ITBO20100004A1 - Gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacque. - Google Patents

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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63CLAUNCHING, HAULING-OUT, OR DRY-DOCKING OF VESSELS; LIFE-SAVING IN WATER; EQUIPMENT FOR DWELLING OR WORKING UNDER WATER; MEANS FOR SALVAGING OR SEARCHING FOR UNDERWATER OBJECTS
    • B63C11/00Equipment for dwelling or working underwater; Means for searching for underwater objects
    • B63C11/02Divers' equipment
    • B63C11/04Resilient suits
    • B63C11/08Control of air pressure within suit, e.g. for controlling buoyancy ; Buoyancy compensator vests, or the like

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Description

Titolo: GRUPPO DI REGOLAZIONE IDROSTATICA PER IMMERSIONI SUBACQUEE
D E S C RI Z I ON E
Forma oggetto del presente trovato un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee.
Nella pratica di tutte le attività di immersione subacquea, sia in apnea che con autorespiratore, sia professionali che dilettantistiche, l'operatore, il subacqueo, ricorre ad opportune zavorre per equilibrare il suo assetto sotto la superficie.
Infatti, siccome le mute sono realizzate in materiale coibente, che ingloba allo scopo una pluralità di bolle di aria, il subacqueo che le indossa è soggetto ad una forte spinta positiva che deve necessariamente essere equilibrata.
L'equilibrio idrostatico è ottenuto, nelle immersioni con autorespiratore, grazie ad un giubbotto gonfiabile (una camera associata ad una rispettiva rubinetteria afferente dalla bombola contenente aria compressa) ed ad una opportuna quantità di piombo generalmente portata su una rispettiva cintura dal subacqueo stesso.
Variando la profondità, varia la pressione e quindi il volume delle microbolle di aria incapsulate nella muta: la spinta positiva della muta quindi cala all'aumentare della pressione. Il giubbotto gonfiabile ha lo scopo di equilibrare questa variazione di spinta di galleggiamento.
Nelle immersioni in apnea il subacqueo ricorre invece alla variazione della zavorra che porta sul proprio corpo: alcuni degli elementi di zavorra montati sulla cintura o su un giubbetto, chiamato in gergo schienalino, possono essere eliminati e fissati alla boa di segnalazione o appoggiati temporaneamente su uno scoglio.
Questa operazione, sebbene dalla descrizione sembri comoda ed immediata, richiede un po' di tempo in seguito alla necessità di avvicinarsi alla boa di segnalazione, o alla costa (se lo si vuole lasciare su uno scoglio), asportare l'elemento dalla cintura o dal giubbetto e fissarlo sulla boa stessa.
Se si considera che la grandissima maggioranza di chi pratica immersioni in apnea lo fa praticando pesca in apnea, attività che richiede grandissima prontezza di riflessi e capacità di interpretare rapidamente una situazione ed interpretarla al fine di finalizzare una cattura, è evidente che la lentezza tipica della procedura di variazione della zavorra appena citata sia un gravissimo handicap.
Chi pratica la pesca in apnea può avere la necessità di pescare in poco più di un metro d'acqua o a diverse decine di metri di profondità: è ovvio che la zavorra non potrà essere sempre la stessa.
Nell'ambito di una stessa uscita di pesca, il pescatore in apnea potrebbe trovarsi a pescare in condizioni che richiedono una zavorra di 8 kg ed in situazioni in cui sono necessari solamente 3 kg. Adattare la propria zavorra ricorrendo ad elementi mobili, in questi casi, è quasi impossibile.
Spesso il pescatore indossa addirittura 2 cinture di zavorra differenti, o una cintura ed un giubbetto per togliere imo dei due in caso di incremento della profondità operativa.
Anche in questo caso, la cintura e/o il giubbetto tolti dovranno in qualche modo essere disposti, su una imbarcazione di appoggio, sulla boa, sulla Chi pesca, inoltre, ha la necessità di nascondere i propri movimenti e le proprie vibrazioni vitali ai pesci.
Il pescatore si muove tra gli scogli con lo scopo di avvicinare la rpeda senza che questa si accorga di lui.
Le vibrazioni emesse con il movimento sono solo una piccola parte delle vibrazioni percepite dai pesci: essi infatti avvertono anche le vibrazioni dovute alla pulsazione cardiaca, pulsazioni alle quali sono associati deboli segnali elettromagnetici che molti pesci sono in gradi di recepire.
La percezione della presenza del pescatore in apnea da parte delle prede attraverso le vibrazioni ed i segnali elettromagnetici che lo stesso emana costituiscono un problema difficilmente sormontabile.
Compito principale del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee attraverso il quale sia possibile regolare con precisione l'assetto di un subacqueo in tempi rapidi e senza l'ausilio di apparati esterni.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee in grado di schermare le vibrazioni ed i segnali elettromagnetici emessi dal cuore del subacqueo in immersione verso l'ambiente subacqueo in cui è immerso.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questo scopo vengono raggiunti dal presente gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee caratterizzato dal fatto che comprende almeno una camera stagna, associata ad un rispettivo beccuccio di gonfiaggio, detto beccuccio di gonfiaggio essendo posto al termine di una rispettiva conduttura ed essendo facilmente accessibile dall'utilizzatore, il gonfiaggio di detta camera, in seguito airinsufflazione di aria nel beccuccio da parte dell'utilizzatore determinando un maggiore galleggiamento del gruppo, lo sgonfiaggio, in seguito ad asportazione di aria dal beccuccio, determinando un minore galleggiamento del gruppo.
Ulteriori particolarità risulteranno maggiormente chiare ed evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni, in cui:
la fig.l rappresenta, in vista frontale schematizzata, una prima particolare soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee secondo il trovato indossato da un apneista;
la fig.2 rappresenta, in vista laterale schematizzata, la soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee di figura 1 con camera stagna gonfia;
la fìg.3 rappresenta, in vista laterale schematizzata, la soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee di figura 1 con camera stagna sgonfia;
la fig.4 rappresenta, in vista frontale prospettica, una seconda soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee secondo il trovato;
la ftg.5 rappresenta, in vista frontale, una terza soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee secondo il trovato;
la fig.6 rappresenta, in vista frontale, una quarta soluzione realizzativa di un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee secondo il trovato;
la fig.7 rappresenta, in sezione laterale ingrandita, un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure è indicato globalmente con 1 un gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee.
Il gruppo 1 comprende almeno una camera stagna 2, associata ad un rispettivo beccuccio di gonfiaggio 3.
Il beccuccio di gonfiaggio 3 è posto al termine di una rispettiva conduttura 4.
Al fine di garantire un facile utilizzo del gruppo 1, il beccuccio 3 è facilmente accessibile dal l'uti lizzatore U: in particolare sarà fissato alla muta in modo che si trovi costantemente in prossimità della bocca dell'utilizzatore U.
Il gonfiaggio di aria, in seguito all'insufflazione nel beccuccio 3 da parte deU’utilizzatore U determinerà un maggiore galleggiamento del gruppo 1 (come un palloncino la camera 2 sarà riempita di aria e tenderà a galleggiare equilibrando l’eventuale eccesso di zavorra); lo sgonfiaggio, in seguito ad asportazione di aria dal beccuccio 3 (semplicemente aprendo il tappo S e lasciando fuoriuscire naturalmente l'aria o aspirandola con la bocca direttamente dal beccuccio 3), determinerà un minore galleggiamento del gruppo 1 (quando non è necessario equilibrare la spinta negativa della zavorra).
In particolare va evidenziato che il gruppo 1 può comprendere un giubbetto 6 su cui è fissata l'almeno una camera stagna 3.
In tal caso il giubbetto 6 potrà essere opportunamente realizzato in materiale schermante le radiazioni elettromagnetiche e sarà provvisto di una superfìcie interna 7 di tipo anecoico.
Secondo una particolare soluzione realizzativa facilmente realizzabile e sicuramente idonea allo scopo di schermatura, il materiale schermante comprende uno strato 8 sostanzialmente reticolare di filamenti conduttori di elettricità a costituire una “gabbia di Faraday” che avvolge il busto dell'utilizzatore U schermando qualsiasi radiazione elettromagnetica irradiata dagli impulsi vitali dell'utilizzatore U verso l'ambiente esterno. Con gabbia di Faraday si intende qualunque sistema costituito da un contenitore in materiale elettricamente conduttore (o conduttore cavo) in grado di isolare l'ambiente interno da un qualunque campo elettromagnetico (in particolare elettrostatico) presente ai suo esterno, per quanto intenso questo possa essere.
È utilizzato il termine gabbia per sottolineare che il sistema può essere costituito, oltre che da un foglio metallico continuo, anche da una rete o una serie di barre opportunamente distanziate.
Secondo tale soluzione, i filamenti, distribuiti come una rete avente maglie di dimensioni variabili tra il decimo di millimetro quadro e diversi decimetri quadri, sono preferibilmente realizzati in una materia prima scelta tra rame, alluminio, ferro, carbonio, piombo, argento, oro e leghe conduttrici di porosa e morbida (materiali quali il neoprene o altri polimeri espansi sono particolarmente idonei a questa applicazione in quanto determinano una forte dissipazione delle vibrazioni che cercano di attraversarli) ed è provvista di una molteplicità di sporgenze contigue e ravvicinate eventi forma sostanzialmente piramidale.
Le onde vibrazionali incidenti su tale superficie 7 sono quindi parzialmente assorbite e dissipate in seno allo spessore del materiale costituente il giubbetto 6 (come accennato la quota parte di vibrazioni trasmesse è molto bassa in quanto il materiale poroso e morbido tende a dissipare le onde e non a trasmetterle) e parzialmente riflesse, dalla superficie di incidenza 9 di una rispetiva sporgenza 10, ad un superficie 11 atigua di una sporgenza 12 prossima a quella di prima incidenza.
Sulla superfìcie 11, di nuovo una parte di vibrazioni sarà assorbita e dissipata in seno al materiale ed un'altra piccola parte sarà nuovamente riflessa verso la superficie 11 : tale fenomeno si ripeterà fino alla completa dissipazione delle onde vibrazionali.
Preferìbilmente il gruppo 1 sarà conformato come un gilet e la almeno una camera stagna 2 sarà costituita da almeno una camera d'aria fasciata da due strati affacciati (ad esempio lo strato 13 e lo strato 8 di figura 7) del materiale costituente il gilet.
Secondo una soluzione realizzativa alternativa, il gruppo 1 è conformato come una cintura 13 e l'almeno una camera stagna 2 è costituita da almeno una camera d'aria fasciata da due strati affacciati del materiale costituente la cintura 13 stessa.
La conduttura 4 è un tubo deformabile (generalmente un tubo polimerico) provvisto di un beccuccio 3 di estremità richiudibile (per mezzo del tappo 5).
Il tubo dovrà essere lungo quanto la distanza tra la rispettiva camera stagna 2 e la bocca dell'utilizzatore U quando il gruppo 1 è indossato: come già detto la conduttura 4 dovrà essere fissata alla muta indossata dall'utiiizzatore U in modo da trovarsi costantemente in prossimità della bocca dello stesso. E' opportuno sottolineare che l'almeno una camera stagna 2 è simmetricamente disposta rispetto al piano sagittale dell'utilizzatore U per garantire un corretto assetto durante Γ immersione: in caso contrario l'utilizzatore U sarebbe soggetto ad una rotazione perché il lato sinistro potrebbe essere più (o meno) galleggiante del destro.
Il gruppo 1 secondo il trovato ha una forma preferibilmente scelta tra quella di una muta da sub (la camera 2 sarà direttamente prevista in alcune aree predefinite della muta e la conduttura fuoriuscirà per garantire aU'utilizzatore U l'ottima accessibilità del beccuccio 3), quella di una maglietta (da indossare sopra alla muta), quella di un gilet (da indossare sopra alla muta), quella di una cintura (da indossare in vita sopra alla muta), quella di una fascia sostanzialmente anulare (da indossare sopra alla muta cingendo la parte del corpo desiderata) e simili.
Utilmente il gruppo 1 di regolazione idrostatica per immersioni subacquee rende quindi possibile regolare con precisione l'assetto di un subacqueo in tempi rapidi e senza l'ausilio di apparati esterni. E' sufficiente che l’utilizzatore U gonfi o sgonfi la camera stagna 2 attraverso il beccuccio 3 per variare il suo assetto in acqua determinando la giusta spinta di galleggiamento in funzione della profondità a cui desidera operare.
Vantaggiosamente il gruppo 1 di regolazione idrostatica per immersioni subacquee scherma le vibrazioni ed i segnali elettromagnetici emessi dal cuore del subacqueo in immersione verso l'ambiente subacqueo in cui è immerso. In questo modo l'utilizzatore U appostato dietro uno scoglio per tendere un agguato ad una preda non potrà essere percepito dalla preda in quanto i suoi segnali vitali (vibrazioni ed impulsi elettromagnetici) sono schermati).
Positivamente il gruppo 1 di regolazione idrostatica per immersioni subacquee ha costi contenuti ed è di relativamente semplice realizzazione pratica, nonché di sicura applicazione.
Si è cosi visto come il trovato raggiunge gli scopi proposti.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito dei concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri tecnicamente equivalenti. Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio ( disclaimer) dalle rivendicazioni.
L’attuazione del presente trovato sarà effettuata con la più scrupolosa osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari dei prodotti In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. R I V EN D I C A Z I O N I 1. Gruppo di regolazione idrostatica per immersioni subacquee caraterizzato dal fatto che comprende almeno una camera stagna (2), associata ad un rispettivo beccuccio di gonfiaggio (3), detto beccuccio di gonfiaggio (3) essendo posto al termine di una rispettiva conduttura (4) ed essendo facilmente accessibile daU'utilizzatore (U), il gonfiaggio di detta camera (2), in seguito atrinsuffiazione di aria nel beccuccio (3) da parte dell'utilizzatore (U), determinando un maggiore galleggiamento del gruppo (1), lo sgonfiaggio, in seguito ad asportazione di aria dal beccuccio (3), determinando un minore galleggiamento del gruppo (1).
  2. 2. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 1, caraterizzato dal fato che comprende un giubbetto (6) su cui è fissata la detta almeno una camera stagna (2), detto giubbetto (6) essendo realizzato in materiale schermante le radiazioni elettromagnetiche ed essendo provvisto di una superficie interna (7) di tipo anecoico.
  3. 3. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 2, caraterizzato dal fato detto materiale schermante comprende uno strato (8) sostanzialmente reticolare di filamenti conduttori di elettricità a costituire una “gabbia di Faraday” che avvolge il busto deH'utilizzatore (U) schermando qualsiasi radiazione elettromagnetica irradiata dagli impulsi vitali deU'utilizzatore (U) verso l'ambiente esterno.
  4. 4. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 3, caraterizzato dal fatto che detti filamenti, distribuiti come una rete avente maglie di dimensioni variabili tra il decimo di millimetro quadro e diversi decimetri quadri, sono preferibilmente realizzati in una materia prima scelta tra rame, alluminio, ferro, carbonio, piombo, argento, oro e leghe conduttrici di corrente elettrica.
  5. 5. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto r.he detta superficie interna (7) di tipo anecoico del detto giubbetto (6) è sostanzialmente porosa e morbida ed è provvista di una molteplicità di sporgenze contigue e ravvicinate aventi forma sostanzialmente piramidale, le onde vibrazionali incidenti su tale superfìcie (7) essendo parzialmente assorbite e dissipate in seno allo spessore del materiale costituente detto giubbetto (6) e parzialmente riflesse, dalla superficie di incidenza (9) di una rispettiva sporgenza (10), ad un superficie attigua (11) di una sporgenza (12) prossima a quella di prima incidenza con conseguente parziale assorbimento e dissipazione, fino alla completa dissipazione delle onde vibrazionali.
  6. 6. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dai fatto che è conformato come un gilet e che detta almeno una camera stagna (2) è costituita da almeno una camera d'aria fasciata da due strati affacciati del materiale costituente il gilet.
  7. 7. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è conformato come una cintura (13) e che detta almeno una camera stagna (2) è costituita da almeno una camera d'aria fasciata da due strati affacciati del materiale costituente la cintura (13).
  8. 8. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo la rivendicazione 6 o la rivendicazione 7, caraterizzato dal fatto che detta conduttura (4) è un tubo deformabile provvisto di un beccuccio (3) di estremità richiudibile, indossato.
  9. 9. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una camera stagna (2) è simmetricamente disposta rispetto al piano sagittale deH’utilizzatore (U) per garantire un corretto assetto durante Timmersione.
  10. 10. Gruppo di regolazione idrostatica, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fatto che ha una forma preferibilmente scelta tra quella di una muta da sub, quella di una maglietta, quella di un gilet, quella di ima cintura (13), quella di una fascia sostanzialmente anulare e simili.
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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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US4623316A (en) * 1983-07-07 1986-11-18 Ratliff John C Flotation vest
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