ITBO20120396A1 - Metodo per trattare e/o decolorare tessuti e dispositivo per realizzare tale metodo - Google Patents

Metodo per trattare e/o decolorare tessuti e dispositivo per realizzare tale metodo Download PDF

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ITBO20120396A1
ITBO20120396A1 IT000396A ITBO20120396A ITBO20120396A1 IT BO20120396 A1 ITBO20120396 A1 IT BO20120396A1 IT 000396 A IT000396 A IT 000396A IT BO20120396 A ITBO20120396 A IT BO20120396A IT BO20120396 A1 ITBO20120396 A1 IT BO20120396A1
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carbon dioxide
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grinder
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Graziano Vitali
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Mactec S R L
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    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06BTREATING TEXTILE MATERIALS USING LIQUIDS, GASES OR VAPOURS
    • D06B11/00Treatment of selected parts of textile materials, e.g. partial dyeing
    • D06B11/0093Treatments carried out during or after a regular application of treating materials, in order to get differentiated effects on the textile material
    • D06B11/0096Treatments carried out during or after a regular application of treating materials, in order to get differentiated effects on the textile material to get a faded look
    • DTEXTILES; PAPER
    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • D06M11/00Treating fibres, threads, yarns, fabrics or fibrous goods made from such materials, with inorganic substances or complexes thereof; Such treatment combined with mechanical treatment, e.g. mercerising
    • D06M11/73Treating fibres, threads, yarns, fabrics or fibrous goods made from such materials, with inorganic substances or complexes thereof; Such treatment combined with mechanical treatment, e.g. mercerising with carbon or compounds thereof
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Description

METODO PER TRATTARE E/O DECOLORARE TESSUTI E DISPOSITIVO PER REALIZZARE TALE METODO
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione s'inquadra nel settore concernente le lavorazioni sui tessuti e in particolare si riferisce a un metodo per trattare e/o decolorare i tessuti e a un dispositivo per realizzare tale metodo.
Sono noti metodi per il trattamento superficiale dei tessuti per ottenere i cosiddetti effetti “vintage” o “stonewashed” o “invecchiato” o “slavato”, che prevedono la variazione delle caratteristiche chimico-fisiche del tessuto stesso mediante azione di agenti chimici o fisici anche in combinazione tra loro.
Ulteriori trattamenti noti si riferiscono a lavorazioni localizzate su porzioni limitate di tessuti effettuate tipicamente su capi di abbigliamento già confezionati e destinati ad essere sottoposti alle lavorazioni finali prima della commercializzazione.
I trattamenti localizzati maggiormente utilizzati prevedono uno dei seguenti processi: spruzzatura di sostanze reagenti, come cloro (ora proibito) o permanganato, “spugnatura”, in cui una spugna impregnata di prodotti chimici è pressata o passata sulle parti da trattare, trattamento con ozono solo sulle parti umide, sabbiatura meccanica, carteggiatura con carta abrasiva e trattamenti con spazzole a carta e/o a fili abrasivi.
I processi sopra indicati sono generalmente eseguiti manualmente da un operatore e sono difficilmente ripetibili ed automatizzabili.
Uno svantaggio concerne la necessità di dover effettuare un lavaggio del tessuto al termine della fase di reazione chimica o fisica per neutralizzare le sostanze chimiche utilizzate e per rimuovere tutti i residui indesiderati e pericolosi della precedente lavorazione.
Uno svantaggio tipico dei trattamenti chimici concerne l’elevata pericolosità e spesso anche tossicità delle sostanze necessarie per la reazione che richiedono particolari accorgimenti per il loro utilizzo.
È inoltre noto il trattamento del tessuto tramite proiezione ad elevata velocità di pellets di anidride carbonica allo stato solido contro il tessuto stesso per conferirgli un aspetto usato. Tale trattamento noto presenta gli svantaggi di creare visibili micro - puntinature e di causare un eccessivo consumo di anidride carbonica.
Uno scopo della presente invenzione è di proporre un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che elimini le operazioni di neutralizzazione e di lavaggio del tessuto permettendo quindi un notevole aumento della produttività e una riduzione dei costi.
Altro scopo è di proporre un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che non utilizzi sostanze chimiche pericolose o tossiche, che non sciupi il tessuto da trattare durante le diverse operazioni e che non richieda continui aggiornamenti manuali dei parametri di processo in funzione delle variazioni delle condizioni ambientali.
Ulteriore scopo è di proporre un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che consentano trattamenti localizzati diversificati anche su uno stesso tessuto senza richiedere complesse operazioni preparatorie del tessuto da trattare o particolari modifiche dei parametri di operativi del trattamento in corso d’opera.
Le caratteristiche del dispositivo dell'invenzione sono nel seguito evidenziate con particolare riferimento agli uniti disegni nei quali:
la figura 1 illustra una vista frontale del dispositivo oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 illustra una vista assonometrica del dispositivo di figura 1 ;
la figura 3 illustra una vista assonometrica del dispositivo di figura 2 cui sono state asportate delle parti per meglio evidenziarne altre;
la figura 4 illustra una vista frontale di una variante del dispositivo di figura 1 ;
- la figura 5 illustra una vista sezionata secondo il piano V - V di figura 4; la figura 6 illustra una vista assonometrica del dispositivo di figura 4.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, con 1 viene indicato un dispositivo per realizzare un metodo per il trattamento di tessuti oggetto della presente invenzione.
Tale metodo per il trattamento di tessuti prevede una prima fase in cui si carica con anidride carbonica allo stato solido, ad esempio in forma di pellets prodotti da un pellettizzatore di tipo noto e non illustrato, il dispositivo 1 , e in particolare si riempie una prima camera di alimentazione 10 che, abbinata ad un mezzo a macina 30, costituisce un mezzo trituratore 4.
In seguito i pellets di anidride carbonica solida sono fatti passare dalla prima camera di alimentazione 10 al mezzo a macina 30 dove sono tritati per ottenere particelle con dimensioni ad esempio comprese tra 0,01 e 10 mm oppure tra 0,1 e 1 mm.
L’anidride carbonica tritata dal mezzo a macina 30 è raccolta in un’apposita porzione di accumulo posta nella porzione inferiore del mezzo a macina ove essa è miscelata con un gas in pressione, come aria a temperatura e umidità controllate, che alimenta tale porzione di accumulo del mezzo a macina 30 attraverso un primo condotto di alimentazione 34. La miscela così ottenuta è inviata a un ugello erogatore 2 collegato attraverso un tubo 3 a un collegamento 33 della porzione di accumulo del mezzo a macina 30.
La miscela comprende anidride carbonica in condizioni prossime a quelle di punto triplo permettendo la co-presenza dei suoi stati di aggregazione solido, liquido e gassoso.
Infine la miscela è erogata sul tessuto da trattare per un tempo sufficiente ad ottenere l’effetto desiderato. Le numerose prove eseguite tramite un dispositivo avente le caratteristiche descritte di seguito e riportate nelle rivendicazioni di dispositivo, hanno confermato l’elevatissima e inaspettata efficacia di scolorimento del tessuto senza apprezzabile danneggiamento del medesimo da parte del getto comprendente anidride carbonica almeno negli stati solido e liquido.
Probabilmente a seguito di effetti dinamici e del brevissimo tempo intercorrente tra l’uscita dall’ugello e l’impatto della miscela con il tessuto, l’anidride carbonica della miscela al momento dell’impatto è almeno negli stati liquido e solido ed è sufficiente regolare le condizioni della miscela a monte dell’ugello in prossimità di quelle del punto triplo dell’anidride carbonica per adattare o modificare l’effetto del getto.
Una variante del metodo sopra descritto prevede di monitorare la temperatura e la pressione della miscela in uscita dal mezzo a macina 30 o in prossimità dell’ugello erogatore 2 al fine di controllare in retroazione la pressione, la temperatura e la portata del gas in pressione in ingresso dal primo condotto di alimentazione 34 e la dimensione delle particelle di anidride carbonica triturate nel mezzo a macina 30.
Un’ulteriore variante del metodo, specifica nel caso sia necessaria una continua alimentazione del mezzo a macina 30 prevede di chiudere una prima apertura 11 , mediante un primo mezzo a valvola 12, posta all’estremità della prima camera di alimentazione 10 opposta rispetto al mezzo a macina 30 e aumentare la pressione all’interno della prima camera di alimentazione 10 mediante introduzione di gas in pressione attraverso un secondo condotto di alimentazione 13 posto in prossimità della prima apertura 11 .
Successivamente si carica, attraverso una seconda apertura 21 , una seconda camera di alimentazione 20, comunicante con la prima camera di alimentazione 10 attraverso il primo mezzo a valvola 12 con anidride carbonica allo stato solido. Quindi si chiude la seconda apertura 21 con un secondo mezzo a valvola 22 e si aumenta la pressione all’interno della seconda camera di alimentazione 20 mediante introduzione di gas in pressione attraverso un terzo condotto di alimentazione 23.
Infine si apre il primo mezzo a valvola 12, portando alla medesima pressione le camere di alimentazione prima 10 e seconda 20 e si trasferisce l’anidride carbonica allo stato solido dalla seconda camera di alimentazione 20 alla prima camera di alimentazione 10.
Infine il metodo prevede di:
alimentare il terzo condotto di alimentazione 23 con un gas a una pressione è compresa tra 3 e 6 bar, e preferibilmente tra 4 e 5 bar;
alimentare il secondo condotto di alimentazione 13 con un gas a una pressione tra 3 e 6 bar, preferibilmente tra 4 e 5 bar;
alimentare il primo condotto di alimentazione 34 con un gas a una pressione tra 2 e 5 bar, preferibilmente tra 3,5 e 4,5 bar;
regolare la temperatura del gas nei condotti di alimentazione primo 34, secondo 13 e terzo 23 in modo tale che sia compresa tra 0 e 50° e preferibilmente tra 10 e 30°C
regolare la temperatura della miscela comprendente anidride carbonica in uscita dal mezzo a macina 30 in modo tale che sia compresa tra -20 e -60° C preferibilmente tra -35°C e -45°C°
regolare la temperatura della miscela comprendente anidride carbonica in uscita dall’ugello erogatore 2 in modo tale che sia compresa tra -50 e -80°C e preferibilmente tra -65°C e -70°C.
Nella preferita forma di realizzazione di figure da 1 a 3, il dispositivo per il trattamento dei tessuti secondo il metodo sopradescritto comprendente un ugello erogatore 2 per una miscela comprendente anidride carbonica alimentata attraverso un tubo 3 in collegamento di flusso con una porzione di accumulo per la anidride carbonica tritata di un mezzo a macina 30 appartenente ad un mezzo trituratore 4.
Il mezzo trituratore 4 comprende anche una prima camera di alimentazione 10 di forma cilindrica e disposta verticalmente sopra al mezzo a macina 30 con cui è in comunicazione di flusso. Tale prima camera di alimentazione 10 presenta una prima apertura 11 in corrispondenza dell’estremità superiore destinata al caricamento della stessa con anidride carbonica allo stato solido prodotta mediante dispositivi e processi noti e non rappresentati.
L’apertura 11 è asservita da un mezzo a valvola 12 che regola l’afflusso di anidride carbonica allo stato solido in funzione del livello della stessa presente nella prima camera di alimentazione 10. Tale mezzo a valvola 12 è in grado di chiudere a tenuta la prima camera di alimentazione 10 pressurizzata.
In prossimità dell’apertura 11 la prima camera di alimentazione 10 dispone di un secondo condotto di alimentazione 13 per un gas in pressione per mantenere il volume interno della prima camera di alimentazione a una pressione superiore alla pressione esterna.
Come visto, l’estremità inferiore della prima camera di alimentazione 10 è collegata al mezzo a macina 30 che comprende una girante 31 , mossa da un attuatore 32, che tritura l'anidride carbonica allo stato solido proveniente dalla prima camera di alimentazione 10.
Il posizionamento della prima camera di alimentazione 10 superiormente al mezzo a macina 30 permette di alimentare quest’ultima per gravità.
La porzione di accumulo del mezzo a macina 30 comprende inoltre un collegamento 33, ad esempio a bocchettone o innesto, al tubo 3 per alimentare l’ugello erogatore 2 e un primo condotto di alimentazione 34 per alimentare detta porzione con un gas in pressione, ad esempio aria compressa, in prossimità di una porzione di scarico della girante 31 .
Per migliorare e facilitare il passaggio dell'anidride carbonica allo stato solido dalla prima camera di alimentazione 10 al mezzo a macina 30 un mezzo agitatore 35 è posto in prossimità della porzione della girante rivolta verso la prima camera di alimentazione 10.
Il mezzo agitatore 35 facilita l’alimentazione del mezzo a macina 30 con l’anidride carbonica allo stato solido evitando che quest’ultima si agglomeri formando un blocco compatto, e comprende un primo elemento coassiale alla girante 31 e un secondo elemento trasversale all’asse della girante 31 .
Il dispositivo 1 comprende inoltre mezzi misuratori di pressione, temperatura e portata che sono disposti almeno in prossimità deN’ugello erogatore 2 per misurare i parametri della miscela erogata e inviare tali dati a un mezzo di elaborazione e controllo il quale, sulla base di tali dati, controlla in retroazione i parametri di pressione, portata e temperatura del gas in pressione e le dimensioni e/o la quantità delle particelle di anidride carbonica allo stato solido in uscita dal mezzo a macina 30.
La miscela in pressione espulsa daN’ugello comprende ad esempio un gas, preferibilmente aria, ed anidride carbonica in almeno due delle sue tre forme di aggregazione solida, liquida e gassosa e il rapporto tra le stesse è variabile in funzione del trattamento desiderato.
Il funzionamento della preferita forma di realizzazione del dispositivo 1 prevede di caricare la prima camera di alimentazione 10 con anidride carbonica allo stato solido e di aumentare la pressione interna della camera stessa mediante gas a una pressione compresa tra 3 e 6 bar e preferibilmente tra 4 e 5 bar introdotto attraverso il secondo condotto di alimentazione 13.
In seguito l’anidride carbonica solida è triturata nel mezzo a macina 30 dalla girante 31 e contemporaneamente è miscelata al gas in pressione introdotto nel mezzo a macina 30 attraverso il primo condotto di alimentazione 34 ad una pressione compresa tra 2 e 5 bar e preferibilmente tra 3,5 e 4,5 bar.
La temperatura del gas in pressione è compresa tra 0 e 50° C preferibilmente tra 10 e 30°C.
La miscela comprendente gas in pressione e anidride carbonica, nei suoi tre stati di aggregazione solida, liquida e gassosa, esce dal mezzo a macina 30 a una temperatura compresa tra -20 e -60°C e preferibil mente tra -35°C e -45°C.
Successivamente tale miscela è veicolata attraverso il tubo 3 ed è espulsa ad elevata velocità e pressione daN’ugello erogatore 2 verso il tessuto da trattare a una temperatura compresa tra -50 e -80°C e preferibil mente tra -65°C e -70°C.
La preferita forma di realizzazione prevede che il dispositivo 1 comprenda inoltre una seconda camera di alimentazione 20 opzionale posta superiormente alla prima camera di alimentazione 10 e in collegamento di flusso quest’ultima 10 attraverso il primo mezzo a valvola 12.
Analogamente alla prima 10 anche la seconda camera di alimentazione 20 è dotata di una seconda apertura 21 controllata mediante un secondo mezzo a valvola 22 per il caricamento dell’anidride carbonica allo stato solido.
Inoltre la seconda camera di alimentazione comprende un terzo condotto di alimentazione 23 per un gas in pressione in prossimità della seconda apertura 21. La pressione del gas nel terzo condotto d alimentazione 23 è superiore a quella del gas nel secondo condotto di alimentazione 13.
II funzionamento della variante della preferita forma di realizzazione differisce dal funzionamento della preferita forma di realizzazione in quanto prevede un riempimento della seconda camera di alimentazione 20 con anidride carbonica allo stato solido successivamente al quale il volume interno di tale camera è messo in sovrappressione mediante introduzione di gas, attraverso il terzo condotto di alimentazione 23, a una pressione compresa tra 3 e 6 bar, e preferibilmente tra 4 e 5 bar.
In seguito, mediante l’apertura del primo mezzo a valvola 12, l’anidride carbonica passa dalla seconda 20 alla prima 10 camera di alimentazione e successivamente il funzionamento è analogo a quello della preferita forma di realizzazione. In tal modo la seconda camera di alimentazione 20 rende possibile realizzare il funzionamento in continuo del dispositivo 1.
Le condizioni dinamiche di portata, pressione e temperatura della miscela di aria e anidride carbonica in uscita daN’ugello erogatore consentono di erogare sul tessuto da trattare, posto a una distanza indicativamente compresa tra 0 e 50 cm, la miscela in cui l’anidride carbonica è simultaneamente presente in almeno due dei suoi tre stati di aggregazione, preferibilmente solido e liquido. Vantaggiosamente l’utilizzo di una miscela comprendente anidride carbonica in condizioni prossime a quelle di punto triplo della miscela permette di sfruttare in maniera sinergica e sorprendentemente potenziata le caratteristiche proprie dell’anidride carbonica.
La combinazione sinergica di anidride carbonica in condizioni prossime al punto triplo permette un notevole risparmio di prodotto rispetto all’utilizzo della stessa in uno solo dei suoi stati di aggregazione e inoltre permette anche di operare trattamenti localizzati e intensivi su limitate porzioni di tessuto mentre tale operazione non è attuabile nel caso di trattamento con anidride carbonica liquida in quanto richiede una completa immersione del tessuto in un bagno apposito.
La variante del dispositivo illustrata nelle figure da 4 a 6 differisce dalla preferita forma di realizzazione per il fatto di comprendere un pistone attivo destinato a favorire il passaggio dei pezzi di anidride carbonica solida dalla seconda 20 alla prima camera di alimentazione 10.
Come visto, le camere di alimentazione prima 10 e seconda 20 sono tubolari cilindriche e poste verticalmente con la seconda 20 in posizione superiore.
In particolare la seconda camera di alimentazione 20 è internamente dotata di un pistone di spinta 40 scorrevole longitudinalmente a riscontro della parete interna di detta seconda camera di alimentazione 20. Tale pistone, ad esempio in materiale plastico o in metallo, ha forma cilindrica con diametro uguale o preferibilmente leggermente inferiore al diametro interno della seconda camera di alimentazione 20.
II pistone di spinta 40 è movimentato da uno stelo di un attuatore di spinta 41 di tipo lineare allineato all’asse longitudinale della seconda camera di alimentazione tra una posizione estrema superiore ed una posizione estrema inferiore. L’attuatore di spinta 41 è attivato manualmente o preferibilmente dai mezzi di controllo.
La porzione superiore di tale seconda camera di alimentazione 20 è inoltre dotata di un’estensione laterale 43 tubolare sagomata, con diametro interno approssimativamente uguale o inferiore a quello interno della seconda camera di alimentazione. L’estensione laterale 43 ha una prima estremità sfociante all’interno della seconda camera di alimentazione 20 tra le posizioni estreme superiore e inferiore del pistone. La seconda estremità dell’estensione laterale 43 è posta a una quota maggior rispetto alla prima estremità e reca la seconda apertura 21 con il rispettivo secondo mezzo a valvola 22.
L’unica differenza del funzionamento di questa variante rispetto alla preferita forma di realizzazione precedentemente descritta consiste nel fatto che la discesa dei pezzi di anidride carbonica solida dalla seconda 20 alla prima camera di alimentazione 10 non avviene solo per gravità ma è favorita dall’azione coordinata del pistone che inoltre impedisce l’adesione dei pezzi di anidride carbonica solida alle pareti interne della seconda camera di alimentazione 20.
Un vantaggio della presente invenzione è di fornire un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che elimini le operazioni di neutralizzazione e di lavaggio del tessuto permettendo quindi un consistente aumento della produttività e una riduzione dei costi.
Altro vantaggio è di fornire un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che non utilizzi sostanze chimiche pericolose o tossiche, che non sciupi il tessuto da trattare durante le diverse operazioni e che non richieda continui aggiornamenti dei parametri di processo in funzione della variazione delle condizioni ambientali.
Ulteriore vantaggio è di fornire un metodo e un dispositivo per il trattamento dei tessuti che consentano trattamenti localizzati diversificati anche su uno stesso tessuto senza richiedere complesse operazioni preparatorie del tessuto da trattare o particolari modifiche dei parametri di operativi del trattamento in corso d’opera.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Metodo per trattare e/o decolorare di tessuti caratterizzato dal fatto di: - caricare una prima camera di alimentazione (10) con anidride carbonica allo stato solido; - trasferire l’anidride carbonica dalla prima camera di alimentazione (10) a un mezzo a macina (30) e triturarla fino a ottenere particelle con dimensioni comprese tra 0,01 e 10 mm e preferibilmente tra 0,1 e 1 mm; - alimentare con un gas in pressione almeno un primo condotto di alimentazione (34) in collegamento di flusso con una porzione di accumulo per l’anidride carbonica triturata del mezzo a macina (30); - miscelare il gas in pressione e le particelle di anidride carbonica e alimentare con la miscela ottenuta almeno un ugello erogatore (2) attraverso un tubo (3) collegato alla porzione di accumulo del mezzo a macina (30); - erogare attraverso l’ugello erogatore (2) sui tessuti da trattare la miscela comprendente anidride carbonica in condizioni corrispondenti o prossime a quelle di punto triplo della miscela in almeno due dei tre stati di aggregazione solido, liquido e gassoso.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di monitorare almeno la temperatura e la pressione della miscela in uscita dal mezzo a macina (30) o in prossimità deN’ugello erogatore (2) per controllare in retroazione almeno uno tra la pressione, la temperatura e la portata del gas in pressione in ingresso dal primo condotto di alimentazione (34) e la dimensione e portata delle particelle di anidride carbonica triturate nel mezzo a macina (30) per mantenere l’anidride carbonica erogata daN’ugello erogatore (2) al punto triplo o in vicinanza di esso.
  3. 3) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di: - chiudere una prima apertura (11) mediante un primo mezzo a valvola (12) posta all’estremità della prima camera di alimentazione (10) opposta rispetto al mezzo a macina (30) e aumentare la pressione all’interno della prima camera di alimentazione (10) mediante introduzione di gas in pressione attraverso un secondo condotto di alimentazione (13) posto in prossimità della prima apertura (11 ); - caricare con anidride carbonica allo stato solido attraverso una seconda apertura (21 ) una seconda camera di alimentazione (20), comunicante con la prima camera di alimentazione (10) attraverso il primo mezzo a valvola (12); - chiudere la seconda apertura (21 ) con un secondo mezzo a valvola (22) e aumentare la pressione all’interno della seconda camera di alimentazione (20) mediante introduzione di gas in pressione attraverso un terzo condotto di alimentazione (23); - aprire il primo mezzo a valvola (12) e trasferire l’anidride carbonica allo stato solido dalla seconda camera di alimentazione (20) alla prima camera di alimentazione (10).
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto di: - alimentare il terzo condotto di alimentazione (23) con un gas a una pressione è compresa tra 3 e 6 bar, e preferibilmente tra 4 e 5 bar; - alimentare il secondo condotto di alimentazione (13) con un gas a una pressione tra 3 e 6 bar, preferibilmente tra 4 e 5 bar; - alimentare il primo condotto di alimentazione (34) con un gas a una pressione tra 2 e 5 bar, preferibilmente tra 3,5 e 4,5 bar; - regolare la temperatura del gas nei condotti di alimentazione primo (34), secondo (13) e terzo (23) in modo tale che sia compresa tra 0 e 50° e preferibilmente tra 10 e 30°C - regolare la temperatura della miscela comprendente anidride carbonica in uscita dal mezzo a macina (30) in modo tale che sia compresa tra -20 e -60°C e preferibilmente tra -35°C e -45°C; - regolare la temperatura della miscela comprendente anidride carbonica in uscita daN’ugello erogatore (2) in modo tale che sia compresa tra -50 e -80°C e preferibilmente tra -65°C e -70°C 5) Dispositivo per trattare e/o decolorare tessuti secondo il metodo di una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno un ugello erogatore (2) per una miscela comprendente anidride carbonica alimentata tramite un tubo (3) in collegamento di flusso con un mezzo trituratore (4), comprendente un mezzo a macina (30) e una prima camera di alimentazione (10), detto dispositivo essendo caratterizzato dal fatto che: - la prima camera di alimentazione (10) comprende una prima apertura (11 ) per il caricamento della stessa con anidride carbonica allo stato solido ed è collegata a un mezzo a macina (30); - il mezzo a macina (30) comprende una girante (31) mossa da un attuatore (32), per triturare l'anidride carbonica allo stato solido proveniente dalla prima camera di alimentazione (10), tale mezzo a macina (30) comprende inoltre un collegamento (33) al tubo (3) per alimentare l'almeno un ugello erogatore (2); - tale dispositivo (1) comprende almeno un primo condotto di alimentazione (34) per alimentare il mezzo a macina (30) con un gas in pressione destinato a formare la miscela con l’anidride carbonica; - tale dispositivo (1) comprende mezzi misuratori di pressione e/o di temperatura e/o di portata disposti almeno in prossimità deN’ugello erogatore (2) e/o del tubo (3) e/o del collegamento (33) per misurare i parametri della miscela erogata e comprende mezzi di controllo collegati ai mezzi misuratori; ove la miscela erogata daN’ugello erogatore (6) comprende anidride carbonica in condizioni di punto triplo o prossime ad esso. 6) Dispositivo secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che la prima apertura (11) è asservita da un primo mezzo a valvola (12) di apertura e chiusura di tale prima apertura e che la prima camera di alimentazione (10) comprende un secondo condotto di alimentazione (13) per un gas in pressione in prossimità della prima apertura (11 ). 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 5 o la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto di comprendere una seconda camera di alimentazione (20) in collegamento di flusso con la prima camera di alimentazione (10) attraverso il primo mezzo a valvola (12) e dotata di una seconda apertura (21) comprendente un secondo mezzo a valvola (22) di apertura e chiusura di tale seconda apertura per il caricamento dell’anidride carbonica allo stato solido, e un terzo condotto di alimentazione (23) per un gas in pressione in prossimità della seconda apertura (21). 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che le aperture prima (11) e seconda (21) sono nella parte superiore del dispositivo (1) mentre il mezzo a macina (30) è nella parte inferiore del dispositivo (1) in modo tale che l’anidride carbonica allo stato solido alimenti per gravità il mezzo a macina (30). 9) Dispositivo secondo una qualsiasi rivendicazione da 5 a 8 caratterizzato dal fatto che il primo condotto di alimentazione (34) e il collegamento (33) sfociano in una porzione di accumulo per l’anidride carbonica triturata del mezzo a macina (30) immediatamente sottostante alla girante (31 ); e detto dispositivo comprende mezzi agitatori (35) connessi alla girante e sporgenti nella prima camera di alimentazione (10) per facilitare l’alimentazione del mezzo a macina (30) con l’anidride carbonica allo stato solido, tali mezzi agitatori (35) comprendono almeno uno tra un primo elemento coassiale alla girante (31 ) ed un secondo elemento trasversale all’asse di rotazione della girante (31). 10) Dispositivo secondo una qualsiasi rivendicazione da 5 a 9 caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo comprendono un mezzo di elaborazione e controllo che rileva i parametri misurati dai mezzi misuratori di pressione e/o temperatura e/o portata e che controlla in retroazione i parametri di pressione, portata e temperatura del gas in pressione e/o le dimensioni delle particelle di anidride carbonica allo stato solido in uscita dal mezzo a macina (30) per mantenere l’anidride carbonica della miscela erogata daN’ugello erogatore (2) in condizioni di punto triplo o in prossimità di tali condizioni. 11 ) Dispositivo secondo la rivendicazione 7 oppure una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10 e la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che la seconda camera di alimentazione (20) è internamente dotata di un pistone di spinta (40) scorrevole longitudinalmente a riscontro della parete interna di detta seconda camera di alimentazione (20) e movimentato tra una posizione estrema superiore ed una posizione estrema inferiore da un attuatore di spinta (41) attivato manualmente o dai mezzi di controllo; una porzione di tale seconda camera di alimentazione (20) è inoltre dotata di una estensione laterale (43) avente una estremità sfociante all’interno della seconda camera di alimentazione tra le posizioni estreme superiore ed inferiore del pistone e la cui estremità opposta reca la seconda apertura (21 ) con il rispettivo secondo mezzo a valvola (22).
IT000396A 2012-07-20 2012-07-20 Metodo per trattare e/o decolorare tessuti e dispositivo per realizzare tale metodo ITBO20120396A1 (it)

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* Cited by examiner, † Cited by third party
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