ITBS20120131A1 - Valvola miscelatrice termostatica - Google Patents

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ITBS20120131A1
ITBS20120131A1 IT000131A ITBS20120131A ITBS20120131A1 IT BS20120131 A1 ITBS20120131 A1 IT BS20120131A1 IT 000131 A IT000131 A IT 000131A IT BS20120131 A ITBS20120131 A IT BS20120131A IT BS20120131 A1 ITBS20120131 A1 IT BS20120131A1
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IT
Italy
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cold water
piston
mixing chamber
thermostatic
thermostatic valve
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IT000131A
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Inventor
Giordano Ottelli
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Artis S A S Di Ottelli Carlo
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Description

Valvola miscelatrice termostatica
DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione attiene in generale al campo della rubinetteria e si riferisce in particolare alle valvole miscelatrici di acqua calda e fredda, per impianti idrosanitari, provviste di regolatore termostatico.
Stato dell’arte
Nel campo della rubinetteria sono note da tempo valvole miscelatrici a cartuccia, inseribili in un corpo di rubinetto, provviste di ingressi separati per l’acqua calda e l’acqua fredda ed aventi mezzi per intercettare tali ingressi, mezzi per regolare la portata e mezzi per variare i rapporti di miscelazione dei due tipi di acqua in dipendenza della temperatura dell’acqua miscelata da erogare attraverso un’uscita.
In generale esistono valvole miscelatrici provviste di un regolatore termostatico e valvole prive di tale elemento.
Nelle valvole prive di regolatore termostatico l’apertura e la chiusura della valvola, la regolazione della portata di acqua miscelata erogata, compresa la variazione dei rapporti di miscelazione dell’acqua calda e dell’acqua fredda si effettuano manualmente agendo su una leva di controllo della valvola stessa.
Nelle valvole dotate di regolatore termostatico la variazione dei rapporti di miscelazione delle portate di acqua calda e acqua fredda à ̈ attuata in automatico da mezzi di regolazione che provvedono a mantenere quanto più possibile costante nel tempo la temperatura dell’acqua miscelata erogata.
Comunemente il regolatore termostatico comprende, in posizioni diverse lungo il proprio asse longitudinale, due serie di fori laterali di entrata separata dell’acqua calda e fredda. Il regolatore à ̈ inserito coassialmente in un corrispondente corpo di rubinetto. Tra il regolatore termostatico e il corpo di rubinetto sono definite due camere anulari attraverso le quali viene alimentata separatamente l’acqua fredda e l’acqua calda ai corrispondenti fori laterali del regolatore termostatico. La miscelazione dell’acqua calda con l’acqua fredda avviene nel regolatore termostatico, in corrispondenza di una camera interna di miscelazione che si apre verso l’esterno attraverso un foro di uscita previsto in corrispondenza del fondo del corpo di rubinetto. Generalmente i regolatori termostatici comprendono un sensore sensibile al calore, ad esempio un sensore a cera o un bulbo metallico, che, dilatandosi in modo proporzionale al variare della temperatura dell’acqua che transita nella camera di miscelazione, comanda il movimento assiale di un regolatore delle portate di acqua calda e acqua fredda alimentate attraverso i fori laterali dello stesso regolatore termostatico, e conseguentemente regola in retroazione la temperatura dell’acqua miscelata in uscita dal rubinetto.
Uno degli inconvenienti delle soluzioni tradizionali à ̈ costituito dal fatto che il sensore sensibile al calore lavora correttamente solo quando l’acqua calda e l’acqua fredda sono miscelate in modo omogeneo nella camera interna di miscelazione nella quale il sensore opera e la miscelazione à ̈ influenzata notevolmente dal valore della pressione delle due portate d’acqua (calda e fredda) in ingresso nella valvola.
Proprio per questa ragione sono state proposte soluzioni tecniche in cui un bilanciatore di pressione à ̈ posizionato in connessione idraulica con gli ingressi dell’acqua calda e fredda della valvola. Il bilanciatore à ̈ configurato per compensare le variazioni di pressione dell’acqua proveniente dalla rete di distribuzione e a prevenire così le variazioni di pressione delel portate di acqua calda e acqua fredda in ingresso nella valvola miscelatrice.
Tuttavia il bilanciatore di pressione à ̈ un’unità a sé che si accoppia con la valvola miscelatrice direttamente o con interposte connessioni idrauliche, aumentando gli ingombri e la complessità dell’insieme.
Un ulteriore inconveniente delle soluzioni tradizionali consiste nel fatto che le valvole in posizione chiusa sono spesso soggette a un minimo, ma comunque indesiderato, trafilamento di acqua in uscita dalla valvola stessa, ovvero erogata dal rubinetto. Il trafilamento si verifica in quanto la chiusura delle valvole tradizionali à ̈ ottenuta portando manualmente componenti della valvola in battuta uno sull’altro per intercettare l’uscita e tali componenti sono spesso realizzati con tolleranze dimensionali che non consentono di ottenere la tenuta all’acqua, in particolare in presenza di elevate pressioni e temperature.
Scopi dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di mettere a disposizione una valvola miscelatrice termostatica migliorata rispetto alla tecnica nota, in particolare una valvola miscelatrice che non ha necessariamente bisogno di un bilanciatore di pressione, risultando efficace anche in presenza di variazioni della pressione dei flussi di acqua calda e acqua fredda in arrivo alla valvola stessa.
E’ un ulteriore scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione una valvola miscelatrice caratterizzata dall’assenza di trafilature di acqua in uscita dal rubinetto, in particolare acqua fredda, quando la valvola à ̈ chiusa.
E’ un ulteriore scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione una valvola miscelatrice abbinata ad un corrispondente deviatore di flusso secondo una configurazione compatta che minimizza gli ingombri.
Sommario dell’invenzione
Questi ed altri scopi sono raggiunti dalla valvola termostatica secondo la rivendicazione 1.
In particolare la presente invenzione concerne una valvola termostatica per rubinetti miscelatori che comprende un corpo dotato di un asse longitudinale e provvisto internamente di una camera di miscelazione dell’acqua. Ad altezze diverse del corpo della valvola rispetto all’asse longitudinale sono previste aperture laterali di adduzione separata di acqua calda e acqua fredda alla camera di miscelazione. Mezzi automatici di regolazione delle portate di acqua calda e acqua fredda sono attivi per intercettare le aperture laterali di adduzione.
I mezzi automatici di regolazione comprendono a loro volta un bulbo termostatico attivo nella camera di miscelazione e un elemento, definito pistone e avente la funzione di regolare le portate di acqua calda e acqua fredda, movibile lungo l’asse longitudinale per chiudere in tutto o in parte, e selettivamente, le aperture laterali di adduzione, il tutto in retroazione sulla base delle dilatazioni subite dal bulbo termostatico.
Il pistone à ̈ attraversato da una pluralità di canali che mettono in connessione di fluido l’apertura laterale di adduzione dell’acqua fredda con la camera di miscelazione.
Vantaggiosamente i canali non sono completamente sfruttabili dal flusso d’acqua fredda, ma presentano almeno una strozzatura la cui funzione à ̈ quella di accelerare il flusso di acqua fredda indirizzato alla camera di miscelazione.
Rispetto alle soluzioni tradizionali che adottano pistoni con canali liberi, la valvola secondo la presente invenzione comprende un pistone i cui canali presentano almeno una strozzatura che forza il flusso di acqua fredda ad accelerare, con la conseguenza che l’acqua fredda si immette nella camera di miscelazione con maggiore turbolenza rispetto a quanto à ̈ riscontrabile con le soluzioni tradizionali. Questo porta ad un’ottimizzazione della miscelazione con l’acqua calda e, pertanto, ad un ottimale funzionamento del bulbo termostatico, anche in presenza di variazioni a monte della pressione di alimentazione dell’acqua.
In altre parole la configurazione proposta per il pistone, per la quale la Richiedente si riserva di depositare una domanda di brevetto divisionale, consente di massimizzare la miscelazione delle portate di acqua calda e acqua fredda compensando in gran parte le variazioni di pressione e, quindi, limitando i transitori del bulbo termostatico.
Preferibilmente il pistone à ̈ sostanzialmente toroidale e montato nel corpo della valvola coassiale con l’asse longitudinale. Il pistone comprende una porzione centrale calzata sul bulbo termostatico e una porzione periferica destinata ad intercettare selettivamente le aperture laterali di adduzione dell’acqua calda e dell’acqua fredda. I canali attraversati dall’acqua fredda sono intermedi tra la porzione centrale e la porzione periferica e attraversano completamente il pistone.
Preferibilmente la strozzatura di ciascun canale à ̈ definita da una sporgenza radiale della porzione centrale o da una sporgenza radiale della porzione periferica, oppure à ̈ definita da sporgenze contrapposte della porzione centrale e della porzione periferica. Ciò che rileva à ̈ che la strozzatura limiti la sezione utile dei canali, ovvero la sezione altrimenti sfruttabile dall’acqua fredda se le sporgenze non fossero presenti.
Più preferibilmente le sporgenze radiali si estendono in corrispondenza di un tratto iniziale di ingresso del relativo canale, ovvero nella parte superiore del canale che guarda verso l’ingresso dell’acqua fredda.
Secondo una forma di realizzazione preferita, i canali del pistone hanno, in un piano ortogonale all’asse longitudinale, un profilo a C oppure a U, e sono rivolti radialmente rispetto allo stesso asse longitudinale.
In una forma di realizzazione il corpo della valvola termostatica comprende:
- un primo elemento inferiore, definito corpo distributore, sostanzialmente conformato a bicchiere e nel quale à ̈ definita la camera di miscelazione che si apre verso un’apertura di scarico,
- un secondo elemento superiore, definito vitone, vincolato a tenuta al corpo distributore. Il pistone à ̈ traslabile rispetto al vitone tra una posizione di massima distanza reciproca, in corrispondenza della quale l’apertura laterale di adduzione dell’acqua fredda à ̈ completamente aperta, e una posizione di minima distanza reciproca, in corrispondenza della quale il pistone à ̈ in battuta testa a testa contro il vitone e l’apertura laterale di adduzione dell’acqua fredda à ̈ completamente chiusa.
Preferibilmente una guarnizione, ad esempio in silicone, Ã ̈ interposta tra il vitone e il pistone per garantire la tenuta contro il trafilamento di acqua fredda nella camera di miscelazione quando il pistone si trova nella posizione di minima distanza dal vitone.
Questa caratteristica à ̈ utile per impedire che un afflusso indesiderato di acqua fredda alla camera di miscelazione possa disturbare il corretto funzionamento del bulbo termostatico o comunque possa influire sulla temperatura dell’acqua solamente calda richiesta dall’utente.
La Richiedente si riserva di depositare una domanda di brevetto divisionale relativa ad una valvola miscelatrice termostatica provvista della suddetta guarnizione, indipendentemente dalla presenza o meno del pistone descritto sopra.
Se desiderato dall’utente per maggior sicurezza, la valvola secondo la presente invenzione à ̈ comunque configurabile con un regolatore di pressione dei flussi di acqua calda e acqua fredda posizionato a monte del pistone rispetto alla direzione di adduzione di tali flussi. Sebbene non sia indispensabile, il regolatore di pressione può essere associato alla valvola, a monte dei relativi ingressi per l’acqua calda e l’acqua fredda, per massimizzare il bilanciamento delle pressioni.
In questa circostanza, preferibilmente il regolatore à ̈ posizionato sotto la camera di miscelazione, dalla parte opposta rispetto al pistone, e comprende un volume interno suddiviso da un setto in due camere, nelle quali à ̈ alimentata rispettivamente l’acqua calda e l’acqua fredda.
Il setto si muove trasversalmente all’asse longitudinale X-X della valvola, in retroazione sulla base delle pressioni dei due flussi di acqua in arrivo, per compensare eventuali transitori di pressione. Muovendosi, il setto aumenta o diminuisce il volume di una delle due camere e, pertanto, diminuisce o aumenta il volume dell’altra camera. Ne consegue che le pressioni dei flussi di acqua fredda che dal bilanciatore vengono inviati alla valvola sono pressoché stabili nel tempo.
La richiedente si riserva di depositare una domanda di brevetto divisionale per una valvola miscelatrice termostatica provvista di tale bilanciatore di pressione, indipendentemente dalle altre caratteristiche descritte sopra.
Inoltre la valvola può essere dotata anche di un deviatore di flusso posizionato coassialmente tra la camera di miscelazione e l’apertura di scarico per deviare il flusso di acqua miscelata selettivamente o contemporaneamente a più utenze connesse all’apertura di scarico. Il deviatore può essere ad esempio del tipo a dischetti ceramici.
Altre caratteristiche della valvola sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti 2-10.
Elenco delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio evidenziati dall’esame della seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista in sezione longitudinale di una prima forma di realizzazione di una valvola miscelatrice secondo la presente invenzione, in una prima configurazione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in prospettiva ed esplosa della valvola miscelatrice mostrata in figura 1;
- la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione di un componente della valvola miscelatrice mostrata in figura 1;
- la figura 4 à ̈ una vista in piano dall’alto del componente mostrato in figura 3;
- la figura 5 Ã ̈ una vista in sezione longitudinale di una seconda forma di realizzazione della valvola miscelatrice secondo la presente invenzione;
- la figura 6 Ã ̈ una vista in prospettiva ed esplosa di un componente della valvola miscelatrice mostrato in figura 5.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Le figure allegate mostrano la forma di realizzazione preferita della valvola miscelatrice 1 secondo l’invenzione, sostanzialmente configurata come una cartuccia inseribile in un corrispondente corpo di rubinetto (non mostrato).
Con particolare riferimento alla figura 1, la valvola miscelatrice 1 comprende una pluralità di elementi accoppiati a pacco uno sull’altro. In particolare comprende un primo elemento inferiore 12, d’ora in avanti definito corpo distributore, sostanzialmente conformato a bicchiere, e un secondo elemento superiore 13, d’ora in avanti definito vitone, vincolati a tenuta e racchiudenti altri componenti funzionali della valvola miscelatrice 1, e in particolare racchiudenti un terzo elemento intermedio 10, definito elemento di traino.
All’interno del corpo distributore 12 à ̈ definita una camera di miscelazione 11 nella quale à ̈ alloggiato un elemento 17, d’ora in avanti definito pistone, avente la funzione di regolare le portate dei flussi di acqua calda e acqua fredda in ingresso nella camera 11 per regolare la temperatura dell’acqua miscelata erogata.
Il pistone 17 à ̈ associato, in maniera nota, a un bulbo termostatico 18 ed à ̈ suscettibile di movimenti assiali in risposta alle variazioni di temperatura cui il bulbo termostatico 18 à ̈ soggetto in virtù di variazioni di pressione e/o portata e/o temperatura dei flussi di acqua calda e acqua fredda in entrata nella valvola miscelatrice 1. Le variazioni di temperature indotte nel bulbo termostatico 18 hanno l’effetto di provocarne la dilatazione; il bulbo 18 à ̈ a contatto e risente della temperatura dell’acqua transitante nella camera di miscelazione 11 e, dilatandosi variamente in dipendenza della temperatura dell’acqua, comanda i movimenti del pistone 17.
Muovendosi assialmente, il pistone 17 intercetta completamente o in parte, e selettivamente, le aperture 24 e 25 ricavate attraverso il corpo distributore 12 e l’elemento di traino 10 per regolare in modo corrispondente le portate di acqua calda e acqua fredda rispettivamente alimentate proprio alle aperture 24 e 25 e dirette verso la camera di miscelazione 11.
Nella sezione mostrata in figura 1 il pistone 17 à ̈ nella sua posizione di massima salita, ovvero à ̈ in battuta contro il vitone 13 in modo da chiudere l’ingresso 25 dell’acqua fredda F. Nella posizione di massima distanza del pistone 17 dal vitone 13 (non mostrata nelle figure) questi elementi sono separati e l’interstizio definito tra di essi consente l’ingresso dell’acqua fredda dall’apertura 25.
I movimenti verticali del pistone 17 sono contrastati da due differenti molle opposte 19 e 20, inferiore e superiore, interposte rispettivamente tra lo stesso pistone 17 e l’elemento di traino 10 e tra un cappuccio 21 che si appoggia sulla sommità del bulbo termostatico 18 e un cursore 23 scorrevole assialmente nel vitone 13.
La temperatura dell’acqua miscelata viene impostata dall’utente agendo su una manopola (non mostrata) fissata all’albero girevole 22 associato al bulbo termostatico 18 per il tramite del cursore 23 che impegna la molla superiore 20 e, attraverso questa, il cappuccio 21 calzato sul bulbo 18 stesso.
La temperatura dell’acqua miscelata nella camera di miscelazione 11 à ̈ quindi regolata in retroazione, in base alle dilatazioni subite dal bulbo termostatico 18, per restare pressoché costante nel tempo.
In altre parole, in base alle dilatazioni del bulbo termostatico 18 il pistone 17 si porta in una posizione ben precisa rispetto alla sua corsa possibile, in corrispondenza della quale intercetta in tutto o in parte, o per nulla, le aperture 25 e 24 di adduzione dell’acqua fredda F e dell’acqua calda C rispettivamente.
Con il riferimento 26 à ̈ indicata l’apertura praticata attraverso il corpo distributore 12 per lo scarico dell’acqua miscelata esternamente alla valvola miscelatrice 1, verso la mandata del rubinetto.
I flussi di acqua calda e acqua fredda arrivano ai passaggi di entrata 24, 25 attraverso condotti (non mostrati) collegati al corpo di rubinetto, ad esempio il condotto delle rete di distribuzione e il condotto in arrivo dalla caldaia.
Il pistone 17 della valvola miscelatrice 1 secondo la presente invenzione ha una conformazione geometrica differente rispetto alle soluzioni note.
Con particolare riferimento alle figure 3 e 4, il pistone 17 à ̈ un elemento sostanzialmente toroidale che comprende una porzione centrale 171 che definisce il foro di accoglimento del bulbo 18 e una porzione periferica 172 destinata ad attestarsi lateralmente contro l’elemento di traino 10 e superiormente contro il vitone 13, in particolare contro una guarnizione di tenuta che verrà descritta in dettaglio in seguito. Tra la porzione centrale 171 e la porzione periferica 172 sono definiti più canali 173 di attraversamento dell’acqua fredda. I canali sono distribuiti con passo regolare e circonferenzialmente attorno alla porzione centrale 171.
L’acqua fredda che entra nella valvola miscelatrice 1 attraverso l’apertura 25 attraversa i canali 173 del pistone 17 (freccia F in figura 3) per immettersi nella camera di miscelazione 11 dove à ̈ previsto il mescolamento con l’acqua calda immessa attraverso l’apertura 24.
A differenza delle soluzioni tradizionali, i canali di attraversamento 173 non sono completamente liberi, ma sono in parte strozzati da sporgenze 174 che si estendono radialmente dalla porzione centrale 171. Tali sporgenze radiali 174 di fatto ostruiscono in parte ciascuna il corrispondente canale 173 determinando un aumento delle perdite di carico per il flusso di acqua fredda in ingresso e la sua conseguente accelerazione.
Rispetto ad un canale libero tradizionale, i canali 173 strozzati comportano un’ottimizzazione del grado di miscelazione dell’acqua fredda con l’acqua calda nella camera di miscelazione 11. L’acqua fredda F à ̈ accelerata con forza e si immette nella camera 11 a maggiore velocità rispetto a quanto à ̈ riscontrabile con le soluzioni tradizionali, massimizzando le turbolenze e, quindi, l’uniformità della miscelazione. Questo porta ad un efficiente funzionamento del bulbo 18: l’ottimale miscelazione dei flussi di acqua fredda F e acqua calda C di fatto ha un effetto compensatore delle eventuali variazioni di pressione che normalmente si verificano nelle reti di adduzione dell’acqua, nel senso che il bulbo 18 risulta pertanto scarsamente sensibile a tali variazioni.
La forma delle sporgenze, o strozzature, 174 può variare a seconda delle esigenze. Ad esempio le sporgenze 174 possono estendersi anche partire dalla porzione periferica 172 del pistone 17 e possono avere un profilo rotondeggiante o squadrato, ecc..
Preferibilmente, come mostrato in figura 1 e in figura 2, la valvola miscelatrice comprende una guarnizione di tenuta 30 interposta tra il vitone 13 e il pistone 17. Tale guarnizione à ̈ utilizzabile indipendentemente dalla configurazione del pistone 17 descritta sopra e può pertanto formare oggetto di domanda di brevetto divisionale.
La guarnizione 30, ad esempio un O-Ring, à ̈ preferibilmente bloccata sul vitone in corrispondenza della sua estremità inferiore dove à ̈ previsto che il pistone si attesti quando si trova nella relativa posizione di chiusura dell’apertura 25. Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, la guarnizione 30 à ̈ sagomata ed à ̈ bloccata sul vitone 13 dall’elemento di traino 10 avvitato proprio sul vitone per stringere tra essi la guarnizione 30.
Il pistone 17 spinto dalla molla 19 si attesta quindi contro la guarnizione 30, e non più direttamente contro il vitone come nelle soluzioni note, di fatto impedendo ogni trafilamento di acqua fredda verso la camera di miscelazione 11 anche quando la pressione dell’acqua à ̈ sopra la media.
Vantaggiosamente, l’assenza di trafilamento consente al bulbo 18 di lavorare al meglio e mantenere davvero costante la temperatura dell’acqua miscelata erogata, anche quando la quota parte di acqua calda à ̈ minima o la temperatura à ̈ bassa.
Come mostrato in figura 5, in una seconda forma di realizzazione della valvola, esternamente alla camera di miscelazione 11 può essere all’occorrenza previsto un bilanciatore di pressione 27. Il bilanciatore 27 agisce secondo la tecnica nota per bilanciare le pressioni dei flussi di acqua calda e acqua fredda in ingresso nella valvola miscelatrice 1 per ottimizzare la miscelazione. In particolare, il bilanciatore 27 à ̈ accoppiato alla valvola 1 a monte degli ingressi 24 e 25 rispetto alla direzione di alimentazione dei flussi di acqua calda e acqua fredda. Il bilanciatore 27 à ̈ provvisto di due camere di entrata dell'acqua fredda e acqua calda, separate da un setto, o pistoncino, mobile. Quando si verifica una variazione (aumento o diminuzione) di pressione in uno dei due flussi ingresso, il setto si muove modificando in modo corrispondente il volume di delle due camere per compensare la variazione di pressione, che non viene trasmessa ai flussi inviati alle aperture 24 e 25.
La figura 6 mostra in dettaglio, in una vista esplosa, il cuore del regolatore di pressione 27, che comprende la camera interna 271, il setto mobile divisorio 272 e le relative guarnizioni. Il setto mobile 272 si muove lungo il proprio asse, ortogonalmente all’asse X-X della valvola, per modificare il volume delle due camere in retroazione sulla base della pressione dei flussi di acqua in ingresso. Da notare inoltre che la valvola miscelatrice 1 sopra descritta potrà anche dotata di un sistema di chiusura, regolazione e/o distribuzione dell’acqua del tipo a piastrine ceramiche, come quelle normalmente utilizzate nei deviatori a due o più vie. Come mostrato nelle figure 1 e 2, un tale sistema à ̈ preferibilmente costituito da una piastrina fissa e da una piastrina mobile appoggiata e girevole sopra quella fissa. Le piastrine sono genericamente indicate con il numero 40 e sono provviste di fori passanti portabili in allineamento. Le due piastrine intercettano l’apertura di scarico 26 della valvola 1, in modo coassiale, per consentire di ottenere, oltre alla chiusura totale della stessa apertura 26, anche la deviazione dell’acqua miscelata a utenze diverse, come ad esempio una vasca da bagno, una doccia, una cornetta, ecc., selettivamente o contemporaneamente.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola termostatica (1) per rubinetti miscelatori che comprende: - un corpo dotato di un asse longitudinale (X-X) e provvisto internamente di una camera (11) di miscelazione dell’acqua; - aperture laterali (24, 25), previste ad altezze diverse di detto corpo rispetto all’asse longitudinale (X-X), di adduzione separata di acqua calda (C) e acqua fredda (F) in detta camera di miscelazione (11); e - mezzi automatici (17, 18, 19, 20) di regolazione delle portate di acqua calda (C) e di acqua fredda (F) in ingresso attraverso dette aperture laterali di adduzione (24, 25), in cui detti mezzi automatici di regolazione comprendono a loro volta un bulbo termostatico (18) attivo in detta camera di miscelazione (11) e un elemento (17) di regolazione delle portate di acqua calda (C) e acqua fredda (F), movibile lungo l’asse longitudinale (X-X) per chiudere in tutto o in parte, e selettivamente, dette aperture laterali di adduzione (24, 25) in retroazione sulla base delle dilatazioni subite dal bulbo termostatico (18), e in cui detto elemento di regolazione (17), definito pistone, à ̈ attraversato da una pluralità di canali (173) che mettono in connessione di fluido l’apertura laterale (25) di adduzione dell’acqua fredda (F) con detta camera di miscelazione (11), caratterizzato dal fatto che detti canali (173) presentano almeno una strozzatura la cui funzione à ̈ quella di accelerare il flusso di acqua fredda (F) indirizzato alla camera di miscelazione (11).
  2. 2. Valvola termostatica (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto pistone (17) à ̈ sostanzialmente toroidale e coassiale con l’asse longitudinale (X-X) e comprende una porzione centrale (171), in corrispondenza della quale à ̈ accoppiato al bulbo termostatico (18), e una porzione periferica (172), destinata ad intercettare selettivamente dette aperture laterali di adduzione (24, 25), e in cui detti canali (173) sono intermedi tra la porzione centrale (171) e la porzione periferica (172).
  3. 3. Valvola termostatica (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la strozzatura (174) di ciascun canale (173) à ̈ definita da una sporgenza radiale (174) della porzione centrale (171) o da una sporgenza radiale della porzione periferica (172) oppure à ̈ definita da sporgenze contrapposte della porzione centrale (171) e della porzione periferica (172).
  4. 4. Valvola termostatica (1) secondo la rivendicazione 3, in cui dette sporgenze radiali (174) si estendono in corrispondenza di un tratto iniziale di ingresso del relativo canale (173).
  5. 5. Valvola termostatica (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detti canali (173) hanno, in un piano ortogonale all’asse longitudinale (X-X) un profilo a C oppure a U, e sono rivolti radialmente rispetto a detto asse longitudinale (X-X).
  6. 6. Valvola termostatica (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto corpo comprende: - un primo elemento inferiore (12), definito corpo distributore, sostanzialmente conformato a bicchiere e nel quale à ̈ definita la camera di miscelazione (11) che si apre verso un’apertura di scarico (26), - un secondo elemento superiore (13), definito vitone, vincolato a tenuta al corpo distributore (12), e in cui detto pistone (17) à ̈ traslabile rispetto al vitone tra una posizione di massima distanza reciproca, in corrispondenza della quale l’apertura laterale (25) di adduzione dell’acqua fredda (F) à ̈ completamente aperta, e una posizione di minima distanza reciproca, in corrispondenza della quale il pistone (17) à ̈ in battuta testa a testa contro il vitone (13) e l’apertura laterale (25) di adduzione dell’acqua fredda (F) à ̈ completamente chiusa, in cui una guarnizione (30) à ̈ interposta tra il vitone (13) e il pistone (17) per garantire la tenuta contro il trafilamento di acqua fredda (F) nella camera di miscelazione (11) quando il pistone si trova nella posizione di minima distanza dal vitone (13).
  7. 7. Valvola termostatica (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detta guarnizione di tenuta à ̈ fissata al vitone in corrispondenza di un suo bordo inferiore rivolto verso il pistone (17).
  8. 8. Valvola termostatica (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detto corpo comprende un terzo elemento (10), definito elemento di traino, avvitato sul vitone (13), in posizione sostanzialmente intermedia tra il corpo distributore (12) e il vitone (13), e in cui detta guarnizione di tenuta (30) à ̈ bloccata sul vitone (13) da un bordo interno dell’elemento di traino (10).
  9. 9. Valvola termostatica (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente internamente un regolatore di pressione (27) dei flussi di acqua calda (C) e acqua fredda (F) posizionato a monte del pistone (17) rispetto alla direzione di adduzione di tali flussi.
  10. 10. Valvola termostatica (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente inoltre un deviatore di flusso posizionato tra la camera di miscelazione (11) e una relativa apertura di scarico (26), ad esempio del tipo a dischetti ceramici, per deviare il flusso di acqua miscelata selettivamente o contemporaneamente a più utenze connesse all’apertura di scarico (26).
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