ITBS20090163A1 - Dispositivo di ancoraggio anticaduta - Google Patents

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ITBS20090163A1
ITBS20090163A1 IT000163A ITBS20090163A ITBS20090163A1 IT BS20090163 A1 ITBS20090163 A1 IT BS20090163A1 IT 000163 A IT000163 A IT 000163A IT BS20090163 A ITBS20090163 A IT BS20090163A IT BS20090163 A1 ITBS20090163 A1 IT BS20090163A1
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IT000163A
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Alberto Gandellini
Luca Magoni
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Gandellini Beniamino S R L
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Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO DI ANCORAGGIO ANTICADUTAâ€
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di ancoraggio anticaduta, in particolare da tetti di edifici, e un relativo sistema e metodo di ancoraggio anticaduta. La presente invenzione si colloca nel settore dei sistemi di sicurezza destinati alle costruzioni edili.
In particolare, l’invenzione si riferisce ad un dispositivo di ancoraggio anticaduta che può essere del tipo a muro, ossia destinato ad essere fissato ad un muro o in generale ad una struttura fissa di un edificio, oppure destinato ad essere fissato ad un tetto, tipicamente ad una struttura portante del tetto, ad esempio almeno parzialmente sotto un elemento di copertura del tetto.
Come à ̈ noto, esistono specifiche normative e prescrizioni circa la sicurezza negli ambienti lavorativi, le quali impongono l’impiego di opportuni dispositivi di protezione individuale e l’osservanza di comportamenti corretti ai fini di salvaguardare l’incolumità dei lavoratori che operano in condizioni di rischio o pericolo per la loro salute.
Con riferimento al settore tecnico della realizzazione di tetti o coperture di edifici, nonché della realizzazione di impianti tecnici, canali di gronda, canne fumarie o lucernari, e delle connesse fasi di verifica, riparazione e manutenzione degli stessi, à ̈ necessario impiegare dispositivi di protezione dalle cadute dall’alto, denominati comunemente dispositivi anticaduta, quali imbracature, cordini d’aggancio, funi di trattenuta, avvolgitori per cavi di sicurezza.
L’utilizzo di tali dispositivi per consentire il lavoro in sicurezza necessita di manufatti denominati dispositivi di ancoraggio, fissati in modo permanente al tetto o a strutture fisse dell’edificio e tipicamente dislocati su di esso in diversi punti, al fine di consentire di procedere in sicurezza su qualsiasi parte della struttura, a partire dal punto di accesso alla stessa, fino al punto più lontano. A tali dispositivi l’operatore ancora il cavo di sicurezza (tipicamente dotato di avvolgitore), o un altro dispositivo adatto, collegato alla propria imbracatura, per operare in completa sicurezza.
Sono noti dispositivi costituiti da una piastra metallica, tipicamente rettangolare o quadrata, stabilmente vincolata ad una struttura portante del tetto o ad un muro dell’edificio, ad esempio per mezzo di un ancoraggio meccanico (ad esempio mediante tasselli o viti), e avente una porzione, tipicamente saldata alla piastra o in pezzo unico con essa, sporgente dalla piastra stessa e provvista di un’asola o di un foro passante opportunamente conformato e accessibile da parte dell’operatore, al quale à ̈ possibile collegare, mediante un moschettone o un elemento simile, l’avvolgitore portato dall’operatore stesso. Tipicamente, quando il dispositivo viene installato al di sotto di una copertura, soltanto la porzione sporgente emerge dalla copertura, ad esempio tra due elementi adiacenti di copertura oppure tra un’opportuna apertura nella copertura stessa, mentre la piastra vincolata ad una struttura fissa del tetto rimane al di sotto della copertura.
Sebbene i dispositivi di ancoraggio noti permettano l’aggancio di opportune attrezzature di sicurezza, la Richiedente ha riscontrato che non sono tuttavia esenti da alcuni inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti, principalmente in relazione al loro comportamento in risposta alle sollecitazioni alla quale sono sottoposti in seguito ad una caduta dell’operatore ad essi vincolato o in generale in seguito a forti sollecitazioni.
In particolare, quando l’operatore vincolato al dispositivo di ancoraggio accidentalmente perde l’appoggio dal tetto o dalla parte di edificio sul quale sta operando, esso incorre in una caduta dall’alto che termina tipicamente quando viene raggiunta una distanza dal punto di ancoraggio pari alla lunghezza del cavo di sicurezza, o di un dispositivo analogo, utilizzato dall’operatore. Tale termine della caduta avviene tipicamente in modo istantaneo e tutta l’energia cinetica accumulata durante la caduta (dovuta al peso e alla velocità dell’operatore) viene scaricata impulsivamente sulla struttura e sull’ancoraggio meccanico del dispositivo di ancoraggio, ad esempio sottoforma di una sollecitazione in trazione. In particolare, la Richiedente ha riscontrato che, a causa dell’elevata rigidezza strutturale dei dispositivi noti, tale sollecitazione può comportare la rottura del dispositivo o il suo distacco dalla struttura portante al quale à ̈ fissato (in conseguenza al cedimento dell’ancoraggio meccanico che realizza il fissaggio).
La Richiedente ritiene che i dispositivi noti, ad esempio a causa della loro rigidezza, esercitino sull’operatore, nel momento del suddetto termine della caduta, una forte sollecitazione impulsiva, con possibile conseguenze sulla sua integrità fisica.
Si rileva come i dispositivi noti siano tipicamente caratterizzati da elevati ingombri e/o da elevate dimensioni e/o spessori degli elementi strutturali (ad esempio le suddette piastra e/o porzione sporgente, nonché l’eventuale loro saldatura), necessari ad aumentarne la resistenza alle suddette sollecitazioni e prevenire rotture o cedimenti del dispositivo. Tipicamente, anche gli ancoraggi meccanici che realizzano il fissaggio sono di elevate dimensioni per i suddetti motivi.
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un dispositivo e un sistema di ancoraggio anticaduta che possano essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati.
Nell’ambito di tale compito tecnico, uno degli scopi della presente invenzione in uno o più dei suoi diversi aspetti à ̈ realizzare un dispositivo e un sistema di ancoraggio anticaduta in grado di resistere alla sollecitazione impulsiva causata da una caduta di un operatore ad esso vincolato, senza che tale caduta determini rotture di schianto della struttura del dispositivo e/o il distacco parziale o totale del dispositivo dalla struttura fissa dell’edificio al quale à ̈ fissato.
Uno dei possibili scopi della presente invenzione in uno o più dei suoi diversi aspetti à ̈ quello di fornire un dispositivo di ancoraggio anticaduta caratterizzato da un ridotto spessore e/o ingombro e/o da un minor uso di materiale per la realizzazione.
Uno dei possibili scopi della presente invenzione in uno o più dei suoi diversi aspetti à ̈ quello di fornire un dispositivo di ancoraggio anticaduta che necessiti di mezzi di fissaggio, a una struttura fissa di un edificio (ad esempio un ancoraggio meccanico), ridotti in numero e/o in dimensioni.
A titolo di esempio, La Richiedente ha realizzato che la presente invenzione può consentire di ridurre lo spessore del dispositivo da 10 mm a 4 mm e/o di impiegare, per il fissaggio alla struttura fissa di un edificio, viti aventi un diametro di 10 mm anziché di 14 mm, mantenendo invariata la resistenza allo strappo e/o alla rottura rispetto ai dispositivi noti.
Un ulteriore possibile scopo della presente invenzione in uno o più dei suoi diversi aspetti à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo, un sistema e un metodo di ancoraggio anticaduta che risultino maggiormente affidabili e/o garantiscano per un operatore ancorato al dispositivo, che operi su un tetto di un edificio, un maggiore livello di sicurezza.
Un altro possibile scopo della presente invenzione in uno o più dei suoi diversi aspetti à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo e un sistema di ancoraggio anticaduta che risultino di semplice e/o economica progettazione e/o realizzazione e/o installazione e/o configurazione e/o operazione e/o manutenzione e/o immagazzinaggio e/o trasporto e/o smaltimento.
Uno o più degli scopi sopra, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di ancoraggio anticaduta, un sistema di ancoraggio anticaduta comprendente tale dispositivo e un metodo di sicurezza anticaduta, secondo una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.
In un aspetto, l’invenzione riguarda un dispositivo di ancoraggio anticaduta, atto a consentire ad un operatore di operare in condizioni di sicurezza su un tetto o altra struttura fissa di un edificio, comprendente un corpo principale avente una porzione di ancoraggio avente uno spessore e sviluppantesi, lungo una direzione di sviluppo, almeno parzialmente (preferibilmente sostanzialmente e ancor più preferibilmente totalmente) in un piano di riferimento e destinata ad essere ancorata, ad una sua prima estremità, ad un dispositivo di protezione individuale indossato dall’operatore, detto corpo principale avendo inoltre almeno una prima porzione di fissaggio e una seconda porzione di fissaggio, destinate ad essere fissate, ad una loro rispettiva prima estremità, alla struttura fissa dell’edificio, e solidali, in corrispondenza di una rispettiva seconda estremità opposta a detta prima estremità, a detta porzione di ancoraggio, dette prima e seconda porzione di fissaggio essendo disposte in due semispazi opposti rispetto a detto piano di riferimento ed essendo almeno parzialmente (preferibilmente sostanzialmente e ancor più preferibilmente totalmente) giacenti su un rispettivo piano di appoggio, almeno uno dei quali (tipicamente entrambi) trasversale (ossia non parallelo, tipicamente ortogonale) a detto piano di riferimento, detta porzione di ancoraggio comprendendo in corrispondenza di una sua seconda estremità, opposta a detta prima estremità, un intaglio passante detto spessore e atto a separare lungo una linea di separazione corrispondente a detto intaglio detta seconda estremità della porzione di ancoraggio in due sotto-porzioni, dette prima porzione di fissaggio e seconda porzione di fissaggio essendo solidali rispettivamente a dette due sotto-porzioni e sviluppantesi da un rispettivo segmento terminale di dette due sotto-porzioni.
In un aspetto, detto corpo principale può subire una deformazione almeno in corrispondenza di almeno una di dette due sotto-porzioni della seconda estremità della porzione di ancoraggio e/o in corrispondenza di detta seconda estremità di almeno una di dette prima e seconda porzione di fissaggio, quando il dispositivo à ̈ sottoposto ad una forza avente una componente parallela al piano di riferimento di intensità sufficiente a causare detta deformazione.
In un aspetto, la prima e seconda porzione di fissaggio sono tra loro distinte e separate.
In un aspetto, la prima e seconda porzione di fissaggio si trovano in posizione sfalsata (rispetto ad una linea giacente sul piano di riferimento e ortogonale a detta direzione di sviluppo) in modo da trovarsi da parti opposte rispetto a detto intaglio.
In un aspetto, l’intaglio occupa una posizione mediana di detta porzione di ancoraggio in modo tale che dette due sotto-porzioni sono due semi-porzioni della suddetta seconda estremità.
In un aspetto detta prima estremità di detta porzione di ancoraggio comprende un foro passante o un gancio atto a consentire l’ancoraggio del dispositivo di protezione individuale indossato dall’operatore. In un aspetto detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio comprendono un rispettivo foro passante di fissaggio nella loro rispettiva prima estremità.
In un aspetto detta prima e seconda porzione di fissaggio sono tra loro parallele.
In un aspetto detta porzione di ancoraggio e/o detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio hanno conformazione sostanzialmente piastriforme, preferibilmente aventi detto spessore.
In un aspetto detto corpo principale à ̈ realizzato in pezzo unico.
In un aspetto, l’intaglio si sviluppa sostanzialmente lungo una linea retta, preferibilmente esattamente lungo una linea retta.
In un aspetto, detta linea retta forma con detta direzione di sviluppo un angolo minore o uguale a 40°, preferibilmente minore o uguale a 20°, ancor più preferibilmente minore o uguale a 10°. In una forma realizzativa ottimale, detta linea retta à ̈ disposta parallelamente a detta direzione di sviluppo.
Tipicamente, detta linea retta à ̈ sostanzialmente ortogonale a detto rispettivo segmento terminale delle due sotto-porzioni.
In un aspetto, detti rispettivi segmenti terminali delle due sotto-porzioni giacciono sulla stessa retta. In un aspetto, l’intaglio ha una estremità iniziale in corrispondenza di detti rispettivi segmenti terminali delle due sotto-porzioni della seconda estremità della porzione di ancoraggio. In un aspetto alternativo, l’estremità iniziale giace in posizione arretrata rispetto a detti due segmenti terminali.
In un aspetto detto corpo principale à ̈ realizzato a partire da un unico elemento piastriforme mediante operazioni di taglio e successiva piegatura, dove tipicamente il taglio definisce i contorni di detto corpo principale e la piegatura avviene almeno lungo detti rispettivi segmenti terminali delle due sotto-porzioni, in modo da definire dette prima e seconda porzione di fissaggio.
In un aspetto, la piegatura avviene anche lungo un rispettivo segmento iniziale delle due sotto-porzioni, preferibilmente posto in corrispondenza di una estremità finale dell’intaglio, opposta all’estremità iniziale. In una forma alternativa, tali rispettivi segmenti iniziali sono posti in corrispondenza di una posizione intermedia dell’intaglio tra le sue due estremità.
In un aspetto, la piegatura avviene anche lungo un rispettivo segmento intermedio della prima e seconda porzione di fissaggio, posto in posizione intermedia tra la rispettiva prima e seconda estremità della porzione di fissaggio.
In un aspetto dette seconde estremità della prima e seconda porzione di fissaggio e dette sotto-porzioni della seconda estremità della porzione di ancoraggio vengono ripiegate (successivamente alla realizzazione di detto intaglio) in allontanamento da detto piano di riferimento rispettivamente nei due suddetti semispazi, in modo tale da determinare l’apertura di detto intaglio. In un aspetto dette sotto-porzioni della seconda estremità della porzione di ancoraggio si estendono sostanzialmente parallelamente a detto rispettivo piano di appoggio della rispettiva porzione di fissaggio.
In un aspetto detta seconda estremità di detta prima e/o seconda porzione di fissaggio à ̈ sostanzialmente parallela a detto piano di riferimento.
In un aspetto ciascuna sotto-porzione giace in un piano trasversale (preferibilmente ortogonale) alla seconda estremità della rispettiva porzione di fissaggio.
In un aspetto detto corpo principale à ̈ realizzato in acciaio, preferibilmente zincato, in acciaio inox, in alluminio, in una lega metallica, in materiale plastico o in qualsiasi materiale di altro tipo adatto allo scopo.
In un aspetto detto corpo principale ha una forma sostanzialmente a T.
In un aspetto detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio si sviluppano, su detto rispettivo piano di appoggio, sostanzialmente lungo una rispettiva seconda direzione longitudinale. In un aspetto la porzione di ancoraggio ha una lunghezza, lungo detta direzione di sviluppo, maggiore o uguale a 50 mm. In una forma realizzativa tale lunghezza à ̈ preferibilmente maggiore o uguale a 100 mm, ancor più preferibilmente maggiore o uguale a 200 mm.
In un aspetto la porzione di ancoraggio ha una lunghezza, lungo detta direzione di sviluppo, minore o uguale a 400 mm, preferibilmente minore o uguale a 350 mm, ancor più preferibilmente minore o uguale a 300 mm.
In un aspetto la prima porzione di fissaggio e/o la seconda porzione di fissaggio hanno una lunghezza, lungo detta rispettiva seconda direzione longitudinale, maggiore o uguale a 30 mm, preferibilmente maggiore o uguale a 60 mm.
In un aspetto la prima porzione di fissaggio e/o la seconda porzione di fissaggio hanno una lunghezza, lungo detta rispettiva seconda direzione longitudinale, minore o uguale a 150 mm, preferibilmente minore o uguale a 120 mm (tipicamente circa 90 mm).
In un aspetto, detto spessore à ̈ maggiore o uguale a 2 mm (preferibilmente maggiore o uguale 3 mm) e/o minore o uguale a 10 mm (preferibilmente minore o uguale a 5 mm).
In un aspetto, l’invenzione riguarda un sistema di ancoraggio anticaduta comprendente il suddetto dispositivo installato su un tetto di un edificio, il tetto tipicamente comprendente una struttura portante e una copertura, o su un’altra struttura fissa dell’edificio, in modo tale che detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio sono fissate a detta struttura portante del tetto, tipicamente al di sotto di detta copertura, o a detta struttura fissa e detta porzione di ancoraggio protrude da detta struttura portante, tipicamente al di sopra di detta copertura, o da detta struttura fissa ed à ̈ vincolabile ad un dispositivo di protezione individuale indossato da un operatore, in corrispondenza di detta prima estremità.
In aspetto detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio sono fissate al tetto o alla struttura fissa dell’edificio tramite rispettivi mezzi di fissaggio, ad esempio un ancoraggio chimico (ad esempio una resina) o un ancoraggio meccanico (ad esempio una vite o un tassello).
In un aspetto il sistema comprende i suddetti mezzi di fissaggio.
In un aspetto, il sistema di ancoraggio anticaduta comprende un cavo di sicurezza avente una estremità ancorata a detta prima estremità del dispositivo.
In un aspetto l’invenzione riguarda un edificio avente un tetto, o altra struttura fissa, alla quale à ̈ fissato almeno un sistema di ancoraggio secondo quanto sopra, tipicamente una pluralità di sistemi tra loro opportunamente distanziati.
In un ulteriore aspetto l’invenzione riguarda un metodo di sicurezza anticaduta comprendente le fasi di: - fornire il dispositivo in accordo con la presente invenzione,
- installare detto dispositivo su un tetto o altra struttura fissa di un edificio, il tetto tipicamente comprendente una struttura portante e una copertura, in modo tale che detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio à ̈ fissata a detta struttura portante, tipicamente al di sotto della copertura, o a detta struttura fissa, e detta prima estremità protrude dal tetto, tipicamente al di sopra di detta copertura, o dalla struttura fissa.
In un ulteriore aspetto l’invenzione riguarda un uso del dispositivo in accordo con la presente invenzione come dispositivo per la sicurezza anticaduta, comprendente la fase di installare detto dispositivo su un tetto o altra struttura fissa di un edificio, il tetto tipicamente comprendente una struttura portante e una copertura, in modo tale che detta prima porzione di fissaggio e/o detta seconda porzione di fissaggio à ̈ fissata a detta struttura portante, tipicamente al di sotto della copertura, o a detta struttura fissa, e detta prima estremità protrude dal tetto, tipicamente al di sopra di detta copertura, o dalla struttura fissa. Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di esecuzione preferita, esemplari ma non esclusive, di un dispositivo e un sistema di ancoraggio anticaduta e di un metodo di sicurezza anticaduta in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una possibile forma realizzativa del dispositivo di ancoraggio anticaduta secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica di una possibile variante realizzativa del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 à ̈ una vista prospettica di un’ulteriore forma realizzativa del dispositivo di ancoraggio anticaduta secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo di sicurezza anticaduta secondo la presente invenzione à ̈ globalmente indicato con il numero di riferimento 1. In generale, lo stesso numero di riferimento à ̈ utilizzato per elementi uguali o simili, eventualmente nelle loro varianti realizzative.
Il dispositivo di ancoraggio anticaduta 1, atto a consentire ad un operatore di operare in condizioni di sicurezza su un tetto o altra struttura fissa di un edificio, comprende un corpo principale 2 avente una porzione di ancoraggio 3 avente uno spessore 4 e sviluppantesi, lungo una direzione di sviluppo 6, almeno parzialmente (come esemplarmente mostrato in figura 3) o totalmente (come mostrato in figura 1 e 2) in un piano di riferimento e destinata ad essere ancorata, ad una sua prima estremità 3a, ad un dispositivo di protezione individuale indossato dall’operatore (non mostrato). Il corpo principale 2 ha inoltre almeno una prima porzione di fissaggio 7 e una seconda porzione di fissaggio 8, tra loro separate, destinate ad essere fissate, ad una loro rispettiva prima estremità 7a e 8a, alla struttura fissa dell’edificio, e solidali, in corrispondenza di una rispettiva seconda estremità 7b e 8b opposta a detta prima estremità, alla porzione di ancoraggio 3. La prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8 sono solidali rispettivamente alle due sotto-porzioni 70 e 80 e si sviluppano dal rispettivo segmento terminale 97 e 98 delle due sotto-porzioni.
Come esemplarmente mostrato nelle figure, la prima e la seconda porzione di fissaggio 7 e 8 sono disposte in due semispazi opposti rispetto al piano di riferimento e giacciono almeno parzialmente (come mostrato in figura 3) o totalmente (come mostrato in figura 1 e 2) su un comune piano di appoggio ortogonale al piano di riferimento. La porzione di ancoraggio 3 comprende, in corrispondenza della sua seconda estremità 3b, un intaglio 11 passante lo spessore 4 e atto a separare lungo una linea di separazione corrispondente all’intaglio 11 stesso la seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3 in due sotto-porzioni 70 e 80. La prima porzione di fissaggio 7 e la seconda porzione di fissaggio 8 si trovano in posizione sfalsata (rispetto ad una linea sul piano di riferimento) in modo da trovarsi da parti opposte rispetto all’intaglio 11. Il corpo principale 2 così descritto può deformarsi almeno in corrispondenza di almeno una delle due sotto-porzioni 70 e 80 della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3 e/o in corrispondenza della seconda estremità 7b e 8b di almeno una delle prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8, tipicamente quando il dispositivo 1 à ̈ sottoposto ad una sufficiente sollecitazione impulsiva di trazione avente una componente parallela al piano di riferimento.
Preferibilmente, come esemplarmente mostrato nelle figure, l’intaglio 11 occupa una posizione mediana della porzione di ancoraggio 3 in modo tale che le due sotto-porzioni 70 e 80 sono due semi-porzioni uguali della seconda estremità 3b.
Preferibilmente la prima estremità 3a della porzione di ancoraggio 3 comprende un foro passante 13 atto a consentire l’ancoraggio del dispositivo di protezione individuale indossato dall’operatore.
Preferibilmente la prima porzione di fissaggio 7 e/o la seconda porzione di fissaggio 8 comprendono un rispettivo foro passante di fissaggio 17 e 18 nella loro rispettiva prima estremità 7a e 8a.
Preferibilmente la prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8 sono tra loro parallele, come esemplarmente mostrato in figura.
Preferibilmente la porzione di ancoraggio 3 e la prima porzione di fissaggio 7 e la seconda porzione di fissaggio 8 hanno conformazione sostanzialmente piastriforme, e preferibilmente hanno il suddetto spessore 4.
Preferibilmente, come nelle forme realizzative esemplarmente mostrate in figura, il corpo principale 2 Ã ̈ realizzato in pezzo unico.
Preferibilmente il corpo principale 2 à ̈ realizzato a partire da un unico elemento piastriforme mediante operazioni di taglio e successiva piegatura, dove tipicamente il taglio definisce i contorni del corpo principale stesso e la piegatura avviene almeno lungo detti rispettivi segmenti terminali 97 e 98 delle due sotto-porzioni della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3, in modo da definire dette prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8.
Preferibilmente, l’intaglio 11 si sviluppa sostanzialmente lungo una linea retta parallela alla direzione di sviluppo 6 e ortogonale ai rispettivi segmenti terminali 97 e 98, come negli esempi realizzativi illustrati nelle figure.
Preferibilmente, come mostrato nelle figure 1 e 2, i rispettivi segmenti terminali 97 e 98 delle sottoporzioni della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3 giacciono sulla stessa retta. Alternativamente, come mostrato nella figura 3, essi possono giacere su due rette sfalsate, tipicamente parallele.
Preferibilmente (come mostrato in tutte le figure), l’intaglio 11 ha una estremità iniziale 11a che giace in corrispondenza dei segmenti terminali 97 e 98 della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3. In una forma alternativa (non mostrata), l’estremità iniziale 11a giace in posizione arretrata lungo la direzione di sviluppo 6 rispetto ai segmenti terminali 97 e 98, ad esempio tramite un punto di saldatura applicato tra i due segmenti terminali 97 e 98. In questo caso, sebbene le due sotto-porzioni 70 e 80 non siano tra loro separate in corrispondenza dei segmenti terminali, tuttavia in presenza di una sollecitazione lungo il piano di riferimento sufficientemente intensa, il punto di saldatura o di unione †̃salta’, consentendo la deformazione del corpo principale come da presente invenzione.
In figura 3 à ̈ mostrata una forma realizzativa dell’invenzione. Si nota che tale forma realizzativa può essere ottenuta dalla forma realizzativa delle figure 1 e 2 tramite due ulteriori coppie di operazioni di piegatura, la prima lungo rispettivi segmenti iniziali 57 e 58 delle due sotto-porzioni 70 e 80, posti in corrispondenza di una estremità finale 11b dell’intaglio, opposta all’estremità iniziale 11a, la seconda lungo rispettivi segmenti intermedi 67 e 68 della prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8, posti in posizione intermedia tra la rispettiva prima e seconda estremità della rispettiva porzione di fissaggio. In tal modo, le seconde estremità 7b e 8b della prima e seconda porzione di fissaggio 7 e 8 e le sottoporzioni 70 e 80 della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3 vengono ripiegate, successivamente alla realizzazione dell’intaglio 11, in allontanamento dal piano di riferimento rispettivamente nei due suddetti semispazi, in modo tale da determinare l’apertura dell’intaglio 11 stesso. Per quanto precede, à ̈ chiaro che anche la forma realizzativa di figura 3 comprende il suddetto intaglio 11.
In una forma alternativa (non mostrata), i rispettivi segmenti iniziali 57, 58 sono posti in corrispondenza di una posizione intermedia dell’intaglio 11 tra le sue due estremità 11a e 11b. Quest’ultima forma realizzativa può essere considerata una combinazione delle forme realizzative mostrate in figura 2 (o 1) e 3.
Nella forma realizzativa mostrata, le sotto-porzioni 70 e 80 della seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3 si estendono parallelamente al piano di appoggio e la seconda estremità 7b, 8b della prima e seconda porzione di fissaggio 7, 8 à ̈ sostanzialmente parallela al piano di riferimento.
Tipicamente ciascuna sotto-porzione 70, 80 giace in un piano ortogonale alla seconda estremità 7b, 8b della rispettiva porzione di fissaggio 7, 8.
Preferibilmente il corpo principale 2 Ã ̈ realizzato in acciaio, preferibilmente zincato.
In una forma realizzativa, esemplarmente mostrata in figura 1, la porzione di ancoraggio 3 ha una lunghezza, lungo la direzione di sviluppo, pari a circa 90 mm.
In un’ulteriore forma realizzativa, esemplarmente mostrata in figura 2, la porzione di ancoraggio 3 ha una lunghezza, lungo la direzione di sviluppo, pari a circa 260 mm.
Preferibilmente, la lunghezza dell’intaglio 11 lungo la direzione di sviluppo à ̈ maggiore o uguale a un quarto e minore o uguale a metà della lunghezza della porzione di ancoraggio, tipicamente pari a circa un terzo di tale lunghezza.
Preferibilmente, come esemplarmente mostrato nelle figure, la prima porzione di fissaggio 7 e/o la seconda porzione di fissaggio 8 hanno una lunghezza, lungo una rispettiva seconda direzione longitudinale 20a e/o 20b, pari a circa 90 mm.
Preferibilmente, come nelle forme realizzative esemplarmente mostrate nelle figure, lo spessore 4 del corpo principale 2 Ã ̈ pari a circa 4mm.
Preferibilmente la prima porzione di fissaggio 7 e/o la seconda porzione di fissaggio 8 sono fissate al tetto o alla struttura fissa dell’edificio tramite rispettivi mezzi di fissaggio, di tipo noto e non mostrati nelle figure, ad esempio un ancoraggio chimico (ad esempio una resina) o un ancoraggio meccanico (ad esempio una vite o un tassello).
Il funzionamento del dispositivo 1 prevede che esso venga installato, mediante fissaggio delle porzioni di fissaggio 7 e 8, sulla struttura portante di un tetto o sulla struttura fissa di un edificio.
Secondo la Richiedente, la conformazione delle porzioni sopra descritte che compongono il dispositivo fornisce al corpo principale una determinata deformabilità in caso di forte sollecitazione in trazione. Ciò fa sì che, in caso di caduta dell’operatore fissato al dispositivo, tale sollecitazione, di carattere impulsivo, non si scarichi su una struttura ad elevata rigidità (che tipicamente risponde con una rottura di schianto oppure trasmette sui mezzi di ancoraggio del dispositivo una forza tale da determinarne lo strappo dalla struttura fissa dell’edificio) bensì su un corpo principale dotato di una cedevolezza tra le porzioni di fissaggio 7 e 8 e la porzione di ancoraggio 3, con conseguente mantenimento dell’integrità delle porzioni di fissaggio, della porzione di ancoraggio e dei mezzi di fissaggio. In particolare, al momento della caduta dell’operatore, la sollecitazione determina lo snervamento del materiale che costituisce il corpo principale, con conseguente deformazione plastica dello stesso. Ciò corrisponde ad una modificazione nella forma del corpo principale dovuta all’assorbimento dell’energia connessa alla sollecitazione. Il dispositivo descritto nella presente invenzione à ̈ in grado quindi, inoltre, di ridurre lo strappo che si scarica sul corpo dell’operatore, al momento del termine della caduta, dovuto al passaggio dell’energia sviluppata durante la caduta al dispositivo. Infatti, esso funge da ammortizzatore, allungando il tempo nel quale agisce la sollecitazione e rendendo meno rigido lo strappo sull’operatore. Tale tempo corrisponde all’intervallo durante il quale il corpo principale si deforma plasticamente.
Tale deformazione plastica può avvenire tipicamente in corrispondenza dell’intaglio 11 il quale, al momento della caduta, consente un reciproco allontanamento delle due sotto-porzioni 70 e 80 della la seconda estremità 3b della porzione di ancoraggio 3. Analogamente lungo i rispettivi segmenti 97 e 98 le sotto-porzioni 70 e 80 possono piegarsi rispetto, rispettivamente, alle seconde estremità 7b e 8 b delle porzioni di fissaggio 7 e 8. L’intaglio 11 sopra descritto consente la modifica, mediante il piegamento delle sotto-porzioni 70 e 80 e delle seconde estremità 7b e 8b, della configurazione del dispositivo, fornendo un percorso strutturale tra la prima estremità 3a della porzione di ancoraggio 3 (alla quale à ̈ vincolato l’operatore) e le prime estremità 7a e 7b delle porzioni di fissaggio 7 e 8 (dove avviene il fissaggio del dispositivo alla struttura fissa dell’edificio) di lunghezza variabile in conseguenza alla presenza di sollecitazioni. Quindi l’allontanamento della prima estremità 3a della porzione di ancoraggio 3 dalle prime estremità 7a o 7b delle porzioni di fissaggio 7 e 8 dovuto alla sollecitazione viene riassorbito dalla deformazione del corpo principale senza determinare strappi e/o rotture.
In una forma realizzativa, non mostrata, l’estremità iniziale 11a risulta arretrata rispetto al segmenti terminali 97 e 98. Il punto di unione (e.g. tramite saldatura) tra i due segmenti permette di dimensionare in tensione il corpo principale, stabilendo una deformazione limite al di sotto della quale il dispositivo non si deforma. Al di sotto di tale valore si collocano le basse sollecitazioni tipiche del normale tiraggio sul dispositivo ad opera dell’operatore durante lo svolgimento del lavoro. Oltre tale sollecitazione limite, dipendente dalla grandezza e dalla tipologia del punto di unione, quest’ultimo si rompe ponendo in comunicazione l’intaglio con i rispettivi segmenti terminali 97 e 98 e ripristinando le caratteristiche di deformabilità sopra descritte.
In relazione all’installazione del dispositivo, come detto precedentemente, esso viene fissato a una struttura portante del tetto o a una struttura fissa dell’edificio.
Tipicamente, qualora sulla struttura portante del tetto sia prevista la realizzazione di una copertura, il dispositivo va installato prima che tale copertura venga realizzata.
Tale copertura à ̈ costituita tipicamente da una pluralità di elementi di copertura disposti affiancati o parzialmente sovrapposti in modo tale da ricoprire, ad esempio totalmente, la superficie del tetto.
Affinché la porzione di ancoraggio 3, o almeno la sua prima estremità 3a comprendente il foro passante 13, possa sporgere dalla copertura per essere disponibile all’operatore per l’ancoraggio del proprio dispositivo di protezione individuale, à ̈ necessario che l’elemento di copertura da sovrapporre al dispositivo sia dotato di un opportuna fessura, precedentemente creata in esso, nella quale possa passare la suddetta porzione di ancoraggio, o almeno la sua prima estremità 3a.
In generale, su un singolo tetto o edificio vengono tipicamente installati più dispositivi, distanziati e distribuiti sulle superfici in cui l’operatore può compiere lavori, in modo tale che esso possa, durante lo svolgimento del lavoro, vincolandosi di volta in volta ad un diverso dispositivo ovvero, passando dal dispositivo al quale si trova collegato ad uno vicino, percorrere in ogni direzione il tetto e/o altre superfici a seconda delle esigenze lavorative, rimanendo sempre assicurato al dispositivo al fine di eliminare i rischi di infortunio per caduta dall’alto. E’ anche possibile collegare due o più dispositivi secondo la presente invenzione tramite un cavo metallico (e.g. in acciaio), al fine di realizzare una guida di scorrimento per un dispositivo di protezione individuale, ad esempio del tipo comunemente noto come linea vita.
Preferibilmente, come esemplarmente mostrato nelle figure 1 e 2, il corpo principale 2 ha una forma sostanzialmente a T. Differenti forme realizzative, nelle quali ad esempio detto corpo principale ha una configurazione in cui la prima e seconda porzione di fissaggio non sono tra loro complanari, ad esempio giacciono su piani ortogonali o trasversali e/o non sono entrambe ortogonali a detta porzione di ancoraggio (perché almeno una à ̈ ad essa trasversale o parallela), sono da considerarsi forme realizzative della presente invenzione e incluse nell’ambito di tutela di seguito rivendicato. Tali differenti forme realizzative possono convenientemente essere impiegate qualora il dispositivo necessiti di particolari conformazioni atte a consentirne l’installazione in punti della struttura portante del tetto o della struttura fissa dell’edificio definenti un appoggio non planare, quali ad esempio angoli vivi, interni od esterni, superfici curve o discontinue, travi, etc.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di ancoraggio anticaduta, atto a consentire ad un operatore di operare in condizioni di sicurezza su un tetto o altra struttura fissa di un edificio, comprendente un corpo principale (2) avente una porzione di ancoraggio (3) avente uno spessore (4) e sviluppantesi, lungo una direzione di sviluppo (6), almeno parzialmente in un piano di riferimento e destinata ad essere ancorata, ad una sua prima estremità (3a), ad un dispositivo di protezione individuale indossato dall’operatore, detto corpo principale (2) avendo inoltre almeno una prima porzione di fissaggio (7) e una seconda porzione di fissaggio (8), destinate ad essere fissate, ad una loro rispettiva prima estremità (7a, 8a), alla struttura fissa dell’edificio, e solidali, in corrispondenza di una loro rispettiva seconda estremità (7b, 8b) opposta a detta prima estremità, a detta porzione di ancoraggio (3), dette prima e seconda porzione di fissaggio (7, 8) essendo disposte in due semispazi opposti rispetto a detto piano di riferimento ed essendo almeno parzialmente giacenti su un rispettivo piano di appoggio, almeno uno dei quali trasversale a detto piano di riferimento, detta porzione di ancoraggio (3) comprendendo in corrispondenza di una sua seconda estremità (3b), opposta a detta prima estremità (3a), un intaglio (11) passante detto spessore (4) e atto a separare lungo una linea di separazione corrispondente a detto intaglio detta seconda estremità (3b) della porzione di ancoraggio (3) in due sotto-porzioni (70, 80), dette prima porzione di fissaggio (7) e seconda porzione di fissaggio (8) essendo solidali rispettivamente a dette due sottoporzioni (70, 80) e sviluppantesi da un rispettivo segmento terminale (97, 98) di dette due sotto-porzioni.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, dove detto corpo principale (2) può subire una deformazione almeno in corrispondenza di almeno una di dette due sotto-porzioni (70, 80) della seconda estremità (3b) della porzione di ancoraggio (3) e/o in corrispondenza di detta seconda estremità (7b, 8b) di almeno una di dette prima e seconda porzione di fissaggio (7, 8), quando il dispositivo (1) à ̈ sottoposto ad una forza avente una componente parallela al piano di riferimento di intensità sufficiente a causare detta deformazione.
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, dove la prima e seconda porzione di fissaggio (7, 8) sono tra loro distinte e separate e si trovano in posizione sfalsata rispetto ad una linea giacente sul piano di riferimento e ortogonale a detta direzione di sviluppo (6), in modo da trovarsi da parti opposte rispetto a detto intaglio (11).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove l’intaglio (11) occupa una posizione mediana di detta porzione di ancoraggio (3) in modo tale che dette due sotto-porzioni (70, 80) sono due uguali semi-porzioni della suddetta seconda estremità (3b) di detta porzione di ancoraggio (3).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove detta porzione di ancoraggio (3) e/o detta prima porzione di fissaggio (7) e/o detta seconda porzione di fissaggio (8) hanno conformazione sostanzialmente piastriforme, preferibilmente aventi detto spessore (4), il corpo principale (2) essendo realizzato a partire da un unico elemento piastriforme mediante operazioni di taglio e successiva piegatura, dove la piegatura avviene almeno lungo detti rispettivi segmenti terminali (97, 98) delle due sotto-porzioni (70, 80), in modo da definire dette prima e seconda porzione di fissaggio (7, 8).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, dove la piegatura avviene anche lungo un rispettivo segmento iniziale (57, 58) delle due sotto-porzioni (70, 80) e la piegatura avviene anche lungo un rispettivo segmento intermedio (67, 68) della prima e seconda porzione di fissaggio (7, 8), posto in posizione intermedia tra la rispettiva prima (7a, 8a) e seconda (7b, 8b) estremità della porzione di fissaggio (7, 8).
  7. 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove l’intaglio (11) si sviluppa sostanzialmente lungo una linea retta formante con detta direzione di sviluppo (6) un angolo minore o uguale a 40°.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove l’intaglio (11) ha una estremità iniziale (11a) in corrispondenza di detti rispettivi segmenti terminali (97, 98) delle due sottoporzioni (70, 80) della seconda estremità (3b) della porzione di ancoraggio (3), in modo tale da separare dette due sotto-porzioni (70, 80) anche in corrispondenza dei rispettivi segmenti terminali (97, 98).
  9. 9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove detti rispettivi segmenti terminali (97, 98) delle due sotto-porzioni (70, 80) giacciono sulla stessa retta.
  10. 10. Metodo di sicurezza anticaduta comprendente le fasi di fornire il dispositivo (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9 e installare detto dispositivo (1) su una struttura fissa di un edificio, in modo tale che detta prima porzione di fissaggio (7) e/o detta seconda porzione di fissaggio (8) sia fissata a detta struttura fissa, e detta prima estremità (3a) di detta porzione di ancoraggio (3) protruda dalla struttura fissa.
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