ITBO940556A1

ITBO940556A1 - Frizione centrifuga con regolazione variabile di innesto

Info

Publication number: ITBO940556A1
Application number: IT94BO000556A
Authority: IT
Inventors: Ugo Malossi
Original assignee: Cdc Snc
Priority date: 1994-12-16
Filing date: 1994-12-16
Publication date: 1996-06-16
Also published as: EP0726405A2; EP0726405A3; IT1274134B; ITBO940556A0; JPH08254225A

Abstract

Frizione centrifuga con regolazione variabile di innesto comprendente un corpo interno, calettato su albero rotante, e una campana esterna, calettata sulla campana a valle, resi solidali da superfici di attrito portate da masse mobili, il cui carico centrifugo sulle superfici di attrito può variare con due gradi di libertà contemporaneamente o separatamente impiegati.

Description

DESCRIZIONE

dell'invenzione industriale dal titolo: “FRIZIONE CENTRIFUGA CON REGOLAZIONE VARIABILE DI INNESTO",

RIASSUNTO

Frizione centrifuga comprendente un corpo interno, calettata su albero rotante, e una campana esterna, calettata sulla trasmissione a valle, resi solidali da superfici di attrito portate da 'masse mobili. Variando il' carico delle molle di richiama e il carico centrifugo delle masse mobili modificando la posizione del baricentro, si realizza la regolazione del punto di innesto della frizione centrifuga a diversi regimi di rotazione.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA

La presente invenzione si riferisce ad una frizione centrifuga con regolazione variabile del numero di giri di innesto.

Questa funziona sul principio per il quale masse poste in rotazione attorno ad un albero tendono ad allontanarcene acquistando una energia dovuta alla forza centrifuga che e' proporzionale al numero di giri dell’albero al quadrato, al peso delle masse, ed alla distanza dall’albero di rotazione del baricentro delle stesse.

Se su queste masse si applica un materiale di attrito e si porta il tutto a contatto con la superficie interna di un tamburo, si viene a creare una soluzione di-continuità* del moto fra l’albero portante la frizione e l’albero portante il tamburo.

I gruppi di frizione centrifuga automatica noti, presentano 2 o 3 nasse centrifughe con le relative molle di-contrasto, non hanno la possibilità* di intervenire sulle stesse a meno di sostanziali modifiche meccaniche e risultano perciò* non regolabili per tararli in base alle personali esigenze dell'uti'izzatore.

E' scopo e vantaggio del trovato consentire la realizzazione di un sistema che permette una taratura regolabile semplice con due gradi di liberta* e di operazione dando la possibilità all’iitente di personalizzare il funzionamento secando le sue esigenze.

La realizzazione comporta delle apposite masse centrifughe che accolgono un settore di registro per la molla di contrasta (molle cilindriche elicoidali di trazione) ed un settore inferiore di fissaggio di masse aggiuntive variamente dislocabili.

Il settore di registro delle molle permette di variare il pretensionamento impresso alla molla stessa variando in primo luogo l’equilibrio delle forze centrifughe e delle reazioni delle molle che determina il funzionamento della frizione stessa. In secando luogo si può intervenire sul punto di funzionamento della frizione variando la massa e la posizione del settore inferiore di -Fissaggio, modificando la posizione del baricentro delie masse centrifughe e quindi l’equilibrio delle forze centrifughe con elementi di massa a dislocazione (spessore e materiale) variabili.

Sì ha il vantaggio di uno sfruttamento ottimale e personalizzato con la possibilità di una variabilità di regolazione reversibile la piu* ampia della frizione centrifuga.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno dalle descrizione che segue e dalle tavole allegate che illustrano in via schematica ed esemplificativa una -Forma di realizzazione del trovato -fermo restando Che la sua applicazione specialmente interessante il campo degli scooters e ciclomotori, può essere estesa ad ogni impiego di -frizioni centrifughe automatiche.

Con riferimento a dette tavole:

- La FIG. 1 illustra una vista schematica del gruppo frizione dal lato di montaggio delle molle antagoniste di contrasto.

- La FIG. 2 illustra una sezione schematica parziale per mettere in evidenza il settore di regolazione molle (non e' evidenziata la dentellatura) e dal lato opposto della massa mobile la sistemazione della massa aggiuntiva a dislocazione variabile.

- La FIG. 3 illustra una vista parziale dello stesso gruppo frizione dal lato di montaggio delle masse aggiuntive sulle masse mobili.

- La FIG. 4 illustra una vista schematica laterale di una massa mobile vista dall'interno della sua circonferenza di montaggio.

- La FIG. 5a illustra una vista schematica in pianta della massa mobile dal lato di montaggio del settbre di regolazione molle di richiamo.

— La FIG. 5b illustra come la precedente in pianta il lato opposta della massa mobile con la sede di fissaggio della massa aggiuntiva.

— La FIG. 6 illustra una vista dall’interno e sezione parziale della stessa massa mobile di FIG. Sb con la zona di accoppiamento del settore dentellato di attacco molla.

— La FIG. 7 rappresenta una vista superiore A, laterale B, inferiore C, del settore dentellato per regolazione variabile della molla di richiamo.

— La FIG. S illustra una vista schematica in pianta di una massa aggiuntiva a dislocazione variabile. il gruppo frizione centrifuga e' composto di due partii una campana 1 solidale con la trasmissione a valle del moto, l’altra la frizione vera e propria composta di un disco solidale con la trasmissione dal motore sul quale le masse mobili 2, 2', 2", incernierate sui perni 4, 4’, 4", ruotano per forza centrifuga, portando i settori (materiale di attrito) 3, 3’, 3" a contatto con la superficie interna della campana 1 e realizzano la trasmissione del moto per l’attrito fra materiale di attrito e campana.

Le molle di contrasto 6 mantengono le masse mobili 2, 2”, 2" verso il centro del sistema fin quando la velocita' di rotazione della -frizione non genera una sufficiente forza centrifuga sulle masse mobili atta a vincere la forza delle molle di contrasto (richiamo) e produrre la trasmissione dei moto fra frizione e campana.

I due gradi di liberta' consistono nella possibilità di variare sia la tensione delie molle antagoniste spostando il punto di attacco 5, sia la posizione baricentrica delle masse mobili spostando la massa aggiuntiva 11 mediante il fissaggio con la vite 13 in uno o altri dei fori filettati 12 per il bìoccaggio.

Si può' agire inoltre sul peso e spessore dilla massa 11 per attenere la variazione della forza centrifuga complessiva e del baricentro della massa mobile.

Spostando la piastra 5 entro la corsa consentita dall'asola 8, entro la quale e' passante la vite di fissaggio 13, si produce la variazione di carico delle molle.

E' possibile separatamente o contemporeneamente variare la tensione della molla ό spostando la piastrina 3 e/o variare la posizione della massa aggiuntiva 11 inserendo in un foro 12 la vite di fissaggio 13 come sopra indicato.

Fa parte integrante del trovato, come in FIG. 6, una superficie dentellata 9 che consente alla piastrina 5 la piu' facile regolazione di posizione nella quale verrà' bloccato con la vite 13 (accoppiamento questo non illustrato).

Riassumendo, con la vite 13 su ogni massa mobile si può' variare sia la posizione della massa aggiuntiva (che determina la posizione del baricentro dell’insieme) sia la tensione della molla 6 spostando il settore 5 di aggancia regolabile delle molle fissate all’altro estrema nelle asole fisse 7, 7’, 7“.

La stessa vite 13 blocca il tutto dopa la regolazione,

Il presente trovato raggiunge gli scopi prefissati ed in particolare consente la regolazione in modo semplice ed efficace del punto di innesto della trizione centrifuga al regime di giri preferito mediante spostamento del punto di tensione delle molle di richiamo delle masse mobili e mediante spostamento della posizione baricentrica delle stesse masse porta materiale di attrito.

Il trovato illustrato e descritto in via schematica ed esemplificativa deve intendersi estensibile a quelle varianti accessorie di realizzazione che come tali ne rientrano nell’ambito.

Nella pratica attuazione, infatti, forme, disposizioni, dimensioni, collegamenti fra parti e materiali impiegati potranno essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1 - FRIZIONE CENTRIFUGA CON REGOLAZIONE VARIABILE DI INNESTO, caratterizzata dal fatta che si compone di un corpo interno, calettata su albera rotante, e di una campana esterna, calettata sulla trasmissione a valle, resi solidali da superfici di attrito portate da masse mobili, il cui carico centrifugo sulle superfici di attrito può variare con due gradi di liberta' contemporaneamente o separatamente impiegati. 2 - FRIZIONE, come alla riv. 1, caratterizzata dal fatto che un sistema di supporto regolabile fissato sulla massa mobile allunga o accorcia la molla di richiamo per variare il carico esercitato da questa. 3 - FRIZIONE, come alla riv. 1, caratterizzata dal fatto che la regolazione e l'attacco di detto supporto regolabile della molla di richiamo si reaiizzano mediante una dentellatura creata sul1a massa mobile alla quale si accoppia una analoga dentellatura creata sulla parte inferiore del supporta stesso 4 - FRIZIONE, come alle rivv. precedenti, caratterizzata dal fatto che la variazione della posizione del baricentro delle masse mobili centrifughe si effettua con una massa a dislocazione e entità variabile applicata alla massa mobile e fissata in posizione adeguata alla variazione richiesta. 5 - FRIZIONE, come alle rivv. precedenti, caratterizzata dal fatto che la variazione di carica -delle molle di richiamo e del carico centrifugo delle masse mobili si effettua contemporaneamente o separatamente su ogni massa mobile centrifuga