ITBO20110765A1 - Apparato per radiografia dentale con accuratezza migliorata - Google Patents

Apparato per radiografia dentale con accuratezza migliorata Download PDF

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ITBO20110765A1
ITBO20110765A1 IT000765A ITBO20110765A ITBO20110765A1 IT BO20110765 A1 ITBO20110765 A1 IT BO20110765A1 IT 000765 A IT000765 A IT 000765A IT BO20110765 A ITBO20110765 A IT BO20110765A IT BO20110765 A1 ITBO20110765 A1 IT BO20110765A1
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IT
Italy
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ray
detector
rotation
axis
rotating arm
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IT000765A
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Davide Bianconi
Luciano Langella
Roberto Molteni
Dario Righini
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Cefla Coop
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Description

DESCRIZIONE
APPARATO PER RADIOGRAFIA DENTALE CON ACCURATEZZA MIGLIORATA
L’invenzione si riferisce ad un apparecchio per radiografia dentale comprendente:
− un sistema radiografico comprendente almeno un detettore di raggi X avente un’area sensibile ai raggi X, il sistema radiografico ulteriormente comprendendo una sorgente di raggi X avente una macchia focale, che emette un fascio di raggi X avente un asse ottico che interseca l’area sensibile ai raggi X del detettore di raggi X,
− un supporto che sostiene il sistema radiografico e disposto per effettuare una traiettoria del sistema radiografico per scandire un paziente, in cui la traiettoria del sistema radiografico comprende la rotazione della sorgente di raggi X intorno a un asse di rotazione meccanico e una traslazione dell’asse di rotazione meccanico.
Una tale apparecchiatura à ̈ nota da US 2004/0190678 A1. L’apparecchiatura nota à ̈ provvista di un supporto avente una base fissata al suolo. Montata sulla base à ̈ una struttura che può scorrere lungo la base nella direzione verticale. Attaccata alla struttura vi à ̈ una estensione orizzontale che à ̈ provvista di un meccanismo di comando per una unità rotante. A una sua estremità, l’unità rotante sostiene una sorgente di raggi X, e all’altra estremità l’unità rotante à ̈ provvista di un detettore di raggi X. L’unità rotante può effettuare una rotazione intorno a un asse di rotazione per acquisire immagini panoramiche della dentatura di un paziente.
Oltre alle immagini panoramiche, l’apparecchiatura nota può essere usata anche per la cefalografia. A questo scopo, una estremità di una ulteriore estensione à ̈ attaccata alla struttura scorrevole. L’altra estremità dell’ulteriore estensione à ̈ provvista di un detettore per cefalografia. Nella modalità cefalografica, il braccio rotante effettua una rotazione intorno all’asse di rotazione tale da generare un fascio di raggi X che esegue una spazzata, che colpisce il detettore previsto per la cefalografia. Il detettore per la cefalografia può essere inoltre mosso per mantenere il detettore all’interno del fascio di raggi X che effettua la spazzata.
Il fascio emesso dalla sorgente di raggi X à ̈ un fascio a forma di ventaglio, che si estende lungo un piano verticale. La magnificazione nella direzione verticale di un oggetto scandito dal fascio a ventaglio à ̈ determinata dal rapporto fra la distanza tra la macchia focale e il detettore e la distanza tra la macchia focale e un piano dell’oggetto. Per imperniare il fascio a ventaglio in direzione orizzontale, il fascio di raggi X a ventaglio à ̈ ruotato intorno all’asse di rotazione allineato verticalmente. Se i raggi del fascio di raggi X sono proiettati su un piano orizzontale in diversi istanti di tempo durante il processo di scansione, i raggi intersecano nella posizione dell’asse di rotazione. Quindi, i raggi X sembrano originare da un centro di proiezione virtuale nella posizione dell’asse di rotazione. Di conseguenza, la magnificazione orizzontale à ̈ determinata dal rapporto fra la distanza tra l’asse di rotazione e il detettore e la distanza tra l’asse di rotazione e l’oggetto. Quindi, le magnificazioni verticale e orizzontale sono diverse.
EP 1 259 162 B1 propone di spostare il centro di proiezione virtuale formato dall’asse di rotazione alla macchia focale della sorgente dei raggi X quando si acquisiscono immagini cefalografiche. Il centro di proiezione in orizzontale à ̈ di conseguenza il reale centro di proiezione, cioà ̈ la macchia focale della sorgente dei raggi X. Dunque la magnificazione verticale e orizzontale possono essere rese uguali.
EP 1 697 794 B1 propone lo stesso per la radiografia panoramica.
Le immagini panoramiche e cefalografiche sono in generale usate per la pianificazione ortodontica. È quindi importante che queste immagini riflettano la geometria reale della dentatura il più accuratamente possibile.
Procedendo da questa arte nota, la presente invenzione cerca di fornire un’apparecchiatura per radiografia dentale che abbia una accuratezza migliorata.
Questo oggetto à ̈ ottenuto tramite un’apparecchiatura che ha le caratteristiche della rivendicazione indipendente. Forme realizzative vantaggiose e raffinamenti sono specificati nelle rispettive rivendicazioni dipendenti.
Nell’apparecchiatura secondo la presente invenzione, la combinazione della rotazione e della traslazione risulta in una effettiva rotazione della sorgente di raggi X intorno ad un centro di proiezione virtuale del fascio di raggi X, in cui il centro di proiezione virtuale à ̈ collocato lungo l’asse ottico dietro la macchia focale della sorgente dei raggi X come viene vista dal detettore dei raggi X. Tale disposizione permette di mettere il centro di proiezione virtuale a una distanza così grande dall’oggetto, che la geometria del fascio à ̈ uguale o per lo meno si approssima alla geometria di un fascio con un centro di proiezione all’infinito, cioà ̈ un fascio con raggi paralleli. Tale fascio crea una accurata proiezione della dentatura, senza la distorsione che si produrrebbe se il centro di proiezione fosse in prossimità dell’oggetto così da magnificare diversamente i diversi piani dell’oggetto.
In una particolare forma realizzativa, l’asse di rotazione à ̈ allineato nella direzione verticale e la traslazione dell’asse di rotazione à ̈ effettuata lungo un piano orizzontale. La magnificazione orizzontale, che à ̈ particolarmente importante per ottenere un’immagine accurata della dentatura di un paziente, può così essere mantenuta uniforme per tutta la testa del paziente portando ad una bassa distorsione.
In un’altra particolare forma realizzativa, l’almeno un detettore di raggi X à ̈ un sensore lineare digitale e il fascio di raggi X à ̈ a forma di ventaglio. Un sensore lineare à ̈ particolarmente adatto per acquisire immagini panoramiche dal momento che la posizione del sensore lineare può cambiare continuamente mentre viene acquisita una immagine panoramica. Per la cefalografia, il sensore lineare e il fascio a ventaglio sono generalmente mossi in una direzione ad angolo retto rispetto all’asse longitudinale del detettore o al piano del fascio, al fine di ottenere immagini bidimensionali.
L’asse longitudinale del sensore lineare digitale à ̈ di solito allineato nella direzione verticale e il fascio di raggi X a ventaglio di solito si estende lungo un piano verticale. Se l’asse di rotazione à ̈ allineato verticalmente, le immagini bidimensionali possono essere acquisite imperniando il fascio a ventaglio intorno all’asse di rotazione e muovendo il detettore dei raggi X in modo che il detettore di raggi X e il fascio di raggi X coincidano.
In una particolare forma realizzativa, la distanza tra il centro virtuale di proiezione e la macchia focale à ̈ maggiore della distanza tra la macchia focale e il detettore. Così, l’angolo del fascio di raggi X può essere notevolmente ridotto portando ad una magnificazione più uniforme dei vari piani dell’oggetto.
Per ottenere geometrie simili a quella delle apparecchiature per la radiografia dentale clinica, la distanza tra il centro di proiezione virtuale e la macchia focale à ̈ fra i 3 e i 5 metri.
In una particolare forma realizzativa, il supporto comprende un’estensione e un braccio rotante attaccato all’estensione, che comprende un meccanismo di pilotaggio disposto per imperniare il braccio rotante intorno all’asse di rotazione e per traslare l’asse di rotazione. In questa particolare configurazione, la sorgente dei raggi X può essere montata sul braccio rotante. Questa à ̈ una configurazione tipica delle apparecchiature utilizzate negli studi odontoiatrici dei dentisti.
Per permettere un settaggio appropriato del fascio di raggi X per diverse modalità radiografiche, la sorgente dei raggi X e/o l’almeno un detettore dei raggi X possono essere disposti per effettuare un movimento relativo rispetto al braccio rotante.
In una configurazione tipica, la sorgente dei raggi X à ̈ montata ad una estremità del braccio rotante e un detettore dei raggi X per la radiografia panoramica à ̈ montato all’altra estremità del braccio rotante.
Il supporto può ulteriormente comprendere un’ulteriore estensione per reggere un detettore per cefalografia, in cui il detettore per cefalografia à ̈ mobile per tenere il detettore per la cefalografia coincidente con il fascio di raggi X che effettua la spazzata.
In una forma realizzativa particolare, un singolo detettore à ̈ usato per la radiografia panoramica e la cefalografia. Il singolo detettore dovrebbe essere manualmente montabile e staccabile sul braccio rotante e sulla ulteriore estensione per la cefalografia.
L’apparecchiatura generalmente comprende anche una unità di controllo disposta per controllare le traiettorie del sistema radiografico in una modalità operativa panoramica e per controllare le traiettorie del sistema radiografico in una modalità operativa cefalografica.
Ulteriori vantaggi e proprietà della presente invenzione sono esplicitate nella seguente descrizione, in cui forme realizzative esemplificative sono spiegate nel dettaglio sulla base dei seguenti disegni:
Figura 1 à ̈ una vista dall’alto di una apparecchiatura per radiografia dentale nella modalità operativa panoramica;
Figura 2 à ̈ una vista dall’alto dell’apparecchiatura per radiografie dentali nella modalità operativa cefalografica;
Figura 3 à ̈ una vista laterale dell’apparecchiatura della Figura 1;
Figura 4 à ̈ una vista schematica dall’alto del fascio in una configurazione in cui, in una proiezione su un piano orizzontale, una macchia focale di una sorgente di raggi X à ̈ il centro virtuale di proiezione del fascio;
Figura 5 Ã ̈ una vista schematica laterale del fascio in una configurazione in cui, in una proiezione su un piano orizzontale, la macchia focale della sorgente di raggi X Ã ̈ il centro di proiezione virtuale del fascio;
Figura 6 à ̈ una vista schematica dall’alto del fascio in una configurazione ideale in cui, in una proiezione in un piano orizzontale, il centro di proiezione virtuale à ̈ all’infinito;
Figura 7 à ̈ una vista schematica laterale del raggio in una configurazione ideale in cui, in una proiezione su un piano orizzontale, il centro di proiezione virtuale si trova all’infinito; Figura 8 à ̈ una vista schematica dall’alto del fascio in una configurazione in cui, in una proiezione su un piano orizzontale, il centro virtuale di proiezione à ̈ dietro la macchia focale del raggio; e
Figura 9 à ̈ una vista schematica laterale del raggio in una configurazione in cui, in una proiezione su un piano orizzontale, il centro di proiezione virtuale à ̈ dietro la macchia focale del fascio. La Figura 1 mostra una vista dall’alto di una apparecchiatura 1 per radiografia dentale, in particolare per cefalografia dentale, radiografia panoramica e opzionalmente anche per tomografia. L’apparecchiatura 1 à ̈ preferibilmente un sistema di scansione orizzontale, che usa un fascio 2 di raggi X che ha la forma di un ventaglio che si estende generalmente lungo un piano allineato verticalmente.
Il sistema radiografico dell’apparecchiatura 1 comprende un braccio rotante 3. A una estremità del braccio rotante 3 à ̈ collocata una sorgente 4 di raggi X, che comprende una macchia focale 5 da cui origina il fascio 2 di raggi X a ventaglio. La macchia focale 5 à ̈ generalmente formata dall’anodo della sorgente 4 dei raggi X, che può essere ad anodo fisso o rotante.
All’altra estremità del braccio rotante 3 à ̈ disposto un detettore panoramico 6 di raggi X. Il detettore panoramico 6 à ̈ in genere un sensore lineare digitale che ha una singola colonna di pixel detettori allineati in direzione verticale. Il detettore 6 di raggi X può essere un sensore CCD operato in modalità TDI oppure un sensore CMOS operato in modalità frame acquisition o qualsiasi altro adatto detettore digitale di raggi X.
Il braccio rotante 3 à ̈ imperniato su di una estensione orizzontale 7 che à ̈ attaccata ad una colonna 8. Il braccio rotante 3 può essere imperniato in un piano di rotazione intorno ad un asse 9 di rotazione che definisce il centro meccanico di rotazione di un movimento 10 di rotazione del braccio rotante 3 entro un piano di rotazione definito dal movimento di rotazione del braccio rotante 3. Il movimento 10 di rotazione del braccio rotante 3 à ̈ pilotato da una unità cinematica 11. L’unità cinematica 11 permette anche di traslare l’asse 9 di rotazione lungo due assi lineari indipendenti 12 e 13 allineati lungo il piano di rotazione. L’asse 9 di rotazione può così essere mosso con due gradi di libertà all’interno di un piano che si estende lungo il piano di rotazione in cui avviene la rotazione del braccio rotante 3. L’unità cinematica 11 à ̈ preferibilmente provvista di attuatori indipendenti multi-asse e potrebbe essere una tavola XY lineare provvista di un attuatore di rotazione.
Nella maggior parte dei casi, l’asse 9 di rotazione sarà allineato verticalmente in modo che il piano di rotazione sia un piano orizzontale. Di conseguenza, anche i movimenti di traslazione dell’asse 9 di rotazione avvengono in direzioni orizzontali.
L’operatività dell’unità cinematica 11 à ̈ controllata da una unità di controllo 14 che à ̈ capace di pilotare in modo indipendente ciascun asse 12 e 13 dell’unità cinematica 11. Così, si può effettuare una traslazione del centro meccanico di rotazione del braccio rotante 3 nell’ambito utile della tavola XY e un movimento di rotazione di tutto il braccio rotante 3.
Durante il processo di acquisizione di una panoramica, un paziente 15, in particolare una testa 16 di un paziente 15, à ̈ irradiato dal fascio 2 di raggi X. La testa 16 del paziente 15 à ̈ tenuta in una posizione stazionaria rispetto all’apparecchiatura 1 da un dispositivo di posizionamento 17, come un morso, su cui il paziente 15 deve serrare i denti durante il processo di acquisizione della panoramica. Di conseguenza, la relazione spaziale tra la sorgente 4 dei raggi X, la testa 16 e il detettore 6 di raggi X à ̈ nota in ogni momento durante il processo di acquisizione della panoramica.
Il sistema radiografico dell’apparecchiatura 1 comprende ulteriormente un detettore cefalografico 18 di raggi X montato su un braccio 19 per il detettore. Il detettore 18 di raggi X può essere un sensore CCD operato in modalità TDI o un sensore CMOS operato in modalità frame acquisition oppure qualsiasi altro detettore digitale adatto. Il braccio 19 del detettore à ̈ connesso alla colonna 8 da un montante di connessione 20. Il detettore 18 di raggi X à ̈ in grado di effettuare una traslazione lineare in una direzione che si estende lungo il piano di rotazione in cui avviene la rotazione del braccio rotante 3. Nella forma realizzativa mostrata nelle Figure 1 e 2, la traslazione lineare del detettore 18 di raggi X può essere sincronizzata con il movimento del braccio rotante 3, cosicché il detettore cefalografico 18 di raggi X à ̈ sempre tenuto all’interno del fascio 2 di raggi X durante l’acquisizione cefalografica. Il detettore 18 di raggi X à ̈ attuato da un comando lineare 21, che può anche essere controllato dall’unità 14 di controllo. Quindi l’unità 14 di controllo pilota la roto-traslazione del braccio rotante 3 e la traslazione lineare del detettore 18 di raggi X. L’unità 14 di controllo pilota inoltre la sincronizzazione dei due movimenti. Così, l’unità 14 di controllo assicura che il fascio 2 di raggi X a ventaglio colpisca sempre perfettamente il detettore 18 di raggi X durante il processo di acquisizione cefalografico.
Come si può riconoscere dalla Figura 2, nella modalità operativa cefalografica, il paziente 15, in particolare la testa 16 del paziente 15, à ̈ irradiata dal fascio 2 di raggi X. A questo scopo, il detettore panoramico 6 può essere rimosso dal fascio, in modo che il fascio 2 possa colpire il detettore 18 cefalografico. La testa 16 del paziente 15 à ̈ tenuta in una posizione stazionaria rispetto all’apparecchiatura 1 da un dispositivo di posizionamento 22, come un cefalostato. Di conseguenza, la relazione spaziale tra la sorgente 4 di raggi X, la testa 16 e il detettore 18 di raggi X à ̈ nota in ogni momento durante il processo di acquisizione.
L’apparecchiatura 1 à ̈ operata nel corso della operatività cefalografica nel modo seguente: dopo che il paziente 15 à ̈ stato posizionato rispetto all’apparecchiatura 1 con il dispositivo di posizionamento 22, il braccio rotante 3 à ̈ imperniato intorno all’asse 9 di rotazione. Mentre il fascio 2 di raggi X scandisce la testa 16 del paziente 15, il detettore 18 di raggi X à ̈ letto a una frequenza di clock predefinita, in sincronia con la traslazione lineare del secondo sistema di pilotaggio. I dati di immagine letti dal detettore 18 di raggi X sono poi usati per ricostruire una immagine radiografica della testa 16 del paziente 15.
L’apparecchiatura 1 à ̈ inoltre fornita di un dispositivo 23 per l’elaborazione dell’immagine. Il dispositivo 23 per l’elaborazione dell’immagine à ̈ disposto per elaborare le immagini radiografiche generate dai detettori 6 e 18. In particolare, i dati di immagine generati durante i due processi di acquisizione possono essere usati per generare una ben nota vista panoramica della dentatura del paziente, qualora l’apparato sia utilizzato nella modalità panoramica, oppure viste antero-posteriori o laterolaterali della testa 16 del paziente 15, qualora l’apparecchiatura sia utilizzata nella modalità cefalografica. Queste immagini possono essere mostrate su un monitor 24 che à ̈ connesso al dispositivo 23 per l’elaborazione dell’immagine. Il dispositivo 23 per l’elaborazione dell’immagine può infine essere connesso a un dispositivo 25 di input. Il dispositivo 23 per l’elaborazione dell’immagine può essere un personal computer, il dispositivo 24 per mostrare l’immagine può essere uno schermo di computer e il dispositivo 25 di input una tastiera, un mouse o un dispositivo simile.
La Figura 3 mostra una vista laterale dell’apparecchiatura mostrata nelle Figure 1 e 2. Dalla Figura 3 si possono riconoscere i contorni 26 del fascio 2 a ventaglio nella modalità panoramica e i contorni 27 del fascio 2 a ventaglio nella modalità cefalografica. Si può inoltre riconoscere che il fascio 2 comprende un asse ottico 28, che interseca un’area sensibile 29 ai raggi X del detettore panoramico 6 di raggi X nella modalità operativa panoramica, e un’area sensibile 30 ai raggi X del detettore cefalografico 18 nella modalità operativa cefalografica. Nella operatività cefalografica si produce una proiezione della testa 16. Questa immagine à ̈ generalmente usata per la pianificazione ortodontica. Quindi la proiezione dovrebbe riflettere la reale geometria della testa nel modo più accurato possibile.
La Figura 4 illustra la geometria di proiezione in una vista dall’alto e la Figura 5 illustra la geometria di proiezione in una vista laterale. Nella vista dall’alto della Figura 4, i raggi del fascio 2 di raggi X sono proiettati su un piano orizzontale. La Figura 4 quindi illustra la posizione dell’asse ottico 28 in diversi istanti di tempo durante il processo di acquisizione. La scansione nella direzione orizzontale quindi risulta in un fascio effettivo la cui geometria di proiezione può essere riconosciuta dalla proiezione sul piano orizzontale.
Le Figure 4 e 5 illustrano ora la geometria del fascio di una forma realizzativa in cui l’asse 9 di rotazione, che forma il centro meccanico (= MC), à ̈ traslato nel corso della scansione nella direzione orizzontale in modo che il centro di proiezione (= PC) nel piano orizzontale coincida con la macchia focale 5 (= FS) della sorgente 4 dei raggi X. Questo si può ottenere traslando l’asse 9 di rotazione lungo gli assi orizzontali 12 e 13 mentre il fascio à ̈ imperniato intorno all’asse 9 di rotazione per scandire la testa 16 del paziente 15 nella direzione orizzontale.
Confrontando le Figure 4 e 5 si può facilmente riconoscere che le forme realizzative delle Figure 4 e 5 comprendono la stessa magnificazione verticale e orizzontale. La magnificazione di un oggetto entro un piano obiettivo 31 à ̈ determinata dal rapporto fra la distanza tra la sorgente (= centro di proiezione) e il detettore 18 (= distanza sorgente-immagine = SID) e la distanza tra sorgente e oggetto (= distanza sorgente-oggetto = SOD). Dal momento che SID e SOD sono uguali nella vista dall’alto della Figura 4 e la vista laterale della Figura 5, il fattore di magnificazione orizzontale mh= SIDh/SODhà ̈ uguale al fattore di magnificazione verticale mv= SIDv/SODv.
È da notare che la distanza tra la sorgente e il detettore 18 à ̈ effettivamente la distanza tra sorgente e area sensibile 30 del detettore 18, perché à ̈ l’area sensibile 30 del detettore 18 a definire un piano di immagine 32.
La distanza tra sorgente e detettore (SID) à ̈ determinata dalla geometria dell’apparecchiatura 1. Ma la distanza tra sorgente e oggetto (SOD) dipende dalla posizione dell’oggetto. Dal momento che la testa 16 si estende spazialmente lungo l’asse ottico 28, parti diverse della testa 16 sono proiettate con diversi fattori di magnificazione, risultando in una distorsione dell’immagine proiettata della testa 16.
Le Figure 6 e 7 illustrano ora una configurazione in cui l’asse 9 di rotazione, che forma il centro di rotazione 9, à ̈ traslato in modo che il centro di proiezione (PC) effettivo à ̈ traslato nel piano orizzontale all’infinito risultando in un fascio effettivo con una geometria a raggi paralleli nella proiezione orizzontale della Figura 6. In questo caso, la differenza tra SIDhand SODhdiventa trascurabile risultando in un fattore di magnificazione orizzontale mv� 1, indipendente dalla posizione del piano dell’oggetto 32 associato con un particolare oggetto. Quindi non vi à ̈ distorsione nella direzione orizzontale. È da notare che la distorsione nella direzione verticale à ̈ ancora presente dal momento che la macchia focale à ̈ ancora il centro di proiezione per il fascio su un piano verticale. Ma ciò che à ̈ più importante à ̈ che non vi à ̈ distorsione nella direzione orizzontale, che à ̈ la direzione importante per la pianificazione ortodontica.
La forma realizzativa mostrata nelle Figure 6 e 7 richiede che l’asse 9 di rotazione sia traslato in modo che tutta la testa 16 possa essere scandita.
Le Figure 8 e 9 illustrano una ulteriore forma realizzativa, in cui le capacità cinematiche di traslare l’asse 9 di rotazione lungo un piano orizzontale sono limitate. In questo caso il centro di proiezione virtuale può ancora essere trasferito lungo l’asse ottico 28 in una posizione dietro la macchia focale 5 (FS) risultando in una distorsione notevolmente ridotta dell’oggetto nella direzione orizzontale.
Il concetto di collocare un centro di proiezione virtuale (PC) dietro la macchia focale 5 può essere usato anche per la radiografia panoramica. Nella radiografia panoramica, i metodi di ricostruzione tomografica sono usati per generare viste di sezioni e immagini volumetriche della testa 16, in particolare della dentatura di un paziente 15. Questi metodi richiedono l’acquisizione di una serie di immagini bidimensionali, che formano un set di dati. Questo set di dati à ̈ poi elaborato usando algoritmi ben noti con l’obiettivo di ricostruire immagini volumetriche e/o viste di sezioni dell’area anatomica indagata. Il concetto di collocare il centro di proiezione (PC) all’infinito, o almeno di collocare il centro di proiezione (PC) il più lontano possibile dall’oggetto dal punto di vista meccanico implica diversi vantaggi. I raggi X presenti nel fascio di raggi X incidente divergono meno, permettendo una ricostruzione tridimensionale tomografica migliore, in particolare nelle aree del bordo del volume indagato (riduzione dell’angolo del cono). Inoltre, l’immagine proiettata presenta una magnificazione inferiore, e quindi, a parità di tempo di acquisizione e di altri parametri, si ottiene un volume ricostruito più grande. L’incremento à ̈ nella direzione orizzontale, che à ̈ la direzione più importante ai fini ortodontici.
La differenza di magnificazione tra la direzione orizzontale e quella verticale può essere facilmente corretta riscalando le immagini proiettate. A questo fine, gli stessi algoritmi software possono essere usati sia per la radiografia panoramica sia per la ricostruzione tomografica.
Nella presente descrizione il fascio 2 di raggi X à ̈ stato descritto come avente una forma a ventaglio che si estende lungo un piano allineato verticalmente. In pratica, il fascio 2 di raggi X diverge anche nella direzione orizzontale. In una forma realizzativa modificata, i detettori 6 e 18 possono quindi anch’essi avere più di una singola colonna di pixel detettori e quindi possono essere anche un sensore ad area.
In un altra forma realizzativa modificata, il detettore 6 può essere stazionario sul braccio rotante 3 e la sorgente 4 di raggi X può effettuare un movimento relativo rispetto al braccio rotante 3 per assicurare che il detettore panoramico 6 si trovi fuori dal cammino ottico del fascio 2 di raggi X verso il detettore cefalografico 18.
In tutta la descrizione e le rivendicazioni di questa domanda, il singolare comprende il plurale a meno che il contesto non richieda diversamente. In particolare, quando si usa l’articolo indefinito, la specifica deve essere compresa come contemplante sia la pluralità sia la singolarità, a meno che il contesto richieda diversamente. Caratteristiche, interi, caratteristiche, componenti o gruppi descritti in congiunzione con un particolare aspetto, forma realizzativa o esempio dell’invenzione devono essere assunti come applicabili ad ogni altro aspetto, forma realizzativa o esempio qui descritto a meno che non siano incompatibili.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per radiologia dentale comprendente: − un sistema radiografico comprendente almeno un detettore di raggi X avente un’area sensibile ai raggi X, il sistema radiografico comprendendo ulteriormente una sorgente di raggi X avente una macchia focale, che emette un fascio di raggi X avente un asse ottico che interseca l’area sensibile ai raggi X del detettore dei raggi X, − un supporto che sostiene il sistema radiografico e disposto per effettuare una traiettoria del sistema radiografico per radiografare un paziente, in cui la traiettoria del sistema radiografico comprende una rotazione della sorgente dei raggi X intorno a un asse meccanico di rotazione e una traslazione dell’asse meccanico di rotazione, caratterizzata dal fatto che la combinazione della rotazione e della traslazione risulta in una effettiva rotazione della sorgente dei raggi X intorno ad un centro virtuale di proiezione del fascio di raggi X, in cui il centro virtuale di proiezione à ̈ collocato lungo l’asse ottico dietro la macchia focale della sorgente di raggi X come osservata dal detettore dei raggi X.
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 in cui l’asse di rotazione à ̈ allineato nella direzione verticale e in cui la traslazione dell’asse di rotazione à ̈ effettuata lungo un piano orizzontale.
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui l’almeno un detettore di raggi X à ̈ un sensore lineare digitale e in cui il fascio di raggi X à ̈ a forma di ventaglio.
  4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 3, in cui l’asse longitudinale del sensore lineare digitale à ̈ allineato nella direzione verticale e in cui il fascio a ventaglio di raggi X si estende lungo un piano verticale.
  5. 5. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui la distanza fra il centro virtuale di proiezione e la macchia focale à ̈ maggiore della distanza tra la macchia focale e il detettore.
  6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5, in cui la distanza tra il centro virtuale di proiezione e la macchia focale à ̈ compresa fra 3 metri e 5 metri.
  7. 7. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui il supporto comprende un’estensione e un braccio rotante attaccato all’estensione, che comprende un meccanismo di pilotaggio disposto per imperniare il braccio rotante intorno all’asse di rotazione e per traslare l’asse di rotazione, e in cui la sorgente dei raggi X à ̈ montata sul braccio rotante, e/o in cui la sorgente dei raggi X e/o l’almeno un detettore di raggi X possono effettuare un movimento relativo rispetto al braccio rotante.
  8. 8. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui la sorgente dei raggi X à ̈ montata su una estremità del braccio rotante e un detettore di raggi X per radiografie panoramiche à ̈ montato all’altra estremità del braccio rotante, e/o in cui il supporto comprende una ulteriore estensione per sostenere un detettore per cefalografia, in cui il detettore per cefalografia à ̈ mobile per mantenere il detettore per cefalografia in coincidenza durante la rotazione del fascio di raggi X intorno all’asse di rotazione.
  9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui un singolo detettore à ̈ usato per la radiografia panoramica e la cefalografia, il detettore singolo essendo manualmente montabile su, e staccabile da, il braccio rotante e la ulteriore estensione per cefalografia.
  10. 10. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui l’apparecchiatura comprende una unità di controllo disposta per controllare le traiettorie del sistema radiografico in una modalità operativa panoramica e per controllare le traiettorie del sistema radiografico in una modalità operativa cefalografica.
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