ITBO20070703A1 - Metodo ed apparato per la legatura su almeno un tratto della loro forma toroidale, di matasse di filo, piattina o simili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, preferibilmente di carta adesiva. - Google Patents

Metodo ed apparato per la legatura su almeno un tratto della loro forma toroidale, di matasse di filo, piattina o simili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, preferibilmente di carta adesiva. Download PDF

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ITBO20070703A1
ITBO20070703A1 ITBO20070703A ITBO20070703A1 IT BO20070703 A1 ITBO20070703 A1 IT BO20070703A1 IT BO20070703 A ITBO20070703 A IT BO20070703A IT BO20070703 A1 ITBO20070703 A1 IT BO20070703A1
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IT
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skein
tape
rollers
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adhesive
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English (en)
Inventor
Nerio Casadio
Original Assignee
Angeli Di Casadio Nerio & C S
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DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Metodo ed apparato per la legatura su almeno un tratto della loro forma toroidale, di matasse di filo, piattina o simili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, preferibilmente di caria, adesiva"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
1] trovato concerne un metodo ed un apparato per la legatura automatica su più punti della propria circonferenza c con un nastro adesivo, ad esempio con carta adesiva, di matasse di Forma toroidale di filo, piattina o simili, in particolare di filo metallico. Le matasse di filo in questione, prive di anima di supporto, vengono attualmente legate per più punti della loro circonferenza, coi mezzi più disparati, ad esempio con una vera e propria legatura di filo metallico, con fascette di materia plastica, di tipo autobloccante, con un nastro di materia, plastica piegato su se stesso con le estremità e poi termosaldato o con altre soluzioni spesso costose, complesse dal punto di vista costruttivo, difficili da aprire, quasi mai richiudibili, non personalizzabili e che spesso creano degli ingombri sul perimetro delle matasse, che ne pregiudicano il maneggiamento ed il successivo eventuale imballaggio, I! trovato intende ovviare a questi limiti della tecnica nota con un nuovo metodo ed un apparato che provvedono di legare la matassa su uno o più punti della propria circonferenza, con tratti di nastro adesivo, in particolare con un tratto di nastro di carta adesiva, del tipo facilmente reperibile sul mercato ed impiegata ad esempio nei lavori di vanidatura per coprire le superici che non devono essere verniciate, nel disegno od in altri settori, che può essere personalizzato con marchi, diciture od altri segni distintivi, che è facilmente apribile con le soie mani, grazie all’adesivo blando che usualmente impiega questo tipo di nastro, che alToccoireiiza è richiudibile e che è riciclabile e comunque biodegradabile. Le caratteristiche dei metodo e dell’apparato secondo l’invenzione sono riassunte nella rivendicazione l e nelle successive rivendicazioni dipendenti, ed appariranno evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione degli stessi, illustrata a puro titolo d’esempio non limitativo, nelle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 è una vista in elevazione laterale dell’apparato nastratole ripreso nella posizione di inizio ciclo;
- Le fi gg. 2 e 3 illustrano il nastratone in elevazione laterale come dalla figura 1, limitatamente alle parti sigrsificative e ripreso in fasi successive del proprio ciclo dì lavoro;
- La fig. 4 illustra dei dettagli rilevati secondo la sezione IV-TV di figura 1 ;
- La fig. 5 è una vista in pianta dall’alto del dispositivo di profilatura e di irrigidimento del tratto dì nastro adesivo fornito dai mezzi di alimentazione e ciclicamente posizionato nella stazione d’impiego;
- La fig. 6 è una vista schematica e dall’alto del coltello che separa ciclicamente dal nastro adesivo continuo, gli spezzoni di nastro ciclicamente alimentati nella stazione di legatura;
- La fig. 7 illustra ulteriori dettagli del nasìratore come dalia figura 2, sezionato secondo ia linea VII-VII.
Dalle figure 1 e 2 si rileva che le matasse di filo M provenienti dalla stazione di formatura, qui non illustrata in quanto non necessaria alla comprensione del trovato, sono collocate ciascuna in un cestello orizzontale e conico C che assieme ad altri cestelli uguali è montate con giusto equidistanziamento su un trasportatore T chiuso si anello, a rami orizzontali e paralleli, che con un azionamento ciclico posiziona ogni, cestello dapprima in corrispondenza delia stazione di formazione della matassa e poi in corrispondenza di uno o più apparati di legatura del tipo di cui trattosi, intendendosi con ciò che gli apparati di legatura, possono operare su urta matassa posta nel cestelle durante una sola sosta del cestello stesso oppure durame soste successive del cestello medesimo. H cestello C è dotato lateralmente ed inferiormente di feritoie consecutive e continue 1 nelle quali possono inserirsi ed operare i mezzi di legatura più avanti detti e ad opportuna distanza da queste feritoie, la matassa viene spinta verso il basso da uno spiniore 2 che come illustrato anche dal dettaglio di figura 4, comprende ad esempio almeno una traversina 102 azionala dallo stelo 202 di un cilindro a pressione di fluido, quindi con un’ azione di spinta facilmente regolabile ed adattabile alle necessità, essendo tale traversina dotata alle estremità di cunei 302 che cooperano con la circonferenza interna della matassa per spingerla correttamente sul fondo del cestello C, per correttamente centrarla in questo e quindi per mantenerla correttamente disposta e ferma nei confronti dei mezzi di legatura. Le dette feritoie 1 dei cestelli C sono poste lateralmente al percorso del ramo superiore del trasportatore T in modo che in una sosta di questo componente, in allineamento con la parte laterale delle stesse feritoie 1 si posizioni pressoché verticalmente, a giusta distanza dalia circonferenza esterna della matassa e con la superficie adesiva rivolta verso questa, un inatto di giusta lunghezza N. di nastro adesivo proveniente da mezzi superiori di alimentazione e di condizionamento fisico che comprendono, montati su una spalla fissa 3 e con gli assi paralleli tra loro e nei confronti del senso di marcia del trasportatore T:
Un aspo 4 che sostiene il rotolo del nastro adesivo B e che può essere leggermente frizionalo per far si che lo svolgimento del nastro N dalla bobina avvenga con una giusta tensione longitudinale applicata allo stesso nastro, affinché questo rimanga opportunamente disteso;
Un primo rollo folle 5, sul quale il nastro N svolto dalla bobina B, viene rinviato con la sua faccia non adesiva ed in modo da compiere un percorso sostanzialmente a tornante, per poi cooperare con la stessa faccia adesiva con;
- Una coppia di rulli 6 e 7 posti uno sull’altro e sui quali il nastro compie un percorso discendente, che sono realizzati o rivestiti con un qualsiasi materiale sostanzialmente antiaderente nei confronti dell' adesivo del nastro, ad esempio con una adatta materia plastica e che sull’estremità prossima alia spalla 3, portano calettate delle rispettive ruote dentate 106 e 107 di adatto diametro, che ingranano con una comune ruota dentata 8 calettata sull'albero di uscita di un piccolo motoriduttore 9 flangiito sul fianco esterno della spalla 3. Degli appositi mezzi facilmente intuibili dai tecnici de! ramo, sono previsti per far si che motore del grappo 9 venga, azionato in modo ciclico e con tempi di attivazione prestabiliti ed eventualmente regolabili, ad esempio tramite un temporizzatore, un encoder od altri adatti mezzi;
Un rullo tenditore 10 posto tra i rulli 5 e 6, montato folle su di un braccio 11 oscillante ad esempio sull'asse del rullo 5 e sollecitato da un mezzo elastico 12, per far si che il tratto di nastro adesivo che intercorre tra ì detti rulli 5 e 6 risulti opportunamente teso in senso longitudinale ed abbia a cooperare con un ampio tratto delia circonferenza del primo rullo dì trascinamento 6. Il rullo 6 è dotato di una gola cilìndrica 206 (figg. 1 , 5) nella quale entra con poco gioco il nastro N che in tal modo risulta guidato lateralmente e correttamente orientato nei confronti del successivo rullo 7 che è invece dotato di una gola 207 con profilo a V, con un angolo interno di giusta ampiezza, ad esempio circa sulfiordine dei 120° e con una larghezza esterna sostanzialmente uguale o superiore alla larghezza dello stesso nastro N e nella detta gola 207 entra col suo profilo coniugato e con giusta pressione, un rullo parallelo e folle 13, ad esempio di acciaio, per far sì che il nastro gommato impegni la detta gola 207 e ne esca inferiormente con un profilo a V che conferisce al nastro stesso una adeguata rigidezza, per tuia corretta disposizione sia nei confronti della matassa da legare che nei confronti della unità di legatura o nastratura come più avanti delta. 1 numeri di denti delle ruote dentate 106, 107, 8, i diametri interni ed esterni delle dette gole 206 e 207 e l’azione del delio rullo tenditore 10 sono tali per cui il tratto di nastro adesivo che intercorre tra i rulli motorizzati 6 e 7 risulti sottoposto ad una costante e lieve tensione longitudinale. Dalla figura 1 si rileva inoltre che per un corretto funzionamento del dispositivo di alimentazione del nastro, l’asse dei rullo 13 giace di preferenza su di un piano ideale orizzontale che contiene l’asse del rullo 7 o che è leggermente al di. sopra di tale asse, come nell. 'esempio dì cui trattasi. Tutte queste condizioni fanno si. che il tratto di nastro N’ che esce dai rulli profilatori 13 e 7, risulti non perfettamente verticale e rettilineo, ma curvato con lieve convessità dalla parte rivolta verso la matassa M, per non interferire inferiormente con questa ed in modo da risultare maggiormente rigido. L’attivazione del motoriduttore 9 cessa quando il tratto di nastro profilato N. giunge con la propria estremità inferiore su di un piano ideale orizzontale che contiene il fondo delia matassa M o che è opportunamente inferiore alla matassa stessa come nell<'>esempio di figura L Nell’esempio illustrato nei disegni, il rullo 13 è sostenuto folle da un braccio 14 a forma di L rovescia, federato in 15 alla spalla 3 e che con l’estremità forcuta 114 è attraversato da una vite 16 fiilcrata in 17 alla spaila 3 e sulla quale è avvitato un dado 18 che comprime una molla 19 agente sull 'estremità 114 del braccio 14, affinché il rullino 13 risulti spinto verso il rullo 7 con la forza voluta. Appositi mezzi, non illustrati, possono essere previsti per comandare attivazione di un avvisatore acustico e per eventualmente arrestare il funzionamento della macchina quando la bobina B è sostanzialmente esaurita, in modo da poterla sostituire con una nuova bobina e da pota· effettuare la congiunzione per adesione ira la coda della bobina finita e la testa della nuova bobina, allo scopo di assicurare continuità al nastro che transita tra i mesi di trascinamento e di profilatura dianzi detti, per facilitare l’introduzione dd. nastro tra questi stessi mezzi, è comunque prevista la possibilità di un’attivazione con comando manuale dd motoriduttore 9, attraverso semplici mezzi qui non illustrati. Nella parte bassa della spalla 3, sullo stesso fianco sul quale sono collocati i detti mezzi di alimentazione del nastro gommate N. sono fissate su dei supporti 120, delle guide orizzontali 20 sulle quali scorre direttamente o con interposta una slitta, il corpo di un attuatole di moto rettilineo 21 , ad esempio di un gruppo a cilindro e pistone. che con lo stelo è fissato ari uno dei detti supporti 120. Al corpo dd cilindro 21 è fissata con possibilità di registrazione, una piastra 22 che quando lo stesso cilindro 21 è nella condizione di estensione, risulta collocata lateralmente al cestello C che può in tal modo posizionarsi correttamente confronti dell’apparato di cui trattasi e la stessa piastra 22 reca aperta sul lato rivolto verso il trasportatore T, una feritoia orizzontale 23 di ampiezza tale por cui, quando il detto cilindro 21 compie la corsa di retrazione, la piastra 22 possa entrare con la detta feritoia 23 in quelle 1 del cestello C e possa disporsi attorno al tratto della matassa M che deve essere legato, transitando Lateralmente al detto tratto di nastro prò Hi alo N\ per non interferire con questo. Sui fianco esterno della piastra 22, sono fissati attorno alla feritoia 23, dei rullini o cuscinetti 24, ad esempio in numero di cinque e tra loro angolarmente equi distanziati, che eome illustrato anche nel dettaglio di figura 7, cooperano con la gola anulare 125 di una ruota dentala 25 a forma di settore in quanto provvista di una gola radiale 26 di giusta ampiezza, che giunge fino ai centro di tale settore di ruota e la interessa con una estremità concentricamente arrotondata. Quando l’apparato è a riposo come dalla figura 1, la gola 26 del settore di mota 25 è in posizione orizzontale e rivolta verso il trasportatore T, similmente alla feritoia 23. La dentatura del settore di moia 25 ingrana con una coppia di ruote dentate e conduttrici 27, 127 di ugual diametro, montate girevoli sulla piastra 22, tra loro angolarmente distanziate in misura superiore alla larghezza della gpla 26, in modo che durante la rotazione del settore di ruota 25, quando tale gola transita in comspondenza delle ruote conduttrici 27, 127, lo stesso settore di mota 25 sia sempre in cooperazione con almeno una di tali ruote conduttrici che derivano il moto da una mota dentata prineipale 28 calettata sull’albero di un piccolo motoriduttore 29 fiangiato sulla Faccia posteriore della piastra 22. In comspondenza della circonferenza della mota motrice 28, su di un fianco di questa è fissata una piccola camma 30 che quando apparlo è nella posizione di riposo, coopera con un micro 31 fisso sulla piastra 22 e collegato al circuito elettrico delapparato per segnalare la necessità di arresto in giusta fase del motoriduttore 29. Sempre con riferimento alle figure 1 e 7 si rileva che il settore di ruota dentata 25 è dotato con disposizione radiale e perpendicolare ai rami rettilinei della propria goìa 26, di una coppia di recessi di guida 32, 132 con corrispondenti asole 33, 133, nei quali sono montati con possibilità di registrazione, per mezzo di rispettive viti 34, 134, dei supporti 35, 135 a forma dì L, il cui tratto perpendicolare ai settore di ruota 25 è dotato di pezzo e verso F esterno di piccole ali 235, 235’ arrotondate ed opportunamente orientate per assolvere la funzione più avanti detta. Su questo stesso tratto orizzontale, i supporti 35, 135 sostengono rivolti verso l’asse del settore di mota 25, del rispettivi rulli cilindrici 36, 136, ad esempio di acciaio, montati con cuscinetti su supponi a forcella 37, 137 che con rispettive coppie di aste di guida 38 scorrono in corrispondenti sedi 39 dei detti supporti sui quali le stesse aste sono normalmente mantenute in appoggio con ringressamcnti di estremità 40, per razione di mezzi elastici 41 che tendono a spingere i rulli 36, 136 radialmente l’uno io direzione dell' altro. Completa apparato una lama di taglio 42 fissata su di un apposito supporto 43 nella parte alta della piastra 22 e che come illustrato nel dettaglio dì figura 6 è dotata di una parte attiva 142 a forma di punta, a doppio tagliente, posta su di. un piano di interferenza co! nastro profilato N’ e che col proprio apice è collocata con giusto arretramento rispetto al piano ideale verticale sul quale sono posti gli assi dei rulli di nastratura 36, 136. L’apparato come descritto, funziona nel modo seguente. À posizionamento avvenuto del cestello con la matassa nei confronti dell’ apparato e ad alimentazione avvenuta da parte dei relativi mezzi di un giusto tratto di nastro profilato N’ utile per la legatura di un tratto della circonferenza della bobina B posta nel cestello ed in questa bloccata dal pressore 2, la fine del ciclo di questi mezzi comanda l’attivazione del cilindro 21 e la corrispondente corsa di avvicinamento della piastra 22 al cestello. Durante questa corsa la piastra 22 ed il settore di ruota, dentata 25 si inseriscono nella feritoia laterale ed inferiore 1 del cestello C senza interferire con la matassa e col nastro N’ il quale ultimo viene invece preso dai rulli 36, 136 e spinto contro un tratto della matassa stessa, in modo da distendersi trasversalmente e da fasciarla con una disposizione ad U, come illustrato nella figura 2. Mentre il nastro N’ viene fissato sulla matassa con la propria feccia adesiva, per l’azione dei detti rulli 36, 136 che rimangono in una posizione di sostanziale pinzatura della matassa, in giusta fase la lama 42 taglia il nastro N’ all’uscita dai rulli profilatoli 13 e 7 e che è mantenuto longitudinalmente teso dall’azione di fissaggio eseguita dai detti rulli. E’ evidente come l’azione di taglio risulti facilitata e correttamente eseguita dal profilo a V del tratto di nastro N’ e dalla ferma a punta ed a doppio tagliente della lama 42. Un sensore, non illustrato, che rileva la fine della corsa di posizionamento dell’ apparate sulla matassa, comanda la successiva attivazione del motoriduttore 29 che fa ruotare il settore di ruota 35 in senso orario, vedi figura 3, in modo che i rulli 36, 136 abbiano ad orbitare attorno al tratto da legare della matassa, per stendere su questo il nastro adesivo e per fasciarlo intimamente, col nastro che aderisce alla matassa e su se stesso con la propria superficie adesiva. Le ali 235, 235’ dispongono correttamente il nastro nella fase d’avvolgimento sulla matassa, mentre per la presenza della molla 41 di figura 7, i rulli 36, 136 si adattano alla circonferenza non tonda del tratto della matassa sul quale operano, facendo aderire intimamente al perimetro esterno di questo e su se stesso il nastro adesivo N’, mentre il tratto di matassa legato dal nastro tende ad essere compattato e ad assumere una sezione sostanzialmente tonda. À legatura completata, il settore di ruota 25 viene arrestato con la propria gola 26 nella posizione di inizio ciclo come dalla figura 1 ed il cilindro 21 viene riattivato per allontanare la piastra 22 dal cestello C che può cosi essere allontanato per consentire il posizionamento nei confronti dell’apparato di un successivo cestello con una nuova matassa di filo da legare, per la ripetizione di un nuovo ciclo di lavoro come descritto. Come detto in precedenza, più apparati del tipo descritto possono operare su una matassa contemporaneamente o durante soste successive del cestello C che contiene la matassa stessa. E’ evidente come, in virtù dell’adesivo blando usualmente presente sulla carta adesiva, il tratto di nastro N’ che lega la matassa, possa essere rimesso facilmente, senza particolari attrezzature e come possa essere riutilizzato per legare più volte la matassa stessa dopo usi successivi, fino al suo completo impiego. Alla fine, il nastro di carta adesiva può essere buttato come rifiuto ordinario, riciclabile e comunque biodegradabile. Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una torma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore della invenzione, come sopra esposto, come illustralo e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi, sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per la legatura automatica su almeno un tratto della propria forma toroidale, di matasse di filo, piattina o simili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, caratterizzato dalla successione delie seguenti fasi operative; Disposizione della matassa di filo (M) in una stazione di legatura che blocca la matassa, stessa in una posizione prefissala ed orizzontale, che ne impedisce spostamenti indesiderati e che lascia liberi tutto attorno, il od i della matassa stessa che debbono essere legati; Svolgimento da una bobina (3) di nastro adesivo, di un tratto (NT) del nastro stesso di lunghezza necessaria a legare un tratto della matassa e collocazione di tale tratto di nastro in posizione sostanzialmente verticale, con l'estremità inferiore all’ esterno ed in corrispondenza del tratte da legare della matassa e con la superficie adesiva rivolta verso la matassa stessa; Fissaggio alla matassa dell’estremità inferiore del detto tratto sostanzialmente verticale di nastro adesivo per mezzo di almeno una coppia di rulli (36, 136) che vengono avvicinati dall' esterno dia matassa stessa e che permangono sopra e sotto il tratto da legare della matassa medesima, trattenendo su questa il nastro; - Taglio dell'estremità superiore del detto tratto di nastro (N’), per separarlo dal nastro continuo proveniente dai mezzi di alimentazione; Attivazione dei detti, rulli (36, 136) con un movimento orbitale attorno al tratto da legare della matassa, in modo che il detto tratto di nastro (N’) abbia, ari essere portato dagli, stessi rolli a fasciare intimamente tale tratto della matassa ed a legarlo, col nastro che aderisce con la propria superficie adesiva sia alla matassa che su se stesso; - Arretramento dei detti rolli legatori dalla matassa, allontanamento di questa e ripetizione di un nuovo ciclo su una successiva matassa.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui il nastro adesivo- è un nastro di carta adesiva, del tipo comunemente reperibile in commercio ed usualmente impiegato per coprire le superfici da proteggere durante processi di verniciatura od al tro.
  3. 3) Metodo secondo le rivendicazioni procedenti, caratterizzato dai fatto che il tratto di nastro (N’) di carta adesiva che viene cìclicamente posizionato lateralmente alla matassa, viene sottoposto in fase di alimentazione ad un’azione di profilatura tra rulli sagomati, per assumere un profilo sostanzialmente a V che lo rende nervato, sufficientemente rigido e che assicura una corretta disposizione e permanenza di tale tratto dì nastro sia nei confronti della malassa che nei confronti dei rulli applicatoli (36, 136), essendo la superficie convessa del detto tratto di nastro profilato, quella adesiva e rivolta verso te matassa da legare.
  4. 4) Apparato per la legatura automatica su almeno un tratto della loro forma toroidale, di matasse di filo, piattina o sìmili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, in particolare per l’attuazione del metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dai comprendere. - Dei mezzi per svolgere ciclicamente un tratto di nastro adesivo, particolarmente di carta adesiva, da una bobina di alimentazione (B) e per disporre tale tratto di nastro in posizione sostanzialmente verticale, verso il basso e con la sua estremità inferiore all’ esterno ed in corrispondenza del tratto da legare della matassa (M) che da adatti mezzi (C, 2) viene bloccata in posizione orizzontale e viene lasciata lìbera tutto attorno al tratto da legare col detto tratto di nastro che ha la facete adesiva rivolte verso la matassa e che presenta il detto profilo nervato e sostanzialmente a V; Almeno una coppia di rulli paralleli e preferibilmente molleggiati (36, 136) posti ortogonalmente al detto tratto (N’) dì nastro adesivo profilato a V, lateralmente alla faccia concava di tale tratto dì nastro e mezzi per portare teli rulli in un movimento dapprima di avvicinamento al tratto da legare della matassa e poi di rotazione orbitale attorno a questo e successivamente in un movimento di arretramento a ripeso; - Dei mezzi (42) per tagliare in giusta fase il detto tratto di nastro adesivo (M’) all’uscita dai mezzi di profilature a V, dopo che il nastro stesso è staio fissato dai detti rulli (36, 136) sul tratto da legare della matassa e prima che gli stessi rulli vengano portati nel movimento orbitale di legatura della medesima matassa, S) Apparato secondo la rivendicazione 4), in cui i detti mezzi di alimentazione di un tratto di nastro adesivo (iSP) per la legatura di un tratto della matassa di .filo (M), comprendono montati su una spalla fissa di supporto (3) c col gli assi paralleli tra loro e net confronti della direzione dì marcia del trasportatore (T) che provvede alla movimentazione dei cestelli (C) con le matasse e con le feritoie (1) che lasciano liberi i tratti da legare delle stesse matasse: - Un aspo (4) che sostiene il rotolo del nastro adesivo (B) e che può essere leggermente frizionato per far si che lo svolgimento del n astio (N) dalla bobina avvenga con una giusta tensione longitudinale applicata allo stesso nastro, affinché questo rimanga opportunamente disteso; un primo rullo folle (5), sul quale il nastro svolto dalla detta bobina (B), viene rinviato con la sua faccia non adesiva ed in modo da essere portato in un percorso sostanzialmente a tornante, per poi cooperare con la stessa faccia adesiva con; una coppia di rulli (6, 7) sui quali il nastro compie un percorso discendente,, che sono realizzati o rivestiti con un qualsiasi materiale sostanzialmente antiaderente nei confronti dell’adesivo del nastro, ad esempio con una adatta materia plastica e che sull’ estremi tA prossima alla detta spalla (3), portano calettale delle rispettive ruoto dentate (106, 107) di adatto diametro, che ingranano con una comune ruote dentate (8) calettata sull' albero di uscita, di un piccolo motoriduttore (9) che da adatti mezzi viene azionato in modo ciclico e con tempi di attivazione prestabiliti ed eventualmente regolabili, per alimentare ciclicamente tratti di nastro di lunghezza prefissata; un rullo tenditore e molleggiato (10, 12) per far si che il batto di nastro adesivo che intercorre trai detti primi rulli (5, 6) risulti opportunamente teso in senso longitudinale ed abbia a cooperare con un ampio tratto della circonferenza del primo rullo motorizzato (6). Si) Apparato secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il detto primo rullo motorizzato (6) è dotato di una gola cilindrica (206) nella quale entra con poco gioco il nastro adesivo (N) che in tal modo risulta guidato lateralmente e correttamente orientato nei comronti del successivo rullo motorizzato (7) che è invece dotato di una gola (207) con profilo a V, con un angolo interno di giusta ampiezza e con una larghezza esterna sostanzialmente uguale o superiore alla larghezza dello stesso nastro (N) e nella detta gola (207) entra coi suo profilo coniugato a V e con la pressione esercitata da mezzi elastici e registrabili (19), un rullo parallelo e lòlle (13), per far si che il nastro gommato impegni la detta gola (207) e ne esca inferiormente con un profilo a V che conferisce al nastro stesso una adeguala rigidezza, per una corretta disposizione sia nei confronti della matassa da legare che nei confronti della unità di legatura o nastratura, essendo previsto che i numeri di denti delie dette ruote dentate (106, 107, 8), i diametri esterni ed interni delle dette gole (206, 207) e l’azione del detto mi Io tenditore (10) siano tali per cui il tratto di nastro adesivo che intercorre tra I detti rulli motorizzati (6, 7) risulti sempre sottoposto ad una lieve tensione longitudinale. 7) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’asse del rullo di profilatura Folle (13) giace su un piano ideale orizzontale che contiene l’asse del secondo rullo motorizzato (7) o che è leggermente al di sopra di tale asse, il tutto in modo che, anche per effetto dell’ 'azione di profilatura eseguita da tali .rulli (13, 7), il imito di nastro N’ che esce da questi stessi rulli risulti curvato con lieve convessità dalla parte rivolta verso la matassa (M), per non interferire inferiormente con questa ed in modo da risultare maggiormente rigjdo. S) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatte che nella parie bassa delia spalla (3) che porla i delti mezzi di alimentazione del nastro gommaio (Ν'), sono fissate su dei supporti (120) delle guide orizzontali (20) sulle quali scorre direttamente o con interposta un’apposita slitta, il corpo di un attuatole rettilineo (21 } che con lo stelo è fissato ad uno dei detti supporti (120), essendo al corpo di tale attuatole fissata con possibilità di registrazione, una piastra verticale (22) che quando lo stesso attuatore (21) è a riposo, risulta collocala lateralmente al cestello (C) Che può in tal modo posizionarsi correttamente nei confronti dei l’apparato di cui trattasi e la stessa piastra (22) reca aperta sul lato rivolto verso il trasportatore coi cestelli, una feritoia orizzontale (23) di ampiezza tale per cui quando il detto cilindro compie la corsa di retrazione, la piastra (22) può entrare con la propria feritoia (23) in quelle (1) del cestello (C) e può disporsi attorno al tratto della matassa (M) che deve essere legato, transitando lateralmente al tratto di nastro profilato (N<s>) che è pronto per Γ impiego, in modo da non interferire con questo, essendo sul franco esterno della detta piastra (22), fissati attorno alla detta feritoia (23) dei rollini o cuscinetti (24), ad esempio in numero di cinque e tra toro angolarmente equidistanziati. che cooperano con la gola anulare (125) di una ruota dentata (25) provvista di urta gola radiale (26) di giusta ampiezza, che giunge fino al centro di tale ruota e la interessa con una estremità arrotondala, essendo previsto che quando l’appaiato è a riposo, la gola (26) dei detto settore di ruota dentata (25) sia in posizione orizzontale e rivolta verso il trasportatore col cestelli, similmente alla detta feritoia (23). 9) Apparato secondo la rivendicazione 8), in cui la dentatura de! detto settore di ruota (25) ingrana con. una coppia di mote dentate e conduttrici (27, 127) di ugual diametro, montate girevoli sulla detta piastra mobile (22), tra loro angolarmente distanziate in misura superiore alla larghezza della detta gola (26)>in modo che durante la rotazione del settore di mota (25), quando la relativa gola (26) transita in corrispondenza delle ruote conduttrici (27, 127), lo stesso settore di ruota (25) risulti sempre ih cooperazione con almeno una di tali ruote conduttrici che derivano il moto da una ruota dentata principale (28) calettata sull’albero di un piccolo motoriduttore (29) fi augi aro sulla piastra mobile (22). 10) Apparato secondo la rivendicazione 9), caratterizzato dal fatto che in corrispondenza della circonferenza della detta mota motrice (28), sul fianco esterno di questa è fissate una piccola camma (30) che quando l’apparato è nella posizione di riposo, coopera con un micio (31) fisso sulla piastra mobile (22) e collegato al circuito elettrico dell’apparato per segnalare la necessità di arresto in corretta fase del motoriduttore (29) che aziona la detta mota motrice. 11) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui il detto settore di ruota dentata (25) è dotato con disposizione radiale e perpendicolarmente ai rami rettilinei della propria gola (26), di una coppia di mezzi di guida e di registro (32, 132, 33, 133, 34, 134) nei quali sono montati dei supporti (35, 135) a forma dì L, il cui [ratto perpendicolare al detto settore di mota (25) è dotato di pezzo e verso l’esterno di piccole ali (235, 235') arrotondate ed opportunamente orientate, mentre sostiene sull’ in temo dei rispettivi rulli cilindrici (36, 136) montati con cu.se ineni su supporti a forcella (37, 137) che con rispettive coppie di aste di guida (38} scorrono in corrispondenti sedi (39) dei detti supporti sui quali le stesse aste sono normalmente mantenute in appoggio con. arresti di. estremità (40), per l’azione di mezzi elastici (41.) che tendono a spingere i detti rulli (36, 136} radialmente l’uno in direzione dell’altro. 12) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti,· caratteri zzate dal comprendere una lama di taglio (42) fissala su di un apposito supporto (43) nella parte alta della detta piastra mobile (22) e la cui parte attiva (142) ha la forma di una punta a doppio tagliente ed è posta su di un piano di interferenza col nastro profilato (N’}„ essendo l’apice di tale punta collocato con giusto arretramento rispetto al piano ideale verticale sul quale sono posti gii assi dei detti rulli paralleli e molleggiati di nastratura (36, 136). 13) Apparate secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato da! comprendere dei mezzi di sequenza e di controllo per far si che a posizionamento avvenuto del cestello con la matassa nei confronti dello stesso apparato e ad alimentazione avvenuta da parte dei relativi mezzi di un giusto tratto di nastro adesivo profilato (N’} in posizione utile per la legatura di un tratto della circonferenza della matassa di filo (M) posta nel costello ed in queste bloccate, dal pressore (2), venga in successione di fase comandata l’attivazione dell’attuatore lineare (21) e la corrispondente corsa di avvicinamento della piastra mobile (22) al cestello, durante la quale i rulli (36, 136) interferiscono con la parte inferiore del detto tratto di nastro (N’) che si distende trasversalmente e viene spinto con la propria faccia adesiva contro un tratto della matassa in modo da fasciarlo intimamente con una disposizione ad U, essendo previsto che mentre gli stessi rulli giungono sopra e sotto il detto (ratto della matassa per trattenere su questo la porzione inferiore del nastro (N” ) in giusta, fase la lama superiore (42) interferisca con la propria punta col nastro stesso all 'uscita dai rulli profilatori (13, 7) e lo tagli trasversalmente, 14) Apparato secondo la rivendicazione 13), caratterizzato dal comprendere dei mezzi per cui in successione di fase venga attivato il motoriduttore (29) che fa ruotare il settore di mota dentata (25) coi rulli (36, 136) in modo che questi siano portati ad orbitare attorno al tratto da legare della matassa per stendere su questo il nastro adesivo (NT) e per fasciarlo intimamente, col nastro stesso che aderisce alla matassa ed a se medesimo con la propria superficie adesiva, essendo previsto che le detto ali (235, 235’) delle quali sono distati i supponi dei detti rulli nastratori, dispongano correttamente il nastro nella fase di fasciatura delia matassa, mentre per la presenza della detta molla (41 ) di ammortizzazione, i rulli nastratori (36, 136} si adattino alla circonferenza non tonda del tratto della matassa sul quale operano, facendo aderire intimamente al perimetro esterno di questo e su se stesso il nastro adesivo N mentre il (ratto di matassa legato dal nastro tende ad assumere una sezione sostanzialmente (onda e compatta, essendo previsto che a legatura completata, il detto settore di ruota dentata (25) venga arrestato con la propria gola (26) nella posizione di inizio ciclo e che il detto armatore lineare (21) venga riatti vaio per allontanare la piastra, mobile (22) dal cestello (C) che può così essere allontanato per consentire il posizionamento nei confronti dell’ apparato di un successivo cestello con una nuova matassa di filo da legare, per la ripetizione di un nuovo ciclo di lavoro. 15) Apparalo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che più apparati del tipo di. cui trattasi possono essere predisposti per operare su una matassa (M) contemporaneamente o durante soste successive del cestello (C) che contiene la stessa matassa 16) Metodo ed apparato per la legatura automatica su almeno un tratto della propria forma illustrato nelle figure delle tre tavole allegate di disegno e per gii scopi sopra esposti.
ITBO20070703 2007-10-22 2007-10-22 Metodo ed apparato per la legatura su almeno un tratto della loro forma toroidale, di matasse di filo, piattina o simili, per mezzo di un tratto di nastro adesivo, preferibilmente di carta adesiva. ITBO20070703A1 (it)

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