ITBO990441A1 - Pinza universale per la presa di flaconi e/o fiale . - Google Patents

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Description

PINZA UNIVERSALE PER LA PRESA DI FLACONI E/O FIALE
DESCRIZIONE DELL 'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra in quel particolare settore tecnico relativo alle pinze preposte alla presa di articoli, in particolare flaconi o fiale.
E’ nota, nel settore dell’automazione industriale, la necessità di procedere alla pulizia dei contenitori atti a contenere una determinata sostanza, in modo da non provocare la contaminazione della stessa.
Il “lavaggio”, nel particolare caso di flaconi e/o fiale, prevede generalmente molteplici fasi intermedie nelle quali si utilizzano adeguati detergenti e/o disinfettanti che vengono iniettati con pressioni elevate entro gli stessi flaconi e/o fiale.
Le macchine tradizionali che effettuano il “lavaggio” sono spesso costituite da una giostra principale, azionata a passo, rotante rispetto ad un asse verticale, che supporta, in corrispondenza della relativa periferia, una pluralità di bracci, oscillanti secondo assi radiali alla stessa.
Tali bracci oscillanti portano, a loro volta, relativi gruppi di presa costituiti da un determinato numero di pinze, ad esempio tre, opportunamente sagomate, preposte alla presa di flaconi o fiale, ad esempio flaconi.
In quest’ultimo caso le branche delle pinze sono sagomate secondo singoli rebbi, tra loro contrapposti, conformanti, in prossimità delle estremità libere, rientranze adeguatamente profilate, ad esempio trapezoidali, atte ad intercettare e centrare assialmente i corrispondenti colli di raccordo dei flaconi.
La giostra principale coopera con una giostra operativa, azionata a passo, ad asse verticale, rotante in sincronismo con la stessa giostra principale.
Tale giostra operativa, provvista in corrispondenza della regione periferica di una pluralità di sedi per l’alloggiamento di flaconi, convoglia i flaconi da detergere, orientati con l’imboccatura rivolta verso l’alto, in corrispondenza di una zona operativa nella quale ciascuna pinza del gruppo di presa presente in essa tende ad agganciare e trattenere un singolo flacone.
Quando ogni pinza del gruppo di presa presente in corrispondenza di detta zona operativa ha effettuato la presa di un relativo flacone, la giostra principale avanza di un passo e lo stesso gruppo esce dalla zona operativa, nella quale si posiziona un altro gruppo di presa, privo di flaconi, destinato ad agganciare e trattenere ulteriori flaconi.
Ciascun gruppo di presa in uscita dalla suddetta zona operativa è successivamente ribaltato di 180°, in modo da orientare opportunamente verso il basso le imboccature dei flaconi che supporta.
In questo modo, ciascun flacone portato dal medesimo gruppo operativo è in grado di cooperare con gli aghi verticali presenti in corrispondenza di ciascuna stazione operativa, ad esempio di pulizia, disinfezione e risciacquo, secondo un ciclo operativo prestabilito.
Gli aghi verticali di ciascuna stazione, adeguatamente collegati a serbatoi contenenti detergenti do disinfettanti, operano secondo cicli che prevedono l’inserimento degli stessi aghi (dal basso verso l’alto) entro ogni flacone, la successiva iniezione delle relative sostanze detergenti e/o disinfettanti, e la conclusiva estrazione degli aghi (dall’alto verso il basso) da ciascun flacone. I flaconi agganciati da ogni pinza di ciascun gruppo di presa rimangono permanentemente orientati verso il basso nelle fasi di interazione con le suddette stazioni operative, in modo da evitare il possibile accumulo di sostanze sul fondo dei flaconi.
Quando ciascun gruppo di presa esce dall’ultima stazione del ciclo di “lavaggio”, lo stesso viene ribaltato nuovamente di 180°, in modo da orientare i flaconi supportati verso l’alto.
In corrispondenza della citata zona operativa, tali gruppi di presa provvedono a rilasciare i relativi flaconi, depositandoli nelle apposite sedi di alloggiamento della giostra operativa.
Tale giostra operativa è generalmente associata, in uscita, ad opportuni organi convogliatori atti allo smistamento di flaconi detersi in un idoneo deposito.
Qualora fosse necessario il “lavaggio” di flaconi aventi formati differenti, sarebbe sufficiente regolare in altezza la giostra principale, in modo da permettere ai relativi gruppi oscillanti una corretta presa dei flaconi in corrispondenza della citata zona operativa.
Qualora si volesse, invece, procedere al “lavaggio” di fiale, si renderebbe necessaria la sostituzione di ogni gruppo di presa.
In tal caso ciascun gruppo di presa risulterebbe equipaggiato con una pluralità di pinze, ad esempio tre, sagomate differentemente rispetto al caso dei flaconi.
Nel caso delle fiale, infatti, le branche delle pinze sono sagomate secondo una pluralità di rebbi, tra loro sfalsati (ad esempio 1 e 2, 2 e 3), conformanti, in prossimità delle estremità libere, rientranze adeguatamente profilate, ad esempio a triangolo.
Ciò si rende necessario per garantire rallineamento ed il centraggio della fiala in fase di presa, e risulta di fondamentale importanza per ottenere un corretto ed ottimale inserimento degli aghi entro Timboccatura delle medesime fiale, nelle fasi di funzionamento in corrispondenza delle stazioni operative.
Per garantire tale inserimento degli aghi entro le fiale, i gruppi di presa sono provvisti di mezzi di centraggio atti a convogliare e/o guidare tali aghi entro la relativa imboccatura.
Nella maggior parte dei casi, tali mezzi di centraggio sono ricavati direttamente sui rebbi superiori delle relative branche, in prossimità delle estremità libere, e sono costituiti da relative semicirconferenze, complementari in configurazioni di chiusura delle pinze.
Il maggior inconveniente delle pinze tradizionali è quello di essere conformate e realizzate esclusivamente per flaconi o per fiale, senza permettere alcuna intercambiabilità.
Nei due casi, infatti, la conformazione delle branche è tale da non permettere radattabilità dell’uria nei confronti dell’altra, in virtù della differente sagomatura delle corrispondenti rientranze.
Risulta, pertanto, sempre necessario sostituire ciascuna pinza di ogni gruppo di presa qualora si dovesse passare dalla presa di flaconi a quella delle fiale, e viceversa.
Ciò provoca numerose e prolungate fasi inoperative di “lavaggio”, con conseguenti rallentamenti dei cicli produttivi, e notevoli diminuzioni della produttività degli stessi.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare ai menzionati inconvenienti proponendo un una pinza universale per la presa di flaconi e/o fiale che sia in grado di effettuare indifferentemente la presa di flaconi o fiale, senza pregiudicare il corretto allineamento e/o centraggio degli stessi flaconi o delle medesime fiale.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una pinza particolarmente robusta, estremamente funzionale ed affidabile, di costo contenuto, tale da otimizzare la produttività del corrispondente ciclo.
I suddetti scopi vengono otenuti in accordo con il contenuto delle rivendicazioni.
Le carateristiche dell’invenzione saranno evidenziate nel seguito in cui è descritta una preferita, ma non esclusiva, forma di realizzazione, con riferimento alle allegate tavole di disegno nelle quali :
- la figura 1 rappresenta schematicamente una vista in pianta della proposta pinza universale; • le figure 2, 3 illustrano in modo schematico rispettivamente le sezioni II e III-III di figura 1 ; - le figure 4, 5, 6 mostrano schematicamente altrettante viste laterali in sezione parziale della pinza proposta in configurazione di presa rispettivamente di un flacone, di una fiala e ancora di un flacone diverso dal precedente.
Con riferimento alle tavole allegate indichiamo con 1 la proposta pinza universale per la presa di flaconi A e/o fiale B.
Tale pinza 1 è costituita da due branche, prima 3 e seconda 4, incernierate, in corrispondenza di adiacenti estremità, secondo assi verticali, ad una struttura di supporto portata da un relativo braccio oscillante, non illustrati, secondo modalità note richiamate i precedenza.
Tali branche 3, 4 individuano un piano operativo n simmetrico rispetto alle stesse incemierature ed ortogonale al piano di movimentazione δ orizzontale permesso dalle stesse. Le branche 3, 4, provviste alle restanti estremità libere di relativi organi di presa, primi 7 e secondi 8. atti alla presa amovibile di tali flaconi A o fiale B, sono movimentate, secondo modalità note, da una configurazione di riposo W, nella quale risultano accostate tra loro (Fig.l), ad una configurazione di presa V, in cui realizzano la presa di flaconi A (Figg.4, 6) o fiale B (Fig.5).
1 primi organi di presa 7 sono fondamentalmente costituiti da una coppia di primi rebbi, superiore 7a ed inferiore 7b, a sviluppo planare, ortogonali a tale piano operativo π, provvisti di rispettive prime rientranze, superiore 77a ed inferiore 77b, atte ad intercettare e centrare assialmente, in corrispondenza della configurazione di presa V, in combinazione con tali secondi organi di presa 8, colli di raccordo A2 dei flaconi A e/o colli B1 delle fiale B.
Analogamente, i secondi organi di presa 8 sono sostanzialmente costituiti da tre secondi rebbi, superiore 8a, inferiore 8b ed intermedio 8c, a sviluppo planare, ortogonali allo stesso piano operativo π, provvisti di corrispondenti rientranze, superiore 88a, inferiore 88b ed intermedia 88c, atte ad intercettare e centrare assialmente, in corrispondenza della configurazione di presa V, in combinazione con tali primi organi di presa 7, esclusivamente i colli B 1 delle fiale B. I rebbi inferiori, primo 7b e secondo 8b, risultano tra loro contrapposti, mentre i secondi rebbi, superiore 8a ed intermedio 8c, sono sfalsati rispetto al primo rebbio superiore 7a (Figg.4, 5, 6). Le suddette rientranze inferiori, prima 77b e seconda 88b, preferibilmente sagomate a triangolo, ad esempio con un angolo al vertice di 120°, sono vantaggiosamente conformate secondo profili speculari rispetto al piano operativo π.
Le citate seconde rientranze, intermedia 88c e superiore 88a, preferibilmente sagomate a triangolo, ad esempio con un angolo al vertice di 105°, sono vantaggiosamente conformate secondo profili identici.
La prima rientranza superiore 77a è preferibilmente sagomata secondo un tratto rettilineo, parallelo, nella configurazione inoperativa W, al piano operativo ir, conformato in modo tale da risultare aperto in corrispondenza della zona di imboccatura di dette fiale B e raccordato all’altra estremità.
La proposta pinza 1 coopera, superiormente rispetto ai rebbi superiori 7a, 8a, con mezzi di centraggio 5 di relativi aghi verticali 6 supportati da stazioni operative, non illustrate, atti ad inserirsi entro i flaconi A e/o le fiale B ed iniettare sostanze detergenti do disinfettanti entro essi/e, in corrispondenza della configurazione di presa V delle branche 3,4.
Tali mezzi di centraggio 5 sono vantaggiosamente costituiti da una piastra metallica, di piccolo spessore, conformante un’imboccatura 5a atta ad incanalare gli stessi aghi 6 entro i flaconi A do le fiale B.
Ciascun ago 6 è opportunamente collegato a relativi serbatoi, non illustrati, contenenti detergenti do disinfettanti.
Si descrive ora il funzionamento della proposta pinza universale 1 ritenendo noti, per il tecnico del settore, le modalità di transizione da una configurazione inoperativa W ad una di apertura, fino alta configurazione di presa V, le modalità di intervento delle stazioni operative sui flaconi A do sulle fiale B, ed i criteri di prelievo do restituzione, in corrispondenza della zona operativa, degli stessi flaconi A do fiale B.
Si consideri inizialmente, pertanto, un flacone A posizionato in una relativa sede di alloggiamento ricavata sulla citata giostra operativa, in corrispondenza della menzionata zona operativa, con le branche 3, 4 in configurazione di apertura.
Nel momento in cui il flacone A si trova con il relativo asse in corrispondenza del piano operativo 7t, le stesse branche 3,4 si portano dalla configurazione di apertura a quella operativa V, agganciano il flacone A e Io trattengono in presa, prelevandolo dalla giostra operativa.
Nella configurazione di presa V il flacone A è mantenuto perfettamente centrato per l’azione di presa esercitata dalle rientranze inferiori 77b, 88b dei relativi rebbi inferiori 7b, 8b sul relativo collo di raccordo A2, e per l’azione di riscontro esercitata dagli stessi rebbi inferiori 7b, 8b sul collare di imboccatura Al (Fig.4).
Va sottolineato che il secondo rebbio intermedio 8c è ad una distanza tale dal sottostante secondo rebbio inferiore 8b da non interferire, in tale configurazione di presa V, con il medesimo collare di imboccatura Al.
La particolare sagomatura a triangolo delle rientranze inferiori 77b, 88b, secondo angoli al vertice particolarmente estesi, in tal caso 120°, permette un’ottimale presa indifferentemente per flaconi A di dimensioni standard e/o per flaconcini A di dimensioni inferiori (Fig.6).
La specularità delle suddette rientranze inferiori 77b, 88b rispetto al piano operativo π, permette un ottimale centraggio del flacone A, in presa su quattro distinte generatrici del collo di raccordo A2, generalmente definito da una superfìcie cilindrica.
Si nota come, nel caso di flaconi A, i rebbi superiori 7a, 8a ed intermedio 8c non lavorano in presa.
1 flaconi A trattenuti in presa vengono quindi ribaltati di 180°, sottoposti all’azione detergente e/o disinfettante delle stazioni operative, quindi ribaltati nuovamente di 180° e adeguatamente riposti nelle sedi conformate dalla giostra operativa.
In fase di interazione tra i flaconi A in presa e le stazioni operative, i relativi aghi 6 sono incanalati mediante le coassiali imboccature 5a, ad imbuto, conformate dalla piastra di centraggio 5, quindi entrano nei flaconi A attraverso la regione definita dalle rientranze inferiori, superiori ed intermedia, in configurazione di presa V delle branche 3, 4.
Nel caso di una fiala B posizionata sulla giostra operativa con il relativo asse in corrispondenza del piano operativo π, allo stesso modo, le branche 3,4 si portano dalla configurazione di apertura a quella operativa V, agganciano la fiala B e la trattengono in presa, prelevandola dalla giostra operativa.
Nella configurazione di presa V la fiala B risulta mantenuta perfettamente centrata ed allineata per l’azione di presa esercitata sul relativo collo B1 sia dalle rientranze inferiori 77b, 88b dei relativi rebbi inferiori 7b, 8b, che dalle rientranze superiori 77a, 88a dei corrispondenti rebbi superiori 7a, 8a, nonché dalla rientranza 88c del rebbio intermedio 8c (Fig.5).
Va sottolineato che il tratto rettilineo della rientranza superiore 77a effettua una vantaggiosa azione di riscontro del collo B1 della fiala B, preservando l’integrità della stessa fiala B.
La particolare sagomatura a triangolo delle rientranze intermedia 8c e superiore 8 a, in tal caso secondo angoli al vertice di 105°, meno estesi rispetto ai 120° delle rientranze inferiori 77b, 88b, permette un’ottimale allineamento della fiala B in presa.
Anche in tal caso la fiale B trattenute in presa vengono ribaltate di 180°, sottoposte all’azione detergente do disinfettante delle stazioni operative, quindi ribaltate nuovamente di 180° e riposte nella giostra operativa.
In fase di interazione tra le fiale B in presa e le stazioni operative, gli aghi 6 sono, allo stesso modo, incanalati mediante le relative imboccature 5 a della piastra di centraggio 5, quindi convogliati nelle stesse fiale B attraverso la regione definita dalle rientranze inferiori, superiori ed intermedia, nella configurazione di presa V delle branche 3, 4.
A titolo esemplificativo, il tratto rettilineo della prima rientranza superiore 77a si estende, fino all’estremità del raccordo, per una lunghezza di 17 mm e risulta largo 2,5 mm, fino alla zona raccordata, mentre i vertici delle rientranze, intermedia 88c ed inferiore 88b, sono distanti dalle corrispondenti estremità libere dei relativi rebbi, intermedio 8c e inferiore 8b, rispettivamente 13 mm e 12 mm.
La proposta pinza universale per la presa di flaconi e/o fiale, nelle sue semplici fasi operative, raggiunge pertanto lo scopo di effettuare indifferentemente la presa di flaconi o fiale, senza pregiudicare il corretto allineamento do centraggio degli stessi flaconi o delle medesime fiale.
La possibilità di utilizzare una pinza universale sia per i flaconi che per le fiale riduce notevolmente i tempi inoperativi della giostra principale, permettendo di migliorare notevolmente la produttività del corrispondente ciclo operativo.
Nel caso di flaconi o fiale con caratteristiche dimensionali differenti, è possibile regolare in altezza la giostra principale in modo tale da garantire la corretta presa degli stessi/e in corrispondenza dei rispettivi colli.
Va sottolineato che gli scopi prefìssati sono stati raggiunti mediante una soluzione tecnica strutturalmente molto robusta e funzionale, atta ad assicurare una elevata velocità operativa. E’ da evidenziare, infine, che i componenti della pinza sopra descritta sono di numero limitato e di semplice realizzazione, a tutto vantaggio dei costi di produzione e di lavorazione, che pertanto risultano notevolmente contenuti.
Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come sopra descritta e nel seguito rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Pinza universale per la presa di flaconi e/o fiale, del tipo costituita da branche, prima e seconda, incernierate in corrispondenza di adiacenti estremità ad una struttura di supporto portata da un relativo braccio oscillante e provviste, alle restanti estremità libere, di relativi organi di presa, primi e secondi, di tali flaconi o fiale, con le suddette branche rese mobili da una configurazione di riposo W, nella quale risultano accostate tra loro, ad una configurazione di presa V, in cui realizzano la presa di detti flaconi e/o fiale, ed individuanti un piano operativo π simmetrico rispetto alle citate cerniere ed ortogonale al piano di movimentazione δ delle stesse branche, essendo gli assi di simmetria di detti flaconi e/o fiale giacenti su detto piano operativo, caratterizzata dal fatto che detti primi organi di presa 7 sono costituiti da almeno due primi rebbi, superiore 7a e inferiore 7b, a sviluppo planare, ortogonali a tale piano operativo π, e che detti secondi organi di presa 8 sono costituiti da almeno due secondi rebbi, superiore 8a ed inferiore 8c, a sviluppo planare, ortogonali allo stesso piano operativo π, e dal fatto che i citati rebbi inferiori, primo 7b e secondo 8b, sono tra loro contrapposti e provvisti di corrispondenti rientranze inferiori, prima 77b e seconda 88b, atte ad intercettare e/o centrare assialmente, in corrispondenza della citata configurazione di presa V, superimi cilindriche definite dai colli di raccordo A2 dei citati flaconi A e/o superfici troncoconiche definite dai colli B 1 delle suddette fiale B, e dal fatto che detti rebbi superiori, primo 7a e secondo 8a, sono tra loro sfalsati e provvisti di corrispondenti rientranze superiori, prima 77a e seconda 88a, atte ad intercettare e/o centrare assialmente, in corrispondenza della medesima configurazione di presa V, superimi troncoconiche definite dai colli B1 delle suddette fiale B.
  2. 2) Pinza universale secondo la riv.l, caratterizzata dal fatto di prevedere, in corrispondenza del suddetto secondo organo di presa 8, un secondo rebbio intermedio 8c, a sviluppo planare, simmetricamente disposto rispeto ai citati secondi rebbi, superiore 8a ed inferiore 8b, e provvisto di una relativa seconda rientranza intermedia 88c ata ad intercettare e/o centrare assialmente, in corrispondenza di detta configurazione di presa V, le suddette superimi troncoconiche definite dai colli B1 delle stesse fiale B.
  3. 3) Pinza universale secondo la riv.l, caratterizzata dal fatto che le citate rientranze inferiori, prima 77b e seconda 88b, sono sagomate secondo triangoli.
  4. 4) Pinza universale secondo la riv.1, caratterizzata dal fatto che detti rebbi inferiori, primo 7b e secondo 8b, hanno un profilo speculare rispetto al citato piano operativo π.
  5. 5) Pinza universale secondo la riv.3, caratterizzata dal fatto che gli angoli al vertice di detti triangoli sono uguali a 120°.
  6. 6) Pinza universale secondo le riv.1 e 2, caratterizzata dal fatto che le citate seconde rientranze, intermedia 88c e superiore 88a, sono sagomate secondo triangoli.
  7. 7) Pinza universale secondo la riv.6, caratterizzata dal fatto che gli angoli al vertice di detti triangoli sono uguali a 105°.
  8. 8) Pinza universale secondo la riv.l, caratterizzata dal fatto che la citata prima rientranza superiore 77a è sagomata secondo un tratto rettilineo, parallelo a detto piano operativo π nella suddetta configurazione inoperativa W, aperto in corrispondenza della zona di imboccatura di dette fiale B e raccordato all’altra estremità. 9) Pinza universale secondo la riv.8, caratterizzata dal fatto che detto tratto rettilineo si estende, fino all’estremità del raccordo, per una lunghezza di 17 mm e risulta largo 2,5 mm, fino alla zona raccordata. 10) Pinza universale secondo le riv.l e 2, caratterizzata dal fatto che le citate seconde rientranze, intermedia 88c e inferiore 88b, sono sagomate secondo triangoli, e dal fatto che la distanza tra i vertici di detti triangoli e le corrispondenti estremità libere dei relativi secondi rebbi, intermedio 8c e inferiore 8b, sono rispettivamente uguali a 13 mm e 12 mm.
  9. 9) Pinza universale secondo la riv.l, caratterizzata dal fatto di prevedere, superiormente rispetto a detti rebbi superiori 7a, 8a, mezzi di centraggio 5 di relativi aghi 6 agenti in corrispondenza di detto piano operativo π, con deti aghi 6 atti ad inserirsi entro i citati flaconi A e/o fiale B ed inietare sostanze fluide entro i medesimi, in corrispondenza della suddetta configurazione di presa V di dete branche 3, 4.
  10. 10) Pinza universale secondo la riv.9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di centraggio 5 sono costituiti da una piastra metallica di piccolo spessore conformante un’imboccatura 5a ata a incanalare detti aghi 6 entro i citati flaconi A e/o fiale B.
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