ITBO20130034A1 - Metodo e sistema per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico, e per la distribuzione temporale della sua somministrazione - Google Patents

Metodo e sistema per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico, e per la distribuzione temporale della sua somministrazione

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ITBO20130034A1
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Description

METODO E SISTEMA PER LA DEFINIZIONE QUANTITATIVA DEL BOLO INSULINICO PER UN PAZIENTE DIABETICO, E PER LA DISTRIBUZIONE TEMPORALE DELLA SUA SOMMINISTRAZIONE
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alla telemedicina applicata all’ausilio nella corretta applicazione della prescrizione terapeutica nei pazienti diabetici.
In particolare l’invenzione riguarda un metodo e un sistema per la definizione del bolo insulinico, cioà ̈ della dose di insulina che il paziente deve assumere per metabolizzare il quantitativo di carboidrati (CHO) mangiato durante un pasto, e per ottimizzare la distribuzione temporale di tale assunzione.
Una corretta gestione della dieta e un dosaggio quanto più possibile esatto del bolo insulinico da assumere in associazione a ogni pasto effettuato dal paziente sono sempre stati considerati i cardini del trattamento a lungo termine del diabete.
In tale contesto risulta estremamente importante effettuare una stima dei grammi di carboidrati (CHO) presenti nel cibo che il paziente intende assumere. Il relativo bolo insulinico viene quindi calcolato sulla base di tabelle di dosaggio definite dallo specialista che segue il paziente, il quale utilizza algoritmi di calcolo ormai ben consolidati nella clinica.
Secondo una versione semplificata ed esemplificativa di uno di tali algoritmi, una formula personalizzata del calcolo della dose insulinica per il bolo di un pasto si può esprimere come UI = gCHO x I/CHO, nella quale:
- UI sono le unità di insulina da assumere per il bolo del pasto;
- gCHO à ̈ il contenuto in grammi di CHO in 100 grammi di alimento crudo, privato degli scarti, moltiplicato per gli etti di alimento mangiato; - I/CHO indica la quantità di carboidrati che vengono metabolizzati in quella data persona da una unità di insulina.
Le modalità di applicazione da parte del paziente dei suggerimenti dello specialista riguardo al dosaggio insulinico personalizzato si sono evolute nel tempo, in parallelo con l’evoluzione degli strumenti di analisi portatili, dei terminali personali di telecomunicazione e delle tecniche di telemedicina.
Fino ad alcuni anni fa, lo specialista definiva un quantitativo ottimale di CHO che il diabetico doveva assumere ad ogni pasto, e il corrispondente bolo insulinico che doveva essere iniettato prima del pasto stesso. Il paziente veniva istruito in merito alle possibili combinazioni e quantitativi dei vari cibi del pasto necessari a raggiungere il contenuto di CHO prefissato. La valutazione della composizione degli alimenti era ogni volta lasciata alla capacità e alla buona volontà del paziente. I controlli del tasso glicemico nel sangue venivano effettuati saltuariamente presso gli ambulatori o presso i laboratori di analisi. Non si aveva comunque un controllo diretto e continuo, né del risultato della prescrizione del diabetologo, né dell’effettiva applicazione della prescrizione da parte del paziente. D’altra parte, per molti pazienti il compito risultava di difficile svolgimento. Le valutazioni sulla composizione degli alimenti da fare prima di ogni pasto erano complesse, venivano spesso effettuate in modo approssimativo e, soprattutto sul lungo periodo, saltuariamente.
Con la diffusione dei glucometri disponibili a prezzi ragionevoli e di semplice utilizzo, e soprattutto dei terminali telefonici interattivi e programmabili (“smartphone†), si sono evolute nuove modalità di approccio del paziente al controllo del proprio tasso glicemico, e del diabetologo all’interazione col paziente.
La domanda di brevetto Europeo EP 1 677 226, depositata a nome Vespasiani Giacomo, divulga uno strumento personale di gestione della composizione dei pasti e del dosaggio del corrispondente bolo insulinico. Lo strumento à ̈ disponibile su uno smartphone ed à ̈ coadiuvato dalle analisi di tasso glicemico effettuate tramite un glucometro portatile. Sono altresì previste interazioni periodiche col paziente per acquisire informazioni relative allo stile di vita dello stesso, quali l’attività fisica svolta regolarmente o le abitudini alimentari, e ad eventi eccezionali riguardanti il suo stato di salute.
Sulla base di queste informazioni opportunamente elaborate, e sulla prescrizione del diabetologo in termini di unità insuliniche per unità di CHO che il paziente intende assumere in un dato pasto, lo strumento suggerisce il bolo insulinico da iniettare prima del pasto stesso.
Lo strumento provvede inoltre ad aiutare il paziente, in modo semplice e intuitivo, nella quantificazione degli alimenti che costituiscono il menu di un dato pasto, proponendogli direttamente le immagini delle porzioni di un determinato alimento e basando il calcolo del contenuto di CHO, e del relativo bolo insulinico, sulle porzioni di alimento effettivamente prescelte.
La domanda di brevetto Internazionale WO 2010/004406, depositata a nome B.G. Informatica S.r.l., divulga un metodo e un sistema per la gestione interattiva del controllo del tasso glicemico nel paziente diabetico, che utilizza anch’esso un glucometro portatile e uno smartphone, preferibilmente collegati fra loro, per calcolare e suggerire al paziente il bolo insulinico adatto a metabolizzare i carboidrati presenti nel pasto che lo stesso intende assumere.
Nella predetta domanda à ̈ descritto inoltre un sistema di comunicazione diretta con lo specialista diabetologo, tramite la rete di telefonia mobile o la rete Internet, per controllare i dati acquisiti dal paziente e i risultati ottenuti in termine di controllo del tasso glicemico. Il sistema permette in questo modo al diabetologo di avere un controllo sostanzialmente continuo della situazione del paziente. Gli consente inoltre di rimodulare, se necessario, sia la prescrizione relativa al dosaggio insulinico per quel paziente, sia i parametri di calcolo presenti nell’algoritmo locale atto a definire il bolo insulinico in funzione dei carboidrati che lo stesso intende assumere in un pasto, sia la struttura dell’algoritmo stesso. Tutto ciò avviene in modo del tutto trasparente al paziente.
I sistemi di gestione interattiva sopra descritti, insieme ad altri che sono stati resi disponibili nel frattempo, costituiscono un valido ausilio per stabilizzare il livello glucoematico ed evitare, o almeno ritardare gli effetti collaterali del diabete sul lungo periodo, vale a dire soprattutto le complicazioni micro- e macro-vascolari e cardiache.
D’altra parte, à ̈ ormai universalmente dimostrato che la valutazione esatta del contributo in carboidrati nei pasti che il diabetico assume costituisce lo strumento più avanzato per il trattamento del diabete, e soprattutto del diabete di tipo 1. La sua automatizzazione, e quindi la sottrazione del calcolo del quantitativo di CHO effettivamente assunto nel corso di un pasto all’esclusiva valutazione empirica da parte del paziente, costituisce un aspetto fondamentale nell’ottimizzazione del trattamento insulinico, e perciò un traguardo importante per il miglioramento della qualità di vita del paziente diabetico.
In sostanza, con le tecniche convenzionali, anche le più moderne finora disponibili, al diabetico viene comunque richiesto di effettuare una stima, prima del pasto che sta per consumare, del tipo e della quantità di alimenti che mangerà in quel pasto, e di assumere preventivamente il bolo insulinico calcolato per metabolizzare il quantitativo di CHO presente negli alimenti selezionati.
In questo modo, tuttavia, la quantità di CHO che vengono assunti ad ogni pasto à ̈ comunque oggetto di una stima complessiva effettuata a priori. Il paziente non à ̈ certo che, una volta iniettatosi la dose di insulina calcolata, mangerà effettivamente quello che aveva previsto. Diversi fattori possono influenzare lo svolgersi del pasto, da un improvviso calo di appetito a fattori imprevisti che possono costringere il paziente a interrompere lo stesso prima della sua conclusione, o a mangiare più di quanto avesse stimato, etc.
La stima effettuata prima del pasto risulta così per forza di cose imprecisa e approssimativa.
D’altra parte, nella fisiologia, il pancreas produce insulina ogni volta che viene ingerito un alimento, in particolare se quell’alimento contiene CHO. L’insulina endogena viene quindi prodotta con continuità, e il suo livello ematico viene adeguato praticamente in tempo reale alle esigenze di metabolizzazione dei CHO effettivamente assunti. E’ chiaro pertanto che l’assunzione pre-pasto del bolo insulinico calcolato per un dato pasto, per quanto possa essere attentamente valutato, costituisce un’imitazione piuttosto “grezza†del processo fisiologico che porta alla metabolizzazione dei CHO.
E’ inoltre da tenere presente un ulteriore aspetto relativo al processo fisiologico di metabolizzazione dei CHO. E’ vero che la maggior parte dell’insulina prodotta dal pancreas deriva dai CHO assunti direttamente da un soggetto. Tuttavia, una percentuale minore di insulina viene prodotta per metabolizzare i CHO derivanti da trasformazioni di lipidi e di proteine che sono stati assunti nel frattempo.
Una stima corretta della dose di insulina da somministrare al diabetico dovrebbe pertanto tenere debitamente conto del contributo apportato da lipidi e proteine contenuti nelle porzioni di alimenti assunte a pasto.
Per di più, i lipidi e le proteine tendono a far aumentare il tasso glicemico secondo una curva ritardata temporalmente rispetto a quella prodotta dai CHO assunti direttamente. L’insulina corrispondente dovrebbe quindi essere somministrata più tardi rispetto a quella dovuta per metabolizzare i CHO “primitivi†.
Tutto quanto sopra esposto rende effettivamente molto complessa la gestione del trattamento insulinico con il semplice utilizzo degli strumenti finora disponibili, e sostanzialmente impraticabile da parte del paziente diabetico standard, o anche mediamente evoluto.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un metodo e un sistema per ottimizzare la distribuzione temporale della comunicazione di informazioni relative alla somministrazione del bolo insulinico necessario a metabolizzare i CHO effettivamente assunti a pasto da parte del paziente diabetico, o comunque per approssimare la somministrazione di insulina in modo più preciso ai processi fisiologici di secrezione endogena della stessa in corrispondenza di un pasto.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di proporre un metodo e un sistema in grado di migliorare l’accuratezza e l’affidabilità della dose insulinica calcolata rispetto ai CHO effettivamente assunti dal paziente.
Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di proporre un metodo e un sistema in grado di modulare la definizione del calcolo del bolo insulinico e della sua distribuzione temporale per tenere conto della percentuale di CHO derivati dall’assunzione di lipidi e proteine.
Gli scopi sopra citati vengono interamente ottenuti, in accordo con il contenuto delle rivendicazioni, da un metodo per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico e per la distribuzione temporale della sua somministrazione il quale comprende, per ciascun pasto che il paziente intende consumare: fasi di valutazione interattiva del tipo e della quantità di ciascun alimento che egli intende assumere, fino alla composizione del pasto completo, effettuata tramite un programma di gestione del trattamento in autocontrollo operante su uno smartphone; una fase di calcolo del bolo insulinico, conseguente alla fase di valutazione interattiva, effettuata dal programma di gestione sulla base del contenuto di carboidrati presente nelle quantità dei diversi alimenti prescelti del pasto completo; una fase di comunicazione al paziente del bolo insulinico per mezzo dello smartphone.
Secondo il suddetto metodo, per ciascun pasto, la fase di calcolo del bolo insulinico comprende una pluralità di sottofasi successive di calcolo del bolo insulinico parziale relativo ai carboidrati contenuti in un singolo alimento o gruppo di alimenti; per ciascuna fase di calcolo parziale, almeno una corrispondente sottofase di comunicazione col paziente; ciascuna delle sottofasi di comunicazione comprende l’emissione, da parte del programma di gestione, di un’informazione relativa al bolo insulinico parziale da somministrare.
Le caratteristiche dell'invenzione, così come risulteranno dalle rivendicazioni, sono evidenziate nella seguente descrizione dettagliata.
Secondo la presente invenzione, un paziente diabetico che segue un trattamento insulinico in autocontrollo à ̈ convenientemente dotato di un terminale elettronico interattivo, ad esempio un telefono cellulare interattivo o “smartphone†, il cui uso à ̈ oggi estremamente diffuso. Il paziente à ̈ inoltre dotato di un glucometro portatile di tipo commerciale, atto a effettuare misurazioni del tasso glicemico in modo semplice, in tempi brevi e a costo contenuto. Negli ultimi anni anche quest’ultimo tipo di dispositivo à ̈ divenuto di comune utilizzo per il paziente diabetico, in virtù del progressivo calo sia del suo costo che delle sue dimensioni.
Il paziente à ̈ istruito dal proprio diabetologo a effettuare misurazioni periodiche del proprio tasso glicemico, indispensabili quale “feedback†del trattamento insulinico, e a registrare i valori rilevati.
Preferibilmente, il paziente à ̈ inoltre provvisto di mezzi per la somministrazione automatica e/o semiautomatica di insulina, ad esempio costituiti da un microinfusore con ago impiantato in permanenza sottocute. Il microinfusore può effettuare in continuo l’infusione basale di insulina, ed à ̈ inoltre attivabile dal paziente stesso, in genere prima dei pasti, per iniettare un bolo insulinico predefinito per ogni ciclo di attivazione. Questo dispositivo à ̈ risultato particolarmente utile per ottimizzare il dosaggio dell’insulina somministrata, per semplificarne le operazioni e renderle più rapide e meno rischiose, e ha consentito al diabetico di alleggerire i propri impegni quotidiani nella gestione della patologia. Per questi motivi la diffusione del microinfusore andata progressivamente aumentando, ed à ̈ attualmente uno degli ausilii più comuni per il trattamento del diabete mellito.
Sullo smartphone del quale à ̈ provvisto il paziente à ̈ operativo un programma di gestione del trattamento insulinico, alcune funzioni del quale sono ormai note in quanto comuni a diversi programmi di gestione del trattamento in autocontrollo, ad esempio da quelli prodotti in attuazione delle invenzioni di cui alle sopra citate domande di brevetto EP 1 677 226 e WO 2010/004406.
Secondo una di tali funzioni, il paziente registra periodicamente i valori di alcuni propri parametri fisiologici, quali i valori di tasso glicemico misurati col glucometro portatile, in un’area di memoria permanente dello smartphone. La registrazione può avvenire manualmente o mediante un collegamento diretto del glucometro con lo smartphone stesso, tramite interfaccia bluetooth, USB o altra modalità di comunicazione standard. Una corrispondente procedura di comunicazione del programma di gestione provvede a interagire col paziente per consentirgli di effettuare la suddetta operazione.
Un’altra funzione nota del programma di gestione prevede la valutazione interattiva del pasto che il paziente intende consumare. La suddetta funzione, effettuata da una procedura di scelta interattiva del programma, viene attivata dal paziente stesso al momento della scelta dei diversi alimenti che intende consumare durante il proprio pasto.
La procedura di scelta riceve in ingresso, progressivamente, informazioni relative al tipo di alimento scelto e alla quantità dello stesso. Opzionalmente la procedura fornisce una ulteriore funzione di aiuto visivo alla scelta, presentando al paziente l’immagine di una porzione dell’alimento scelto, per consentirgli di verificarne la rispondenza a quello che egli intende consumare.
Una volta completata la fase di valutazione interattiva, il programma di gestione attiva una procedura di calcolo automatico del quantitativo di carboidrati (CHO) presenti in ciascuno dei diversi alimenti scelti, e del successivo calcolo bolo insulinico necessario a metabolizzarli.
Il calcolo viene effettuato sulla base di un algoritmo il cui codice à ̈ memorizzato in un’area di memoria di programma e dati dello smartphone. La struttura dell’algoritmo à ̈ definita dallo specialista diabetologo che segue il paziente, in base alle sue valutazioni professionali sulla situazione e sulle necessità terapeutiche del paziente stesso. L’algoritmo può tenere debitamente conto di alcuni parametri fisiologici, quali uno o più valori del tasso glicemico precedentemente misurati in autocontrollo e memorizzati dal paziente, o di altri parametri utili a valutare lo stato fisico attuale dello stesso.
Il programma di gestione può comprendere inoltre una ulteriore procedura di aggiornamento del predetto algoritmo e/o dei parametri di calcolo dello stesso. La procedura à ̈ accessibile solo allo specialista, tramite accesso diretto durante una visita ambulatoriale oppure, con modalità già descritte, tramite accesso remoto direttamente dallo studio dello specialista, su una delle linee di comunicazione disponibili per lo smartphone, ad esempio per mezzo di scambio di messaggi sulla rete telefonica cellulare, oppure con un collegamento via Internet.
Successivamente al calcolo del bolo insulinico previsto per un dato pasto, un programma di gestione del trattamento insulinico convenzionale attiva una ulteriore procedura di comunicazione col paziente, che provvede a informare visivamente lo stesso in merito alle unità di insulina pronta che egli deve autosomministrarsi prima del pasto.
Secondo l’invenzione, il metodo per la definizione del bolo insulinico e per la distribuzione temporale della sua somministrazione, attuato da un programma di gestione del trattamento insulinico residente su uno smartphone o su altro terminale elettronico interattivo (ad esempio, un terminale dedicato), attivato dal paziente prima di un pasto, prevede innanzitutto l’esecuzione di una procedura di valutazione interattiva del tipo e della quantità di ciascun alimento.
La fase di valutazione quantitativa di ogni alimento viene avviata come già in precedenza descritto. In una preferita forma di realizzazione del metodo, immediatamente dopo la definizione di ogni alimento, si realizza una fase di calcolo del contenuto di CHO di quell’alimento, e della dose parziale di insulina pronta necessaria a metabolizzare i CHO rilevati, mediante l’attivazione di un corrispondente procedura del programma di gestione.
Opzionalmente, secondo l’invenzione, la medesima procedura provvede a effettuare anche il calcolo di una dose di insulina aggiuntiva, relativa allo stesso alimento, dovuta per metabolizzare i CHO aggiuntivi derivanti dalla trasformazione ritardata di lipidi e proteine presenti nell’alimento mangiato.
Al completamento della fase di calcolo della dose insulinica parziale (cioà ̈, relativa ad ogni singolo alimento), il programma di gestione attiva una corrispondente fase di comunicazione col paziente. Nel corso di tale fase viene visualizzata l’informazione relativa al valore di tale dose insulinica, che il paziente può autosomministrarsi subito prima o subito dopo la consumazione dell’alimento.
Il sopra descritto ciclo di fasi di valutazione tipologica e quantitativa di un alimento, di calcolo della dose insulinica parziale relativa a quell’alimento e la comunicazione del suo valore al paziente viene quindi ripetuto per ciascun alimento che costituisce il pasto.
E’ chiaro che ciascuna fase del predetto ciclo realizzato secondo il metodo dell’invenzione, ad esempio la fase di calcolo della dose insulinica parziale, deve essere considerata in sostanza una sottofase della corrispondente fase di calcolo nel metodo convenzionale. Secondo l’invenzione, al paziente viene fornita un’informazione relativa a un bolo insulinico da somministrare che corrisponde all’alimento che lo stesso ha intenzione di consumare.
Poiché tale operazione viene effettuata diverse volte, per ciascun alimento consumato dal paziente, egli dovrà iniettarsi più dosi di insulina per ciascun pasto. Questo non costituisce un problema rilevante, dato che con l’utilizzo dei microinfusori ai quali si à ̈ accennato in precedenza la somministrazione di una predefinita dose di insulina comporta per il paziente solo la pressione di un pulsante sul microinfusore. un altro sistema facilmente utilizzabile à ̈ costituito da una membrana con ago fissato nella pelle, la quale permette di iniettare in successione dosi predefinite di insulina forando più volte la membrana, e non la pelle.
Secondo la predetta prima forma di realizzazione del metodo, il valore della dose di insulina aggiuntiva calcolato per ciascun alimento, relativo al contributo dato dai lipidi e dalle proteine, viene memorizzato dal programma di gestione e progressivamente sommato ai corrispondenti contributi di tutti gli altri alimenti. Al termine del pasto viene quindi nuovamente attivata la procedura di comunicazione, che informa il paziente della dose di insulina aggiuntiva che lo stesso dovrà iniettarsi per compensare la trasformazione di parte dei lipidi e delle proteine assunte durante l’intero pasto.
La distribuzione temporale del bolo insulinico complessivo in una pluralità di dosi da somministrare durante il pasto, subito prima o subito dopo il consumo di ogni alimento che lo costituisce, consente di simulare la curva di produzione fisiologica di insulina endogena da parte del pancreas durante e subito dopo un pasto in modo molto più preciso di quanto non venisse fatto con le tecniche convenzionali.
E’ tuttavia da considerare il fatto che, nello spirito dell’invenzione, sono possibili diverse forme di realizzazione e varianti del metodo.
In una prima variante, le fasi di valutazione della tipologia e della quantità, di calcolo della dose insulinica e di comunicazione al paziente possono essere effettuate anche per gruppi di alimenti oltre che per un singolo alimento, ad esempio per tutti gli antipasti, per le minestre etc.
Una ulteriore variante prevede che la fase di comunicazione della dose di insulina relativa al singolo alimento o a un gruppo di alimenti venga fornita al paziente subito dopo il consumo degli stessi.
Ancora una variante del metodo prevede che le fasi di valutazione degli alimenti e di composizione del pasto, e di calcolo delle relative dosi parziali di insulina, avvengano in un’unica operazione prima dell’inizio del pasto, e che le fasi di comunicazione dei diversi valori di tali dosi parziali avvengano, su richiesta del paziente, progressivamente prima del consumo di ogni alimento o gruppo di alimenti, oppure dopo un dato periodo di tempo, definito dal medico specialista in funzione dei tempi di risposta del particolare soggetto alla terapia.
Un’altra variante del metodo prevede che la comunicazione al paziente relativa dose aggiuntiva di insulina per un alimento o gruppo di alimenti venga fornita al paziente dopo un dato periodo di tempo, anch’esso definito dal medico specialista. La dose aggiuntiva di insulina per un dato alimento potrebbe inoltre essere sommata alla dose principale di insulina di uno degli alimenti consumati successivamente dal paziente.
L’attuazione del metodo per la definizione quantitativa del bolo insulinico e per la sua distribuzione temporale secondo l’invenzione consente vantaggiosamente di dosare l’assunzione di insulina diretta da parte del soggetto diabetico, necessaria alla metabolizzazione dei CHO contenuti in un pasto comunque strutturato, in modo molto simile al corrispondente processo fisiologico di secrezione di insulina da parte del pancreas nel soggetto sano.
In questo modo il metodo sopra descritto consente di limitare considerevolmente le oscillazioni di tasso glicemico del paziente durante e dopo l’assunzione di ogni pasto, e di scongiurare pertanto possibili situazioni di iperglicemia o ipoglicemia.
Il metodo consente inoltre di definire le modalità di attuazione del trattamento insulinico nel paziente diabetico tenendo conto di tutti i fattori che nell’organismo sano portano alla secrezione di insulina durante e dopo un pasto, con diverse distribuzioni temporali delle dosi parziali calcolate secondo la prescrizione del medico specialista anche in funzione della diversa provenienza dei CHO da metabolizzare.
Si intende che quanto sopra à ̈ stato descritto a titolo puramente esemplificativo e non limitativo. Pertanto, possibili modifiche e varianti dell'invenzione si considerano rientranti nell'ambito protettivo accordato alla presente soluzione tecnica, così come sopra descritta e nel seguito rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico e per la distribuzione temporale della sua somministrazione, detto bolo insulinico essendo calcolato in un terminale elettronico interattivo, appartenente a detto paziente, sulla base di uno o più algoritmi di calcolo definiti e forniti da un medico specialista, memorizzati in detto terminale ed eseguiti per mezzo di un programma di gestione operante sul medesimo citato terminale anche in funzione di valori di parametri fisiologici predefiniti di detto paziente periodicamente acquisiti e memorizzati; detto metodo comprendente, per ciascun pasto che il paziente intende consumare: una o più fasi di valutazione interattiva del tipo e della quantità di ciascun alimento che egli intende assumere, fino alla composizione del pasto completo; una fase di calcolo del citato bolo insulinico, conseguente a detta fase di valutazione interattiva, effettuata dal citato programma di gestione sulla base del contenuto di carboidrati presente nelle quantità dei diversi alimenti prescelti del pasto completo; una fase di comunicazione a detto paziente di detto bolo insulinico per mezzo del citato terminale elettronico interattivo; detto metodo essendo caratterizzato dal fatto che, per ciascun pasto, detta fase di calcolo del bolo insulinico comprende una pluralità di sottofasi successive di calcolo del bolo insulinico parziale relativo ai carboidrati contenuti in un citato alimento o gruppo di alimenti e, per ciascuna citata fase di calcolo parziale, almeno una corrispondente sottofase di comunicazione con detto paziente, ciascuna di dette sottofasi di comunicazione comprendente l’emissione, da parte del citato programma di gestione, di un’informazione relativa a detto bolo insulinico parziale da somministrare al medesimo citato paziente.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette sottofasi di calcolo del bolo insulinico parziale, e la corrispondente sottofase di comunicazione col paziente, vengono effettuate in corrispondenza di relativi momenti della citata fase di valutazione interattiva della composizione del pasto, per ciascun alimento o gruppo di alimenti prescelti dal paziente.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti che compongono il pasto scelto dal paziente, il citato programma di gestione fornisce, su richiesta dello stesso paziente, la relativa citata comunicazione parziale corrispondente al bolo insulinico parziale da somministrare prima dell’assunzione di detto alimento o gruppo di alimenti.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti che compongono il pasto scelto dal paziente, il citato programma di gestione fornisce, su richiesta dello stesso paziente, la relativa citata comunicazione parziale corrispondente al bolo insulinico parziale da somministrare, dopo l’assunzione di detto alimento o gruppo di alimenti.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti scelto dal paziente, detta sottofase di calcolo comprende il calcolo separato di un bolo insulinico principale, dovuto per metabolizzare la componente di carboidrati direttamente contenuti in detto alimento, e di un bolo insulinico aggiuntivo dovuto per metabolizzare la parte di carboidrati prodotti successivamente al consumo dell’alimento, per trasformazione di lipidi e proteine contenute nello stesso, detto calcolo essendo effettuato dal citato programma di gestione sulla base di un ulteriore algoritmo fornito dal medico specialista e memorizzato nel citato terminale elettronico interattivo, un’informazione relativa al citato bolo insulinico aggiuntivo essendo altresì fornita al paziente in aggiunta a quella relativa al bolo insulinico principale.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’informazione relativa al citato bolo insulinico aggiuntivo viene fornita al paziente, per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti, nella medesima comunicazione parziale relativa al citato bolo insulinico principale.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’informazione relativa al citato bolo insulinico aggiuntivo viene fornita al paziente, per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti, in un momento successivo rispetto alla comunicazione parziale relativa al bolo insulinico principale.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta comunicazione parziale relativa alla somministrazione del bolo insulinico aggiuntivo viene fornita al paziente alla conclusione del pasto, in un’unica dose complessiva per tutti gli alimenti assunti nel medesimo pasto.
  9. 9. Sistema per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico e per la distribuzione temporale della sua somministrazione, detto bolo insulinico essendo calcolato sulla base di uno o più algoritmi di calcolo definiti e forniti da un medico specialista, detto sistema comprendente un terminale elettronico interattivo e un programma di gestione, operante in detto terminale elettronico interattivo e atto a definire un bolo insulinico per un pasto che il paziente intende consumare; detto programma di gestione comprendente una procedura di valutazione del pasto, atta ad interagire con detto paziente per definire la composizione di detto pasto comprendente uno o più alimenti; una procedura di definizione del citato bolo insulinico sulla base di detti algoritmi di calcolo, del tipo e della quantità di alimenti scelti per detto pasto, e di informazioni relative a parametri fisiologici del paziente, memorizzate nel citato terminale elettronico interattivo; una procedura di comunicazione al citato paziente del citato bolo insulinico calcolato; detto sistema essendo caratterizzato dal fatto che detto programma di gestione comprende mezzi per attivare detta procedura di definizione del bolo insulinico per ciascun citato alimento o gruppo di alimenti, e mezzi per attivare detta procedura di comunicazione per ciascun valore di detto bolo insulinico calcolato, prima o dopo l’assunzione dell’alimento o gruppo di alimenti corrispondente da parte del citato paziente.
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto programma di gestione comprende inoltre una ulteriore procedura di definizione di un bolo insulinico aggiuntivo per ciascuno dei citati alimenti o gruppo di alimenti, sulla base di un ulteriore algoritmo di calcolo del contributo di lipidi e proteine presenti in detto alimento o gruppo di alimenti al contenuto totale di carboidrati degli stessi, e di ulteriore attivazione della citata procedura di comunicazione per comunicare al paziente il citato bolo insulinico aggiuntivo, successivamente all’assunzione del corrispondente alimento o gruppo di alimenti.
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IT000034A ITBO20130034A1 (it) 2013-01-28 2013-01-28 Metodo e sistema per la definizione quantitativa del bolo insulinico per un paziente diabetico, e per la distribuzione temporale della sua somministrazione

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