ITFI960029A1 - Un prodotto pellettizzabile a base di una miscela di farine proteiche animali e vegetali ad elevata degradabilita' ruminale e/0 di amidi e - Google Patents

Un prodotto pellettizzabile a base di una miscela di farine proteiche animali e vegetali ad elevata degradabilita' ruminale e/0 di amidi e Download PDF

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ITFI960029A1
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Abstract

Gli elementi (1) hanno una forma poligonale a simmetria centrale e presentano la faccia a vista decorata mediante almeno uno o più motivi (5) sviluppati per lo più secondo una o più linee. I lati dell'elemento sono intersecati ortogonalmente da tali linee secondo uno stesso numero di punti di intersezione, detti punti avendo una stessa disposizione, simmetrica rispetto alla mezzeria di ciascun lato. In tal modo tali elementi possono essere giustapposti con orientamento casuale presentando sempre motivi lineari continui in detti punti di intersezione.(Fig. 1).

Description

"Un prodotto pellettizzabile a base di una miscela di farine proteiche animali e vegetali ad elevata degradabilit? ruminale e/o di amidi e di amino acidi, ricoperta da una matrice lipidica resistente alla degradazione ruminale ed agli stress termini e fisici della pellettatura"
DESCRIZIONE
Il continuo miglioramento genetico ed il progredire delle tecniche di allevamento hanno contribuito al costante, progressivo aumento delle produzioni individuali della vacca da latte.
L'aumento delle produzioni per? comporta riduzioni del contenuto di grasso e di proteine del latte.
E' necessario quindi contrastare il decadimento qualitativo del latte anche in relazione ai nuovi metodi di pagamento tendenti a premiarne la qualit?. Da qui la necessit? di ricercare e mettere in atto tutti i mezzi ritenuti rispondenti per migliorare la qualit? di questo nobilissimo alimento ed in particolare la sua composizione chimica (contenuto di proteine e di grasso in primo luogo ) .
Interessante risulta quindi la conoscenza dei modi in cui la mammella riesce a formare i vari componenti della frazione proteica del latte partendo dai rispettivi precursori prelevati dal torrente ematico.
L'attivit? della mammella nei confronti delle sostanze azotate pu? essere cosi schematizzata : a) captazione dei composti che vi giungono per via ematica; b) deaminazione e successiva utilizzazione delle catene carboniose a fini energetici o per la formazione di altri composti organici; c) sintesi delle proteine del latte e di altre proteine funzionali (enzimi, ecc.) o strutturali (membrane, ecc. ); d) escrezione con il latte.
L'entit? delle sintesi proteiche operate dalla mammella dipende quindi dalla disponibilit? di aminoacidi (particolarmente degli essenziali) a livello mammario. Tale disponibilit? ? a sua volta influenzata sia dal flusso ematico e dai fattori (ormoni in particolare) che lo condizionano, sia dalla concentrazione degli aminoacidi nel sangue (aminoacidi liberi del plasma), sia infine dalla facilit? con cui gli stessi aminoacidi oltrepassano la membrana cellulare.
Delle proteine del latte solo le sieroalbumine e le immunoglobine provengono direttamente dal sangue; le rimanenti, circa il 90%, sono sintetizzate dalla maramella a partire dagli aminoacidi del sangue.
Gli aminoacidi essenziali sono prelevati dal sangue in quantitativi superiori a quelli che si ritrovano nelle proteine del latte; per gli aminoacidi non essenziali il prelievo ? minore. Ne deriva che nel tessuto mammario si ha la sintesi di aminoacidi non essenziali a partire da aminoacidi essenziali.
Le ricerche di Rulquin e di Linzell mostrano dalla differenza arteriovenosa nella mammella, che la Metionina figura tra gli aminoacidi per i quali maggiore ? la percentuale di estrazione. Una limitata disponibilit? ematica di aminoacidi essenziali ad elevata percentuale di prelievo pu? giustificare un effetto limitante indotto da questi.
Gli aminoacidi ematici derivano: dalle proteine alimentari che sfuggono alla degradazione ruminale; e dalle proteine microbiche sintetizzate nel rumine.
La Metionina e la Lisina sono, in molte razioni della dieta animale, i principali aminoacidi limitanti la produzione di proteine del latte.
Al fine di aumentare la quota di aminoacidi essenziali a livello mammario ? necessario "proteggerli" dalla degradazione ruminale con una matrice capace di assicurare un efficace by-pass; la matrice deve inoltre rendere completamente disponibile l'aminoacido una volta by-passato il rumine.
Da alcuni anni ? stato posto il problema di proteggere gli aminoacidi dalla degradazione ruminale; si sono ricoperti gli aminoacidi con grassi idrogenati, con miscele di acidi grassi, con polimeri di sintesi.
Tutti questi differenti sistemi di proteggere gli aminoacidi hanno per? in comune un limite tecnologico che ne impedisce in molti casi l'utilizzo: la protezione non resiste agli stress termici e fisici della pelIettatura.
Nella pellettatura infatti si raggiungono temperature elevate (70 - 75?C ed oltre); a tali temperature le matrici lipidiche fino ad oggi usate come matrici ricoprenti fondono rendendo praticamente nulla la loro protezione. Nella pellettatura inoltre si raggiungono anche pressioni elevate; la pressione rompe fisicamente il film protettivo delle matrici non lipidiche annullandone l'effetto.
Il trovato ? una matrice lipidica ad elevata temperatura di fusione (oltre 95?C) che alle temperature raggiunge nella pellettatura non solo non fonde ma assume una particolare plasticit? che permette l'assorbimento degli effetti della pressione senza nessuna diminuzione della sua capacit? di protezione dell'aminoacido .
Le caratteristiche dell'invenzione sono definite nelle rivendicazioni.
Un primo oggetto dell'invenzione ? un prodotto comprendente s
(A) Matrice lipidica;
(B) Aminoacidi (Lisina e/o Metionina);
(C) Farine proteiche animali e vegetali (farina di sangue e/o farina di estrazione di soia ed altro) e/o almeno un amido.
Le percentuali in peso, con le quali tali componenti possono entrare nella miscela, possono cosi variare :
dal 18% al 22% di (A); dal 2% al 2,5% di (B); dal 76% all'80% di (C).
La matrice lipidica pu? essere costituita da:
- acidi grassi C1 - C16 - C18 neutralizzati con calcio (saponi di calcio di acidi grassi) in proporzioni in peso comprese fra il 40% ed il 42%;
- trigliceridi di acidi grassi saturi C1 - C16 - C18 in proporzioni in peso comprese fra il 48% ed il 50%; - acidi grassi saturi C1 - C16 - C18 liberi in proporzioni in peso comprese fra il 10% ed il 12%.
Si ottiene in definitiva un prodotto, che in una attuazione particolare pu? comprendere:
- dal 7,20 al 9,24% in peso di acidi grassi C1 - C16 C18 neutralizzati con calcio;
- dall'8,64% all'11% in peso di trigliceridi di acidi grassi saturi C14 - C16 - C18;
- dall'1,8% al 2,64% in peso di acidi grassi saturi C14 - C16 - C18 liberi;
- dall'1% al 2,5% di DL-Metionina e/o Lisina HCL;
- dal 76% all'80% di farina di sangue e/o farina di estrazione di soia.
Un altro oggetto dell'invenzione ? un procedimento per ottenere il prodotto di cui sopra. Sostanzialmente il procedimento in oggetto prevede: il riscaldamento fino a fase liquida - in specie fino a temperature dell'ordine di 80?C - e la miscelazione degli acidi grassi C12 - C14 - C16 - C18 - C20 - C22 e dei trigliceridi; l'aggiunta di calcio sotto forma di Calcio idrato o Calcio carbonato; ed il riscaldamento, sotto vuoto, fino a temperature dell'ordine di 110-115?C per ottenere una rapida e predeterminata (parziale) saponificazione degli acidi grassi presenti.
Pi? particolarmente, il procedimento pu? comprendere le fasi seguenti:
1) Riscaldamento fino a 80?C dei componenti (acidi grassi e trigliceridi) nei rispettivi serbatoi di stoccaggio degli stessi, in modo da portarli in fase liquida e poterli quindi pompare entro il reattore di processo;
2) Introduzione nel reattore di processo (predisposto su "celle di carico" per poter effettuare esatte pesate) delle quantit? prefissate degli acidi grassi da saponificare (parzialmente) e dei trigliceridi.
3) Introduzione nel reattore di processo delle quantit? di calcio necessarie per saponificare parzialmente ed in modo predeterminato gli acidi grassi precedentemente immessi;
4) Innalzamento della temperatura fino a 110-115?C ed applicazione del vuoto, in modo da provocare una rapida reazione di saponificazione:
5) Aggiunta dell'esatta quantit? di aminoacido (Metionina e/o Lisina ed altri) per avere la concentrazione voluta dello stesso prodotto finale;
6) A fine della reazione, controllo dell'acidit? residua che deve essere contenuta fra 3% e 8%. Un'acidit? residua inferiore al 3% fa perdere alla matrice la fluidit? necessaria per una corretta micronizzazione , mentre un'acidit? superiore all'8% fa abbassare la temperatura di fusione della matrice lipidica stessa con conseguente riduzione della sua resistenza alle temperature della pellettatura;
7) Micronizzazione del prodotto cos? ottenuto sul grano della farina proteica e/o amido, con conseguente formazione di un film protettivo.
Nel disegno allegato viene illustrato uno schema di impianto in cui pu? essere attuato il procedimento sopra definito.
Nello schema con 2, 4 e 6 sono indicati serbatoi di stoccaggio per la alimentazione di trigliceridi, acidi grassi e calce idrata ad un reattore 8, che ? costruito per resistere ad una depressione interna; detto reattore 8 ? corredato di un agitatore, 8A e di un serpentino 8B di riscaldamento. Con 10 ? indicata una alimentazione di aminoacidi. La depressione nel reattore 8 ? ottenuta con una pompa per vuoto 12, del tipo ad anello liquido o simile, attraverso un condotto in cui sono inseriti un refrigerante 14 ed un serbatoio 16 di sostanze incondensabili; da detto serbatoio per gravit? tramite una colonna liquida 18 (sviluppata per oltre 10 metri) si possono scaricare i liquidi per lo smaltimento. Dal reattore 8 il prodotto liquido ivi ottenuto ? avviato - tramite un condotto 20 - a tre mescolatori orizzontali 22 con rotori ad alta velocit?, in testa a ciascuno dei quali la matrice lipidica contenente gli aminoacidi viene micronizzata sui grani della miscela di farine proteiche e/o amidi precedentemente preparata ed alimentata da 23 in serie ai detti mescolatori .
Il prodotto grassato entra poi da 24 in un complesso di raffreddatori ad aria 25, operanti in controcorrente con aria fredda alimentata da 26; la miscela proteica protetta esce da 27 a temperatura ambiente, per essere inviata allo stoccaggio.
Con il procedimento di cui sopra si ottengono cosi grani con un film di matrice lipidica "ricoprente". I componenti della matrice lipidica (saponi di calcio degli acidi grassi C12 - C14 - C16 - C18 - C20 - C22, trigliceridi degli acidi grassi C12 - C14 - C16 - C18 -C20 - C22, acidi grassi liberi C12 - C14- C16 - C18 C20 - C22) e le percentuali con le quali tali componenti entrano nella composizione della matrice lipidica stessa, sono il frutto di una lunga sperimentazione, atta ad individuare una matrice ?'ricoprente" che oltre ad essere resistente alla degradazione ruminale potesse anche resistere agli stress termici e fisici della pelletatura. La matrice lipidica "ricoprente" ha infatti un punto di fusione superiore a 95?C e conseguentemente resiste alle normali temperature della pellettatura (70-75?C ed oltre)? essa ha inoltre una struttura chimica che, alle temperature della pellettatura, assume una particolare plasticit? con conseguente assorbimento degli effetti delle pressioni che si raggiungono nella pellettatura stessa, senza dim?nuizione dell'effetto protettivo.
La micronizzazione della matrice avviene con ugello a pressione e la particella liquida spruzzata a 110-115?C sul grano della farina proteica, tenuto sempre in movimento da un albero a pale, si raffredda per contatto formando il film protettivo.
Il prodotto cos? ottenuto pu? essere stoccato in silos alla rinfusa, da dove passa al reparto insaccamento, oppure pu? essere direttamente spedito alla destinazione finale.
E' inteso che quanto esposto ? solo una esemplificazione data quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni (sostituendo ad esempio una o pi? farine proteiche con uno o pi? amidi) senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un prodotto a base di farine proteiche animali e vegetali e/o di almeno un amido ad elevata degradabilit? ruminale e aminoacidi (Metionina, Lisina ed altri) ricoperti da una matrice lipidica resistente alla degradazione ruminale ed altri stress termici e fisici della pen ettatura, caratterizzato dal fatto di comprendere una matrice lipidica costituita da acidi grassi C12 - C14 - C16 - C18 - C-20C22 neutralizzati con calcio (Ca) sotto forma di saponi di calcio di acidi grassi, trigliceridi di acidi grassi C12 - C14 C16 - C18 - C20 - C22 , acidi grassi C12 - C14 - C16 C18 - C20 - C22 liberi; farine proteiche animali e vegetali e/o amidij aminoacidi.
  2. 2. Un prodotto come da rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di comprendere; - dal 7,20?al 9,24% in peso di acidi grassi C1 - C16 -C18 neutralizzati con calcio; - dall'8,64% all'1% in peso di trigliceridi di acidi grassi saturi C1 - C16 - C18; - dall'1,8% al 2,64% in peso di acidi grassi saturi C14 - C16 - C18 liberi; - dall'1% al 2,5% di DL-Metionina e/o Lisina HCL; - dal 76% all'80% di farina di sangue e/o farina di estrazione di soia.
  3. 3. Un prodotto come descritto e per gli scopi indicati .
  4. 4. Un procedimento per ottenere il prodotto di cui ad una almeno delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere: il riscaldamento fino a fase liquida - in specie fino a temperature dell'ordine di 80?C - e la miscelazione degli acidi grassi e dei trigliceridi; l'aggiunta di calcio per la saponificazione parziale e predeterminata degli acidi grassi; l'aggiunta di aminoacidi (Metionina, Lisina ed altri); la micronizzazione della miscela ottenuta sulla superficie del grano della farina proteica e/o degli amidi.
  5. 5. Procedimento come da rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di comprendere: - il riscaldamento fino a 80?C degli acidi grassi e dei trigliceridi nei rispettivi serbatoi (2, 4, 6) di stoccaggio degli stessi, in modo da portarli in fase liquida e poterli quindi pompare entro il reattore di processo ; - l'introduzione nel reattore di processo (8) - predisposto su "celle di carico? per poter effettuare esatte pesate - delle quantit? prefissate degli acidi grassi da saponificare parzialmente con calcio; - l'introduzione nel reattore di processo della quantit? di calcio necessaria per saponificare parzialmente ed in modo predeterminato gli acidi grassi precedentemente immessi; - l'innalzamento della temperatura fino a 110-115?C e "sotto vuoto" in modo da provocare una rapida reazione di saponificazione ed evitare fenomeni di ossidazione ; - l'aggiunta degli aminoacidi {Metionina, Lisina e/o altri ) - a fine della reazione di saponificazione, controllo dell'acidit? residua e sua eventuale correzione in modo da ottenere,dopo l'aggiunta degli aminoacidi, la fluidit? ottimale della miscela per la successiva micronizzazione sul grano della farina proteica e/o di amido, con conseguente formazione di un film protettivo ; - micronizzazione (22) della matrice lipidica sul grano della farina proteica e/o amido; - raffreddamento (25, 26, 27) in corrente di aria fredda del grano di farina proteica rivestito con il film protettivo di matrice lipidica.
  6. 6. Un impianto per attuare il procedimento secondo una o pi? delle rivendicazioni 4 e 5, per ottenere il prodotto di una delle rivendicazioni 1 a 3, comprendente: serbatoi (2, 4, 6) di stoccaggio per la alimentazione di trigliceridi, acidi grassi e calce idrata; un reattore (8) in depressione, corredato di agitatore (8A) e di mezzi (8B) di riscaldamento, alimentato anche con aminoacidi; un refrigerante (14) ed un serbatoio (16) di sostanze incondensabili, anch'essi sotto vuoto, e con colonna liquida (18) per lo scarico di liquidi per lo smaltimento; nonch? mescolatori orizzontali (22) ad alta velocit?, in testa a ciascuno dei quali la matrice lipidica contenente gli aminoacidi viene micronizzata (in 22A)sui grani della miscela di farine proteiche e/o amidi precedentemente preparata,? e raffreddatori ad aria (25).
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