ITBO20110544A1 - Gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo

Gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo

La presente invenzione concerne un gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo.

In particolare, la presente invenzione à ̈ relativa ad un gruppo erogatore di un combustibile gassoso, quale ad esempio gas di petrolio liquefatto, comunemente noto con la sigla GPL, e di relativi prodotti additivanti.

Generalmente, un gruppo erogatore comprende un attacco di alimentazione di un impianto a gas avente un collare di ricezione ed aggancio atto ad accoppiarsi ad una pistola di erogazione del combustibile gassoso. In particolare, l’attacco di alimentazione à ̈ in comunicazione di fluido con un serbatoio di contenimento del combustibile gassoso.

Durante l’operazione di rifornimento, un operatore aggancia la pistola di erogazione del combustibile gassoso al collare di ricezione in modo da immettere il combustibile gassoso nel serbatoio di contenimento attraverso l’attacco di alimentazione.

In questi ultimi anni, à ̈ incrementato notevolmente l’utilizzo di prodotti additivanti, da immettere nell’impianto a gas dell’autoveicolo, destinati alla manutenzione ordinaria dell’impianto a gas nonché del motore dell’autoveicolo stesso. Infatti, tali prodotti consentono di mantenere pulite parti funzionali sia dell’impianto a gas che del motore, soggette ad un accumulo di agenti inquinanti derivanti dal combustibile gassoso, in modo da preservare nel tempo le prestazioni dell’autoveicolo.

I prodotti additivanti sono generalmente commercializzati all’interno di bombole in pressione dotate di un attacco specifico per l’erogazione. In particolare nelle bombole commercializzate à ̈ presente una determinata dose di principio attivo del prodotto additivante miscelata ad un propellente.

Generalmente, per immettere nell’impianto a gas dell’autoveicolo il prodotto additivante contenuto nelle bombole in pressione, si utilizza uno specifico rubinetto erogatore dotato di una sede di alloggiamento e trattenimento dell’attacco di erogazione della bombola.

Una volta che l’operatore connette l’attacco della bombola nella relativa sede del rubinetto erogatore, quest’ultimo viene agganciato al collare di ricezione dell’attacco di alimentazione. In questo modo, tramite il rubinetto erogatore, il prodotto additivante contenuto nella bombola viene immesso nell’impianto a gas dell’autoveicolo sotto l’azione della pressione presente all’interno della bombola.

Al completo svuotamento della bombola, l’operatore sgancia il rubinetto erogatore dal collare dell’attacco di alimentazione e procede con il rifornimento dell’autoveicolo collegando la pistola di erogazione del combustibile gassoso al collare di aggancio dell’attacco. Conseguentemente, il prodotto additivante ed il combustibile gassoso, immessi in due momenti diversi, si miscelano all’interno del serbatoio di contenimento dell’impianto a gas.

Da quanto sopra descritto si deduce come l’operazione di additivare il combustibile gassoso dell’autoveicolo non sia di semplice esecuzione da parte dell’operatore, in quanto, in un primo momento, l’operatore aggancia all’attacco di alimentazione il rubinetto erogatore per l’immissione del prodotto additivante, e, solo in un secondo momento, aggancia all’attacco di alimentazione la pistola di erogazione per il rifornimento del combustibile gassoso.

Inoltre, l’utilizzo di bombole in pressione di contenimento del prodotto additivante comporta diversi inconvenienti. Infatti, le bombole necessitano di particolari attenzioni sia nella modalità di conservazione che nella modalità di utilizzo.

Ad esempio, durante la stagione invernale, le bombole devono essere conservate in un ambiente avente una temperatura controllata compresa fra 20°C e 30°C per conservare una pressione interna tale da garantire la fuoriuscita del prodotto additivante durante l’operazione di immissione nell’impianto a gas.

Inoltre, durante l’utilizzo della bombola, l’operatore deve sincerarsi che quest’ultima sia disposta in posizione capovolta per garantirne il completo svuotamento.

Se tali accorgimenti non vengono osservati da parte dell’operatore, che nella maggior parte dei casi à ̈ il gestore di una stazione di rifornimento, la bombola non viene utilizzata correttamente e di conseguenza non si garantisce la completa immissione del prodotto additivante nell’impianto a gas dell’autoveicolo.

Scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo che superi gli inconvenienti sopra citati, ovvero che consenta di addittivare il combustibile gassoso contemporaneamente all’operazione di rifornimento del combustibile gassoso stesso.

Lo scopo specificato à ̈ raggiunto da un gruppo erogatore e relativo metodo presentante le caratteristiche esposte nella rispettiva rivendicazione indipendente 1 e 15.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla seguente descrizione che à ̈ indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita di un gruppo erogatore come illustrato negli uniti disegni, in cui:

- la figura 1 illustra in vista prospettica schematica una prima forma realizzativa di un gruppo erogatore secondo la presente invenzione;

- la figura 2 illustra in vista prospettica schematica una seconda forma realizzativa del gruppo erogatore secondo la presente invenzione;

- la figura 2a illustra un particolare di una capsula usa e getta illustrata in figura 2;

- la figura 3 illustra in vista prospettica schematica una terza forma realizzativa del gruppo erogatore secondo la presente invenzione;

- le figure 4 e 5 illustrano una vista in sezione del gruppo erogatore di figura 2 rispettivamente con e senza la capsula usa e getta;

- le figure 6 e 7 illustrano una vista laterale ed in sezione del gruppo erogatore di figura 3;

- la figura 6a illustra una vista laterale della capsula usa e getta di figura 3;

- la figura 7b illustra un particolare di figura 7 in scala maggiorata;

- le figure 8 e 9 illustrano una vista frontale ed in sezione del gruppo erogatore illustrato rispettivamente nelle figure 6 e 7;

- la figura 10 illustra una vista laterale ed in sezione del gruppo erogatore di figura 3 secondo una ulteriore variante realizzativa;

- la figura 11 illustra una vista in sezione di un particolare del gruppo erogatore di figura 6;

- la figura 12 illustra una vista in sezione di un particolare del gruppo erogatore di figura 10.

Come illustrato in figura 1, con 1 Ã ̈ indicato un gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas 2 per autoveicolo secondo una prima forma realizzativa.

Il gruppo erogatore 1 comprende un attacco di alimentazione 3 dell’impianto a gas 2 avente un collare C di ricezione e di aggancio di una pistola di erogazione 8 del combustibile gassoso ed un condotto di adduzione D presentante una bocca di ingresso D1 in corrispondenza del collare di ricezione e di aggancio C ed una bocca di uscita D2 in comunicazione di fluido con un serbatoio 4 di stoccaggio del combustibile.

Una valvola di sicurezza 5 à ̈ interposta fra il serbatoio di stoccaggio 4 e l’attacco di alimentazione 3. La valvola di sicurezza 5 à ̈ atta a chiudere il collegamento del serbatoio di stoccaggio 4 con l’attacco di alimentazione 3 una volta sganciata la pistola di erogazione 8, al termine dell’operazione di riempimento totale o parziale del serbatoio di stoccaggio 4.

Il gruppo erogatore 1 comprende una capsula 16 usa e getta di contenimento di almeno una dose 17 di prodotto additivante presentante dei mezzi di apertura facilitata 18 in grado di rompersi e definire una luce di passaggio 45 consentendo la fuoriuscita della dose 17 di prodotto additivante. In particolare, la capsula 16 usa e getta à ̈ inserita almeno parzialmente nel condotto di adduzione D in modo tale che dalla bocca di ingresso D1 venga immesso il combustibile gassoso tramite la pistola di erogazione 8 e dalla bocca di uscita D2 venga erogato contemporaneamente il combustibile gassoso ed il prodotto additivante sotto l’azione della pressione del combustibile gassoso.

A differenza della prima forma realizzativa, nella seconda e terza forma realizzativa, come illustrata rispettivamente nelle figure 2 e 3, il gruppo erogatore 1 comprende un bocchettone di alimentazione 6 destinato a connettersi con l’attacco di alimentazione 3 dell’impianto a gas.

Il bocchettone di alimentazione 6 presenta, in corrispondenza di una prima estremità 6a, un collare 7 di ricezione e di aggancio della pistola di erogazione 8 del combustibile gassoso ed, in corrispondenza di una seconda estremità 6b, una presa di collegamento 9 del bocchettone 6 all’impianto a gas 2. In particolare, la presa di collegamento 9 à ̈ destinata ad accoppiarsi all’attacco di alimentazione 3 presente sull’autoveicolo.

Generalmente, l’attacco di alimentazione 3 à ̈ filettato e la presa di collegamento 9 instaura con quest’ultimo un accoppiamento del tipo vite-madrevite. Inoltre, il bocchettone di alimentazione 6 à ̈ dotato, in prossimità della presa di collegamento 9, di una guarnizione 11 che garantisce una connessione a tenuta di fluido tra bocchettone di alimentazione 6 e l’attacco 3 di immissione.

Il bocchettone di alimentazione 6 comprende un condotto di adduzione 12 che si sviluppa dal collare di ricezione e di aggancio 7 alla presa di collegamento 9. In particolare, il condotto di adduzione 12 ha uno sviluppo sostanzialmente cilindrico secondo il proprio asse longitudinale L.

Il condotto di adduzione 12 à ̈ dotato di una bocca di ingresso 13 in corrispondenza del collare di ricezione e di aggancio 7 e di una bocca di uscita 14 in corrispondenza della presa di collegamento 9. La bocca di ingresso 13 e la bocca di uscita 14 sono destinate ad essere poste in comunicazione di fluido rispettivamente con la pistola di erogazione 8 e l’attacco di alimentazione 3. Inoltre, al fine di garantire una connessione a tenuta di fluido fra il bocchettone di alimentazione 6 e la pistola di erogazione 8, il collare di ricezione ed aggancio 7 presenta un anello rialzato 15 in corrispondenza della bocca di ingresso 13, destinato ad accoppiarsi con un elemento di tenuta, non illustrato, della pistola di erogazione 8.

Il gruppo erogatore 1 comprende la capsula 16 usa e getta di contenimento di almeno una dose 17 di prodotto additivante. Preferibilmente, la dose 17 di prodotto additivante à ̈ in forma liquida.

La capsula 16 usa e getta à ̈ disposta almeno parzialmente nel detto condotto di adduzione 12. Il condotto di adduzione 12 presenta una lunghezza almeno pari alla lunghezza della capsula 16 usa e getta.

La capsula 16 usa e getta presenta i mezzi di apertura facilitata 18 in grado di rompersi e definire la luce di passaggio 45 che consente la fuoriuscita della dose 17 di prodotto additivante.

Con mezzi di apertura facilitata 18 si intendono linee o aree di indebolimento o di prefrattura che facilitano l’apertura della capsula 16. Alternativamente, con mezzi di apertura facilitata 18 si intendono tappi o elementi di chiusura da rimuovere manualmente per aprire la capsula 16.

La capsula 16 usa e getta comprende un corpo di contenimento 19 di almeno una dose 17 di prodotto additivante. Il corpo di contenimento 19 si sviluppa lungo un’asse longitudinale L1. In particolare, il corpo di contenimento 19 presenta una forma sostanzialmente cilindrica sviluppantesi lungo l’asse L1.

Il corpo di contenimento 19 comprende i detti mezzi di apertura facilitata 18.

Secondo una prima variante, illustrata nelle figure 2 e 4, la capsula 16 usa e getta comprende una bocca di ingresso 25 del combustibile gassoso ed una bocca di uscita 26 del combustibile gassoso e del prodotto additivante.

Più precisamente, in corrispondenza della bocca di ingresso 25 il corpo di contenimento 19 presenta un primo setto 21 ed in corrispondenza della bocca di uscita 26 il corpo di contenimento 19 presenta un secondo setto 20. Il primo setto 21 ed il secondo setto 20 sono dotati dei mezzi di apertura facilitata 18, in particolare di almeno un preintaglio o di almeno una linea di prefrattura 22.

Preferibilmente, il setto di immissione 21 ed il secondo setto 20 presentano ciascuno due linee di preintaglio 22.

Con particolare riferimento alla figura 2a, il primo setto 21 presenta una coppia di linee di prefrattura 22 conformate a croce ed una ulteriore linea di prefrattura 22 disposta lungo il perimetro del setto 21.

Il primo setto 21 ed il secondo setto 22 sono in grado di rompersi tramite i preintagli 22, sotto l’azione della pressione del combustibile gassoso, consentendo l’ingresso del combustibile gassoso all’interno del corpo di contenimento 19 attraverso il primo setto 21 e consentendo la fuoriuscita del combustibile gassoso e del prodotto additivante attraverso il secondo setto 20.

In corrispondenza della bocca di ingresso 25 la capsula 16 comprende una flangia 23.

In corrispondenza della bocca di uscita 26 la capsula 16 presenta una superficie di appoggio 24. In particolare, la superficie di appoggio 24 presenta una sezione anulare.

La flangia 23 e la superficie di appoggio 24 sono dei mezzi di bloccaggio della capsula 16 all’interno del condotto di adduzione 12, una volta inserita al suo interno.

Vantaggiosamente, il primo setto 21 ed il secondo setto 20 del corpo di contenimento 19 sono disposti ad una determinata distanza rispettivamente dalla flangia 23 e dalla superficie di appoggio 24, in modo da garantire una prestabilita sezione di passaggio per il combustibile gassoso ed il prodotto additivante.

Da quanto sopra descritto, si deduce come la capsula 16 ha una conformazione sostanzialmente tubolare. Più precisamente, il corpo di contenimento 19 presenta un diametro esterno sostanzialmente costante, mentre la flangia 23 presenta un diametro esterno sostanzialmente maggiore rispetto al corpo di contenimento 19. Il diametro esterno del corpo di contenimento 19 à ̈ sostanzialmente minore rispetto al diametro interno del condotto di adduzione 12, consentendo l’inserimento della capsula 16 all’interno di esso.

Secondo una seconda variante, illustrata nelle figure 3 e da 6 a 10, il corpo di contenimento 19 ha una conformazione sostanzialmente a bottiglia presentante una superficie di fondo 27 ed un collo 28.

Al fine di consentire l’inserimento della capsula 16 all’interno del condotto di adduzione 12, il diametro esterno del corpo di contenimento 19 à ̈ sostanzialmente minore rispetto al diametro interno del condotto di adduzione 12.

In tale forma realizzativa, la capsula 16 à ̈ dotata dei mezzi di apertura facilitata 18 in corrispondenza del collo 28. In particolare, il collo 28 presenta una linea di indebolimento 29 o di prefrattura. Preferibilmente, la linea di indebolimento 29 à ̈ disposta lungo l’attaccatura del collo 28 con il corpo di contenimento 19.

Al fine di facilitare l’apertura della capsula 16 lungo la linea di indebolimento 29, la capsula 16 presenta una linguetta di apertura 30. Preferibilmente, la linguetta 30 ha una conformazione sostanzialmente rettangolare. La linguetta di apertura 30 à ̈ connessa al collo 28 e presenta una linea di cerniera 31. In particolare, la linea di cerniera 31 à ̈ contigua alla linea di indebolimento 29 del collo 28.

In questo modo, l’apertura della capsula 16 si realizza afferrando la linguetta di apertura 30 e ruotandola in senso orario o antiorario attorno alla linea di cerniera 31 fintanto che si realizzi l’apertura del collo 28 della capsula 16 lungo la linea di indebolimento 29, definendo la detta luce di passaggio 45.

Per garantire un corretto inserimento della capsula 16 all’interno del condotto di adduzione 12, la capsula 16 usa e getta presenta almeno un’aletta 32 sviluppantesi lungo la superficie del corpo di contenimento 19.

Preferibilmente, la capsula 16 presenta due alette 32. Tali alette 32 sono disposte in posizione diametralmente opposta rispetto all’asse L1. In particolare, le alette 32 si protendono dalla linea di cerniera 31 fino alla superficie di fondo 27.

Da quanto sopra descritto si deduce come la conformazione della capsula usa e getta 16 determini una specifica configurazione del condotto di adduzione 12 atto ad alloggiare la capsula 16 stessa.

Qui di seguito verranno descritte due forme realizzativa di bocchettoni di alimentazione 6 utilizzabili rispettivamente per la prima e la seconda forma variante della capsula 16 usa e getta.

Secondo quanto illustrato nelle figure 4 e 5, il condotto di adduzione 12 del bocchettone di alimentazione 6 presenta un’unica camera di alloggiamento e trattenimento 10 della capsula 16.

La camera di alloggiamento e trattenimento 10 Ã ̈ definita dalle pareti del condotto di adduzione 12, dalla bocca di ingresso 13 e da una parete di fondo 34.

In particolare, la camera di alloggiamento e trattenimento 10 à ̈ destinata ad alloggiare il corpo di contenimento 19 della capsula 16. La camera di alloggiamento e trattenimento 10 ha un diametro interno sostanzialmente costante avente una dimensione sostanzialmente maggiore rispetto al corpo di contenimento 19 che à ̈ libero di scorrere entro di essa. In prossimità della bocca di ingresso 13, la camera di alloggiamento e trattenimento 10 presenta una sede anulare 33, coassiale all’asse L, destinata ad alloggiare la flangia 23 della capsula 16.

La sede anulare 33 presenta un diametro sostanzialmente maggiore rispetto alla porzione di camera 10 destinata ad alloggiare il corpo di contenimento 19, in modo tale che la flangia 23, andando in battuta nella sede 33, impedisce il completo inserimento della capsula 16 usa e getta nel condotto di adduzione 12, facilitandone l’estrazione.

Di conseguenza, la sede 33 Ã ̈ un elemento di trattenimento della capsula 16.

La parete di fondo 34 della camera di alloggiamento 10 à ̈ disposta in prossimità della bocca di uscita 14. La parete di fondo 34 à ̈ di forma sostanzialmente anulare, coassiale all’asse L.

La parete di fondo 34 costituisce un ulteriore elemento di trattenimento della capsula 16 usa e getta all’interno del condotto di adduzione 12. In particolare, la superficie di appoggio 24 della capsula 16 à ̈ destinata ad andare in battuta con tale parete di fondo 34 a completo inserimento della capsula 16 nella camera di alloggiamento 10.

In una forma di realizzazione alternativa, la camera di alloggiamento 10 presenta un unico elemento di trattenimento della capsula 16, definito o dalla sede 33 o dalla parete di fondo 34.

Secondo quanto illustrato nelle figure da 6 a 10, il condotto di adduzione 12 del bocchettone di alimentazione 6 presenta una prima ed una seconda camera 35 e 36 di alloggiamento e trattenimento della capsula 16 usa e getta.

La prima e la seconda camera 35 e 36 sono in comunicazione di fluido tramite almeno un condotto di collegamento 39. I condotti di collegamento 39 sono disposti da bande opposte rispetto all’asse L.

Ciascun condotto di collegamento 39 presenta rispettivamente una bocca di ingresso 39a ed una bocca di uscita 39b. Preferibilmente, i condotti di collegamento 39 presentano una sezione sostanzialmente circolare.

Come illustrato nelle figure 6 e 7, il bocchettone di alimentazione 6 presenta due condotti di collegamento 39, disposti da bande opposte rispetto all’asse L.

Secondo una ulteriore forma realizzativa alternativa illustrata in figura 10, il bocchettone di alimentazione 6 comprende una pluralità di condotti 39, disposti da bande opposte rispetto all’asse L

Il bocchettone di alimentazione 6 comprende una cavità 37 cieca ricavata all’interno del condotto di adduzione 12. La cavità 37 à ̈ in particolare coassiale all’asse L. Con particolare riferimento alla figura 11, la cavità 37 presenta una sezione sostanzialmente rettangolare. In particolare, la cavità 37 à ̈ definita da due pareti frontali 42 e da due pareti laterali 43. Le pareti frontali 42 sono disposte l’una affacciata all’altra, mentre ciascuna parete laterale 43 à ̈ contigua ad ambo le pareti frontali 42. Inoltre, la cavità 37 presenta una parete di fondo 37b ed una bocca di ingresso 37a.

In una forma realizzativa non illustrata, la parete di fondo 37b à ̈ in comunicazione di fluido con la seconda camera 36.

La prima camera 35 à ̈ delimitata dalla bocca di ingresso 13 del bocchettone di alimentazione 6, dalle pareti laterali del condotto di adduzione 12 e da una parete di fondo 35a. La parete di fondo 35a presenta la bocca di ingresso 37a della cavità 37 e le due bocche di ingresso 39a dei condotti di collegamento 39.

In particolare, la parete di fondo 35a à ̈ posizionata ad una determinata distanza della bocca di ingresso 13. Tale distanza dipende strettamente dalla lunghezza della capsula 16 usa e getta, in particolare del corpo di contenimento 19.

Di conseguenza, la prima camera 35 Ã ̈ atta ad alloggiare almeno parzialmente il corpo di contenimento 19 della capsula 16.

La cavità 37 definisce un elemento di trattenimento della capsula 16 usa e getta. Infatti, il collo 28 della capsula 16 à ̈ destinato ad inserirsi almeno parzialmente entro la cavità 37 fintanto che la sezione di passaggio di quest’ultimo lo consente. Il collo 28 risulta quindi un mezzo di bloccaggio della capsula 16 all’interno del condotto di adduzione 12.

Inoltre, la cavità 37 definisce un mezzo di compressione della capsula 16 usa e getta. In particolare le pareti frontali 42 sono disposte l’una dall’altra ad una distanza inferiore rispetto allo spessore del collo 28 realizzandone così la compressione. La parete di fondo 37b risulta un elemento di riscontro della capsula 16, dal momento che in uso la capsula 16 stessa si inserisce all’interno del condotto 12 fintanto che la linguetta di apertura 30 va in battuta con la parete di fondo 37b. La seconda camera 36 à ̈ delimitata da una parete di testa 36a, presentante le bocche di uscita 39b dei condotti di collegamento 39, dalle pareti del condotto di adduzione 12 e dalla bocca di uscita 14 del bocchettone 6.

Al fine di garantire un corretto inserimento della capsula 16 nel bocchettone di alimentazione 6, il condotto di adduzione 12 comprende almeno una guida 41. Preferibilmente, il condotto di adduzione 12 presenta due guide 41. Tali guide 41 sono disposte in posizione diametralmente opposta rispetto all’asse L. In particolare, le guide 41 presentano una sezione rettangolare.

Dal momento che la capsula viene inserita dalla bocca di ingresso 13, le guide 41 si sviluppano, parallelamente all’asse L, dalla bocca di ingresso 13 lungo la prima camera 35 fino alla parete di fondo 37b della cavità 37. Il condotto di adduzione D della prima forma realizzativa del gruppo erogatore 1 può essere configurato come il condotto di adduzione 12 del bocchettone di alimentazione 6 della seconda o della terza forma realizzativa del gruppo erogatore 1, a seconda che vengano utilizzate le capsule 16 usa e getta della prima o della seconda variante.

In uso, la prima forma realizzativa del gruppo erogatore 1 comprende le fasi di inserire un capsula 16 usa e getta almeno parzialmente nel condotto di adduzione D. Agganciare successivamente la pistola di erogazione 8 del combustibile gassoso al collare C di ricezione e di aggancio al fine di immettere il gas combustibile attraverso la bocca di ingresso D1 del condotto di adduzione D in modo tale che la dose 17 di prodotto additivante fuoriesca dalla capsula 16 attraverso la luce di passaggio 45 sotto l’azione della pressione del gas combustibile e dalla bocca di uscita D2 del condotto di adduzione D fuoriesca contemporaneamente gas combustibile e prodotto additivante.

La seconda e la terza forma realizzative del gruppo erogatore 1, a differenza della prima forma realizzativa prevedono la fase di collegare il bocchettone di alimentazione 6 all’attacco di alimentazione 3.

In particolare, il bocchettone di alimentazione 6 viene collegato all’attacco di alimentazione 3 dell’autoveicolo tramite la presa di collegamento 9.

A questo punto, l’operatore inserisce la capsula 16 usa e getta all’interno del condotto di adduzione 12. La capsula 16 risulta correttamente inserita nel condotto di adduzione 12 una volta che realizza la battuta con il corrispondente elemento di trattenimento.

Successivamente, l’operatore aggancia la pistola di erogazione 8 al collare 7, in maniera tale che l’elemento di tenuta, non illustrato, della pistola di erogazione 8 riscontri con l’anello rialzato 15 del bocchettone 6. Si procede quindi con l’erogazione del combustibile gassoso tramite la pistola di erogazione 8. Il combustibile gassoso viene erogato usualmente ad una determinata pressione p (il valore della pressione p à ̈ indicativamente di circa 13×10<5>Pa). Tale pressione induce la fuoriscita della dose 17 di prodotto additivante contenuto nella capsula 16 attraverso la luce di passaggio 45.

In questo modo, dalla bocca di uscita 14 del bocchettone di alimentazione 6 fuoriesce sia il combustibile gassoso che il prodotto additivante immettendosi nell’impianto a gas 2 dell’autoveicolo attraverso l’attacco di alimentazione 3.

Una volta esaurita la dose 17 della capsula 16, si prosegue con il rifornimento serbatoio di stoccaggio 4 del combustibile gassoso. In altre parole, una volta esaurita la dose 17 della capsula 16 dalla bocca di uscita 14 del bocchettone 6 fuoriesce unicamente il combustibile gassoso.

Ultimato il rifornimento, secondo la richiesta dell’utente, l’operatore sgancia la pistola di erogazione 8 dal collare di ricezione e di aggancio 7. Nel momento in cui la pistola 8 si disimpegna dal collare 7, la capsula 16 usa e getta viene espulsa dal condotto di adduzione 12 attraverso la bocca di ingresso 13 del bocchettone 6 per effetto della pressione instauratasi nel condotto di adduzione 12 stesso durante il rifornimento.

L’operatore può estrarre semplicemente dal condotto di adduzione 12 la capsula 16 esaurita del contenuto della dose 17 di prodotto e smaltirla nell’apposito contenitore di rifiuti.

Infine, l’operatore scollega il bocchettone di alimentazione 6 dall’attacco di alimentazione 3, svitandolo dalla presa di collegamento 9.

In particolare, la seconda e la terza forma realizzativa si differenziano fra loro nella modalità di utilizzo e di inserimento della capsula 16 usa e getta, come verrà meglio chiarito di seguito.

Secondo la seconda forma realizzativa illustrata in figura 4, la capsula 16 viene inserita dall’estremità presentante la superficie di appoggio 24.

In questo modo, la capsula 16 scorre entro la camera di alloggiamento e trattenimento 10 fintanto che la flangia 23 va in battuta nella sede 33, bloccando un ulteriore scorrimento della capsula 16.

A capsula 16 inserita, il primo setto 21 risulta affacciato alla bocca di ingresso 13 ed il secondo setto 20 risulta affacciato alla bocca di uscita 14 del bocchettone 6.

Essendo la flangia 23 sostanzialmente complanare con l’anello rialzato 15, una volta agganciata la pistola di erogazione 8 al collare 7, il combustibile gassoso erogato dalla pistola 8 si immette direttamente nella capsula 16 usa e getta attraverso la bocca di ingresso 25 della stessa. In particolare, il combustibile gassoso, sotto l’azione della pressione di erogazione, rompe i mezzi di apertura facilitata 18 del primo setto 21, in particolare i due preintagli 22, immettendosi nel corpo di contenimento 19 della capsula 16.

In seguito, il combustibile gassoso, una volta attraversato il corpo di contenimento 19 , rompe anche i mezzi di apertura facilitata 18 del secondo setto 20, in particolare i due preintagli 22.

Il combustibile gassoso attraversando l’intero corpo di contenimento 19 si miscela con la dose 17 di prodotto additivante contenuta al suo interno, trascinandolo con sé.

A questo punto, sia il combustibile gassoso che il prodotto additivante fuoriescono entrambi dalla bocca di uscita 26 della capsula 16 e successivamente dalla bocca di uscita 14 del bocchettone di alimentazione 6.

Secondo la terza forma realizzativa del gruppo erogatore 1, illustrata nelle figure da 6 a 10, la capsula 16 usa e getta viene aperta manualmente da parte dell’operatore, prima di venire inserita all’interno del condotto di adduzione 12.

In particolare capsula 16, viene aperta lungo la linea di indebolimento 29, definendo la luce di passaggio 45 per mezzo della linguetta di apertura 30, come precedentemente descritto.

Prima di inserire la capsula 16 aperta all’interno del condotto di adduzione 12, l’operatore richiude manualmente la capsula 16 in maniera tale che il collo 28 risulti sostanzialmente allineato con il corpo di contenimento 19 lungo l’asse L1.

A questo punto, la capsula 16 viene inserita nel bocchettone 6 dalla bocca di ingresso 13. In particolare, la capsula 16 viene inserita dalla parte della linguetta di apertura 30 in modo tale che le alette 32 si impegnano nelle rispettive guide 41.

Le guide 41 garantiscono che la capsula 16 si posizioni correttamente nel condotto di adduzione 12 in modo tale che il collo 28 si inserisca entro la cavità 37.

La capsula 16 usa e getta si inserisce per scorrimento nella prima camera 35 fintanto che il collo 28 della capsula 16 riscontra con le pareti 42 della cavità 37, come illustrato in particolare nelle figure 6 e 8. In questo modo, il corpo di contenimento 19 risulta almeno parzialmente disposto nella prima camera 35, infatti la superficie di fondo 27 della capsula 16 fuoriesce dalla bocca di ingresso 13 del bocchettone 6.

A questo punto, durante l’operazione di aggancio della pistola di erogazione 8 al collare 7 di ricezione ed aggancio, la pistola di erogazione 8 spinge ulteriormente la capsula 16 internamente al condotto di adduzione 12 tramite la superficie di fondo 27, fintanto che quest’ultima non risulti in posizione di sostanziale planarità con l’anello rialzato 15. Contemporaneamente, il collo 28 della capsula 16 usa e getta si inserisce ulteriormente entro le pareti frontali 42 della cavità 37, fintanto che si realizza la battuta con la parete di fondo 37b.

Essendo la distanza di tali pareti 42 inferiore alla dimensione del collo 28, il condotto di collegamento 37 agisce come mezzo di compressione del collo 28, schiacciandolo. La compressione del collo 28 agevola la fuoriuscita della dose 17 di prodotto dal corpo di contenimento 19 aumentando la sezione della luce di passaggio 45. Inoltre, essendo tale luce 45 affacciata ai condotti di collegamento 39, la dose di prodotto 17 passa dalla prima camera 35 alla seconda camera 36 attraverso di essi, come illustrato in particolare nelle figure 7 e 7b. Vantaggiosamente, la battuta della capsula 16 con la parete di fondo 37b consente di posizionare la luce di passaggio 45 ad una determinata distanza dai condotti di collegamento 39 agevolando la fuoriuscita della dose 17 di prodotto additivante.

Durante il rifornimento del combustibile gassoso, la pressione di erogazione del combustibile comprime il corpo di contenimento 19 della capsula 16, favorendo la fuoriuscita della dose 19 di prodotto additivante assicurando il completo svuotamento della capsula 16. Anche il combustibile gassoso passa dalla prima camera 35 alla seconda camera 36 tramite i condotti di collegamento 39, trascinando con se il prodotto additivante.

Il combustibile gassoso ed il prodotto additivante dalla seconda camera 36 fuoriescono dalla bocca di uscita 14 del bocchettone di alimentazione 6.

Secondo la forma realizzativa alternativa del gruppo erogatore 1 illustrata nelle figure 10 e 12, la pluralità di condotti di collegamento 39 costituiscono un filtro per eventuali impurità.

Vantaggiosamente, l’utilizzo del gruppo erogatore 1 consente di immettere contemporaneamente sia il combustibile gassoso che il prodotto additivante in un impianto a gas 2 per autoveicolo.

In particolare, l’immissione di prodotto additivante nell’impianto a gas 2 avviene durante il rifornimento di combustibile gassoso, in quanto la pressione di erogazione del combustibile consente di immettere la dose 17 di additivo contenuta nel corpo di contenimento 19 della capsula 16 che, per questo motivo, a differenza della tecnica nota, contiene il solo principio attivo del prodotto additivo, in forma liquida.

Inoltre, l’inserimento delle capsule 16 nel condotto di adduzione 12 del bocchettone di alimentazione 6 à ̈ un’operazione di facile e semplice esecuzione da parte dell’operatore, con conseguente risparmio in termini di tempo.

L’utilizzo di capsule 16 usa e getta inoltre consente di superare gli inconvenienti evidenziati nell’utilizzo di bombole in pressione. Inoltre, le capsule 16 usa e getta sono di dimensioni notevolmente inferiori rispetto alle bombole in pressione comportando evidenti vantaggi per il loro stoccaggio.

Inoltre, le capsule 16 usa e getta sono preferibilmente costituite di materiale plastico in modo tale da smaltirle adeguatamente una volta esaurite, in seguito al loro utilizzo.

L’invenzione concepita à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale, può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo, e tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (16)

1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo comprendente un attacco di alimentazione (3) dell’impianto a gas (2) avente un collare (C) di ricezione e di aggancio di una pistola di erogazione (8) del combustibile gassoso, un condotto di adduzione (D) presentante una bocca di ingresso (D1) in corrispondenza del collare di ricezione e di aggancio (C) ed una bocca di uscita (D2) in comunicazione di fluido con un serbatoio (4) di stoccaggio del combustibile, caratterizzato dal fatto di comprendere una capsula (16) usa e getta di contenimento di almeno una dose (17) di prodotto additivante presentante dei mezzi di apertura facilitata (18) in grado di rompersi e definire una luce di passaggio (45) consentendo la fuoriuscita della dose (17) di prodotto additivante; la capsula (16) usa e getta essendo inserita almeno parzialmente nel detto condotto di adduzione (D) in modo tale che dalla bocca di ingresso (D1) venga immesso il combustibile gassoso tramite la pistola di erogazione (8) e dalla bocca di uscita (D2) venga erogato contemporaneamente il combustibile gassoso ed il prodotto additivante sotto l’azione della pressione del combustibile gassoso.
2. 2. Gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo secondo la rivendicazione 1 comprendente un bocchettone di alimentazione (6) dell’impianto a gas (2) avente un collare (7) di ricezione e di aggancio della pistola di erogazione (8) del combustibile gassoso, una presa di collegamento (9) del bocchettone (6) all’attacco di alimentazione (3) ed un condotto di adduzione (12) sviluppantesi dal collare di ricezione e di aggancio (7) alla presa di collegamento (9); il condotto di adduzione (12) presentando una bocca di ingresso (13) in corrispondenza del collare di ricezione e di aggancio (7) ed una bocca di uscita (14) in corrispondenza della presa di collegamento (9), caratterizzato dal fatto che la capsula (16) usa e getta di contenimento di almeno una dose (17) di prodotto additivante à ̈ inserita almeno parzialmente nel detto condotto di adduzione (12) in modo tale che dalla bocca di ingresso (13) venga immesso il combustibile gassoso tramite la pistola di erogazione (8) e dalla bocca di uscita (14) venga erogato contemporaneamente il combustibile gassoso ed il prodotto additivante sotto l’azione della pressione del combustibile gassoso, attraverso il detto condotto di adduzione(D).
3. 3. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il condotto di adduzione (D;12) definisce almeno una camera di alloggiamento e trattenimento (10;35) della capsula (16) usa e getta delimitata dalle pareti del condotto di adduzione (D;12), dalla bocca di ingresso (D1;13) e da una parete di fondo (34;35a).
4. 4. Gruppo erogatore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la camera di alloggiamento e trattenimento (10;35) comprende almeno un elemento di trattenimento (33;34;37) della capsula (16) usa e getta.
5. 5. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la camera di alloggiamento e trattenimento (35) comprende dei mezzi di compressione (37) della capsula (16) usa e getta sviluppantesi internamente al condotto di adduzione (D;12).
6. 6. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il condotto di adduzione (D;12) comprende una prima ed una seconda camera (35,36) in comunicazione di fluido tramite almeno un condotto di collegamento (39); la prima camera (35) alloggiando almeno parzialmente la capsula (16) usa e getta e comprendendo una cavità cieca (37) agente come mezzo di compressione della capsula (16).
7. 7. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la camera di alloggiamento e trattenimento (10) comprende almeno una guida (41) in modo tale da consentire il corretto inserimento della capsula (16).
8. 8. Gruppo erogatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il condotto di adduzione (D;12) ha uno sviluppo sostanzialmente cilindrico lungo un asse longitudinale (L).
9. 9. Capsula usa e getta utilizzabile in un gruppo erogatore di combustibile gassoso e prodotti additivanti di un impianto a gas per autoveicolo secondo una delle precedenti rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzata dal fatto di comprendere un corpo di contenimento (19) di almeno una dose (17) di prodotto additivante sviluppantesi lungo un’asse longitudinale (L1); il corpo di contenimento (19) della dose (17) di prodotto additivante comprendente i mezzi di apertura facilitata (18) in grado di rompersi e definire una luce di passaggio (45) consentendo la fuoriuscita della dose (17) di prodotto additivante.
10. 10. Capsula usa e getta secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che il corpo di contenimento (19) comprende un primo setto (21) ed un secondo setto (20); il primo setto (21) ed il secondo setto (20) essendo dotati di almeno un preintaglio o di almeno una linea di prefrattura (22) in grado di rompersi, sotto l’azione della pressione del combustibile gassoso, consentendo l’ingresso del combustibile gassoso all’interno del corpo di contenimento (19) attraverso il primo setto (21) e consentendo la fuoriuscita contemporanea del combustibile gassoso e del prodotto additivante attraverso il secondo setto (20).
11. 11. Capsula usa e getta secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che il corpo di contenimento (19) presenta una superficie di fondo (27) ed un collo (28); il collo (28) essendo dotato di almeno una linea di indebolimento o di almeno una linea di prefrattura (29) in grado di rompersi e consentire la fuoriuscita della dose (17) di prodotto additivante attraverso la detta luce di passaggio (45).
12. 12. Capsula usa e getta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 9 a 11, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un mezzo di bloccaggio (23;24;28) della capsula (16) usa e getta all’interno del condotto di adduzione (12).
13. 13. Capsula usa e getta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 9 a 12, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un’aletta (32) sviluppantesi lungo la superficie del corpo di contenimento (19).
14. 14. Capsula usa e getta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 9 a 13, caratterizzata dal fatto che il corpo di contenimento (19) à ̈ di forma sostanzialmente cilindrica sviluppantesi lungo l’asse longitudinale (L1).
15. 15. Metodo di erogazione di combustibile gassoso e prodotti additivanti di impianti a gas per autoveicolo comprendente un attacco di alimentazione (3) dell’impianto a gas (2) avente un collare (C;7) di ricezione e di aggancio di una pistola di erogazione (8) del combustibile gassoso, un condotto di adduzione (D;12) presentante una bocca di ingresso (D1;13) in corrispondenza del collare di ricezione e di aggancio (C;7) ed una bocca di uscita (D2;14) in comunicazione di fluido con un serbatoio (4) di stoccaggio del combustibile, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: inserire un capsula (16) usa e getta almeno parzialmente nel condotto di adduzione (D;12), la capsula (16) comprendendo almeno una dose (17) di prodotto additivante e dei mezzi di apertura facilitata (18); agganciare la pistola di erogazione (8) del combustibile gassoso al collare (C;7) di ricezione e di aggancio al fine di immettere il gas combustibile attraverso la bocca di ingresso (D1;13) del condotto di adduzione (D;12) in modo tale che la dose (17) di prodotto additivante fuoriesca dalla capsula (16) attraverso una luce di passaggio (45) sotto l’azione della pressione del gas combustibile e dalla bocca di uscita (D2;14) del condotto di adduzione (D;12) fuoriesca contemporaneamente gas combustibile e prodotto additivante.
16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di aprire la capsula (16) usa e getta tramite i mezzi di apertura facilitata (18), definendo la dette luce di passaggio (45), prima di inserire la capsula (16) usa e getta almeno parzialmente nel condotto di adduzione (D;12).