata è riportata sul grafico muovendosi sull'asse delle ordinate, ma senza scorrimento sull'asse delle ascisse.
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