ITBO20000405A1 - Stazione per la chiusura di contenitori , in particolare tubetti , inuna macchina tubettatrice . - Google Patents

Stazione per la chiusura di contenitori , in particolare tubetti , inuna macchina tubettatrice . Download PDF

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ITBO20000405A1
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Maurizio Marchesini
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65BMACHINES, APPARATUS OR DEVICES FOR, OR METHODS OF, PACKAGING ARTICLES OR MATERIALS; UNPACKING
    • B65B7/00Closing containers or receptacles after filling
    • B65B7/14Closing collapsible or resilient tubes, e.g. for tooth paste, for lighter fuel

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Basic Packing Technique (AREA)
  • Lining Or Joining Of Plastics Or The Like (AREA)
  • Control Of Conveyors (AREA)
  • Filling Of Jars Or Cans And Processes For Cleaning And Sealing Jars (AREA)
  • Supplying Of Containers To The Packaging Station (AREA)

Description

STAZIONE PER LA CHIUSURA DI CONTENITORI, IN PARTICOLARE TUBETTI, IN UNA MACCHINA TUBETTA TRICE
DESCRIZIONE DELL 'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico concernente la chiusura di contenitori noti come tubetti, realizzati tradizionalmente in alluminio o in materiale sintetico. Più specificatamente essa riguarda una stazione per la chiusura di tubetti, contenenti prodotti in pasta, ad esempio ad uso farmaceutico e/o alimentare, in una macchina tubettatrice.
Tali stazioni di chiusura, infatti, sono generalmente previste in macchine tubettatrici in grado di effettuare sia il riempimento che la chiusura dei tubetti trattati.
Secondo tecniche note ed ampiamente consolidate nel settore in esame, i tubetti sono realizzati secondo strutture sostanzialmente cilindriche, aperte sul fondo, provviste in corrispondenza della testata dell’associato tappo di chiusura preventivamente sigillato.
Sulla linea della macchina tubettatrice, pertanto, tali tubetti sono alimentati con la suddetta apertura rivolta verso l’alto, in modo tale da consentire ad idonei mezzi erogatori, previsti in corrispondenza di una stazione di alimentazione, di inserire il desiderato prodotto nei tubetti medesimi.
In successive stazioni di chiusura, quindi, il tubetto viene adeguatamente chiuso e sigillato, assumendo la nota conformazione ed, eventualmente, viene sottoposto a supplementari trattamenti, quali ad esempio stampigliatura e/o codifica, prima di essere confezionato definitivamente.
L’obbligata disposizione dei tubetti, sulla linea della macchina, con le relative aperture rivolte verso l’alto, aumenta necessariamente il rischio che all’ interno di essi possano entrare, oltre al prodotto, una pluralità di sostanze inquinanti, in particolare tracce di oli o grassi lubrificanti, rilasciate da sovrastanti organi meccanici operativi della macchina.
Ciò può generare un elevato rischio di inquinamento delle sostanze contenute aH’intemo dei tubetti, compromettendo P efficacia del prodotto confezionato.
Questa problematica diventa intollerabile in tutti quei casi in cui sia richiesto un ambiente sostanzialmente sterile in fase di iniezione del prodotto entro i corrispondenti tubetti aperti, in particolare nei casi in cui si trattano prodotti farmaceutici, quali ad esempio creme e. pomate.
Ad ulteriore aggravio, è opportuno segnalare che le sostanze inquinanti rilasciate dai sovrastanti organi meccanici della macchina, non soltanto possono penetrare entro i tubetti, ma possono altresì imbrattarne la superficie esterna.
In tal modo non risulta assicurato il corretto svolgimento degli eventuali trattamenti supplementari di codifica e/o stampigliatura effettuati sulla superficie esterna dei tubetti successivamente alla loro chiusura, creando in tal modo un'estrema confusione circa le caratteristiche principali del prodotto riportate in dette codifiche e/o stampigliature (composizione, posologia, controindicazioni, scadenza del prodotto, ecc.).
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di proporre una stazione per la chiusura di contenitori, in particolare tubetti, in una macchina tubettatrice in grado di ovviare ai menzionati inconvenienti, che permetta di realizzare le fasi di chiusura di detti contenitori in ambienti che possono essere efficacemente resi e mantenuti sterili, riducendo al minimo i rischi di inquinamento da parte di sostanze indesiderate.
Un ulteriore scopo della presente invenzione consiste nel proporre una stazione di chiusura che assicuri elevati standard di affidabilità e produttività in qualsiasi condizione di funzionamento, in grado di adattarsi ai differenti formati dei tubetti senza alterare in alcun modo la funzionalità del complesso nel quale esso opera.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di proporre una stazione di chiusura realizzata mediante una soluzione tecnica di semplice concezione, estremamente funzionale ed affidabile, tale da assicurare una corretta chiusura dei tubetti.
Gli scopi suindicati vengono ottenuti in accordo con il contenuto delle rivendicazioni.
Le caratteristiche delPinvenzione saranno evidenziate nel seguito in cui sono descritte alcune preferite, ma non esclusive, forme di realizzazione, con riferimento alle allegate tavole di disegno nelle quali :
- la figura 1 illustra schematicamente una vista laterale di una macchina tubettatrice sulla quale è presente la proposta stazione di chiusura;
- la figura 2 rappresenta, in modo schematico, una vista in pianta della macchina di figura 1;
- le figure 3a, 3b mostrano, in scala ingrandita, sezioni parziali della proposta stazione di chiusura, secondo il piano III-III indicato nelle figure 1, 2, nelle quali sono schematicamente illustrate altrettanti forme di realizzazione.
Con riferimento alle suddette tavole si conviene di indicare con il riferimento generico M una macchina tubettatrice nella quale opera la proposta stazione di chiusura S2 oggetto dell’invenzione.
Nella macchina M è prevista una linea di trasporto 1, sviluppantesi ad anello chiuso secondo un piano sostanzialmente orizzontale, provvista di opportuni organi di presa 2, tra loro equidistanziati di un prestabilito passo, atti a supportare tubetti 3.
Tali tubetti 3, aperti in corrispondenza del fondo 3 a, sono posizionati capovolti sugli organi di presa, con il rispettivo asse sostanzialmente verticale.
Gli stessi tubetti 3 sono immessi nella linea di trasporto 1 mediante idonei organi di trasferimento, di tipo noto, previsti in una stazione di carico SI, che li prelevano in una prefissata zona di presa.
Secondo una preferita soluzione costruttiva la linea di trasporto 1 descrive un percorso sostanzialmente ovale ed è azionata in senso orario con movimento alternato, con un passo ad esempio doppio rispetto a quello previsto per gli organi di presa 2.
La linea di trasporto 1 convoglia, pertanto, i tubetti 3 provenienti dalla stazione di carico S 1 in corrispondenza di una idonea stazione di alimentazione SA, nella quale operano mezzi erogatori 5 atti ad inserire in ogni tubetto 3, attraverso il relativo fondo aperto 3a, una quantità adeguatamente dosata di prodotto in pasta.
A valle della stazione SA è prevista almeno una stazione di chiusura S2 in cui operano organi 6, preferibilmente del tipo a pinza, atti a chiudere i fondi 3 a dei tubetti 3.
La macchina tubettatrice M può, a tal riguardo, prevedere una pluralità di stazioni di chiusura S2 : il numero di stazioni che vengono attivate è strettamente funzione della tipologia di materiale da inserire nei tubetti 3 e delle modalità con cui si vuole realizzare la chiusura. E’ possibile, in tal modo, semplificare notevolmente gli organi operativi 6 di ciascuna stazione di chiusura S2, singolarizzando le fasi operative elementari del completo ciclo di chiusura dei tubetti 3.
Le stazioni di chiusura S2 sono disposte in corrispondenza di un tratto rettilineo la della linea di trasporto 1 e risultano consecutivamente allineate tra loro.
In almeno una stazione di chiusura S2 possono essere previsti dispositivi di tipo noto, non illustrati, atti a codificare i medesimi tubetti 3.
A valle delle stazioni di chiusura S2, la macchina tubettatrice M prevede una stazione di scarico S3 nella quale i tubetti 3 sono prelevati dalla linea di trasporto 1 e posti in una linea d’uscita 7, mediante idonei organi di trasferimento, ad esempio analoghi a quelli previsti in nella stessa stazione di carico S 1 , precedentemente menzionata.
La struttura 100 della macchina M, nella regione in cui sono previste le stazioni di chiusura S2, è vantaggiosamente realizzata secondo la tipologia cosiddetta “a spalla”.
Gli organi di chiusura 6, del tipo a pinza, sono realizzati secondo una conformazione “a sbalzo”, in modo da limitare al massimo il numero degli elementi meccanici che devono operare nella zona di lavoro 90 al di sopra dei tubetti 3, nelle fasi di chiusura degli stessi. I mezzi di azionamento di tali organi a pinza 6 sono previsti all’interno di un vano .200 conformato dalla struttura 100, comunemente noto al tecnico del settore come “zona grìgia”. Nella figura 3a è rappresentata, a titolo esemplificativo, una prima forma di realizzazione della proposta stazione di chiusura S2 nella quale gli organi di chiusura 6, del tipo a pinza, prevedono una coppia di ganasce, prima 61 e seconda 62, tra loro contrapposte, destinate ad operare nella zona di lavoro 90 per la chiusura dei tubetti 3.
Le ganasce, prima 61 e seconda 62, sono movimentate alternativamente secondo una direzione orizzontale W, sostanzialmente trasversale alla direzione di avanzamento Z della linea di trasporto 1, in corrispondenza alle stesse stazioni di chiusura S2.
Tali ganasce, prima 61 e seconda 62, sono rese solidali a rispettivi steli orizzontali, primo 63 e secondo 64, che fuoriescono parzialmente, a sbalzo, da un tamburo 60 fissato ad una parete verticale 101 della struttura 100, in prossimità del vano 200.
Gli stessi steli, primo 63 e secondo 64, sono guidati scorrevolmente entro relative sedi passanti di guida, prima 63 a e seconda 64a, sostanzialmente orizzontali, conformate dal medesimo tamburo 60, mediante corrispondenti bussole, ad esempio del tipo “auto lubrificanti”.
Tali steli, primo 63 e secondo 64, si estendono alfintemo del vano 200 conformato dalla porzione “a spalla” della struttura 100, dove risultano associati a rispettivi cinematismi, primo 610 e secondo 620, azionati da opportuni organi motore della macchina tubettatrice M e previsti per imprimere prefissati movimentazioni assiali in sincronismo ai medesimi steli, primo 63 e secondo 64, nella direzione W, nell’uno e nell’altro senso.
Come si può agevolmente evincere dalla figura 3a, gli steli, primo 63 e secondo 64, risultano tra loro paralleli e sono guidati dalle relative sedi passanti, prima 63a e seconda 64a.
In tal caso il primo stelo 63, associato alla prima ganascia 63a, è posizionato ad una quota inferiore rispetto al relativo secondo stelo 64, di dimensioni longitudinali maggiori, cui fa capo la seconda ganascia 64a.
In una seconda forma di realizzazione, evidenziata in figura 3b, gli steli, primo 630 e secondo 640, risultano tra loro coassiali, essendo il secondo stelo 640, di dimensioni longitudinali maggiori, scorrevolmente guidato entro un canale 650 coassialmente conformato dal primo stelo 630, di tipo tubolare.
In entrambi le forme di realizzatone, i cinematismi, primo 610 e secondo 620, movimentano in sincronia i rispettivi steli, primo (63, 630) e secondo (64, 640), in modo tale da permettere alle corrispondenti ganasce, prima 61 e seconda 62, di operare correttamente la chiusura dei fondi 3a dei tubetti 3.
E’ evidente come la descritta stazione di chiusura S2, nelle due forme di realizzazione proposte, permetta di mantenere vantaggiosamente all’interno del vano 200 della struttura 100 tutti gli organi meccanici che necessitano di lubrificazione, mentre le bussole per lo scorrimento degli steli sono del tipo auto lubrificante.
A maggiore garanzia di tenuta è possibile prevedere, sugli steli, guarnizioni para-olio di tipo commerciale.
La conformazione di ciascuna stazione di chiusura S2, pertanto, permette di ridurre al minimo, praticamente azzerare, la possibilità di contaminazione del prodotto presente all’ interno dei tubetti 3, in fase di chiusura degli stessi, con sostanze inquinanti, ad esempio di tipo lubrificante.
Ciò dovuto fondamentalmente al fatto che i cinematismi, primi 610 e secondi 620, degli organi operativi 6 a pinza, i maggiori responsabili di eventuali contaminazioni, sono collocati entro il vano 200, ermeticamente separati dalla zona di lavoro 90 nella quale operano le ganasce, prima 61 e seconda 62, realizzate sostanzialmente “a sbalzo”.
In definitiva gli organi di chiusura 6 operano in una zona di lavoro 90 che può essere agevolmente resa ad “atmosfera controllata”, sostanzialmente asettica, ad esempio mediante mezzi che creano un flusso laminare, preferibilmente diretto dall’alto verso il basso.
I suddetti vantaggi sono conseguiti mediante una stazione di chiusura che assicura elevati standard di affidabilità e produttività in qualsiasi condizione di funzionamento, in grado di adattarsi ai differenti formati dei tubetti : a tal riguardo è sufficiente sbloccare la coppia di ganasce, prima 61 e seconda 62, dai relativi steli, primi (63, 630) e secondi (64, 640), e sostituirle con altre ganasce (61, 62) corrispondenti al nuovo formato dei tubetti 3.
La stazione di chiusura oggetto dell’ invenzione risulta, infatti, estremamente funzionale ed affidabile, ed assicura una chiusura dei tubetti particolarmente agevole e rapida.
E’ da evidenziare, inoltre, che i componenti della stazione di chiusura sopra descritta sono di numero limitato e di semplice realizzazione, a tutto vantaggio dei costi di produzione, che pertanto risultano molto contenuti.
L'invenzione in questione è stata ovviamente descritta, con riferimento ai disegni allegati, a puro titolo esemplificativo, e non limitativo, ed è pertanto evidente che ad essa possono essere apportate tutte quelle modifiche o varianti suggerite dalla pratica nonché dalla sua attuazione ed utilizzazione, comunque comprese nell'ambito definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Stazione per la chiusura di contenitori, in particolare tubetti aperti sul fondo, in una macchina tubettatrice, con quest’ultima comprendente : una linea di trasporto 1 provvista di organi di presa 2, atti a ricevere detti tubetti 3 posizionati capovolti e con il rispettivo asse sostanzialmente verticale; una stazione di alimentazione SA, posta a monte di detta stazione S2, provvista di mezzi erogatori 5 per il riempimento di detti tubetti 3 con prefissati prodotti; essendo detta stazione di S2 provvista di organi 6 per la chiusura dei fondi 3 a dei citati tubetti 3, operanti entro una relativa zona di lavoro 90; caratterizzata dal fatto che detti organi di chiusura 6 sono portati da relativi steli liberamente transitanti attraverso una parete 101 di un vano 200, situato da parte opposta rispetto a detti organi di chiusura 6, destinato a racchiudere i mezzi di azionamento (610, 620) dei medesimi steli ed ermeticamente separato da detta zona di lavoro 90.
  2. 2) Stazione secondo la riv.l, caratterizzata dal fatto che i citati organi 6 per la chiusura di detti tubetti 3 sono del tipo a pinza e comprendono una coppia di ganasce, prima 61 e seconda 62, tra loro contrapposte, portate a sbalzo da detti steli, primi (63, 630) e secondi (64, 640), sostanzialmente ortogonali alla citata parete 101, fuoriuscenti parzialmente da un tamburo 60 solidale alla medesima parete 101 di divisione di detta zona di lavoro 90 e detto vano 200, con detti steli, primi (63, 630) e secondi (64, 640), resi mobili assialmente dai suddetti mezzi di azionamento (610, 620) presenti entro il citato vano 200.
  3. 3) Stazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto di prevedere, in detto tamburo 60, una coppia di sedi passanti, prima 63 a e seconda 64a, sostanzialmente parallele, atte a guidare scorrevolmente i citati steli, primo 63 e secondo 64, in associazione con corrispondenti bussole.
  4. 4) Stazione secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che i citati steli, primo 630 e secondo 640, risultano tra loro coassiali, essendo lo stelo (630, 640) di dimensioni longitudinali maggiori scorrevolmente guidato, in associazione con corrispondenti bussole, entro un canale 650 coassialmente conformato dallo stello (630, 640) di dimensione longitudinali inferiori, quest’ultimo essendo sostanzialmente tubolare.
  5. 5) Stazione secondo le rivendicazioni 3 o 4, caratterizzata dal fatto che le citate bussole, di guida dei suddetti steli, primo (63, 630) e secondo (64, 640), sono del tipo “auto lubrificante”.
  6. 6) Stazione secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzata dal fatto di prevedere, in detta zona di lavoro 90, mezzi atti a creare in prossimità della stessa una regione ad “atmosfera controllata”, sostanzialmente asettica.
  7. 7) Stazione secondo la riv.2, caratterizzata dal fatto che la citata coppia di ganasce, prima 61 e seconda 62, sono associate amovibilmente ai suddetti steli, primi (63, 630) e secondi (64, 640).
  8. 8) Stazione per la chiusura di contenitori, in particolare tubetti aperti sul fondo, sostanzialmente come descritta con riferimento alla figure allegate.
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