ITFI20120244A1 - Sistema di raccolta dei rifiuti urbani - Google Patents

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ITFI20120244A1
ITFI20120244A1 IT000244A ITFI20120244A ITFI20120244A1 IT FI20120244 A1 ITFI20120244 A1 IT FI20120244A1 IT 000244 A IT000244 A IT 000244A IT FI20120244 A ITFI20120244 A IT FI20120244A IT FI20120244 A1 ITFI20120244 A1 IT FI20120244A1
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IT
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IT000244A
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Piero Ghetti
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Ams Attrezzature Mecc
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65FGATHERING OR REMOVAL OF DOMESTIC OR LIKE REFUSE
    • B65F1/00Refuse receptacles; Accessories therefor
    • B65F1/14Other constructional features; Accessories
    • B65F1/1452Lifting, hoisting, elevating mechanisms or the like for refuse receptacles
    • B65F1/1457Lifting, hoisting, elevating mechanisms or the like for refuse receptacles for refuse receptacles located underground
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
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    • B65F3/04Linkages, pivoted arms, or pivoted carriers for raising and subsequently tipping receptacles

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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Processing Of Solid Wastes (AREA)
  • Excavating Of Shafts Or Tunnels (AREA)

Description

SISTEMA DI RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un sistema per lo stoccaggio e la successiva raccolta dei rifiuti urbani. In particolare la presente invenzione riguarda congiuntamente uno speciale veicolo compattatore per la raccolta dei rifiuti, ed una apposita installazione di stoccaggio interrata.
Il problema della raccolta e dello svuotamento dei rifiuti à ̈ particolarmente sentito, soprattutto nelle aree dove l’urbanizzazione spinta comporta la necessità di numerosi punti di raccolta dei rifiuti domestici.
Solitamente tali punti di raccolta sono materializzati da cassonetti posti lungo le strade, agli incroci, nelle piazze ed in genere in punti strategici facilmente raggiungibili dal maggior numero di utenti possibile.
Tali cassonetti tuttavia, oltre ad essere fortemente ingombranti e deturpanti dell’ambiente circostante, presentano numerose criticità; in primo luogo emettono cattivo odore ed altre esalazioni, soprattutto nelle stagioni più calde, in secondo luogo sono facilmente esposti ad atti di vandalismo (rovesciamento, incendio, ecc.).
Per cercare di risolvere almeno in parte tali inconvenienti sono stati sperimentati sistemi di interramento dei cassonetti, che prevedono cioà ̈ cassonetti posti all’interno di uno scavo realizzato sotto la sede stradale o di calpestio (quale ad esempio una piazza o un marciapiede).
Il cassonetto risulta quindi accessibile all’utilizzatore esclusivamente per mezzo di una bocca di accesso posta alla sommità di un camino che si erge al di sopra del piano del suolo. Il cassonetto à ̈ conseguentemente completamente celato alla vista comportando una significativa riduzione dell’impatto visivo nonché una maggiore sicurezza, in quanto risulta meno esposto a danneggiamenti o vandalismi. Ancora, lo scavo che accoglie il cassonetto à ̈ intercettato superiormente da un pannello di copertura, preferibilmente calpestabile; con l’installazione interrata può quindi venire maggiormente preservata la fruibilità dello spazio urbano rispetto ad un tradizionale sistema di raccolta a rifiuti a cassonetto esterno.
Considerati i vantaggi del sistema interrato, questo si sta sempre di più diffondendo, soprattutto nei centri storici e nelle grandi aree urbane. Tuttavia, prescindere dalla tipologia di cassonetto e relativo sistema di presa/svuotamento, il sistema interrato prevede fondamentalmente almeno una esigenza supplementare, cioà ̈ quella di rendere preliminarmente accessibile l’interno dello scavo spostando il pannello di copertura superiore. Una ovvia possibilità à ̈ quella di ricorrere a sistemi motorizzati autonomi integrati nello scavo. La complicazione strutturale ed i costi (di installazione, gestione, manutenzione) rendono tuttavia questa strada non facilmente percorribile.
Volendo poi utilizzare, per lo svuotamento, veicoli compattatori tradizionali a ribaltamento del cassonetto, veicoli cioà ̈ che prevedono un afferraggio ed un sollevamento/ribaltamento guidato del cassonetto medesimo lungo una parete laterale o posteriore del veicolo, si pone in più l’esigenza preliminare di far fuoriuscire il cassonetto dallo scavo, elevandone il piano di appoggio al livello della carreggiata. Incaricando anche di tale movimento una motorizzazione interna allo scavo o ad essa associata, o comunque un sistema indipendente associato al compattatore, si aggravano evidentemente i problemi di complicazione strutturale, funzionale e di costo appena sottolineati.
Il bisogno di una soluzione che integri efficacemente l’interramento con la possibilità di ricorrere a mezzi di raccolta tradizionali a ribaltamento quali quelli appena menzionati à ̈ del resto estremamente sentito, dovendo essere conseguita con soluzioni tecniche semplici, affidabili e sicure, in cui l’elevazione del piano di supporto del cassonetto chiuda il cielo dello scavo impedendo conseguentemente possibili gravi incidenti quali quelli che possono verificarsi a seguito della caduta nello scavo di personale addetto o semplici passanti, il tutto senza ricorrere a sistemi di protezione aggiuntivi quali ringhiere o barriere di protezione. Tale bisogno risulta tuttavia ad oggi complessivamente insoddisfatto.
La presente invenzione si propone di superare tale stato di cose, coniugando in modo pienamente efficace l’interramento del cassonetto con una modalità di raccolta meccanizzata a ribaltamento riconducibile a quella dei convenzionali cassonetti esterni, attraverso un sistema strutturalmente semplice e funzionalmente pratico, affidabile, economico anche e soprattutto dal punto di vista dei costi di gestione, e in grado di minimizzare i rischi di infortunio per le persone che si trovino nelle vicinanze dello scavo.
Un obiettivo particolare dell’invenzione à ̈ poi quello di fornire un sistema del tipo summenzionato, il quale richieda modifiche strutturali e funzionali minime ai dispositivi di bordo noti e già in uso per l’afferraggio e il ribaltamento del cassonetto da parte di un veicolo compattatore.
Un ulteriore obiettivo particolare à ̈ quello di fornire un sistema del tipo summenzionato che minimizzi il ricorso a componenti aggiuntivi a bordo del veicolo o integrati nell’installazione interrata, senza dunque incrementi del rischio di rotture e fermi macchina che comportano seri danni economici e logistico-sanitari (implicando una riduzione nella capacità di raccolta dei rifiuti o ancora una limitata capacità di svuotamento).
Un ancora ulteriore obiettivo particolare dell’invenzione à ̈ quello di fornire un sistema del tipo summenzionato che permetta di realizzare una fase di raccolta rapida e facilmente comandabile, con passi operativi comparabili a quelli della raccolta tradizionale.
Questi ed altri obiettivi vengono conseguiti secondo la presente invenzione da un veicolo, un'installazione e un procedimento le cui caratteristiche essenziali sono definite dalle rispettive rivendicazioni indipendenti annesse. Ulteriori importanti caratteristiche sono definite dalle varie rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
- le figure da 1 a 6 mostrano fasi successive di una operazione di trasferimento dei rifiuti solidi urbani da un’installazione interrata per la raccolta di tali rifiuti ad un veicolo compattatore secondo l’invenzione; il veicolo compattatore e la corrispettiva installazione interrata sono mostrati dal lato che corrisponde al posteriore del veicolo, con l’installazione in spaccato affinché ne risulti visibile l’interno;
- le figure 7 e 8 rappresentano viste rispettivamente posteriore e frontale della sola installazione interrata delle figure precedenti, sempre raffigurata in spaccato, con visibili in dettaglio mezzi di supporto ed elevazione del cassonetto facenti parte dell'installazione interrata;
- la figura 9 rappresenta in vista assonometrica, isolatamente e con parti omesse per chiarezza illustrativa i sopra citati mezzi di supporto ed elevazione del cassonetto;
- la figura 10 Ã ̈ una rappresentazione parziale in vista assonometrica, e sempre con parti omesse (in particolare il dispositivo di artigliamento del cassonetto previsto a bordo del veicolo compattatore) del veicolo, dei mezzi di elevazione del cassonetto e dello stesso cassonetto, in una configurazione sollevata corrispondente a quella di figura 3;
- le figura 11a e 11b mostrano, sempre in vista assonometrica e con parti omesse, un piede mobile di azionamento dei mezzi di elevazione del cassonetto, previsto a bordo del veicolo, in figura 11a essendo il piede in una posizione abbassata od operativa, mentre in figura 11b à ̈ rappresentata una posizione rientrata o inattiva; e - la figura 12 à ̈ ancora in vista assonometrica un particolare del collegamento tra il dispositivo di artigliamento e il dispositivo di azionamento di cui fa parte il piede appena citato.
Con riferimento a dette figure, un’installazione 1 per la raccolta dei rifiuti domestici urbani prevede un pozzo interrato 2 di dimensioni atte a contenere un cassonetto C a vasca aperta ospitandolo al di sotto di un piano del suolo S. Con il termine pozzo si indicherà nel seguito della precedente descrizione una struttura scatolare prefabbricata in calcestruzzo armato, sostanzialmente parallelepipeda che rappresenta, secondo quanto di per sé noto od ovvio per un esperto del ramo, il rivestimento di un vero e proprio scavo realizzato nella sede stradale. Il pozzo 2 presenta un bordo superiore su cui à ̈ fissata una cornice metallica 21 che definisce un cielo di apertura superiore della cavità interna al pozzo ed à ̈ sostanzialmente a filo o, come nell’esempio, leggermente rialzata rispetto al piano del suolo.
Il cielo del pozzo 2 à ̈ intercettato da un pannello di copertura 3 che, nella posizione di chiusura, risulta anche calpestabile. Il pannello di copertura 3 à ̈ infatti incernierato alla cornice 21, attorno ad un asse di rotazione che corre lungo un lato 21a della cornice stessa. Il pannello à ̈ dunque mobile tra una posizione di chiusura (figura 1), in cui si trova a coincidere con il piano del suolo S, o à ̈ comunque parallelo ad esso a breve distanza (di nuovo, come nell’esempio), ostruendo completamente il cielo del pozzo 2, ed una posizione di apertura (figura 6) in cui risulta sostanzialmente perpendicolare al piano del suolo S.
Sul pannello di copertura 3 à ̈ realizzata un’apertura (non visibile) la quale, a pannello chiuso, sovrasta il cassonetto C; tale apertura à ̈ intercettata da un condotto a camino 31 che si eleva dal pannello in modo da risultare esterno allo scavo. Il condotto permette lo scarico dei rifiuti per caduta internamente al cassonetto; a tale scopo sul condotto 31 si apre una bocca 32 (figura 8) per l’introduzione dei rifiuti la quale può eventualmente essere intercettata da uno sportello basculante con ritorno elastico per fungere da barriera di controllo dell’introduzione di oggetti ed evitare l’esalazione di cattivi odori dal cassonetto interrato. Anche la struttura del camino rappresenta in sé e per sé un aspetto del tutto noto, estraneo all’ambito dell’invenzione e non rappresentato né descritto in ulteriore dettaglio.
L’installazione interrata 1 prevede inoltre mezzi di elevazione del cassonetto, complessivamente indicati con il riferimento 4; questi permettono di elevare il piano di appoggio del cassonetto, e dunque il cassonetto stesso, secondo una direzione di elevazione X sostanzialmente perpendicolare al piano del suolo, al fine di farlo sporgere almeno parzialmente al di sopra di tale piano, e di calarlo nuovamente in modo che risulti completamente interno al pozzo 2.
Tali mezzi di elevazione 4, si veda anche ed in particolare la figura 9, comprendono una pedana mobile 41 che definisce l’appena menzionato piano di appoggio del cassonetto C ed à ̈ scorrevole su guide lineari 5 posizionate a ridosso di una parete laterale 2a del pozzo opposta al lato di incernieramento 21a del pannello di copertura, parete che, come si vedrà tra breve, corrisponde al lato di affiancamento del veicolo compattatore preposto allo svuotamento. Il posizionamento del cassonetto sulla pedana à ̈ preferibilmente vincolato da mezzi di riferimento quali sporgenze cuneiformi 41a (figure 5, 6 e 7) che si impegnano con corrispettive sedi di riferimento C1 (visibili in spaccato nella figura 7) previste sul fondo del cassonetto.
La pedana 41 si estende parallelamente ad un fondo 2b del pozzo 2 e risulta traslabile, secondo la direzione di elevazione X, da una posizione di riposo (figure 1, 2 e 7, 8), in cui si trova in prossimità del fondo 2c, ad una posizione di massima elevazione (figure da 3 a 6), in cui si avvicina al piano del suolo S. Nella posizione di riposo, il cassonetto C risulta completamente contenuto entro il pozzo 2, mentre nella posizione di massima elevazione esso sporge dallo scavo trovandosi almeno parzialmente al di sopra del piano del suolo S.
Due barre di trasmissione 6 si estendono girevolmente da rispettivi lati opposti della pedana 41 ortogonali al lato 2a lungo cui si estende l’asse di rotazione del pannello di copertura 3. Tali barre si connettono sempre girevolmente all’altra estremità proprio al pannello 3, in modo tale da vincolare il movimento di rotazione di quest’ultimo a quello di elevazione della pedana 41. In pratica, alle posizioni di riposo (abbassata) e di massima elevazione della pedana corrispondono rispettivamente la posizione di chiusura e quella di apertura del pannello. Si noti altresì, aspetto questo molto significativo dal punto di vista della funzionalità generale, che la configurazione complessiva così risultante à ̈ tale che a pedana abbassata proprio il pannello di copertura nella posizione di chiusura costituisce in pratica anche il coperchio del cassonetto C. Nell’esempio, la trasmissione tra pedana e pannello à ̈ conseguita con barre 6 che, nella posizione di chiusura del pannello di copertura, risultano sostanzialmente verticali (cioà ̈ normali al piano del suolo S). In questo modo, l’uscita del cassonetto à ̈ automaticamente coordinata all’apertura del pannello.
I mezzi di elevazione 4 comprendono inoltre un meccanismo di sollevamento della pedana 41, associato alle già citate guide lineari 5. Il meccanismo comprende un assieme di contrappesi 421 che controbilancia il moto della pedana 41 a mezzo di un primo rinvio 422 a catena e pulegge. Come visibile in particolare dalla figura 8, Le guide 5 sono in posizione centrale mentre i contrappesi 421 sono disposti di fianco, e il primo rinvio opera il collegamento tramite una catena 422a che si impegna con due pulegge di rinvio superiori 422b solidali alla cornice superiore 21 del pozzo 2, scendendo poi per connettersi alla pedana 41 su una traversa di attacco centrale 41b.
L’assieme dei contrappesi 421 comprende due gruppi di contrappesi 421a e 421b, e più precisamente un gruppo superiore 421a solidale alla catena 422a, ed un gruppo inferiore 421b che à ̈ sostenuto dal gruppo superiore in modo distanziato attraverso due supporti retrattili 423, i quali permettono al gruppo inferiore di scorrere liberamente in avvicinamento al gruppo superiore. Tale scorrimento à ̈ azionato dal riscontro del gruppo inferiore 421b sul fondo 2b del pozzo, riscontro che si verifica quando la pedana 41 si avvicina alla posizione di massima elevazione.
Tale soluzione permette dunque di differenziare la forza esercitata dall’assieme dei contrappesi, forza che sarà corrispondente al peso di entrambi i gruppi quando nella fase di spostamento della pedana prossima a quella di riposo, à ̈ necessario controbilanciare anche una sostanziale componente del peso scaricato dal pannello di copertura 3, e corrispondente al peso del solo gruppo superiore (e dunque minore), quando il pannello di copertura si avvicina alla verticale e dunque à ̈ soltanto il peso della pedana a dover essere bilanciato.
In tale ottica, i due gruppi di contrappesi 421a e 421b saranno ottimizzati in modo tale da far disporre naturalmente la pedana in prossimità della posizione di massima elevazione (prossima al piano di calpestio), in assenza di cassonetto C, e per gestire correttamente l'apertura del pannello 3, mentre la presenza del cassonetto, anche vuoto, introdurrà un differenziale in grado di far discendere la pedana. Il sistema sarà preferibilmente tarato in modo che, in assenza del cassonetto e senza azionamenti esterni (si tornerà su questo più avanti), la pedana sostenga senza abbassarsi un peso nell'ordine dei 150-200 kg, potendo così sopportare una persona che sale su di essa. A mano a mano che la pedana discende aumenta la forza di contrappeso per il contributo del gruppo inferiore non più appoggiato sul fondo, e questo serve ad evitare una brusca chiusura del pannello di copertura ed eventuali contraccolpi che possono disturbare il corretto posizionamento del cassonetto.
Per azionare il movimento, opposto, quello di elevazione, il meccanismo di sollevamento 4 comprende inoltre un secondo rinvio 424 a catena 424a e pulegge 424b disposto simmetricamente al primo rinvio sull’altro fianco delle guide 5. La catena 424a à ̈ fissata, all’estremità opposta del capo di collegamento alla traversa 41b della pedana 41, ad una traversa fissa 51 solidale alle guide 5, all’incirca a metà altezza. Prima di tale punto fissaggio, la catena percorre un tratto discendente ed infine un tratto ascendente, così impegnata e rinviata da una puleggia mobile 425a portata all’estremità da un paletto attuatore 425. Tale paletto attuatore si estende ortogonalmente al piano S, in modo da sporgere al di sopra di esso, uscendo dal pozzo 2, con una estremità superiore 425b opposta all’estremità con la puleggia 425a.
Il paletto 425 à ̈ scorrevolmente guidato in modo da traslare lungo la direzione di elevazione X sostanzialmente in accordo con i contrappesi; si avrà cioà ̈ una posizione di massima sporgenza del paletto in corrispondenza della pedana in posizione di riposo (si vedano ad esempio le figure 7 e 8), ed una posizione rientrata quasi completamente entro il suolo a pedana sollevata (figure da 3 a 6, figura 10). A guidare il movimento del paletto provvede la stessa traversa fissa 51 solidale alle guide, ed un ulteriore vincolo scorrevole in corrispondenza della cornice 21 del pozzo 2, non visibile nelle figure. Si noti ancora che i rinvii sono configurati in modo che la corsa di sollevamento risultante della pedana risulta vantaggiosamente doppia rispetto alla corsa di del paletto attuatore.
Da quanto precede si comprende già come il movimento di sollevamento della pedana 41 e con essa del cassonetto C richieda l’esercizio di una forza esterna da esercitarsi con le modalità di una pressione lungo X dall’alto verso il basso sul paletto attuatore 425. Secondo un fondamentale aspetto dell’invenzione a tale azionamento può provvedere un’attrezzatura supportata da un veicolo compattatore 7 che secondo l’invenzione realizza dunque contestualmente l’apertura del sistema interrato e l’artigliamento/ribaltamento del cassonetto.
Il veicolo, secondo quanto di per sé noto, comprende una motrice 71 che porta un cassone 72 all'interno del quale à ̈ prevista una tramoggia 73 per il conferimento e la compattazione dei rifiuti. Una tradizionale attrezzatura 8 di artigliamento e ribaltamento del cassonetto à ̈ prevista su un fianco 72a del cassone 72. Questa attrezzatura tradizionale à ̈ ben nota nel settore e, non formando direttamente oggetto dell’invenzione, non viene qui descritta in dettaglio, fatto salvo quanto precisato nel prosieguo. Secondo l’invenzione, tale attrezzatura à ̈ però integrata/vincolata con un dispositivo di spinta 9 atto ad esercitare la summenzionata forza esterna necessaria a spingere il paletto attuatore 425.
L’attrezzatura 8 prevede infatti un telaio girevole 81 che supporta in modo noto i veri e propri attrezzi 83 di artigliamento, sollevamento e ribaltamento del cassonetto. Il telaio 81 à ̈ incernierato al fianco 72a con un’estremità superiore 81a e, sotto l’azione di un attuatore noto funzionale alle operazioni di svuotamento tradizionali, à ̈ atto a ruotare facendo estendere e distanziare dal fianco stesso un’estremità distale o inferiore 81b. Secondo l'invenzione a tale movimento segue un contestuale e passivo trascinamento ed estrazione dal fianco di una trave telescopica 82, che si estende perpendicolarmente al fianco ed à ̈ vincolata, direttamente o indirettamente, tramite accoppiamento roto-traslatorio, al telaio 81. Si tornerà tra breve su questo specifico punto.
La trave 82 supporta il dispositivo di azionamento o spinta 9. Quest’ultimo (si vedano anche e in particolare le figure 11a e 11b), comprende un braccio fisso scatolare 91 che si estende verso il basso a squadra e solidalmente dalla trave 82. A un’estremità libera (inferiore) del braccio 91 à ̈ girevolmente connesso, attorno a un asse orizzontale che corre lungo il fianco, un braccio mobile 92, la cui estremità libera prevede a sua volta un piede spintore 93 con un parete piatta 93a atta ad esercitare la citata pressione sul paletto 425. Più precisamente il braccio mobile 92 à ̈ costituito da una doppia coppia di aste 92’, 92’’ e il complesso della connessione tra queste, il braccio fisso 91 e il piede spintore realizza un cinematismo a parallelogramma articolato per cui con il passaggio in rotazione del braccio mobile 92 da una posizione inattiva, rientrata nel braccio fisso 91 (figura 11b) ad una posizione operativa estratta o abbassata (figura 11a), sostanzialmente perpendicolare al braccio fisso medesimo, la parete piatta 93a del piede 93 si mantiene in assetto orizzontale (parallelo al piano del suolo).
Il movimento di rotazione del braccio mobile 92 à ̈ azionato da un attuatore lineare 94 che agisce su due punti di incernieramento diagonalmente opposti del suddetto quadrilatero articolato. In particolare, il corpo 94a dell’attuatore 94 à ̈ incernierato al braccio fisso 91, mentre lo stelo 94b lavora in spinta sul piede 93.
Tornando al braccio scatolare fisso, con riferimento in particolare alla figura 12, il sopra citato accoppiamento funzionale tra telaio girevole 81 (componente attivo) e trave 82 può ad esempio essere realizzato attraverso un perno 81c che aggetta lateralmente (o assialmente dove questo riferimento deve essere inteso come l'asse di rotazione del telaio) che si impegna tramite accoppiamento rototraslatorio con un'asola 91a ricavata su uno dei fianchi del braccio scatolare fisso 91. Ovviamente, altre soluzioni costruttive in grado di ottenere lo stesso risultato funzionale, secondo quanto equivalente per un esperto del ramo, potranno essere adottate.
Secondo l’invenzione, l’operazione di svuotamento di un cassonetto interrato si svolge come segue.
Il veicolo compattatore si posiziona con il fianco 72a adiacente e parallelo alla parete laterale 2a del pozzo 2 (figura 1). Il telaio 81 viene estratto portando la trave 82 fino ad una posizione sporgente funzione della distanza di presa del cassonetto da parte del mezzo (figura 2), posizione in cui il piede 93 del braccio mobile 92, ancora chiuso entro il braccio fisso, sovrasta l’estremità superiore 425b del paletto attuatore 425. A questo punto il braccio mobile viene fatto ruotare, il piede 93 entra in spinta sul paletto e lo abbassa facendo conseguentemente elevare la pedana 41 e il cassonetto C, e contestualmente aprire il pannello di copertura 3 (figura 3 e figura 10). Si noti come il paletto attuatore 425 sia provvisto all'estremità superiore 425b di una ruota atta a permettere uno scorrimento reciproco, nel corso della fase di abbassamento, tra l'estremità stessa e il piede 93.
Durante la fase iniziale della spinta, il contributo di entrambi i gruppi di contrappesi permette di rendere relativamente dolce e controllato il moto di elevazione della pedana e di sollevamento del panello, senza scatti violenti ed eventuali contraccolpi.
Raggiunta la posizione di completo abbassamento del paletto attuatore 425, e quindi alla posizione di massima elevazione della pedana, gli attrezzi di artigliamento 83 sono in grado di entrare in presa sul cassonetto C, provvisto dei necessari mezzi di aggancio noti, e l’operazione di sollevamento, ribaltamento e svuotamento del cassonetto si perfeziona secondo le modalità tradizionali (figure da 4 a 6), con il piede 93 che si mantiene fermo in posizione abbassata. In tale condizione (figure 5 e 6) à ̈ lo stesso sistema dei contrappesi a mantenere la pedana in posizione elevata, e dunque il piede non esercita una vera e propria spinta. In tale condizione di attuazione, la pedana sollevata à ̈ in grado di sopportare un peso equivalente a quello del veicolo, e dunque praticamente irraggiungibile da qualsivoglia situazione d'uso. Del resto, quando il cassonetto C vuoto viene deposto nuovamente sulla pedana, à ̈ grazie al riscontro esercitato dal piede 93 che la pedana 41 non si abbassa. L’abbassamento si svolgerà al contrario in modo controllato con il progressivo ritorno del braccio mobile 92 nella posizione di partenza, secondo una procedura inversa a quella sopra descritta.
Per poter comandare e controllare le operazioni sopra descritte, anche in veicoli con un singolo operatore a bordo, sono previsti mezzi di controllo e gestione elettronica di tipo ovviamente configurabile. Oltre ai sistemi di gestione degli attuatori e degli impianti idraulici, nonché ai sistemi di assistenza al corretto posizionamento tra veicolo e cassonetto già presenti su veicoli compattatori di tipo noto, saranno previsti secondo l’invenzione anche mezzi di selezione delle funzionalità del veicolo che consentono all’operatore di selezionare ed eventualmente escludere determinate operazioni, in modo da rendere possibile l’utilizzo del veicolo compattatore sia per la raccolta di rifiuti da cassonetti esterni, sia per la raccolta da installazioni interrate. In particolare, il moto di discesa/rotazione del braccio mobile 92 potrà essere evitato qualora il veicolo si trovi ad operare con cassonetti non interrati.
Il fatto che il veicolo compattatore possa essere indifferentemente utilizzato sia per la raccolta rifiuti da cassonetti esterni che da installazioni interrate consente una notevole riduzione dei costi del sistema di raccolta e svuotamento nel suo complesso. Inoltre, uno stesso veicolo può coprire un’intera area operativa, anche se in essa sono presenti differenti sistemi di raccolta. Grazie al posizionamento passivo della trave di supporto trascinata dal telaio dei mezzi di artigliamento, si può dunque utilizzare lo stesso centraggio del cassonetto per definire la posizione idonea di uscita del piede che movimenta il paletto attuatore. Tale sistema permette così di prelevare con la stessa logica e con selezione a display dell’operatore contenitori sia interrati che cassonetti esterni e di avere lo stesso sistema di centraggio del contenitore disposto sul piano stradale.
Il movimento continuo e senza interruzioni tra apertura dell’installazione interrata e afferraggio del cassonetto velocizza l’intera operazione di raccolta, con una significativa riduzione dei tempi. Inoltre, e questo rappresenta un vantaggio della massima importanza, il veicolo non prevede componenti aggiuntivi per l’apertura del sistema interrato che debbano essere movimentati singolarmente, semplificando notevolmente le operazioni che l’operatore deve avviare e controllare. L’apertura dell’installazione interrata risulta meccanicamente semplice, non richiedendo motori elettrici o altri generatori di potenza in loco. L’apertura del pannello à ̈ infatti determinata dall’azionamento meccanico da parte di un sistema integrato con il sistema di presa del veicolo; questo, oltre a ridurre i costi complessivi del sistema comporta anche un significativo vantaggio in termini di affidabilità, con anche la possibilità di adattare/convertire facilmente mezzi tradizionali già in circolazione.
L’installazione interrata secondo l’invenzione à ̈ quindi utilizzabile anche in assenza di una sorgente di energia esterna ed installabile pertanto in aree extraurbane dove l’approvvigionamento elettrico potrebbe risultare maggiormente difficoltoso.
Il sistema di contrappesi inoltre, permette la controllata movimentazione della pedana. Il fatto che, in assenza di cassonetto, la pedana si disponga in prossimità del piano del suolo S favorisce il riposizionamento del cassonetto. La pedana va poi a intercettare lo scavo, e questo può avere dei risvolti in termini di sicurezza, eventualmente in associazione con altri mezzi di dissuasione o segnalazione che ostacolino l'accesso alla pedana.
L’attrezzatura di artigliamento ed i mezzi di spinta sopra descritti possono eventualmente essere posti, anziché sul fianco del veicolo come descritto, frontalmente o posteriormente ad esso.
La presente invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento a una sua forma di realizzazione preferite. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un veicolo compattatore atto alla raccolta di rifiuti da un cassonetto (C) contenuto entro un’installazione interrata con mezzi di supporto del cassonetto sollevabili, detto veicolo comprendendo mezzi (72, 73) di contenimento e compattazione di detti rifiuti e mezzi (8) di artigliamento di detto cassonetto (C) atti ad artigliare e sollevare quest’ultimo per ribaltarlo sopra detta tramoggia e realizzarne lo svuotamento, il veicolo comprendendo inoltre mezzi di azionamento (9) atti ad azionare meccanicamente un membro di attuazione di detti mezzi di supporto del cassonetto, detti mezzi di azionamento (9) essendo almeno operativamente associati a detti mezzi di artigliamento (8) in modo che al posizionamento dei secondi risponda passivamente il posizionamento dei primi rispetto a detto membro di attuazione (8).
  2. 2. Il veicolo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di artigliamento (8) comprendono un telaio (81) atto a distanziarsi da detti mezzi di contenimento e compattazione (72, 73) con contestuale trascinamento ed estrazione di mezzi di supporto (82) per detti mezzi di azionamento (9).
  3. 3. Il veicolo secondo la rivendicazione 2, in cui detto telaio (81) di detti mezzi di artigliamento (8) Ã ̈ girevole rispetto a detti mezzi di contenimento e compattazione (72, 73), detto telaio (81) essendo connesso a detti mezzi di supporto (82) tramite un accoppiamento rototraslatorio.
  4. 4. Il veicolo secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi di azionamento (9) comprendono un dispositivo di spinta (9) mobile vincolato a detti mezzi di artigliamento (8), detto dispositivo mobile essendo spostabile tra una posizione rialzata o inattiva ed una posizione estratta o abbassata in cui à ̈ atto ad impegnarsi con detto membro di attuazione e a mantenerlo in una posizione che corrisponde al massimo sollevamento di detti mezzi di supporto del cassonetto, il dispositivo (9) comprendendo inoltre mezzi di comando (94) per controllare il passaggio tra dette posizioni rialzata e sollevata, operativamente connessi al sistema di controllo di bordo del veicolo.
  5. 5. Il veicolo secondo la rivendicazione 4, in cui detto dispositivo di spinta (9) comprende un braccio girevole (92) tra detta posizione rialzata e detta posizione abbassata, e un piede spintore (93) supportato a un'estremità libera di detto braccio girevole, il piede spintore comprendendo una parete piatta (93a) che almeno in detta posizione abbassata si dispone sostanzialmente parallela al piano del terreno.
  6. 6. Il veicolo secondo la rivendicazione 5, in cui detto braccio girevole comprende almeno due aste (92’, 92’’) atte a realizzare tra un braccio fisso (91) estendentesi solidalmente da detta trave, e detto piede spintore (93), una configurazione a parallelogramma articolato che mantiene detta parete piatta (93a) costantemente in assetto parallelo al piano del terreno.
  7. 7. Il veicolo secondo la rivendicazione 6, in cui detto dispositivo (9) comprende un cilindro attuatore (94) per comandare il passaggio tra detta posizione rialzata e detta posizione abbassata, girevolmente connesso tra detto braccio fisso (91) e detto piede spintore (93).
  8. 8. Un’installazione di raccolta di rifiuti comprendente: un pozzo superiormente aperto (2) atto ad essere interrato e a contenere un cassonetto (C) al di sotto di un piano del suolo; una pedana (41) di supporto del cassonetto, mobile secondo una direzione perpendicolare a detto piano del suolo tra una posizione abbassata in cui il cassonetto (C) risulta completamente interrato e una posizione di massima elevazione in cui il cassonetto sporge almeno parzialmente da detto pozzo al di sopra di detto piano del suolo; e mezzi (5, 421, 424, 425) di elevazione della pedana (41) comprendenti almeno un membro di attuazione (425) atto ad essere meccanicamente azionato dall'esterno, e mezzi di rinvio (424) disposti tra detto membro di attuazione (425) e detta pedana (41), per cui a uno spostamento di detto membro di attuazione (425) risponde un corrispettivo movimento di detta pedana (41) tra detta posizione abbassata e detta posizione di massima elevazione, in cui detto membro di attuazione (425) comprende un paletto (425) sporgente verticalmente da detto piano del suolo e spostabile verso una posizione rientrata nel suolo, corrispondente alla posizione di massima elevazione della pedana, attraverso un azionamento di spinta.
  9. 9. L'nstallazione secondo la rivendicazione 8, comprendente un pannello girevole (3) di copertura del pozzo, mezzi di trasmissione (6) atti a coordinare l'apertura di detto pannello (3) al sollevamento di detta pedana (41), alla posizione abbassata della pedana corrispondendo una posizione di chiusura del pannello girevole, in cui il pannello (3) Ã ̈ sostanzialmente complanare al terreno e realizza anche un coperchio di chiusura del cassonetto (C).
  10. 10. L'nstallazione secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi di trasmissione (6) comprendono una coppia di barre di trasmissione (6) che si estendono girevolmente da rispettivi lati opposti della pedana (41) ortogonali a un lato lungo cui si estende un asse di rotazione del pannello di copertura.
  11. 11. L'installazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10, in cui detti mezzi di elevazione comprendono inoltre un meccanismo di sollevamento della pedana associato a guide lineari (5) di scorrimento di quest'ultima, il meccanismo comprendendo un assieme di contrappesi (421) che controbilancia il moto della pedana a mezzo di un primo rinvio a catena e pulegge (422), l’assieme dei contrappesi (421) comprendendo un gruppo superiore (421a) solidale a detta catena (422), ed un gruppo inferiore (422b) che à ̈ sostenuto dal gruppo superiore (421a) in modo distanziato attraverso mezzi di supporti retrattili (423), atti a permettere al gruppo inferiore (422b) di scorrere liberamente in avvicinamento al gruppo superiore (422a), per cui tale scorrimento à ̈ azionato dal riscontro del gruppo inferiore (422b) su un fondo (2b) del pozzo quando la pedana (41) si avvicina alla posizione di massima elevazione.
  12. 12. L'installazione secondo la rivendicazione 11, in cui i due gruppi di contrappesi (422a, 422b) sono determinati in modo tale da far disporre naturalmente la pedana (41) in prossimità della posizione di massima elevazione in assenza di cassonetto (C) e dar far sostenere alla pedana in tale condizione un peso fino ad almeno 150 kg, mentre con la presenza del cassonetto, anche vuoto, viene introdotto un differenziale in grado di far discendere la pedana.
  13. 13. L'installazione secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui detto meccanismo di sollevamento comprende inoltre un secondo rinvio a catena e pulegge (424) per azionare il movimento di elevazione, detta catena (424s) essendo impegnata e rinviata da una puleggia mobile (425a) portata a un'estremità inferiore di detto paletto attuatore (425), i rinvii della catena essendo configurati in modo che la corsa di sollevamento della pedana risulti all'incirca doppia rispetto alla corsa di del paletto attuatore (425).
  14. 14. Un procedimento per la raccolta di rifiuti da un cassonetto (C) contenuto entro un’installazione interrata con mezzi di supporto (4) del cassonetto sollevabili e un membro di attuazione (425) di tali mezzi di supporto, il procedimento prevedendo l'uso di un veicolo compattatore comprendente mezzi (72, 73) di contenimento e compattazione di detti rifiuti e mezzi di artigliamento (8) di detto cassonetto atti ad artigliare e sollevare quest’ultimo per ribaltarlo sopra detta tramoggia e realizzarne lo svuotamento, il veicolo comprendendo inoltre mezzi di azionamento (9) atti ad azionare meccanicamente detto membro di attuazione (425), in cui detti mezzi di artigliamento (8) vengono centrati rispetto a detto cassonetto, vengono quindi movimentati in allontanamento da detti mezzi di contenimento e detti mezzi di azionamento (72, 73) venendo conseguentemente movimentati dagli stessi mezzi di artigliamento, per cui il centraggio di detti mezzi di artigliamento (8) rispetto a detto cassonetto à ̈ utilizzato anche per definire la corretta posizione operativa di detti mezzi di azionamento (9).
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EP1022237A1 (fr) * 1999-01-20 2000-07-26 SNC Astori et Ferretti O.T.I. Etincelle Receptacle de caissons pour le ramassage de dechets urbains
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