ITFI20000250A1 - Metodo per la riduzione dei consumi energetici in una macchina frigorifera, e macchina frigorifera operante secondo detto metodo - Google Patents
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Description
"Metodo per la riduzione dei consumi energetici in una macchina frigorifera, e macchina frigorifera operante secondo detto metodo"
Descrizione
La presente invenzione riguarda un metodo ed un dispositivo per ridurre il consumo energetico delle macchine frigorifere a compressione. L'invenzione riguarda anche una macchina frigorifera corredata di mezzi per ridurre il consumo energetico.
Le macchine frigorifere a compressione comprendono un circuito per un fluido termodinamico, che esegue un ciclo di compressione, raffreddamento ed eventuale condensazione, espansione, riscaldamento e successiva compressione. Sinteticamente, il fluido viene compresso da un compressore e quindi raffreddato e condensato in uno scambiatore che, direttamente od indirettamente, cede calore -all'ambiente esterno. Il liquido così raffreddato viene espanso in una valvola di espansione, od altro mezzo idoneo ad esempio una turbina per il.recupero di parte dell'energia. Il fluido espanso, a bassa temperatura, viene fatto circolare in uno scambiatore all'interno della macchina frigorifera, dove esso si riscalda assorbendo calore dal vano della macchina frigorifera che deve/essere mantenuto a bassa temperatura. Il fluido così riscaldato viene poi nuovamente inviato al compressore per eseguire un nuovo ciclo termico.
Il compressore è azionato da un motore elettrico e viene acceso e spento in funzione della temperatura rilevata da un termostato disposto nel vano refrigerato della macchina frigorifera. Il compressore viene avviato quando la temperatura interna del vano frigorifero supera una soglia massima e viene nuovamente spento quando scende al di sotto di una temperatura minima. Se il vano refrigerato rimane chiuso ed al suo interno non vi è generazione di calore (ad esempio a causa di processi fermentativi di prodotti conservati nel vano stesso), l'accensione del compressore e la conseguente estrazione di calore dal vano refrigerato serve unicamente a compensare la penetrazione di calore dall'esterno verso l'interno del vano frigorifero attraverso le pareti e le aperture del vano stesso. Il tempo di accensione del compressore dipende dal flusso termico ottenuto con il fluido referigerante ed è quindi funzione, tra l'altro della frequenza di rotazione del motore che controlla il compressore. Una maggiore frequenza di rotazione (un maggiore numero di giri) comporta un maggiore flusso termico espresso in frigorie per unità di tempo dal vano refrigerato verso l'esterno e quindi un ripristino più tempestivo della temperatura minima.
Quando il vano frigorifero viene aperto e richiuso, e nel vano frigorifero viene eventualmente inserito un prodotto, che può dar luogo a generazione di energia termica per fenomeni fermentativi, il fluido che esegue la trasformazione termodinamica nel circuito di raffreddamento deve pompare verso l'esterno il calore che è entrato .nel vano refrigerato a causa dell'apertura o dell'introduzione di prodotto, oppure che è generato al suo interno a causa dei suddetti fenomeni fermentativi. Il tempo di accensione del motore che aziona il compressore dipende in questo caso, oltre che dalla frequenza di rotazione del motore, anche dalla quantità di calore che è penetrato nel vano refrigerato o che si genera al suo interno.
Per ridurre i consumi energetici delle macchine frigorifere si tende in primo luogo a migliorare l'isolamento termico, per minimizzare la penetrazione di calore all'interno del vano frigorifero.
Scopo della presente invenzione è la realizzazione di un dispositivo e di un metodo di controllo del motocompressore della macchina frigorifera che consentano di ridurre ulteriormente i consumi energetici modificando le modalità di funzionamento del motocompressore.
Questo ed ulteriori scopi e vantaggi, che appariranno chiari agli esperti del ramo dalla lettura del testo che segue, sono ottenuti in sostanza con un metodo che prevede di determinare una frequenza ottimale di funzionamento del motocompressore, che minimizza il consumo energetico della macchina, e di far funzionare detto motocompressore durante ciascun ciclo di accensione alternativamente a detta frequenza ottimale o ad una frequenza superiore in funzione della velocità di raffreddamento richiesta.
In pratica, secondo una possibile forma di attuazione del metodo'secondo l'invenzione, viene previsto di misurare la durata di almeno due successivi intervalli temporali di spegnimento del motocompressore, e di azionare il motocompressore alla riaccensione dopo il secondo intervallo temporale di spegnimento, alla frequenza ottimale se il secondo intervallo temporale di spegnimento ha una durata .pari od superiore al precedente intervallo temporale di spegnimento, o ad una frequenza superiore se il secondo intervallo temporale di spegnimento ha una durata inferiore a quella del precedente intervallo temporale di spegnimento.
Allo scopo di poter attuare il metodo su.qualunque macchina senza conoscerne a priori le caratteristiche, si può prevedere un ciclo di apprendimento per determinare il valore della frequenza ottimale di funzionamento del motocompressore. Durante il ciclo di apprendimento vengono verificare le caratteristiche del compressore, per individuare la frequenza minima di funzionamento al di sotto della quale si ha un peggioramento del rendimento del motocompressore. Inoltre, il ciclo di apprendimento può essere utilizzato per individuare la classe di appartenenza della macchina frigorifera.
L'invenzione riguarda anche una macchina frigorifera controllata secondo il metodo sopra illustrato ed un circuito di controllo per un motocompressore, programmato secondo tale metodo.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di attuazione deil*invènzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni.
II trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica forma di attuazione non limitativa dell'invenzione. Più in particolare, nel disegno: la
Fig. 1 mostra schematicamente una macchina frigorifera a compressione; le
Figg. 2A, 2B, 3A e 3B mostrano diagrammi della potenza assorbita nel tempo in varie situazioni di funzionamento della macchina frigorifera; le
'Figg. 4À e 4B mostrano un diagramma a blocchi del ciclo di apprendimento; e la
Fig. 5 mostra un diagramma a blocchi del ciclo di funzionamento a regime della macchina frigorifera.
La Fig. 1 mostra molto schematicamente una macchina frigorifera a compressione nelle sue componenti principali. Con 1 è indicato un motocompressore comprendente un motore elettrico 3, alimentato dalla rete schematicamente indicata con 4, e un compressore 5. Il compressore 5 è inserito in un circuito frigorifero comprendente uno scambiatore di calore 7 attraversato da un serpentino 9 formante il condensatore, in cui il fluido compresso dal compressore 5 viene condensato e portato allo stato liquido. Con 11 è indicata una valvola di espansione dove il liquido viene espanso prima di attraversare un serpentino vaporizzatore 13, in cui il fluido viene completamente vaporizzato assorbendo calore dal vano refrigerato 15 della macchina frigorifera.
Il motocompressore 1 è controllato tramite un'unità di controllo programmabile 17 a microprocessore collegata all'alimentazione del motore 3 e ad un sensore di temperatura o ad un termostato 19 all'interno del vano refrigerato 15.
Il motocompressore 1 viene azionato ciclicamente in funzione della temperatura rilevata dal sensore 19 e della temperatura che si desidera mantenere all'interno del vano refrigerato 15. In pratica il motocompressore 1 viene acceso quando la temperatura all'interno del vano refrigerato 15 supera un valore massimo TM e viene mantenuto acceso fino a che, grazie all'estrazione di calore operata dal fluido refrigerante, la temperatura all’interno del vano refrigerato 15 arriva ad un valore minimo Tm. La potenza assorbita dal motocompressore 1 durante il ciclo di accensione varia nel tempo decrescendo da un valore massimo ad un valore minimo. In Fig'. 2A è mostrato qualitativamente l'andamento della potenza assorbita in funzione del tempo fra un istante t0, in cui la temperatura T all'interno del vano refrigerato 15 raggiunge il valore massimo TM (e quindi il motocompressore 1 viene acceso), ed un istante ta, in cui la temperatura T all'interno del vano refrigerato 15 raggiunge il valore minimo Tm (e quindi il motocompressore 1 viene spento). Il valore WH della potenza massima e Wm della potenza minima assorbita dal motocompressore durante il ciclo di accensione dipendono dalla velocità di rotazione del motocompressore 1 stesso e quindi dalla frequenza di alimentazione del motore 3. Una maggiore velocità di rotazione corrisponde ad una maggiore portata del fluido refrigerante nel circuito e quindi ad una più rapida estrazione di calore dal vano refrigerato 15.
In Fig. 2B è mostrato lo stesso diagramma per una minore velocità di rotazione del motocompressore 1. I valori di potenza massima e minima assorbita dal motocompressore 1 sono inferiore rispetto a quelli del caso illustrato in Fig. 2A. Gli istanti di accensione e spegnimento del motocompressore 1 sono indicati con t0 e tb. La portata del fluido refrigerante nel circuito è inferiore e quindi il tempo di accensione (tb-t0) è superiore rispetto a quella dell'esempio di Fig. 2A. La curva rappresentativa .della potenza è meno ripida rispetto a quella di Fig. 2A.
In entrambi i diagrammi delle Figg. 2A e 2B l'area sottostante la curva rappresentativa della potenza assorbita (cioè l'integrale della curva stessa) corrisponde all'energia assorbita durante il ciclo o periodo di accensione. Quest'area è circa uguale nei due casi, in quanto essa corrisponde alla stessa quantità di calore estratta dal vano refrigerato 15. Conseguentemente, per ciascun ciclo di accensione, l'energia assorbita dal motocompressore 1 è sostanzialmente uguale a prescindere dalla velocità di rotazione del compressore e quindi deila frequenza di alimentazione del motore 3.
Tuttavia, come chiaramente illustrato nei diagrammi delle Figg.3A e 3B, l'energia media assorbita dalla macchina ·in un periodo di tempo Che comprende una pluralità di cicli di accensione cambia a seconda della velocità di rotazione del motocompressore 1. Nel diagramma della Fig.
3A sono mostrati, su un intervallo temporale (ti-to) tre cicli di accensione del motocompressore 1. Ciascun ciclo di accensione ha una durata indicata con ton. Fra uno spegnimento del motocompressore 1 ed una sua successiva accensione intercorre un intervallo di tempo toff costante nell'ipotesi in cui il vano refrigerato 15 non venga aperto. Infatti in questa ipotesi della durata di spegnimento dipende esclusivamente dal flusso termico attraverso le pareti che delimitano il vano refrigerato 15.
Nel diagramma di Fig. 3B è mostrata, per lo stesso intervallo temporale (tx -t0), la situazione in cui il motocompressore 1 lavori ad alta frequenza più bassa. Nell'intervallo di tempo considerato ricadono due cicli di accensione interi corrispondenti a quello di Fig.2B, mentre un terzo ciclo di accensione inizia poco prima dell'istante ti· Ciò in quanto, mentre l'intervallo di spegnimento e uguale nei due casi, la durata del ciclo di accensione è maggiore nel secondo caso rispetto al primo.
Poiché, come sopra osservato, l'area sottesa a ciascuna curva di assorbimento di potenza è uguale nelle due situazioni, quando il motocompressore 1 lavora ad alta frequenza (Fig. 3A) nell'intervallo di tempo considerato (ti - t0) si ha complessivamente un assorbimento energetico maggiore rispetto all'assorbimento nello stesso intervallo di tempo nella situazione rappresentata in Fig.
.n sostanza, trascurando per il momento altri fattori che pure incidono sulla energia assorbita e che verranno trattati in seguito, si osserva che minore è la frequenza del motore 3, e quindi la velocità di rotazione del motocompressore 1, minore è l'energia media assorbita nel tempo. Si può così considerare che un modo per ridurre il consumo energetico della macchina frigorifera è quello di lavorare a bassa frequenza di rotazione del motore 3. Al limite, l'energia assorbita viene minimizzata quando la velocità di rotazione del motocompressore 1 è tale da non portare mai la macchina a spegnersi, cioè nell'ipotesi in cui la frequenza è impostata ad un valore tale dà bilanciare, tramite il calore estratto dal fluido refrigerante, il flusso di calore dall’esterno verso l'interno del vano refrigerato 15 attraverso le pareti del vano stesso.
Peraltro, nella discussione che precede si è fatta l'ipotesi che durante l'intervallo di spegnimento il vano refrigerato 15 rimanga chiuso. In realtà il vano refrigerato 15 può venire aperto per consentire l'estrazione di prodotto o l'inserimento di nuovo prodotto da conservare. Se il motocompressore 1 venisse controllato sempre alla minima frequenza non sarebbe possibile ottenere il raffreddamento o il congelamento del nuovo prodotto inserito nel vano refrigerato 15, né l'estrazione della maggiore quantità di calore che penetra in quest'ultimo a causa dell'apertura dello sportello di accesso.
Inoltre, come noto agli esperti del settore, al di sotto di una certa velocità di rotazione il compressore 5 presenta rendimenti più bassi e quindi una perdita energetica. Esiste pertanto una frequenza minima di lavoro al di sotto della quale il consumo energetico aumenta a causa delle perdite nel compressore 5.
Occorre quindi tener conto di questi fattori e controllare il motocompressore 1 in modo tale da ridurre il consumo energetico evitando di entrare nella zona di basso rendimento del compressore 5 e mantenendo la possibilità di raffreddare rapidamente il nuovo prodotto che viene inserito nel vano refrigerato 15.
A tale scopo è in primo luogo necessario stabilire quale sia la velocità minima ottimale di funzionamento del compressore 5 che minimizza il consumo energetico. Questa velocità cambia da macchina a macchina ed è opportuno realizzare un metodo di controllo che consenta di individuare questo parametro senza conoscere a priori le caratteristiche del motocompressore 1.
Si deve inoltre considerare che il tempo di spegnimento (indicato con toff nei diagrammi delle Figg.3A e 3B) dipende dalle caratteristiche della macchina frigorifera e più in particolare dalla sua classe appartenenza, che indica la bontà dell’isolamento delle sue pareti. Anche questa informazione può non essere’nota a priori.
Nelle Figg. 4A e 4B è schematicamente rappresentato sotto forma diagramma a blocchi un ciclo di apprendimento che il programma eseguito dall'unità programmabile di controllo 17 può eseguire ad esempio in occasione della prima accensione della macchina (od ogni qualvolta ciò si renda necessario) per acquisire le caratteristiche meccaniche e termodinamiche del sistema e quindi impostare i parametri ottimali per il funzionamento in regime di risparmio energetico. Una volta eseguito il ciclo di apprendimento l'unità di controllo 17 può passare alla gestione del motocompressore 1 tramite un ciclo a regime schematicamente illustrato in forma di diagramma a blocchi in Fig. 5.
Il ciclo di apprendimento illustrato nelle Figg. 4A e 4B prevede una prima fase di raffreddamento ed una seconda fase di apprendimento. Più in dettaglio il ciclo di apprendimento funziona come segue. Il motocompressore 1 viene acceso ad una velocità di rotazione corrispondente alla frequenza massima di alimentazione del motore 3. Questa frequenza massima è indicata con ί,^ . La frequenza di lavoro del motore 3 e quindi in definitiva la velocità di rotazione del motocompressore 1 è indicata nel diagrarama a blocchi con f.
Il motocompressore 1 viene tenuto in funzione alla frequenza massima di lavoro fino a che la temperatura all'interno del vano refrigerato 15 raggiunge il valore minimo al quale il motocompressore 1 viene spento.
Il motocompressore 1 rimane spento fino a che, a causa della penetrazione graduale di calore dall'esterno nel,vano refrigerato 15, la temperatura T all'interno di quest'ultimo raggiunge nuovamente il valore massimo T„, al quale si ha una nuova accensione del motocompressore 1. Anche in questa fase il motocompressore 1 viene portato in rotazione alla frequenza massima (fma),x alla quale si ha la massima velocità di raffreddamento. Questa seconda. accensione rappresenta l'inizio del ciclo di apprendimento vero e proprio.
Il ciclo di apprendimento è un cielo iterativo e le iterazioni sono contate tramite un contatore indicato con N. durante il ciclo di apprendimento .devono essere effettuate misure di tempo e di energia. Più in particolare l'unità di controllo 17 deve rilevare l’energia assorbita durante un ciclo di accensione, indicata con EC nel diagramma e corrispondente all'area sottostante la curva di assorbimento di potenza illustrata- in Fig. 2. Inoltre, l'unità di controllo 17 deve determinarla durata temporale di ciascun intervallo di spegnimento fra due successivi cicli di funzionamento del motocompressore 1. Questo tempo è indicato con toff.
Quando il motocompressore 1 viene acceso, l’unità di controllo 17 memorizza la durata dell'intervallo di spegnimento che si è appena concluso. Questo parametro è indicato nel diagramma con (toff)N-1. Viene anche memorizzato (o è stato memorizzato in precedenza) il valore dell'energia assorbita nel precedente ciclo di accensione del motocompressore 1. Questo parametro è indicato con ECN-1.
All'accensione del motocompressore 1 viene anche incrementato il contatore N. Durante il periodo in cui il motocompressore 1 rimane acceso l'unità di controllo 17 calcola l'energia assorbita durante il ciclo (ECN) tramite campionamento della potenza assorbita.
Al raggiungimento della temperatura minima Tm nel vano refrigerato 15 il motocompressore 1 viene spento e l'unità di controllo 17 inizia il conteggio del tempo di spegnimento del compressore. L·'energia assorbita ,durante il ciclo di accensione N-esimo viene memorizzata come parametro ECN, mentre la durata dell'intervallo di tempo durante il quale il compressore 5 rimane fermo dopo l'N-esimo ciclo di accensione viene indicata con {toff)N. Il conteggio del tempo di spegnimento (toff)N cessa quando la temperatura T all'interno del vano refrigerato 15 raggiunge nuovamente il valore massimo TM al quale si deve accendere nuovamente il motocompressóre 1.
Eseguendo questa procedura su almeno due cicli successivi (N-l e N) l'unità di controllo 17 avrà a disposizione in memoria due valori corrispondenti alle durate del periodo di spegnimento del compressore, indicate con e (toff)N· Se durata del secondo periodo di spegnimento (cioè la durata (toff)N) è pari o superiore alla durata del precedente periodo di spegnimento (toff)N-1, ciò significa che il vano refrigerato 15 non è stato aperto durante il secondo periodo di spegnimento. Se, viceversa, il motocompressore 1 è rimasto spento per un tempo inferiore rispetto al ciclo precedente, ciò significa che il vano refrigerato 15 ha subito almeno una apertura.
Nell'ipotesi in cui il vano refrigerato 15 abbia subito almeno una apertura durante l'ultimo periodo di spegnimento fra due successivi cicli di accensione, è opportuno che alla nuova accensione il motocompressore 1 venga portata la sua velocità massima per smaltire nel tempo minore possibile l'eccesso di calore penetrato nel vano refrigerato 15. Pertanto, come risulta dal primo blocco decisionale rappresentato in Fig. 4B, se
il ciclo di apprendimento prevede che la successiva accensione della motocompressore avvenga ancora alla frequenza massima (f=fmax).
Viceversa, se non si è avuta penetrazione di calore nel vano refrigerato 15 a causa della sua apertura, è possibile procedere alla riduzione della velocità di funzionamento del motocompressore 1, cioè alla riduzione della frequenza di alimentazione del motore 3, compatibilmente con il fatto che (come sopra détto) esiste una frequenza minima al di sotto della quale il rendimento del compressore cala provocando un incremento delle perdite e quindi della energia assorbita per ogni ciclo di accensione.
Secondo il metodo schematizzato nel diagramma a blocchi di Fig. 4 allo scopo di individuare il valore ottimale della frequenza di funzionamento del motore 3 che minimizza l'energia media assorbita nell'intervallo di tempo viene effettuato un controllo sulla energia assorbita in due successivi cicli di accensione, se e solo se il precedente controllo ha accertato che il vano refrigerato 15 non è stato aperto nel corso dell'ultimo intervallo di spegnimento. Il secondo blocco decisionale rappresentato in Fig. 4B indica che l'unità di controllo 17 effettua una comparazione tra l'energia assorbita negli ultimi due cicli di accensione, cioè tra le grandezze ECN ed ECN-1· Il comportamento .del sistema è in sostanza il seguente: se l'energia assorbita in due cicli di accensione successivi, caratterizzati da due distinte frequenze di funzionamento, risulta maggiore nel secondo ciclo (eseguito a una minore frequenza di funzionamento) rispetto al primo ciclo (eseguito ad una frequenza superiore), il valore della frequenza ottimale di funzionamento viene individuata in quella utilizzata nel primo ciclo.
Questo comportamento è schematizzato nel diagramma di Fig. 4B d secondo blocco decisionale, secondo il quale se
cioè se in due successivi cicli di accensione eseguiti a due frequenze diverse di funzionamento non si è avuto un aumento di energia assorbita per ciclo, la frequenza di funzionamento (f) viene diminuita di una entità prestabilita (Δf). Il valore di incrementato della frequenza ver-; rà utilizzato per il nuovo ciclo di accensione del motocompressore 1.
Se, viceversa, l'energia assorbita nell'ultimo ciclo di accensione è superiore a quella assorbita nel ciclo di accensione precedente, ciò significa che la frequenza corrente di funzionamento (f) è scesa al di sotto del valore oltre il quale si ha un peggioramento del rendimento meccanico del compressore 5. Il sistema assume quindi come frequenza ottimale (fott) quella subito superiore al valore corrente.
Quando è stato definito il valore ottimale (fott) della frequenza, il sistema di controllo ha concluso il ciclo di apprendimento e passa a funzionare secondo il ciclo di funzionamento a regime, schematicamente rappresentato dal diagramma a blocchi di Fig. 5.
, Durante il funzionamento a regime della macchina, l'unità di controllo 17 mantiene in memoria la durata temporale di due successivi periodi di spegnimento, indicati nel diagramma di Fig. 5 con (toff)N-1 e (toff)N. Il motocompressore 1 viene acceso ogni qualvolta la temperatura interna al vano refrigerato 15 sale fino alla temperatura massima TM e viene tenuto acceso fino al momento in cui la temperatura nel vano refrigerato 15 raggiunge il valore minimo Tm. La velocità di funzionamento del compressore e quindi la velocità di raffreddamento viene determinata in base ad una comparazione fra le durate degli ultimi due intervalli di spegnimento. Se la durata dell'ultimo intervallo di spegnimento (toff)N è maggiore od uguale alla durata del penultimo intervallo di spegnimento (toff)N-1 , ciò significa che il vano refrigerato 15 non è stato aperto e che quindi il motocompressore 1 può essere fatto funzionare alla frequenza minima, cioè alla frequenza ottimale (fott) determinata durante il ciclo di apprendimento.
Viceversa, se la durata dell'ultimo intervallo di spegnimento (toff)N è inferiore a quella del precedente intervallo di spegnimento, ciò significa che il vano refrigerato 15 è stato aperto e quindi il sistema deve procedere ad un rapido raffreddamento, imponendo quindi al motocompressore 1 di lavorare, nel nuovo ciclo di accensione, alla frequenza massima {fmax)f che "consente il rapido ripristino delle condizioni di temperatura minima Tm, con l'estrazione del calore in eccesso introdotto nel vano refrigerato 15, derivante ad esempio dalla semplice apertura e richiusura oppure dall'introduzione di nuovo prodotto da refrigerare.
È inteso che il disegno non mostra che una possibile forma di attuazione dell'invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni, senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha il solo scopo di facilitarne la lettura alla luce della descrizione·che precede e non ne limita l'ambito di protezione.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Un metodo per il controllo di un motocompressore in una macchina frigorifera, caratterizzato,dal fatto di determinare una frequenza ottimale (fott) di funzionamento del motocompressore, che minimizza il consumo energetico della macchina, e di far funzionare detto motocompressore durante ciascun ciclo di accensione alternativamente a detta frequenza ottimale (fott) o ad una frequenza superiore (fmax) in funzione della velocità di raffreddamento richiesta.
- 2. Metodo come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di misurare la durata di almeno due successivi intervalli temporali di spegnimento (toff) del motocompressore, e di azionare il motocompressore alla riaccensione dòpo il secondo intervallo temporale di spegnimento, alla frequenza ottimale (fott) se il secondo intervallo temporale di spegnimento ha una durata pari od superiore al precedente intervallo temporale di spegnimento, o ad una frequenza superiore (fmax) se il secondo intervallo temporale di spegnimento ha una durata (toff) inferiore a quella (toff) del precedente intervallo temporale di spegnimento.
- 3. Metodo come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di: · determinare l'intervallo temporale ((toff)N) di spegni-: mento intercorrente fra uno spegnimento del motocompressore ed una successiva riaccensione del motocompressore; • confrontare detto intervallo temporale con il precedente intervallo temporale ((t0ff)N-1); intercorso tra il precedente spegnimento e la precedente riaccensione del motocompressore; • alla riaccensione azionare il motocompressore alla frequenza ottimale minima (fott) se l'intervallo temporale ((toff)N) è maggiore od uguale all'intervallo temporale precedente; oppure a detta frequenza superiore (fmax) se l'intervallo temporale ((toff)„) è minore dell'intervallo temporale precedente {{toff)N-1).
- 4. Metodo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, caratterizzato dal fatto di prevedere un ciclo di apprendimento per determinare il valore della frequenza ottimale (fott) di funzionamento del motocompressore.
- 5. Metodo come da rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto ciclo di apprendimento viene eseguito ogni volta che la macchina frigorifera viene avviata.
- 6. Metodo come da rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto di determinare la frequenza minima di funzionamento del motocompressore al di sotto della quale si ha un incremento delle perdite energetiche nel motocompressore, e di assumere tale frequenza minima come frequenza ottimale (fott).
- 7. Metodo come da rivendicazione 4 o 5 o 6, caratterizzato dal fatto che durante il ciclo di apprendimento viene determinata la classe di appartenenza della macchina frigorifera tramite la determinazione della durata del periodo di spegnimento del motocompressore.
- 8. Metodo come da rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto di determinare l'energia assorbita (EC) dal motocompressore durante una pluralità di cicli di accensione del motocompressore, riducendo la frequenza di funzionamento del motocompressore fra cicli successivi fino al raggiungimento della frequenza (fott) al di sotto della quale l'energia assorbita durante un ciclo di accensione aumenta a causa delle perdite nel motocompressore, detta frequenza venendo assunta come frequenza ottimale,
- 9 Metodo come da rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di ridurre la frequenza di funzionamento del motocompressore tra un ciclo di accensione ed il successivo solo se durante l'intervallo di spegnimento fra detti due cicli di accensione successivi il vano refrigerato della macchina frigorifera non è stato aperto.
- 10. Metodo come da rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che se tra un primo ed un secondo ciclo di accensione il vano refrigerato delle macchine frigorifera è stato aperto, al secondo ciclo di accensione il motocompressore viene fatto funzionare alla frequenza massima
- 11. Metodo come da rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di verificare l'eventuale avvenuta apertura del vano refrigerato della macchina frigorifera confrontando la durata di intervalli temporali di spegnimento successivi del motocompressore.
- 12. Una macchina frigorifera comprendente un motocompressore ed un circuito elettronico di controllo del motocompressore con un microprocessore ed un programma di controllo, caratterizzata dal fatto che detto microprocessore è programmato per eseguire un metodo secondo una o più delle rivendicazioni 1 e 11.
- 13. Un circuito di controllo per una macchina frigorifera a compressione, comprendente un microprocessore, caratterizzato dal fatto che detto microprocessore è programmato per eseguire un metodo di controllo secondo una o più delle rivendicazioni 1 a 11.
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