ITBO20100757A1 - Fucile per uso subacqueo. - Google Patents

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ITBO20100757A1
ITBO20100757A1 IT000757A ITBO20100757A ITBO20100757A1 IT BO20100757 A1 ITBO20100757 A1 IT BO20100757A1 IT 000757 A IT000757 A IT 000757A IT BO20100757 A ITBO20100757 A IT BO20100757A IT BO20100757 A1 ITBO20100757 A1 IT BO20100757A1
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Marco Bonfanti
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C4 S A S Di Marco Bonfanti & C
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F41WEAPONS
    • F41BWEAPONS FOR PROJECTING MISSILES WITHOUT USE OF EXPLOSIVE OR COMBUSTIBLE PROPELLANT CHARGE; WEAPONS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F41B7/00Spring guns
    • F41B7/04Spring guns adapted to discharge harpoons

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  • General Engineering & Computer Science (AREA)
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Description

FUCILE PER USO SUBACQUEO
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un fucile per uso subacqueo particolarmente del tipo con forza propulsiva di tipo elastico.
E' noto che i fucili subacquei con propulsione di tipo elastico adottano come organi di spinta per l'asta da lanciare dei veri e propri elastici (spezzoni di materiale del tipo di un elastomero). Questa tipologia di fucili à ̈ universalmente nota con il nome di “arbaléte†(dal francese, balestra).
In essi à ̈ previsto un fusto di lunghezza variabile ad una cui estremità (testata) sono vincolati gli elastici in vario modo e nella cui estremità opposta à ̈ presente un organo di aggancio (comandato dall'utilizzatore) entro il quale si impegna amovibilmente il terminale dell'asta da lanciare.
Più precisamente l'asta à ̈ disposta sulla sommità del fusto, parallela ad esso, sporgendo con la punta dall'estremità che alloggia gli elastici (testata), ed avendo la porzione terminale incastrata amovibilmente all'interno dell'organo di aggancio.
Le estremità libere degli elastici sono reciprocamente connesse con un elemento di giunzione noto con il nome di ogiva: quando il fucile à ̈ carico l'ogiva risulta essere parzialmente inserita in un rispettivo alloggiamento presente sull'asta, in prossimità della sua porzione terminale, e gli elastici risultano tesi e stirati elasticamente in allungamento.
Il fusto presenta inferiormente un'impugnatura, sostanzialmente simile a quella delle armi terrestri, provvista di un'elsa di protezione del grilletto: la pressione del grilletto da parte dell'utilizzatore comporta la liberazione (sgancio) della porzione terminale dell'asta da parte dell'organo di aggancio. Una volta liberata l'asta, la contrazione degli elastici (che tendono a riassumere la loro configurazione di riposo) imprime una forte accelerazione all'asta che viene scagliata ad una certa distanza dal fucile stesso. Gli elastici sono costituiti da steli di materiale del tipo della gomma (caucciù o mescole composite con opportune risposte elastiche alla deformazione).
In commercio à ̈ possibile reperire elastici aventi le estremità impegnate stabilmente entro boccole filettate, in tal caso sulla testata del fucile presenterà opportune cavità filettate entro le quali avvitare gli elastici stessi.
L'estremità libera degli elastici in tal caso sarà associata (avvitandola) ad un'ogiva provvista di rispettive sedi filettate.
In alternativa à ̈ possibile legare gli elastici (tagliati della misura opportuna) sia alla testata (che avrà opportuni risalti per favorire l'appiglio) che all'ogiva.
L'esigenza di una maggiore potenza può essere assolta (in fase progettuale e realizzativa) applicando un numero superiore di elastici.
Una diversa tipologia di fucili arbalete sono i roller-gun. Si tratta di fucili in cui gli elastici ruotano attorno alla testata per disporsi paralleli al fusto anche al di sotto di esso.
Più precisamente, quando gli elastici sono tesi e l'ogiva à ̈ impegnata sul rispettivo alloggiamento dell'asta, si ha un primo tratto di gomma teso, posto sopra al fusto (ai fianchi dell'asta), ed un secondo tratto di gomma teso posto al di sotto del fusto.
In testata le gomme non sono fisse ma ruotano attorno a delle pulegge, dei rulli o comunque su superfici che presentano il minimo attrito possibile.
Il vantaggio di questi fucili à ̈ che, in questo modo, l'asta à ̈ spinta dalla gomma per un tratto più lungo di quello di un arbalete standard, dove la spinta degli elastici arriva solo fino al punto nel quale hanno raggiunto la posizione a riposo. Nel roller-gun l’elastico può spingere fino all’estremità del fusto (testata), determinando l'accumulo di una maggiore quantità di energia, con conseguente incremento delle prestazioni balistiche.
I difetti, maggiormente evidenti, di queste due soluzioni realizzative, sono determinati dalla presenza degli elastici.
In particolare, tali elementi, sono caratterizzati da cicli di isteresi piuttosto ampi, il che significa che il loro comportamento si discosta notevolmente da un comportamento perfettamente elastico, determinando quindi maggiori perdite di energia.
Bisogna anche tener conto del fatto che gli elastici sono soggetti a snervamento.
In particolare, se gli elastici sono mantenuti sotto carico per molto tempo, a causa di un fenomeno di isteresi meccanica, perdono parte della loro elasticità, il che determina un minore carico applicato all'asta, e di conseguenza una riduzione delle prestazioni balistiche.
Inoltre a seguito di ripetuti cicli di carico/scarico, a causa sempre dello stesso fenomeno citato precedentemente, gli elastici, non recuperano la lunghezza originaria, ma si allungano leggermente riducendo sia le prestazioni balistiche che meccaniche, e quindi devono essere sostituiti.
Più corto à ̈ l’elastico (rispetto alla lunghezza del fusto tra testata e punto di vincolo all'asta) più evidente à ̈ il fenomeno di snervamento.
Un altro inconveniente riscontrabile à ̈ l’urto del blocco dell’archetto contro la testata con rischi di rotture meccaniche e spostamenti bruschi e indesiderati della testata.
Bisogna inoltre precisare che gli elastici, subendo in fase di allungamento una contrazione radiale, in fase di ritorno alla condizione iniziale, dovranno necessariamente vincere la pressione idrostatica che si oppone alla loro espansione radiale e quindi parte dell'energia potenziale immagazzinata verrà spesa per contrastare tale pressione.
Conseguentemente, all'aumentare della profondità a cui il fucile à ̈ utilizzato, aumenterà la pressione cui saranno sottoposti gli elastici determinando un loro minore rendimento meccanico.
Va specificato che i roller-gun presentano, rispetto ai fucili ad elastico di tipo tradizionale, maggiori ingombri che penalizzano il brandeggio laterale: incrementando la sezione del fucile, infatti, se ne aumenta la resistenza idrodinamica e se ne peggiora quindi la maneggevolezza.
Inoltre, i roller-gun sono prevalentemente idonei a scagliare solo aste di elevata massa; infatti, se impiegati con un'asta leggera non riescono a trasferire correttamente l'energia, in quanto l'asta, avendo poca inerzia, accelera in fretta, e da un certo punto in poi, sopravanza le gomme.
L'utilizzo di un'asta di elevata massa determina inoltre un incremento del fenomeno del rinculo.
Tale fenomeno à ̈ diretta conseguenza del terzo principio della dinamica, secondo il quale, ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria. Nel caso specifico di un fucile, il risultato dell'azione di spingere una massa in una certa direzione, nel nostro caso l'asta, à ̈ una spinta uguale e contraria che si scarica sul fusto e di conseguenza su un contrasto appositamente disposto.
Nel nostro caso specifico questo contrasto à ̈ rappresentato dal braccio dell'utilizzare che, sotto l'azione di tale spinta, subisce parziali movimenti che determinano un disallineamento della freccia rispetto al bersaglio riducendo anche di molto la precisione del tiro.
Da notare il fatto che per la legge di conservazione della quantità di moto, l'energia dell'asta à ̈ molto maggiore dell'energia totale del rinculo. Infatti l'energia cinetica à ̈ in rapporto diretto alla massa e al quadrato della velocità. Quindi mentre l'asta possiede una massa relativamente modesta e acquista una velocità e un'energia considerevoli, il fucile, che ha una massa molto superiore ad essa, acquista una velocità ridotta, e un'energia che à ̈ tanto minore di quella del proiettile quanto maggiore à ̈ la sua massa.
Quindi maggiore à ̈ la massa scagliata, e quindi minore à ̈ la differenza con la massa del fucile, maggiore à ̈ la forza di spinta e maggiore sarà il rinculo.
Nei fucili subacquei con propulsione ad elastico, oltre all'asta, si proiettano in avanti, al momento dello sgancio, anche gli elastici, o almeno una porzione di essi. Ciò incrementa la quantità di massa in movimento al momento dello sgancio e, di conseguenza, il rinculo.
I fucili tradizionali sono fortemente soggetti a questo fenomeno, in quanto l'accelerazione che viene impressa dagli elastici sull'asta à ̈ di tipo impulsivo, ovvero raggiunge un intensità elevata in brevissimo tempo.
Ne consegue che, essendo l'accelerazione direttamente proporzionale alla forza impressa sull'asta, e, per il terzo principio della dinamica, alla forza impressa sul fucile, maggiore à ̈ l'accelerazione maggiore sarà il rinculo percepito dall'utilizzatore.
Al contrario, nel caso dei fucili roller-gun, l'accelerazione impressa dagli elastici non essendo di tipo impulsivo cresce gradualmente di intensità, riducendo di conseguenza anche il fenomeno del rinculo.
Un ulteriore inconveniente, riscontrato nei roller-gun à ̈ che i ricambi hanno costi molto elevati, in particolare gli elastici utilizzati essendo di elevata lunghezza (almeno doppia rispetto ad un arbaléte tradizionale), determinano un costo di esercizio e mantenimento del fucile assai elevato (sostituire le gomme snervate ha un costo circa doppio rispetto ad un arbaléte tradizionale).
Compito principale del presente trovato à ̈ quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un fucile che presenti un'elevata maneggevolezza d'uso, in particolare con brandeggio agevolato.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo a caricamento manuale atto a scaricare l'asta con una velocità superiore ai fucili di tipo noto.
Un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo che permetta di ridurre al minimo le perdite di energia.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo che presenti pochi componenti sottoposti ad usura con conseguente minimizzazione dei ricambi.
Un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo le cui prestazioni elastiche non degradino all'aumentare dalla permanenza in condizioni di carico .
Ulteriore scopo del trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo con ridotti costi di esercizio e mantenimento.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di proporre un fucile per uso subacqueo le cui prestazioni elastiche non dipendano dalla profondità alla quale il fucile à ̈ utilizzato.
Ulteriore scopo del trovato à ̈ quello di assolvere il compito precedente con una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un fucile per uso subacqueo comprendente un'impugnatura, una testata e un fusto atto al sostegno di un'asta, vincolabile ad un organo di aggancio azionato da un grilletto, definito su detta impugnatura, detta asta essendo accoppiata operativamente a mezzi propulsivi, caratterizzato dal fatto che detti mezzi propulsivi sono costituiti da una coppia di flettenti, una prima estremità di detti flettenti essendo connessa stabilmente a detto fusto e una seconda estremità, opposta a detta prima, essendo associabile per mezzo di organi di collegamento a detta asta, detti flettenti sviluppantesi in direzione sostanzialmente radiale rispetto all'asse di detto fusto ed essendo idonei ad assumere, rispetto a detto fusto, una configurazione di riposo ed una configurazione di carico, in detta configurazione di carico detta seconda estremità dei flettenti essendo maggiormente prossima a detto asse del fusto rispetto a detta configurazione di riposo, in detta configurazione di carico detta seconda estremità dei flettenti essendo sottoposta alla forzatura elastica di detti organi di collegamento impegnati su detta asta.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del fucile per uso subacqueo secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la fig.1 rappresenta, in vista prospettica dall'alto, una possibile soluzione realizzativa di un fucile secondo il trovato in configurazione di carico;
la fig.2 rappresenta, in vista prospettica dall'alto, il fucile di figura 1 in configurazione di riposo;
la fig.3 rappresenta, in vista in pianta dall'alto, il fucile di figura 1 in configurazione di carico;
la fig.4 rappresenta, in vista in pianta dall'alto, il fucile di figura 1 in configurazione di riposo;
la fig.5 rappresenta il fucile di figura 1 visto lateralmente e in configurazione di carico;
la fig.6 rappresenta il fucile di figura 1 visto lateralmente e in configurazione di riposo;
Con particolare riferimento a tali figure à ̈ indicato globalmente con 1 un fucile che comprende un impugnatura 2, una testata 3 ed un fusto 4.
Il fusto 4 può essere realizzato in diverse lunghezze allo scopo di realizzare fucili 1 adatti alle differenti condizioni dell'ambiente marino: l'acqua torbida con poca visibilità richiede un fusto 4 corto, al contrario, in caso di acqua molto limpida, il fusto 4 occorre di elevata lunghezza.
Sulla sommità del fusto 4 à ̈ disposta un'asta 5 di diametro generalmente compreso tra i 5 ed i 10 mm avente una sagomatura del suo codolo idonea ad impegnarsi amovibilmente entro un organo di aggancio azionato da un grilletto 6 definito sull'impugnatura 2.
L'asta 5 ha generalmente lunghezza sostanzialmente superiore al fusto 4 per consentire un migliore allineamento di mira, ed à ̈ accoppiata operativamente ai mezzi propulsivi 7.
Secondo il trovato i mezzi propulsivi 7 sono costituiti da una coppia di flettenti 8, rispettivamente un primo flettente 8a ed un secondo flettente 8b, aventi una prima estremità 9 connessa stabilmente al fusto 4 (eventualmente anche con l'interposizione di specifici componenti di fissaggio) e una seconda 10, opposta alla prima 9, associata per mezzo di organi di collegamento 11 all'asta 5.
Opportunamente i flettenti 8 si sviluppano in direzione sostanzialmente radiale rispetto all'asse 12 del fusto 4 e sono idonei ad assumere, rispetto a questo una configurazione di riposo ed una configurazione di carico.
Quando i flettenti 8 si trovano in configurazione di carico sono sottoposti alla forzatura elastica esercitata dagli organi di collegamento 11 che sono impegnati sull'asta 5, ed à ̈ proprio questa forza che causa un avvicinamento (per la deformazione elastica di almeno una porzione dei flettenti 8 o di un eventuale componente opzionale ad essi associato) della seconda estremità dei flettenti 8 all'asse 12 del fusto 4, permettendo di ridurre notevolmente l'ingombro laterale del fucile 1 e di conseguenza aumentando la facilità di brandeggio dello stesso.
In configurazione di riposo i flettenti 8 sono liberi da forzature e sono disposti in direzione sostanzialmente radiale rispetto al fusto 4.
Secondo una particolare soluzione realizzativa di particolare interesse pratico ed applicativo, illustrata in maniera esaustiva nelle allegate figure, i flettenti 8 presentano elevata deformabilità di tipo elastico e sono conformati ad arco con concavità sostanzialmente divergente rispetto al fusto 4.
Vantaggiosamente gli organi di collegamento 11 sono costituiti da una fune 13 che presenta una porzione estrema 14 impegnata in un elemento di vincolo 15 definito in prossimità del codolo dell'asta 5.
La fune 13 à ̈ preferibilmente di diametro esiguo al fine di avere la massima flessibilità.
Nelle aste 5 cosiddette “tradizionali†l'elemento di vincolo 15 à ̈ costituito da tacche, ottenute per fresatura dell'asta 5, che si estendono dalla sua superficie esterna fino quasi al suo piano diametrale.
In altre tipologie di aste 5 l'elemento di vincolo 15 Ã ̈ invece costituito da risalti sporgenti, come ad esempio perni o pinnette, resi generalmente solidali all'asta mediante saldatura.
La fune 13 presenta un primo tratto 16, disposto perpendicolarmente all'asse 12 del fusto 4, di cui un capo 17 Ã ̈ vincolato stabilmente a uno dei flettenti 8a e l'altro 18 Ã ̈ girevole attorno a una prima puleggia 19 solidale all'altro flettente 8b e girevole folle sullo stesso.
Un secondo tratto 20 della fune 13 Ã ̈ invece scorrevole, fra la puleggia 19 e un elemento di rinvio 21 disposto sul fusto 4, il quale permette di realizzare la deviazione di un terzo tratto 22 della fune 13, e di conseguenza della forza ad esso applicata, in direzione parallela all'asse del fusto 4.
Questo terzo tratto 22 Ã ̈ a sua volta connesso alla porzione terminale 14 impegnata sull'asta 5.
Secondo una forma di realizzazione differente, soluzione che permette di aumentare ulteriormente la velocità con cui à ̈ spinta l'asta 5, e che quindi desta particolare interesse, à ̈ quella di disporre sui flettenti 8, oltre alla puleggia principale 19, una o più pulegge ausiliare 23 secondo la velocità di spinta che si desidera ottenere.
Tale risultato può essere ottenuto poiché, in tale forma di realizzazione, si sfrutta il principio di funzionamento che à ̈ alla base della nota struttura meccanica del paranco, ovvero, se per sollevare una zavorra collegata ad una fune scorrevole su di una puleggia à ̈ necessaria una certa forza, impiegando due pulegge, di cui una mobile, la stessa zavorra può essere sollevata applicando una forza dimezzata; se invece di due pulegge se ne utilizzassero un numero maggiore, la forza necessaria per sollevarla diminuirebbe ulteriormente, questo poiché la zavorra da sollevare sarà ripartita su un numero maggiore di tratti verticali della fune 13.
Incrementando il numero delle pulegge si aumenta il vantaggio meccanico ottenibile.
Come conseguenza, nei paranchi, la fune 13 si muove a velocità superiore rispetto alla velocità che avrebbe nel caso si adottasse una unica carrucola fissa per sollevare la zavorra: in particolare nel caso di una coppia di carrucole, di cui una fissa ed una mobile, (cui à ̈ associata la zavorra) la velocità di movimento della fune 13, durante il sollevamento della zavorra à ̈ doppia rispetto alla velocità di ascesa della zavorra stessa. Analogamente, incrementando il numero delle carrucole, à ̈ possibile “moltiplicare†la velocità della fune 13 rispetto a quella a cui si muove la zavorra.
Per lo stesso principio aumentando il numero di pulegge e di conseguenza il numero di tratti intermedi 24, interposti fra il secondo 20 e il terzo 22 tratto della fune 5, su di esse girevoli, aumenta la velocità con cui l'asta 5, solidale al tratto 14 della fune 13, à ̈ scagliata dal fucile 1 in quanto aumenta la velocità con cui si muove il tratto 14 di fune 13 che la trascina in movimento. La disposizione delle pulegge 23 e della fune 13, disposta fra di esse, definisce sostanzialmente la configurazione meccanica nota di un paranco.
Secondo un ulteriore forma di realizzazione che garantisce all'utilizzatore una ottimale linea di mira, i flettenti 8 e l'elemento di rinvio 21 sono posizionati nella parte inferiore del fusto 4.
Vantaggiosamente, il terzo 22 tratto della fune 4 presenta un elemento di raccordo 25 che à ̈ connesso ad un'unità di accoppiamento 26 che presenta forma e dimensioni sostanzialmente coniugate a quella dell'elemento di vincolo dell'asta 5.
Secondo una soluzione realizzativa di indubbio interesse pratico ed applicativo preposta all'incremento della comodità di brandeggio ed alla riduzione complessiva degli ingombri del fucile 1, il fusto 4 presenta smanchi laterali (non rappresentati nelle allegate figure), nei quali sono alloggiati i flettenti 8 quando si trovano in configurazione di carico, questo per consentirne una maggiore deformazione elastica degli stessi e quindi di portare la seconda estremità dei flettenti 8 in alloggiamento almeno parziale negli smanchi del fusto 4 preposti a tale scopo.
Questo permette di ridurre, se non eliminare, l'ingombro laterale dei flettenti 8 e facilita il brandeggio del fucile.
Secondo una differente soluzione realizzativa, i flettenti 8 sono elementi rigidi, e fra la loro prima estremità e il fusto 4 à ̈ interposto un mezzo elastico, generalmente una molla di trazione (o una molla elicoidale o una molla a torsione o altro mezzo elastico preposto a fornire un momento flettente opposto alla forza applicata ai flettenti 8 al momento del caricamento), che permette ai flettenti 8 di assumere la configurazione di carico.
Più particolarmente, i flettenti 8 sono di materiale preferibilmente scelto fra legno, materiale composito e metallo.
Si segnala che l'adozione di un materiale composito a base di fibra di carbonio à ̈ quella che consente di ottenere una maggiore spinta elastica dai flettenti 8 (quando si adotto la soluzione realizzativa che prevede una loro deformazione elastica) anche adottando una sezione esigua per gli stessi.
La sezione esigua dei flettenti 8 (ed eventualmente una loro forma lenticolare o comunque idrodinamica rispetto alla direzione in cui si muovono passando dalla configurazione di carico a quella di riposo) consente di minimizzarne la resistenza idrodinamica, incrementando il rendimento con il quale questi possono muoversi in acqua e, di conseguenza, il rendimento balistico del fucile 1.
Il funzionamento del dispositivo secondo il trovato risulta evidente da quanto descritto e illustrato e, in particolare, risulta evidente come, inizialmente, il fucile 1 si trovi in configurazione di riposo, ed i flettenti 8 siano disposti in direzione sostanzialmente radiale rispetto al fusto 4.
Per procedere al caricamento del fucile si posiziona l'asta 5 sul fusto 4 e se ne inserisce la porzione terminale all'interno dell'organo di aggancio.
In questa fase, l'utilizzatore dovrà esercitare una forza di trazione sulla fune 13 e portare la sua porzione terminale 14, ad impegnarsi con un corrispondete elemento di vincolo 15 dell'asta 5. La fune 13, tendendosi, esercita una forzatura elastica sui flettenti 8 che, deformandosi elasticamente, portano la loro seconda estremità 10 in prossimità del fusto 4, arrivando in configurazione di carico.
A questo punto, il fucile à ̈ carico e pronto a lanciare l'asta 5.
Azionando il grilletto 6, l'organo di aggancio libera l'asta 5, ciò consente ai flettenti 8 di ritornare (quasi istantaneamente) nella configurazione di riposo: l'asta 5 spinta dalla fune 13 (a sua volta trascinata dal veloce ritorno elastico dei flettenti 8) à ̈ scagliata dal fucile 1 verso un bersaglio. Al termine di questa sequenza di movimenti il fucile risulta scarico à ̈ nuovamente pronto per essere caricato.
Si à ̈ in pratica constatato come il fucile per uso subacqueo, secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato in quanto presenta un elevata maneggevolezza d'uso e minori ingombri laterali migliorando il brandeggio.
Inoltre, Ã ̈ opportuno segnalare, che questa architettura realizzativa prevede di concentrare le masse vicino all'impugnatura 2 arretrando il baricentro del fucile.
Sapendo che il momento (flettente in questo caso) à ̈ dato dalla forza per il braccio, maggiore sarà il braccio e maggiore sarà il momento da applicare per vincere il momento resistente.
Quindi una massa importante in testata 3 determina una maggiore difficoltà di spostamento e di brandeggio del fucile 1, che diminuisce arretrando il suo baricentro.
Il fucile 1, secondo il trovato, risulta quindi essere maggiormente idoneo al movimento in acqua sia per quanto concerne la resistenza idrodinamica, sia per quanto concerne il computo della forze.
Inoltre, il fucile 1 secondo il trovato, risulta essere soggetto a minori perdite di energia, in quanto i flettenti 8, a differenza degli elastici, sono caratterizzati da cicli di isteresi ristretti e quindi lavorano, sostanzialmente, in campo perfettamente elastico.
La presenza di un numero minore di componenti sottoposti ad usura, non essendovi necessariamente fra questi elastici o gomme, minimizza il numero di ricambi necessari con conseguente riduzione dei costi di esercizio e mantenimento del fucile 1, rispetto a quelli che devono essere sostenuti per i fucili subacquei fino ad ora noti.
Inoltre, il fatto di non utilizzare elastici o gomme rende indipendenti le prestazioni balistiche dal tempo di permanenza del fucile 1 in configurazione di carico, poiché, i flettenti 8, presentano un comportamento elastico che approssima le condizioni ideali, indipendentemente dal tempo in cui rimangono flessi ed adiacenti al fusto del fucile 1.
Un ulteriore vantaggio dovuto alla mancanza di utilizzo di elastici o gomme, Ã ̈ che quando la fune 13 Ã ̈ tensionata non subisce una contrazione radiale, quindi, non deve vincere la pressione idrostatica per poter ritornare in condizione di riposo.
Ne consegue che le prestazioni balistiche del fucile 1 saranno indipendenti dalla diversa profondità a cui à ̈ utilizzato.
Da notare che, in fase di tiro, si genera un minore rinculo poiché minore à ̈ la massa proiettata in avanti: infatti in gioco vi à ̈ solo la massa dell'asta 5, a differenza di quanto succede nei fucili subacquei fino ad ora noti in cui anche almeno una parte degli elastici avanzava lungo il fusto 4 verso la testata 3.
Inoltre, il fucile 1 secondo il trovato, à ̈ idoneo ad essere utilizzato anche per scagliare aste 5 leggere, tipiche della pesca in mediterraneo e, in generale, in prossimità della costa, garantendo in questo caso un una ulteriore riduzione del rinculo.
Un ulteriore vantaggio del trovato à ̈ la possibilità di utilizzare il fucile 1 secondo configurazioni differenti a seconda del numero di pulegge su cui la fune 13 viene fatta passare.
Questo permette di poter aumentare o diminuire la velocità con cui si scaglia l'asta 5 a seconda delle necessità d'utilizzo.
Ulteriore vantaggio legato all'adozione di un gruppo di pulegge disposte in configurazione reciproca come un paranco, à ̈ che i flettenti hanno una corsa minima e questo garantisce che, le deformazioni subite dagli stessi, rimangano in campo elastico. In tal modo il fucile al momento dello sgancio sarà soggetto a reazioni dinamiche minime guadagnando in precisione e stabilità.
Da notare che la velocità massima raggiungibile à ̈ superiore rispetto ai fucili di tipo noto.
Infatti, se la fune 13 à ̈ fatta passare su solo 2 carrucole, si ottiene una certa velocità pari a “X†m/s , se invece si fa passare su tre carrucole si ottiene una velocità pari a “2X†m/s e così via.
E' quindi possibile quasi istantaneamente adattare il fucile, prima di iniziare la pescata, alla tipologia di ambiente, di prede e di visibilità essendo possibile riconfigurarlo facilmente e velocemente.
Si può quindi osservare che il fucile secondo il trovato garantisce una gittata dell'asta superiore a quella dei fucili tradizionali, e paragonabile a quella dei roller-gun con l'indubbio vantaggio, rispetto a questi ultimi, di richiedere una minore manutenzione, e presentare una vita media maggiore.
Il trovato, così concepito, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Il fucile 1 secondo il trovato potrà infatti essere utilizzato, fermo restando che la forma di esecuzione illustrata risulta preferita, come una balestra semplice, ovvero disponendo tra i due flettenti 8 la fune 13 di collegamento, la quale potrà essere impegnata direttamente nell'elemento di vincolo 15 dell'asta 5.
L'adozione di questa soluzione consente di disporre comunque i flettenti 8 come in figura e quindi di minimizzare ugualmente sia il rinculo subito dall'utilizzatore al momento del tiro, sia gli ingombri laterali, garantendo quindi una discreta maneggevolezza del fucile.
Non si esclude inoltre la possibilità di adottare più coppie di flettenti per realizzare un fucile 1 particolarmente potente, indicato per l'adozione di aste 5 di elevato diametro e massa tipiche della pesca in oceano.
Infatti la disposizione in configurazione di carico à ̈ la medesima dei casi descritti in precedenza.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre à ̈ da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Fucile per uso subacqueo comprendente un'impugnatura (2), una testata (3) e un fusto (4) atto al sostegno di un'asta (5), vincolabile ad un organo di aggancio azionato da un grilletto (6), definito su detta impugnatura (2), detta asta (5) essendo accoppiata operativamente a mezzi propulsivi (7), caratterizzato dal fatto che detti mezzi propulsivi (7) sono costituiti da una coppia di flettenti (8a) e (8b), una prima estremità (9) di detti flettenti (8) essendo connessa stabilmente a detto fusto (4) e una seconda estremità (10), opposta a detta prima (9), essendo associabile per mezzo di organi di collegamento (11) a detta asta (5), detti flettenti (8) sviluppantesi in direzione sostanzialmente radiale rispetto all'asse (12) di detto fusto (4) ed essendo idonei ad assumere, rispetto a detto fusto (4), una configurazione di riposo ed una configurazione di carico, in detta configurazione di carico detta seconda estremità (10) dei flettenti (8) essendo maggiormente prossima a detto asse (12) del fusto rispetto a detta configurazione di riposo, in detta configurazione di carico detta seconda estremità (10) dei flettenti (8) essendo sottoposta alla forzatura elastica di detti organi di collegamento (11) impegnati su detta asta (5).
  2. 2. Fucile per uso subacqueo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti flettenti (8) presentano elevata deformabilità di tipo elastico e sono conformati ad arco con concavità sostanzialmente divergente rispetto a detto fusto (4).
  3. 3. Fucile per uso subacqueo, secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detti organi di collegamento (11) sono costituiti da una fune (13) presentante una porzione estrema (14) impegnata in un elemento di vincolo (15) definito in prossimità del codolo di detta asta (5).
  4. 4. Fucile per uso subacqueo, secondo le rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che un primo tratto (16) di detta fune (4), disposto perpendicolarmente a detto asse (12) del fusto (4), presenta un capo (17) vincolato stabilmente a uno di detti flettenti (8a) e l'altro capo (18) girevole attorno a una prima puleggia (19) solidale all'altro di detti flettenti (8b), un secondo tratto (20) di detta fune (13) Ã ̈ scorrevole fra detta puleggia (19) e un elemento di rinvio (21) disposto su detto fusto (4) per la deviazione di un terzo tratto (22) di fune (13) in direzione parallela a detto asse (12) del fusto (4).
  5. 5. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che uno spezzone intermedio (24) tra detto secondo (20) e detto terzo (22) tratto della fune (13) à ̈ girevole su almeno una puleggia ausiliaria (23) associata al flettente (8) opposto a quello del precedente rimando, dette pulegge (23) e detta fune (13) essendo disposte come un paranco.
  6. 6. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti flettenti (8) e detto elemento di rinvio (21) sono posizionati nella parte inferiore di detto fusto (4).
  7. 7. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto terzo tratto (22) della fune (13) presenta un elemento di raccordo (25) connesso a un'unità di accoppiamento (26) di forma e dimensione sostanzialmente coniugate a quella di detto elemento di vincolo (15) di detta asta (5).
  8. 8. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto fusto presenta smanchi laterali di alloggiamento per detti flettenti (8) in detta configurazione di carico, l'inserimento di detti flettenti (8) entro detti smanchi determinando una maggiore contrazione di detti flettenti (8) rispetto a detto fusto (4) e la riduzione dell'ingombro trasversale di detto fucile (1).
  9. 9. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che interposta fra detta prima estremità (9) dei flettenti ed il fusto (4) à ̈ presente una molla preposta all'azione propulsiva.
  10. 10. Fucile per uso subacqueo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti flettenti (8) sono di materiale preferibilmente scelto fra legno, materiale composito e metallo.
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