ITBO20120674A1 - Gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a led - Google Patents

Gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a led Download PDF

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Description

Titolo: GRUPPO PER IL RILIEVO DELL'EMISSIONE LUMINOSA DI SORGENTI DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA, PARTICOLARMENTE DEL TIPO A LED
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED.
In elettronica un diodo ad emissione luminosa o LED (acronimo inglese di light emitting diode) à ̈ un dispositivo optoelettronico che sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori per produrre fotoni attraverso il fenomeno dell'emissione spontanea ovvero a partire dalla ricombinazione di coppie elettrone-lacuna. I LED sono sempre più utilizzati in ambito illuminotecnico in sostituzione di alcune sorgenti di luce tradizionali. Il loro utilizzo nell'illuminazione domestica, quindi in sostituzione di lampade ad incandescenza, alogene o fluorescenti compatte (comunemente chiamate a risparmio energetico), à ̈ oggi possibile con notevoli risultati raggiunti grazie alle tecniche innovative sviluppate nel campo.
L’illuminazione di emergenza ha la necessità di garantire determinati livelli di illuminamento.
Per facilitare queste verifiche le lampade di emergenza spesso sono dotate di gruppi di verifica che possono dare un’analisi sommaria dell’efficienza della sorgente luminosa.
Per verificare il corretto funzionamento delle lampade di illuminazione di emergenza quando utilizzano LED come sorgenti luminose, sono misurati i parametri elettrici, come tensione e corrente, applicati alla sorgente luminosa stessa. Nella casistica di guasti che possono verificarsi alla sorgente luminosa LED si sono riscontrati casi in cui i parametri elettrici di alimentazione risultano rispettati, ma l’emissione luminosa del LED à ̈ compromessa, quindi nulla o al di sotto dei valori dichiarati.
D’altra parte la verifica della luce effettivamente emessa dalla sorgente luminosa LED non à ̈ sempre possibile, a causa della presenza di eventuale luce ambientale (luce solare e/o illuminazione artificiale).
Compito principale del presente trovato à ̈ quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED idoneo a monitorare il corretto livello di illuminamento della sorgente di illuminazione di emergenza stessa.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di proporre un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED à ̈ quello di verificare l’effettiva emissione luminosa della sorgente anche in presenza di luce ambientale.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di proporre un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED capace di confrontare i valori di emissione luminosa con i parametri elettrici del segnale di alimentazione della sorgente di illuminazione per consentire una diagnostica dell'eventuale guasto.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED, gruppo del tipo comprendente almeno un rilevatore della tensione di alimentazione dell'almeno una sorgente di illuminazione di predefinita frequenza di emissione, almeno un organo di misura della corrente circolante nell'almeno una sorgente di illuminazione, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un sensore ottico alla frequenza predefinita della detta sorgente di illuminazione, un primo schermo ottico filtrante, permeabile alle sole radiazioni luminose aventi frequenza prossima alla frequenza predefinita, primo schermo ottico interposto tra detto almeno un sensore ottico e l'almeno una sorgente di illuminazione, un secondo schermo ottico filtrante per la conversione della radiazione luminosa incidente in radiazione luminosa nello spettro del visibile durante il suo attraversamento del secondo schermo stesso, un'unità di controllo confrontando il valore di tensione rilevato con quello di riferimento, il valore di corrente rilevato con quello di riferimento ed il valore di illuminamento, rilevato dal detto sensore ottico, con quello di riferimento, per l'emissione di un segnale corrispondente ad un guasto in corrispondenza della mancata rispondenza di almeno uno dei valori confrontati con il corrispondente valore di riferimento.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la fig.1 rappresenta un possibile schema circuitale di un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure à ̈ indicato globalmente con 1 un gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione di emergenza, particolarmente del tipo a LED 2.
Il gruppo 1 comprende almeno un rilevatore 3 della tensione di alimentazione dell'almeno una sorgente di illuminazione 2 (il riferimento numerico 2 fa espresso riferimento al caso di sorgenti di illuminazione costituite da LED anche se non si esclude la possibilità di applicare il presente trovato in sorgenti di illuminazione di emergenza che non prevedano l'uso di LED ma di altri tipi di sorgenti di radiazioni luminose) avente una predefinita frequenza di emissione.
Il gruppo 1 comprende inoltre almeno un organo di misura 4 della corrente circolante nell'almeno una sorgente di illuminazione 2.
L?alimentazione elettrica à ̈ fornita alle sorgenti 2 attraverso una specifica linea 5.
Il gruppo 1 secondo il trovato comprende inoltre almeno un sensore ottico 6 polarizzato alla frequenza predefinita della sorgente di illuminazione 2.
In pratica il sensore ottico 6 riconoscerà unicamente la presenza di una radiazione luminosa avente una frequenza prossima a quella predefinita, non prendendo in considerazione radiazioni luminose di differente frequenza.
Nel gruppo 1 Ã ̈ inoltre presente un primo schermo ottico filtrante 7, permeabile alle sole radiazioni luminose aventi frequenza prossima alla frequenza predefinita.
Tale primo schermo ottico 7 Ã ̈ interposto tra l'almeno un sensore ottico 6 e l'almeno una sorgente di illuminazione 2.
Grazie alla presenza dello schermo filtrante 7 si avrà la certezza che la radiazione luminosa incidente sul sensore ottico 6 presenterà certamente una frequenza di valore prossimo a quella predefinita.
Nel gruppo 1 si prevede inoltre la presenza di un secondo schermo ottico filtrante 8 per la conversione della radiazione luminosa incidente in radiazione luminosa nello spettro del visibile durante il suo attraversamento del secondo schermo 8 stesso.
Il secondo schermo filtrante 8 Ã ̈ affacciato e prossimo alle sorgenti di illuminazione 2: sebbene le sorgenti 2 emettano radiazioni luminose alla frequenza predefinita, in corrispondenza dell'attraversamento dello schermo filtrante 8 tali radiazioni subiscono una conversione e risultano trasmesse verso l'esterno unicamente come radiazioni luminose nello spettro del visibile.
In questo modo, anche ipotizzando di adottare sorgenti di illuminazione 2 che emettano radiazioni a frequenza non visibile (ad esempio nel campo dell'ultravioletto), l'attraversamento del secondo schermo filtrante 8 garantirà la conversione della frequenza di tali radiazioni portandole nello spettro del visibile e garantendo quindi al dispositivo di funzionare come lampada (nella fattispecie come lampada di emergenza).
Un'unità di controllo 9 sarà preposta al confronto del valore di tensione rilevato con quello di riferimento, del valore di corrente rilevato con quello di riferimento e del valore di illuminamento, rilevato dal sensore ottico 6, con quello di riferimento.
Tale unità 9 emetterà un segnale corrispondente ad un guasto in corrispondenza della mancata rispondenza di almeno uno dei valori confrontati con il corrispondente valore di riferimento.
Secondo una possibile soluzione realizzativa di indubbio interesse pratico ed applicativo, il sensore ottico 6 potrà essere costituito da un fotorivelatore, una fotoresistenza (dispositivo che basa il suo funzionamento sulle cariche fotogenerate, cioà ̈ sugli elettroni eccitati dalla luce incidente dalla banda di valenza alla banda di conduzione, in un semiconduttore), un fotodiodo (dispositivo che basa il suo funzionamento sulle cariche fotogenerate in una giunzione p-n), una cella fotovoltaica (dispositivo simile ad un fotodiodo, che però non deve essere polarizzato per funzionare), un fototransistor (dispositivo simile ad un fotodiodo, ma con amplificazione del segnale), un Charge Coupled Device (CCD) (circuito integrato basato su cariche fotogenerate in un semiconduttore), un Charge Injection Device (CID) (anch'esso un circuito integrato basato su cariche fotogenerate in un semiconduttore), un fototubo (dispositivi in cui la luce provoca l'emissione di elettroni da un catodo in un tubo a vuoto), un fotomoltiplicatore (dispositivo simile ad un fototubo, ma con uno amplificazione degli elettroni emessi) e simili.
Si specifica inoltre che l'unità di controllo 9 comprende preferibilmente un primo amplificatore operazionale 10 avente ad un ingresso un segnale proporzionale alla tensione di alimentazione della sorgente di illuminazione 2 ed all'altro il valore di riferimento della tensione.
Tale unità 2 comprende inoltre un secondo amplificatore operazionale 11 avente ad un ingresso un segnale proporzionale alla corrente circolante nella sorgente di illuminazione 2 ed all'altro il valore di riferimento della corrente. L'unità 2 à ̈ infine provvista di un operatore logico X-NOR 12 avente ad un ingresso il segnale emesso dal sensore ottico 6 ed all'altro il valore di riferimento della tensione.
Le uscite del primo amplificatore operazionale 10, del secondo amplificatore operazionale 11 e dell'operatore logico X-NOR 12 afferiscono agli ingressi di un operatore logico AND 13 avente in uscita un segnale di valore alto solo se tutti i segnali ai suoi ingressi si trovano al valore alto.
E' necessario evidenziare che, nell'ambito di una soluzione applicativa particolarmente efficiente, tra il primo amplificatore operazionale 10 e la linea di alimentazione della sorgente di illuminazione 2 Ã ̈ interposto un partitore di tensione 14 per l'adattamento del valore di tensione all'ingresso dell'amplificatore 10 al valore di riferimento.
Si specifica che l'insieme di componenti, costituito dal primo amplificatore operazionale 10 e dal partitore di tensione 14 costituisce il rilevatore 3 della tensione di alimentazione dell'almeno una sorgente di illuminazione 2.
Analogamente, tra il secondo amplificatore operazionale 11 e la linea di alimentazione della sorgente di illuminazione 2 Ã ̈ interposto un rilevatore di corrente 15 per il prelievo di un segnale proporzionale al valore di corrente circolante sulla sorgente di illuminazione 2, valore proporzionale del medesimo ordine di grandezza del corrispondente valore di riferimento.
Anche in questo caso si specifica che l'insieme di componenti, costituito dal secondo amplificatore operazionale 11 e dal rilevatore di corrente 15 costituisce l'organo di misura 4 della corrente circolante nell'almeno una sorgente di illuminazione 2.
Si specifica che, in relazione ad una efficiente applicazione del presente trovato, il rilevatore di corrente 15 può positivamente essere costituito da un trasformatore di corrente (o trasformatore di misura).
Va inoltre specificato che l'operatore logico X-NOR 12 può essere costituito da un operatore logico X-OR, avente ad un ingresso il segnale emesso dal sensore ottico 6 ed all'altro il valore di riferimento della tensione, alla cui uscita à ̈ connesso in cascata un operatore logico NOT, avente l'uscita connessa ad uno degli ingressi dell'operatore logico AND 13.
Ovviamente ciascun componente può infatti essere ottenuto combinando altri componenti noti secondo criteri logici anch'essi di tipo noto, pur ricadendo comunque nel valido ambito del presente trovato.
Con particolare riferimento alla soluzione realizzativa che prevede l'adozione del gruppo 1 in un apparecchio per l'illuminazione di emergenza in cui le sorgenti di illuminazione sono costituite da LED 2, si specifica che questi saranno preposti all'emissione di radiazioni luminose di frequenza predefinita.
Il primo schermo filtrante 7 sarà quindi a sua volta idoneo ad operare come un filtro passa banda, in quanto risulterà impermeabile alle radiazioni luminose di tutte le frequenze salvo che nell'intorno della frequenza predefinita.
Il secondo schermo filtrante 8 sarà invece un convertitore delle radiazioni luminose incidenti, da radiazioni a frequenza predefinita a radiazioni nello spettro del visibile.
E' quindi opportuno chiarire che tra il partitore di tensione 14 ed il corrispondente ingresso dell'operatore logico X-NOR 12 e tra l'uscita del sensore ottico 6 ed il corrispondente ingresso dell'operatore logico X-NOR 12, sono interposti rispettivi filtri passa alto 16, per l'eliminazione di segnali di frequenza inferiore a quella di modulazione della tensione/corrente fornita dal circuito di pilotaggio 17, durante le fasi di verifica.
Infine si specifica che il gruppo 1 comprende un circuito di pilotaggio 17 dell'almeno una sorgente di illuminazione 2: il circuito 17 Ã ̈ idoneo all'erogazione di tensione e corrente costanti.
Si specifica inoltre che il circuito di pilotaggio 17 Ã ̈ provvisto di mezzi di modulazione della tensione e della corrente ai suoi morsetti, al fine di consentire specifiche fasi di verifica della sorgente luminosa.
Il gruppo 1 quindi verifica l’effettiva emissione luminosa della sorgente a LED 2 anche in presenza di luce ambientale: infatti il primo schermo filtrante 7 può essere attraversato unicamente da radiazioni luminose della frequenza predefinita e quindi il sensore ottico 6 non risulta essere soggetto all'effetto di radiazioni luminose provenienti dall'esterno (ad esempio la luce solare e/o luci artificiali).
In ogni caso, à ̈ possibile prevedere una polarizzazione del sensore 6 la quale avrà lo scopo di determinare comunque la valutazione della sola componente di radiazione incidente alla frequenza prestabilita, ignorando tutte le altre radiazioni a differenti frequenze.
Il funzionamento del trovato prevede l'alimentazione delle sorgenti di illuminazione 2 (più specificamente i LED) nella modalità consona al corretto funzionamento, in genere con opportuna corrente continua e opportuna tensione.
Eseguire, attraverso il circuito di pilotaggio 17 la modulazione della corrente che alimenta le sorgenti luminose 2 in modo che si possa verificare attraverso il sensore ottico (eventualmente polarizzato) 6, l’effettiva emissione luminosa di almeno un sorgente 2 stessa. La metodica di diagnosi si basa sulla rilevazione della luce emessa comparandola con la corrispondente modulazione alla quale à ̈ sottoposta la corrente applicata alla sorgente luminosa 2.
Nello stesso tempo à ̈ possibile completare la verifica del funzionamento con i metodi convenzionali di lettura corrente e tensione (attraverso il rilevatore 3 della tensione di alimentazione dell'almeno una sorgente di illuminazione 2 e l'organo di misura 4 della corrente circolante nell'almeno una sorgente di illuminazione 2).
Il trovato attraverso il secondo schermo filtrante 8, che trasforma la luce alla frequenza predefinita in luce bianca, elimina contemporaneamente l’interferenza della luce ambientale o solare. Infatti il secondo schermo 8 impedisce alle radiazioni di frequenza predefinita di attraversarlo (convertendole in radiazioni dello spettro del visibile). Tali radiazioni dello spettro del visibile che attraversano il secondo schermo filtrante 8 sono a loro volta scartate dal primo schermo filtrante 7 e, comunque (qualora si adotti il sensore ottico 6 di tipo polarizzato), non appartengono alla banda di frequenza di indagine dell'eventuale sensore ottico polarizzato 6.
Vantaggiosamente il presente trovato risolve i problemi esposti in precedenza, proponendo un gruppo 1 per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione 2 di emergenza, particolarmente del tipo a LED che risulta essere idoneo a monitorare il corretto livello di illuminamento della sorgente di illuminazione 2 di emergenza stessa.
Lo stesso infatti à ̈ in grado di rilevare l'emissione luminosa e verificare che l'intensità sia superiore ad un predefinito valore di soglia (impostabile attraverso la taratura dei filtri passa alto 16).
Utilmente il presente trovato à ̈ capace di verificare l’effettiva emissione luminosa della sorgente anche in presenza di luce ambientale, ciò grazie alla capacità di ignorare le radiazioni dello spettro del visibile, selezionando unicamente le radiazioni luminose ad una frequenza predefinita (attraverso la presenza degli schermi filtranti 7 ed 8 e/o attraverso la polarizzazione del sensore 6.
Efficientemente il gruppo 1 secondo il trovato à ̈ capace di confrontare i valori di emissione luminosa con i parametri elettrici del segnale di alimentazione della sorgente di illuminazione 2 per consentire una diagnostica dell'eventuale guasto.
Convenientemente il gruppo 1 secondo il trovato presenta costi contenuti e risulta essere di relativamente semplice realizzazione pratica, nonchà ̈ di sicura applicazione.
Il trovato, così concepito, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Gruppo per il rilievo dell'emissione luminosa di sorgenti di illuminazione (2) di emergenza, particolarmente del tipo a LED, gruppo (1) del tipo comprendente almeno un rilevatore della tensione (3) di alimentazione dell'almeno una sorgente di illuminazione (2) di predefinita frequenza di emissione, almeno un organo di misura della corrente (4) circolante nell'almeno una sorgente di illuminazione (2), caratterizzato dal fatto che comprende almeno un sensore ottico (6) alla frequenza predefinita della detta sorgente di illuminazione (2), un primo schermo ottico filtrante (7), permeabile alle sole radiazioni luminose aventi frequenza prossima alla frequenza predefinita, primo schermo ottico (7) interposto tra detto almeno un sensore ottico (6) e l'almeno una sorgente di illuminazione (2), un secondo schermo ottico filtrante (8) per la conversione della radiazione luminosa incidente in radiazione luminosa nello spettro del visibile durante il suo attraversamento del secondo schermo (8) stesso, un'unità di controllo (9) confrontando il valore di tensione rilevato con quello di riferimento, il valore di corrente rilevato con quello di riferimento ed il valore di illuminamento, rilevato dal detto sensore ottico (6), con quello di riferimento, per l'emissione di un segnale corrispondente ad un guasto, in corrispondenza della mancata rispondenza di almeno uno dei valori confrontati con il corrispondente valore di riferimento.
  2. 2. Gruppo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto sensore ottico (6) Ã ̈ preferibilmente scelto tra fotorivelatori, fotoresistenze, fotodiodi, celle fotovoltaiche, fototransistor, Charge Coupled Device (CCD), Charge Injection Device (CID), fototubi, fotomoltiplicatori e simili.
  3. 3. Gruppo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (9) comprende un primo amplificatore operazionale (10) avente ad un ingresso un segnale proporzionale alla tensione di alimentazione della sorgente di illuminazione (2) ed all'altro il valore di riferimento della tensione, un secondo amplificatore operazionale (11) avente ad un ingresso un segnale proporzionale alla corrente circolante nella sorgente di illuminazione (2) ed all'altro il valore di riferimento della corrente, un operatore logico X-NOR (12) avente ad un ingresso il segnale emesso dal detto sensore ottico (6) ed all'altro il valore di riferimento della tensione, le uscite del primo amplificatore operazionale (10), del secondo amplificatore operazionale (11) e dell'operatore logico X-NOR (12) afferendo agli ingressi di un operatore logico AND (13) avente in uscita un segnale di valore alto solo se tutti i segnali ai suoi ingressi si trovano al valore alto.
  4. 4. Gruppo, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che tra detto primo amplificatore operazionale (10) e la linea di alimentazione (5) della detta sorgente di illuminazione (2) Ã ̈ interposto un partitore di tensione (14) per l'adattamento del valore di tensione all'ingresso del detto amplificatore (10) al valore di riferimento.
  5. 5. Gruppo, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che tra detto secondo amplificatore operazionale (11) e la linea di alimentazione (5) della detta sorgente di illuminazione (2) Ã ̈ interposto un rilevatore di corrente (15) per il prelievo di un segnale proporzionale al valore di corrente circolante sulla sorgente di illuminazione (2), valore proporzionale del medesimo ordine di grandezza del corrispondente valore di riferimento.
  6. 6. Gruppo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto rilevatore di corrente (15) Ã ̈ un trasformatore di corrente.
  7. 7. Gruppo, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto operatore logico X-NOR (12) à ̈ costituito da un operatore logico X-OR, avente ad un ingresso il segnale emesso dal detto sensore ottico (6) ed all'altro il valore di riferimento della tensione, alla cui uscita à ̈ connesso in cascata un operatore logico NOT, avente l'uscita connessa ad uno degli ingressi del detto operatore logico AND (13).
  8. 8. Gruppo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le sorgenti di illuminazione (2) sono LED preposti all'emissione di radiazioni luminose di frequenza predefinita, detto primo schermo filtrante (7) operando come un filtro passa banda, essendo permeabile unicamente alle radiazioni nell'intorno della frequenza predefinita, detto secondo schermo filtrante (8) essendo un convertitore delle radiazioni luminose incidenti, da radiazioni luminose a frequenza predefinita a radiazioni luminose nello spettro del visibile.
  9. 9. Gruppo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che tra detto partitore di tensione (14) ed il corrispondente ingresso di detto operatore logico X-NOR (12) e tra l'uscita di detto sensore ottico (6) ed il corrispondente ingresso di detto operatore logico X-NOR (12), sono interposti rispettivi filtri passa alto (16), per l'eliminazione di segnali di frequenza inferiore alla frequenza di modulazione impostata dal circuito di pilotaggio (17), durante le verifiche di funzionamento.
  10. 10. Gruppo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un circuito di pilotaggio (17) dell'almeno una sorgente di illuminazione (2), idoneo all'erogazione di tensione e corrente costanti, e provvisto di mezzi di modulazione della tensione e della corrente ai suoi morsetti.
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