ITBO20130257A1 - Apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vegetali - Google Patents

Apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vegetali

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ITBO20130257A1
ITBO20130257A1 IT000257A ITBO20130257A ITBO20130257A1 IT BO20130257 A1 ITBO20130257 A1 IT BO20130257A1 IT 000257 A IT000257 A IT 000257A IT BO20130257 A ITBO20130257 A IT BO20130257A IT BO20130257 A1 ITBO20130257 A1 IT BO20130257A1
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Marco Lucchi
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Enologica Lucchi S R L
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    • C12BIOCHEMISTRY; BEER; SPIRITS; WINE; VINEGAR; MICROBIOLOGY; ENZYMOLOGY; MUTATION OR GENETIC ENGINEERING
    • C12GWINE; PREPARATION THEREOF; ALCOHOLIC BEVERAGES; PREPARATION OF ALCOHOLIC BEVERAGES NOT PROVIDED FOR IN SUBCLASSES C12C OR C12H
    • C12G1/00Preparation of wine or sparkling wine
    • C12G1/02Preparation of must from grapes; Must treatment and fermentation
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C12BIOCHEMISTRY; BEER; SPIRITS; WINE; VINEGAR; MICROBIOLOGY; ENZYMOLOGY; MUTATION OR GENETIC ENGINEERING
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Description

APPARECCHIATURA PER LA GESTIONE DELLA FERMENTAZIONE ALCOLICA DI PRODOTTI VEGETALI
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alle apparecchiature per prodotti vinicoli, quali mosti d’uva, o di altra fonte vegetale, quali fermentati di frutta e birra, con particolare riferimento alle apparecchiature per la gestione della fermentazione alcolica.
E’ noto che durante la fermentazione alcolica dei vini e delle birre, contenuti in apposite vasche o autoclavi, à ̈ necessario alimentare il lievito con sostanze attivanti della fermentazione.
Il quantitativo e la frequenza di somministrazione di tali sostanze attivanti viene decisa di volta in volta dall’enologo o dal mastro birraio che gestisce la produzione dei vini e delle birre.
Allo stato attuale la somministrazione delle sostanze attivanti nella fase di fermentazione avviene in modo manuale secondo due diverse modalità operative.
In accordo con una prima modalità operativa, le sostanze attivanti vengono somministrate manualmente nelle rispettive vasche in unica soluzione all’inizio del processo di fermentazione.
In tal modo si fornisce un iniziale nutrimento sovrabbondante al lievito rispetto alle effettive necessità, con la conseguenza di ottenere una rapida moltiplicazione ed una elevata cinetica del processo di fermentazione; così facendo si raggiunge rapidamente l’esaurimento delle sostanze attivanti con elevata probabilità di arresto della fermentazione e conseguente variazione di odore (esalazione di cattivi odori) a causa della sottalimentazione del lievito.
In accordo con una seconda modalità operativa le sostanze attivanti, anche differenti tra loro, vengono somministrate manualmente nelle rispettive vasche in due o tre dosaggi con prestabilite tempistiche, in modo da uniformare maggiormente il processo di fermentazione rispetto alla prima modalità operativa.
La suindicata somministrazione di sostanze attivanti deve essere ovviamente ripetuta per ciascuna vasca contenete un vino o una birra da fermentare, e ciascuna vasca può richiedere il dosaggio di differenti sostanze attivanti, con tempistiche variabili tra loro.
Nel caso della seconda modalità operativa l’operatore che effettua manualmente i dosaggi su una pluralità di vasche può incorrere in ritardi e/o dimenticanze e/o errori di dosaggio tra le diverse vasche, ad esempio invertendo i dosaggi di una o più vasche adiacenti.
Così facendo si può pregiudicare il processo di fermentazione dei vini o delle birre contenuti nelle vasche incorrendo, come nella prima modalità operativa, in possibili arresti della fermentazione in una o più vasche, con conseguenti variazioni di odore (esalazione di cattivi odori) a causa della sottalimentazione del lievito della/e vasca/e coinvolta/e.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare alle suddette problematiche proponendo un’apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vinicoli, quali mosti d’uva, o di altra fonte vegetale, quali fermentati di frutta e birra, in grado di consentire un’ottimale uniformità del processo di fermentazione alcolica in ciascuna vasca contenete tali prodotti.
Un ulteriore scopo dell'invenzione à ̈ quello di proporre un’apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica in grado di garantire, per ciascuna vasca contenente tali prodotti, la somministrazione di sostanze attivanti della fermentazione alcolica con prestabiliti dosaggi che risultino precisi sia quantitativamente che temporalmente.
Gli scopi sopra indicati vengono ottenuti mediante un’apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vinicoli e birre realizzata in accordo la rivendicazione 1 e con le rivendicazioni da essa dipendenti.
Le caratteristiche dell’invenzione saranno evidenziate nel seguito in cui vengono descritte a titolo esemplificativo alcune preferite, ma non esclusive, forme di realizzazione, con riferimento alle allegate tavole di disegno nelle quali :
- la figura 1 illustra schematicamente uno schema di principio di una prima forma di realizzazione della proposta apparecchiata per la gestione della fermentazione alcolica; - la figura 2 rappresenta schematicamente uno schema di principio di una seconda forma di realizzazione della proposta apparecchiata, particolarmente indicata per birre o prodotti vinicoli frizzanti.
Con riferimento alle suddette tavole si conviene di indicare con il riferimento generale 1 la proposta apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di una pluralità di prodotti vinicoli o birre contenuti in rispettive vasche (V1, V2, V3, V4).
In modo innovativo la proposta apparecchiatura 1 comprende :
- mezzi di raccolta 2, in grado di contenere almeno una sostanza attivante (20a, 21a) del processo di fermentazione alcolica di un prodotto vinicolo o birra, con tale sostanza attivante (20a, 21a) che risulta in forma liquida;
- mezzi di distribuzione 3, connessi ai mezzi di raccolta 2 ed a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente un prodotto vinicolo o birra, in grado di ricevere la sostanza attivante contenuta nei mezzi di raccolta 2 ed alimentare ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4);
- primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4), interposti tra i mezzi di distribuzione 3 e ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4), in grado di consentire e/o interdire l’alimentazione di ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) da parte dei mezzi di distribuzione 3;
- mezzi di pompaggio 4, interposti tra i mezzi di raccolta 2 ed i mezzi di distribuzione 3, in grado di alimentare i mezzi di distribuzione 3 con la sostanza attivante (20a, 21a) contenuta nei mezzi di raccolta 2;
- mezzi di comando in grado di interagire almeno con i mezzi di pompaggio 4 ed i primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4) per consentire l’alimentazione di ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) mediante la sostanza attivante (20a, 21a) contenuta nei mezzi di raccolta 2 secondo dosaggi prestabiliti per quanto riguarda la quantità da somministrare e la frequenza temporale di somministrazione.
Come anticipato in premessa, nel processo di fermentazione alcolica occorre alimentare il lievito presente o inoculato nel prodotto vinicolo o nella birra con una prestabilita sostanza attivante (20a, 21a) secondo dosaggi e tempistiche prestabilite dall’enologo o dal mastro birraio.
Con particolare riferimento alla prima forma di realizzazione illustrata nella figura 1, i mezzi di raccolta 2 comprendono una coppia di serbatoi, primo 20 e secondo 21, contenenti rispettive sostanze attivanti, prima 20a e seconda 21a, del processo di fermentazione alcolica, in forma liquida.
Allo stesso modo i mezzi di pompaggio 4 comprendono una delle pompe idrauliche, prima 40 e seconda 41, interposte tra ciascun serbatoio (20, 21) ed i mezzi di distribuzione 3, in grado di alimentare i mezzi di distribuzione 3 con le sostanze attivanti (20a, 21a) contenute nei singoli serbatoi (20, 21).
Preferibilmente le sostanze attivanti (20a, 21a) contenute nei singoli serbatoi (20, 21) sono tra loro differenti.
All’interno di ciascun serbatoio (20, 21) sono vantaggiosamente previsti mezzi agitatori 7 in grado di favorire l’omogeneizzazione delle sostanze attivanti (20a, 21a) prima dell’azionamento delle pompe idrauliche (40, 41) interposte tra ciascun serbatoio (20, 21) ed i mezzi di distribuzione 3.
Resta sottointeso che i mezzi di comando interagiscono con tali mezzi agitatori 7.
A titolo esemplificativo i mezzi di comando (per comodità non illustrati) comprendono : - una centralina di comando contenuta all’interno di un pannello di controllo;
- mezzi per l’inserimento dei dati significativi relativi ai dosaggi delle singole vasche (V1, V2, V3, V4) per quanto riguarda la quantità di sostanza attivante (20a, 21a) da somministrare e la frequenza temporale di somministrazione;
- mezzi di visualizzazione dei dati significativi inseriti e dei parametri di funzionamento dell’apparecchiatura 1;
con i mezzi di inserimento dati e di visualizzazione che interagiscono con la centralina di comando.
Vantaggiosamente i mezzi di inserimento dati e di visualizzazione possono essere realizzati mediante un cosiddetto “touch screen†integrato direttamente sul pannello di controllo contenente la centralina di comando.
In tal caso, per ciascuna vasca, in funzione dei prefissati valori di :
9 volume di prodotto vinicolo o birra (ad es. ettolitri),
9 totale dosaggio della/e sostanza/e attivante/i (ad es.grammi),
9 numero di frazionamenti previsti,
la centralina di comando determina i corrispondenti valori di ogni singolo dosaggio di sostanza attivante e della tempistica di somministrazione, consentendo la relativa somministrazione e gestendo anche dosaggi di diverse sostanze attivanti (20a, 21a) contenute nei diversi serbatoi (20, 21).
Nella prima forma di realizzazione illustrata in Fig. 1, i mezzi di distribuzione 3 comprendono un collettore 30 connesso a monte alla coppia di serbatoi contenenti le sostanze attivanti (20, 21) ed a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente un prodotto vinicolo o birra in fermentazione.
Tale prima forma di realizzazione à ̈ particolarmente indicata per la fermentazione alcolica di prodotti vinicoli o birre non frizzanti, in cui cioà ̈ le vasche di contenimento non risultano in pressione.
Nella seconda forma di realizzazione illustrata in Fig. 2, i mezzi di distribuzione 3 comprendono, invece, un serbatoio 6 per il dosaggio delle sostanze attivanti (20a, 21a) connesso alla coppia di serbatoi (20, 21), ed un collettore 30 connesso a monte al serbatoio di dosaggio 6 ed a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente un prodotto vinicolo o birra.
Tale seconda forma di realizzazione à ̈ indifferentemente indicata per sia per la fermentazione alcolica di prodotti vinicoli e birre frizzanti, in cui cioà ̈ le vasche di contenimento risultano in pressione, sia per la fermentazione alcolica di prodotti vinicoli e birre fermi, in cui le vasche di contenimento sono a pressione atmosferica.
In tal caso pertanto il serbatoio di dosaggio 6 à ̈ chiuso a tenuta e sono previsti secondi mezzi valvolari 60, interposti tra il collettore 30 ed il serbatoio di dosaggio 6, in grado di consentire e/o interdire l’alimentazione di sostanze attivanti (20a, 21a) del serbatoio di dosaggio 6 al collettore 30.
Sono inoltre previsti mezzi di iniezione 5 in grado di iniettare gas compresso all’interno del serbatoio di dosaggio 6 per consentire, con il consenso dei primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4) e dei secondi mezzi valvolari 60, l’alimentazione della corrispondente vasca (V1, V2, V3, V4) mediante la sostanza attivante contenuta nel serbatoio di dosaggio 6.
Resta sottinteso che i mezzi di comando interagiscono con i secondi mezzi valvolari 60 e con i mezzi di iniezione 5.
A titolo esemplificativo i mezzi di iniezione 5 comprendono una prima sorgente 50 contenente ossigeno e/o azoto in pressione, ed una seconda sorgente 51 di aria in pressione.
Tali sorgenti (50, 51) cooperano con terzi mezzi valvolari (50a, 51a), interagenti con i mezzi di comando, in grado di regolare il corrispondente flusso di gas compresso erogato. La regolazione nell’erogazione di tali gas in particolare l’ossigeno e l’aria, completano, mediante l’espletamento di una macro-ossigenazione del mezzo in fermentazione, quelle che sono le necessità metaboliche di ossigeno del lievito durante il processo fermentativo. E’ vantaggiosamente prevista una sonda di livello 61, associata al serbatoio di dosaggio 6, in grado di verificare il volume di sostanza attivante (20a, 21a) presente nello stesso serbatoio di dosaggio 6, e di conseguenza anche il completo svuotamento a garanzia dell’avvenuto dosaggio.
Come facilmente intuibile i mezzi di comando interagiscono con la sonda di livello 61.
A titolo esemplificativo, nella seconda forma di realizzazione della proposta apparecchiatura (Fig.2) il serbatoio di dosaggio 6 può essere connesso ad un ramo di sfiato 80, così come ad un sistema di lavaggio 90 per la pulizia programmata dello stesso serbatoio di dosaggio 6.
Possono essere inoltre previsti manometri 100 in prestabilite sezioni dell’apparecchiatura 1 per il monitoraggio della pressione, come ad esempio a valle delle sorgenti (50, 51) di gas compresso, associati al serbatoio di dosaggio 6, o a monte del collettore 30.
Si descrive brevemente nel seguito il funzionamento della proposta apparecchiatura 1 nella seconda forma di realizzazione (Fig.2) in cui i mezzi di distribuzione 3 comprendono il serbatoio di dosaggio 6 connesso alla coppia di serbatoi (20, 21), ed il collettore 30 connesso a monte al serbatoio di dosaggio 6 ed a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4). A partire da una configurazione operativa in cui non à ̈ richiesta la somministrazione di sostanza attivanti in nessuna vasca (V1, V2, V3, V4), i primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4), i secondi mezzi valvolari 60 ed i terzi mezzi valvolari (50a, 51a) sono in posizione di chiusura.
Qualora venisse richiesta la somministrazione della prima sostanza attivante 20a contenuta nel primo serbatoio 20 al prodotto vinicolo o birra contenuto in una prestabilita vasca V2, i mezzi agitatori 7 agenti all’interno del primo serbatoio 20 entrerebbero in funzione per omogeneizzare la prima sostanza attivante 20a preliminarmente alla sua estrazione da parte della prima pompa idraulica 40.
Al termine dell’omogeneizzazione, verrebbe azionata la prima pompa idraulica 40 per convogliare il dosaggio prestabilito di prima sostanza attivante 20a all’interno del serbatoio di dosaggio 6 dove la sonda di livello 61 può verificare il corretto volume da iniettare, e contemporaneamente verrebbe aperto lo sfiato 80.
Al termine del dosaggio all’interno del serbatoio 6, verrebbe chiuso il sistema di sfiato 80 e azionati in apertura in opportuna sincronia i primi mezzi valvolari (W2) correlati alla vasca (V2) da alimentare, i secondi mezzi valvolari 60 ed i prestabiliti terzi mezzi valvolari (50a, 51a) in funzione e della sorgente (50, 51) di gas compresso prescelta.
In tal modo la pressione esercitata dal prescelto flusso gassoso consentirebbe alla prima sostanza attivante 20a contenuta nel serbatoio di dosaggio 6 di transitare nel collettore 30 ed attraverso i primi mezzi valvolari (W2) alimentare la prescelta vasca (V2).
Al termine dell’alimentazione i mezzi valvolari coinvolti, primi W2, secondi 60 e terzi (50a, 51a), verrebbero riportati in posizione di chiusura.
Con le stesse modalità si andrebbe ad operare anche nel caso di più dosaggi contemporanei su una o più vasche (V1, V2, V3, V4) in quanto la centralina di comando metterebbe in coda i vari dosaggi operando per ciascuno con la modalità operativa sopra descritta in merito all’alimentazione della vasca V2 con la prima sostanza attivante 20a. Il funzionamento risulta sostanzialmente analogo nel caso della proposta apparecchiatura 1 nella prima forma di realizzazione (Fig.1) in cui i mezzi di distribuzione 3 comprendono il collettore 30 connesso a monte alla coppia di serbatoi contenenti le sostanza attivanti (20, 21) ed a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4).
Anche in tal caso a partire da una configurazione operativa in cui non à ̈ richiesta la somministrazione di sostanza attivanti in nessuna vasca (V1, V2, V3, V4), i corrispondenti primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4) sono in posizione di chiusura.
Qualora venisse richiesta la somministrazione della seconda sostanza attivante 21a contenuta nel secondo serbatoio 21 al prodotto vinicolo contenuto in una prestabilita vasca V4, i mezzi agitatori 7 agenti all’interno del secondo serbatoio 21 entrerebbero in funzione per omogeneizzare la seconda sostanza attivante 21a in esso contenuta preliminarmente alla sua estrazione da parte della seconda pompa idraulica 41.
Al termine dell’omogeneizzazione, in opportuna sincronia verrebbero azionati in apertura i primi mezzi valvolari (W4) correlati alla vasca (V4) da alimentare, e verrebbe azionata la seconda pompa idraulica 41.
In tal modo la pressione esercitata in mandata dalla seconda pompa idraulica 41 consentirebbe al prestabilito dosaggio di seconda sostanza attivante 21a di transitare nel collettore 30 ed attraverso i primi mezzi valvolari (W4) alimentare la prescelta vasca (V4). Al termine dell’alimentazione i primi mezzi valvolari (W4) coinvolti verrebbero riportati in posizione di chiusura.
Nella prima forma di realizzazione, in cui le vasche di contenimento dei prodotti vinicoli non risultano in pressione, l’azione delle pompe idrauliche (40, 41) à ̈ sufficiente per convogliare le sostanze attivanti (20a, 21a) dai rispetti serbatoi (20, 21) direttamente alla vasca prescelta (V1, V2, V3, V4), attraverso il collettore 30 ed i corrispondenti primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4).
Nelle figure allegate si fa riferimento, a titolo puramente esemplificativo, ad una coppia di serbatoi (20, 21) ed a una coppia di pompe idrauliche (40, 41).
Resta sottointeso che il medesimo concetto inventivo può essere esteso ad apparecchiature provviste anche di un solo serbatoio/pompa idraulica, così come di una pluralità di serbatoi/pompe idrauliche, e chiaramente anche provviste di una pluralità di serbatoi associati ad un numero inferiore di pompe idrauliche (ad esempio una pompa idraulica per ogni due/tre serbatoi).
Vantaggiosamente possono essere adottate pompe idrauliche di tipo peristaltico che in funzione del numero di giri consentono di determinare il volume di sostanza attiva aspirato. In base a quanto sopra esposto appare evidente come la proposta apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vinicoli o birre, nelle sue molteplici forme di realizzazione, risulta in grado di consentire un’ottimale uniformità del processo di fermentazione alcolica in ciascuna vasca contenete tali prodotti.
La somministrazione di sostanze attivanti in ciascuna vasca viene in tal modo resa automatica e non più demandata alla modalità manuale di uno o più operatori.
Tale apparecchiatura à ̈ di conseguenza in grado di garantire, per ciascuna vasca contenente un prodotto vinicolo o birra, la somministrazione di sostanze attivanti della fermentazione alcolica con prestabiliti dosaggi che risultano precisi sia quantitativamente che temporalmente.
Si evitano in tal modo le problematiche tipiche del dosaggio manuale su più vasche che possono comportare ritardi e/o dimenticanze e/o errori di dosaggio tra le diverse vasche, ad esempio invertendo i dosaggi di una prima vasca con una seconda vasca, e viceversa. Grazie alla proposta apparecchiatura si possono gestire frazionamenti molto numerosi e ravvicinati con dosaggi minimi, anche su un numero elevato di vasche, in modo da ottimizzare il rendimento del processo di fermentazione alcolica dei prodotti vinicoli e delle birre.
Il concetto inventivo si applica indifferentemente alla fermentazione alcolica di prodotti vinicoli, quali mosti d’uva, o di altra fonte vegetale, quali fermentati di frutta e birra.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Apparecchiatura per la gestione della fermentazione alcolica di prodotti vinicoli o di altra fonte vegetale contenuti in una pluralità di vasche (V1, V2, V3, V4), caratterizzata dal fatto di comprendere : - mezzi di raccolta 2 in grado di contenere almeno una sostanza attivante (20a, 21a) del processo di fermentazione alcolica di uno di detti prodotti, con tale sostanza attivante (20a, 21a) che risulta in forma liquida; - mezzi di distribuzione 3, connessi ai mezzi di raccolta 2 ed a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente uno di detti prodotti, in grado di ricevere la sostanza attivante contenuta nei mezzi di raccolta 2 ed alimentare ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4); - primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4), interposti tra i mezzi di distribuzione 3 e ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4), in grado di consentire e/o interdire l’alimentazione di ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) da parte dei mezzi di distribuzione 3; - mezzi di pompaggio 4, interposti tra i mezzi di raccolta 2 ed i mezzi di distribuzione 3, in grado di alimentare i mezzi di distribuzione 3 con la sostanza (20a, 21a) attivante contenuta nei mezzi di raccolta 2; - mezzi di comando in grado di interagire con almeno i mezzi di pompaggio 4 ed i primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4) per consentire l’alimentazione di ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) mediante la sostanza attivante (20a, 21a) contenuta nei mezzi di raccolta 2 secondo dosaggi prestabiliti per quanto riguarda la quantità da somministrare e la frequenza temporale di somministrazione.
  2. 2) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i mezzi di raccolta 2 comprendono una pluralità di serbatoi (20, 21) contenenti rispettive sostanze attivanti (20a, 21a) del processo di fermentazione alcolica di uno di detti prodotti, con tali sostanze attivanti (20a, 21a) che risultano in forma liquida; e dal fatto che i mezzi di pompaggio 4 comprendono una pluralità di pompe idrauliche (40, 41), interposte tra ciascun serbatoio (20, 21) ed i mezzi di distribuzione 3, in grado di alimentare i mezzi di distribuzione 3 con le sostanze attivanti (20a, 21a) contenute nei singoli serbatoi (20, 21).
  3. 3) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che i mezzi di distribuzione 3 comprendono un collettore 30 connesso a monte ai mezzi di raccolta 2 e a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente un prodotto da fermentare.
  4. 4) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che i mezzi di distribuzione 3 comprendono: un serbatoio 6 per il dosaggio delle sostanze attivanti (20a, 21a) connesso ai mezzi di raccolta 2; un collettore 30 connesso a monte al serbatoio di dosaggio 6 ed a valle a ciascuna vasca (V1, V2, V3, V4) contenente un prodotto da fermentare.
  5. 5) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che il serbatoio di dosaggio 6 à ̈ chiuso a tenuta e sono previsti secondi mezzi valvolari 60, interposti tra il collettore 30 ed il serbatoio di dosaggio 6, in grado di consentire e/o interdire l’alimentazione di sostanze attivanti (20a, 21a) del serbatoio di dosaggio 6 al collettore 30; e dal fatto di prevedere mezzi di iniezione 5 in grado di iniettare gas compresso all’interno del serbatoio di dosaggio 6 per consentire, con il consenso dei primi mezzi valvolari (W1, W2, W3, W4) e dei secondi mezzi valvolari 60, l’alimentazione della corrispondente vasca (V1, V2, V3, V4) mediante la sostanza attivante contenuta nel serbatoio di dosaggio 6; con i secondi mezzi valvolari 60 ed i mezzi di iniezione 5 interagenti con i mezzi di comando.
  6. 6) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che i mezzi di iniezione 5 comprendono almeno una sorgente (50, 51) di gas compresso cooperante con terzi mezzi valvolari (50a, 51a), interagenti con i mezzi di comando, in grado di regolare il flusso di gas compresso erogato.
  7. 7) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il gas compresso à ̈ scelto tra ossigeno, azoto ed aria, considerati singolarmente o in combinazione.
  8. 8) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzata dal fatto di prevedere una sonda di livello 61, associata al serbatoio di dosaggio 6, in grado di verificare il volume di sostanza attivante (20a, 21a) presente nello stesso serbatoio di dosaggio 6, con tale sonda di livello 61 interagente con i mezzi di comando.
  9. 9) Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzata dal fatto di prevedere mezzi agitatori 7 agenti all’interno dei serbatoi (20, 21) per omogeneizzare le sostanze attivanti (20a, 21a), azionati in fase con l’azionamento delle pompe idrauliche (40, 41) interposte tra ciascun serbatoio (20, 21) ed i mezzi di distribuzione 3; con i mezzi agitatori 7 interagenti con i mezzi di comando.
  10. 10) Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che i mezzi di comando comprendono : una centralina di comando; mezzi per l’inserimento dei dati significativi relativi ai dosaggi delle singole vasche (V1, V2, V3, V4) per quanto riguarda la quantità di sostanza attivante (20a, 21a) da somministrare e la frequenza temporale di somministrazione; mezzi di visualizzazione dei dati significativi inseriti e dei parametri di funzionamento dell’apparecchiatura 1; con i mezzi di inserimento dati e di visualizzazione che interagiscono con la centralina di comando.
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