ITBO20090041A1 - Sistema ottico per riprese video. - Google Patents

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ITBO20090041A1
ITBO20090041A1 IT000041A ITBO20090041A ITBO20090041A1 IT BO20090041 A1 ITBO20090041 A1 IT BO20090041A1 IT 000041 A IT000041 A IT 000041A IT BO20090041 A ITBO20090041 A IT BO20090041A IT BO20090041 A1 ITBO20090041 A1 IT BO20090041A1
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IT
Italy
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optical
aiming
optical system
optical axis
objective
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IT000041A
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Inventor
Giampiero Piazza
Original Assignee
Xilostudios Di Xilo Maria Cristina & C S A S
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    • G03PHOTOGRAPHY; CINEMATOGRAPHY; ANALOGOUS TECHNIQUES USING WAVES OTHER THAN OPTICAL WAVES; ELECTROGRAPHY; HOLOGRAPHY
    • G03BAPPARATUS OR ARRANGEMENTS FOR TAKING PHOTOGRAPHS OR FOR PROJECTING OR VIEWING THEM; APPARATUS OR ARRANGEMENTS EMPLOYING ANALOGOUS TECHNIQUES USING WAVES OTHER THAN OPTICAL WAVES; ACCESSORIES THEREFOR
    • G03B35/00Stereoscopic photography
    • G03B35/08Stereoscopic photography by simultaneous recording
    • GPHYSICS
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    • G02BOPTICAL ELEMENTS, SYSTEMS OR APPARATUS
    • G02B7/00Mountings, adjusting means, or light-tight connections, for optical elements
    • G02B7/02Mountings, adjusting means, or light-tight connections, for optical elements for lenses
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    • GPHYSICS
    • G02OPTICS
    • G02BOPTICAL ELEMENTS, SYSTEMS OR APPARATUS
    • G02B23/00Telescopes, e.g. binoculars; Periscopes; Instruments for viewing the inside of hollow bodies; Viewfinders; Optical aiming or sighting devices
    • G02B23/16Housings; Caps; Mountings; Supports, e.g. with counterweight
    • G02B23/18Housings; Caps; Mountings; Supports, e.g. with counterweight for binocular arrangements

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  • Cameras Adapted For Combination With Other Photographic Or Optical Apparatuses (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
SISTEMA. OTTICO PER RIPRESE VIDEO.
La presente invenzione è relativa ad un sistema ottico per riprese video ed in particolare ad un sistema ottico per riprese video e/o cinematografiche stereoscopiche tridimensionali .
I sistemi ottici per riprese stereoscopiche tridimensionali di tipo noto, come il sistema IMAX-3D® sono basati su sistemi di ripresa che tentano di replicare, in estrema sintesi, l'anatomia umana, sfruttando due obiettivi, ed i relativi assi ottici, affiancati e posti ad una distanza di circa 6,5 cm, pari alla distanza interpupillare media.
Tali sistemi non tengono tuttavia conto di un fattore fondamentale della fisiologia umana ovvero la limitata area dimensionale all'interno della quale è percepibile una distanza tridimensionale (secondo un asse Z) senza l'ausilio della capacità dei bulbi oculari di modificare la convergenza variando l'angolo di parallasse.
In altre parole, la distanza interpupillare media del sistema ottico umano fornisce la percezione della profondità sull'asse Z in modo particolarmente efficace in un'area che si può definire campo- visuale- medio. È possibile considerare un campo-visuale-medio valido per una buona percezione della profondità quello di forma cubica e di lato da 2 a 10 metri; con ampie distanze, oltre i 100 m, la percezione della profondità da parte dell'uomo risulta ridotta fino ad annullarsi mentre osservando oggetti vicini, al di sotto di 1 metro, questi appaiono sdoppiati alla vista se si mantiene il puntamento visivo sullo sfondo senza attuare una correzione dell'angolo di parallasse.
Conseguentemente, operare con telecamere stereoscopiche che hanno le ottiche posizionate in modo fisso, ad esempio alla distanza interpupillare media di 6,5 cm, produce riprese corrette per la percezione stereoscopica solo nel caso i soggetti siano posizionati mediamente oltre 3 metri di distanza fino all'infinito.
Qualora sia presente invece anche un soggetto più vicino (al di sotto dei 3 metri) si deve far convergere su questo l'asse centrale delle ottiche delle due telecamere aumentando l'angolo di parallasse per evitare che il punto d'interesse risulti sdoppiato.
Questo aumento della convergenza produce però un problema altrettanto grave infatti aumentando l'angolo di parallasse per "collimare" su un soggetto vicino, l'angolo stesso continuerà a divergere dietro l'oggetto portando le inquadrature sui soggetti lontani ad essere spostate orizzontalmente.
Tale fenomeno fornisce comunque un informazione idonea al cervello per interpretare i piani posteriori tanto più lontani quanto maggiore è lo scostamento inverso ma, oltre un certo limite, subentrano disagi inaccettabili. Al fine di ovviare ai suddetti inconvenienti sono state sviluppate soluzioni per le riprese stereoscopiche che permettono di modificare l'angolo di parallasse nonché la distanza fra gli obiettivi delle telecamere, in sistemi con camere affiancate o con singola camera con due ottiche.
In tali sistemi, le camere sono installate relativamente mobili su strutture di sostegno in modo da poter essere reciprocamente avvicinate e ruotate.
Queste ultime soluzioni tuttavia risultano molto complesse e quindi costose; le telecamere così accoppiate sono di difficile utilizzo e, soprattutto, non è possibile ridurre la distanza fra gli obiettivi al di sotto di un valore limite a causa dell'ingombro delle camere stesse.
Una differente tipologia di supporto per telecamere, permette di ottenere un effetto stereoscopico mediante una prima ed una seconda telecamera posizionate relativamente angolate.
In particolare le telecamere sono disposte in modo da definire fra loro un angolo retto (90°) e sono sostenute su un supporto molto complesso.
In sintesi, la prima camera, posta verticalmente, riceve le immagini tramite la riflessione di un cristallo posto a 45° e, parallelamente, le immagini pervengono alla seconda camera, orizzontale, attraverso lo stesso cristallo .
Questa attrezzatura consente di avere i due assi interottici degli obiettivi delle due camere che possono arrivare a distanze molto ravvicinate, anche al di sotto della distanza interoculare media umana (cm 6,5) fino a coincidere.
Le riprese effettuate installando le camere su un supporto come appena descritto non possono essere di tipo dinamico.
La presenza di una ripresa "rovesciata" necessita di un grosso lavoro in post-produzione che risulta molto più complessa rispetto a quella necessaria in altri sistemi per riprese stereoscopiche.
La presenza del cristallo può essere causa di riflessi assolutamente indesiderati, di errori nella collimazione dell'inquadrature nell' effettuare il rovesciamento verticale e di errori nella corrispondenza della cromaticità.
In questo contesto, compito tecnico precipuo della presente invenzione è proporre un sistema ottico per riprese video in stereoscopia che permetta di ovviare ai suddetti inconvenienti.
Uno scopo della presente invenzione è proporre un sistema ottico per riprese stereoscopiche che sia efficace nella regolazione della distanza fra gli assi ottici delle camere (distanza interottica).
Un altro scopo della presente invenzione è proporre un sistema ottico per riprese stereoscopiche che consenta una rapida regolazione dell'angolo di parallasse.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un sistema ottico per riprese stereoscopiche che sia ergonomico e facilmente utilizzabile.
Un altro scopo ancora è proporre un sistema ottico per riprese stereoscopiche strutturalmente semplice ed economico che permetta di ottenere un ampia gamma di distanze interottiche.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un sistema ottico per riprese stereoscopiche secondo la rivendicazione 1 ed una o più delle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un sistema ottico per riprese video come illustrato negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra una coppia di camere per riprese stereoscopiche provvista di un sistema ottico secondo la presente invenzione, in una prima configurazione operativa, in una vista prospettiva schematica;
la figura 2 illustra il sistema ottico di figura 1 in una seconda configurazione operativa in una vista prospettica schematica;
- la figura 3 illustra il sistema ottico di figura 1 in una terza configurazione operativa, in una vista prospettica schematica;
la figura 4 illustra il sistema ottico di figura 1 in una quarta configurazione operativa, in una vista prospettica schematica.
Conformemente ai disegni allegati, con particolare riferimento alla figura 1, con il numero 1 è indicato un sistema ottico per riprese stereoscopiche secondo la presente invenzione.
Nell'esempio illustrato, il sistema 1 è accoppiato ad una prima ed una seconda telecamera o camera 2, 3 opportunamente relativamente posizionate in modo da poter effettuare riprese stereoscopiche in maniera sostanzialmente nota qui non descritta nel dettaglio. Le camere 2, 3 comprendono ciascuna un corrispondente obiettivo 4, 5 presentanti rispettivamente un primo ed un secondo asse ottico 04, 05.
Il sistema 1 ottico comprende un primo ed un secondo gruppo 6, 7 ottico per l'accoppiamento del sistema 1 stesso con i citati obiettivi 4 e 5.
Preferibilmente, i gruppi 6, 7 ottici comprendono ciascuno almeno una lente, non illustrata e sono accoppiabili ciascuno al corrispondente obiettivo 4, 5 mediante mezzi a vite non illustrati.
Il sistema 1 comprende una struttura 8 di interconnessione e supporto dei gruppi 6 e 7 ottici.
La struttura 8 di interconnessione comprende una sbarra 9 sulla quale sono scorrevolmente montati i gruppi 6 e 7 ottici.
La struttura 8 di supporto comprende, operativamente attivi sui gruppi ottici 6 e 7, dei mezzi 10 di regolazione della posizione relativa dei gruppi 6 e 7 lungo la sbarra 9.
Tali mezzi 10 di regolazione comprendono una manopola 11 mediante la quale è possibile regolare la distanza fra loro dei due gruppi 6, 7 ottici per consentire un allineamento ottimale con il corrispondente obiettivo 4, 5.
Con riferimento alle figure da 2 a 4, si osserva che gli obiettivi 4 e 5 sono parte integrante dei gruppi ottici 6 e 7 e quindi del sistema 1 secondo la presente invenzione.
In quest'ultima configurazione, gli obiettivi 4 e 5 permettono l'accoppiamento del sistema 1 con le camere 2, 3, in particolare ciascuno con il corrispondente cosiddetto corpo - camera.
Come è noto infatti, le camere presentano innesti fra gli obiettivi ed i corpi-camera, come ad esempio, 1'innesto o attacco "C" che costituisce una soluzione preferita nel contesto della presente invenzione.
Si osservi che, vantaggiosamente per le ragioni che saranno chiarite in seguito, almeno le principali regolazioni relative all'obiettivo, come zoom, diaframma e fuoco, sono gestite da corrispondenti ghiere 12 localizzate nel corrispondente gruppo 6, 7 ottico.
È opportuno osservare che i gruppi 6, 7 ottici presentano ciascuno un proprio asse ottico che coincide, con il sistema 1 installato sulle telecamere come anche nel caso gli obiettivi siano parte dei gruppi ottici stessi, con gli assi 04, 05 degli obiettivi 4, 5.
Ai gruppi 6, 7 ottici è collegato rispettivamente un primo rinvio 13, 14 prismatico.
I rinvìi 13, 14 prismatici sono rinvìi a 90° e deviano gli assi ottici 04 e 05 lungo una direzione sostanzialmente verticale guardando la figura 1.
Il sistema 1 ottico comprende, innestati sui rinvìi 13, 14 prismatici, corrispondenti cannotti 15, 16.
Sui cannotti 15, 16, da parte opposta ai rinvìi 13, 14 prismatici, sono innestati secondi rinvìi prismatici 17, 18.
I secondi rinvìi 17, 18 prismatici sono rinvìi a 90° e deviano gli assi ottici 04, 05 di un angolo retto fino a definire, rispettivamente, un primo ed un secondo asse ottico 019, 020 di puntamento.
Il sistema 1 ottico comprende una prima ed una seconda ottica 19, 20 di puntamento innestata sul corrispondente secondo rinvio 17, 18 prismatico. Le ottiche 19, 20 di puntamento presentano i citati assi ottici 019 e 020.
Le ottiche 19, 20 di puntamento hanno preferibilmente luminosità fino a f/5.6 che consente di contenere 1'ingombro radiale delle stesse permettendone, come sarà chiaro in seguito, l'avvicinamento reciproco.
In pratica, i rinvìi prismatici 13, 14 unitamente ai tubi 15, 16, ai rinvìi prismatici 17, 18 e alle ottiche 19, 20 di puntamento definiscono, rispettivamente, un primo periscopio 21, o periscopio destro, ed un secondo periscopio 22, o periscopio sinistro fra loro indipendenti.
I periscopi 21, 22 sono pertanto un esempio preferito di mezzi di rinvio delle immagini acquisite dalle ottiche di puntamento ai corrispondenti obiettivi.
I citati gruppi 6, 7 ottici definiscono pertanto le basi dei periscopi 21 e 22 e ne consentono l'aggancio alle camere 2, 3.
II sistema 1 comprende dei mezzi 23 di regolazione della posizione e della angolazione delle ottiche 19, 20 di puntamento e pertanto dei loro assi 019 e 020 rispetto ai gruppi 6, 7 ottici ovvero rispetto agli assi ottici 04 e 05.
I mezzi 23 di regolazione comprendono dei mezzi 24 di rotazione delle ottiche 19, 20 attorno rispettivamente all'asse ottico 04 e attorno all'asse ottico 05.
I mezzi 24 di rotazione consentono di regolare la distanza D fra gli assi 019 e 020 mantenendo invariata la distanza fra gli assi 04 e 05 e cioè fra le camere 2, 3.
La regolazione della distanza fra le ottiche 19, 20 di puntamento permette di ottimizzare la stessa in funzione della ripresa stereoscopica che si desidera effettuare, diminuendola preferibilmente fino a circa cm 2 per riprese che coinvolgono anche soggetti vicini alle camere, ed aumentandola fino a circa cm 18 per riprese che coinvolgono soggetti lontani.
Le ottiche 19, 20 di puntamento risultano mobili fra una posizione avvicinata, illustrata nella figura 2 ed una posizione allontanata illustrata nella figura 3, ideale nelle riprese di paesaggi lontani dalle camere per mantenere l'effetto di profondità.
È importante osservare che la distanza D prescinde dalle dimensioni delle camere 2 e 3 e pertanto consente di ottenere riprese stereoscopiche migliori, in quanto è in pratica possibile regolare la distanza interoculare fra gli obiettivi 4, 5, fino a valori relativamente piccoli prescindendo dall'ingombro delle citate camere 2, 3.
In pratica, il sistema 1 consente di assecondare le esigenze di ripresa stereoscopica nei casi in cui siano interessati sia soggetti vicini che soggetti lontani dalle camere mantenendo angoli di convergenza fra gli assi ottici relativamente bassi.
Secondo quanto illustrato, i mezzi 24 di rotazione comprendono una asta 25 di comando, provvista di una manopola 25a di azionamento, che impegna corrispondenti innesti 26 che attuano la rotazione delle ottiche 19, 20. In forme realizzative alternative non illustrate, il sistema 1 comprende dei primi mezzi di rotazione dell'ottica 19 e dei secondi mezzi di rotazione dell'ottica 20 che operano in maniera disgiunta fra loro. In altre parole, il sistema 1 comprende un meccanismo per la rotazione dell'ottica 19 ed un distinto meccanismo per la rotazione dell'ottica 20 che consentono nel complesso una vasta gamma di posizionamenti reciproci degli assi ottici 019 e 020.
I mezzi 24 di regolazione della posizione e dell'angolazione comprendono dei mezzi 27 di angolazione che permettono di modificare, preferibilmente in maniera micrometrica, l'angolo di parallasse esistente fra le ottiche 19 e 20.
I mezzi 27 di angolazione consentono in particolare la rotazione delle ottiche 19, 20 attorno ad un rispettivo asse di rotazione R19, R20. Preferibilmente, gli assi R19, R20 di rotazione sono coassiali con i citati cannotti 15, 16.
In altre parole, i mezzi 27 di angolazione consentono di modificare l'angolazione degli assi 019, 020 ottici di puntamento rispetto ai citati assi 04, 05 ottici cosicché vari, in pratica, la collimazione delle immagini inquadrate dalle ottiche 19, 20 di puntamento all'interno delle camere 2, 3.
Nella preferita forma realizzativa illustrata, entrambi i periscopi 21 e 22 comprendono rispettivi mezzi 27 di angolazione.
Secondo quanto illustrato, i mezzi 27 di angolazione sono operativamente attivi in corrispondenza dei rinvìi 17, 18 prismatici. I mezzi 27 di angolazione consentono la rotazione micrometrica dei rinvìi 17, 18 prismatici rispetto ai cannotti 15, 16 realizzando la rotazione rispetto agli stessi delle ottiche 19, 20.
È possibile pertanto definire il percorso che un<7>immagine inquadrata dalle ottiche 19, 20 di puntamento, rispettivamente immagine destra ed immagine sinistra, segue per arrivare alla corrispondente camera 2, 3.
A valle delle ottiche 19, 20 di puntamento secondo un rispettivo verso Vi, V2 di acquisizione dell'immagine, le immagini vengono riflesse rispettivamente dal rinvio 17 prismatico e dal rinvio 18 prismatico.
A valle dei rinvìi prismatici 17, 18, attraverso i cannotti 15, 16, le immagini vengono nuovamente riflesse dai rinvii 13, 14 prismatici fino a trovarsi rispettivamente sugli assi ottici 04 ed 05 della camera 2 destra e della camera 3 sinistra.
Con riferimento alle figure 2 e 4, si osservano una prima ed una seconda configurazione del sistema 1 che si differenziano per una variazione dell'angolazione fra le ottiche 19, 20 di puntamento che comporta una variazione dell'angolo di parallasse nelle riprese stereoscopiche realizzate con le camere 2, 3.
Nella configurazione illustrata nella figura 2, le ottiche 19, 20 di puntamento sono avvicinate per ottenere una distanza interoculare valida per il puntamento mediano tra oggetti anche molto vicini e oggetti a medio-lunga distanza.
Questa ridotta distanza D consente, fra l'altro, una forte riduzione dell'angolo di parallasse necessario per ottenere un corretto puntamento.
Vantaggiosamente, inoltre, secondo quanto illustrato nella figura 4, la regolazione micrometrica dell'angolo di parallasse consente di ottimizzare ulteriormente il puntamento, in particolare in funzione della ridotta distanza D interoculare.
In forme realizzative alternative non illustrate, il sistema 1 ottico per riprese stereoscopiche secondo la presente invenzione comprende il periscopio 21, comprensivo del proprio obiettivo 4 abbinato al corrispondente obiettivo 5.
Al fine di ottenere una soluzione maggiormente economica, la regolazione della posizione e dell'angolazione degli assi ottici 04, 05 è attuata intervenendo sull'asse 019 ottico di puntamento del periscopio 21 avendo come riferimento l'asse ottico 05 del secondo obiettivo 5.
Vantaggiosamente, l'obiettivo 4 integrato nel gruppo 6 ottico del periscopio 21 ha le stesse caratteristiche tecniche del secondo obiettivo 5.
Un aspetto importante della presente invenzione è quindi l'uso di almeno un periscopio 21, 22 in riprese stereoscopiche .
Come descritto, il periscopio 21, 22 comprende un'ottica 19, 20 di puntamento ed un gruppo 6, 7 ottico di accoppiamento coassiale con un corrispondente obiettivo 4, 5 che può fare parte del gruppo 6, 7 ottico stesso. Gli assi ottici di riferimento sono l'asse 019, 020 di puntamento delle ottiche 19, 20, e gli assi ottici 04, 05 degli obiettivi 4, 5 che sono gli assi ottici attraverso cui le camere 2, 3 acquisiscono le immagini. Il periscopio 21, 22 è utilizzato per rinviare le immagini dagli assi 019, 020 di puntamento agli assi 04, 05 ottici di acquisizione.
Il sistema 1 è strutturato in modo che il periscopio 21, 22 consenta, in pratica, di modificare la distanza interottica fra gli assi 04, 05 ottici di acquisizione regolando la posizione delle ottiche 19, 20 di puntamento, in funzione della posizione del soggetto da riprendere rispetto alle camere 2, 3.
In altre parole, i periscopi 21, 22 permettono di inviare alle camere 2, 3 le immagini destra e sinistra e permettono di variare la distanza di ripresa e la collimazione fra le immagini stesse senza muovere le camere 2, 3.
In tal modo non è più necessario intervenire sul posizionamento reciproco delle camere 2, 3 per ottenere l'effetto "profondità" fondamentale nelle riprese stereoscopiche .
L'invenzione come descritta consegue quindi importanti vantaggi.
Il sistema ottico risulta ergonomico e di facile utilizzo; le riprese sono effettuabile con le metodologie standard senza particolari complicazioni; non sono richiesti lunghi e dispendiosi interventi in post produzione.
L'invenzione così concepita è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema ottico per riprese stereoscopiche associabile ad un primo e ad un secondo obiettivo (4, 5) presentanti rispettivamente un primo ed un secondo asse ottico (04, 05), detto sistema essendo caratterizzato dal fatto di comprendere un primo ed un secondo gruppo (6, 7) ottico di accoppiamento coassiale rispettivamente con detto primo obiettivo (4) e con detto secondo obiettivo (5), dei mezzi (21) di rinvio di un'immagine a detto primo gruppo (6) ottico, detti mezzi (21) di rinvio comprendendo un'ottica di puntamento (19) avente un rispettivo asse ottico (019) di puntamento, detto sistema ottico comprendendo dei mezzi (23) di regolazione della posizione di detta ottica (19) di puntamento rispetto a detti primo e secondo gruppo (6, 7) ottico per muovere detto asse ottico (019) di puntamento rispetto a detti primo e secondo asse ottico (04, 05).
  2. 2. Sistema ottico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere dei secondi mezzi (22) di rinvio di un'immagine a detto secondo gruppo (7) ottico, detti secondi mezzi (22) di rinvio comprendendo una seconda ottica (20) di puntamento avente un rispettivo asse ottico (020) di puntamento, detto sistema ottico comprendendo dei secondi mezzi (23) di regolazione della posizione di detta seconda ottica (20) di puntamento rispetto a detti primo e secondo gruppo (6, 7) ottico per muovere detto secondo asse ottico (020) di puntamento rispetto a detti primo e secondo asse ottico (04, 05).
  3. 3. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (23) di regolazione comprendono dei mezzi (24) di rotazione di detta ottica (19) di puntamento attorno a detto primo asse ottico (04).
  4. 4. Sistema ottico la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (23) di regolazione comprendono secondi mezzi (24) di rotazione di detta seconda ottica (20) di puntamento attorno a detto secondo asse ottico (05).
  5. 5. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (23) di regolazione comprendono dei mezzi (27) di angolazione per modificare 1'angolazione di detto asse ottico (019) di puntamento rispetto a detti primo e secondo asse ottico (04, 05).
  6. 6. Sistema ottico secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (23) di regolazione comprendono secondi mezzi (27) di angolazione per modificare l'angolazione di detto secondo asse ottico (020) di puntamento rispetto a detti primo e secondo asse ottico (04, 05).
  7. 7. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere dei mezzi (8) di supporto di detti primo e secondo gruppo ottico (6, 7).
  8. 8. Sistema ottico secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (8) di supporto comprendono dei mezzi (10) di regolazione della posizione reciproca di detti primo e secondo gruppo ottico (6, 7) per allineare detti primo e secondo gruppo ottico con detti primo e secondo obiettivo (4, 5).
  9. 9. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo gruppo ottico (6, 7) comprendono detti primo e secondo obiettivo (4, 5), detti primo e secondo obiettivo (4, 5) essendo impegnabili in una corrispondente camera.
  10. 10. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi (21) di rinvio comprendono un primo rinvio (17) prismatico a valle di detta ottica (19) di puntamento secondo un verso (VI) di acquisizione dell'immagine relativo a detto primo obiettivo (4) ed un secondo rinvio (13) prismatico a valle di detto primo rinvio prismatico secondo detto verso di acquisizione dell'immagine.
  11. 11. Sistema ottico secondo le rivendicazioni 5 e 10, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi (27) di angolazione sono operativamente attivi in corrispondenza di detto secondo rinvio (13) prismatico.
  12. 12. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (22) di rinvio comprendono un terzo rinvio (18) prismatico a valle di detta seconda ottica di puntamento secondo un verso (V2) di acquisizione dell'immagine relativo a detto secondo obiettivo (5) ed un quarto rinvio (14) prismatico a valle di detto secondo rinvio (18) prismatico secondo detto verso di acquisizione dell'immagine.
  13. 13. Sistema ottico secondo le rivendicazioni 6 e 12, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (27) di angolazione sono operativamente attivi in corrispondenza di detto quarto rinvio (14) prismatico.
  14. 14. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette prima e seconda ottica (19, 20) di puntamento hanno luminosità fino a f/5.6.
  15. 15. Sistema ottico secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (21, 22) di rinvio sono definiti da un primo ed un secondo periscopio (21, 22).
  16. 16. Uso di un periscopio (21, 22) in riprese stereoscopiche, detto periscopio (21, 22) comprendendo un'ottica (19, 20) di puntamento ed un gruppo ottico (6, 7) di accoppiamento coassiale con un corrispondente obiettivo (4, 5), detta ottica (19, 20) di puntamento avendo un rispettivo asse ottico (019, 020) di puntamento e detti gruppo ottico (6, 7) di accoppiamento e detto obiettivo (4, 5) avendo uno stesso asse ottico (04, 05) di acquisizione di immagini, detto periscopio (21, 22) essendo utilizzato per rinviare dette immagini da detto asse ottico (19, 20) di puntamento a detto asse ottico (04, 05) di acquisizione e per modificare la distanza interottica fra detto asse ottico (04, 05) di acquisizione ed un secondo asse ottico (04, 05) di acquisizione di un secondo obiettivo (4, 5) accoppiato a detto primo obiettivo (4, 5) per la ripresa stereoscopica in funzione della distanza dal soggetto da detti primo e secondo obiettivo (4, 5) , detta modifica della distanza interottica avvenendo modificando la posizione dell'asse ottico (019, 020) di puntamento intervenendo sul periscopio (20, 21) stesso.
  17. 17. Uso di una coppia di periscopi (21, 22) in riprese stereoscopiche, ciascun periscopio (21, 22) comprendendo un'ottica (19, 20) di puntamento ed un gruppo ottico (6, 7) di accoppiamento coassiale con un corrispondente primo e secondo obiettivo (4, 5), dette ottiche (19, 20) di puntamento avendo un rispettivo asse ottico (019, 020) di puntamento e detti gruppi ottici (6, 7) di accoppiamento e detti obiettivi (4, 5) avendo uno stesso asse ottico (04, 05) di acquisizione di immagini, detti periscopi (21, 22) essendo utilizzati per rinviare dette immagini da detti assi ottici (19, 20) di puntamento a detti assi ottici (04, 05) di acquisizione e per modificare la distanza interottica fra detti assi ottici (04, 05) di acquisizione in funzione della distanza dei soggetti da detti primo e secondo obiettivo (4, 5), detta modifica della distanza interottica avvenendo modificando la posizione reciproca di detti assi ottici (019, 020) di puntamento intervenendo sui periscopi (20, 21) stessi.
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