ITBO20010729A1 - Elemento modulare e componibile per la formazione di espositori o di strutture di ambientazione - Google Patents

Elemento modulare e componibile per la formazione di espositori o di strutture di ambientazione Download PDF

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ITBO20010729A1
ITBO20010729A1 IT2001BO000729A ITBO20010729A ITBO20010729A1 IT BO20010729 A1 ITBO20010729 A1 IT BO20010729A1 IT 2001BO000729 A IT2001BO000729 A IT 2001BO000729A IT BO20010729 A ITBO20010729 A IT BO20010729A IT BO20010729 A1 ITBO20010729 A1 IT BO20010729A1
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Italy
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upright
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modular element
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modular
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IT2001BO000729A
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Tommaso Raccagna
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Cefla Coop
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Description

DESCRIZIONE dell’ invenzione industriale dal titolo:
“Elemento modulare e componibile per la formazione di espositori o di strutture di ambientazione”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne un elemento modulare e componibile per la formazione di espositori e di strutture di ambientazione a piazzola e/od a corridoio, adattabili all’architettura dei diversi locali nei quali debbono essere installate e particolarmente indicate per i negozi ed i centri vendita di prodotti non alimentari, ad esempio nel settore dell’abbigliamento intimo, esterno e delle calzature, per il quale sono richieste strutture esteticamente di pregio e finite, dotate di basi ben curate, di uso flessibile ai fini dell’esposizione, variamente e facilmente personalizzabili, capaci, portanti, solide e nel contempo sufficientemente esili e tali da consentire la migliore ottimizzazione del rapporto tra la superficie utile di esposizione e l’ingombro occupato in pianta, caratteristiche queste non tutte riscontrabili nelle strutture d’esposizione e d’ambientazione di tipo noto.
Per rispondere a tutte queste esigenze del mercato, il trovato propone un elemento modulare, componibile e portante, con funzioni di montante, realizzato per estrusione in lega d’alluminio, avente un profilo trasversale a forma di trapezio isoscele, sulla cui base maggiore è aperto in mezzeria un canale longitudinale con profilo a croce, nel quale può essere inserita in posizione arretrata, una barra asolata, utile per agganciavi all’altezza voluta, dei componenti di completamento e/o di finitura dell’espositore. Sui lati obliqui del detto profilo trapezoidale sono aperti dei canali longitudinali per l’aggancio di schienali, pannelli divisori, fianchi, carterature e componenti illuminotecnici a binario, mentre nella mezzeria della base minore dello stesso profilo, è aperto un canale longitudinale, utile per fissare l’elemento di montante al muro o ad altri elementi uguali. Questo elemento modulare, dotato sull’estremità inferiore di un piedistallo piatto e di forma preferibilmente triangolare, può essere usato da solo per espositori dedicati e per allestimenti murali, può essere accoppiato ad un elemento contrapposto e speculare per la formazione di allestimenti lineari, di strutture perimetrali o di un singolo espositore di centro area e può essere usato con l’accoppiamento a fascio di tre o di quattro elementi per soluzioni di testata e per ogni tipo di esposizione lineare o singola. L’elemento modulare dianzi detto, viene corredato di accessori portanti realizzati ad esempio in tubo d’acciaio di diametro adeguato, predisposti per l’aggancio alla barra asolata ed interna degli stessi elementi, oppure ad una cosiddetta barra di forza o ad uno schienale dogato, tramite una basetta universale realizzata ad esempio in nylon caricato con fibre che ne migliorano la resistenza meccanica, essendo tali accessori tubolari, chiusi in estremità da un apposito tappo. Con basette di questo tipo, vengono di preferenza fissati agli elementi di montante di una struttura di esposizione e/o di ambientazione, anche gli schienali, le barre di forza od altri telai e mezzi di completamento della detta struttura espositiva, in modo che questi stessi mezzi possano in qualsiasi momento essere rimossi, senza dover preventivamente modificare la disposizione relativa dei detti elementi di montante. Gli elementi dianzi detti, tutti vemiciabili e che costituiscono la base del sistema, potranno essere corredati di una pluralità di accessori in metallo, legno o plastica, utili per la realizzazione di un sistema variamente personalizzato e del livello qualitativo di volta in volta richiesto.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle quattro tavole allegate di disegno, in cui:
- La fig. 1 illustra dall’alto e sezionato trasversalmente, uno degli elementi modulari di montante di cui trattasi, provvisto inferiormente del relativo piedistallo;
- La fig. 2 illustra altri dettagli del modulo di figura 1, sezionato secondo la linea Π-ΙΙ;
- La fig. 3 illustra in prospettiva il modulo di cui alle figure 1 e 2 da solo ed unito a fascio con altri moduli uguali;
- La fig. 4 illustra lateralmente ed in parte sezionata, una basetta per l’ancoraggio amovibile alla barra asolata di uno degli elementi modulari di montante, di un braccio o di un altro mezzo di completamento dell’espositore;
- La fig. 5 illustra in elevazione laterale una basetta del tipo di cui alla figura precedente, ma predisposta per l’ancoraggio amovibile di un braccio o d’altro mezzo di completamento dell’espositore, ad una cosiddetta barra di forza;
- Le figg. 6, 7 ed 8 illustrano lateralmente e con parti in sezione, una basetta universale che assolve la stessa funzione delle basette delle figure precedenti, ma che a differenza di queste può essere destinata a diversi impieghi con la sola sostituzione di un componente posteriore d’aggancio;
- La fig. 9 illustra sezionato trasversalmente un montante formato dal fissaggio a fascio di quattro elementi modulari di cui trattasi;
- La fig. 10 illustra dei dettagli dei mezzi di fissaggio reciproco degli elementi di montante, rilevati secondo la sezione X-X di figura 9;
- La fig. 11 illustra dall’alto e con parti in sezione, un espositore formato da più elementi modulari di montante fissati ad una parete verticale di supporto;
- Le figg. 12 e 13 illustrano dall’alto e con parti in sezione, altri possibili espositori dotati di montanti formati dall’unione di due o più elementi modulari di cui trattasi, diversamente orientati.
Dalle figure 1 e 2 si rileva che il componente fondamentale della nuova struttura espositiva di cui trattasi, è un profilato autoportante 1, con funzione di montante, ricavato per estrusione in lega d’alluminio, realizzato in una diversa gamma di lunghezze comprese ad esempio tra 800 e 3000 mm ed avente una sezione a forma di trapezio isoscele, con angoli opportunamente arrotondati. Secondo una forma preferita di realizzazione del trovato, i lati obliqui del profilo del montante 1 hanno una inclinazione inferiore od uguale ai quarantacinque gradi, in modo che fino a quattro degli stessi montanti possano essere fissati tra loro a croce, con unione delle basi minori, per formare un montante composito a sezione quadrata, come illustrato nella figura 9 e come più avanti meglio precisato. Buoni risultati sono stati ad esempio raggiunti, realizzando il profilato di montante 1 con una base maggiore A di circa 60 mm, con un’altezza B di circa 33 mm e con una base minore C di circa 10-11 mm. Sempre dal dettaglio di figura 1 si rileva che sulla mezzeria della base maggiore A della sezione del montante 1, è aperta perpendicolarmente una scanalatura rettilinea 2 che interessa lo stesso montante per tutta la lunghezza, che ha una sezione a croce, che ha ad esempio una larghezza di circa 8 mm , una profondità di circa 24-25 mm ed il cui canale trasversale 102, della larghezza di circa 3-4 mm, dista circa 12-13 mm dalla base maggiore del medesimo montante. Nel canale trasversale 102 della scanalatura 2, viene inserita a tutt’ altezza una barra piatta e rettilinea 3 d’acciaio, dotata su tutta la lunghezza di asole rettangolari ed equidistanziate 4, larghe ad esempio circa 7 mm, alte circa 24 mm e distanziate tra loro di circa 12 mm, essendo tale barra trattenuta in sede dall’appoggio della sua estremità inferiore contro un tappo di chiusura o contro il piedistallo d’appoggio del montante 1, del quale si dirà più avanti. Grazie al particolare dimensionamento dianzi detto della scanalatura 2, la barra 3 risulta visibile solo quando ci si posiziona circa perpendicolarmente alla stessa ed in posizione ravvicinata, mentre a distanza la stessa barra risulta occultata nella linea di fuga formata dalla scanalatura 2, con evidente miglioramento del pregio estetico dell’intera struttura espositiva.
Per evitare la formazione di correnti galvaniche di contatto e relativi fenomeni di ossidazione tra l’alluminio del montante 1 ed altre parti di diverso metallo a questo associate, specialmente se queste ultime sono di natura ferrosa, queste stesse ultime parti saranno opportunamente verniciate o trattate e laddove possibile, saranno sostituite con parti in alluminio od in acciaio inossidabile.
Sulla base minore C del profilo del montante 1, in contrapposizione alla scanalatura 2, è aperta perpendicolarmente una scanalatura rettilinea 5 che interessa lo stesso montante 1 per tutta la lunghezza e che ha una sezione ad U oppure una sezione a C od a T come illustrato, od una sezione equivalente, ad esempio trapezoidale. La scanalatura 5 ha ad esempio ima larghezza di base sull’ordine di circa 15-16 mm ed una profondità di circa 5-6 mm.
Sui lati obliqui della sezione del montante 1, sono aperte delle scanalature longitudinali, rettilinee ed uguali 6, 6’, ognuna delle quali comunica con una coppia di fori paralleli ed uguali 7, 107 e 7’, 107’, del diametro di circa 5-6 mm, che interessano il montante 1 per tutta la lunghezza e dei quali quelli indicati con 7, 7’ sono collocati in corrispondenza del vertice della base maggiore A del profilo dello stesso montante 1 , mentre gli altri fori 107, 107’ sono collocati lateralmente alla parte più interna della scanalatura 2. Le scanalature 6, 6’ si aprono sulle pareti oblique del montante 1, con una rispettiva coppia di pareti 8, 108 ed 8’, 108’ poste tra loro a squadro e delle quali una è parallela e l’altra è perpendicolare alle basi della sezione trapezoidale dello stesso montante 1. Queste stesse pareti a squadro, sono poi tra loro opportunamente distanti, nel senso che la prosecuzione ideale di una di tali pareti cade al di fori dell’altra parete, in modo che nelle scanalature 6, 6’ possono essere inserite delle parti parallele o perpendicolari alle basi del profilo trapezoidale del montante 1 , come indicato ad esempio con 9 e 9’ o parti inclinate, come più avanti detto.
Almeno i fori 107, 107’ sono filettati almeno sull’estremità che è in basso quando il montante 1 viene messo in opera, in modo da poter fissare con viti 10 sull’estremità inferiore del montante stesso, un tappo di chiusura (non illustrato) con un piedino registrabile la cui vite può impegnare in parte la scanalatura 2, o da poter fissare il vertice di un piedistallo piatto 11 di appoggio diretto sul suolo, avente di preferenza una forma a triangolo retto ed isoscele come dalla figura 3, con le zone d’angolo opportunamente arrotondate. Il piedistallo 11 ha ad esempio un’altezza o profondità di circa 300 mm ed un lato 111 di circa 400-500 mm. Dalla figura 1 appare che il piedistallo 11, uscendo dall’ingombro in pianta del montante 1, assume un andamento rastremato in modo da poter essere sormontato da un coperchio 12 in materia plastica termoformata, che circoscrive lo stesso piedistallo 11 senza sporgere dalla porzione d’angolo a 90° impegnata dal montante 1, essendo tale coperchio 12 caratterizzato da un andamento progressivamente sollevato verso il montante 1, come appare dalla figura 2 ed essendo fissato amovibilmente al medesimo piedistallo, per mezzo di ima banda 13 di tipo magnetico o di tipo adesivo o tramite viti. In alternativa al coperchio 12, si agganciano nelle feritoie inferiori 4 della barra 3, i ganci 114 di una diagonale piatta 14, realizzata ad esempio con un piatto metallico di adatto spessore, che appoggia semplicemente sulla base o che viene fissata a questa saldamente con una o più appendici proprie d’estremità 214 che alloggiano in corrispondenti asole della base 11. Resta inteso che secondo una variante costruttiva, la diagonale 14 può essere predisposta in opera in combinazione col coperchio 12 che in questo caso sarà dotato di una apposita feritoia mediana per il passaggio della stessa diagonale 14. Resta inteso che il piedistallo 11 e la diagonale 14 possono essere dotati di apposite nervature di rinforzo.
Il piedistallo 11 potrà essere diversamente realizzato con forma rettangolare ed essere predisposto per il supporto di montanti 1 sulle opposte estremità, essendo in tal caso lo stesso piedistallo dotato in corrispondenza dei vertici, di ruotine tutte od in parte di tipo piroettante, per consentire la mobilità dell’espositore formato con gli elementi di cui trattasi.
L’estremità superiore di ogni profilato di montante 1, viene chiusa da un tappo 17, ad esempio di materia plastica, visibile nella figura 11, che lascia scoperte almeno la scanalatura 5 e la parte della scanalatura 2 antistante la barra asolata 3 e che viene bloccato in sito per mezzo di una forcella d’acciaio 18 che abbraccia superiormente lo stesso coperchio e che con le proprie ali si inserisce a frizione nelle dette scanalature 5 e 2. Resta inteso che secondo una variante costruttiva, il tappo 17 può essere dotato di pezzo di appendici per l’ancoraggio a frizione alla sommità del profilato 1, senza l’uso della detta forcella d’acciaio, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.
Un altro componente importante che viene fornito a corredo dell’elemento modulare di cui trattasi, è costituito da una basetta 19 come dalla figura 4, frontalmente di forma ellittica e lateralmente di forma semiellittica, realizzata ad esempio in nylon caricato con fibre di vetro, dotata sulla parte piana posteriore di due o più appendici ganciformi 119 che quando la stessa parte piana della basetta appoggia sulla base maggiore della sezione del montante 1, si ancorano alle asole 4 della barra 3 internamente associata a tale montante. La basetta 19 porta anteriormente, in posizione medioinferiore, una sede aperta verso l’alto, definita da una superficie bombata 219 e da nervature 319 solidali all’interno della detta superficie bombata, essendo il tutto sagomato in modo che la detta sede risulti con una parte 20 piatta, posta a ridosso e parallelamente al piano della basetta e con una parte superiore 120 di forma semicilindrica e perpendicolare alla detta parte 20. La parte 120 di sede viene impegnata dall’estremità di un braccio tubolare e metallico 21 dotato in estremità di un’appendice piatta 121 che impegna la detta parte 20 di sede, così da ancorare saldamente il detto braccio alla basetta. La parte superiore della basetta, non impegnata dalla sede 20, 120, è dotata di bordi perimetrali 22 con un profilo a coda di rondine, che s’accoppiano a finzione coi corrispondenti bordi profilati di un elemento di copertura 419 che si raccorda con la parete bombata 219, che sposa intimamente il profilo curvo del braccio 21 e che s’attesta in modo complementare alla parte 120 della sede inferiore. Come illustrato in figura 4 con segno a trattini, la basetta può essere dotata sulla parte piana posta al di sopra del braccio 21 ed atta ad essere occultata dal coperchio 419, di un foro mediano nel quale può essere inserito a pressione ed amovibilmente o dove può essere avvitato, un perno 100 che con la propria testa sporgente si dispone sopra al braccio 21 per mantenerlo stabilmente agganciato alla sede 20, 120 ed al complesso della basetta 19.
Il braccio 21 può essere usato come elemento di appesa delle merci da esporre, come nell’esempio di figura 3 ed in tal caso sarà dotato in estremità di un tappo 23 di chiusura e di rifinitura esteriore e funzionale.
La figura 5 illustra una basetta 19’ del tipo di figura 4, provvista di pezzo, posteriormente, di un’ampia ed unica appendice ganciforme 119’ che consente l’appesa della stessa basetta ad una barra orizzontale e piatta 24, la cosiddetta barra di forza o di torsione, che costituisce un usuale componente degli espositori. Negli espositori di tipo noto è anche prevista la possibilità di agganciare degli elementi di appesa delle merci, nelle scanalature orizzontali di cosiddetti schienali dogati, fissati ai montanti consecutivi dell’espositore. Per l’ancoraggio a queste scanalature, l’appendice di aggancio delle basette 19 dovrebbe essere strutturata con dimensioni tanto contenute che sarebbe difficilmente realizzabile in materia plastica, anche se caricata con fibre di rinforzo. Per risolvere questo problema ed anche per far si che una stessa basetta possa essere impiegata anche per l’esigenza di figura 4 che per quella di figura 5, è stato previsto che la medesima basetta 19” sia dotata posteriormente di una sede 25 con un profilo in pianta a C (fig. 6), chiusa superiormente ed aperta in basso, nella quale è possibile inserire di volta in volta un inserto metallico 26 dotato di una o più appendici 126 per l’aggancio alle asole della barra 3, come nell’ipotesi di figura 6, oppure un inserto metallico 26’ come dalla figura 7, dotato di un’appendice piegata in basso 126’ per l’aggancio ad una barra di forza 24, oppure un inserto metallico 26” come dalla figura 8, dotato di una corta appendice 126” piegata verso il basso, per l’aggancio in una delle scanalature orizzontali 127 di un cosiddetto schienale dogato 27.
Il montante 1 secondo l’invenzione, provvisto del relativo piedistallo 11, può essere usato da solo come illustrato con segno continuo nella figura 3, ad esempio se posto a ridosso di una parete o se collocato in una zona d’angolo di un negozio o può essere fissato a fascio con due, tre o quattro montanti uguali, come illustrato anche con segno a trattini nella stessa figura 3, per realizzare delle isole di esposizione. L’unione reciproca dei montanti 1 viene effettuata con mezzi che vengono ora descritti con riferimento alle figure 9 e 10. Ogni montante 1 è dotato a poca distanza dalle sue estremità, di coppie di fori 28 posti nella mezzeria del setto che divide tra loro le scanalature 2 e 5, in modo da poter fissare nelle stesse scanalature 5 di due profilati 1 contrapposti, con una o due viti 29 inserite nei detti fori attraverso le scanalature 2, i rami verticali di un inserto 30 a forma di U. All’ occorrenza, l’inserto 30 può essere accoppiato a croce con un uguale inserto ad U 130 che a sua volta può essere fissato, con una o più viti 129, ad un’altra coppia di montanti 1 contrapposti o che con le proprie estremità eventualmente sporgenti, può essere usato per ancorarvi dei mezzi più avanti detti. Resta inteso che al posto degli inserti singoli 30 e 130, può essere usato un unico inserto a croce, di tipo monolitico, anche perché le parti non eventualmente utilizzate di tale supporto, sarebbero comunque destinate ad essere occultate da tamponamenti di rifinitura del montante formato con l’unione a fascio di più elementi modulari del tipo di cui trattasi.
Con riferimento alla figura 11 viene illustrata la realizzazione di un espositore di tipo murale, posto a ridosso di una parete P. In questo caso i montanti 1 possono essere provvisti o meno del piedistallo Il e vengono fissati alla parete P sfruttando i fori 28 detti in precedenza e con l’ausilio di appositi elementi 31 di distanziamento dalla stessa parete. Resta inteso che gli elementi di distanziamento 31 od altre parti destinate alla cooperazione con la scanalatura posteriore 5 dei montanti 1, in questa di figura 11 od in altre strutture espositive, possono essere sagomati per un inserimento a slitta in tale scanalatura. Nelle scanalature laterali 6, 6’ dei montanti 1, possono essere inserite delle pannellature di tamponamento 32 che possono avere finalità solo estetiche od anche funzionali, ad esempio utili alla illuminazione della superficie espositiva o che possono essere costituite da elementi dogati del tipo illustrato nella figura 8, nelle cui scanalature in vista possono essere appesi i bracci espositori del tipo illustrati nella figura 3. Se le pannellature di tamponamento hanno solo finalità estetiche, l’esposizione delle merci verrà effettuata sfruttando le scanalature 2 dei singoli montanti 1 , ancorando nelle asole delle barre 3, le basette 19, 19” del tipo illustrato nelle figure 4 e 6, che potranno portare bracci 21 aventi la funzione diretta di espositori o che sostengono un telaio che si dispone davanti alle pannellature 32, per sostenere ad esempio dei piani di esposizione o che portano una barra di forza per l’appesa di basette con bracci 21, come dalle figure 5 e 7.
La figura 12 illustra una struttura espositiva formata principalmente da coppie contrapposte di montanti 1 le cui scanalature principali 2 giacciono su un unico piano ideale parallelo alle superfici opposte di esposizione. In questo caso, nelle scanalature 6, 6’ delle coppie successive di montanti 1, possono essere inseriti dei tamponamenti 33 di finitura o che potranno far parte di componenti illuminotecnici. I montanti 1 appoggiano sul suolo coi relativi piedistalli 11 e se la struttura espositiva è molto lunga, si avrà cura di collocare in punti prestabiliti dei nodi formati da quattro montanti raggruppati tra loro come dalla figura 9, in modo da ampliare anche lateralmente l’appoggio al suolo dell’intera struttura, a guadagno della stabilità e della sicurezza. Nelle barre asolate 3, 4 dei montanti 1, verranno agganciate delle basette 19, 19” come dalle figure 4 e 6, che potranno portare delle barre di forza 24 alle quali appendere da una parte e dall’altra delle basette 19’, 19” con relativi bracci come dalle figure 5 o 7, o che potranno portare telai 34 utili per sostenere da una parte e dall’altra della struttura espositiva, dei piani per l’esposizione delle merci. E’ evidente come, anche nella soluzione di figura 12, grazie all’uso delle basette di cui alle figure 4 e 6, sia possibile montare e smontare i telai o le barre di appesa 34 o le barre di forza 24 od equivalenti strutture di esposizione, senza modificare la posizione relativa delle colonne di montante 1 che sostengono le dette strutture.
La figura 13 illustra infine una struttura espositiva formata principalmente da coppie di montanti 1 contrapposti, con le scanalature 2 aperte verso le superfici opposte di esposizione. Nelle scanalature 6, 6’ dei montanti 1 possono essere inseriti dei pannelli di tamponamento 32 o 33 come nelle soluzioni di cui alle figure 11 e 12, mentre alle cremagliere 3 degli stessi montanti, attraverso le scanalature principali 2, possono essere ancorate delle basette 19, 19” come dalle figure 4 o 6 che possono sostenere delle barre di forza 24 per basette come dalle figure 5, 8 oppure delle barre di appesa 34 o telai per il supporto di piani d’esposizione, come già detto per la soluzione di figura 12. E’ anche possibile disporre nelle scanalature 6, 6’ di due coppie consecutive di montanti 1, fissati tra loro con gli inserti incrociati 30, 130, le appendici d’estremità 227, di pezzo o di riporto, di uno schienale dogato 27 come dall’esempio delle figure 7 e 13, ma di tipo bifacciale, con scanalature di aggancio 127 aperte su entrambe le facce opposte e formaio da un solo pezzo o da più pezzi sovrapposti, essendo previsto che tale struttura appoggi ad esempio su inserti di distanziamento allineati alle appendici di ancoraggio 227 e che sia trattenuta in sito da uguali inserti di distanziamento superiori, bloccati in opera per mezzo dei tappi superiori dei montanti 1, il tutto in modo che anche la messa in opera e la rimozione dello schienale dogato possa essere effettuata senza dover modificare la posizione relativa delle colonne di montante 1 della struttura espositiva.
Resta inteso che la descrizione si è riferita ad alcune possibili forme di realizzazione e di impiego del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (32)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Elemento modulare e componibile per la formazione di espositori o di strutture espositrici e/o di ambientazione, caratterizzato dal comprendere un montante autoportante (1) con profilo in pianta sostanzialmente triangolare od a forma di trapezio isoscele, realizzato in una gamma di lunghezze adatta a soddisfare le diverse esigenze di mercato, dotato su tutta la lunghezza e almeno sulla faccia corrispondente alla base maggiore (A) del detto profilo trapezoidale, di una scanalatura rettilinea e mediana (2), con un profilo a croce e nel cui canale trasversale (102) può essere inserita parallelamente alla detta base, in posizione opportunamente arretrata da questa e su tutta la sua lunghezza, una barra asolata (3, 4) utile per potervi agganciare dei componenti di completamento e/o di finitura dell’ espositore, essendo la parete del montante corrispondente alla base minore (C) del detto profilo trapezoidale, predisposta per poter essere fissata ad un muro o ad altra parete verticale di supporto (P) o ad essere fissata alla analoga parete di montanti uguali (1), mediante mezzi che consentono il raggruppamento a fascio di due, di tre o di quattro degli stessi montanti di cui trattasi, per formare in quest’ultimo caso un montante composito con sezione in pianta sostanzialmente quadrata, essendo ogni montante predisposto per poter essere fissato con la propria estremità inferiore sul vertice di un piedistallo piano (11) d’appoggio al suolo, di forma e di dimensioni tali da potersi comporre con le basi degli altri elementi di montante fissati a fascio tra loro, per formare un piedistallo composito, in grado di dare stabilità agli elementi di montante, anche se usati singolarmente, in numero di uno od in gruppi di due, di tre o di quattro.
  2. 2) Elemento modulare secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dall’essere dotato sulla base minore (C) del proprio profilo trapezoidale, ed in posizione centrata, di una scanalatura rettilinea (5) che interessa lo stesso elemento di montante (1) per tutta la lunghezza e nella quale vengono alloggiati i mezzi per il fissaggio reciproco a fascio di più montanti o dei distanziali (31) quando lo stesso elemento di montante viene fissato ad una parete verticale di supporto (P).
  3. 3) Elemento modulare secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dall’essere dotato sui lati obliqui del proprio profilo trapezoidale, di rispettive scanalature rettilinee (6, 6’) che interessano lo stesso elemento di montante (1) per tutta la lunghezza e che sono utili per potervi agganciare degli schienali, dei pannelli divisori, dei fianchi, delle carterature di finitura od altri elementi di finitura sia estetica che funzionale di una struttura espositiva e/o di ambientazione.
  4. 4) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere realizzato con una lega d’alluminio estrusa.
  5. 5) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere realizzato in una gamma di lunghezze comprese tra 800 e 3000 mm.
  6. 6) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suo profilo trapezoidale ha una base maggiore (A) di circa 60 mm, una base minore (C) di circa 10-11 mm, ed un’altezza (B) di circa 33 mm.
  7. 7) Elemento modulare secondo la rivendicazione 1), in cui la scanalatura principale (2) posta nella mezzeria della base maggiore del profilo trapezoidale dello stesso elemento di montante (1), ha una larghezza di circa 8 mm, ha una profondità di circa 24-25 mm e la parte trasversale (102) di tale scanalatura, atta ad alloggiare la barra asolata (3, 4), dista dalla detta base maggiore di circa 12-13 mm.
  8. 8) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la scanalatura (5) aperta sulla base minore del profilo trapezoidale dello stesso elemento di montante (1), ha una sezione a C, a T od equivalente, con una larghezza di base di circa 15-16 mm e con una profondità di circa 5-6 mm.
  9. 9) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui le scanalature rettilinee (6, 6’) aperte sui lati obliqui della sezione trapezoidale dello stesso elemento di montante (1), comunicano ciascuna con una coppia di fori paralleli ed uguali, aventi ad esempio un diametro di circa 5-6 mm e dei quali due (7, 7’) sono collocati in corrispondenza del vertice della base maggiore (A) del profilo trapezoidale dello stesso elemento (1), mentre gli altri fori (107, 107’) sono collocati lateralmente all’estremità più interna della scanalatura principale (2), essendo tali fori tutti od in parte filettati alle estremità, per poter fissare con viti (10) ad ogni montante (1), un piedistallo (11) di appoggio al suolo, od altri elementi di finitura, quali ad esempio piedini o tappi di chiusura.
  10. 10) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui le scanalature (6, 6’) aperte sui lati obliqui del profilo trapezoidale dello stesso elemento di montante (I), si aprono su tali lati obliqui con rispettive coppie di pareti (8, 108, 8’, 108’) poste tra loro a squadro e delle quali una è parallela alle basi del detto profilo trapezoidale, essendo previsto che le dette pareti siano tra loro opportunamente distanziate, per cui la prosecuzione ideale di una delle stesse cade al di fuori dell’altra, in modo che nelle dette scanalature (6, 6’) possano essere inseriti dei componenti (9, 9’) anche paralleli o perpendicolari alle basi del detto profilo trapezoidale.
  11. 11) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il piedistallo (II) di appoggio al suolo è formato da una piastra piana a forma di triangolo isoscele, con le zone d’angolo arrotondate, fissa al montante col proprio angolo retto ed avente una profondità di circa 300 mm ed un lato di base (111) di circa 400-500 mm.
  12. 12) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il piedistallo (11), uscendo dall 'ingombro in pianta dello stesso elemento di montante (1), assume una conformazione rastremata in modo da poter essere circoscritto senza sporgenze antiestetiche, dai bordi perimetrali e rivolti in basso, di un coperchio (12) realizzato ad esempio in materia plastica e caratterizzato dal presentare una forma progressivamente sollevata verso il detto montante (1), essendo tale coperchio predisposto per il fissaggio amovibile sul piedistallo, ad esempio per un fissaggio ad incastro o con mezzi interni e di riporto (13) o mediante viti.
  13. 13) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere una diagonale piatta ed eventualmente nervata (14), che con proprie appendici ganciformi (114) viene agganciata alle asole inferiori della barra asolata (3, 4) alloggiata nella scanalatura principale a croce (2) dello stesso eleménto di montante (1), essendo previsto che la stessa diagonale sia fissata con qualsiasi adatti mezzi al piedistallo (11).
  14. 14) Elemento modulare secondo la rivendicazione 13), in cui la diagonale piatta ed eventualmente nervata (14) è dotata inferiormente di almeno un’appendice (214) che si innesta o si incastra in corrispondenti asole previste sul piedistallo (11).
  15. 15) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui il piedistallo (1 1) può essere dotato di nervature di rinforzo.
  16. 16) Elemento modulare secondo la rivendicazione 15), in cui il piedistallo (11) può essere realizzato con forma rettangolare, può essere predisposto per sostenere delle colonne di montante (1) alle opposte estremità e può essere dotato inferiormente, ad esempio con le zone d’angolo, di ruotine d’appoggio al suolo, tutte od in parte di tipo piroettante.
  17. 17) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi per l’unione reciproca a fascio di più degli stessi elementi di montante (1), comprendono degli inserti (30, 130) a forma di U, che possono essere incastrati reciprocamente per formare un inserto composito con sezione a croce ed i cui rami sono dimensionati in modo da impegnare con sufficiente precisione le scanalature (5) della base minore del profilo trapezoidale degli elementi di montante (1) che vengono fissati reciprocamente tramite viti (29, 129) che si avvitano in fori filettati dei detti inserti e che attraversano dei fori (28) predisposti sulla parete di fondo della scanalatura principale (2) di ogni elemento (1), a breve distanza dalle opposte estremità dello stesso elemento di montante (1).
  18. 18) Elemento modulare secondo la rivendicazione 17), in cui gli inserti (30, 130) per il fissaggio reciproco a fascio di più degli stessi elementi di montante (1), sono dimensionati in modo tale che quando sono incastrati reciprocamente, presentano dei tratti di estremità dei loro rami che sono liberi e sporgenti, in modo da poter essere usati all’occorrenza come punti per l’ancoraggio di parti di completamento della struttura espositiva o di ambientazione che impiega gli elementi di cui trattasi.
  19. 19) Elemento modulare secondo la rivendicazione 17), in cui gli inserti (30, 130) per il fissaggio reciproco a fascio di più degli stessi elementi di montante (1), possono essere sostituiti da inserti monolitici con sezione rettangolare e con pianta a croce.
  20. 20) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui gli inserti (30, 130) per il fissaggio reciproco a fascio degli stessi elementi di montante (1), o l’inserto monolitico equivalente con pianta a croce, od i distanziali (31) per il fissaggio a parete (P) dei medesimi montanti (1), possono essere profilati a T per poter essere inseriti a slitta nelle scanalature posteriori (5) dei detti elementi (1).
  21. 21) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nelle asole (4) della barra (3) inserita nella scanalatura principale (2) con profilo a croce di ogni elemento di montante (1), vengono agganciate le appendici (119) di una basetta (19) realizzata ad esempio in nylon caricato con fibre di vetro, o con altro adatto materiale, che appoggia sulla parete (A) dell’elemento sulla quale s’apre la detta scanalatura principale e che con parti inferiori (219, 319) realizza una sede aperta verso l’alto, con profilo ad L, dotata di una parte verticale (20) e di una parte consecutiva orizzontale (120), nelle quali possono essere alloggiati l’appendice piatta d’estremità (121) di un braccio (21) a sezione tonda, essendo la basetta provvista sopra la detta sede, di una parte (22) con profilo in pianta a coda di rondine od a C, nella quale può essere inserito un elemento di copertura (419) che completa esteticamente la basetta e che occulta la zona di collegamento a questa del detto braccio (21) il quale può essere usato direttamente per l’appesa delle merci da esporre o come componente di una struttura (34) di supporto di un piano e come componente di estremità di una barra piatta di torsione o di forza (24) , alla quale poter agganciare a sbalzo dei bracci di appesa.
  22. 22) Elemento modulare secondo la rivendicazione 21), caratterizzato dal comprendere in dotazione, delle basette (19’) equivalenti a quelle (19) per l’aggancio alla barra asolata (3, 4) ma dotate posteriormente di un’ampia appendice ganciforme (119’) per l’aggancio ad una barra di torsione o di forza (24).
  23. 23) Elemento modulare secondo la rivendicazione 21), caratterizzato dal comprendere in dotazione, delle basette (19”) che anziché essere dotate posteriormente di appendici (119, 119’) di pezzo per l’aggancio alla barra asolata (3, 4) o ad una barra di forza (24), sono dotate sul fronte posteriore di una sede verticale (25) con profilo a C od equivalente, chiusa in alto ed aperta in basso, nella quale possono essere inseriti di volta in volta dei robusti inserti di metallo (26, 26’, 26”) che portano sporgenti rispettivamente ima o più appendici ganciformi (126) per l’aggancio alla detta barra asolata (3, 4), oppure una robusta appendice (126’) per l’aggancio ad una barra di forza (24) o che portano una appendice (126”) per l’aggancio ad una delle scanalature orizzontali (127) di uno schienale dogato (27).
  24. 24) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la parte piana della basetta (19, 19’, 19”) che è destinata ad essere occultata dal coperchio amovibile (419), può essere dotata di un foro nel quale può essere inserito un piolo (100) che si pone superiormente al braccio (21) agganciato con la propria appendice (121) nelle sedi (20, 120) della stessa basetta, in modo da impedire movimenti indesiderati di tale bracio nei confronti della medesima basetta.
  25. 25) Elemento modulare secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal poter essere usato da solo od in unione a fascio a due, a tre od a quattro elementi uguali, con relativi piedistalli d’appoggio (11), per realizzare isole d’esposizione.
  26. 26) Elemento modulare secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere fissato con la base minore (C) del suo profilo trapezoidale e con l’impiego di distanziali posteriori (31), ad una parete verticale di supporto (P) e dal fatto che più elementi uguali (1), provvisti o meno del piedistallo inferiore (11), vengono posti tra loro parallelamente, alla distanza voluta, in modo da presentare in vista le scanalature principali (2) con all’intemo le barre asolate (3, 4) alle quali agganciare le basette (19, 19”) che portano i bracci espositori o le estremità di telai o di barre di forza che si estendono tra coppie successive di montanti (1), essendo previsto che eventuali pannellature di tamponamento (32) o schienali dogati (27) possano essere agganciate con le estremità nelle scanalature laterali (6, 6’) dei successivi montanti (1).
  27. 27) Elemento modulare secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere fissato a fascio ed in coppia con un altro elemento uguale di montante (1) e che i montanti compositi così ottenuti, provvisti dei relativi piedistalli (11), vengono collocati tra loro parallelamente ed in modo che le scanalature principali (2) con all’interno le barre asolate (3, 4), siano collocate su un piano ideale parallelo alle superfici opposte d’esposizione, essendo nelle scanalature laterali (6, 6’) di ogni coppia di montanti, agganciati dei tamponamenti di rifinitura (33) o con caratteristiche funzionali, ed alle barre asolate (3, 4) degli stessi montanti essendo ancorate delle basette (19, 19”) che sostengono le estremità di barre d’ appesa o di telai (34) o di barre di torsione o di forza (24) che si estendono tra ogni coppia dei medesimi montanti.
  28. 28) Elemento modulare secondo ima o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere fissato a fascio ed in coppia con un altro elemento uguale di montante (1) e che i montanti compositi così ottenuti, provvisti dei relativi piedistalli (11) vengono collocati tra loro parallelamente ed in modo che le scanalature principali (2) con aH’intemo le barre asolate (3, 4) siano rivolte verso le superimi opposte d’esposizione, essendo nelle scanalature laterali (6, 6’) di ogni successiva coppia di montanti, agganciate le estremità di pannelli di tamponamento (32) o le appendici d’estremità (227) di schienali dogati (27), mentre alle barre asolate (3, 4) dei vari montanti (1) possono essere ancorate le basette (19, 19”) che portano dei bracci espositori (21) o le estremità di barre d’appesa o di telai (34) o di barre di torsione o di forza (24) che si estendono tra ogni coppia dei medesimi montanti.
  29. 29) Elemento modulare secondo le rivendicazioni 27) e 28), in cui le strutture espositrici che usano coppie contrapposte degli stessi elementi di montante (1), possono impiegare in posizioni di testata od intermedie, al posto di una coppia di montanti, un montante composito formato da tre o da quattro degli stessi elementi, con relativi piedistalli (11).
  30. 30) Elemento modulare secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere chiuso superiormente da un tappo (17) di qualsiasi adatto materiale, che viene bloccato in opera per mezzo di una forcella d’acciaio (18) o per mezzo di proprie appendici inserite nelle scanalature contrapposte (2, 5) del montante (1).
  31. 31) Elemento modulare secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che quando viene fissato ad altre strutture di supporto e non viene provvisto del piedistallo inferiore (11), lo stesso elemento di montante (1) può essere chiuso inferiormente da un tappo che appoggia sul suolo di preferenza con un piedino registrabile, la cui vite può impegnare in parte la scanalatura principale (2) con all’interno la barra asolata (3, 4).
  32. 32) Elemento modulare e componibile per la formazione di espositori e di strutture di ambientazione, realizzato in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato nelle figure delle quattro tavole allegate di disegni e per gli scopi sopra esposti.
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