ITFI20090072A1

ITFI20090072A1 - Spacer per apparecchi ortodontici.

Info

Publication number: ITFI20090072A1
Application number: IT000072A
Authority: IT
Inventors: Gabriele Galassini
Original assignee: Ortopass Lancer Italia S R L
Priority date: 2009-04-07
Filing date: 2009-04-07
Publication date: 2010-10-08

Description

Descrizione dell’invenzione dal titolo Modello di Utilità avente per titolo:

"Spacer per apparecchi ortodontici"

Campo del trovato

Il presente trovato si riferisce al campo dei dispositivi per apparecchi ortodontici. Stato dell’arte

Come è noto scopo degli interventi di ortodonzia è quello di ristabilire normali relazioni anatomiche e funzionali dei denti e delle loro basi ossee in modo da garantire al paziente una corretta occlusione ed un soddisfacente aspetto estetico. Per i suoi interventi l’ortodonzista utilizza normalmente dispositivi mobili o fissi detti normalmente apparecchi capaci di riallineare i denti, modificare la forma delle arcate dentarie spostandole nel caso sia necessario per ristabilire l’occlusione ottimale.

I più diffusi apparecchi fissi sono costituiti essenzialmente da attacchi metallici o ceramici che vengono fatti aderire sulla superficie esterna dei denti e vengono collegati fra loro da fili, elastici e molle che con la loro azione di trazione spostano i denti portandoli nelle posizioni desiderate.

L’apparecchio viene montato direttamente sui denti del paziente e normalmente necessita di successive regolazioni fino ad arrivare al risultato voluto; è evidente infatti che una volta esaurita la forza esercitata dai mezzi elastici dopo una prima installazione bisogna provvedere ad un ulteriore “caricamento" delle forze elastiche in modo da proseguire lo spostamento necessario e per far questo è normalmente necessario smontare l’intero apparecchi e procedere con una nuova installazione.

E’ evidente il vantaggio in termini di tempi e di comodità per il paziente qualora si potesse riattivare le molle posizionate sull’arco dentale evitandone la rimozione e la sostituzione delle legature e della molla stessa.

Breve descrizione delle figure

La fig. 1 mostra un dispositivo secondo l’invenzione

La fig. 2 (a - c) mostra l’azione di un dispositivo secondo l’invenzione su una molla che dalla posizione attiva (a) passa a una posizione inattiva (b) e viene riattivata per inserimento del dispositivo (c).

Sommario del trovato

E’ descritto uno spacer per apparecchi ortodontici costituito da un corpo essenzialmente cilindrico forato al centro e dotato di una gola che collega detto foro centrale alla superficie esterna di detto corpo in modo da permettere il serraggio di detto spacer sul filo di un apparecchio ortodontico.

Descrizione dettagliata del trovato

Il presente trovato consente di superare facilmente i problemi suddetti grazie all'inserimento di un opportuno spessore (qui di seguito definito “spacer”) che viene applicato direttamente sul filo in prossimità della molla scarica rimettendola in tensione senza bisogno di smontare l’apparecchio installato.

Come si vede dalla fig. 1 lo spacer secondo l’invenzione è costituito da un corpo essenzialmente cilindrico 10 forato al centro e dotato di una gola 11 che collega il foro centrale 12 alla superficie esterna del corpo cilindrico 10.

Lo spacer come sopra descritto e rappresentato in figura viene quindi a costituire un sistema di chiusura autocentrante che consente di serrarlo sull’arco dell’apparecchio senza interferire con il filo ma lasciandolo scorrere senza alterarne la biomeccanica come schematicamente mostrato in Fig. 2 (a - c).

Quando la molla non risulta sufficientemente caricata lo spacer può essere sostituito con un altro di lunghezza maggiore.

Normalmente gli spacer secondo l’invenzione hanno un diametro totale compreso fra 1 - 4 mm, preferibilmente 2 mm, il foro centrale ha diametro compreso fra 0,8 -1,6 mm, preferibilmente 1,2 mm e la lunghezza dello spacer è normalmente compresa fra 0,8 e 5 mm, preferibilmente 1 - 3 mm..

L’applicazione dello spacer secondo l’invenzione è evidente: lo spacer viene infilato sul filo attraverso la gola 11 in posizione tale da comprimere la molla scarica da riportare in tensione e viene quindi serrato in modo da non pregiudicare 10 scorrimento del filo che torna in tensione grazie alla compressione della molla. 11 lento spostamento dei denti sotto l’azione del filo finirà poi per scaricare la tensione della molla e a questo punto lo spacer potrà essere riaperto e sostituito con un altro più lungo e così via.

Preferibilmente per l’applicazione degli spacer secondo l’invenzione, ed in particolare quelli più lunghi, si possono vantaggiosamente utilizzare pinze apposite in cui il becco presenta una sagomatura capace di adattarsi alla superficie esterna dello spacer per tutta la sua lunghezza e prevenire quindi chiusure imprecise nelle estremità

Gli spacer secondo il trovato dovranno essere ovviamente costituiti in materiale biocompatibile, il materiale più utilizzato a questo scopo è il titanio, preferibilmente titanio grado 5.

Lo spacer secondo il trovato è da considerarsi un dispositivo destinato a restare nel cavo orale per il tempo necessario alla molla per esercitare la sua azione di trazione e viene quindi eliminato non necessitando perciò di alcuna manutenzione particolare.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Spacer per apparecchi ortodontici costituito da un corpo essenzialmente cilindrico (10) forato al centro e dotato di una gola (11) che collega detto foro centrale (12) alla superficie esterna del corpo cilindrico (10).
2. Spacer secondo la rivendicazione 1 in cui il diametro totale del corpo cilindrico (10) è compreso fra 1 - 3 mm, il foro centrale (12) ha diametro compreso fra 0,8 - 1,6 e la lunghezza del corpo cilindrico (10) è compresa fra 0,8 e 5 mm.
3. Spacer secondo le rivendicazioni 1 - 2 in cui detto spacer è in materiale biocompatibile.
4. Spacer secondo la rivendicazione 3 in cui detto materiale biocompatibile è titanio grado 5.
5. Metodo per l’applicazione di uno spacer secondo le rivendicazioni 1 - 4 in cui: - detto spacer viene infilato sul filo attraverso la gola (11) in posizione tale da comprimere la molla scarica da riportare in tensione; - lo spacer viene serrato in modo da non pregiudicare lo scorrimento del filo.
6. Metodo secondo la rivendicazione 5 in cui detto serraggio è effettuato per mezzo pinze in cui il becco presenta una sagomatura capace di adattarsi alla superficie esterna dello spacer per tutta la sua lunghezza e prevenire quindi chiusure imprecise nelle estremità.
7. Pinze per il serraggio di uno spacer secondo le rivendicazioni 1 - 4 in cui dette pinze comprendono un becco con una sagomatura capace di adattarsi alla superficie esterna dello spacer per tutta la sua lunghezza e prevenire quindi chiusure imprecise nelle estremità.