ITBO20120012A1 - Gruppo di traino in macchine per lavorare profilati metallici - Google Patents

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ITBO20120012A1
ITBO20120012A1 IT000012A ITBO20120012A ITBO20120012A1 IT BO20120012 A1 ITBO20120012 A1 IT BO20120012A1 IT 000012 A IT000012 A IT 000012A IT BO20120012 A ITBO20120012 A IT BO20120012A IT BO20120012 A1 ITBO20120012 A1 IT BO20120012A1
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IT
Italy
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wheel
sections
frame
profiles
oscillation
Prior art date
Application number
IT000012A
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English (en)
Inventor
Aronne Miglioranza
Massimo Montemarani
Bernardino Monti
Original Assignee
Schnell Spa
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    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
    • B21F23/00Feeding wire in wire-working machines or apparatus
    • B21F23/002Feeding means specially adapted for handling various diameters of wire or rod
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21D11/00Bending not restricted to forms of material mentioned in only one of groups B21D5/00, B21D7/00, B21D9/00; Bending not provided for in groups B21D5/00 - B21D9/00; Twisting
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Description

Descrizione
GRUPPO DI TRAINO IN MACCHINE PER LAVORARE PROFILATI METALLICI
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto un gruppo di traino destinato a essere applicato in macchine per la lavorazione di profilati metallici, in particolare tondini di ferro per cemento armato.
Arte nota
È noto che i ferri sagomati, utilizzati per esempio per realizzare armature per cemento armato, vengono generalmente ottenuti a partire da profilati metallici costituiti da tondini di ferro in rotoli o barre. A tal fine i profilati metallici vengono alimentati, uno o più, a macchine operatrici che ne eseguono automaticamente la lavorazione trasformandoli in una serie di prodotti desiderati.
In particolare, le macchine per la lavorazione dei profilati metallici in rotoli prevedono generalmente un gruppo di traino atto a operare l'avanzamento degli stessi profilati agli organi operativi della macchina, disposto lungo una predeterminata linea di alimentazione. Lungo la linea di alimentazione sono inoltre usualmente previsti organi raddrizzatori atti a operare la correzione della curvatura dei profilati, in particolare se provenienti da rotoli. Ad esempio, secondo una tipologia nota, il gruppo di traino può essere disposto in posizione intermedia fra un primo gruppo di organi raddrizzatori, giacenti su un piano sostanzialmente orizzontale, e un secondo gruppo di organi raddrizzatori, giacenti su un piano sostanzialmente verticale.
Il gruppo di traino à ̈ generalmente formato da una o più coppie di ruote controrotanti, disposte in serie. Ad esempio il gruppo di traino può essere costituito da una serie di ruote di traino opportunamente motorizzate e una serie di ruote di contrasto liberamente girevoli o ugualmente motorizzate, disposte sostanzialmente su un medesimo piano longitudinale, atte a determinare fra di esse un percorso di avanzamento non sempre lineare per i profilati metallici da alimentare alla macchina. Le ruote del gruppo di traino possono essere piane o scanalate, presentanti cioà ̈ una gola anulare che viene impegnata in uso dal profilato in avanzamento.
Sono note altresì macchine destinate a lavorare contemporaneamente più di un profilato, ad esempio macchine cosiddette “bifilari†che consentono di lavorare contemporaneamente una coppia di tondini di ferro, nelle quali il gruppo di traino deve essere in grado di alimentare alla macchina una coppia di profilati, disposti affiancati lungo la linea di alimentazione. Nel caso delle macchine bifilari, le ruote del gruppo di traino possono essere piane o presentare una duplice scanalatura, impegnata in uso dalla suddetta coppia di profilati.
Nel settore considerato vengono sovente lamentate anomalie di lavorazione. In particolare nel caso di macchine destinate a lavorare contemporaneamente più di un profilato metallico, accade che la lunghezza finale dei profilati possa risultare diversa, pur essendo essi alimentati contemporaneamente dai medesimi organi di traino.
A tale riguardo occorre evidenziare che, come noto, i tondini metallici alimentati presentano irregolarità sia geometriche che dimensionali, allontanandosi pertanto dalla forma e dalle dimensioni teoriche per le quali vengono settati i gruppi di traino destinati ad alimentarli. Infatti i tondini metallici non sono a sezione perfettamente costante né circolare, ma spesso sono di forma schiacciata o ellittica e presentano una o più costolature longitudinali che si estendono con continuità su tutta la lunghezza del profilato ed, in particolare specie se alimentati per svolgimento da rotolo, si presentano con la sezione ritorta ad elica secondo la direzione longitudinale del tondino stesso (si veda la figura 11). La presenza di queste anomalie, che possono essere più o meno evidenti, à ̈ dovuta alla tecnologia di produzione e allo svolgimento da rotolo. Per la presenza di tali irregolarità, ciascun tondino metallico si presenta al gruppo di traino con una sezione trasversale variabile longitudinalmente. In particolare per un osservatore fisso teorico, posizionato nella zona di passaggio definita tra le ruote di traino, l’avvolgimento ad elica produce un effetto di rotazione della sezione, oltretutto non priva di irregolarità di forma, al passaggio attraverso le ruote di traino. Ovviamente la variazione di sezione dei due tondini in lavorazione non può essere né di pari entità né sincronizzabile in alcun modo. Di conseguenza à ̈ pure variabile la pressione esercitata dal gruppo di traino su ciascun tondino alimentato, causando così slittamenti incontrollati che provocano infine indesiderati disallineamenti nell’avanzamento dei tondini attraverso il gruppo di traino.
Oltre a ciò occorre ricordare che il gruppo di traino di tali macchine può talvolta operare con un solo tondino, a tal fine utilizzando di solito la gola anulare più interna delle ruote di traino. Pertanto quest’ultima gola si usura maggiormente e di conseguenza esercita una diversa pressione tra i due tondini favorendo così gli indesiderati slittamenti suddetti. A complicare tutto ciò c’à ̈ anche il fatto che i tondini non sono lisci, ma ad “aderenza migliorata†, quindi presentando sulla superficie marcate nervature la cui geometria e disposizione dipende dal produttore.
A motivo di ciò, può pertanto facilmente verificarsi anche per queste circostanze che profilati metallici alimentati contemporaneamente alla macchina abbiano un avanzamento differenziato e quindi diano luogo a profilati di lunghezza diversa. Il brevetto EP 0693335 A1 illustra un gruppo di traino dotato di un dispositivo compensatore dell'allungamento di almeno due tondini metallici. Tale dispositivo compensatore prevede una coppia di rulli scanalati controrotanti, almeno uno dei quali à ̈ mobile parallelamente a se stesso sul piano di contenimento degli assi dei rulli stessi, mentre l'altro à ̈ basculante sul detto piano di contenimento degli assi e asservito a mezzi di regolazione comprendenti mezzi a vite e mezzi di richiamo elastici a molla. Inclinando diversamente il rullo basculante con l’ausilio dei citati mezzi a vite à ̈ possibile esercitare una pressione diversa sui due tondini posti nelle gole dei rulli, recuperando solo teoricamente i diversi allungamenti dei tondini. Tale soluzione tuttavia non soddisfa pienamente l’esigenza di trainare correttamente la coppia di tondini, ma si limita a una compensazione basata sulla differenza di diametro medio che si dovesse presentare con una regolazione manuale. Tale regolazione deve comunque essere eseguita manualmente dall’operatore regolando opportunamente i mezzi a vite di una quantità determinata sostanzialmente sulla base dell’esperienza e della sensibilità dell’operatore.
Quindi le soluzioni finora proposte non consentono di risolvere completamente i problemi citati, risultando complesse e inadeguate alle esigenze di utilizzo.
Presentazione dell’invenzione
Il compito della presente invenzione à ̈ quello di risolvere i problemi citati, escogitando un gruppo di traino che consenta di alimentare in maniera ottimale più di un profilato metallico a una macchina per lavorare tali profilati metallici, in particolare assicurando la corretta ripartizione del carico sulle ruote di traino al fine di ottenere l’identica lunghezza di ciascun profilato fornito alla macchina. Nell'ambito di tale compito, à ̈ ulteriore scopo della presente invenzione quello di fornire un gruppo di traino che sia in grado di autoadattarsi con continuità alle differenti sezioni dei tondini che istante dopo istante si presentano al gruppo di traino stesso.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire un gruppo di traino di semplice concezione costruttiva e funzionale, dotato di funzionamento sicuramente affidabile, di impiego versatile, nonché di costo relativamente economico.
Gli scopi citati vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, dal gruppo di traino secondo la rivendicazione 1.
Il gruppo di traino comprende, secondo l’invenzione almeno una prima ruota e una seconda ruota contrapposte e controrotanti in modo da definire perifericamente tra di esse un percorso di avanzamento per una coppia di profilati da trainare, un organo motore per azionare almeno una tra la prima ruota e la seconda ruota, una prima intelaiatura di supporto per la prima ruota e una seconda intelaiatura di supporto per la seconda ruota. Un dispositivo di azionamento à ̈ previsto per azionare alternativamente la prima ruota e la seconda ruota tra una posizione distanziata di apertura e una posizione avvicinata di serraggio, in cui la prima e la seconda ruota sono spinte l’una contro l’altra per serrare la coppia di profilati in avanzamento con una forza di serraggio risultante idonea all’avanzamento dei profilati medesimi. La prima intelaiatura di supporto per la prima ruota e la seconda intelaiatura di supporto per la seconda ruota sono montate oscillabili l’una relativamente all’altra attorno a un asse di oscillazione parallelo agli assi dei profilati disposti sul percorso di avanzamento. Tale asse di oscillazione à ̈ disposto nella zona di passaggio dei profilati in avanzamento, per consentire l’oscillazione relativa della prima ruota e della seconda ruota rispetto a tale asse di oscillazione, di ampiezza e verso tale da compensare spontaneamente variazioni differenziate di sezione per la coppia di profilati in avanzamento. In seguito a tale adattamento spontaneo la forza di serraggio risultante à ̈ mantenuta equamente distribuita su entrambi i profilati, in modo da assicurare che l’avanzamento della coppia di profilati sia parimenti equilibrato, quindi, allineato.
In altre parole, in seguito a tale capacità di oscillazione relativa delle ruote di traino, la stessa forza di serraggio o avvicinamento esercitata tra la prima ruota e la seconda ruota obbliga l’appoggio delle stesse ruote su entrambi i profilati affiancati: la libera oscillazione relativa delle ruote determina la spontanea orientazione delle ruote stesse, in modo tale da ripartire equamente il carico di serraggio sulle zone di contatto di entrambi i profilati in avanzamento. Ciò avviene con continuità durante il traino, producendo la continua oscillazione relativa della coppia di ruote di traino, per adattarsi alle differenti sezioni che si presentano istante dopo istante nella zona di passaggio dei profilati, senza richiedere alcun organo tastatore, di inseguimento, e neppure l’intervento dell’operatore.
E’ da notare che la possibilità di oscillazione relativa della prima intelaiatura rispetto alla seconda intelaiatura attorno alla zona di passaggio dei profilati in avanzamento consente l’adattamento spontaneo dell’inclinazione senza alcun intervento esterno.
In sostanza, la particolare posizione dell’asse di oscillazione suddetto e della direzione in cui agisce la risultante delle forze applicate fungono sia da sensore per il rilievo della sezione istantanea di entrambi i profilati trainati, che da organo attuatore per l’attivazione della oscillazione atta a mantenere costantemente il serraggio su entrambi i profilati in avanzamento e conseguentemente per mantenere il carico equamente ripartito a vantaggio della semplicità costruttiva e della prontezza di risposta al variare della configurazione dei profilati, sempre senza richiedere alcun intervento esterno o dell’operatore.
Pertanto à ̈ lo stesso dispositivo di azionamento che aziona l’avvicinamento reciproco tra la prima ruota di traino e la seconda ruota di traino a provocare altresì l’adattamento spontaneo dell’inclinazione relativa delle due ruote di traino alle sezioni dei profilati in avanzamento in modo da esercitare sostanzialmente la medesima pressione su entrambi i profilati in avanzamento.
Inoltre occorre rilevare che secondo l’invenzione la disposizione dell’asse di oscillazione suddetto nella zona di passaggio dei profilati trainati e tra gli assi dei medesimi profilati consente di inclinare reciprocamente le ruote di traino senza sostanzialmente modificare l’accostamento delle ruote ai profilati e dunque la forza di serraggio risultante esercitata, ma, al contrario, operando attivamente per mantenere la stessa forza risultante di serraggio costante ed equilibrata sui profilati trainati.
Secondo l’invenzione à ̈ possibile realizzare la connessione oscillabile tra la prima intelaiatura e la seconda intelaiatura di supporto delle ruote di traino mediante una catena cinematica uguale o equivalente a una cerniera fulcrata in corrispondenza del citato asse di oscillazione o di incernieramento.
Tale cerniera à ̈ preferibilmente realizzata mediante una prima porzione di accoppiamento conformata dalla prima intelaiatura e da una seconda porzione di accoppiamento conformata dalla seconda intelaiatura. La prima porzione di accoppiamento e la seconda porzione di accoppiamento sono allora associate girevoli attorno al citato asse di incernieramento, conformando ciascuna un passaggio tubolare disposto attorno all’asse di incernieramento, per consentire il passaggio agevole dei profilati trainati lungo il percorso di avanzamento.
In sostanza la citata cerniera à ̈ preferibilmente tubolare o “cava†per consentire di disporre l’asse di oscillazione delle intelaiature di supporto delle ruote di traino dove à ̈ più efficace la citata azione di compensazione mediante oscillazione, senza intralciare l’avanzamento dei profilati, creando un effetto “tunnel†.
Secondo una particolare realizzazione la prima intelaiatura à ̈ fissa mentre la seconda intelaiatura à ̈ fulcrata mobile alla prima intelaiatura attorno al citato asse di oscillazione.
Inoltre à ̈ possibile prevedere un organo contrappeso applicato opportunamente almeno alla seconda intelaiatura mobile e connesso mediante mezzi di connessione, preferibilmente del tipo flessibile, ad un rinvio ancorato ad una porzione fissa dell’apparecchiatura in cui il gruppo à ̈ montato, per compensare, oltre al peso degli organi montati a sbalzo rispetto al centro di rotazione, eventuali ulteriori azioni squilibranti.
Secondo una realizzazione preferita, il citato asse di oscillazione à ̈ disposto in una posizione centrata tra la suddetta coppia di profilati trainata nel percorso di avanzamento.
In alternativa alla realizzazione di una cerniera à ̈ possibile prevedere che la connessione oscillabile tra la prima e la seconda intelaiatura sia attuata mediante una pluralità di articolazioni disposte esternamente alla zona di passaggio dei profilati inseriti nel percorso di avanzamento. In tale caso le articolazioni sono in grado di definire un rispettivo centro di istantanea rotazione virtualmente centrato tra i profilati medesimi nella zona di passaggio dei profilati, operante quindi in maniera del tutto analoga secondo l’invenzione.
E’ inoltre possibile prevedere che il gruppo di traino comprenda mezzi di bloccaggio dell’oscillazione relativa di detta prima intelaiatura e di detta seconda intelaiatura, per bloccare la citata oscillazione spontanea di compensazione e consentire in tal modo il passaggio di un singolo profilato nel percorso di avanzamento.
Secondo una particolare forma di realizzazione à ̈ possibile prevedere una coppia di prime ruote e una coppia di seconde ruote contrapposte e funzionanti secondo quanto descritto in precedenza. In tale caso, à ̈ poi possibile prevedere preferibilmente che la coppia di seconde ruote sia oscillabile rispetto alla coppia di prime ruote, essendo ciascuna ruota di detta coppia di seconde ruote oscillabile in modo autonomo su una rispettiva seconda intelaiatura.
L’invenzione riguarda altresì un metodo di traino di una coppia di profilati attraverso un gruppo di traino che prevede almeno una prima intelaiatura di supporto per una prima ruota di traino e una seconda intelaiatura di supporto per una seconda ruota di traino contrapposta e controrotante, in cui le citate intelaiature sono oscillabili l’una rispetto all’altra attorno a un asse di oscillazione parallelo alla direzione di avanzamento dei profilati, disposto nella zona di passaggio dei profilati in avanzamento. Secondo l’invenzione il metodo prevede di produrre il traino della coppia di profilati mantenendo una forza di serraggio risultante che, in modo corrispondente al gruppo di traino descritto e rivendicato, à ̈ atta a produrre l’oscillazione spontanea e reciproca della prima intelaiatura rispetto alla seconda intelaiatura, di ampiezza tale da compensare variazioni differenziate di sezione della coppia di profilati e mantenere la suddetta forza di serraggio risultante equamente distribuita sulla coppia di profilati in avanzamento.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita del dispositivo di traino secondo la presente invenzione, illustrato a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 mostra una vista in prospettiva del gruppo di traino in oggetto;
le figure 2 e 3 mostrano rispettivamente una vista laterale di una porzione del gruppo di traino in oggetto secondo differenti condizioni operative;
la figura 4 mostra una vista laterale del medesimo gruppo di traino,
le figure 5a e 5b mostrano rispettivamente una sezione teorica e una sezione reale di un profilato metallico atto ad essere alimentato al gruppo di traino in oggetto,
le figure da 6 a 10 mostrano rispettivamente viste laterali schematiche del gruppo di traino in oggetto, secondo differenti condizioni operative e forme di realizzazione;
le figure da 11 a 15 sono rispettivamente una vista laterale, una vista in sezione, secondo i piani di traccia XII, XIII, e XIV in figura 11, e una vista in prospettiva di un tondino nella conformazione reale.
Forme di realizzazione dell’invenzione
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato nell’insieme con 1 il gruppo di traino destinato all'impiego in macchine per lavorare profilati metallici 2.
Il gruppo di traino 1 comprende una o più ruote di traino 11, 12, di cui almeno una motorizzata, disposte a coppie, in modo tale che ciascuna coppia di ruote sia cooperante per definire perifericamente un percorso di avanzamento per i profilati metallici 2 da alimentare. Più in particolare, il gruppo di traino 1 prevede una serie di prime ruote 11 di traino aventi preferibilmente asse fisso, disposte ad esempio dal lato inferiore del percorso di avanzamento dei profilati 2, e una corrispondente serie di seconde ruote 12 controrotanti, mobili sul proprio piano di giacitura, contrapposte alle prime ruote 11 rispetto al suddetto percorso di avanzamento longitudinale, quindi ad esempio dal lato superiore. Nel caso illustrato, il gruppo di traino 1 prevede due coppie di ruote 11, 12, ciascuna comprendente dunque una prima ruota 11 e una seconda ruota 12, ma à ̈ ovviamente possibile prevedere che le ruote di traino siano in numero diverso, a seconda delle specifiche necessità di impiego.
Le ruote 11, 12 preferibilmente comprendono perifericamente una rispettiva gola anulare 13 di alloggiamento e serraggio dei profilati metallici 2 in avanzamento. Per consentire l’avanzamento di una coppia di profilati 2 le ruote 11, 12 del gruppo di traino 1 comprendono allora una coppia di gole 13 disposte affiancate. In sostanza, fra le prime ruote 11 di traino e le seconde ruote 12 di contrasto controrotanti à ̈ trainata una coppia di profilati metallici 2 affiancati in direzione longitudinale. In alternativa può essere ugualmente previsto che le citate gole 13 non siano previste oppure che siano presenti alternativamente su una ruota di ciascuna coppia anziché su entrambe.
Le ruote 11, 12 sono opportunamente motorizzate per operare l’avanzamento dei profilati 2, mediante il collegamento a un opportuno organo motore 14, 15 (si veda la figura 4). In alternativa, possono essere motorizzate solo le prime ruote 11 o solo le seconde ruote 12. In ogni caso à ̈ possibile motorizzare solo una ruota di ciascuna coppia, essendo le restanti ruote portate liberamente girevoli secondo il proprio asse di rotazione.
Secondo l’invenzione le prime ruote 11 sono montate su una prima intelaiatura 3, preferibilmente fissa, mentre le seconde ruote 12 sono montate mobili su una seconda intelaiatura 4 oscillabile rispetto alla prima intelaiatura 3.
Più precisamente, le seconde ruote 12 sono portate mobili da un dispositivo di azionamento 5, atto a operare uno spostamento di scorrimento delle stesse seconde ruote 12 fra una posizione distanziata, ad esempio sollevata, di apertura e una posizione avvicinata, ad esempio abbassata, in cui, quando uno o più profilati 2 sono interposti tra le ruote medesime, le prime ruote 11 e le seconde ruote 12 sono spinte l’una verso l’altra in modo contrapposto verso le contrapposte prime ruote 11, operando il serraggio dei profilati 2 interposti per il traino lungo il citato percorso di avanzamento, mediante una forza di serraggio risultante A.
Il dispositivo d’azionamento 5 prevede preferibilmente un unico organo attuatore 6 montato, con asse ad esempio sostanzialmente orizzontale, fra una coppia di bracci di leva 7, conformati praticamente a squadro e fulcrati, in corrispondenza di relativi perni 8, alla seconda intelaiatura 4 mobile di supporto del gruppo di traino. Le leve a squadro 7 sono articolate mediante bielle 9 per trasmettere al supporto scorrevole dell’asse delle seconde ruote 12 l’azione di spinta richiesta tramite opportune articolazioni di rinvio. L’azionamento in estensione dell’organo attuatore 6 provoca la divaricazione dei bracci di leva 7, così da determinare il sollevamento simultaneo delle seconde ruote 12 nella posizione di apertura del gruppo di traino 1, che consente l’inserimento dei profilati 2 nelle rispettive gole anulari 13. Il movimento opposto di chiusura dell’organo attuatore 6 determina ovviamente la corsa simultanea delle stesse seconde ruote 12 nella posizione di serraggio, quindi di traino dei profilati 2 metallici.
Secondo la presente invenzione, la seconda intelaiatura 4 mobile à ̈ fulcrata alla prima intelaiatura 3 fissa mediante una cerniera 20, attorno a un asse di oscillazione o di incernieramento parallelo agli assi dei profilati 2, e preferibilmente compreso tra i piani contenenti le rispettive forze di serraggio agenti sugli stessi profilati 2 in avanzamento sul gruppo di traino 1, per consentire l’adattamento spontaneo delle ruote 11, 12 alle irregolarità della sezione dei profilati 2 in avanzamento. Come descritto in precedenza, infatti, i profilati 2 in avanzamento possono presentare una conformazione reale 2’ irregolare (si vedano le figure 5b, 12, 13, 14 e 15), caratterizzata da nervature 30 e costolature 31, oppure da altre irregolarità derivanti dalla tecnologia di produzione impiegata, quali ad esempio schiacciature e ovalizzazioni della sezione. In particolare le nervature 30 sono in genere realizzate per aumentare in uso la capacità di aderenza fra profilato e cemento circostante. Le nervature 30 possono essere disposte inclinate lungo l’asse longitudinale del profilato 2 stesso, presentando pertanto alle ruote 11, 12 del gruppo di traino 1 una sezione trasversale continuamente variabile. Invece le costolature 31, che possono essere due o più, disposte sul bordo perimetrale della sezione, per tutta la lunghezza del profilato 2’, costituiscono irregolarità indesiderate, derivanti principalmente dalla tecnologia produttiva impiegata.
Infine occorre rilevare che in seguito allo svolgimento della bobina, il profilato 2’ risulta usualmente ritorto in una conformazione sostanzialmente avvolta a elicoide attorno al proprio asse longitudinale, come à ̈ illustrato ad esempio in figura 15.
Pertanto la geometria e il diametro della sezione del profilato 2’ reale interposta tra le ruote 11, 12 può variare continuamente nel corso dell’avanzamento attraverso il dispositivo di traino 1. In particolare la citata conformazione a elicoide ritorto fa sì che si presenti tra le ruote 11, 12 una sezione la cui geometria ruota costantemente attorno all’asse longitudinale del profilato 2’. Inoltre, come accennato in precedenza, le gole 13 delle ruote 11, 12 possono presentare esse stesse gradi di usura e dunque geometrie diverse, ad esempio derivanti da un impiego differenziato delle gole 13.
Secondo l’invenzione per consentire il corretto serraggio dei profilati 2’ le prime ruote 11 e le seconde ruote 12 possono oscillare le une rispetto alle altre attorno all’asse di incernieramento della cerniera 20, in modo da realizzare un assetto deviato rispetto alla complanarità dei rispettivi piani delle ruote medesime. In particolare in figura 7 à ̈ illustrato un assetto deviato delle ruote 11, 12, atto a compensare la differenza di diametro delle sezioni dei profilati 2 in attraversamento tra le ruote 11, 12. In figura 8, à ̈ invece illustrato un assetto deviato sostanzialmente simile, ma atto in questo caso a compensare la differenza di spessore interposto tra le ruote 11, 12, prodotta da differenti orientazioni di due sezioni ovalizzate in attraversamento. In particolare tale circostanza non à ̈ riconducibile a una determinata fase e dunque richiede un continuo e imprevedibile adattamento dell’assetto delle ruote, che può portare a corrispondenti oscillazioni di ampiezza α delle stesse ruote 11, 12 in un senso e nell’altro (si vedano gli angoli di oscillazione, le cui ampiezze sono indicate genericamente con i simboli α e –α nelle figure 2 e 3).
La cerniera 20 serve appunto ad adattare l’orientamento reciproco tra le prime ruote 11 e le seconde ruote 12 contrapposte, al variare delle sezioni e della disposizione dei profilati 2, 2’ in avanzamento. La cerniera 20 può essere realizzata mediante una prima porzione di accoppiamento 21 conformata dalla prima intelaiatura 3 e da una seconda porzione di accoppiamento 22 conformata dalla seconda intelaiatura 4. La prima porzione di accoppiamento 21 e la seconda porzione di accoppiamento 22 girevole sono preferibilmente associate girevoli mediante l’interposizione di opportuni cuscinetti, per semplicità non illustrati in figura.
La prima porzione di accoppiamento 21 e la seconda porzione di accoppiamento 22 conformano ciascuna un passaggio tubolare 23, 24 disposto attorno all’asse di incernieramento, di estensione tale da consentire il passaggio agevole dei profilati 2, 2’ trainati lungo il percorso di avanzamento. Preferibilmente, l’asse di incernieramento della cerniera 20 à ̈ predisposto in una posizione sostanzialmente intermedia sul piano contenente gli assi dei profilati in avanzamento sullo stesso piano contenente, in modo da consentire ugualmente oscillazioni spontanee α, -α di compensazione delle ruote 11, 12 in un senso e nel senso opposto, per l’efficace serraggio di tutti i profilati 2, 2’ interposti.
In sostanza, l’orientamento tra le prime ruote 11 e le seconde ruote 12 del gruppo di traino 1 risulta variabile secondo una inclinazione centrata sull’asse di rotazione dell’accoppiamento girevole definito dalla cerniera 20. Tale adeguamento dell’inclinazione reciproca dei piani contenenti le ruote 11, 12 risulta automaticamente prodotto come reazione all’azione di serraggio esercitata dall’organo attuatore 6. Per questo adattamento continuo risulta ottimale la soluzione illustrata in cui la cerniera 20 presenta un asse di incernieramento disposto in corrispondenza della zona di passaggio dei profilati 2, 2’, quindi con cerniera tubolare o “cava†, cioà ̈ dotata dei passaggi tubolari 23, 24. In alternativa sono possibili soluzioni differenti, in cui per realizzare oscillazioni in entrambi i sensi dei piani delle ruote 11, 12, possono essere impiegate ad esempio catene cinematiche del tipo a quadrilatero articolato equivalenti dal punto di vista funzionale alla cerniera 20 descritta. In particolare tali catene cinematiche possono comprendere una pluralità di articolazioni disposte esternamente alla zona di passaggio dei profilati 2, 2’, tuttavia in grado di definire un rispettivo centro di istantanea rotazione sostanzialmente centrato tra i profilati medesimi, quindi in grado di compensare spontaneamente e in entrambi i versi di oscillazione le irregolarità di sezione dei profilati in attraversamento.
Infine il gruppo di traino 1 in oggetto può vantaggiosamente comprendere un organo contrappeso 16, applicato opportunamente sia alla prima intelaiatura 3 che alla seconda intelaiatura 4, per compensare le azioni esercitate dal peso degli organi a sbalzo solidali alla seconda intelaiatura 4 mobile in contrasto con l’adeguamento automatico dell’inclinazione delle ruote 11, 12 ai profilati 2 in avanzamento attraverso il dispositivo di traino 1. L’organo contrappeso 16 può svolgere altresì la funzione di compensare il peso proprio di ulteriori organi operativi che possono essere ancorati al pianale della macchina che, oltretutto, per ragioni di ergonomia, à ̈ usualmente disposto inclinato rispetto a un piano verticale. Quindi il contributo di tali organi operativi tende complessivamente a generare un momento rispetto all’asse di oscillazione della cerniera 20 o delle citate soluzioni equivalenti, atto a contrastare la corretta e spontanea compensazione delle irregolarità di sezione dei profilati trainati.
Allo scopo di contrastare tali azioni indesiderate l’organo contrappeso 16 può essere collegato mediante opportuni mezzi flessibili 17, ad esempio funi, fili, cavi, e mezzi di rinvio 18, 19, ad una porzione fissa della macchina cui à ̈ applicato il dispositivo di traino 1.
Il funzionamento del gruppo di traino risulta facilmente comprensibile dalla descrizione che precede.
In una prima fase di inserimento, il dispositivo di azionamento 5 viene attivato per portare il dispositivo di traino 1 nella posizione di apertura, adeguata all’inserimento dei profilati 2 da alimentare.
Successivamente il dispositivo di azionamento 5 viene attivato per serrare i profilati 2, 2’ inseriti nelle rispettive gole 13 tra le prime ruote 11 e le seconde ruote 12 (si veda la figura 6). La forza di serraggio prodotta provoca l’avvicinamento reciproco delle ruote 11, 12 fino a serrare i profilati 2, 2’ interposti, spingendo la seconda ruota 12 a contatto con la sezione di spessore maggiore. A seguito di tale dinamica, la stessa forza di avvicinamento provoca l’oscillazione relativa delle ruote 11, 12 attorno all’asse di incernieramento corrispondente alla cerniera 20 o a soluzioni equivalenti, finché à ̈ raggiunto il contatto della superficie periferica delle ruote 11, 12 anche sull’altra sezione interposta. Quando tale configurazione à ̈ raggiunta, allora si può ritenere che la forza di serraggio prodotta dall’avvicinamento reciproco delle prime ruote 11 e delle seconde ruote 12 sia suddivisa in modo sostanzialmente equilibrato tra i profilati interposti 2, 2’. In pratica la forza di avvicinamento risultante A che agisce quindi secondo una direzione passante fra i centri dei profilati 2, 2’ alimentati, determina un equilibrio instabile atto a generare la rotazione relativa delle prime ruote 11 e delle seconde ruote attorno all’asse di incernieramento appena la geometria delle sezioni dei profilati 2, 2’ interposti nel dispositivo di traino 1 à ̈ differenziata e genera azioni di traino differenziate e squilibranti. Il dispositivo tende dunque spontaneamente a riequilibrare l’appoggio su entrambi i profilati 2, 2’, per il bilanciamento delle azioni complessivamente esercitate.
Successivamente vengono azionati gli organi motore 14, 15 per operare la rotazione delle ruote 11, 12 e, di conseguenza produrre l’avanzamento dei profilati 2 inseriti.
Durante l’avanzamento dei profilati 2, 2’ serrati tra le ruote 11, 12 la sezione trasversale degli stessi può variare, ad esempio come illustrato nelle figure 7 e 8. In tali casi il serraggio operato dal dispositivo di azionamento 5 automaticamente determina l’adattamento dell’inclinazione reciproca delle prime ruote 11 e delle seconde ruote 12 alle differenti geometrie di sezione che si presentano al dispositivo di traino. In altre parole, la risultante A delle azioni esercitate sulle ruote 12 assicura il costante appoggio sui profilati 2, 2’ indipendentemente dalla eventuale variazione istantanea dello spessore interposto. La risultante A à ̈ disposta preferibilmente in un piano mediano tra le verticali passanti per gli assi dei profilati 2, 2’ (si veda la figura 9), ma in ogni caso fra di essi. Di conseguenza, il serraggio à ̈ costantemente garantito per l’avanzamento indifferenziato dei profilati 2, 2’ interposti tra le ruote 11, 12.
In particolare può essere vantaggioso l’ausilio del’organo contrappeso 16 per facilitare ed equilibrare perfettamente il serraggio fra i due profilati 2, 2’ (si veda la figura 10).
Pertanto in uso, i profilati 2, 2’ metallici da alimentare alla macchina avanzano affiancati lungo la linea di alimentazione definita dalle prime ruote 11 e dalle seconde ruote 12 controrotanti, risultando perfettamente e costantemente serrati in egual misura e pertanto trainati della medesima quantità.
La lunghezza del tratto di profilato alimentato alla macchina prescinde in tal modo da eventuali fenomeni di usura delle gole delle ruote di traino o da irregolarità di forma del profilato stesso, impedimenti meccanici o altri motivi di disuniformità della forza di traino. In particolare, à ̈ possibile alimentare alla macchina contemporaneamente profilati metallici di diametro non perfettamente identico anche se nominalmente uguale, assicurando la corretta lunghezza di ciascuno di essi.
Inoltre nella pratica attuazione potrà essere oscillante secondo l’invenzione indifferentemente la prima ruota o la seconda ruota o entrambe, come pure la ruota motrice potrà essere l’una o l’altra o entrambe, quindi la ruota oscillante potrà essere folle di semplice contrasto o anch’essa motrice.
Il gruppo di traino in oggetto raggiunge pertanto lo scopo di alimentare in maniera autonoma più di un profilato metallico a una macchina per lavorare tali profilati metallici, in particolare assicurando la corretta lunghezza di ciascun profilato fornito alla macchina, quando questa lavora più di un profilato metallico contemporaneamente.
Il gruppo di traino descritto a titolo esemplificativo à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti a seconda delle diverse esigenze.
Nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali impiegati, nonché la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno alcun valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d’esempio da tali segni di riferimento.

Claims (9)

  1. Rivendicazioni 1) Gruppo di traino per macchine per la lavorazione di una coppia di profilati metallici (2, 2’), comprendente almeno una prima ruota (11) e una seconda ruota (12) contrapposte e controrotanti in modo da definire perifericamente tra di esse un percorso di avanzamento per detti profilati (2, 2’) da trainare, almeno un organo motore (14, 15) per azionare almeno una tra detta prima ruota (11) e detta seconda ruota (12), una prima intelaiatura (3) di supporto per detta prima ruota (11) e una seconda intelaiatura di supporto (4) per detta seconda ruota (12), detta seconda ruota (12) essendo azionata da un dispositivo di azionamento (5) fra una posizione distanziata di apertura e una posizione avvicinata di serraggio, in cui detta seconda ruota (12) à ̈ spinta verso detta prima ruota (11) per serrare detti profilati (2, 2’) in avanzamento con una forza di serraggio (A) risultante, detto gruppo essendo caratterizzato dal fatto che detta prima intelaiatura (3) di supporto per detta prima ruota (11) e detta seconda intelaiatura (4) di supporto per detta seconda ruota (12) sono montate oscillabili relativamente l’una all’altra attorno a un asse di oscillazione parallelo agli assi di detta coppia di profilati (2, 2’) disposti in detto percorso di avanzamento e disposto nella zona di passaggio dei detti profilati (2, 2’), per consentire l’oscillazione relativa di detta prima ruota (11) e di detta seconda ruota (12) rispetto a detto asse di oscillazione, di ampiezza e verso (+α, –α) tale da compensare istantaneamente e spontaneamente variazioni differenziate di sezione dei detti profilati (2, 2’) in avanzamento, mantenendo equamente distribuita detta forza di serraggio risultante (A) su entrambi detti profilati (2, 2’).
  2. 2) Gruppo di traino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima intelaiatura (3) e detta seconda intelaiatura (4) sono connesse mediante una catena cinematica uguale o equivalente a una cerniera (20) fulcrata in corrispondenza di detto asse di oscillazione o di incernieramento.
  3. 3) Gruppo di traino secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta cerniera (20) à ̈ realizzata mediante una prima porzione di accoppiamento (21) conformata da detta prima intelaiatura (3) e da una seconda porzione di accoppiamento (22) conformata da detta seconda intelaiatura (4), detta prima porzione di accoppiamento (21) e detta seconda porzione di accoppiamento (22) essendo associate girevoli attorno a detto asse di incernieramento, detta prima porzione di accoppiamento (21) e detta seconda porzione di accoppiamento (22) conformando ciascuna un passaggio tubolare (23, 24) disposto attorno a detto asse di incernieramento, per consentire il passaggio dei detti profilati (2, 2’) trainati lungo detto percorso di avanzamento.
  4. 4) Gruppo di traino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima intelaiatura (3) Ã ̈ fissa e detta seconda intelaiatura (4) Ã ̈ fulcrata mobile a detta prima intelaiatura (3) attorno a detto asse di oscillazione.
  5. 5) Gruppo di traino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un organo contrappeso (16) applicato almeno a detta seconda intelaiatura (4) mobile e connesso mediante mezzi di connessione (17) a una porzione fissa dell’apparecchiatura in cui detto gruppo à ̈ applicato, per compensare le azioni esercitate dal peso degli organi solidali a detta seconda intelaiatura (4) oscillabile.
  6. 6) Gruppo di traino secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto asse di oscillazione à ̈ disposto in una posizione centrata tra detta coppia di profilati (2, 2’) in detto percorso di avanzamento.
  7. 7) Gruppo di traino secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta catena cinematica comprende una pluralità di articolazioni disposte esternamente alla zona di passaggio dei detti profilati (2, 2’) inseriti in detto percorso di avanzamento, dette articolazioni essendo in grado di definire un rispettivo centro di istantanea rotazione virtualmente centrato tra i profilati medesimi nella zona di passaggio dei detti profilati (2, 2’), quindi in grado di compensare spontaneamente e in entrambi i versi di oscillazione le dette istantanee variazioni di sezione dei profilati in attraversamento.
  8. 8) Gruppo di traino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di bloccaggio dell’oscillazione relativa di detta prima intelaiatura (3) e di detta seconda intelaiatura (4), per bloccare detta oscillazione spontanea di compensazione e consentire in tal modo l’impiego efficace del detto gruppo con un solo dei detti profilati (2, 2’) in detto percorso di avanzamento.
  9. 9) Metodo di traino di una coppia di profilati (2, 2’) attraverso un gruppo di traino (1) comprendente almeno una prima ruota (11) e una seconda ruota (12) contrapposte e controrotanti in modo da definire perifericamente un percorso di avanzamento per detta coppia di profilati (2, 2’), detto gruppo di traino comprendendo ulteriormente una prima intelaiatura (3) di supporto per detta prima ruota (11) e una seconda intelaiatura (4) di supporto per detta seconda ruota (12), essendo dette intelaiature (3, 4) oscillabili l’una rispetto all’altra attorno a un asse di oscillazione parallelo agli assi dei detti profilati (2, 2’) in avanzamento, disposto nella zona di passaggio di detti profilati in avanzamento, il metodo di traino comprendendo le fasi di a. predisporre detta prima ruota (11) e detta seconda ruota (12) in posizione reciprocamente distanziata mediante l’azionamento di un dispositivo di azionamento (5) connessi ad almeno una tra detta prima ruota (11) e detta seconda ruota (12); b. predisporre detta coppia di profilati (2, 2’) in detto percorso di avanzamento, inserendo una estremità libera di detti profilati (2, 2’) tra detta prima ruota (11) e detta seconda ruota (12) in posizione reciprocamente distanziata; c. azionare detti mezzi di azionamento (5) per avvicinare detta prima ruota (11) relativamente a detta seconda ruota (12) in modo da serrare con una corrispondente forza di serraggio risultante (A) equamente distribuita su entrambi detti profilati (2, 2’) inseriti in detto percorso di avanzamento; d. azionare almeno un organo motore (15, 16) connesso ad almeno una tra detta prima ruota (11) e detta seconda ruota (12) per porre in rotazione dette prima ruota (11) e detta seconda ruota (12) in modo controrotante; e. produrre l’avanzamento di detta coppia di profilati (2, 2’) mantenendo l’azionamento di detto dispositivo di azionamento (5) per produrre l’oscillazione spontanea e reciproca di detta prima intelaiatura (3) rispetto a detta seconda intelaiatura (4) di ampiezza e verso (+α, -α) tale da compensare con continuità, istantanee variazioni differenziate di sezione di detta coppia di profilati (2, 2’) e mantenere detta forza di serraggio risultante (A) equamente distribuita su detta coppia di profilati (2, 2’) in avanzamento.
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