ITCO20130050A1

ITCO20130050A1 - "dispositivo e procedimento per il trattamento di forsu"

Info

Publication number: ITCO20130050A1
Application number: IT000050A
Authority: IT
Inventors: Alessandro Massone
Original assignee: Austep S P A
Priority date: 2013-10-16
Filing date: 2013-10-16
Publication date: 2015-04-17
Also published as: PL3057720T3; US20160296986A1; ES2696705T3; EP3057720B1; EP3057720A1; WO2015056073A1; KR102314555B1; US10449580B2; KR20160070792A

Description

“Dispositivo e procedimento per il trattamento di FORSU”

Descrizione dell’invenzione

Campo di impiego

La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo e ad procedimento per il trattamento di FORSU (Frazione Organica di Rifiuti Solidi Urbani) secondo i preamboli delle rivendicazioni 1 e 5.

Sfondo tecnologico e tecnica nota

Come noto la FORSU, denominata parimenti in modo generico “umido”, viene raccolta nei diversi comuni tramite raccolta differenziata o mediante raccolta casa per casa (in piccoli sacchetti di plastica biodegradabile), oppure mediante raccolta tramite cassonetti.

Mentre la FORSU domestica come rifiuti solidi urbani contiene prevalentemente avanzi di cibo come avanzi di carne, pesce, pasta, pane ed alimenti utilizzati per la preparazione di pasti, nonché resti di frutta e verdura e viene raccolta in piccoli sacchetti di plastica biodegradabile, la FORSU proveniente dalla raccolta tramite cassonetti può contenere anche i materiali più diversi, denominati “inerti”, come per esempio pannolini, sabbia per lettiere per gatti, ghiaia, sassi, parti in metallo, vetro, come pure materiale organico pesante non utile alla digestione anaerobica per produrre biogas, come per esempio ossa, noccioli della frutta, gusci di frutta secca, gusci di crostacei e gusci di molluschi, come cozze, vongole e simili.

Poiché la FORSU contiene prevalentemente rifiuti organici, la stessa, come le biomasse, dopo un trattamento anaerobico in digestori può fornire biogas, utilizzabile come fonte di energia alternativa per la produzione di calore e/o elettricità nei noti cogeneratori.

Per l’alimentazione della FORSU nei noti digestori anaerobici la FORSU deve essere portata precedentemente in una forma miscelata con un liquido di miscelazione, ad esempio acqua, acqua ricircolata o simile.

Il documento EP 2 006 034 A1 divulga un dispositivo per separare dai materiali di rifiuto organici, atti ad essere riciclati, gli inerti più grossolani, come i detti sacchetti di plastica, contenitori tipo Tetrapak, contenitori diversi in cartoncino e simili. Il dispositivo divulgato presenta una prima vasca di ricevimento della FORSU con una coclea longitudinale di avanzamento della stessa e per l’inserimento della FORSU dentro un adiacente filtro cilindrico disposto verticale e con estremità aperte, nel quale è alloggiata una struttura a guisa di coclea verticale di sollevamento e di lacerazione dei sacchetti e simili, la quale è azionabile tramite un motore, laddove detto gruppo formato dal filtro a cilindro e dalla struttura di coclea è alloggiato con gioco in una custodia verticale a colonna presentante, distribuiti sulla superficie esterna, una pluralità di raccordi con ugelli per l’introduzione in detta custodia di una pluralità di getti d’acqua che, entrando nel filtro cilindrico fessurato porta la FORSU in forma di una miscela eterogenea che cade verso il basso per gravità in un contenitore di raccolta sottostante mentre gli inerti più grossolani e lacerati vengono trasportati dalla struttura di coclea verso l’alto e scaricati all’esterno del dispositivo, laddove la coclea illustrata presenta uno svolgimento interrotto con palette di lacerazione interposte.

Il dispositivo illustrato presenta diversi inconvenienti. In primo luogo la miscela di FORSU fornita costituisce un prodotto alquanto eterogeneo e difficilmente pompabile, nel quale sono ancora contenuti per lo meno gli inerti più pesanti e quelli più fini, i quali cadono con estrema facilità insieme alla miscela in formazione attraverso l’estremità inferiore aperta del filtro cilindrico dentro un sottostante contenitore di raccolta. Poiché la miscela di FORSU fornita è eterogenea, e pertanto non consente un pompaggio di scarico affidabile, il problema del trasporto della miscela di FORSU fornita viene rimandato ad altre soluzioni da stabilire di volta in volta con l’acquirente o utilizzatore del dispositivo.

Il documento GB 2 354 720 A divulga una pressa a coclea verticale con coclea alloggiata in un filtro cilindrico alloggiato a sua volta con intercapedine in una custodia verticale, nella quale intercapedine ugelli guidano getti d’acqua contro il filtro cilindrico per tenere pulite le perforazioni del filtro. Il filtro presenta inferiormente un’apertura per l’introduzione di una miscela con materiale organico da trattare ed uno scarico in corrispondenza dell’estremità superiore della coclea.

Una disposizione di coclea alloggiata in un filtro cilindrico in una custodia verticale per la separazione di una sospensione con materiale solido, con scarico della frazione solida dall’alto della coclea e scarico del filtrato per gravità è nota anche in una filtro-pressa divulgata dal documento DE 102005002997 A1.

Sommario dell’invenzione

Alla base della presente invenzione è posto il compito di proporre un dispositivo e un procedimento per il trattamento di FORSU in grado di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota.

Il compito indicato viene risolto, secondo l’invenzione, con un dispositivo ed un procedimento per il trattamento di FORSU, e prodotti analoghi, che presentano le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni 1 e 5.

Ulteriori sviluppi vantaggiosi sono rilevabili dalle rivendicazioni dipendenti.

Con il dispositivo ed il procedimento secondo l’invenzione si ottengono diversi ed importanti vantaggi.

In primo luogo viene fornita una miscela di FORSU praticamente omogeneizzata allo stato liquido e priva sostanzialmente di tutti gli inerti, compresi anche gli inerti più piccoli e pesanti, per cui la miscela di FORSU fornita può essere scaricata tramite pompaggio, ad esempio per l’alimentazione diretta in digestori anaerobici o contenitori di stoccaggio intermedio.

Nel dispositivo secondo l’invenzione il trasferimento della miscela di FORSU alquanto eterogenea che proviene da un dispositivo del tipo a filtro e coclea verticali della tecnica nota, ad esempio come illustrato nel documento EP 2 006 034 A1, formante, secondo l’invenzione, il primo modulo di due moduli operativi del dispositivo secondo l’invenzione, ha luogo direttamente, ovvero senza alcun trasporto intermedio, dal primo nel secondo modulo, nel quale ultimo ha luogo la rimozione degli inerti rimanenti, con susseguente formazione di una miscela di FORSU praticamente omogeneizzata allo stato liquido e scaricabile in modo affidabile tramite pompaggio.

Un ulteriore vantaggio va visto nel fatto che i mescolamenti ed avanzamento della miscela di FORSU nel secondo modulo ha luogo mediante l’impiego di un’unica coclea.

Ancora un importante vantaggio del dispositivo secondo l’invenzione va visto nella disposizione in sovrapposizione del primo modulo sopra il secondo modulo del dispositivo mediante l’interposizione di celle di carico, per cui si può rilevare in continuo il peso della FORSU caricata e pertanto regolare la quantità d’acqua da alimentare, come pure, mediante una logica di controllo di facile esecuzione, eseguire la misurazione di quanta FORSU viene trattata dal dispositivo.

La disposizione e il dimensionamento delle tre camere previste nel secondo modulo, ovvero modulo inferiore o di omogeneizzazione, consentono la realizzazione di un dispositivo alquanto compatto.

Ancora un importante vantaggio del dispositivo va visto nella realizzazione dei due moduli con carcasse pannellate, ovvero presentanti pannelli fissi e pannelli apribili a guisa di portelli per un facile e rapido accesso alle parti del dispositivo richiedenti manutenzione.

Ancora un vantaggio va visto in un’esecuzione semplificata della struttura di coclea di sollevamento e lacerazione, in quanto si prevede la stessa eseguita come successione di segmenti di coclea distanziati assialmente, i quali forniscono nello stesso tempo lati frontali di lacerazione conformati come spigoli di lacerazione.

Con il procedimento secondo l’invenzione si prevede una pluralità di fasi di trattamento in una sequenza continua consentente l’ottenimento di una miscela di FORSU praticamente omogeneizzata allo stato liquido e pompabile in modo affidabile indipendentemente dalla composizione delle FORSU, o miscele organiche simili, di volta in volta alimentate.

Ancora un vantaggio del dispositivo e del procedimento proposti consiste nel fatto che con gli stessi si possono trattare parimenti rifiuti con matrici organiche provenienti dall’industria di trasformazione di generi alimentari, come pure prodotti di scarto della grande distribuzione o ristorazione che trattano e trasformano prodotti biodegradabili come frutta, verdura, carne, pesce, formaggi e generi alimentari in generale.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche, vantaggi e dettagli del dispositivo e del procedimento secondo la presente invenzione risulteranno ulteriormente dalla descrizione seguente di un esempio di esecuzione illustrato schematicamente a titolo esemplificativo nei disegni allegati, nei quali mostrano, per ragioni di maggiore chiarezza, in due scale diverse:

le figure da 1 a 5 illustrazioni del primo modulo o modulo di miscelazione per la formazione di una miscela di FORSU eterogenea di tipo noto, come divulgato ad esempio nel documento EP 2 006 034 A1, del quale si mantiene la numerazione, e più precisamente:

la figura 1 mostra una vista laterale di una vasca di raccolta del materiale da trattare associata ad un dispositivo verticale di selezione, ovvero eliminazione degli inerti di plastica, cartoncino e simili più grossolani, la figura 2 mostra una vista anteriore della vasca di raccolta o caricamento del materiale,

la figura 3 è una vista dall’alto della vasca di raccolta e del dispositivo di selezione verticale,

la figura 4 è una vista in prospettiva della parte di selezione senza un pannello frontale per illustrare i componenti interni del dispositivo, e la figura 5 mostra una vista in prospettiva laterale del dispositivo di separazione; mentre

la figura 4A mostra una vista in prospettiva di un’esecuzione preferita secondo l’invenzione di una conformazione di coclea di sollevamento e lacerazione alloggiata nel cilindro verticale fessurato a guisa di filtro, la figura 6 mostra una vista in prospettiva dall’alto sul dispositivo secondo l’invenzione completo, ovvero comprendente un primo modulo di miscelazione superiore ed un secondo modulo di omogeneizzazione inferiore, disposti l’uno sopra all’altro,

la figura 6A mostra una vista in alzato laterale del dispositivo di figura 1, la figura 7 mostra una vista dall’alto sul modulo superiore del dispositivo secondo l’invenzione illustrato in figura 6,

la figura 8 mostra una vista in prospettiva dall’alto sul modulo inferiore, la figura 9 mostra una vista in pianta sul modulo inferiore,

le figure 10, 11 e 12 mostrano rispettivamente una vista in sezione longitudinale secondo le linee A-A, B-B e C-C della figura 9,

la figura 13 mostra una vista in alzato laterale del modulo inferiore, la figura 14 mostra una vista in sezione trasversale secondo la linea D-D in figura 13, e

la figura 15 mostra una vista in prospettiva dall’alto sul modulo inferiore.

Descrizione della forma di esecuzione preferita

Per la descrizione del primo modulo, modulo superiore o modulo di miscelazione per produrre la nota miscela di FORSU eterogenea si fa riferimento per comodità alle figure da 1 a 5 del documento EP 2 006 034 A2 con relativa numerazione, nel quale il dispositivo illustrato è indicato nel suo insieme con 10 e comprende una vasca 12 di ricevimento del materiale da trattare o FORSU con una coclea 14 di trasporto/avanzamento azionabile da un motore 16 e convogliante la FORSU in un elemento cilindrico verticale fisso 20 fessurato a guisa di filtro, con estremità aperte attraverso il raccordo di caricamento 18 che sfocia all’interno del detto cilindro fessurato 7 che si estende sostanzialmente per l’altezza della custodia a colonna 30 con un gioco o intercapedine ed alloggia nel suo interno una coclea 22 con gambo 26 associato ad un motore di azionamento 24. La spirale della coclea 22 presenta una conformazione interrotta con palette 22’, per cui la coclea oltre al sollevamento della FORSU è atta a lacerare e rompere i sacchetti di plastica ed i contenitori di cartoncino tipo Tetrapak e simili, che vengono poi scaricati con gli altri inerti grossolani attraverso il bocchettone superiore 36. Con 34 sono indicati raccordi tubolari per l’introduzione del liquido di miscelazione, ad esempio acqua, acqua di riciclo o simile, i cui getti attraversano il gioco o intercapedine e penetrano nel filtro cilindrico 20 nel quale l’acqua si mescola con la FORSU e forma una miscela con essa, la quale miscela cade per gravità, secondo la tecnica nota, in un contenitore di raccolta sottostante 38 con bocchettone di scarico 40, laddove detta miscela eterogenea trascina con sè parimenti tutti gli inerti intermedi e più piccoli fini e pesanti, come richiamato più sopra.

Subentra qui l’invenzione, secondo la quale viene evitato l’impiego del noto contenitore di raccolta 38 e, secondo un primo insegnamento, la miscela eterogenea di FORSU cadente per gravità dall’elemento a filtro 20 del primo modulo o modulo di miscelazione 10 viene fatta cadere direttamente dal primo modulo o modulo superiore 10 nel secondo modulo o modulo di omogeneizzazione 45 sottostante, come spiegato più dettagliatamente nel seguito.

Si osserva dapprima che, secondo l’invenzione, la conformazione della coclea di sollevamento e lacerazione viene prevista come una disposizione di settori di elica 22A distribuiti distanziati assialmente e circonferenzialmente sull’albero 22 i cui dischi terminali di estremità superiore ed inferiore sono indicati con 22B e 22C e la cui estremità superiore collegabile con il motore di azionamento è indicata con 22D. Con 22E sono indicati settori di elica di inizio sollevamento e con 22F sono indicati inserti di spessore, mentre 22G e 22H indicano segmenti superiori di scarico degli inerti più grossolani.

Con riferimento ora alla figura 6 il dispositivo secondo l’invenzione è indicato nel suo insieme con 45 e comprende il primo modulo o modulo superiore 10, eseguito secondo la tecnica nota, ad esempio simile a quello illustrato nel documento EP 2 006 034 A1 senza il contenitore di raccolta 38, ed un secondo modulo o modulo inferiore o modulo di omogeneizzazione 46, laddove in figura 7 è rilevabile la coclea 14 di trasferimento della FORSU, nonché la posizione della colonna verticale 30 alloggiante il filtro con coclea 20, che, vantaggiosamente, è eseguita in modo semplificato come sequenza di segmenti di coclea distanziati assialmente in modo da formare lati frontali a guisa di spigoli vivi per la lacerazione dei sacchetti di plastica, contenitori tipo Tetrapak, contenitori di cartoncino e simili.

Secondo l’invenzione la miscela eterogenea di FORSU miscelata, scaricata per gravità da detto gruppo verticale di filtro-coclea 20, 22 non viene quindi più raccolta in un recipiente di raccolta bensì scaricata direttamente (freccia F, fig. 8) in una prima vasca o camera 47 del secondo modulo o modulo inferiore di omogeneizzazione 46.

In questa camera 47 la miscela eterogenea viene mescolata con una coclea motorizzata 48 e viene effettuata una prima rimozione degli inerti più grossolani ancora presenti dopo nella miscela entro un tempo di contatto piuttosto breve secondo la freccia F1 e quindi la miscela con gli inerti ancora presenti viene alimentata, tramite un’ulteriore coclea di trasferimento 51, in una seconda camera o vasca 52, nella quale ha luogo un mescolamento più dolce, ovvero più lento, della miscela per effettuare una rimozione degli inerti più piccoli, più fini e più pesanti e scaricati. Si osserva che tutti gli inerti raccolti sia nella prima che nella seconda camera 47 e 52 vengono scaricati all’esterno del modulo 46 mediante un unico sistema, ovvero la coclea di trasferimento 51 eseguita passante. Invero, come rilevabile dalle figure 10 - 13, per effettuare lo scarico degli inerti in una posizione elevata, consentente per esempio la raccolta in un grande contenitore sottostante appoggiato a terra, non illustrato, detti inerti vengono trasportati verso il loro bocchettone di scarico 27 mediante un tubo di scarico inclinato 53 con coclea motorizzata interna 53A.

La miscela di FORSU così ulteriormente privata anche degli inerti più piccoli e pesanti viene condotta, attraverso un’apertura di troppo pieno 50, fig. 8, in una terza camera 54, presentante un volume congruo, dove ha luogo una miscelazione finale di omogeneizzazione della matrice che, trovantesi in uno stato sostanzialmente liquido, costituisce un materiale praticamente omogeneo che può essere scaricato/trasportato direttamente per pompaggio, ad esempio direttamente in una vasca di digestione anaerobica seguente, non illustrata, laddove detta miscela sostanzialmente omogeneizzata rappresenta un materiale ideale anche per il successivo trattamento di digestione anaerobica per la produzione di biogas.

Come rilevabile dalle figure 9 e 10 nella seconda camera o vasca 52 sono previsti dispositivi 56 di insufflamento d’aria, o di acqua, al di sopra del livello 57 della miscela in detta camera 52 per evitare la formazione di aggregazioni superficiali stratiformi degli inerti più leggeri e rimetterli in movimento per il loro corretto scarico. Il bocchettone di scarico della miscela omogeneizzata pompabile è indicato con 58.

I tre scarichi 36, 27 e 58 previsti nel dispositivo di trattamento 45 secondo l’invenzione sono disposti sullo stesso lato frontale del dispositivo 45 allo scopo di richiedere una minore superficie di installazione.

Relativamente alla conformazione delle tre vasche di trattamento previste 47, 52 e 54, si osserva che la prima camera 47 viene dimensionata per avere un tempo minimo di contatto con la miscela eterogenea di FORSU che viene scaricata direttamente dal primo modulo 10, mentre la seconda camera o vasca 52 e la rotazione della coclea di trasferimento 51 sono dimensionati in modo da avere una velocità ridotta della miscela di FORSU fluida ed una lunghezza della vasca che consente una sicura sedimentazione degli inerti più fini, e la terza camera 54 presenta un volume congruo per effettuare la miscelazione finale di omogeinizzazione della matrice allo stato sostanzialmente liquido e privo di inerti e consentire in tal modo il pompaggio della miscela di FORSU nello stato sostanzialmente liquido, ovvero ottimale anche per la digestione anaerobica.

Secondo un ulteriore insegnamento dell’invenzione i due moduli 10 e 46 vengono disposti in sovrapposizione mediante l’interposizione di celle di carico 59, come rilevabile nelle diverse figure. I piedi di appoggio del dispositivo 45 sono indicati con 61.

L’impiego delle celle di carico 34 consente sia di pesare la quantità di FORSU alimentata al primo modulo 10, come pure di regolare la quantità d’acqua di miscelazione mediante una logica di controllo facilmente realizzabile, la quale tiene conto della quantità di FORSU che viene trattata dal dispositivo 45 in base sia agli assorbimenti di potenza dei motori che dell’esperienza di un operatore con possibilità di intervento manuale.

Volendo prescindere dalla possibilità di pesatura proposta sarebbe allora pensabile di disporre semplicemente il primo modulo di miscelazione 10 sopra il secondo modulo di omogeneizzazione 46 per garantire l’alimentazione diretta della miscela di FORSU dal modulo superiore 10 al modulo inferiore 46.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione le carcasse dei due moduli 10 e 46 presentano un’esecuzione pannellata comprendente pannelli 62 apribili a guisa di portelli, in corrispondenza dei componenti richiedenti operazioni di manutenzione, e pannelli di tamponatura 63 rimovibili, per eseguire interventi inaspettati in ogni punto del dispositivo proposto 45.

Il procedimento di trattamento della FORSU secondo l’invenzione si differenzia pertanto dal procedimento noto di produzione di una miscela eterogenea di FORSU per il fatto che addizionalmente a questa fase di miscelazione nota viene prevista una pluralità di fasi di trattamento in successione fornenti alla fine una miscela di FORSU sostanzialmente omogeneizzata allo stato liquido e praticamente priva di qualsiasi tipo di inerte, per cui pompabile in modo affidabile e senza richiedere alcun trasporto per il passaggio dalla fase di miscelazione o trattamento preliminare alla fase di ulteriore miscelazione e trattamento di omogeneizzazione.

In sostanza la miscela di FORSU eterogenea fornita dal primo modulo 10 come illustrato più sopra viene sottoposta per un tempo breve nella prima vasca 47 ad un mescolamento di disgregazione con la coclea 48 per facilitare una espulsione (freccia F1) degli inerti grossolani ancora presenti e che, per gravità, si spostano verso il fondo della camera 47, ad esempio di sezione trasversale a forma di V, e gli inerti ancora presenti vengono spostati per lo scarico tramite la coclea di trasferimento 51, nonché successivamente la miscela viene sottoposta ad una fase di traslazione più lenta per attuare un sicuro prelevamento parimenti degli inerti più fini, dei quali quelli più pesanti si spostano verso il basso mentre quelli più leggeri galleggiano, entrambi venendo traslati verso lo scarico dalla stessa coclea 51 di trasferimento, laddove la miscela di FORSU così privata anche degli inerti più fini viene poi sottoposta ad una successiva fase di miscelazione di omogeinizzazione della matrice pervenendo ad uno stato sostanzialmente liquido ed adatto per il trasferimento per pompaggio e suo scarico dal bocchettone di scarico 58, tramite una condotta intermedia, non illustrata, direttamente in una vasca di digestione anaerobica, non illustrata, o in una vasca o silo di contenimento temporaneo, parimenti non illustrati, per un’alimentazione successiva alla vasca di digestione anaerobica.

Per maggiore chiarezza di visione nei disegni si è omesso di illustrare più in dettaglio i vari circuiti elettrici ed idraulici del dispositivo 45 nel suo insieme.

Dalla descrizione strutturale e funzionale, nonché dai vari aspetti di funzionamento e dal procedimento secondo l’invenzione per il trattamento di FORSU e miscele simili secondo l’invenzione è rilevabile che con detto dispositivo e procedimento proposti si risolve efficacemente il compito indicato e si ottengono i vantaggi indicati.

Gli esperti del ramo potranno introdurre diverse modifiche e/o varianti, come ad esempio variare la disposizione e/o forma e/o numero delle camere o vasche di trattamento successivo, oppure prevedere delle carcasse di contenimento dei due moduli in esecuzioni diverse dalla pannellatura illustrata, oppure prevedere un diverso sistema di controllo o pesatura in continuo della quantità di FORSU trattata, e così via, senza per questo fuoriuscire dall’ambito di protezione della presente invenzione come illustrata e rivendicata.

Claims

“Dispositivo e procedimento per il trattamento di FORSU” Rivendicazioni 1. Dispositivo (45) per il trattamento di FORSU comprendente un primo modulo (10) di formazione di una miscela di FORSU etereogenea presentante una vasca longitudinale (12) con coclea (14) di trasporto della FORSU alimentata in un filtro cilindrico (20) fisso ad estremità aperte ed alloggiante una coclea (22), il quale filtro cilindrico (20) è alloggiato con intercapedine in una custodia verticale (30) munita di una pluralità di ugelli (34) per dirigere su detto filtro cilindrico (20) fisso getti di un liquido di diluizione della FORSU, ad esempio acqua, laddove nella custodia (30) è previsto un raccordo tubolare (18) di introduzione della FORSU alimentata nel filtro verticale (20) attraverso un’apertura prevista in corrispondenza dell’estremità inferiore di detto filtro cilindrico (20), in corrispondenza della cui estremità superiore è previsto un bocchettone di scarico (36) degli inerti più grossolani, caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente un secondo modulo (46) di omogeneizzazione della miscela eterogenea di FORSU, sopra al quale è montato detto primo modulo (10), laddove il secondo modulo (46) presenta una prima camera (47) disposta al di sotto del filtro cilindrico (20) e nella quale cade direttamente per gravità la miscela eterogenea di FORSU proveniente attraverso l’estremità inferiore di detto filtro cilindrico (20), nella quale camera (47) è prevista una coclea (48) di mescolamento e rimozione ed una coclea (51) di trasferimento e rimozione degli inerti residui, laddove alla prima camera (47) segue una seconda camera (52) di maggiore estensione longitudinale, nella quale si estende detta coclea di trasferimento e rimozione (51) della prima camera (47) per il convogliamento e la rimozione verso l’esterno degli inerti più fini, laddove è prevista inoltre una terza camera (54) di ulteriore mescolamento della matrice nella miscela portata in uno stato di omogeneizzazione sostanzialmente liquido e scaricabile attraverso l’estremità di scarico (58), laddove tra la seconda camera (52) e la terza camera (54) è prevista un’apertura di troppo pieno (50) .
2. Dispositivo (45) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo modulo (10) è montato sopra il secondo modulo (46) mediante l’interposizione di celle di carico (59).
3. Dispositivo (45) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che nella seconda camera (52) sono previsti mezzi di erogazione di flussi d’aria o d’acqua orientati verso la superficie di galleggiamento (57) degli inerti fini.
4. Dispositivo (45) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare le casse dei due moduli (10, 46) realizzate in modo pannellato con pannelli fissi (63) rimovibili e pannelli (62) apribili a guisa di portelli.
5. Procedimento per il trattamento di FORSU in un dispositivo del tipo secondo le rivendicazioni da 1 a 4, comprendente la formazione di una miscela di FORSU eterogenea con rimozione degli inerti più grossolani mediante trattamento della FORSU alimentata con un liquido di miscelazione, ad esempio acqua, all’interno di un filtro cilindrico alloggiante una coclea azionabile di rimozione degli inerti grossolani, caratterizzato dal fatto che la miscela eterogenea formata viene alimentata per gravità in una prima camera di mescolamento e rimozione degli inerti più grossolani, seguita da una seconda fase di rimozione degli inerti più fini e pesanti, seguita da una terza fase di miscelazione ed omogeneizzazione della matrice organica con formazione di una miscela sostanzialmente allo stato liquido e scaricabile mediante pompaggio.
6. Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che le tre fasi di trattamento seguenti la formazione di miscela di FORSU eterogenea hanno luogo ciascuna in una rispettiva camera, laddove la fase di mescolamento e rimozione degli inerti più grossolani presenti nella miscela eterogenea ha luogo in una prima camera caratterizzata da un tempo di contatto relativamente breve con detta miscela eterogenea e suo mescolamento per la rimozione degli inerti grossolani residui, i quali sono pesanti e tendono ad andare verso il fondo, la fase di miscelazione lenta e rimozione degli inerti più fini e pesanti ha luogo in una seconda camera che si caratterizza per una maggiore estensione longitudinale, e la terza fase di miscelazione di omogeneizzazione ha luogo in una camera che si caratterizza per un volume congruo per omogeneizzare la miscela ad uno stato di omogeneizzazione sostanzialmente liquido e pompabile.
7. Procedimento secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che le fasi di trasferimento e rimozione degli inerti dalla prima nella seconda camera e all’esterno ha luogo mediante un’unica coclea passante.
8. Procedimento secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che nella camera di rimozione degli inerti fini sulla superficie della miscela di FORSU vengono erogati getti d’aria o d’acqua per rompere eventuali agglomerazioni stratiformi di inerti fini galleggianti e facilitare la loro rimozione.
9. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che mediante l’impiego di celle di carico si misura il peso della FORSU da trattare e, in base ai risultati di una logica di controllo degli sforzi del dispositivo di trattamento, ovvero degli assorbimenti di energia dei motori del dispositivo di trattamento, viene regolata la quantità dell’acqua alimentata e viene misurata la quantità di FORSU trattata dal dispositivo di trattamento.
10. Impiego del dispositivo (45) e del procedimento secondo le rivendicazioni precedenti per il trattamento di scarti industriali contenenti matrici organiche dell’industria di lavorazione e trasformazione di prodotti alimentari come carne, pesce, latticini, frutta e verdura e simili, nonché residui dell’industria di distribuzione di generi alimentari e di ristorazione.