ITBO20070816A1 - Lente oftalmica multifocale progressiva e semilavorato per la realizzazione di una lente oftalmica multifocale progressiva - Google Patents

Lente oftalmica multifocale progressiva e semilavorato per la realizzazione di una lente oftalmica multifocale progressiva Download PDF

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ITBO20070816A1
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Inventor
Gianluigi Battisti
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Ioda S R L
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D E S C R I Z IO N E
SETTORE DELLA TECNICA
La presente invenzione è relativa ad una lente oftalmica multifocale progressiva.
Per motivi logistici, la realizzazione delle lenti oftalmiche può venire effettuato in due modi diversi: per le lenti oftalmiche di grande consumo la produzione viene fatta direttamente dalle primarie aziende produttrici che immettono sul mercato le lenti pronte all’uso e che necessitano solo della sagomatura per essere inserite nella montatura, mentre per le lenti oftalmiche di consumo più limitato, di elevato valore, oppure che richiedono una elevata personalizzazione, le primarie aziende produttrici fabbricano dei semilavorati (o semifiniti) con i quali è possibile ottenere le lenti oftalmiche mediante una seconda lavorazione ottica. In altre parole, in un semilavorato una superficie (convessa o concava) è finita mentre l'altra superficie (concava o convessa) viene lasciata da finire; di conseguenza, uno stesso semilavorato può venire utilizzato per realizzare delle lenti oftalmiche che correggono uno stesso difetto visivo con una certa gamma di gradi correzione misurati in diottrie .
Nella descrizione che segue con il termine lente oftalmica si intende identificare sia una lente oftalmica finita, cioè una lente oftalmica che necessita solo di una sagomatura per venire montata in una montatura e costituire un occhiale da vista, sia un semilavorato, cioè una lente oftalmica che deve venire rifinita (cioè sottoposta ad una seconda lavorazione) prima di venire sagomata.
ARTE ANTERIORE
Una lente oftalmica (prima della sagomatura) ha normalmente una forma circolare presentante una superficie convessa ed una superficie concava e presenta un diametro relativamente elevato (indicativamente 70-80 mm), in modo da permettere di ottenere tutte le possibili forme finali.
I difetti visivi più comuni sono la miopia (difficoltà a vedere gli oggetti lontani) e la presbiopia (difficoltà a vedere gli oggetti vicini) che tradizionalmente vengono corretti mediante lenti oftalmiche a fuoco costante, cioè che presentano un grado di correzione ottica uniforme. Tuttavia, quando un utente indossa delle lenti oftalmiche a fuoco costante vede correttamente gli oggetti lontani {se miope) o gli oggetti vicini (se presbite) grazie all'azione correttiva delle lenti oftalmiche, ma per contro non vede più correttamente gli oggetti vicini (se miope) o gli oggetti lontani (se presbite) per effetto dell'azione correttiva delle lenti oftalmiche. Per cercare di risolvere questo inconveniente, sono state proposte le lenti oftalmiche bifocali presentanti due diversi gradi di correzione; in altre parole, la zona superiore della lente oftalmica (normalmente utilizzata quando lo sguardo si posiziona su oggetti lontani) presenta un grado di correzione diverso dalla zona inferiore della lente oftalmica (normalmente utilizzata quando lo sguardo si posiziona su oggetti vicini).
Le moderne lenti oftalmiche bifocali sono di tipo progressivo, cioè il passaggio tra i due diversi gradi di correzione non avviene bruscamente ma gradualmente; in questo modo viene aumentato il comfort visivo dell'utente che nello spostare lo sguardo dal basso verso l'alto (cioè da un oggetto vicino ad un oggetto lontano) o viceversa non avverte una discontinuità innaturale (cioè un cambiamento repentino) nell'azione delle lenti oftalmiche. In altre parole, una lente oftalmica bifocale progressiva presenta un potere diottrico (cioè un grado di correzione misurato in diottrie) variabile in modo progressivo lungo un canale di progressione; a titolo di esempio, nella figura 6 è illustrato l'andamento del potere diottrico (cioè del grado di correzione misurato in diottrie) lungo il canale di progressione di una lente oftalmica multifocale progressiva commerciale.
DESCRIZIONE DELLA INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è di fornire una lente oftalmica multifocale progressiva che sia di facile ed economica realizzazione e nello stesso tempo offra un maggiore comfort visivo rispetto alle lenti oftalmiche multifocali progressive note.
Secondo la presente invenzione vengono forniti una lente oftalmica multifocale progressiva ed un semilavorato per la realizzazione di una lente oftalmica multifocale progressiva secondo quanto rivendicato dalle rivendicazioni allegate.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
• la figura 1 illustra una vista schematica ed in pianta di una lente oftalmica multifocale progressiva realizzata in accordo con la presente invenzione;
• la figura 2 illustra una mappa dell'andamento del potere diottrico (cioè del grado di correzione misurato in diottrie) della lente oftalmica della figura 1;
• la figura 3 illustra una mappa dell'astigmatismo della lente oftalmica della figura 1;
• la figura 4 illustra un diagramma dell'andamento del potere diottrico lungo un canale di progressione della lente oftalmica della figura 1;
• la figura 5 illustra il diagramma dell'andamento del potere diottrico della figura 4 con in evidenza le pendenze dei singoli tratti;
• la figura 6 illustra un diagramma dell'andamento del potere diottrico (cioè del grado di correzione misurato in diottrie) lungo un canale di progressione di una lente oftalmica commerciale;
• la figura 7 illustra un confronto tra 1'andamento del potere diottrico lungo il canale di progressione della lente oftalmica della figura 1 e l'andamento del potere diottrico lungo il canale di progressione di una lente oftalmica commerciale; e
• le figure 8 e 9 illustrano una mappa dell'astigmatismo della lente oftalmica della figura 1 con evidenziati i contorni di alcune lenti oftalmiche.
FORME DI ATTUAZIONE PREFERITE DELL'INVENZIONE
Nella figura 1, con il numero 1 è indicata nel suo complesso una lente oftalmica multifocale progressiva di una forma circolare e presentante una superficie convessa ed una superficie concava. Nella lente 1 è possibile identificare un canale 2 di progressione, cioè una linea centrale che costituisce la linea di minimo astigmatismo, e in corrispondenza della quale viene misurato il potere diottrico (cioè del grado di correzione misurato in diottrie) della lente 1. In particolare, nella figura 2 è illustrata la mappa del potere diottrico (cioè del grado di correzione misurato in diottrie) della lente 1 con in evidenza il canale 2 di progressione e nella figura 3 è illustrata la mappa dell'astigmatismo (misurato in diottrie) della lente 1.
Secondo quanto illustrato nella figura 1, nella lente 1 è possibile individuare una zona 3 inferiore che viene normalmente utilizzata per vedere oggetti vicini (visione da vicino) ed una zona 4 superiore che viene normalmente utilizzata per vedere oggetti lontani (visione da lontano).
Secondo quanto illustrato nella figura 4, lungo il canale 2 di progressione il potere diottrico della lente 1 varia in modo progressivo (cioè senza discontinuità) da un potere per vicino VLI in corrispondenza della zona 3 inferiore (visione da vicino) ad un potere per lontano VLS in corrispondenza della zona 4 superiore (visione da lontano). Inoltre, l'andamento del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione presenta tre flessi 5, 6 e 7 (cioè tre cambi di concavità) successivi ed in particolare presenta un flesso 5 inferiore disposto in prossimità della zona 3 inferiore, un flesso 6 centrale ed un flesso 7 superiore disposto in prossimità della zona 4 superiore.
Secondo quanto illustrato nella figura 5: in un intorno del flesso 5 inferiore disposto in prossimità della zona 3 inferiore l'andamento del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione varia con un primo valore di pendenza (cioè di derivata prima) sostanzialmente costante; in un intorno del flesso 6 centrale l'andamento del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione varia con un secondo valore di pendenza (cioè di derivata prima) sostanzialmente costante ed inferiore in valore assoluto rispetto al primo valore di pendenza; ed in un intorno del flesso 7 superiore disposto in prossimità della zona 4 superiore 1'andamento del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione varia con il primo valore di pendenza (cioè di derivata prima) sostanzialmente costante e pari alla pendenza in un intorno del flesso 5 inferiore.
Preferibilmente (ma non obbligatoriamente), il secondo valore di pendenza del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione in un intorno del flesso 6 centrale è non nullo anche se inferiore al primo valore di pendenza che si ha in un intorno del flesso 5 inferiore ed in un intorno del flesso 7 superiore.
In altre parole, lungo il canale 2 di progressione la pendenza (cioè la derivata prima) del potere diottrico della lente 1 è nulla prima del flesso 5 inferiore, aumenta progressivamente per assumere il primo valore di pendenza un intorno del flesso 5 inferiore, si riduce progressivamente per assumere il secondo valore di pendenza un intorno del flesso 6 centrale, aumenta progressivamente per assumere nuovamente il primo valore di pendenza un intorno del flesso 7 superiore, ed infine si annulla progressivamente dopo il flesso 7 superiore.
Di conseguenza, lungo il canale 2 di progressione la pendenza (cioè la derivata prima) del potere diottrico della lente 1 presenta in valore assoluto ed in un intorno del flesso 6 centrale un minimo relativo che è preferibilmente (ma non obbligatoriamente) non nullo.
Preferibilmente, la distanza misurata lungo il canale 2 di progressione tra il potere per vicino VLI in corrispondenza della zona 3 inferiore ed il potere per lontano VLS in corrispondenza della zona 4 superiore è compresa tra 13 mm e 40 non (in partico1are , ne11'esempio di attuazione i1lustrato nelle figure allegate è pari a 30 mm).
Preferibilmente, la posizione del flesso 6 centrale è compresa tra un quarto della lunghezza del canale 2 di progressione e due terzi della lunghezza del canale 2 di progressione misurata a partire dal potere per vicino VLI in corrispondenza della zona 3 inferiore. Inoltre, preferibilmente il potere diottrico nella posizione del flesso 6 centrale è compresa tra un terzo e tre quarti della differenza tra i due valori VLI e VLS limite.
Nella figura 7 è illustrato un confronto tra l'andamento del potere diottrico lungo il canale 2 di progressione della lente 1 realizzata in accordo con la presente invenzione e l'andamento del potere diottrico lungo il canale di progressione di una lente commerciale; si può osservare che in una lente commerciale l'andamento del potere diottrico (illustrato da solo anche nella figura 6) lungo il canale di progressione presenta un unico flesso centrale, mentre nella lente 1 realizzata in accordo con la presente invenzione l'andamento del potere diottrico lungo il canale 2 di progressione presenta tre flessi 4, 5 e 6 successivi (evidenziati nella figura 4).
Grazie alla presenza dei tre flessi 4, 5 e 6 successivi nell'andamento del potere diottrico lungo il canale 2 di progressione, la lente 1 oftalmica multifocale progressiva ha un maggiore comfort visivo rispetto ad una lente oftalmica multifocale progressiva commerciale. Tale risultato è ottenuto grazie al fatto che in corrispondenza del flesso 6 centrale la pendenza del potere diottrico (cioè la derivata prima) della lente 1 lungo il canale 2 di progressione presenta un valore inferiore; in questo modo l'occhio dell'utente che si sposta dalla zona 3 inferiore (visione da vicino) alla zona 4 superiore (visione da lontano) o viceversa attraversa in corrispondenza del flesso 6 centrale una zona in cui la pendenza (cioè la derivata prima) del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione ha un diminuzione localizzata che permette un migliore adattamento dell'occhio alla variazione di potere diottrico.
In particolare, la lente oftalmica multifocale progressiva sopra descritta risulta particolarmente adatta (cioè confortevole) alla cosiddetta visione intermedia, cioè alla visione di oggetti che vengono visti da un utente attraverso la zona della lente oftalmica in cui si trova il flesso 6 centrale; infatti, grazie alla diminuzione localizzata della pendenza (cioè della derivata prima) del potere diottrico della lente 1 lungo il canale 2 di progressione in un intorno del flesso 6 centrale, la visione intermedia risulta agevolata. La visione intermedia è particolarmente importante, in quanto normalmente comprende la visione del monitor di un computer.
Secondo quanto illustrato nelle figure 8 e 9, è interessante notare che dalla lente 1 è possibile ricavare una lente 8 sagomata in cui l'andamento del potere diottrico lungo il canale 2 di progressione presenta i tre flessi 5, 6 e 7 successivi e che è equivalente alla unione di due lenti 9 oftalmiche multifocali progressive note tra loro affiancate, in ciascuna delle quali l'andamento del potere diottrico lungo il canale 2 di progressione presenta un unico flesso 5 o 7 (cioè una lente 9 oftalmica multifocale progressiva di tipo commerciale). Nel caso di due lenti 9 oftalmiche multifocali progressive, il confine tra le due lenti 9 oftalmiche multifocali progressive è in corrispondenza del flesso 6 centrale che viene quindi escluso da entrambe le lenti 9 oftalmiche multifocali progressive.
Quando la lente 1 oftalmica sopra descritta è un semilavorato (cioè richiede una seconda lavorazione ottica prima della sagomatura), la lente 1 stessa può avere la superficie convessa con la geometria progressiva, e quindi è necessario lavorare la superficie concava con superfici semplici (sferiche o toriche); questa lavorazione si effettua con macchine semplici e tradizionali. In alternativa, la lente 1 può avere la superficie convessa di geometria semplice (sferica o torica) e quindi è necessario lavorare la superficie concava con superfici complesse e progressive; questa lavorazione si effettua con moderne macchine a controllo numerico.

Claims (2)

  1. R IV E N D I C A Z I O N I 1) Lente (1) oftalmica multifocale progressiva presentante un canale (2) di progressione lungo il quale il potere diottrico varia in modo progressivo da un potere per vicino (VLI) in corrispondenza di una zona (3) inferiore ad un potere per lontano (VLS) in corrispondenza di una zona (4) superiore; la lente (1) oftalmica è caratterizzata dal fatto che l'andamento del potere diottrico della lente (1) oftalmica lungo il canale (2) di progressione presenta tre flessi (5, 6, 7) successivi.
  2. 2) Lente (1) oftalmica secondo la rivendicazione 1, in cui: in un intorno di un flesso (5) inferiore disposto in prossimità della zona (3) inferiore l'andamento del potere diottrico lungo il canale (2) di progressione varia con un primo valore di pendenza sostanzialmente costante; in un intorno di un flesso (6) centrale l'andamento del potere diottrico lungo il canale (2) di progressione varia con un secondo valore di pendenza inferiore in valore assoluto al primo valore di pendenza; in un intorno di un flesso (7) superiore disposto in prossimità della zona (4) superiore l'andamento del potere diottrico lungo il canale (2) di progressione varia con il primo valore di pendenza sostanzialmente costante. 3} Lente (1) oftalmica secondo la rivendicazione 2, in cui il secondo valore di pendenza è sostanzialmente costante in un intorno del flesso (6) centrale . 4) Lente (1) oftalmica secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui lungo il canale (2) di progressione la pendenza del potere diottrico presenta in valore assoluto ed in un intorno di un flesso (6) centrale un minimo relativo. 5) Lente (1) oftalmica secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui la distanza misurata lungo il canale (2) di progressione tra il potere per vicino (VLI) in corrispondenza della zona (3) inferiore ed il potere per lontano (VLS) in corrispondenza della zona (4) superiore è compresa tra 13 mm e 40 ira . 6) Lente (1) oftalmica secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui la posizione di un flesso (6) centrale è conpresa tra un quarto della lunghezza del canale (2) di progressione e due terzi della lunghezza del canale (2) di progressione misurata a partire dal potere per vicino {VLI) in corrispondenza della zona (3) inferiore. 7) Lente (1) oftalmica secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui il potere diottrico nella posizione di un flesso (6) centrale è tra un terzo e tre quarti della differenza tra i due valori limite. 8) Semilavorato per la realizzazione di una lente (8) oftalmica multifocale progressiva secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7.
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