ITFI20110199A1 - Modulo per la realizzazione di complementi di arredo a configurazione variabile. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Il presente trovato riguarda un modulo per la realizzazione di complementi di arredo a configurazione variabile.

Grazie al presente trovato, è possibile realizzare complementi di arredo a configurazione variabile con la massima semplicità. Ulteriori vantaggi derivano dal fatto che le strutture realizzabili utilizzando moduli in conformità del presente trovato sono smontabili, per cui ne risultano fortemente agevolate le operazioni di trasporto e immagazzinamento. Inoltre, l’assemblaggio e la riconfigurazione delle dette strutture sono operazioni estremamente semplici da effettuare. Oltre a ciò, sta il fatto che l’utilizzatore può eseguire la pulizia dei moduli ed eventualmente anche la loro sostituzione con grande facilità.

Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo grazie alla descrizione che segue ed agli annessi disegni, fomiti a titolo esemplificativo ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:

la Fig.1 rappresenta una struttura di attaccapanni realizzata utilizzando una pluralità di moduli in conformità del trovato;

la Fig.2 rappresenta un particolare ingrandito della Fig.1 ;

la Fig.3 rappresenta un altro esempio di struttura, in particolare una scarpiera, realizzabile utilizzando una pluralità di moduli in conformità del trovato;

la Fig.4 rappresenta un ulteriore esempio di collegamento tra due moduli;

la Fig.5 rappresenta ancora un altro esempio di complemento di arredo realizzabile utilizzando una pluralità di moduli in conformità del trovato.

Ridotto alla sua struttura essenziale e con riferimento alle figure degli annessi disegni, un modulo per la realizzazione di complementi di arredo a configurazione variabile in conformità del presente trovato è costituito da un corpo (1) di forma geometrica prestabilita, ad esempio toroidale, provvisto di uno o più fori ciechi (10) orientati perpendicolarmente al suo spessore e/o sviluppati nello spessore stesso. In altri termini, i detti fori (10) possono essere, perpendicolari e/o paralleli ad una qualsiasi delle facce del corpo (1). NelFesempio rappresentato in Fig.l e Fig.2 i fori (10) sono paralleli alle basi superiore ed inferiore del corpo (1). Nell’esempio rappresentato in Fig.4 il foro (10) del corpo (1) in assetto verticale è orientato parallelamente alle basi destra e sinistra dello stesso corpo, mentre il foro (10) del corpo (1) in assetto orizzontale è orientato perpendicolarmente alle rispettive basi inferiore e superiore.

In ciascun foro (10) del corpo (1) può essere inserito un giunto girevole e bloccabile mediante il quale due moduli (cioè due corpi 1) possono essere collegati a cerniera l’uno con l’altro e bloccati nell’ orientamento desiderato, facendo ruotare uno dei due moduli rispetto all’altro attorno all’asse del giunto per poi bloccarlo nella posizione desiderata.

Il detto giunto girevole può servire anche per collegare a cerniera un modulo (1) con un elemento fisso di sostegno, come nell’esempio di Fig.3 in cui ogni modulo (1) è sostenuto da due montanti (M) di un telaio (ad esempio metallico) ed è collegato a tali montanti mediante due corrispondenti giunti girevoli e bloccabili.

Ad esempio, il detto giunto può essere realizzato inserendo in ciscun foro (10) un rivetto (11) con filettatura interna - od altro idoneo tipo di boccola con filettatura interna - in cui è avvitato un grano (12) di idonea lunghezza e corrispondentemente filettato, sul quale è collocato un dado di bloccaggio (13). In alternativa, possono essere previsti due dadi di bloccagio sovrapposti.

Per collegare tra loro due moduli (1), il grano (12) viene avvitato nella boccola (11) e sulla parte del grano (12) che sporge fuori dalla boccola filettata (11) viene avvitato il dado (13). Quindi, si posiziona il secondo modulo (1) con la rispettiva boccola (11) sulla parte del grano (12) che sporge oltre il dado (13) e si avvita. Infine, agendo sul dado (13) si bloccano i due moduli nell’ orientamento reciproco desiderato.

H dado (13) risulta interposto tra i due moduli collegati mediante il giunto. Per modificare l’orientamento di un modulo (1) rispetto ad un altro, si interviene sul dado (13) sbloccando, ovvero allentando, il collegamento precedentemente realizzato tra i due moduli e una volta eseguita la modifica, il dado (13) viene nuovamente serrato per bloccare i due moduli nella nuova configurazione.

Analogamente, per scollegare del tutto due moduli (1), si interviene sul dado (13) tra essi interposto per sbloccare il collegamento e poi svitare uno dei due moduli dal grano (12) separandolo dall’altro modulo.

Similmente, si agisce nel caso in cui un modulo (1) sia collegato ad un elemento fisso (come un montante M nell’esempio di Fig.3 o di Fig.5) anziché ad un altro modulo.

Variando l’orientamento reciproco di uno o più moduli (1) Γ utilizzatore può riconfigurare la geometria, e quindi l’aspetto od anche la funzionalità, del complemento d’arredo formato dall’assemblaggio degli stessi moduli (1). Il detto corpo (1) è vantaggiosamente fatto di materiale trasparente alla luce (ad esempio, vetro, cristallo, plexiglass o policarbonato).

In conformità dell’esempio rappresentato in Fig.l, più moduli (1) toroidali sono uniti tra loro, mediante giunti del tipo sopra descritto, a formare una cappelliera od un appendiabiti (A). La base (B) di questa struttura è troncoconica, di materiale trasparente alla luce, ed al suo interno sono alloggiati un corpo illuminante (non visibile nel disegno) ed una ventola di raffreddamento (anch’essa non visibile nel disegno). L’aria di raffreddamento fluisce attraverso fori appositamente praticati nella stessa base (B). Sulla base (B) sono montate due sfere (S) che contribuiscono, con il loro peso, a stabilizzare la struttura, e sopra la sfera (S) più collocata più in alto, è montato il primo modulo (1) e su questo è applicato il secondo e così via. Nel disegno, i riferimenti “P” e “T” indicano rispettivamente dei pomelli per gli abiti od i cappelli da appendere ed un puntale di cristallo. Ognuno degli elementi costituenti questa struttura, ovvero i moduli (1), la base (B), le sfere (S) ed il puntale (T), può essere molato. La luce proveniente dalla base (B) si diffonde, dal basso verso l’alto, attraverso i moduli (1) producendo caratteristici effetti di luce i quali sono ulteriormente evidenziati dalle molature. E’ di tutta evidenza che modificando l’orientamento reciproco dei moduli (1) la configurazione della struttura risulta corrispondentemente modificata. Inoltre, modificando l’orientamento reciproco di uno o più moduli (1) variano corrispondentemente gli effetti di luce.

E’ di tutta evidenza, inoltre, che i moduli (1) possono essere assemblati per realizzare complementi di arredo di altro genere, quali, ad esempio, portariviste (riviste e giornali arrotolati possono essere inseriti nei fori centrali L dei moduli 1) od anche scarpiere.

I moduli (1) possono essere tutti della stessa forma o di forme differenti. A tale riguardo, sebbene gli esempi mostrati nelle figure degli annessi disegni siano riferiti a moduli toroidali, si evidenzia che i moduli (1) possono anche essere a pianta triangolare, quadrata, rettangolare o più in generale poligonale.

Nell’esempio di Fig.5, i moduli (1) sono collegati sia tra loro che ai montanti (M) che li supportano.

In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente per ciò che attiene alla forma, alle dimensioni e alla disposizione dei singoli elementi descritti e illustrati, e per ciò che attiene ai materiali indicati, senza per questo uscire dall’ ambito dell’ idea di soluzione adottata e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1) Modulo per la realizzazione di complementi di arredo, il modulo essendo collegabile amovibilmente con altri moduli identici o differenti per forma e/o dimensioni per formare un complemento di arredo con una pluralità di tali moduli, caratterizzato dal fatto che è costituito da un corpo (1) provvisto di uno o più fori ciechi (10) in ciascuno dei quali è inserito un giunto girevole e bloccabile mediante il quale lo stesso corpo (1) è collegabile con un altro corpo (1) ugualmente provvisto di uno o più fori ciechi (10), cosicché due moduli sono collegabili l’uno con l’altro mediante un giunto girevole e bloccabile inserito in un foro (10) di un corpo (1) e in un foro (10) dell’altro corpo (1).
2. 2) Modulo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il detto giunto è costituito da un rivetto (11) con filettatura interna inserito in un foro (10) ed in cui è avvitato un grano (12) corrispondentemente filettato, sul quale è collocato almeno un dado di bloccaggio (13).
3. 3) Modulo secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato dal fatto che, in assetto d’uso, il detto almeno un dado (13) risulta interposto tra i due corpi (1).
4. 4) Modulo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto corpo (1) presenta una luce centrale (L).
5. 5) Modulo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto corpo (1) è a pianta circolare o poligonale.
6. 6) Modulo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto corpo (1) è toroidale.
7. 7) Modulo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto corpo (1) è di materiale trasparente alla luce.
8. 8) Modulo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il detto corpo (1) è di cristallo, vetro, plexiglass o policarbonato.