ITFI20010133A1 - Apparecchiatura anti cellulite a tecniche composite - Google Patents

Description

"APPARECCHIATURA ANTI CELLULITE A TECNICHE COMPOSITE"

DESCRIZIONE

PREMESSA

Con il termine improprio di cellulite vengono comprese modificazioni del pannicolo adiposo sottocutaneo a carattere prevalentemente estetico, ritenute prevalenti (se non esclusive) del sesso femminile, e localizzate elettivamente nella regione trocanterica e supero-laterale delle cosce. Il termine è improprio, in quanto in medicina il suffisso "ite" sta ad indicare un processo infiammatorio (come tonsillite, infiammazione delle tonsille, otite, infiammazione dell'orecchio, ecc.) mentre in questo caso ci si trova di fronte ad alterazioni ed a processi degenerativi dei diversi strati della cute e delle strutture anatomiche ivi contenute; bisogna infatti fare attenzione a non confondere la "cellulite" come comunemente è intesa con la "cellulite piogenica" che è effettivamente un'infiammazione, su base batterica, dei tessuti connettivi cellulari interstiziali e periviscerali. Il termine medico attualmente adottato in letteratura come il più idoneo a definire questa patologia, è "Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica"(PEFS).

All'origine della cellulite è un insieme di cause genetiche, costituzioni, ormonali e vascolari, spesso aggrava da vita sedentaria, da st5ress, da malattie epatiche, cattiva alimentazione, disturbi intestinali o da quelle patologie caratterizzate da una ritenzione idrica marcata.

Gli squilibri ormonali sono alla basse della cellulite; il sesso femminile, con l'azione dell'estrogeno e delle sue implicazioni sul microcircolo, risulta essere predisposto nei confronti della sua formazione, specialmente durante la pubertà, la gravidanza o la premenopausa, quando cioè l'attività degli ormoni ovarici è al massimo. Agenti diversi, come il vestiario o le calzature inadatte, disturbi posturali ed atteggiamenti corporei scorretti, rallentando il circolo sanguigno e linfatico, rappresentano cause predisponenti lo sviluppo di cellulite.

Non esiste una sola terapia della PEFS, in quanto il trattamento è diverso a seconda dello stadio individuato, inoltre, trattandosi di una complicanza della stasi venosa e linfatica, la terapia dovrà essere soprattutto indirizzata alla cura della stasi stessa. Da un lato occorre far regredire o bloccare un particolare stadio, dall'altro occorre curare la malattia di base, altrimenti - a distanza anche di poco tempo - ci si ritroverebbe al punto di partenza, se non addirittura con un peggioramento della situazione,

Non basta un solo tipo di trattamento: esistono diversi tipi di terapie, alcune più ed altre meno valide, ma ognuna di esse deve essere intrapresa solo quando si sia individuato lo stadio in cui ci si trova. Inoltre, per ogni stadio, un solo tipo di trattamento non basta, in quanto questi devono essere integrati uno con l'altro, soprattutto con lo scopo di fare regredire la stasi venosa e linfatica.

Le tecniche di trattamento attualmente diffuse sono molteplici, ma nessuna di queste, presa singolarmente, ottiene una completa risoluzione della pannicolopatia. Tecniche tradizionali sono:

Mesoterapia;

Ozonoterapia;

Elettrolipolisi;

Ultrasuoni;

Pressoterapia;

Linfodrenaggio;

Ginnastica passiva;

Massoterapia;

Farmaci;

Laserterapia;

Carbossiterapia.

L'invenzione ha lo scopo di agevolare i trattamenti ed attuare interventi ad ampio raggio per ottenere risultati concreti ed anche sufficientemente accelerati.

Questi ed altri scopi risulteranno dal testo che segue.

Sostanzialmente l'apparecchiatura in oggetto, per il trattamento ad ampio raggio delle patologie del genere della Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica (PEFS), volgarmente chiamate celluliti, prevede che uno stesso ed unico apparecchio preposto a prendere contatto con la pelle, comprenda mezzi operanti massaggio meccanico, mezzi operanti una sottrazione di calore cutaneo, ed organismi laser per biostimolazione.

In pratica può essere previsto un manipolo la cui superficie per il contatto cutaneo con l'organismo comprende una zona atta al massaggio meccanico tramite aspiratore pulsante, una zona atta alla sottrazione di calore ed una zona comportante diodi laser.

La zona atta al massaggio cutaneo può essere disposta preferibilmente al centro della detta superficie ed essere circondata da una zona anulare raffreddata per la sottrazione di calore e da una zona anulare comportante diodi laser. La zona anulare raffreddata per la sottrazione di calore può in pratica comportare un canale per la circolazione di un fluido refrigerante.

La zona anulare comportante diodi laser può essere esterna alla zona anulare raffreddata per la sottrazione del calore e comprende una pluralità di diodi laser fra loro sostanzialmente equidistanti.

Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno: la

Fig. 1 mostra uno schema a blocchi dell'apparecchiatura con il complesso connesso al manipolo applicatore; la

Fig. 2 mostra una vista esplosa con particolari in sezione del manipolo; le

Figg. 3 e 4 mostrano vista secondo III-III di Fig. 2 e sezione secondo IV-IV della Fig. 3; e la

Fig. 5 mostra molto sommariamente i circuiti ed i componenti compresi i sensori che sono associati alla parte attiva del manipolo suscettibile di essere appoggiata sull'epidermide.

Secondo lo schema della Fig. 1 sono indicati: con 1 un pannello di controllo associato all'apparecchiatura, con 3 il complesso di controllo elettronico, a cui vengono connessi i componenti attivi dell'attrezzatura; in particolare con 5 è indicato il complesso dell'aspiratore pulsato, con 7 il complesso per l'alimentazione dei diodi laser e con 9 il sistema refrigerante. Tutti questi complessi presentano una connessione con il manipolo genericamente indicato con 12 ed appresso meglio precisato, per ottenere in combinazione le varia funzioni che l'apparecchiatura consente di ottenere.

La parte terminale espansa 12A del manipolo, che è destinata alla applicazione sulla pelle, viene completata con due organi 14 intermedio e 16 terminale, quest'ultimo essendo sagomato nella superficie esposta 16A con una incavatura 18 connessa ad un passaggio 20 per la connessione all'aspiratore pulsato 5 attraverso un condotto flessibile e la manicatura del manipolo. Attorno al passaggio 20, e con sviluppo sostanzialmente ellittico è previsto nell'organo 16 un canale 22 connesso al sistema refrigerante 9 per consentire la circolazione - tramite condotti 23 - di un fluido refrigerante atto ad assorbire calore dall'epidermide su cui è appoggiata la superficie 16A dell'organo 16. Attorno al canale 22 - che è delimitato nel montaggio dall'organo intermedio 14 - sono ricavati nell'organo 16 alloggiamenti 24 passanti per accogliere diodi laser che sono distribuiti uniformemente attorno al canale 22 e che possono essere - come nell'esempio - in numero di sei od in numero differente, a seconda della struttura dell'apparecchiatura e del manipolo in particolare. Questi diodi laser sono connessi alla alimentazione genericamente indicata con 7 nello schema a blocchi della Fig. 1.

Il complesso così descritto viene completato, come vedesi dallo schema della Fig. 5, con opportuni sensori come quello o quelli 28 per il controllo del contatto con il derma del paziente rispettivamente quello 30 per il controllo della depressione rispettivamente quello 32 per il controllo della temperatura. Questi sensori saranno disposti in numero ed in posizione tali da assicurare i controlli desiderati e saranno connessi con l'elettronica del pannello per il controllo della apparecchiatura.

Da quanto descritto è chiaro che il manipolo appoggiato contro la pelle consente di attuare contemporaneamente una pluralità di funzioni, in particolare quella della laserterapia, quella della depressoterapia e quella del raffreddamento. Così si ottengono contemporaneamente la manipolazione meccanica mediante la bocca o le bocche aspiranti, la asportazione di calore mediante la struttura a contatto raffreddata, e la biostimolazione laser tramite le emissioni dei diodi che si trovano negli alloggiamenti 24. La stimolazione meccanica mediante depressione ritmica viene ottenuta con una aspirazione pulsata attraverso il passaggio 20 e la incavatura 18, che consente il trattamento su di una superficie maggiorata rispetto a quella del passaggio 20.

Dalla manicatura del manipolo e dall'eventuale flessibile di connessione all'apparecchiatura passano i fili di alimentazione elettrica dei diodi laser, i fili dei sensori, il condotto per l'aspirazione pulsante, i tubi di andata e ritorno del liquido refrigerante.

In definitiva l'apparecchiatura secondo l'invenzione unisce in una sola macchina più trattamenti, da effettuarsi contemporaneamente.

Il manipolo permette di esercitare un massaggio la cui azione meccanica agisce direttamente sui tessuti producendo un effetto di stimolazione sulla circolazione sanguigna distrettuale, sul sistema linfatico, per il miglioramento del trofismo cutaneo e per l'ossigenazione cellulare. Al massaggio di tipo meccanico di cui sopra si unisce l'azione prodotta da radiazioni laser di una sorgente a semiconduttore con diodi. Questo tipo di radiazione viene comunemente utilizzato in medicina; in particolare molti laser (tra i quali anche quelli a diodo) vengono usati in terapia fisica per la loro azione "biostimolante" sui tessuti biologici. La biostimolazione con laser produce un effetto antiedemigeno, di stimolazione del sistema linfatico e del microcircolo venoso, favorendo in questo modo lo smaltimento delle tossine, delle sostanze di scarto dell'organismo e dei liquidi in eccesso trattenuti a causa della ritenzione idrica. Una terza azione è quella del raffreddamento e quindi della sottrazione di calore dai tessuti in trattamento. L'apparecchiatura in oggetto per la cura e la riduzione della cellulite, consente l'impiego combinato e contemporaneo di tre tecniche:

· Biostimolazione laser;

• Asportazione di calore mediante struttura a contatto raffreddata;

• Manipolazione meccanica di massaggio mediante aspirazione cioè depressione pulsante.

L'apparecchiatura comprende un manipolo o comunque una testa di trattamento (applicatore) che permette di combinare sulla pelle del paziente la biostimolazione laser, la refrigerazione e la stimolazione meccanica mediante depressione ritmica ottenuta con aspirazione pulsata. L'applicatore può essere tenuto in mano dall'operatore oppure tenuto a contatto della pelle mediante un braccio di supporto che faccia capo ad uno stativo; il braccio può essere dotato di un movimento con sensori che attivino attuatori per tenerlo a contatto con la pelle del paziente.

Fra le caratteristiche tecniche da adottare possono essere segnalate le seguenti:

• Frequenze della aspirazione pulsata da 7 a 20 Hz • Depressione max Dp 300÷600 mbar

• Temperatura del liquido refrigerante (15÷25)°C • Lunghezza d'onda di emissione dei diodi 810 nm

• Potenza di emissione del singolo diodo 1W.

E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'amb concetto che informa il trovato stesso.

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1 .Apparecchiatura per il trattamento ad ampio raggio delle patologie del genere della Pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica (PEFS) volgarmente celluliti, caratterizzata dal fatto che uno stesso ed unico apparecchio, preposto a prendere contatto con la pelle, comprende mezzi operanti massaggio meccanico, mezzi operanti sottrazione di calore cutaneo, ed organismi laser per biostimolazione .
2. 2. Apparecchiatura come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere un manipolo la cui superficie per contatto cutaneo con l'organismo comprende una zona atta al massaggio meccanico tramite aspiratore pulsato, una zona atta alla sottrazione di calore ed una zona comportante diodi laser.
3. 3. Apparecchiatura come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che la zona atta al massaggio cutaneo è disposta al centro della detta superficie ed è circondata da una zona anulare raffreddata per la sottrazione di calore e da una zona comportante diodi laser.
4. 4. Apparecchiatura come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la zona anulare raffreddata per la sottrazione di calore comporta un canale per la circolazione dì un fluido refrigerante.
5. 5. Apparecchiatura come da rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la zona anulare comportante diodi laser è esterna alla zona anulare raffreddata per la sottrazione del calore e comprende una pluralità di diodi laser fra loro sostanzialmente equidistanti.
6. 6. Apparecchiatura anticellulite a tecniche composite; il tutto come sopra descritto e rappresentato per esemplificazione nell'annesso disegno.