ITCO20130024A1 - Giranti di compressore - Google Patents

Giranti di compressore

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ITCO20130024A1
ITCO20130024A1 IT000024A ITCO20130024A ITCO20130024A1 IT CO20130024 A1 ITCO20130024 A1 IT CO20130024A1 IT 000024 A IT000024 A IT 000024A IT CO20130024 A ITCO20130024 A IT CO20130024A IT CO20130024 A1 ITCO20130024 A1 IT CO20130024A1
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IT
Italy
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impeller
secondary flow
hub
blade
reducers
Prior art date
Application number
IT000024A
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English (en)
Inventor
Del Greco Alberto Scotti
Libero Tapinassi
Original Assignee
Nuovo Pignone Srl
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Description

TITOLO
COMPRESSOR IMPELLERS/GIRANTI DI COMPRESSORE
ARTE NOTA CAMPO TECNICO
La presente invenzione si riferisce in generale ai compressori e, più specificatamente, a un flusso secondario di un fluido di processo in prossimità delle palette delle giranti di un compressore.
TRATTAZIONE DELL'ARTE NOTA
Un compressore à ̈ una macchina che incrementa la pressione di un fluido di processo, per esempio un gas, utilizzando energia meccanica. I compressori si utilizzano in numerose, diverse applicazioni, compreso l’uso come stadio iniziale del motore di una turbina a gas. Tra i vari tipi di compressori figurano i cosiddetti compressori centrifughi, nei quali l'energia meccanica agisce sul fluido di processo in ingresso nel compressore per mezzo dell'accelerazione centrifuga, ad esempio attraverso la rotazione di una girante centrifuga (talvolta denominata "rotore†) attraverso cui scorre il fluido di processo. Più in generale, i compressori centrifughi possono essere considerati tra le macchine note come “turbomacchine" o “macchine turborotanti†.
I compressori centrifughi possono essere dotati di una girante singola, in una configurazione monostadio, oppure di una pluralità di giranti poste in serie, nel qual caso sono spesso indicati come compressori multistadio. Dì norma ogni stadio di un compressore centrifugo comprende un tubo di ingresso per il flusso del fluido di processo da comprimere, una girante dotata di palette, in grado di fornire energia cinetica al fluido di processo in ingresso, e un diffusore, che converte l’energia cinetica del fluido di processo in uscita dal rotore in energia pressoria.
II flusso del fluido di processo dall’ingresso al diffusore si può classificare come primario o secondario. Il flusso primario à ̈ auspicabile e si può considerare come segno di efficiente avanzamento del fluido di processo attraverso il compressore. Al contrario, i flussi secondari sono indesiderati ed à ̈ possibile che il compressore debba sostenere del lavoro supplementare per poter raggiungere l’incremento di pressione richiesto per il fluido di processo. I flussi secondari sono potenzialmente problematici, non soltanto nel corso della compressione o di uno o più stadi, ma anche in seguito, quando componenti a valle del compressore risultano esposti e potenzialmente compromessi o non sono in condizione di lavorare al meglio a causa di detti flussi. Se un’ampia percentuale del fluido di processo à ̈ in grado di scorrere con un flusso primario attraverso il compressore, almeno una parte dello stesso fluido ha la possibilità di scorrere con un flusso secondario, in particolare il fluido di processo che si trova nelle immediate vicinanze delle palette della girante. Ad esempio, una parte del flusso del fluido di processo può formare uno strato limitrofo vicino alla faccia di una paletta di girante e causare un rallentamento in relazione alle altre parti del fluido di processo compresso. A titolo di ulteriore esempio, alcune parti del flusso possono migrare trasversalmente verso un flusso desiderato attraverso le palette della girante. Queste parti possono causare un flusso secondario o farne parte.
Per risolvere il problema costituito dal flusso secondario, l’attenzione si à ̈ rivolta in particolar modo alla progettazione delle forme delle palette delle giranti. Di conseguenza le palette di girante si sono evolute in tal misura che spesso le modifiche proposte si traducono soltanto in guadagni incrementali dell’efficienza e/o delle prestazioni del compressore. Inoltre spesso queste modifiche risultano difficoltose e costose da implementare, in particolar modo qualora occorra modificare la progettazione di altri componenti del compressore per poter implementare le modifiche proposte alla forma delle palette della girante. Di conseguenza può sussistere una certa resistenza nei confronti del cambiamento proposto della progettazione di un compressore, in particolar modo della progettazione della forma delle palette di girante. Pertanto si rende necessaria una soluzione al problema dei flussi secondari che sia più prontamente accettabile per l’integrazione nelle progettazione delle palette di girante nuove e già esistenti e che, in aggiunta, sia in grado di preservare nel complesso la forma di una determinata progettazione di palette di girante.
RIEPILOGO
Secondo una forma di realizzazione esemplificativa, una girante comprende un mozzo con una direzione di rotazione, una pluralità di palette di girante che si estendono dal mozzo, laddove ogni paletta presenta una estremità a valle, una estremità a monte, una superficie di entrata, rivolta verso la direzione di rotazione del mozzo, e una superficie di uscita, rivolta opposta alla direzione della rotazione del mozzo. La girante comprende inoltre un riduttore di flusso secondario che si estende verso l’estremità a valle e l’estremità a monte di almeno una delle pluralità di palette di girante, laddove il riduttore di flusso secondario definisce una prima e una seconda superficie che intersecano una superficie di entrata e una superficie di uscita di almeno una della pluralità di palette della girante. Il riduttore di flusso secondario definisce inoltre una terza superficie tra la prima e la seconda superficie.
Secondo un’altra forma di realizzazione esemplificativa, una turbomacchina comprende un assieme rotore che comprende almeno una girante, un cuscinetto collegato a detto assieme rotore, che lo sostiene in rotazione, e uno statore. La girante (almeno una) comprende un mozzo con una pluralità di palette di girante. Almeno una delle palette di girante comprende una pluralità di nervature atte a ridurre un flusso secondario in prossimità della paletta di girante (almeno una).
Secondo un’altra forma di realizzazione esemplificativa, un metodo per configurare una superficie di paletta di girante tale da fornire un flusso secondario ridotto, può includere i passaggi di identificazione di una linea di corrente ideale della superficie della paletta di girante e di aggiunta di una nervatura alla superficie della paletta coincidente con la linea di corrente, laddove la nervatura definisce la prima e la seconda superficie che intersecano la superficie e definisce una terza superficie tra la prima e la seconda.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
I disegni allegati, che sono acclusi alla descrizione dettagliata e ne costituiscono parte integrante, illustrano una o più forme di realizzazione e, insieme alla descrizione, ne forniscono la spiegazione. Nei disegni:
la Figura 1 illustra un esempio di compressore
centrifugo.
La Figura 2 illustra un esempio di girante del compressore centrifugo della Figura 1. La Figura 3 mostra una vista trasversale della girante illustrata nella Figura 2.
La Figura 4 mostra una paletta della girante illustrata nelle Figg. 2 e 3, comprendente riduttori di flusso secondario secondo una forma di realizzazione esemplificativa.
La Figura 5 mostra un grafico del coefficiente di perdita di una girante, comprendente riduttori di flusso secondario secondo la forma di realizzazione esemplificativa della Figura 4 a confronto con quello di una girante convenzionale.
La Figura 6 mostra un grafico del coefficiente di lavoro e del coefficiente di flusso della girante della Figura 4.
La Figura 7 mostra un grafico dell’angolo di scorrimento in relazione alla copertura della paletta, con riferimento alla girante della Figura 4 e a una girante convenzionale.
La Figura 8 mostra la vorticità di un flusso di fluido di processo in corrispondenza di una uscita di una girante priva di riduttori di flusso secondario.
La Figura 9 mostra la vorticità di un flusso di fluido di processo in corrispondenza di una uscita di una girante dotata di riduttori di flusso secondario.
La Figura 10 mostra linee di corrente su una paletta di girante priva di riduttori di flusso secondario. La Figura 11 mostra linee di corrente su una paletta di girante dotata di riduttori di flusso secondario. La Figura 12 mostra una vista trasversale parziale del riduttore di flusso secondario illustrato nella Figura 4.
La Figura 13 mostra una vista trasversale parziale di un'altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 14 mostra una vista trasversale parziale di un’altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 15 mostra una vista trasversale parziale di un’altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 16 mostra una vista trasversale parziale di un’altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 17 mostra una vista trasversale parziale di un’altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 18 mostra una vista trasversale parziale di un’altra forma di realizzazione esemplificativa. La Figura 19 à ̈ un diagramma di flusso che illustra un metodo per configurare una superficie di paletta di girante, in modo tale da resistere a un flusso secondario, secondo una forma di realizzazione esemplificativa.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
La seguente descrizione delle forme di realizzazione esemplificative fa riferimento ai disegni acclusi. Numeri di riferimento uguali, ricorrenti in disegni diversi, rappresentano elementi simili o identici. La seguente descrizione dettagliata non limita l'invenzione; al contrario, l'ambito dell'invenzione viene definito dalle rivendicazioni accluse. Le seguenti forme di realizzazione sono trattate, per ragioni di semplicità, facendo riferimento alla terminologia e alla struttura di una turbomacchina provvista di uno statore e di un rotore. Tuttavia le forme di realizzazione che saranno successivamente trattate non si limitano a questi sistemi esemplificativi, ma si possono applicare ad altri sistemi.
In tutta la descrizione dettagliata, il riferimento a “una forma di realizzazione" indica che una particolare caratteristica, struttura o proprietà descritta in relazione a una forma di realizzazione à ̈ inclusa in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto divulgato. Pertanto l'utilizzo dell'espressione "in una forma di realizzazione" in punti diversi della descrizione dettagliata non fa necessariamente riferimento alla medesima forma di realizzazione. Inoltre le particolari funzioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in qualsiasi modo risulti opportuno in una o più forme di realizzazione.
Per fornire un contesto alla successiva discussione relativa alla riduzione di flussi secondari all’interno di un compressore secondo le forme di realizzazione esemplificative in oggetto, la Figura 1 illustra schematicamente un compressore centrifugo multistadio 40, nel quale vengono impiegate le giranti 46 per il processo di compressione. In questo caso il compressore 40 comprende un contenitore o alloggiamento (statore) 42 entro il quale à ̈ montato un albero compressore rotante 44 dotato di una pluralità di giranti centrifughe 46. Il gruppo rotore 48 comprende l’albero 44 e i rotori 46 ed à ̈ sostenuto radialmente e assialmente dai cuscinetti 50, disposti sui due lati del gruppo rotore 48.
Il compressore centrifugo multistadio funziona prendendo un gas di processo in entrata dal condotto d’ingresso 52, accelerandone le particelle tramite il funzionamento del gruppo rotore 48 ed emettendo quindi il gas di processo attraverso diversi condotti interstadio 54, a una pressione d’uscita maggiore di quella d’ingresso. Il gas di processo può essere, ad esempio biossido di carbonio, solfuro di idrogeno, butano, metano, etano, propano, gas naturale liquido o una loro combinazione. Tra le giranti 46 e i cuscinetti 50, i sistemi di tenuta (non raffigurati) servono a impedire che il gas di processo raggiunga i cuscinetti 50. L’alloggiamento 42 à ̈ configurato in modo da coprire i cuscinetti 50 e i sistemi di tenuta, per impedire la fuga di gas dal compressore centrifugo 40.
Una illustrazione più dettagliata di una girante 46, e tuttavia unicamente esemplificativa, à ̈ fornita nelle Figg. 2 e 3. Dalle figure risulta evidente che la girante 46 à ̈ dotata di una pluralità di palette di girante 60, che si estendono dal mozzo 62 e raggiungono una carenatura 64. Ogni paletta di girante 60 comprende una estremità a monte 68, una estremità a valle 72, una superficie di entrata 74 (Fig. 3) e una superficie di uscita 76 (Fig. 3).
Una vista dettagliata della superficie di uscita 76 di una coppia di palette di girante 60 à ̈ raffigurata nella forma di realizzazione esemplificativa della Fig. 4. Ogni superficie di uscita 76 comprende una pluralità di riduttori di flusso secondario 80 che si diramano verso l’estremità a valle 72 (Fig. 2) e verso l’estremità a monte 68 (Fig. 2) di ciascuna paletta di girante 60.
Come mostrato nella Fig. 4, i riduttori di flusso secondario 80 possono essere uniformemente distanziati sia reciprocamente, sia dal mozzo 60, sia dalla carenatura 64. Inoltre ogni riduttore di flusso secondario 80 può terminare in un punto della superficie di uscita 76 distanziato dall’estremità a monte 68 della paletta 60. Come ulteriormente illustrato nella Fig. 4, ogni riduttore di flusso secondario 80 può inoltre comprendere una porzione rastremata 96 la cui rastrematura à ̈ orientata verso il punto in cui si trova la terminazione sulla superficie di uscita 76.
Come si può ulteriormente osservare dalla Fig. 4, ogni riduttore di flusso secondario 80 può coincidere con una linea di corrente ideale di fluido di processo (o seguirla) attraverso la superficie 76. Una linea di corrente si può definire teoricamente attraverso l’osservazione sperimentale o altri criteri. Ad esempio, in applicazioni per la progettazione di giranti esistenti à ̈ possibile definire una linea di corrente ideale creando una linea sulla superficie della paletta 76 che sia congruente con l’intersezione della paletta 60 con la carenatura 64. Una linea di corrente ideale può inoltre essere definita nel corso della progettazione utilizzando equazioni relative ai flussi, come divulgato, ad esempio, nel brevetto USA n. 6,654,71 O, il cui intero contenuto s’intende essere incorporato nel presente in virtù del riferimento. In aggiunta, una linea di corrente ideale, nell’accezione con cui questo termine à ̈ utilizzato nel presente, può fare riferimento a una linea di corrente sostanzialmente parallela a linee associate alle pareti terminali della paletta della girante.
Una linea di corrente può essere unica rispetto ad altre linee di corrente presenti sulla stessa superficie, ad esempio, una linea di corrente vicina al mozzo 62 può essere diversa da una linea di corrente vicina alla carenatura 64. A titolo di ulteriore esempio, un singolo riduttore di flusso secondario 80 può definire più di una sola linea di corrente, ad esempio un riduttore di flusso secondario 80 può ramificarsi in due linee di corrente collegate tra loro.
I riduttori di flusso secondario 80 della Fig. 4 sono configurati in modo da impedire la migrazione di fluido di processo, che può presentarsi in uno strato limitrofo di un flusso secondario sulla paletta 60, tra il mozzo 62 e la carenatura 64. Ogni riduttore di flusso secondario 80 à ̈ inoltre configurato in modo da incanalare e/o concentrare il flusso del fluido di processo tra i riduttori di flusso secondario 80. Il flusso risultante, potenziato, può essere caratterizzato non soltanto da un ridotto flusso secondario, ma anche da una maggiore uniformità del flusso in corrispondenza dell’estremità a valle 72 della paletta di girante 60.
In un test che prevedeva il funzionamento simulato di una paletta di girante 60 dotata dei riduttori di flusso secondario esemplificativi mostrati nella Fig. 4, à ̈ stato ottenuto un miglioramento delle prestazioni del compressore. La Fig. 5 mostra la linea 84, che rappresenta il coefficiente di perdita ottenuto dalla paletta 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80, e la linea 82, che rappresenta il coefficiente di perdita di una paletta 60 priva di riduttori di flusso secondario 80. Nello specifico, l'ascissa mostra il coefficiente di perdita e l’ordinata mostra la distanza frazionata dal mozzo all’estremità a valle 72 della paletta 60. L’area tra le linee 82 e 84 mostra una significativa riduzione del coefficiente di perdita di una girante 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80 secondo la forma di realizzazione esemplificativa della Fig. 4. La Fig. 6 mostra ulteriori risultati dei calcoli. Nello specifico, il coefficiente di flusso, definito come flusso di volume della girante in relazione a un flusso di volume standard, à ̈ raffigurato sull’ascissa, mentre il coefficiente di lavoro, definito come potenza in ingresso nel compressore in relazione a una potenza in ingresso standard, à ̈ raffigurato sull’asse delle ordinate. La linea 86 mostra i risultati del calcolo relativi alla girante 60 priva di riduttori di flusso secondario 80 e la linea 88 mostra i risultati del calcolo relativi alla girante 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80. Ancora una volta i dati mostrano un miglioramento delle prestazioni del compressore associato all’aggiunta di riduttori di flusso secondario 80 sulle palette della girante 60. Nello specifico, rispetto a una girante 60 priva di riduttori di flusso secondario 80, la girante 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80 à ̈ associata a un miglioramento sia del coefficiente di lavoro, sia del coefficiente di flusso.
Nel grafico della Fig. 7 l’angolo di scorrimento del fluido di processo in uscita dalla girante 46 à ̈ illustrato sull'ascissa e la distanza relativa allo spazio coperto tra mozzo 62 e carenatura 64 à ̈ illustrato sull’asse delle ordinate. La linea 118 mostra i risultati del calcolo relativi a una girante 60 priva di riduttori di flusso secondario 80 e la linea 122 mostra i risultati del calcolo relativi alla girante 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80. Come risulta evidente dal confronto tra la linea 118 e la linea 122, l'aggiunta di riduttori di flusso secondario 80 riduce l’angolo con il quale il fluido di processo si separa dalla paletta, in particolar modo in corrispondenza dei punti della paletta più vicini alla carenatura 64, riducendo così il flusso secondario e producendo una maggiore uniformità di flusso in corrispondenza dell’uscita della paletta 72.
Le Figg. 8 e 9 mostrano l’entità della vorticità del flusso in prossimità della carenatura 64. Per quanto concerne le palette di girante 60 prive di riduttori di flusso secondario, illustrate nella Fig. 8, l’entità della vorticità del flusso à ̈ raffigurata dalle aree ombreggiate 124. Nella Fig. 9 l’entità della vorticità del flusso delle palette di girante dotate di riduttori di flusso secondario à ̈ raffigurata nelle aree 126. Le aree 126 sono più piccole delle aree 124; ciò à ̈ indice del miglioramento delle prestazioni di una girante 60 che sia dotata di riduttori di flusso secondario 80 secondo la presente invenzione.
La Fig. 10 mostra linee di corrente simulate 128 del fluido di processo su una paletta 60 priva di riduttori di flusso secondario 80 e la Fig. 10 mostra linee di corrente simulate 132 del fluido di processo su una paletta 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80. Come risulta evidente dalle Figg. 10 e 11 , una maggiore percentuale di linee di corrente 132 si estende verso l’estremità a valle 72 della girante 60 dotata di riduttori di flusso secondario 80 rispetto alle linee di corrente 128 della girante priva di riduttori di flusso secondario 80. Pertanto le Figg. 10 e 11 mostrano che i riduttori di flusso secondario 80 esercitano un effetto di incanalamento o “rastrellatura†sul flusso del fluido di processo, che induce una percentuale maggiore di fluido di processo a scorrere lungo le linee di corrente ideali 132.
Una vista più dettagliata di un riduttore di flusso secondario 80 à ̈ illustrata nella Fig. 12. In questo caso il riduttore di flusso secondario 80 comprende una prima superficie 102 che interseca la superficie dì uscita 76 della paletta di girante 60 e una seconda superficie 104 distanziata dalla prima superficie 102, anch’essa intersecante la superficie di uscita 76 della paletta di girante 60. Una terza superficie 106 di un riduttore di flusso secondario 80 si estende dalla prima superficie 102 verso la seconda superficie 104.
Nella forma di realizzazione esemplificativa della Fig. 12 l’intersezione 103 della prima superficie 102 con la superficie della paletta 76 definisce una prima linea curvilinea e l'intersezione 105 della seconda superficie 104 con la superficie della paletta 76 definisce una seconda linea curvilinea. Nella forma di realizzazione esemplificativa della Fig. 12, le linee curvilinee definite dall’intersezione 103 e dall’intersezione 105 sono parallele; tuttavia, in altre forme di realizzazione esemplificative, à ̈ possibile che l’intersezione 103 della prima superficie 102 con la superficie della paletta 76 e l'intersezione 105 della seconda superficie 104 con la superficie della paletta 76, non definisca linee parallele, ad esempio ciascuna delle intersezioni, 103 e 105, può definire una linea di tipo ondulatorio.
E ancora come illustrato nella Fig. 12, la superficie 102 e la superficie 104 si estendono allontanandosi dalla direzione di rotazione 108 della girante 46, verso la terza superficie 106, formando così una nervatura 78. In forme di realizzazione alternative, come quella illustrata nella Fig. 13, la superficie 102 e la superficie 104 si possono estendere verso la direzione di rotazione 108 e, pertanto, la terza superficie 106 può formare il pavimento di un canale 98 nella superficie di uscita 76 di una paletta di girante 60. Inoltre la prima superficie 102 e/o la seconda superficie 104 possono essere superfici piane o non piane, ad esempio, concave, convesse o di altro tipo. E ancora, nella forma di realizzazione esemplificativa alternativa illustrata nella Fig. 14, un riduttore di flusso secondario 80 sotto forma di nervatura 78 à ̈ aggiunto alla superficie di entrata 74 della girante 80. Analogamente, nella Fig. 15, un riduttore di flusso secondario 80 sotto forma di canale 98 à ̈ aggiunto alla superficie di entrata 74 della girante 80.
Nella forma di realizzazione esemplificativa della Fig. 12, la superficie 102 e la superficie 104 convergono verso la superficie 106 e definiscono così una nervatura 78. In alternativa, le superfici 102 e 104 possono essere parallele tra loro o divergere verso la superficie 106, ovvero le superfici 102 e 104 possono essere più ravvicinate tra loro in corrispondenza dell’intersezione 103 o 105 con la superficie della paletta 76 di quanto non siano in corrispondenza del punto di transizione verso la terza superficie 106.
Come ulteriormente illustrato nelle Figg. 4 e 12, la terza superficie 106 definisce un profilo arrotondato 110. In forme di realizzazione esemplificative alternative, la terza superficie 106 può definire altri profili. Ad esempio, come illustrato nella Fig. 16, la terza superficie 106 può essere definita dall’estensione e dall’intersezione delle superfici 102 e 104 orientate a formare un profilo a punta 112. Nelle Figg. 17 e 18 la terza superficie 106 à ̈ illustrata rispettivamente con un profilo poligonale 114 e un profilo concavo 116. Il profilo della terza superficie 106 può essere configurato in modo da potenziare ulteriormente la capacità del riduttore di flusso secondario 80, in modo da inibire e/o ridurre un flusso secondario, potenziare l’uniformità dello scorrimento del fluido di processo e/o migliorare altrimenti l’efficienza e le prestazioni del compressore 40.
Oltre a migliorare lo scorrimento del fluido di processo, un ulteriore vantaggio associato ai riduttori di flusso secondario secondo le forme di realizzazione esemplificative, consiste nella facilità di integrazione con palette di girante di differente progettazione. In particolar modo, come risulta evidente dalla Fig. 4, la terza superficie 106 dei riduttori di flusso secondario 80 à ̈ congruente con la superficie 76 della paletta 60. Pertanto i riduttori di flusso secondario 80 possono essere implementati senza modificare forma o progetto generali della paletta di girante 60. Oltre a mantenere la forma generale della paletta di girante, i riduttori di flusso secondario 80 possono inoltre fornire una soluzione a costi contenuti atta a ridurre un flusso secondario, migliorando altrimenti l'efficienza e le prestazioni di un compressore.
Pertanto, secondo una forma di realizzazione esemplificativa, illustrata nella Fig. 19, un metodo (1000) per configurare una superficie di paletta di girante in modo da fornire un flusso secondario ridotto, può includere i passaggi di identificazione (1002) di una linea di corrente ideale della superficie della paletta di girante e aggiunta (1004) di una nervatura alla superficie della paletta coincidente con la linea di corrente, laddove la nervatura definisce una prima e una seconda superficie che intersecano la superficie della paletta e definisce altresì una terza superficie tra la prima e la seconda.
Le forme di realizzazione esemplificative precedentemente descritte sono intese a illustrare a tutti gli effetti, ma non in senso restrittivo, le presente invenzione. Pertanto la presente invenzione ammette molte varianti neH’implementazione dettagliata, che possono essere desunte da una persona esperta in materia in base alla descrizione qui fornita. Tutte le variazioni e le modifiche in tal senso devono essere considerate entro l’ambito di applicazione e lo spirito della presente invenzione, come definito nelle seguenti rivendicazioni. Nessun elemento, atto o nessuna istruzione adottati nella descrizione della presente applicazione dovranno essere interpretati come cruciali o fondamentali per l'invenzione, se non sono esplicitamente descritti come tali. Inoltre nel presente documento l'articolo indeterminativo “uno/a†si intende comprensivo di uno o più oggetti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Girante comprendente: un mozzo con una direzione di rotazione; una pluralità di palette di girante che si estendono da detto mozzo, laddove ogni paletta presenta una estremità a valle, una estremità a monte, una superficie di entrata rivolta a detta direzione di rotazione del suddetto mozzo e una superficie di uscita rivolta in direzione opposta a detta direzione di rotazione del suddetto mozzo, e un riduttore di flusso secondario che si estende verso detta estremità a valle e detta estremità a monte di detta pluralità (almeno una) di palette di girante, laddove detto riduttore di flusso secondario definisce una prima e una seconda superficie che intersecano una di dette superfici di entrata e detta superficie di uscita di detta pluralità (almeno una) di palette di girante, e una terza superficie tra le suddette prima e seconda superfici.
  2. 2) Girante della rivendicazione 1 , comprendente inoltre almeno una pluralità di palette di girante con almeno un riduttore di flusso secondario su detta superficie di entrata e detta superficie di uscita, laddove il riduttore di flusso à ̈ progettato seguendo una linea di corrente ideale.
  3. 3) Girante della rivendicazione 2, in cui detta linea di corrente ideale à ̈ sostanzialmente parallela alle linee associate alle pareti terminali di almeno una delle palette di girante.
  4. 4) Girante della rivendicazione 2, in cui detta prima superficie e detta seconda superficie intersecano detta superficie di uscita di detta (almeno una) paletta di girante e si estendono in direzione opposta a detta direzione di rotazione del suddetto mozzo verso la terza superficie citata, formando così una nervatura su detta superficie in uscita.
  5. 5) Girante della rivendicazione 4, in cui detto riduttore di flusso secondario (almeno uno) comprende una pluralità di riduttori di flusso secondario su detta superficie di uscita.
  6. 6) Girante della rivendicazione 5, in cui detta terza superficie di ciascuna di dette pluralità di riduttori di flusso secondario à ̈ congruente a detta superficie di uscita, preservando così una forma generale di detta (almeno una) pluralità di palette di girante.
  7. 7) Girante della rivendicazione 6, in cui detta pluralità di riduttori di flusso secondario à ̈ uniformemente distribuita sulla superficie di uscita.
  8. 8) Girante della rivendicazione 6 in cui, per ogni pluralità citata di riduttori di flusso secondario, una linea curvilinea, definita da detta intersezione di detta prima superficie con detta superficie di uscita, à ̈ congruente a una linea curvilinea definita da detta intersezione di detta seconda superficie con detta superficie di uscita.
  9. 9) Turbomacchina comprendente: un gruppo rotore comprendente almeno una girante; un cuscinetto collegato al gruppo rotore, che lo sostiene in rotazione, e uno statore, in cui detta (almeno una) girante include: un mozzo, dotato di una pluralità di palette di girante, e una pluralità di nervature su almeno una di detta pluralità di palette di girante, per la riduzione di un flusso secondario in prossimità a detta (almeno una) paletta di girante.
  10. 10) Metodo per configurare una superficie di girante in modo da fornire un flusso secondario ridotto, laddove il metodo comprende: l’identificazione di una linea di corrente ideale di detta superficie della paletta di girante e l'aggiunta di una nervatura a detta superficie della paletta, che coincida con la linea di corrente, laddove detta nervatura definisce una prima e una seconda superficie che intersecano detta superficie di paletta e una terza superficie tra la prima e la seconda.
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