ITBO980552A1 - Metodo e dispositivo per il rilevamento di elementi biologici su un pa zienete , in particolare in studi medico - dentistici . - Google Patents

Metodo e dispositivo per il rilevamento di elementi biologici su un pa zienete , in particolare in studi medico - dentistici . Download PDF

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ITBO980552A1 IT98BO000552A ITBO980552A ITBO980552A1 IT BO980552 A1 ITBO980552 A1 IT BO980552A1 IT 98BO000552 A IT98BO000552 A IT 98BO000552A IT BO980552 A ITBO980552 A IT BO980552A IT BO980552 A1 ITBO980552 A1 IT BO980552A1
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Description

DESCRIZIONE
METODO E DISPOSITIVO PER IL RILEVAMENTO DI ELEMENTI BIOLOGICI SU UN PAZIENTE. IN PARTI-COLARE UTILIZZABILE IN STUDI MEDICO-DENTISTI-Cl.
II presente trovato concerne un metodo ed un dispositivo per il rilevamento di elementi, quali elementi infettivi, od anticorpi o comunque altri indicatori biologici, destinati a diagnosi medica su un paziente, in particolare utilizzabile all’interno di studi medico -dentistici e su / con riuniti dentali.
Facendo riferimento agli studi dentistici, ai quali il trovato è particolarmente indirizzato, i riuniti dentali di ultima generazione presentano un livello qualitativo estremamente elevato per quanto riguarda l'operatività, il controllo delle attrezzature e, soprattutto, igienicità delle strutture funzionali interne ed esterne. Questa elevaia qualità è il risultato di una sempre maggiore ricerca di soluzioni atte a migliorare il riunito che, nella filosofia della Richiedente, vuole essere il mezzo per poter garantire al paziente ed al medico che lo utilizza un supporto sempre maggiore anche nella diagnostica inerente le infezioni potenzialmente trasmissibili durante una seduta odontoiatrica od anche prima di interventi nel cavo orale dì una certa complessità. E’ in questa ottica che i produttori di apparecchiature dentali in genere si rivolgono sempre più alla ricerca di soluzioni che permettano un trattamento medico-paziente in condizioni di sempre maggiore sicurezza; ricordiamo a tal riguardo i recenti dispositivi per la disinfezione/sterilizzazione dei manipoli dentali, dei condotti idraulico-pneumatici (anche tra una seduta e la successiva), l’utilizzo di strumenti od accessori di tipo "disposable", ecc.
L’attenzione rimane comunque alta nei confronti di alcune malattie per le quali è ormai consolidata l’opinione medica circa la loro trasmissibilità all’interno di un contatto ematico, quale, esempio per tutte, l'epatite C (HCV).
Per cercare quindi di controllare l'eventuale presenza di elementi infettivi sui pazienti in cura (per poter garantire sicurezza di intervento sia al paziente, sia al medico), la Richiedente ha pensato ed ideato un metodo ed un relativo dispositivo di veloce e sicuro rilevamento di questi elementi, diciamo cosi biologici in senso generale, direttamente in fase di cura dentistica e senza obbligare il paziente a sottostare ad eventuali prelievi specifici di sangue, ma sfruttando direttamente le particelle di sangue presenti nel cavo orale durante una normale cura dentistica, come ad esempio la detartrasi od un normale trattamento all’interno del cavo orale.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la figura 1 illustra un gruppo di aspirazione e scarico di elementi inquinanti facenti parte di un riunito dentale provvisto del dispositivo di rilevamento di elementi biologici, conformemente al presente trovato, ed in una vista frontale schematica in esploso e con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 2 illustra il dispositivo di cui a figura 1 in una vista frontale schematica, in una prima fase operativa, e con alcune parti in sezione per meglio evidenziarne altre;
la figura 3 illustra il dispositivo di cui alle figure precedenti, in una seconda fase operativa, ed in una vista frontale schematica con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 4 illustra una parte del dispositivo di cui alle figure precedenti, in una terza fase operativa, conformemente al presente trovato, ed in una vista frontale schematica con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 5 illustra una variante realizzativa del dispositivo, conformemente al presente trovato, in una vista laterale schematica con alcune parti in sezione per meglio evidenziarne altre; la figura 6 illustra un particolare A, in scala ingrandita, riferito a figura 1 , facente parte del dispositivo oggetto del presente trovato.
Conformemente alle figure dei disegni allegati, e con particolare riferimento alle figure 1, 2 e 5, il metodo ed il dispositivo in oggetto sono utilizzabili per rilevare elementi infettivi, anticorpi od altri indicatori biologici, su un paziente in seduta all'interno di uno studio dentistico.
In questo specifico caso, gli elementi infettivi in oggetto (quali, ad esempio, l'elemento patogeno responsabile dell'epatite C o HCV) possono-essere rilevati tramite il prelievo di particelle di sangue all'interno o del cavo orale del paziente (qui non illustrato), oppure su parti del riunito dove le particelle di sangue vengono depositate (vedi, ad esempio, la nota sputacchiera) quando il medesimo paziente viene sottoposto ad un normale trattamento dentistico.
La metodologia di rilevamento, secondo il presente trovato, prevede una serie di operazioni suddivise essenzialmente in due fasi; la prima di queste fasi è effettuata all'interno di un unico elemento 1 e prevede:
a) una aspirazione di fluido, indicato con le frecce F nelle unite figure, presentante anche alcune tracce di sangue, proveniente dal paziente ed attraverso relativi mezzi 2 aspiranti;
b) una miscelazione del fluido F prelevato con mezzi 3 reagenti e/o di condizionamento ai/dei suddetti elementi infettivi (quale ad esempio un apposito enzima agente sugli anticorpi del virus da rilevare); ed
c) una deposizione della miscela F 3 così ottenuta in un apposita camera 4 prevista all'interno dell'elemento 1.
La seconda fase, non necessariamente eseguibile nelle vicinanze del paziente, prevede l'analisi ed il controllo del risultato della reazione effettuata nella miscela F 3 attraverso relativi mezzi 5 rilevatori.
L'operazione di aspirazione deve, preferenzialmente, essere effettuata secondo un tempo predeterminato (od in alternativa secondo una quantità predeterminabile di fluido attraverso il controllo del volume di aria o del fluido aspirato) per non rischiare di alterare i risultati della reazione della miscela fluido F - mezzi 3 reagenti e/o di condizionamento.
Ovviamente i generici mezzi 3 reagenti e/o di condizionamento sono scelti, a monte, in funzione degli elementi infettivi, anticorpi o indicatori biologici da rilevare sul paziente e potranno essere di tipo in polvere o, preferenzialmente, liquidi.
Infatti, l'operazione di miscelazione di fluido F e mezzi 3 reagenti è effettuata attraverso il contatto tra il fluido F prelevato che lambisce o si deposita su una superficie 6 provvista od imbevuta dei mezzi 3 reagenti e/o di condizionamento e con i quali si miscela durante il passaggio o nella sua deposizione (come vedremo meglio in seguito).
Il dispositivo con il quale è possibile realizzare il metodo ora descritto viene preferibilmente concepito (come osservabile nelle figure da 1 a 6) nella forma di un unico contenitore 1 provvisto di un primo canale 7 di aspirazione di una quantità di fluido F proveniente dal paziente.
Questo primo canale 7 sfocia entro una seconda camera 8 entro cui sono depositati i suddetti mezzi 3 reagenti e/o di condizionamento ed atta ad essere lambita od interessata (ovvero miscelata) dal fluido F aspirato. La seconda camera 8 è collegabile con una prima camera 4 di deposizione della miscela F 3 così ottenuta (come vedremo meglio in seguito).
La prima camera 4 di deposizione della miscela F 3 risulta preferibilmente asportabile dal contenitore 1 od, in alternativa, chiaramente visibile dal medico, in modo da permettere l’analisi ed il controllo della miscela F 3, tramite i suddetti mezzi 5 rilevatori, e cosi da effettuare la relativa diagnosi anche da parte di personale non direttamente interessato alla seduta.
Entrando maggiormente nella soluzione costruttiva preferita, una prima soluzione del dispositivo appena descritto (visibile nelle figure da 1 a 4) può essere prevista come parte integrante di un riunito dentale (qui non illustrato in quanto di tipo noto), il quale può essere direttamente provvisto del contenitore 1 realizzante le suddette operazioni di aspirazione, miscelazione e deposizione della miscela.
Per ottenere ciò, il riunito è notoriamente provvisto, tra l'altro, di un condotto 9 di aspirazione - scarico di elementi inquinati durante il trattamento del cavo orale: Questo condotto 9 si sviluppa da una estremità esterna operativa, presentante un terminale 10 di accoglimento di una cannula 11 di aspirazione (parzialmente illustrata), ad una estremità sfociante all'interno del riunito in un relativo serbatoio 12 di scarico (qui illustrato con un blocco); questo condotto 9 può costituire il tradizionale tratto del dispositivo di aspira saliva presente in tutti i riuniti.
In questo specifico caso il contenitore 1 per il prelievo di fluido F è applicato, in modo risolvibile, sul condotto 9 di aspirazione ed è interponibile tra la cannula 11 ed il serbatoio 12 di scarico proprio per poter sfruttare l'azione aspirante di questo circuito.
Più in dettaglio, il contenitore 1 è costituito da un corpo cilindrico 13 tubolare, di raccordo, aperto alle proprie estremità, accoppiabile al suddetto terminale di aspirazione, da un lato, ed al condotto 9 di aspirazione dall'altro lato. All'interno del corpo 13 è alloggiabile il suddetto primo canale 7 di aspirazione, passante ed associabile al terminale 10 con cannula 11, e coassialmente disposto, in uso, al condotto 9 di aspirazione in modo da permettere un passaggio del fluido F aspirato.
Su questo primo canale 7 sono previsti dei mezzi 14 di accoppiamento stabile dello stesso primo canale alla suddetta seconda camera 8, in modo da permettere l'afflusso di parte del fluido F anche all'interno della stessa seconda camera 8.
Più in dettaglio, il primo canale è costituito da un ugello 7 associabile, a pressione, alla parte inferiore del terminale 10 e presentante una propria estremità rastremata, ovvero appuntita, in modo da permettere, in uso, una sua prima penetrazione attraverso un foglio 8f di chiusura, a tenuta, della bocca superiore della seconda camera 8, permettendo così il collegamento diretto tra terminale 10 e la stessa seconda camera 8.
Per mantenere stabilmente ['ugello 7 a contatto con la seconda camera 8 ed avere una possibilità di sfogo di aria e fluido F aspirato all'esterno della stessa seconda camera, lo stesso ugello è previsto di una pluralità di alette radiali 7a (nella fattispecie quattro disposte "a croce" suH'ugelio 7), associate alla superfice esterna della parte inferiore dello stesso ugello, le quali definiscono i suddetti mezzi 14 di accoppiamento atti a penetrare, parzialmente, nella seconda camera 8 contemporaneamente all'estremità rastremata deH'ugello 7.
Tornando al suddetto corpo 13 esterno, lo stesso presenta una prima porzione 15 a bicchiere entro cui è alloggiata la seconda camera 8, preferibilmente separabile dallo stesso corpo, e da un elemento tubolare 16 inferiore di accoppiamento con il suddetto condotto 9 di aspirazione; questo elemento tubolare 16 è provvisto di un secondo canale 17 di passaggio di parte del fluido F e di aria aspirata non interessati alla miscelazione aH'interno della seconda camera 8.
Il corpo 13 può presentare, inoltre, dei mezzi 18 a valvola disposti ed agenti sul secondo canale 17 di aspirazione (vedi anche figura 6), i quali permettono la chiusura dello stesso secondo canale in corrispondenza di una quantità prescelta di fluido aspirato e/o secondo un predeterminato tempo di aspirazione del fluido F.
Nella figura 6 è, infatti, illustrata una possibile soluzione dei suddetti mezzi 16 a valvola, i quali sono costituiti da una sfera 30 alloggiata, con gioco, su un restringimento 31, parzialmente aperto sul suo percorso, e chiudibile nella parte finale del secondo canale 17. L'aspirazione del fluido F da parte della cannula 11 obbliga la sfera 30 a scendere lungo il restringimento 31 fino ad occludere l'estremità finale 32 dello stesso secondo canale 17 cosi da terminare la fase di aspirazione. In buona sostanza, è possibile "tarare" la lunghezza del restringimento 31 in funzione della quantità di fluido F da aspirare: ad esempio, se si ha necessità di una piccola quantità di fluido F da aspirare basterà realizzare il restringimento 31 di ridotto sviluppo, con conseguente tempo ridotto di discesa della sfera 30 e di chiusura dell'estremità 32.
Come già citato precedentemente, all'interno del corpo 13 è inserita la seconda camera 8, la quale è costituita da un secondo corpo 19 cilindrico presentante dimensioni esterne leggermente inferiori al diametro interno del corpo 13 per il duplice scopo di permettere il passaggio del fluido F e dell'aria non interessata alla miscelazione nella camera 8 di fluire verso il secondo canale 17 ed, al contempo, di ottenere la rimozione dello stesso secondo corpo 19 dal corpo esterno 13, al termine della fase di aspirazione.
Questo secondo corpo 19 presenta la parete superiore chiusa, a tenuta, dal suddetto foglio 8f, ed una parete inferiore 20 definente una superfice divisoria per la suddetta prima camera di deposizione 4 della miscela F 3, disposta in un relativa sede 21 del secondo corpo 19 cilindrico. Questa superficie divisoria 20 è perforabile dall'ugello 7, in una fase successiva alla definizione della miscela F 3 nella seconda camera 8, in modo da permettere la deposizione della stessa miscela nella prima camera 4 e la relativa analisi e controllo tramite i suddetti mezzi 5 rilevatori contenuti nella prima camera 4 dopo aver rimosso il secondo corpo 19 dal corpo esterno 13 (come vedremo meglio in seguito, ed illustrato nella figura 4).
Come osservabile nelle figure da 1 a 4, le operazioni necessarie per poter effettuare il procedimento sopra menzionato con li dispositivo appena descritto prevedono l'innesto del corpo esterno 13, già previsto all'interno del secondo corpo 19, tra il condotto 9 e la cannula 11 a cui viene accoppiato l'ugello 7 (vedi figura 1).
La cannula 11 inserita nel terminale 10, unitamente aH'ugello 7, viene innestata sul corpo 13 (vedi freccia F1 di figura 1) ed in modo da permettere la penetrazione dell'ugello -7 nella seconda camera 8; a questo punto è possibile attivare l'aspirazione in modo da prelevare il fluido F e depositarlo nella seconda camera 8 (vedi le frecce F di figura 2); tale aspirazione cesserà nel momento in cui la sfera 30 avrà raggiunto l'estremità 32 di chiusura del secondo canale inferiore 17 (vedi freccia F3 di figure 2 e 6).
Terminata questa operazione è possibile prelevare dal corpo 13 il gruppo terminale 10 - cannula 11 - ugello 7 a cui è accoppiato il secondo corpo 19 {vedi figura 3 e freccia F4) e depositarlo su un piano rigido 40 (un tavolo dello studio od un ripiano apposito per le analisi).
Qui l’operatore preme ulteriormente sul terminale 10 porta cannula 11 {vedi freccia F5 di figura 4) per permettere aH'ugello 7 di penetrare nella prima camera 4 e far fluire nella stessa la miscela F 3 presente nella seconda camera 8.
Ottenuta l'ulteriore miscela F 3 5, l'operatore può distaccare la prima camera 4, analizzare e controllare l’esito della reazione generata all'interno della medesima prima camera. In alternativa è possibile realizzare il secondo corpo 19 e la prima camera 4 in materiale completamente trasparente per poter analizzare la reazione senza dover asportare la prima camera 4.
In alternativa a questo tipo di soluzione, ed a conferma della validità della soluzione ora descritta, si può osservare in figura 5 una seconda soluzione in cui il contenitore 1 risulta di tipo indipendente ed è costituito da un corpo 13' esterno, di tipo impugnabile manualmente, e provvisto, ad una sua estremità, di una cannula 22 di aspirazione applicabile allo stesso corpo ed, in corrispondenza dell'estremità opposta, di mezzi 23 di aspirazione del fluido F.
La composizione all'interno del corpo esterno 13’ risulta pressoché analoga alla precedente soluzione descritta, ovvero presenta, internamente e centralmente, un primo canale 7' di aspirazione collegato, da un lato, con la cannula 22 di aspirazione e, dall'altro lato, sia con i mezzi 23 di aspirazione, sia con un secondo corpo 19' realizzante la prima e la seconda camera 4' e 8', tra loro separate ed a tenuta.
Anche in questo caso il primo canale T è previsto di mezzi 14' di accoppiamento dello stesso primo canale con la seconda camera 8'; analogamente alla prima soluzione, il primo canale è costituito da un ugello 7' associabile alla cannula 22 e presentante una propria estremità rastremata, in modo da permettere la penetrazione attraverso il foglio 8f di chiusura, a tenuta, della bocca superiore della seconda camera 8', in modo da coliegare direttamente tra loro cannula 22 e seconda camera 8'.
L'ugello 7' è previsto di una pluralità di alette radiali 7’a (uguali a quelle descritte nella precedente soluzione) per poter penetrare nella seconda camera 8' e permettere la suddetta miscelazione.
Il corpo esterno 13’ presenta, internamente, una prima porzione 15' a bicchiere entro cui è alloggiata la seconda camera 8' strutturata in modo da risultare separabile dallo stesso corpo, e da un elemento tubolare 16' inferiore, in pratica la base del contenitore, di accoppiamento con i suddetti mezzi 23 di aspirazione, il quale è provvisto di un secondo canale 17' di passaggio del fluido F e dell'aria aspirata e non interessata alla miscelazione nella seconda camera 8'.
I sopracitati mezzi 23 di aspirazione comprendono un condotto 24 collegante il secondo canale 17' ad una pompa 25 di aspirazione tarabile in funzione della quantità di fluido F aspirabile o di un tempo di aspirazione predeterminabile; preferenzialmente la pompa 25 potrà essere di tipo manuale a soffietto.
Al termine della fase di aspirazione, la cannula 22, il primo canale 7’, il secondo corpo 19' con la prima e la seconda camera 4 e 8 risultano asportabili dal corpo esterno 13’ in modo da permettere la visualizzazione, l'analisi e la diagnostica tramite i mezzi 5 rilevatori.
In questa soluzione la procedura necessaria per poter effettuare il controllo sul fluido di un paziente è analoga a quella descritta per la soluzione precedentemente esposta con la differenza che non è necessario applicare il corpo 13' al condotto 9 di aspirazione in quanto l'azione di aspirazione e la taratura del tempo o della quantità di fluido aspirato è comandato dalla pompa 25 prevista indipendente sul dispositivo appena descritto.
In entrambe le soluzioni descritte, il contenitore 1 esterno e tutte le sue parti interne sono preferibilmente del tipo monouso.
Un dispositivo così strutturato ed il relativo metodo di rilevamento raggiungono gli scopi prefissati attraverso una realizzazione semplice ed un tempo di esecuzione rapido e sicuro, senza dover obbligare il paziente a particolari prelievi ematici extra - cura.
La particolare strutturazione del dispositivo permette la sua integrazione sul riunito o di integrarlo, secondo le scelte del medico che vuole questo tipo di diagnosi, senza nessun tipo di variazioni strutturale sul riunito, attraverso un montaggio facile sul gruppo di aspirazione del medesimo riunito (nella prima soluzione), oppure prevedere una soluzione indipendente con una manovrabilità comoda, nella seconda soluzione, indipendente dal riunito.
I tempi di diagnosi della reazione risultano estremamente ridotti e possono essere direttamente verificati dal medico che ha in cura il paziente
II trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (28)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il rilevamento di elementi infettivi, anticorpi od altri indicatori biologici di un paziente, in particolare all'interno di uno studio dentistico, caratterizzato dal fatto di prevedere le seguenti operazioni: a) una aspirazione di fluido (F) proveniente da detto paziente ed attraverso relativi mezzi (2) aspiranti; b) una miscelazione di detto fluido (F) prelevato con mezzi (3) reagenti e/o di condizionamento ai/di detti elementi infettivi; ed c) una deposizione in un apposita prima camera (4) della miscela (F, 3) così ottenuta; d) una analisi e controllo della reazione eseguita in detta miscelazione (F, 3) attraverso relativi mezzi (5) rilevatori.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che almeno dette fasi di aspirazione, miscelazione e deposizione vengono effettuate in una unica fase ed all'interno di un unico elemento (1).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di aspirazione viene effettuata direttamente all'interno del cavo orale di detto paziente.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta operazione di aspirazione è effettuata secondo un tempo predeterminato.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta operazione di aspirazione è effettuata attraverso un controllo del volume di aria o del fluido aspirato predeterminabile.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta operazione di miscelazione è effettuata attraverso il contatto tra detto fluido (F) prelevato ed una superficie (6) provvista od imbevuta di detti mezzi (3) reagenti e/o di condizionamento.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detta seconda fase di analisi e controllo è preceduta da una fase di deposizione di detta miscela (F, 3) su dei relativi mezzi (4) di supporto - rilevazione.
  8. 8. Riunito dentale, caratterizzato dal fatto di comprendere, collegati allo stesso riunito o facenti parte integrante dello stesso, dei mezzi (1) di rilevamento atti a realizzare almeno: a) una aspirazione di fluido (F) proveniente da un paziente ed attraverso relativi mezzi (2) aspiranti; b) una miscelazione di detto fluido (F) prelevato con mezzi (3) reagenti e/o di condizionamento ai/di detti elementi infettivi; ed c) una deposizione in un apposita prima camera (4) prevista all'interno di detti mezzi (1) della miscela (F, 3) così ottenuta.
  9. 9. Dispositivo per il rivelamento di elementi infettivi, anticorpi od altri indicatori biologici su pazienti in cura in uno studio dentistico, caratterizzato dal fatto di presentare un contenitore (1) provvisto di un primo canale (7) di aspirazione di una quantità di fluido (F) proveniente dal paziente ed efferente, detto primo canale (7), almeno entro un secondo canale o seconda camera (8) provvista od imbevuta di mezzi (3) reagenti e/o di condizionamento a/di detti elementi infettivi ed atta ad essere lambita o miscelata da/con detto fluido (F) aspirato e collegabile, detta seconda camera (8), con una prima camera (4) di deposizione di detta miscela così ottenuta; detta prima camera (4) di deposizione di detta miscela essendo provvista di mezzi (5) rilevatori atti a permettere una relativa diagnosi della detta miscela (F, 3) depositata nella medesima prima camera.
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta prima camera (4) risulta asportabile da detto contenitore (1) in modo da permettere il controllo della miscela (F, 3), tramite i detti mezzi (5) rilevatori e la relativa detta diagnosi al difuori del detto contenitore (1).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta prima camera (4) di deposizione costituisce dei mezzi (4) di rilevazione - supporto atti ad essere interessati da detta miscela (F, 3) in caduta da detta seconda camera (8).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) è di tipo monouso.
  13. 13. Dispositivo secondo le rivendicazioni 8 e 9, in cui in detto studio dentistico è previsto un riunito dentale provvisto, -tra l'altro, di almeno un condotto (9) di aspirazione - scarico di elementi biologici inquinati, sviluppantesi da una estremità esterna operativa, presentante un terminale (10) di accoglimento di una cannula (11) di aspirazione, ad una estremità sfociante all'interno di detto riunito in un relativo serbatoio (12) di scarico, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) per il prelievo di fluido (F) è applicabile, in modo risolvibile, su detto condotto (9) di aspirazione ed interponibile tra detta cannula (11) e detto serbatoio (12) di scarico.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) definisce integralmente detto terminale (10) d'estremità di detto condotto (9) di aspirazione - scarico ed a cui è associata detta cannula (11) in un unico elemento.
  15. 15. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 9 a 14, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) è costituito da un corpo (13) tubolare di raccordo, aperto alle proprie estremità, accoppiabile a detto terminale (10) di aspirazione ed in cui è alloggiabile detto primo canale (7) di aspirazione, passante e associabile a detto terminale (10), e coassialmente disposto, in uso, a detto condotto (9) di aspirazione in modo da permettere un passaggio di detto fluido (F) aspirato; su detto primo canale (7) essendo previsti mezzi (14) di accoppiamento stabile dello stesso primo canale a detta seconda camera (8) in modo da permettere l'afflusso di detto fluido (F) all'interno di detta seconda camera (8).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto primo canale è costituito da un ugello (7) associabile a detto terminale (10) e presentante una propria estremità rastremata in modo da permettere la penetrazione attraverso un foglio (8f) di chiusura, a tenuta, della bocca superiore di detta seconda camera (8) e così da permettere il collegamento tra detto terminale (10) e detta seconda camera (8).
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detto ugello (7) è previsto di una pluralità di alette radiali (7a) associate alla superfice esterna dello stesso ugello, definenti i detti mezzi (14) di accoppiamento, ed atti a penetrare, parzialmente, in detta seconda camera (8).
  18. 18. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 9 a 17, caratterizzato dal fatto che detto corpo (13) presenta una prima porzione (15) a bicchiere entro cui è alloggiata detta seconda camera (8) separabile dallo stesso corpo, e da un elemento tubolare (16) inferiore di accoppiamento con detto condotto (9) di aspirazione e provvisto di un secondo canale (17) di passaggio del detto fluido (F) aspirato.
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detto corpo (13) presenta dei mezzi (18) a valvola disposti ed agenti su detto secondo canale (17) di aspirazione ed atti a permettere la chiusura dello stesso secondo canale in corrispondenza di una quantità prescelta di fluido aspirato e/o secondo un predeterminato tempo di aspirazione di detto fluido (F).
  20. 20. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 9 a 18, caratterizzato dal fatto che detta seconda camera (8) è costituita da un secondo corpo (19) cilindrico provvisto di una parete superiore chiusa a tenuta da un relativo detto foglio (8f) ed una parete inferiore (20) definente una superfice divisoria per detta prima camera di deposizione (4) di detta miscela (F, 3) ottenuta in detta seconda camera (8) e disposta in un relativa sede (21) di detto secondo corpo (19) cilindrico; detta superficie divisoria (20) essendo perforabile da deto ugello (7), successivamente alla definizione di deta miscela (F, 3) in deta seconda camera (8), in modo da permetere la deposizione della stessa miscela in detta prima camera (4) e la relativa detta analisi e controllo tramite i deti mezzi (5) rilevatori.
  21. 21. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) è costituito da un corpo (13') esterno, di tipo impugnabile manualmente, e provvisto, ad una sua estremità, di una cannula (22) di aspirazione applicabile allo stesso corpo e, in corrispondenza dell'estremità opposta, di mezzi (23) di aspirazione di detto fluido (F).
  22. 22. Dispositivo secondo le rivendicazioni 9 e 21, caratterizzato dal fatto che deto corpo esterno (13') presenta, internamente e centralmente, detto primo canale (7') di aspirazione collegato, da un lato, con detta cannula (22) di aspirazione e, dall'altro lato, sia con deti mezzi (23) di aspirazione, sia con un secondo corpo (19') realizzante dete prima e seconda camera (4', 8'), tra loro separate ed a tenuta; su deto primo canale (7‘) essendo previsti mezzi (14') di accoppiamento di dello stesso primo canale con detta seconda camera (8').
  23. 23. Dispositivo secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che deto primo canale è costituito da un ugello (7') associabile a detta cannula (22) e presentante una propria estremità rastremata in modo da permetere la penetrazione attraverso un foglio (8f) di chiusura, a tenuta, della bocca superiore di detta seconda camera (8') e così da permettere il collegamento tra detta cannula (22) e detta seconda camera (8').
  24. 24. Dispositivo secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che detto ugello (7') essendo previsto di una pluralità di alette radiali (7a) associate alla superfice esterna dello stesso ugello, definenti i detti mezzi (14’) di accoppiamento, ed atti a penetrare, parzialmente, in detta seconda camera (8').
  25. 25. Dispositivo secondo le rivendicazioni 9 e 22, caratterizzato dal fatto che detto corpo esterno (13') presenta, internamente, una prima porzione (15') a bicchiere entro cui è alloggiata detta seconda camera (8’) separabile dallo stesso corpo, e da un elemento tubolare (16') inferiore di accoppiamento con detti mezzi (23) di aspirazione e provvisto di un secondo canale (17') di passaggio del detto fluido (F) aspirato.
  26. 26. Dispositivo secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (23) di aspirazione sono costituiti da un condotto (24) collegante detto secondo canale (17*) ad una pompa (25) di aspirazione tarabile in funzione della quantità di fluido (F) aspirabile o di un tempo di aspirazione predeterminabile.
  27. 27. Dispositivo secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che detta cannula (22) e detto primo canale (7'), unitamente a detto secondo corpo (19') realizzante la detta prima e seconda camera (4', 8') risultano asportabili da detto corpo esterno (13‘) in modo da permettere la detta visualizzazione di detta miscela (F, 3) e la relativa analisi e diagnostica tramite i detti mezzi (5) rilevatori.
  28. 28. Metodo secondo le rivendicazioni da 1 a 7, riunito e dispositivo secondo le rivendicazioni da 8 a 27 e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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