ITBO950243A1

ITBO950243A1 - Procedimento e modello nella rigenerazione ossea guidata

Info

Publication number: ITBO950243A1
Application number: IT95BO000243A
Authority: IT
Inventors: Giacomo Urbani
Original assignee: Urbami Giacomo
Priority date: 1995-05-19
Filing date: 1995-05-19
Publication date: 1996-11-19
Also published as: ITBO950243A0; IT1283767B1; DE19619922A1

Abstract

Trattasi di un procedimento e di un modello per la formazione ed il mantenimento, tra osso (1) e tessuto connettivo (2) di uno spazio (3) vuoto per permettere la rigenerazione ossea guidata (GBR), comprendente le seguenti fasi: - scollamento di un lembo (4) di tessuto connettivo a spessore totale (2) distaccato, almeno parzialmente dall'osso (1), e convenientemente mobilizzato; - fissaggio permanente all'osso (1) di almeno un modello conformato a chiodo (5) a testa (6) allargata, in materiale bioassorbibile, portato a sbalzo in modo da delimitare detto spazio vuoto (3) che viene a trovarsi tra la testa (6) allargata e l'osso (1) sottostante; - chiusura definitiva del lembo (4) di tessuto connettivo (muco periosteo) (2) superiormente alla testa (6) allargata del chiodo (5).[FIG. 1].

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: MODELLO DI CHIODO UTILIZZATO NELLA RIGENERAZIONE OSSEA GUIDATA.

Il presente trovato concerne un modello (nel senso di un particolare oggetto a conformazione e composizione correlata allo scopo) di chiodo per la formazione ed il mantenimento, tra osso e tessuto connettivo (più propriamente periostio) di uno spazio di contenimento dell'osso nella rigenerazione ossea guidata. Il presente risulta particolarmente adatto per predisporre le condizioni per una ottimale rigenerazione ossea della cresta alveolare dentale.

Il procedimento di rigenerazione ossea guidata, definito anche più brevemente GBR (Guided Bone Ri generation), come è ben noto, ha lo scopo di consentire la rigenerazione dell'osso (sia in spessore che in altezza) in modo da restaurare una funzione ed una estetica compromesse da un evento traumatico o da una situazione patologica e per permettere eventualmente il posizionamento di impianti.

Elemento essenziale, affinchè tale terapia possa essere attuata con successo, è la creazione ed il mantenimento, per un tempo adeguato, di uno spazio tra osso e tessuto connettivo adatto a fornire un volume, di forma e dimensioni opportune, destinato ad essere riempito progressivamente dall'osso in progressiva rigenerazione che gradualmente viene ad assumere la forma e le dimensioni di detto spazio.

Una prima tecnica impiegata per la rigenerazione ossea guidata della cresta alveolare prevede l'impiego di una membrana, in materiale biocompatibile (ma non bioassorbibile) integrabile o aderibile al tessuto circostante alla zona di impianto della membrana, il cui scopo principale è quello di creare e mantenere, difendendolo, lo spazio adatto per consentire la rigenerazione ossea senza collassare nella cavità da essa stessa delimitata sotto l'effetto del proprio peso, sotto la pressione esercita dai tessuti nei quali viene integrata, nonché sotto l'effetto di forze esterne, anche di rilevante intensità, come quelle indotte dalla masticazione. La possibilità di collasso della membrana assume un ruolo fortemente critico per il successo o meno della rigenerazione ossea guidata, cosicché una versione realizzativa evoluta di tali membrane prevede 1'esistenza, al loro interno, di una armatura di rinforzo costituita da sottili lamine di titanio.

La tecnica sopra descritta, che in pratica si basa sulla creazione di una intelaiatura a volta provvista di caratteristiche meccaniche di resistenza al sottostante vano, pur fornendo risultati soddisfacenti per quanto concerne la possibilità della rigenerazione ossea, non è tuttavia indiscriminatamente applicabile alla generalità dei casi clinici, giacché la capacità di creare e mantenere uno spazio adiacente la superficie ossea, oltre che dalle caratteristiche fisiche delle membrane sopra citate, dipende in parte anche dalla morfologia dell'osso adiacente.

Per le situazioni in cui la rigidità delle membrane e la morfologia dell'osso sono inadeguate, sono state sviluppate tecniche cliniche e materiali che provvedono diversamente al supporto e al fissaggio delle membrane stesse.

Una di tali tecniche, conosciute come sistema MENFIX (marchio registrato), prevede l'adozione di viti di ancoraggio della membrana che vengono infisse nell'osso e di viti che vengono associate alla membrana in modo da sostenerla tenendola sollevata dall'osso così da creare un sottostante spazio nel quale l'osso può evolvere man mano che esso si rigenera. Tale tecnica, che in sostanza è rivolta ad un potenziamento dell'ancoraggio e del sostegno della membrana, ha migliorato i risultati nei casi clinici interessati da estese perdite ossee; tuttavia anche in questo caso non si è immuni dalla possibilità di un parziale collasso della membrana lateralmente alte viti di supporto, in conseguenza del quale si rendono necessari successivi innesti di osso cortico-midollare autologo che viene stabilizzato sull'osso con proprie viti di supporto.

Comunque sia, un inconveniente fondamentale comune a tali tecniche note è rappresentato dal fatto che la membrana non è realizzata in materiale assorbibile, per cui dopo il tempo necessario alla rigenerazione e al consolidamento dell'osso (variabile da nove a dodici mesi), occorre procedere ad un intervento per la sua rimozione che richiede necessariamente la riapertura (e quindi la successiva chiusura) dei tessuti connettivali per l'intera lunghezza interessata dalla membrana sottostante.

Lo scopo del presente trovato, così come caratterizzato dalle rivendicazioni, è pertanto quello di eliminare gli inconvenienti ora menzionati.

Tale scopo viene raggiunto grazie alla formazione dello spazio di contenimento dell'osso necessario per la rigenerazione guidata che comprende una fase di formatura di un lembo di tessuto connettivo a tutto spessore (ovvero muco-periosteo) seguita dal fissaggio permanente all'osso di uno o più piccoli chiodi in materiale bioassorbibile, dotati di testa allargata, che vengono portati a sbalzo dall'osso in modo da delimitare lo spazio citato tra la propria testa e l’osso medesimo. Il tutto si completa infine con una fase di richiusura del lembo di tessuto superiormente alla testa dei chiodi che risulta cosi definitivo e non richiede alcun intervento successivo.

Secondo il trovato Γ adozione dei chiodi preferibilmente in materiale bioassorbibile, oltre all'evidente vantaggio di rendere definitivo, più rapido e meno traumatizzante per il paziente l'intervento che predispone l'osso a rigenerarsi, ha l'ulteriore vantaggio di risultare di impiego pressoché generale, essendo indipendente dalla conformazione dell'osso nel quale vengono impiantati i chiodi. Si comprende infatti che, disponendo in modo adeguato un numero più o meno grande di chiodi, di differenti dimensioni aH'occorrenza, è possibile ricreare spazi, anche ampi, liberamente conformabili, per guidare la rigenerazione ossea nel modo più opportuno, sia in spessore che in altezza.

Occorre notare che tale caratteristica non solo è vantaggiosa nei casi in cui occorra ripristinare una situazione ossea compromessa, ma può essere bensì sfruttata per conformare l'osso in modo particolare rigenerandolo, ad esempio, anche in zone laddove questo non è stato mai presente.

Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:

- la figura 1 illustra, secondo una rappresentazione schematica in vista prospettica, un particolare anatomico del tutto generico dopo l'applicazione dei chiodi previsti nel procedimento secondo il trovato;

- le figure 2a e 2b illustrano, rispettivamente in sezione parziale laterale ed in vista in pianta dall'alto, il particolare di cui alla Fig. 1 rappresentata con alcune parti asportate;

le figure 3, 4, 5, e 6 illustrano rispettivamente alcuni possibili forme di realizzazione dei chiodi secondo il trovato visti in prospetto ed in pianta.

Con riferimento alle figure allegate, si osserva un procedimento per la formazione ed il mantenimento, tra l'osso (1) di un corpo animale (11) ed il tessuto connettivo (2) che lo ricopre, di uno spazio (3) di contenimento all'intemo del quale può essere rigenerato nuovamente l'osso (1) secondo la tecnica della rigenerazione guidata.

Il procedimento prevede le seguenti fasi essenziali:

- scollamento di un lembo (4) di tessuto connettivo a spessore totale (2) distaccato almeno parzialmente dall'osso (1) e convenientemente mobilizzato (vedasi le frecce F4 ad indicare la direzione e verso dell'azione di apertura e distacco esercitata da parte del chirurgo);

- foratura dell'osso (1) per ricavarvi uno o più fori (7) di accoglimento nei quali vengono fissati permanentemente corrispondenti chiodi (5) a testa (6) allargata, in materiale bioassorbibile, portati a sbalzo in modo da delimitare detto spazio (3) di contenimento tra la loro testa (6) allargata e l'osso (1) sotto stante;

- chiusura definitiva del lembo (4) di tessuto connettivo (2) superiormente alla testa (6) allargata dei chiodi (5) (con azione contraria a quella indicata con le frecce F4 e relativa azione di sutura chirurgica indicata con S).

I chiodi (5) del presente trovato, che costituiscono il modello od il mezzo meccanico attuante il procedimento sopra descritto, sono realizzati in materiale polimerico assorbibile nel corpo animale (11) costituito ad esempio da poly-dioxanone e presentano un sottile gambo (9) cilindrico portante un testa (6) allargata provvista di bordi arrotondati (10). La testa (6) (Figg. 2 e 3) presenta preferibilmente una conformazione planare a contorno circolare. Tuttavia pur restando dell'ambito della irrinunciabile condizione di arrotondamento dei bordi (10), la testa (6) allargata può assumere anche altre forme realizzative (Figg. 4 e 5) presentandosi come una testa (6) piana a contorno ellittico, o come una testa (6) allargata a calotta sferica che può presentare sia il contorno circolare, sia il contorno ellittico: la conformazione priva il più possibile di spigoli ha la logica funzione di evitare punti di criticità alla rigenerazione ossea sottostante che necessita di un ambiente privo di traumi e soprattutto lesioni ai tessuti molli sovrastanti.

Per quanto concerne il gambo (9) si osserva infine che una sua possibile variante realizzativa può prevedere anche una estremità (8) filettata atta ad impegnarsi in una corrispondente filettatura praticata nel foro (7). La filettatura del foro (7) può essere realizzata sia durante lo stesso avvitamento del gambo (9) nell'osso (1), oppure, in alternativa può essere realizzata mediante una fase di filettatura specificatamente prevista dal procedimento suddescritto, prima deH'introduzione dei chiodi (5) nei fori (7). Questi ultimi possono essere realizzati mediante comuni frese qui non illustrate in quanto di tipo perfettamente noto.

Il sistema sopraddetto oltre ai vantaggi già descritti si caratterizza anche per una sensibile riduzione dei tempi e dei costi di intervento.

Inoltre, data la elevata immobilizzazione acquisita dalla superficie globale costituita dalle teste (6) allargate, che sono vincolate in più punti corrispondenti ai singoli chiodi (5), rispetto alle membrane utilizzate nella tecnica nota, dal procedimento secondo il trovato c'è da attendersi anche una efficace rigenerazione ossea dovuta alla elevata stabilità posseduta dal coagulo sanguigno all'interno dello spazio sottostante le teste (6) allargate suddette.

In pratica, grazie al modello utilizzato, si riesce ad arrivare all'inserimento di impianti mediante una sola fase operativa tesa alla rigenerazione guidata della cresta dell'osso, non essendo più necessario, per quanto sopra illustrato, provvedere ad una seconda fase operatoria tendente alla rimozione delle tradizionali membrane illustrate a titolo di arte nota. Con questa tecnica l’eventuale inserimento di impianti necessita solo di una semplice incisione in cresta con minimo scollamento dei lembi.

Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Sotto tale profilo si può inoltre osservare che il modello costituito dai chiodi (5) potrebbe essere realizzato anche con materiale metallico, ad esempio in lega di titanio, dello stesso tipo che viene normalmente impiegato per la realizzazione dei comuni impianti endossei inseriti in odontoiatria proprio nelle porzioni d'osso rigenerate secondo la tecnica della rigenerazione guidata.

Nella pratica sono ovviamente possibili delle modifiche e/o delle migliorie rientranti comunque nell'ambito delle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Modello di chiodo utilizabile per la formazione ed il mantenimento, tra osso (1) e tessuto connettivo (2) di uno spazio (3) vuoto per permettere la rigenerazione ossea guidata eseguibile per il tramite delle seguenti fasi: - scollamento di un lembo (4) di tessuto connettivo a spessore totale (2) distaccato almeno parzialmente dall'osso (1); - fissaggio permanente all'osso (1) di almeno un modello conformato a chiodo (5) e tale da delimitare detto spazio vuoto (3) per la rigenerazione; - chiusura definitiva del lembo (4) di tessuto connettivo (muco periosteo) (2) superiormente al chiodo (5), caratterizzato dal fatto che detto modello di chiodo (5) è fissato a sbalzo al detto osso (1) e comprende una testa allargata (6), eventualmente in materiale bioassorbibile, su cui viene richiuso il detto lembo (4) di tessuto connettivo in modo tale da delimitare uno spazio vuoto di rigenerazione (3) tra detta testa allargata (6) e detto osso (1).
2. Modello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere realizzato a forma di chiodo in materiale polimerico assorbibile in un corpo animale (11).
3. Modello secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere realizzato a forma di chiodo in materiale metallico.
4. Modello secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere realizzato a forma di chiodo comprendente un gambo (9) cilindrico portante una testa (6) allargata provvista di bordi arrotondati privi di asperità (10).
5. Modello secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta testa (6) allargata possiede contorno circolare.
6. Modello secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta testa (6) allargata possiede contorno ellittico.
7. Modello secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta testa (6) allargata è conformata a calotta.
8. Modello secondo una qualunque delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato dal fatto che detto gambo (9) cilindrico è provvisto di una estremità (8) filettata. 9.. Modello secondo le rivendicazioni da 1 a 8 e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.