ITBO950326A1 - Dispostivo di controllo per lampade polimezzatrici - Google Patents

Dispostivo di controllo per lampade polimezzatrici Download PDF

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Abstract

Un dispositivo di controllo di una lampada polimerizzatrice (8) viene compreso, come componente, su di un riunito (R) e comprende dei mezzi (12) di rilevamento di un flusso luminoso (F) solidalmente associati al riunito (R) in una zona di comando operativa (Z1, Z2), e conformati in modo da o in grado di rilevare il flusso luminoso (F) e di convertire lo stesso in un segnale elettrico (SE), mezzi (13) di visualizzazione del segnale elettrico (SE) sono previsti nella zona operativa (Z1, Z2) e collegati ai mezzi (12) di rilevamento.(FIG. 1).

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di breveto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: DISPOSITIVO DI CONTROLLO PER LAMPADE POLIMERIZZATRICI.
Il presente trovato concerne un dispositivo di controllo di lampade polimerizzatrici, in particolare utilizzabili su apparecchiature dentistiche, quali i riuniti dentali.
E' noto l'uso, nell'ambito delle atrezzature o manipoli ausiliari dei suddetti riuniti dentali, di lampade polimerizzatrici utilizzate dal dentista o dall'assistente per otenere una diminuzione dei tempi di indurimento delle paste ceramiche definenti le oturazioni dentali attraverso una concentrazione di luce sulla stessa pasta favorente cosi il fenomeno di catalizzazione dell'intero impasto otturante.
Queste lampade sono costituite da un corpo di contenimento dei dispositivi generatori di luce (il cui componente primario è una lampada alogena), la quale è concentrata, filtrata, ed indirizzata entro un "condotto" definito da un beccuccio in fibre ottiche disposto e collegato ad una estremità dello stesso corpo in modo da generare un flusso luminoso in uscita dallo stesso concentrato in direzione ed a potenza costante.
Nelle operazioni effettuate con tali lampade, la fase da tenere maggiormente sotto controllo è il tempo di trattamento polimeri zzante della lampada sulle paste: tale fase infatti determina un cambiamento di stato del prodotto con conseguente diversificazione della superficie della pasta sull'otturazione.
Ora, la maggior parte delle paste utilizzate per le otturazioni dentali presenta un ritiro della propria superficie durante la polimerizzazione (causato appunto dal cambiamento di stato), superficie che però deve riempire perfettamente una cavità di un dente operato che, in caso contrario, può presentare, a causa di un elevato ritiro della pasta, infiltrazioni od aperture nella cavità stessa del dente con notevoli rischi di nuove carie.
Quindi per ridurre al minimo i suddetti rischi di infiltrazioni nelle otturazioni, i medici attuano una metodologia che prevede di realizzare piccole stratificazioni successive di pasta dosata con precisione e conseguentemente polimerizzata con altrettanta precisione.
Per ottenere il controllo del tempo di trattamento viene solitamente associato alle suddette lampade un dispositivo di controllo del tempo di utilizzo delle stesse, ovvero del tempo minimo di trattamento con cui le paste raggiungono lo stato di indurimento ottimale: questo per ridurre al minimo essenziale il disturbo al paziente ed un consumo inutile della lampada.
E' logico quindi che in una tale metodologia il medico abbia la necessità di sapere esattamente se l'energia luminosa, cioè la potenza luminosa, erogata dalla lampada durante il trattamento sia sempre la stessa e non vari, ovvero non diminuisca a causa di un naturale "invecchiamento" della suddetta lampada alogena: sapendo questo il medico dovrebbe agire sul fattore tempo, ovvero allungando il trattamento sulla pasta per poter ovviare ad una diminuita potenza della lampada.
Attualmente per poter verificare la potenza luminosa erogata dalla lampada polimerizzatrice si utilizzano apposite apparecchiature di misurazione del segnale luminoso della lampada; tali apparecchiature sono però indipendenti dal riunito e normalmente sono in dotazione ai tecnici dell'assistenza che verificano la lampada solo durante interventi di manutenzione ordinaria: questo fatto conseguentemente determina un controllo saltuario della lampada, e quindi per il medico vi è la necessità di rivedere i tempi di trattamento in funzione di un teorico abbassamento della potenza della lampada, oppure di dover sostituire la lampada in anticipo rispetto alle tempistiche preordinate.
A tale scopo quindi la Richiedente ha pensato e realizzato un dispositivo di controllo della lampada polimerizzatrice strutturato in modo da poter essere utilizzato comodamente, velocemente e con semplicità direttamente dal medico così da permettere allo stesso una continua e corretta verifica dell’efficienza della lampada.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la figura 1 illustra uno schema a blocchi illustrante il dispositivo di controllo di una lampada polimerizzatrice oggetto del presente trovato secondo due soluzioni di tipo diverso;
la figura 2 illustra un riunito dentale in cui è applicato il dispositivo di cui a figura 1, in una vista prospettica con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
la figura 3 illustra un particolare ingrandito di cui a figura 2, ed in particolare un supporto di attrezzature ausiliarie in cui è presente il dispositivo in oggetto, in una vista prospettica;
la figura 4 illustra uno schema di flusso illustrante le fasi di funzionamento del dispositivo oggetto del presente trovato.
Conformemente alle figure dei disegni allegati, e con particolare riferimento alle figure 1 e 2, il dispositivo di controllo di una lampada polimerizzatrice, indicata con 8, è applicato su un riunito dentale R.
Tale riunito R comprende, come componenti essenziali, un basamento 1 di supporto di una prima colonna verticale 2, la quale è disposta lateralmente ad una poltrona 3; da bande opposte alla colonna verticale 2 sono previsti un primo supporto 4 principale di attrezzature 5 operative (come un micromotore, un turbotrapano, una siringa ecc., qui solo parzialmente illustrate perché di tipo noto e non facenti parte del trovato), ed un secondo supporto 6 di attrezzature 7 ausiliarie (quali la stessa lampada polimerizzatrice, una o più cannule aspirasaliva, una ulteriore siringa, ecc.). Tali primo e secondo supporto 5 e 7 costituiscono rispettive zone di comando operative, indicate con ZI e Z2, utilizzabili dal medico e dall'assistente durante la seduta.
Come visibile in figura 1, la suddetta lampada 8 polimerizzatrice è composta da un corpo 9, dotato di relativa impugnatura 9a, e contenente dei mezzi 10 generatori di luce costituiti da una lampada alogena 10a collegata a mezzi 20 di alimentazione della stessa. La luce emessa dalla lampada IOa viene convogliata entro un condotto 11 composto da fibre ottiche in modo da generare un flusso luminoso F diretto all'esterno del suddetto condotto 11, ovvero sulla zona di un dente (qui non illustrato) previsto di pasta da otturazione da polimerizzare.
Sul riunito R inoltre è previsto, quale componente integrato, un mezzo 12 di rilevamento del suddetto flusso luminoso F, il quale è solidalmente associato allo stesso riunito in una delle suddette zone di comando operative ZI e Z2, e più precisamente sul secondo supporto 6 (come visibile in figura 3).
Tali mezzi 12 sono in grado di rilevare il flusso luminoso F e di convertire lo stesso in un segnale elettrico SE che può essere visualizzato su relativi mezzi 13, collegati agli stessi mezzi 12 di rilevamento, ed anch'essi previsti in una delle zona operative ZI e Z2.
Come visibile in figura 1, le soluzioni realizzative del dispositivo possono essere molteplici, partendo comunque dal presupposto costruttivo che i suddetti mezzi 12 di rilevamento del flusso luminoso F risultano disposti sul secondo supporto 6, ed alloggiati sul fondo di una cavità 21 appositamente realizzata sullo stesso secondo supporto 6 per poter alloggiare, dall'esterno e quando si ha la necessità di un controllo, l'estremità libera del condotto 11 della lampada 8 per poter appunto verificare la potenza di uscita del flusso luminoso.
In un primo caso strutturalmente più semplice ed illustrato lungo la parte destra della figura 1 (con tratto parzialmente discontinuo), tali mezzi 12 di rilevamento possono essere costituiti da un fotometro collegato in uscita ad un amplificatore 22 del segnale SE in uscita. L'amplificatore 22, a sua volta, può essere collegato ad un voltmetro (non illustrato) che può comandare, ad esempio, una serie di LED 24 definenti una scala graduata in grado di visualizzare al medico, in funzione del segnale inviato dal fotometro, la potenza del flusso luminoso F.
Nel caso in cui il riunito R risulti di ultima generazione, i mezzi 12 di rilevamento possono essere abbinati ad una unità di elaborazione o microprocessore 14 di monitoraggio dello stesso riunito (soluzione illustrata in sempre in figura 1, ma sulla parte sinistra del disegno); il microprocessore 14 controlla e attiva, tramite una relative console 15, un visore 16 di visualizzazione costante di dati funzione e dati funzione accessori delle suddette attrezzature principali 5 e rispettivamente ausiliarie 7.
In questo caso, vedi sempre figura 1, i mezzi 12 di rilevamento del flusso luminoso F possono essere costituiti da mezzi di trasduzione dello stesso flusso luminoso F, come un fotodiodo, collegati, in uscita, aH'amplificatore 22 del segnale, il quale è a sua volta collegato con il microprocessore 14. Quest'ultimo è in grado di inviare un relativo segnale SU, proporzionale al suddetto segnale elettrico SE inviato dai mezzi 17 di trasduzione, al visore 16 così da permettere la visualizzazione di un dato equivalente alla quantità di luce emessa in unità di tempo dalla pistola 8, calcolata preferibilmente in LUX (cioè in una unità di misura equivalente alla quantità di luce, od in un numero percentuale della potenza in LUX).
Una variante più completa di tale sistema può essere quella di collegare il microprocessore 14 a mezzi 18 di comparazione del segnale elettrico SE inviato dai mezzi di trasduzione del flusso luminoso F, il quale invia a sua volta un relativo segnale di attivazione SA a mezzi temporizzatori 19 e/o SA' ai suddetti mezzi 20 di alimentazione della lampada IOa che agiscono entrambi sulla lampada 8, se il segnale elettrico SE rilevato risulta inferiore ad un segnale di riferimento SR predeterminabile sul comparatore 18.
In altre parole quando il flusso luminoso F non risulta in perfetta efficienza, dovuta al naturale invecchiamento della lampada IOa, viene effettuato un aggiustamento sui parametri di funzionamento della stessa lampada, ovvero tempo di trattamento (preferibile) o potenza erogata alla lampada IOa in modo da ottenere un trattamento di polimerizzazione sulle paste comunque corretto.
11 dispositivo quindi permette al medico di controllare sempre la perfetta efficienza della lampada 8 polimerizzatrice attraverso il semplice prelevamento della stessa lampada dal supporto 6 e, puntando il condotto 11 sulla console 15 in modo che il flusso di luce emessa sia sostanzialmente perpendicolare al mezzo di rilevazione 12 posto all'interno della cavità 21.
Automaticamente, o tramite apposito selettore 25 posto sulla suddetta console 15, si attiva il dispositivo di controllo che rileva il flusso luminoso F in uscita dal condotto 11.
Come possibile osservare anche nello schema di figura 4, se il rilevamento effettuato conferma una perfetta efficienza della lampada, visualizzata sul visore 16 o dai LED 24, l'operazione di controllo risulta conclusa; nel caso in cui invece il controllo metta in evidenza un calo di potenza della lampada alogena IOa, il microprocessore 14 può effettuare due tipi di regolazioni·, agire sul relativo timer 19 della lampada 8, allungandone il tempo memorizzato per i trattamenti, oppure aumentare la tensione erogata alla stessa lampada alogena, tali aumenti saranno proporzionali al calo di potenza rilevato.
Nel caso in cui il dispositivo non fosse controllato da un microprocessore (come illustrato nel primo caso) dovrà essere direttamente il medico, dopo la verifica sui LED 24, a variare i parametri del timer 19 o ad aumentare la tensione di alimentazione della lampadina IOa.
E' ovvio che in entrambe le soluzioni se viene riscontrata una perdita di potenza troppo elevata non vi è nessun adattamento di tempo o di potenza sulla lampadina IOa, ma viene richiesta la sostituzione della lampadina stessa: ad esempio, come visibile in figura 4, se la variazione massima del tempo di applicazione ΔΤ' (solitamente sempre positiva), programmabile sul microprocessore 14, fosse inferiore a quella che dovrebbe essere la reale variazione T richiesta, vi sarebbe automaticamente la visualizzazione del cambio della lampadina IOa sul visore 16.
Tale dispositivo quindi raggiunge gli scopi prefissati grazie ad una sua strutturazione semplice e razionale, ma nel contempo estremamente precisa nel controllo del flusso luminoso emanato dalla pistola: il tutto direttamente associato al riunito per poter permettere un controllo diretto da parte del medico o dell'assistente che così possono essere sempre a conoscenza dell'efficienza della lampada.
Oltre a ciò vi è la possibilità, nel caso di riuniti particolarmente evoluti, di una regolazione automatica delle variabili tempo - tensione di alimentazione da parte del microprocessore già programmato con i parametri voluti.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di controllo di una lampada polimerizzatrice utilizzabile su riuniti dentali comprendenti tra l'altro, quali suoi componenti, un basamento (1) di supporto di una prima colonna verticale (2) disposta lateralmente ad una poltrona (3), un primo supporto (4) principale di attrezzature (5) operative ed un secondo supporto (6) di attrezzature (7) ausiliarie, costituenti zone (ZI, Z2) di comando operative, tra le quali la detta lampada (8) polimerizzatrice composta da un corpo (9) di contenimento di mezzi (10) generatori di luce convogliata entro un condotto (11) composto da fibre ottiche cosi da generare un flusso luminoso (F) diretto all'esterno di detto condotto (11), caratterizzato dal fatto di comprendere, quali componenti di detto riunito (R), mezzi (12) di rilevamento del detto flusso luminoso (F) solidalmente associati al detto riunito (R) in detta zona di comando operativa (ZI, Z2), conformati in modo da o in grado di rilevare il detto flusso luminoso (F) e di convertire lo stesso in un segnale elettrico (SE); mezzi (13) di visualizzazione di detto segnale elettrico (SE) essendo previsti in detta zona operativa e collegati a detti mezzi (12) di rilevamento.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui su detto riunito (R) sono previsti una unità di elaborazione o microprocessore (14) di monitoraggio dello stesso riunito (R) attivante, tramite una relativa console (15), un visore (16) di visualizzazione costante di dati funzione e dati funzione accessori delle dette attrezzature principali (5) e rispettivamente ausiliarie (7), caratterizzato dal fatto che i detti mezzi (12) di rilevamento di detto flusso luminoso (F) sono costituiti da mezzi (17) di trasduzione di detto flusso luminoso (F) e risultano collegati, in uscita, con detto microprocessore (14) in grado di inviare un relativo segnale (SU), proporzionale al detto segnale elettrico (SE) inviato da detti mezzi (17) di trasduzione, a detto visore (16) così da permettere la visualizzazione di un dato equivalente alla quantità di luce emessa in unità di tempo da detta pistola (8).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto microprocessore (14) è collegato a mezzi (18) di comparazione di detto segnale elettrico (SE) inviato da detti mezzi (17) di trasduzione di detto flusso luminoso (F) ed atto ad inviare un relativo segnale di attivazione (SA) a mezzi temporizzatori (19) e/o mezzi (20) di alimentazione di mezzi (10) generatori di luce, agenti entrambi su detta lampada (8), in corrispondenza di un detto segnale elettrico (SE) almeno inferiore ad un segnale di riferimento (SR) predeterminabile.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi (12) di rilevamento ed i detti mezzi (17) di trasduzione sono costituiti da un fotodiodo collegato a detto microprocessore (14).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi (12) di rilevamento sono costituiti da un fotometro.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi (12) di rilevazione di detto flusso luminoso (F) sono disposti in detto secondo supporto (6) di dette attrezzature ausiliarie (7); detti mezzi (12) essendo alloggiati sul fondo di una cavità (21) realizzata su detto secondo supporto (6) ed entro cui è alloggiabile, dall’esterno, l'estremità libera di detto condotto (11) di detta lampada (8).
  7. 7. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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